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« analisi » « interpretazione »
(del Significante) (del Significato).
II
A
b
al b1
2 Cfr. G. Stefani, Caro Mozart, « Nuova Rivista Musicale Italiana », VI, 1972,
pp. 182-199.
3 H. Abert, W. A. Mozart, Leipzig 1923-1924, vol. II, p. 579 sgg. A questo
luogo rinviano anche le successive citazioni da questo autore.
max (ascendente-discende
rica dell'anabasi alla fine d
l'immagine delle « ali » ne
A Ai si fa così più serrato
sto » relativo ai diversi co
dei moduli intervallari, se
miss. 1!II2IM3III4III5I!I6III7III8III9I
Ritm. 1 ~ 1 ! 7 ! ' ; 1 1 ~ 1
-I I I
Interv. ' ~ ' b a1 bj
—I I I I 1 I—
Armon. 1 a
Con ciò siamo passati da una segmentazione lineare, nella catena tem
porale, a una discretizzazione per strati componenziali, per parametri.
E come si vede, anche in questa seconda istanza il taglio sul Se è nello
stesso tempo un'incisione nel So.
10. Proseguendo l'indagine sul materiale Se, a un livello ulteriore,
che chiameremo livello III, il nostro lettore-ascoltatore nativo della
musica classica segmenta nella catena temporale il nostro tema nelle
unità più piccole (sempre « a senso ») che si ottengono con il criterio
della ripetizione. Nattiez ha ben messo in luce la complessità delle
interferenze che intervengono anche a questo livello di segmenta
zione.4 Ma superando in un modo ο nell'altro le incertezze in propo
sito, otteniamo il seguente prospetto delle unità minime (cfr. p. 111).
A questo livello un primo contenuto esplicitabile è la figura ritmica
anapestica, ritmo che connota, per la mediazione di tutta una tradi
zione poetica, un movimento di danza e di guerra. Il ritmo anapestico
è infatti notato da due commentatori, Abert e Mila; ma per il primo
è « ansimante e pesante », mentre per il secondo è « alacre e leg
gero »:5 il che suggerisce che non ci troviamo di fronte all'ultima di
PROSPETTO DELLE
PROSPETTO DELLE UNITA
UNITÀ MINIME
MINIME
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J J J J 1 s
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6 R. Réti, The thematic process in music, London 1961, pp. 114-119. A questo
luogo rinviano anche le successive citazioni da questo autore.
TRATTI COMPONENZIALI
Π A
J"! A
B
JΒ
Ritmici
Il Cc
JD
* **rΓ.|ί=
* * i«
Ee E« Es
Intervallari
62 6b G«
———————I Η 2
l'unità inizia sul 2. tempo d
tuta ecc.
12 3 4
Metrici
ι 1 Hâ
12 3 4
~~ * H*
12 3 4
Scalari
Scalari IΙ i____. ,· •l'unità
l'unita inizia
inizia sul
sul 1.,
1., 2.,
2., ecc.
m
m ■ 1 grado
» * ' gradomedodico
medodico della della scala
scala
I, i2 i3 i4
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U I7
I7 della
della tonalità
tonalita d'impianto
. . . ι
I II _
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» t~"~
t~"~ l'unita
l'unità si trova sul I, II, ecc.
Armonici m I . »
- * ΙI " Γ
r grado armonico della tona
l_i Ln Lm
Liu Liv Lv Lvi Lvu lità
lita d'impianto
tiva le analisi dei nostri autori. Per il Réti, che ricava i suo
dai movimenti intervallati della figura 4 dell'albero, e per i
rileva nella stessa figura soltanto il ritmo anapestico, l'anali
fatta, e la trascrizione dà per il primo la formula (£2) (Gó)
condo (AB). Abert invece merita un discorso più lungo.
15. Il musicologo tedesco vuole dimostrare che « il tem
un tipo melodico molto familiare a quell'epoca », che si ri
l'altro nel Flauto magico,7 ma che in questa sinfonia se ne
per diversi tratti significanti, che verremo sottolinendo: «
il levare iniziale ... (1.) congiunge la nota superiore del sal
con il tempo debole della battuta. Con ciò quel tipo melod
già molto della sua energia vitale d'origine; inoltre tale m
viene accentuato dal fatto che quel levare protratto viene diff
ritmicamente e melodicamente: (2.) melodicamente grazie
[figura 0 dell'albero] ansimante e pesante, (3.) ritmicamen
suo carattere anepestico, la cui forza motoria non ha nulla
contesto, di una affermazione vitale, ma fin dall'inizio im
andamento d'inquietudine e di tensione. (4.) Anche le r
denze femminili sono caratteristiche ».
Il segmento lineare che l'Abert considera è in sostanz
a (o ai) del nostro livello II (miss. 1-3); ma se con l'Abe
sorvoliamo sulle ripetizioni della figura 0 dell'albero, l'att
limita alla figura 4 dell'albero. Trascrivendo la sua lettura
figura, e precisamente i quattro tratti che egli vi individu
la nostra codifica paradigmatica, otteniamo:
1° tratto: Gó H4
2° tratto: Ei F
3° tratto: A Β
4° tratto: B2 Hi.
16. Se ora confrontiamo le tre letture dei nostri autori con la let
tura « neutra » e completa della figura 4 dell'albero secondo la no
stra codifica dei tratti componenziali, otteniamo:
JL
0 |1> M ,
Ili
IV
Gino Stefani
APPENDICE
« ANALISI », « INTERPRETAZIONE »:
USI MUSICOLOGICI DEI TERMINI
I. Prospetto
A. W. Ambros:12
(descrizione) (interpretazione)
H. Kretzschmar:13
« ERMENEUTICA »
A. Schering:14
« ANALISI », « ERMENEUTICA »
descrizione interpretazione
Κ. Westphal:15
ANALISI INTERPRETAZIONE
F. Blume:16
DEL CONTENUTO
H. H. Eggebrecht:17
INTERPRETAZIONE
II. Discussione
3. schema: « ermeneutica »
(2) Descrizione
(2) Interpretazione
Nella sostanza, questo schema coincide con il nostro modello binario.