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Alcuni campi di studio della

Geografia antropica
G. umana o antropogeografia (studia la distribuzione degli esseri
umani sulla superficie terrestre e la loro interazione con l’ambiente e altri
esseri umani)

G. politica (studia le unità politico–territoriali nella loro distribuzione


sulla superficie terrestre, la loro origine e il loro sviluppo )

G. economica (studia i fenomeni economici dal punto di vista della loro


interdipendenza con l’ambiente e con i sistemi di organizzazione sociale,
economica o politica)
G. sociale (studia il significato geografico della struttura sociale dei vari Agricoltura
gruppi umani, esaminandone tenore e qualità di vita, grado di cultura e
sim. in rapporto alle particolari condizioni ambientali) Servizi
G. culturale (studia i segni lasciati dall’uomo come espressione della Comunicazioni
sua cultura)
Turismo
G. storica (studia le stratificazioni dei segni lasciati da comunità umane
susseguitesi sulla superficie terrestre, comparandole al presente) Industria
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Storia della Geografia
dalle origini all’età moderna: sintesi
- Logografi
Età Greca - Pitagorici
- Aristotele

- Itineraria
Età Romana - Tabulae Pictae
- Geographia di Tolomeo (150 d.C. ca)

▪ Arabi (XII sec.) Ripresa del pensiero aristotelico


Età medioevale
▪ Crociate, ripresa dei traffici, viaggi di missionari e
mercanti

estensione delle conoscenze geografiche del


mondo antico

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Storia della Geografia
dalle origini all’età moderna: sintesi

- Viaggi di scoperta (Bartolomeo Diaz, Cristoforo


Età rinascimentale Colombo, Vasco de Gama)
- Sviluppo della Cartografia

- Geographia Generalis del Varenio (1650)


- Studi dei naturalisti (sec. XVII e XVIII) nascita di una G.
Illuminismo fisica descrittiva di tipo induttivo, metodico e classificatorio e
arricchimento della G. umana di apporti specifici (storici,
etnologici, statistici)

- Alexander von Humboldt e Carl Ritter


Età moderna - Affermazione di scienze speciali della Terra
(Geologia, Geomorfologia, Idrologia, ecc.)  Rottura
dell’idea di una G. onnicomprensiva e unitaria
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Storia della Geografia

► La Geografia come scienza nasce nel VI sec.


a.C. al centro dell’ecumene dell’età classica
(Italia Meridionale, Grecia, Asia Minore).

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Storia della Geografia

Mar
Nero

Mar Tirreno
Mar
Egeo

Mar
Ionio

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Storia della Geografia

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Storia della Geografia: la colonizzazione
greca dell’VIII-VI secolo a.C.
Geografia greca
► Filosofi, storici e naturalisti
▪ Anassimandro ed Ecateo di Mileto (VI sec. a. C.)
► carte e opere descrittive
▪ Erodoto (V sec. a.C.)
► Inchieste
▪ Ippocrate (V sec. a.C.)
► Dell’aria, dell’acqua, delle regioni

► Scuola Pitagorica (VI-V sec. a.C.)


▪ prime osservazioni astronomiche e matematiche che pongono le basi della
geografia come scienza
▪ scoperta della sfericità della Terra
▪ divisione della sua superficie in zone climatico-astronomiche.

► Campagne militari di Alessandro Magno (IV sec. a.C.)  mar


Caspio, Persia, India, Africa nord-orientale

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Planisfero
di Anassimandro
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Planisfero di Ecateo
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Impero di Alessandro Magno
(300 a.C. ca)

Uzbekistan

Tajikistan
Turkmenistan
Turchia

Afghanistan

Iraq
Iran Pakistan

In soli dodici anni conquistò l'intero Impero Persiano, dall'Asia Minore all'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India
settentrionale e fino ai confini della Cina.
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Geografia greca
► Aristotele (384-322 a.C.)
▪ De Caelo; De meteorologia
► Eratostene (275-195 a.C.)
▪ prime indagini geodetiche e prima misura astronomica
dell'arco di meridiano terrestre, fra Alessandria e Siene
(Assuan).
► Ipparco (190-125 a.C.)
▪ elabora la teoria dei climi
► Posidonio (136-91 a.C.)
▪ osservazione ai fenomeni della crosta terrestre e dei
movimenti del mare.
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Eratostene (275-195 a.C.)
prima misura astronomica dell'arco di merid. terrestre, fra Alessandria e
Siene (Assuan) in Egitto.

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Geografia romana
► La geografia romana:

▪ eredita solo in parte l'impostazione scientifico-


matematica delle scuole greche

▪ dirige la propria attenzione alla conoscenza delle terre


conquistate e alla loro descrizione (corografia)

▪ L'Impero romano si estende su gran parte del mondo


conosciuto, allargandone i confini all'Europa
settentrionale e orientale e all'Africa nord-occidentale

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Geografia romana
► Il compito dei geografi romani sembra così
limitarsi alla descrizione dei luoghi,
attraverso la produzione di:

▪ itineraria, sorta di guide per viaggiatori

▪ tabulae pictae, ossia illustrazioni cartografiche


degli itineraria

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Geografia romana
esempio di itinerarium pictum (Tabula Peutingeriana)

Tabula Peutingeriana: visione complessiva

Tabula Peutingeriana, Italia

Tabula Peutingeriana, sezioni 6-7: Dacia, Tracia, Macedonia, Achaia, Cirenaica e Creta
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Geografia romana
Visione complessiva della Tabula Peutingeriana e corrispettivo
attuale su un planisfero

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Geografia romana
Esempio di itinerarium pictum (Tabula Peutingeriana)

TABULA PEUTINGERIANA, sezioni 6-7: Dacia, Tracia, Macedonia, Achaia, Cirenaica e Creta
(Visualizzazione completa: http://www.euratlas.net/cartogra/peutinger/)

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Geografia romana
►È trascurata la speculazione rigorosamente
scientifica che aveva dato fama alla geografia
greca, specie alla scuola alessandrina.

►A questa si riallaccia però la famosa Geografia di


Tolomeo (ca. 150 d.C.), la cui importanza consiste
nell'aver tramandato alle epoche storiche
successive una vera e propria summa, in 8 volumi,
delle conoscenze geografiche dell'antichità
classica.

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Medioevo
(VIII-XV sec.)

► Dopo la caduta dell'Impero romano l'eredità della geografia


classica è raccolta dagli Arabi e, per loro tramite, penetra
nell'Occidente intorno al XII secolo.
▪ Con il recupero dell'opera di Tolomeo torna a giganteggiare nella
cultura medievale soprattutto il pensiero di Aristotele.

► La ripresa dei traffici, le crociate, i viaggi di missionari e


mercanti (come Giovanni da Piano del Carpine e i fratelli
Marco e Paolo Polo) non solo riconquistano ma estendono
le conoscenze geografiche del mondo antico, specie verso
l'Estremo Oriente, verso l'Africa orientale e le coste
atlantiche europee e africane.

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Antichità e Medioevo
“La via della seta”*
Per Via della Seta si intende il reticolo, che si sviluppava per circa 8.000 km, fatto di itinerari
terrestri, marittimi e fluviali, lungo i quali nell'antichità si erano snodati i commerci tra gli imperi
cinesi e l'Occidente.
Pechino
Le vie carovaniere attraversavano l'Asia centrale e il Medio Oriente, collegando Chang’an (oggi
Xi’an), in Cina, all’Asia Minore e al Mediterraneo attraverso il Medio Oriente e il Vicino Oriente.

Le diramazioni si estendevano poi a est alla Corea e al Giappone e, a Sud, all’India.

* Il nome apparve per la prima volta nel 1877, quando il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen (1833-1905) pubblicò l'opera Tagebucher
aus China (“Diario dalla Cina”).

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L'Atlante catalano (1375 ca.) è il portolano più importante del periodo medioevale.
Non porta la firma dell'autore, ma è attribuito alla scuola cartografica di Maiorca.
Si suppone sia stata prodotto da Abraham Cresques e da suo figlio Jahuda.

• Originariamente è redatto su 6 fogli, preziosamente miniati in vari colori tra cui l’oro e
l’argento.
• I fogli, divisi a metà per il lato lungo, vennero incollati su 5 tavole di legno; la prima metà
sinistra del primo foglio e l'ultima metà destra dell'ultimo vennero invece incollate su una
pergamena.
• Le pagine misurano ca. 65x50 cm per un totale di 65x300 cm.
• La carta venne regalata dall'infante Giovanni I d’Aragona al nuovo re di Francia Carlo VI e
dal 1380 figura nella biblioteca reale francese.
• Attualmente è custodito nella Bibliothèque Nationale de France.

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Mappamondo
di Fra Mauro (XV sec.)
Venezia, Biblioteca
Nazionale Marciana
Nella storia della cartografia M.
occupa un ruolo fondamentale
per un altro mappamondo,
conservato alla Marciana di
Venezia, sul verso del quale si
legge in una nota coeva
«MCCCCLX a dì XXVI avosto fu
complido questo lavor»; Almagià
ritiene che la frase vada riferita
alla collocazione del
mappamondo circolare nella
cornice, avvenuta dopo la morte
di Mauro. Il mappamondo
conservato alla Marciana, di cm
223 × 223, orientato con il Sud in
alto, non è firmato né datato; è
solo corredato della seguente
frase «fato a contemplation de
questa illustrissima Signoria»,
cioè la Signoria di Venezia, che fu
senza dubbio riconoscente
avendo dedicato a M. una
medaglia con la sua effigie
contornata con la dicitura «Frater
Maurus S. Michaelis Moranensis
de Venetiis ordinis camaldulensis
cosmographus incomparabilis»,
riprodotta in Annales
02/11/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana Camaldulenses, Appendix, col. 91.
Medioevo
Parti del mondo non ancora scoperte

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Planisfero di Enrico Martello 1490

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Grandi scoperte
► L'attenzione dei navigatori portoghesi e spagnoli si rivolge
successivamente alle rotte atlantiche per raggiungere via mare i Paesi
delle spezie.

▪ 1487: Bartholomeu Diaz doppia l'estremità australe dell'Africa (Capo


di Buona Speranza).

▪ 1492: Cristoforo Colombo supera l'Atlantico e approda alle supposte


coste orientali delle Indie.

▪ 1498: proseguendo il viaggio di Diaz, Vasco da Gama giunge a


Calicut, in India.

▪ 1768-1779: James Cook scopre la Terra Australis.

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Grandi scoperte
C. Colombo, B. Diaz, V.da Gama (XV-XVI sec.)

Scoperta di da Gama

Scoperta di Colombo

Scoperta di Diaz

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Grandi scoperte
James Cook (XVIII sec.)

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Grandi scoperte
► In meno di tre secoli (dai viaggi di Colombo a
quelli di Cook) le grandi scoperte geografiche
rivelano quasi per intero la superficie del pianeta.

► La geografia è chiamata, con la cartografia, a dar


conto di queste scoperte, a sintetizzarle in grandi
opere descrittive, a valutare in scala planetaria i
fenomeni e gli aspetti più vari delle superfici
continentali, dei mari, dei fiumi, dell'atmosfera e
del clima.

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Illuminismo
► Geographia generalis del Varenio (1650)
▪ tentativo isolato di sintetizzare in un quadro sistematico le
conoscenze geografiche dell’epoca.

► Studi dei naturalisti (astronomi, geodeti,


geologi, meteorologi, idrologi) dei secoli
XVII e XVIII:
▪ pongono le basi per una geografia fisica intesa come «descrizione
ragionata dei grandi fenomeni della Terra e considerazione dei
risultati generali dedotti dalle osservazioni locali e particolari,
combinate e riunite metodicamente in differenti classi» (così il
Desmarets nella Grande Encyclopédie).

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Illuminismo
► Anche la geografia dell'uomo si avvale di apporti
specifici da parte di storici, etnologi, statistici del
“secolo dei Lumi“.

► Come osserva M. Bloch, l’Illuminismo non solo


colleziona fatti e osservazioni, ma intravede i
problemi essenziali della Geografia:
▪ generi di vita, ripartizione della popolazione, azioni
reciproche dell’uomo e dell'ambiente.

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Origine della geografia moderna
► Il merito di aver raccolto tutto questo fermento di idee e di
acquisizioni scientifiche in un quadro ordinato del mondo,
nel quale si integrano la presenza e l'opera dell'uomo,
spetta a due scienziati tedeschi, unanimemente considerati
come i padri della moderna geografia:

▪ Alexander Von Humboldt (1769-1859)

▪ Karl Ritter (1779-1859)

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Alexander von Humboldt
(1769-1859)
► Naturalista, studioso e viaggiatore Humboldt visita a lungo l'America
Centrale e Meridionale, l'Europa e l'Asia russa.

► Raccoglie i risultati delle sue osservazioni e dei suoi studi in una


monumentale opera, Kosmos, che l'occupa per vent'anni.

► Il suo maggior merito consiste nel metodo con cui impiega i risultati dei
suoi studi, applicando i principi di estensione, di causalità e di
correlazione ai più diversi fenomeni naturali e anche umani.

► Mettendo in relazione di causa-effetto i diversi fatti che si


manifestavano in una singola area, egli dà origine alla geografia
regionale; spostando poi l'attenzione dal fatto locale alle altre regioni
dove si riscontravano fatti analoghi, istituiva una geografia generale
comparata. Entrambe sono necessitate dal convincimento che nessun
luogo della Terra sia conoscibile prescindendo dalla conoscenza
dell'intero globo.
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Tre principi concettuali
della G. moderna
► Principio di estensione
▪ la ricerca geografica ha per compito di determinare l'estensione delle combinazioni di gruppi di
fenomeni sulla superficie terrestre.
▪ Poiché essi sono eminentemente variabili, in virtù della diversa natura e posizione dei territori,
nonché della storia umana sperimentata, si tratta di notare ciò che queste stesse associazioni di
fenomeni e le loro combinazioni hanno di peculiare in ogni singola area.
► Il riconoscimento di quanta parte del territorio essi interessino, da soli o in combinazione con altri, è
pertanto inseparabile dalla loro descrizione.

► Principio di causalità
▪ l'indagine supera lo stadio, pur indispensabile, della descrizione per arrivare alla fase, più
avanzata e altrettanto essenziale, della ricerca delle cause e della considerazione delle
conseguenze d'ogni insieme di fenomeni esaminati.

► Principio di correlazione o coordinazione


▪ lo studio geografico di un insieme di fenomeni presenti su una determinata area della superficie
terrestre deve non solo riconoscere i confini di tale area, ma anche le altre aree del globo dove si
ritrovi analoga manifestazione.

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Carl Ritter
(1779-1859)
► L'opera e le idee di Humboldt hanno larghissima
eco in Europa e sono da lui stesso propagandate
in Germania, Francia e Gran Bretagna.

► Anche se di diversa formazione culturale


(prevalentemente storico-filosofica), Ritter
riprende i principi di Humboldt e li diffonde in 40
anni di insegnamento universitario, dando loro un
maggior rigore scientifico e integrandoli con un più
vivo interesse ai problemi delle società e della
storia umane.
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Geografia moderna
► L'eredità dei due fondatori della geografia moderna non è subito
raccolta: infatti è l’insorgere e l'affermarsi di scienze speciali della Terra
e dell'uomo (geologia, geomorfologia, idrologia, meteorologia,
antropologia, sociologia, statistica ecc.) che, minando il campo di una
geografia onnicomprensiva e unitaria, pongono il problema di
individuare un oggetto che sia esclusivamente geografico, non conteso
da altre discipline.

► Tale oggetto è indicato dal tedesco Ferdinand von Richthofen (1883)


nella «superficie terrestre e nei fenomeni che stanno con essa in mutue
relazioni di causalità».

► In tal modo sono esclusi dalla geografia i campi propri dell'astronomia,


della geofisica, della geologia e della meteorologia.

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Geografia moderna
Padri fondatori

Alexander von Humboldt Karl Ritter


(1769-1859) (1779-1859)

Ferdinand von Richthofen


(1833-1905)
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Determinismo geografico
► Con l'imporsi delle teorie evoluzionistiche di Charles Robert Darwin (1809-
1882) nasce un vivo interesse per i rapporti fra uomo e ambiente.

► Se l'ambiente condiziona l'evoluzione delle specie viventi e la stessa storia


umana, lo studio dell'ambiente può dare ragione dei processi storici e la
geografia trova il suo oggetto ideale nello studio dei rapporti uomo-ambiente.

► Si forma così una corrente di pensiero detta "determinismo geografico" o


"ambientalismo", sostenuta, sulla scia di Humboldt e Ritter, da Friedrich Ratzel
(1844-1904), fondatore della geografia antropica o antropogeografia e primo
ideatore dell'espressione “spazio vitale” (Lebensraum), che avrebbe avuto
tanto seguito e diffusione nell'ambito demografico.

► L’influenza del Determinismo si è fatta sentire fino ai nostri giorni, anche se


ben presto si manifesta contro di essa una viva reazione da parte di storici,
sociologi, filosofi e anche geografi.
► Fra questi ultimi una posizione eminente assume il francese Vidal de La Blache
(1845-1918), cui si deve una profonda revisione delle teorie ambientalistiche.

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Dal Determinismo al Possibilismo

Charles Darwin
(1809-1882)

Friedrich Ratzel
(1844-1904)
Paul Vidal de La Blache
(1845-1918)
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Teorie possibilistiche
► Al determinismo di Humboldt, Ritter e
Ratzel, Vidal de La Blache oppone una teoria
detta possibilistica:
▪ l'ambiente propone numerose possibilità all'uomo e
questi sceglie liberamente quelle che più gli si confanno;
▪ tale libertà di scelta dà anche ragione di quei fatti che
non possono essere spiegati con una diretta influenza
dell'ambiente fisico o naturale (soprattutto fatti storici e
culturali).

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Teorie possibilistiche
► Con il Possibilismo non si esclude il diritto della geografia a porsi come scienza-ponte fra
le discipline della natura e quelle dell'uomo: cade solo la rigorosa necessità di tale
posizione, e quindi è nuovamente messa in discussione l'unità dell'oggetto e la stessa
validità della geografia come disciplina autonoma.

► Tale unità non può venire da un metodo, perché i principali criteri largamente accolti
nella geografia fra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX (ad es. i princìpi di
localizzazione, distribuzione, connessione, evoluzione e così via), sono propri anche di
altre discipline.

► Tuttavia le correnti ambientalistiche e possibilistiche si diffondono ampiamente in


numerosi Paesi, fra cui l'Italia (Giuseppe Della Vedova [1834-1919]; Giovanni Marinelli
[1846-1900] e suo figlio Olinto [1876-1926]; Renato Biasutti [1878-1965]; Roberto
Almagià [1884-1962]; Aldo Sestini [1904-1988] e altri), anche perché la geografia si è
ormai dovunque affermata come disciplina universitaria, mentre prendono piede rami
specialistici, come la geografia storica, la storia della geografia, la geopolitica, e si
moltiplicano gli studi di geografia regionale.

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Studi sul paesaggio
► A partire dagli inizi del XX secolo gli studi sul paesaggio si moltiplicano sia presso i
francesi (Vidal de La Blache e allievi; Jean Bruhnes [1869-1930]) che presso i tedeschi
(Alfred Hettner [1859-1941]; Siegfried Passarge [1867-1958]; Hermann Lautensach
[1886-1971]; Karl Troll [1899-1975]), gli austriaci (Hans Georg Bobeck [1903-1990]), gli
inglesi (Halford John Mackinder [1861-1947], Sir Lawrence Dudley Stamp [1898-1966]) e
gli italiani (Biasutti [1878-1965], Toschi, Sestini [1904-1988] ).

► Al Congresso Geografico Internazionale di Amsterdam (1938) il paesaggio è


definito come «realtà fisionomica ed estetica, comprendente tutte le relazioni genetiche,
dinamiche e funzionali con cui i componenti di ogni parte della superficie terrestre sono
tra loro congiunti». È ipotizzata una geografia come scienza del paesaggio (la
Landschaftskunde di Siegfried Passarge).

► Ma come la superficie terrestre era sembrata costituire un campo d'indagine troppo


esteso, così sembra ai più che il paesaggio non possa esaurire per intero il campo della
geografia; quest’ultima continua quindi a sviluppare le sue indagini nei campi ormai
tradizionali, che vedono una geografia generale (distinta in geografia fisica e geografia
umana) e una geografia regionale.

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Nuove correnti
► A partire dal secondo dopoguerra si sono affermate nuove correnti
geografiche, tra cui le seguenti:

▪ geografia culturale (nata già negli anni Trenta negli USA con Carl Ortwin
Sauer [1889-1975]);
▪ geografia sociale (di cui è esponente il francese Pierre George [1909-
2006]);
▪ geografia applicata (scuole francese, sovietica, americana);
▪ geografia teoretica o quantitativa, che si rifà ai modelli matematici e
geometrici (come quello delle "località centrali" di Walter Christaller [1893-
1969]), alla teoria dell'informazione e alla cibernetica.

► Al tempo stesso riprende vigore lo studio del paesaggio, inteso sia


come supporto di processi storici, sia come proiezione spaziale delle
strutture socio-economiche, mentre una nuova contestazione alla
geografia tradizionale è mossa da studiosi di indirizzo storicistico
(come, in Italia, Lucio Gambi [1920-2006]).

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Associazioni e organizzazioni
► Bibliographie Géographique Internationale (http://www.prodig.cnrs.fr/spip.php?article724)
▪ documenta annualmente l'avanzamento delle ricerche geografiche

► Unione Geografica Internazionale (UGI: http://www.igu-net.org/)


► ogni quattro anni organizzano congressi ai quali partecipano Paesi di tutto il mondo.

► Le società geografiche nazionali (quella britannica fu fondata nel 1830, l'italiana nel 1868): sono state molto
importanti, specie per il passato, promuovendo, soprattutto fra i secoli XIX e XX, spedizioni scientifiche nelle regioni
meno conosciute del globo.
▪ In Italia: Società Geografica Italiana di Roma (http://www.societageografica.it/) e Società di Studi Geografici di Firenze
(http://www.societastudigeografici.it/).

► Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG): http://www.aiig.it


▪ ogni anno organizza un convegno nazionale. Tutti gli interessati possono iscriversi e partecipare agli eventi locali della
propria sezione, ricevendo mensilmente la rivista AST (Ambiente, Società, Territorio), con utili spunti per la ricerca e la
didattica geografiche.

► Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici (CISGE): http://nuke.cisge.it/

► Associazione Italiana di Cartografia (AIC): http://www.associazioneitalianacartografia.org/)

► Associazione dei Geografi Italiani (AGeI): http://www.agei.org


▪ ogni quattro anni organizza il Congresso geografico nazionale, massimo consesso dei geografi italiani e cura annualmente l’allestimento
delle Giornate della Geografia, occasione di incontri e dibattiti su temi vari.

► Istituto Geografico Militare (IGM) di Firenze: http://www.igmi.org


▪ cura la cartografia di base (topografica) del Paese. Fra le realizzazioni più significative dei geografi sono gli atlanti tematici nazionali e
regionali che, oltre a essere strumenti di conoscenza degli aspetti naturali e antropici di un Paese, hanno notevole importanza per la
pianificazione territoriale.

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Principali riviste geografiche nazionali
AIIG

IGM
SGI

Geografici di Firenze
CISGE
AGeI

Società di Studi
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