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Socrate (470/469 a.C. - 399 a.C.

) è considerato uno dei filosofi più importanti


della storia dell'Occidente. La sua figura ci è giunta attraverso gli scritti dei
suoi allievi, in particolare Platone e Senofonte.

Socrate è noto soprattutto per il suo metodo di insegnamento, la maieutica, che


consisteva nell'aiutare gli interlocutori a portare alla luce le loro conoscenze
latenti attraverso un dialogo serrato e l'uso di domande incisive. La sua attività
filosofica aveva come obiettivo principale la ricerca della verità e della virtù,
che considerava i beni più importanti per l'essere umano.

Socrate sosteneva che la conoscenza vera fosse universale e razionale, e che fosse
accessibile a tutti, indipendentemente dalla classe sociale o dall'istruzione. Era
convinto che la virtù fosse inseparabile dalla conoscenza e che l'ignoranza fosse
la radice di tutti i mali dell'umanità. Inoltre, credeva che l'uomo dovesse vivere
in armonia con le leggi della natura e che il fine della vita fosse la
realizzazione del bene.

Il suo pensiero, però, gli costò la vita: fu processato con l'accusa di corrompere
i giovani e di non riconoscere gli dei dello Stato, e condannato a morte per bere
la cicuta. La sua figura divenne simbolo della lotta per la libertà di pensiero e
di espressione, e la sua filosofia influenzò profondamente il pensiero occidentale,
in particolare la filosofia platonica e aristotelica.

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