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Sul lato destro, ai margini di un boschetto, presso un ruscello, siede una donna quasi
del tutto spogliata, impegnata ad allattare un bambino.
Rivolge il suo sguardo direttamente a noi, ignorando del tutto il bambino che stringe
tra le braccia; il fatto che ci stia guardando potrebbe far pensare di sapere di essere
osservata. La donna potrebbe essere una zingara un soggetto abbastanza popolare
nella storia dell’arte. Per altri la donna rappresenterebbe la Carità, la quale di solito,
in tempi antichi veniva ritratta come una donna impegnata ad allattare. Per altri
ancora la donna rappresenta Padova che sta allattando (ovvero sta mantenendo
“economicamente) la città di Venezia,
Per via della sua arma si potrebbe pensare che si tratta di un comune soldato, ma ci
sono alcuni studiosi che, riconoscendo nella donna la figura di Maria, hanno pensato
che lui potesse essere un giovane san Giuseppe. Altri studiosi pensano che possa
essere un membro della Compagnia della Calza, una confraternita molto popolare al
tempo e che era solita organizzare eventi musicali e teatrali a Venezia. Per altri Il
soldato dovrebbe simboleggiare la forza.
Confronto tra il protagonista ed un membro
della Compagnia della Calza
I due protagonisti non interagiscono tra loro, non dialogano, non si relazionano, non
sembrano neppure conoscersi.
Le rovine che stanno dietro al ragazzo, sono due piccole colonne spezzate, sono
piantate lì, senza alcun edificio attorno. La colonna spezzata simboleggia la mortalità
dell’uomo e la durata limitata dei beni terreni.
Particolare delle colonne spezzate
Padova perché il muro dell’edificio della prima porta sulla destra c’è disegnato sopra
una stanga di legno con sotto 4 ruote.
Sul tetto dell’edificio più alto che sta sul lato destro del quadro si può vedere un
uccello bianco.
Par
ticolare dell’uccello
Capire di che uccello si tratta è abbastanza difficile, ma alcuni studiosi hanno cercato
di dare una risposta a questo enigma. Potrebbe trattarsi di:
La grande abilità pittorica di Giorgione si vede nel modo in cui dipinge il fulmine: è
straordinario e molto realistico.
L’artista in questo lavoro ha usato la tecnica della pittura tonale, che armonizza i
colori, mischiando diverse tonalità di verde al blu, ma anche dorate, in modo da
rendere alla perfezione l’atmosfera che si respira prima di una tempesta.
La tela di Giorgione è stata oggetto di molte analisi ai raggi X, ed è emerso che prima
di ottenere questo risultato, Giorgione ha fatto molti cambiamenti, modifiche. Ad
esempio, nel ruscello che si vede sul lato destro c’era una donna impegnata a lavarsi,
ma poi è stata cancellata. Poi il soldato non doveva proprio esserci: lui è stato
un’aggiunta successiva.