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UFFICIO STAMPA & RASSEGNA STAMPA a cura di

Roma, marzo 2014

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NOTA STAMPA

L’inchiesta appena aperta dalla Procura di Trani per verificare se esiste una correlazione tra il
vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) e l’insorgenza dell’autismo offre alla
comunità scientifica un’ulteriore occasione per ribadire che la medicina ha già decretato
l’infondatezza di simili teorie. Lo sottolinea la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e
Sanità pubblica (SItI) in una nota. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha
recentemente ricordato, attraverso un vademecum pubblicato sul suo sito internet, che non esiste
un legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico. Se è vero che la scienza concorda, sulla
base di dati epidemiologici disponibili, sul fatto che non vi sia alcuna correlazione tra vaccini e
autismo è altrettanto vero che l’opinione pubblica e in particolare le famiglie sono oggi più che mai
disorientate di fronte alle molteplici informazioni, non sempre fondate, che girano soprattutto in
internet sui vaccini. A complicare il quadro ci sono anche alcune pronunce giudiziarie. Già nel 2012
una sentenza emessa dal tribunale di Rimini aveva condannato il ministero della Salute a risarcire
una famiglia riconoscendo un nesso di causalità tra il vaccino MPR inoculato ad un figlio e
l’autismo insorto successivamente. Eppure, riguardo a un’eventuale responsabilità dei vaccini,
l’Oms ha già chiarito che “i dati epidemiologici disponibili mostrano che non c’è evidenza di una
connessione tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR) e i disordini dello spettro
autistico”. E non c’è nemmeno un’evidenza che suggerisca come gli altri vaccini dell’infanzia
aumentino il rischio dei disordini dello spettro autistico. Studi che in passato hanno indicato una
connessione causale sono risultati seriamente viziati da errori. Come quello datato 1998 del medico
inglese Andrew Wakefield, poi radiato dall’albo dei medici britannico, nel quale si sosteneva che il
vaccino trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla sindrome di Kanner,
meglio nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet dello studio del
medico inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto tale legame. La nota rivista
medica ha successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili collegamenti tra autismo e
vaccino trivalente MPR. Non solo. Due studi scientifici pubblicati nel 2011 su una delle più
prestigiose riviste mediche, il British Medical Journal, hanno sancito l’infondatezza
dell’associazione tra vaccino MPR e autismo, sottolineando che lo studio di Wakefield è stato
viziato anche da pregiudizi ideologici, interessi economici e realizzato con pazienti reclutati
attraverso gruppi di anti vaccinatori. Quindi, ha scritto il British Medical Journal, si è trattato di
“una frode deliberata”. Se la scienza ha fatto chiarezza lo stesso non si può purtroppo dire per la
società civile che è spesso vittima di messaggi fuorvianti. SItI ricorda che i vaccini sono una delle
maggiori conquiste della medicina e hanno cambiato la storia dell’umanità, rappresentando la
maggiore scoperta di salute pubblica dopo l’acqua potabile. Se alcune malattie sono state eradicate
lo si deve alla pratica vaccinale. Ma occorre tenere alta l’attenzione come dimostra la recrudescenza
di malattie come morbillo, poliomelite e tubercolosi. Non a caso, SItI è promotrice di un portale
internet di informazione - www.vaccinarsi.org – che ha ottenuto l’HON CODE da parte dell’ente
certificatore internazionale Health On Net Foundation (HON), che dal 1995, anno della sua
istituzione, si occupa di qualità dei contenuti medico-scientifici in Internet.

Roma, 25 marzo 2014

Ufficio Stampa SItI

Contact: Lorenzo Inzerillo - 3487455595


Contact: Simona Santini - 3475942879
ufficiostampa@farecomunicazione.eu

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Lorenzin sui vaccini: «Da alcune procure


sentenze contro la scienza»
Dopo l’inchiesta di Trani sul presunto legame tra il trivalente e l’autismo il ministro
della Salute invita a evitare allarmismi: «No a campagne contro i vaccini»
di Redazione Salute Online

«Alcune procure emettono sentenze che vanno contro le evidenze scientifiche». Il ministro della
Salute Beatrice Lorenzin ha commentato così il fascicolo aperto dalla procura di Trani sul presunto
legame tra autismo e vaccini. «Purtroppo le evidenze scientifiche non le fanno i tribunali - ha
affermato a margine di un incontro con gli studenti di una scuola superiore sulla cannabis - ma gli
scienziati con ricerche e approfondimenti, e noi ci atteniamo all’evidenza scientifica. Ricordiamoci
che senza vaccinazioni di massa milioni di bambini muoiono». L’inchiesta a cui fa riferimento il
ministro è stata aperta dopo la denuncia dei genitori di due fratellini ai quali era stata diagnosticata
una sindrome autistica post vaccinale. Il pm Michele Ruggiero ha aperto un fascicolo per lesioni
gravissime, per ora contro ignoti.
No alle campagne contro i vaccini
«Sui vaccini non è il momento di fare allarmismi, per evitare che un calo nelle vaccinazioni metta a
rischio i bambini» ha proseguito il ministro. «La situazione è complessa - c’è un fascicolo della
procura, ma anche una mole di rapporti dell’Oms e un grosso lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità
e degli scienziati». «La vicenda della presunta correlazione tra autismo e vaccini risale ai primi anni
‘80, se ne è discusso molto - ha aggiunto Lorenzin - l’allarmismo comporta danni alla salute, hanno
ragione i pediatri a chiedere chiarezza. Prima di fare campagne contro i vaccini bisogna essere
veramente certi».
L’attacco del Codacons
Alle parole del ministro Lorenzin ha replicato il Codacons definendo «gravissime» le dichiarazioni
del ministro. «Forse la Lorenzin dovrebbe informarsi meglio prima di rilasciare dichiarazioni
alquanto temerarie - spiega il Codacons in una nota - La somministrazione polivalente dei vaccini
come avviene nel nostro paese, nonostante solo 4 vaccini pediatrici siano obbligatori per legge, non
è affatto esente da rischi per la salute dei bambini, perché può comportare danni da sovraccarico e

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choc del sistema immunitario».Il Codacons annuncia il ricorso al Tar del Lazio per sospendere la
somministrazione del vaccino esavalente e limitare la fornitura ai soli 4 previsti dalla legge, con
risparmi pari a 114 milioni di euro annui per la collettività.
La replica del ministero
«Con riferimento ai giudizi espressi dal Codacons in ordine alle dichiarazioni del ministro della
Salute sui vaccini pediatrici, occorre ribadire che allo stato non sussistono evidenze scientifiche
certe e unanimemente riconosciute dalla comunità scientifica internazionale che attestino la
pericolosità di vaccini somministrati a carico del Servizio sanitario nazionale in generale, ne’
l’esistenza di correlazione tra vaccino e disturbi dello spettro autistico». Lo evidenzia una nota del
ministero della Salute. «Ferme ovviamente restando le prerogative degli organi giurisdizionali
inquirenti e la libera scelta del Codacons di attivare le iniziative giurisdizionali ritenute più
opportune - si legge nella nota - il ministero non può che confermare come numerosissimi studi
clinici epidemiologici e di organismi internazionali escludono qualsiasi correlazione tra vaccino
Mpr e autismo, quali i Cdc (Centers for Desease Control and Prevention), Who (World Health
Organisation), Iom (Institute of Medicine) e il Gacvs(Global Advisory Committee on Vaccine
Safety).
La comunità scientifica
La comunità scientifica inoltre torna compatta a ribadire che non esiste alcuna correlazione tra
vaccini e autismo. L’inchiesta appena aperta dalla Procura di Trani per verificare se esiste una
correlazione tra il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) e l’insorgenza
dell’autismo «offre alla comunità scientifica un’ulteriore occasione per ribadire che la medicina ha
già decretato l’infondatezza di simili teorie». A sottolinearlo è la Società Italiana di Igiene,
Medicina Preventiva e Sanità pubblica (SItI) in una nota. Anche l’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) ha recentemente ricordato, attraverso un vademecum pubblicato sul suo sito internet,
che non esiste un legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico. «Se è vero che la scienza
concorda - spiegano gli esperti - sulla base di dati epidemiologici disponibili, sul fatto che non vi sia
alcuna correlazione tra vaccini e autismo è altrettanto vero che l’opinione pubblica e in particolare
le famiglie sono oggi più che mai disorientate di fronte alle molteplici informazioni, non sempre
fondate, che girano soprattutto in internet sui vaccini». A complicare il quadro, ricorda la SItI, ci
sono anche alcune pronunce giudiziarie. Già nel 2012 una sentenza emessa dal tribunale di Rimini
aveva condannato il ministero della Salute a risarcire una famiglia riconoscendo un nesso di
causalità tra il vaccino MPR inoculato ad un figlio e l’autismo insorto successivamente.
Gli studi
Eppure, ribadiscono gli scienziati «studi che in passato hanno indicato una connessione causale
sono risultati seriamente viziati da errori. Come quello datato 1998 del medico inglese Andrew
Wakefield, poi radiato dall’albo dei medici britannico, nel quale si sosteneva che il vaccino
trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla sindrome di Kanner, meglio
nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet dello studio del medico
inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto tale legame. La nota rivista medica ha
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successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili collegamenti tra autismo e vaccino
trivalente MPR. Non solo. Due studi scientifici pubblicati nel 2011 su una delle più prestigiose
riviste mediche, il British Medical Journal, hanno sancito l’infondatezza dell’associazione tra
vaccino MPR e autismo, sottolineando che lo studio di Wakefield è stato viziato anche da pregiudizi
ideologici, interessi economici e realizzato con pazienti reclutati attraverso gruppi di anti
vaccinatori».

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Sui vaccini non è il momento di fare allarmismi, per evitare che un calo nelle vaccinazioni metta a
rischio i bambini. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin risponde sul fascicolo aperto dalla
procura di Trani che indaga sul legame tra autismo e vaccini, e incassa il sostegno della Società
italiana di igiene e prevenzione che ribadisce come "la medicina abbia già decretato l’infondatezza
di simili teorie". L'inchiesta è stata aperta all'indomani della denuncia dei genitori di due minori ai
quali è stata diagnosticata una sindrome autistica ad insorgenza post vaccinale. L'ipotesi contenuta
nel fascicolo sulla scrivania del magistrato Michele Ruggiero è di lesioni colpose gravissime, al
momento è a carico di ignoti. Ai carabinieri del Nas è stato chiesto così di acquisire il piano
nazionale dei vaccini e ilcalendario delle vaccinazioni obbligatorie e facoltative per l’età evolutiva,
di capire quale sia la composizione dell’antidoto, quali i suoi produttori, e accertare l’esistenza, in
relazione agli ultimi 5 anni, di casi di patologie autistiche insorte dopo la somministrazione del
medicinale.

IL MINISTRO: 'EVITARE ALLARMISMI' - "La situazione è complessa - ha affermato


Lorenzin a margine di un incontro con gli studenti dell'istituto Massimo di Roma - c'è un fascicolo
della procura, ma anche una mole di rapporti dell'Oms e un grosso lavoro dell'Istituto Superiore di
Sanita e degli scienziati. Non è il momento di fare allarmismi, servono dati certi perché i rischi per i
bambini non vaccinati sono altissimi". Secondo il ministro non è il caso di fare campagne contro i
vaccini. "La vicenda della presunta correlazione tra autismo e vaccini risale ai primi anni '80, se ne
è discusso molto - ha aggiunto Lorenzin - l'allarmismo comporta danni alla salute, hanno ragione i
pediatri a chiedere chiarezza. Prima di fare campagne contro i vaccini bisogna essere veramente
certi". "Alcune procure - ha aggiunto il ministro - emettono sentenze che vanno contro l'evidenza
scientifica. Purtroppo le evidenze scientifiche non le fanno i tribunali ma gli scienziati con ricerche
e approfondimenti, e noi ci atteniamo a queste evidenze scientifiche".

GLI IGIENISTI: 'TEORIE INFONDATE' - La Società italiana di igiene, medicina preventiva e

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sanità pubblica (SItI) - in una nota - ricorda che "anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha
recentemente ricordato, attraverso un vademecum pubblicato sul suo sito internet, che non esiste un
legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico. Se è vero che la scienza concorda, sulla base di
dati epidemiologici disponibili, sul fatto che non vi sia alcuna correlazione tra vaccini e autismo è
altrettanto vero che l’opinione pubblica e in particolare le famiglie sono oggi più che mai
disorientate di fronte alle molteplici informazioni, non sempre fondate, che girano soprattutto in
internet sui vaccini. A complicare il quadro - spiegano dall'organizzazione - ci sono anche alcune
pronunce giudiziarie. Già nel 2012 una sentenza emessa dal tribunale di Rimini aveva condannato il
ministero della Salute a risarcire una famiglia riconoscendo un nesso di causalità tra il vaccino MPR
inoculato ad un figlio e l’autismo insorto successivamente. Eppure, riguardo a un’eventuale
responsabilità dei vaccini, l’Oms ha già chiarito che 'i dati epidemiologici disponibili mostrano che
non c’è evidenza di una connessione tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR) e i
disordini dello spettro autistico'. E non c’è nemmeno un’evidenza che suggerisca come gli altri
vaccini dell’infanzia aumentino il rischio dei disordini dello spettro autistico. Studi che in passato
hanno indicato una connessione causale sono risultati seriamente viziati da errori. Come quello
datato 1998 del medico inglese Andrew Wakefield, poi radiato dall’albo dei medici britannico, nel
quale si sosteneva che il vaccino trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate
alla sindrome di Kanner, meglio nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista scientifica
Lancet dello studio del medico inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto tale
legame. La nota rivista medica ha successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili
collegamenti tra autismo e vaccino trivalente MPR. Non solo. Due studi scientifici pubblicati nel
2011 su una delle più prestigiose riviste mediche, il British Medical Journal, hanno sancito
l’infondatezza dell'associazione tra vaccino MPR e autismo, sottolineando che lo studio di
Wakefield è stato viziato anche da pregiudizi ideologici, interessi economici e realizzato con
pazienti reclutati attraverso gruppi di anti vaccinatori. Quindi, ha scritto il British Medical Journal,
si è trattato di 'una frode deliberata'. Se la scienza ha fatto chiarezza - concludono gli igienisti
sottolineando l'importanza della vaccinazione - lo stesso non si può purtroppo dire per la società
civile che è spesso vittima di messaggi fuorvianti.

IL CODACONS RICORRE AL TAR: 'STOP ESAVALENTE' - Contro le parole del ministro,


però, interviene il Codacons che in una nota definisce le dichiarazioni della Lorenzin "gravissime".
"Forse la Lorenzin - si legge nel comunicato dei consumatori - dovrebbe informarsi meglio prima di
rilasciare dichiarazioni alquanto temerarie. La somministrazione polivalente dei vaccini - spiegano
dall'associazione - come avviene nel nostro paese, nonostante solo 4 vaccini pediatrici siano
obbligatori per legge, non è affatto esente da rischi per la salute dei bambini, perché può comportare
danni da sovraccarico e shock del sistema immunitario. La letteratura scientifica attuale e gli
esponenti della comunità scientifica - si dice ancora - sostengono che la somministrazione
polivalente potrebbe indurre reazioni cosiddette 'autoimmuni', cioè l'organismo potrebbe arrivare
anche a produrre auto-anticorpi che, non riconoscendo più il 'vero nemico' da aggredire,
aggredirebbero in una situazione di smarrimento generale le funzionalità di organi interni al
paziente (es. demielinizzazioni, Les, alterazioni ematologiche, encefalopatie, etc etc). Le evidenze
scientifiche, quindi, a differenza di quanto sostiene il ministro della Salute, sono tutt'altro che
compatte nel riconoscere l'assoluta bontà dei vaccini. "Per tale motivo - concludono - a tutela della
salute dei cittadini e sulla scia dell?indagine aperta a Trani, presenteremo un ricorso al Tar del
Lazio per sospendere la somministrazione del vaccino esavalente e limitare la fornitura ai soli 4
previsti dalla legge, con risparmi pari a 114 milioni di euro annui per la collettività".

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Il business milionario sui bambini autistici. Più una percentuale sulle


cause vinte. Ecco chi è Massimo Montinari, che promette di sconfiggere
la malattia con l'alimentazione e con farmaci alternativi
di GIULIANO FOSCHINI
27 marzo 2014

Questa storia è molto più brutta di quello che si possa pensare. E non perché
di fronte c'è l'ennesimo scontro tra la politica (il ministero della Salute) e la giustizia (la
procura di Trani), perché lì in fondo ognuno fa il suo mestiere: i ministri decidono sulla
base di dati scientifici, i magistrati indagano dopo le denunce dei cittadini. Questa storia
dei vaccini che causano autismo è molto più brutta perché porta dietro di sé la sofferenza
delle famiglie e dei genitori di quei bambini che, disperati, sono pronti ad appoggiarsi su
qualsiasi cosa pur di avere una speranza. Quel "qualsiasi cosa" è un medico pugliese dal
passato assai travagliato, Massimo Montinari. È lui il santone italiano della guerra ai
vaccini. E' lui il medico che certifica la correlazione tra malattia e vaccino, che segue
praticamente tutte le famiglie nelle battaglie legali, che intasca migliaia di euro per visite,
perizie e cure sconfessate da tutta la medicina internazionale: Montinari promette di

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sconfiggere l'autismo con un'alimentazione senza glutine e latte vaccino e con farmaci
alternativi (omotossicologici). E un po' come è accaduto per Stamina, la disperazione è
capace di fare miracoli. E così - tra le decine di pazienti in fila nel suo studio di Firenze
dove è dovuto emigrare in seguito a scontri durissimi con i suoi stessi colleghi - c'è chi è
pronto a giurare che quelle cure sono un portento. E che i loro bimbi ora, grazie a
Montinari, stanno molto meglio.

IL CASO / LA PROCURA DI TRANI APRE UN'INCHIESTA


LE REAZIONI / IL MINISTRO ATTACCA I MAGISTRATI
LEGGI / L'ISS: 'NESSUN LEGAME TRA VACCINI E AUTISMO'
L'INTERVISTA / 'IO MAMMA NON VACCINO MIA FIGLIA'

Non tutti la pensano così. "Mi ha dato una speranza, mi ha rovinato la vita " racconta la
mamma di un bambino di nove anni, autistico, che quasi per un anno è stata in cura da
Montinari. "Ci siamo avvicinati a lui tramite un'associazione - racconta oggi - Eravamo
disperati e pronti a tutto. Alla prima visita ci ha chiesto: avete fatto il vaccino? Noi
chiaramente abbiamo risposto di sì. Ha allargato le braccia... Ci siamo sentiti in colpa, da lì
è cominciato un bombardamento di informazioni, il percorso è lunghissimo e
dolorosissimo. E poi i costi: ciascuna visita costa 250 euro, ne avremo fatte una ventina
almeno, forse di più. Poi l'associazione che ci aveva indirizzato verso di lui, e il dottore
stesso, ci hanno spiegato che era possibile intraprendere la via giudiziaria, la causa,
quella che in molti hanno vinto. La perizia l'avrebbe fatta Montinari per qualche migliaio di
euro. E poi se avessimo vinto... Ecco, noi ci siamo fermati a quel punto e abbiamo deciso
di concentrarci sul nostro bambino". Questo, certo, è soltanto uno dei racconti. Ce ne sono
altri cento, mille che invece parlano di Montinari come un genio, un Messia, un santone
boicottato dalla medicina internazionale, dai primari del Gaslini, dall'Istituto superiore di
Sanità, da tutti insomma, perché "aveva osato sfidare Big Pharma". Anche per questo è
forse importante chiedersi, chi è esattamente Montinari? E soprattutto che ruolo hanno le
sue teorie con l'inchiesta della procura di Trani?

A Bari tutti quello che lo hanno conosciuto ricordano quel chirurgo pediatra del Giovanni
XXIII che girava con la pistola sotto il camice. Siamo negli anni '80-90 e già da allora
Montinari parlava di vaccini e di controindicazioni, offrendo teorie per lo meno originali. A
Bari non trovava però terreno fertile tanto che nel 2003 decide di provare un concorso in
polizia. Lo vince e si trasferisce a Firenze, come dirigente medico. Qui affina i suoi studi e
continua quella libero professione che già aveva cominciato a Bari: apre uno studio privato
e comincia la sua crociata personale per guarire i bambini dall'autismo. In breve tempo
cominciano a sorgere in Italia comitati che portano il suo nome, il Comisva (il Comitato del
movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni) lo elegge a paladino e insieme con gli
avvocati Giuseppe Romeo e Roberto Mastalia comincia ad assistere i genitori dei bambini

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che decidono di intentare cause contro il ministero della Salute. L'affare diventa sempre
più importante, Montinari una volta a settimana va a Roma a visitare, il suo nome rimbalza
tra le famiglie con bimbi autistici di tutta Italia.

La svolta arriva negli ultimi mesi quando Montinari decide di tornare in Puglia per una serie
di conferenze: sei in tutto, una delle quali l'11 gennaio a Trani. Il suo contatto, racconta il
medico stesso, è Fabrizio Ferrante, dirigente regionale del Partito democratico, che
organizza anche una conferenza pubblica alla quale partecipa il pm Michele Ruggiero, lo
stesso che oggi ha aperto l'indagine. Ma questo è un dettaglio. Dalla Procura spiegano
che non potevano fare altro che indagare dopo aver ricevuto una denuncia, che ha
presentato proprio Ferrante. A occuparsi del caso sono ora i carabinieri del Nas che
proprio in queste ore stanno facendo quello che il pm gli ha chiesto: ieri sono stati al
centro epidemiologico regionale per chiedere i dati sul numero di bambini autistici in Puglia
per poi provare a fare una correlazione con il vaccino esavalente. "Noi chiaramente
daremo tutto quello che ci è richiesto, chissà sia la volta buona...". Per fare cosa? Cinzia
Germinario, docente di Igiene, è la direttrice dell'osservatorio epidemiologico regionale:
"Sono venti anni che lottiamo contro questo signore. Noi daremo tutto quello che ci viene
chiesto e agiamo chiaramente per via istituzionali. Detto questo dobbiamo già registrare
un calo delle vaccinazioni obbligatorie, e questo è pericolosissimo. Significa che rischiano
di tornare malattie come polio, morbillo, epatite A o meningiti. Questo sì, per i nostri
bambini, è un vero dramma ".

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SItI: “Non esistono correlazioni tra vaccini e


autismo. I vaccini sono una conquista della
medicina”

25 MAR - “La medicina ha già decretato l’infondatezza di una correlazione tra il vaccino trivalente contro
morbillo, parotite e rosolia (MPR) e l’insorgenza dell’autismo. I vaccini sono invece una delle maggiori
conquiste della medicina e hanno cambiato la storia dell’umanità”.

È quanto ha sottolinea la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità pubblica (SItI) in una
nota dopo l’inchiesta appena aperta dalla Procura di Trani.

“Anche l’Oms ha recentemente ricordato – ha sottolineato la SItI – attraverso un vademecum


pubblicato sul suo sito internet, che non esiste un legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico.
Se è vero che la scienza concorda, sulla base di dati epidemiologici disponibili, sul fatto che non vi sia
alcuna correlazione tra vaccini e autismo è altrettanto vero che l’opinione pubblica e in particolare le
famiglie sono oggi più che mai disorientate di fronte alle molteplici informazioni, non sempre fondate,
che girano soprattutto in internet sui vaccini”.

A complicare il quadro ci sono anche alcune pronunce giudiziarie. Già nel 2012 una sentenza emessa
dal tribunale di Rimini aveva condannato il ministero della Salute a risarcire una famiglia riconoscendo
un nesso di causalità tra il vaccino MPR inoculato ad un figlio e l’autismo insorto successivamente.

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“Eppure, riguardo a un’eventuale responsabilità dei vaccini – ha aggiunto – l’Oms ha già chiarito che ‘i
dati epidemiologici disponibili mostrano che non c’è evidenza di una connessione tra il vaccino contro
morbillo-parotite-rosolia (MPR) e i disordini dello spettro autistico’. E non c’è nemmeno un’evidenza che
suggerisca come gli altri vaccini dell’infanzia aumentino il rischio dei disordini dello spettro autistico.
Studi che in passato hanno indicato una connessione causale sono risultati seriamente viziati da errori”.

Come quello datato 1998 del medico inglese Andrew Wakefield, poi radiato dall’albo dei medici
britannico, nel quale si sosteneva che il vaccino trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro
volta legate alla sindrome di Kanner, meglio nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista
scientifica Lancet dello studio del medico inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto
tale legame. La nota rivista medica ha successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili
collegamenti tra autismo e vaccino trivalente MPR. Non solo. Due studi scientifici pubblicati nel 2011 su
una delle più prestigiose riviste mediche, il British Medical Journal, hanno sancito l’infondatezza
dell’associazione tra vaccino MPR e autismo, sottolineando che lo studio di Wakefield è stato viziato
anche da pregiudizi ideologici, interessi economici e realizzato con pazienti reclutati attraverso gruppi di
anti vaccinatori. Quindi, ha scritto il British Medical Journal, si è trattato di “una frode deliberata”.

“Se la scienza ha fatto chiarezza lo stesso non si può purtroppo dire per la società civile che è spesso
vittima di messaggi fuorvianti – ha concluso la nota della SItI – per questo ricordiamo che i vaccini sono
una delle maggiori conquiste della medicina e hanno cambiato la storia dell’umanità, rappresentando la
maggiore scoperta di salute pubblica dopo l’acqua potabile. Se alcune malattie sono state eradicate lo
si deve alla pratica vaccinale. Ma occorre tenere alta l’attenzione come dimostra la recrudescenza di
malattie come morbillo, poliomelite e tubercolosi”.

25 marzo 2014
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Siti (igienisti): nessuna correlazione tra


vaccini e autismo
Cronologia articolo25 marzo 2014

La Procura di Trani ha avviato un'indagine conoscitiva, quindi senza indagati, sulla


somministrazione del cosiddetto vaccino "raccomandato" (contro il morbillo, rosolia, parotite).
L'inchiesta, condotta dal pm Michele Ruggiero, è stata delegata ai carabinieri del Nas. Gli
accertamenti sono partiti dopo la denuncia dei genitori di due bambini ai quali è stata
diagnosticata dai medici una sindrome autistica che, secondo le denunce, potrebbe essere
stata causata proprio dai vaccini.
L'ipotesi di reato contro ignoti è di lesioni colpose gravissime. Lo scopo dell'inchiesta e' capire
se esiste una correlazione tra l'insorgere della sindrome e la vaccinazione. I bimbi interessati
hanno circa tre anni. In Italia ci sono state diverse sentenze di condanna da parte di tribunali
che hanno riconosciuto il nesso di causalità.

E dalla comunità scientifica sono arrivate a stretto giro dichiarazioni sul fatto che la medicina
ha già decretato l'infondatezza di simili teorie. Lo sottolinea la Società Italiana di Igiene,
Medicina Preventiva e Sanità pubblica (SItI) in una nota.

Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha recentemente ricordato, attraverso un


vademecum pubblicato sul suo sito internet, che non esiste un legame tra vaccini e disordini
dello spettro autistico. Se è vero che la scienza concorda, sulla base di dati epidemiologici
disponibili, sul fatto che non vi sia alcuna correlazione tra vaccini e autismo è altrettanto vero
che l'opinione pubblica e in particolare le famiglie sono oggi più che mai disorientate di fronte
alle molteplici informazioni, non sempre fondate, che girano soprattutto in internet sui vaccini.

A complicare il quadro ci sono anche alcune pronunce giudiziarie. Già nel 2012 una sentenza
emessa dal tribunale di Rimini aveva condannato il ministero della Salute a risarcire una
famiglia riconoscendo un nesso di causalità tra il vaccino MPR inoculato ad un figlio e
l'autismo insorto successivamente. Eppure, riguardo a un'eventuale responsabilità dei vaccini,
l'Oms ha già chiarito che "i dati epidemiologici disponibili mostrano che non c'è evidenza di
una connessione tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR) e i disordini dello spettro
autistico". E non c'è nemmeno un'evidenza che suggerisca come gli altri vaccini dell'infanzia
aumentino il rischio dei disordini dello spettro autistico. Studi che in passato hanno indicato

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una connessione causale sono risultati seriamente viziati da errori. Come quello datato 1998
del medico inglese Andrew Wakefield, poi radiato dall'albo dei medici britannico, nel quale si
sosteneva che il vaccino trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla
sindrome di Kanner, meglio nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista scientifica
Lancet dello studio del medico inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto
tale legame.

La nota rivista medica ha successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili


collegamenti tra autismo e vaccino trivalente MPR. Non solo. Due studi scientifici pubblicati
nel 2011 su una delle più prestigiose riviste mediche, il British Medical Journal, hanno sancito
l'infondatezza dell'associazione tra vaccino MPR e autismo, sottolineando che lo studio di
Wakefield è stato viziato anche da pregiudizi ideologici, interessi economici e realizzato con
pazienti reclutati attraverso gruppi di anti vaccinatori. Quindi, ha scritto il British Medical
Journal, si è trattato di "una frode deliberata".

Se la scienza ha fatto chiarezza lo stesso non si può purtroppo dire per la società civile che è
spesso vittima di messaggi fuorvianti. SItI ricorda che i vaccini sono una delle maggiori
conquiste della medicina e hanno cambiato la storia dell'umanità, rappresentando la maggiore
scoperta di salute pubblica dopo l'acqua potabile. Se alcune malattie sono state eradicate lo si
deve alla pratica vaccinale. Ma occorre tenere alta l'attenzione come dimostra la
recrudescenza di malattie come morbillo, poliomelite e tubercolosi. Non a caso, SItI è
promotrice di un portale internet di informazione - www.vaccinarsi.org – che ha ottenuto l'HON
CODE da parte dell'ente certificatore internazionale Health On Net Foundation (HON), che dal
1995, anno della sua istituzione, si occupa di qualità dei contenuti medico-scientifici in
Internet.

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Vaccini: igienisti, nessuna correlazione scientifica con


autismo
14:47 25 MAR 2014

(AGI) - Roma, 25 mar. - L'inchiesta appena aperta dalla Procura di Trani per verificare se esiste
una correlazione tra il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) e l'insorgenza
dell'autismo "offre alla comunita' scientifica un'ulteriore occasione per ribadire che la medicina ha
gia' decretato l'infondatezza di simili teorie". Lo sottolinea la Societa' Italiana di Igiene, Medicina
Preventiva e Sanita' pubblica (SItI) in una nota. Anche l'Organizzazione mondiale della sanita'
(Oms) ha recentemente ricordato, attraverso un vademecum pubblicato sul suo sito internet, che
non esiste un legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico. "Se e' vero che la scienza
concorda - spiegano gli igenitsti - sulla base di dati epidemiologici disponibili, sul fatto che non vi
sia alcuna correlazione tra vaccini e autismo e' altrettanto vero che l'opinione pubblica e in
particolare le famiglie sono oggi piu' che mai disorientate di fronte alle molteplici informazioni, non
sempre fondate, che girano soprattutto in internet sui vaccini".
A complicare il quadro, ricorda la SItI, ci sono anche alcune pronunce giudiziarie. Gia' nel 2012
una sentenza emessa dal tribunale di Rimini aveva condannato il ministero della Salute a risarcire
una famiglia riconoscendo un nesso di causalita' tra il vaccino MPR inoculato ad un figlio e
l'autismo insorto successivamente. Eppure "studi che in passato hanno indicato una connessione
causale sono risultati seriamente viziati da errori. Come quello datato 1998 del medico inglese
Andrew Wakefield, poi radiato dall'albo dei medici britannico, nel quale si sosteneva che il vaccino
trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla sindrome di Kanner, meglio
nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet dello studio del medico

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inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto tale legame. La nota rivista medica ha
successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili collegamenti tra autismo e vaccino
trivalente MPR. Non solo.
Due studi scientifici pubblicati nel 2011 su una delle piu' prestigiose riviste mediche, il British
Medical Journal, hanno sancito l'infondatezza dell'associazione tra vaccino MPR e autismo,
sottolineando che lo studio di Wakefield e' stato viziato anche da pregiudizi ideologici, interessi
economici e realizzato con pazienti reclutati attraverso gruppi di anti vaccinatori". Se la scienza ha
fatto chiarezza "lo stesso non si puo' purtroppo dire per la societa' civile che e' spesso vittima di
messaggi fuorviant"i. SItI ricorda che i vaccini "sono una delle maggiori conquiste della medicina e
hanno cambiato la storia dell'umanita', rappresentando la maggiore scoperta di salute pubblica
dopo l'acqua potabile. Se alcune malattie sono state eradicate lo si deve alla pratica vaccinale. Ma
occorre tenere alta l'attenzione come dimostra la recrudescenza di malattie come morbillo,
poliomelite e tubercolosi". Non a caso, SItI e' promotrice di un portale internet di informazione -
www.vaccinarsi.org - che ha ottenuto l'HON CODE da parte dell'ente certificatore internazionale
Health On Net Foundation (HON), che dal 1995, anno della sua istituzione, si occupa di qualita' dei
contenuti medico-scientifici in Internet. (AGI) Pgi .

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Sanita': Siti su inchiesta Trani, infondato legame vaccino-autismo

Sanita': Siti su inchiesta Trani, infondato legame vaccino-autismo (2)

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Vaccini e autismo
ISS 26 Marzo 2014

Vaccini e autismo

a cura di Stefania Salmaso, Direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione
della salute dell’ISS

La presenza di una possibile associazione causale tra vaccinazioni e autismo è stata estensivamente
studiata e non è stata evidenziata alcuna correlazione.
Anche l’ultima ricerca pubblicata nel marzo 2013 sul Journal of Pediatrics (Increasing Exposure to
Antibody-Stimulating Proteins and Polysaccharides in Vaccines Is Not Associated with Risk of Autism)
conferma tale conclusione in linea con le altre numerose evidenze scientifiche disponibili in materia.

Nella ricerca, condotta dai Centers for disease control (Cdc) di Atlanta (Usa), sono stati studiati 256
bambini con disturbi dello spettro autistico e confrontati con 752 bambini non autistici, quantificando la
loro esposizione totale cumulativa, nei primi due anni di vita, ad antigeni contenuti nei vaccini, come pure
il numero massimo di antigeni a cui i bambini erano stati esposti nelle singole sedute vaccinali. I risultati
hanno mostrato che:
• il numero totale di antigeni ricevuti entro i due anni di età non differiva nei due gruppi di bambini (con e
senza autismo);
• il numero massimo di antigeni ricevuto dai bambini autistici nelle singole sedute vaccinali era simile a
quello ricevuto dai bambini senza autismo;
• i bambini affetti da autismo con regressione non avevano ricevuto un numero maggiore di vaccini
rispetto ai bambini autistici senza regressione;
• anche se l’attuale calendario prevede la somministrazione di un numero più elevato di vaccini rispetto al
passato, grazie al miglioramento delle tecniche di produzione, il numero totale di antigeni somministrati
risulta diminuito.

Quest’ultima ricerca conferma le conclusioni del rapporto (2004) dell’Institute of Medicine (Iom)
(Immunization Safety Review: Vaccines and Autism), basato su una approfondita revisione degli studi
clinici ed epidemiologici disponibili sul nesso tra vaccini e autismo, effettuata da un gruppo indipendente
di esperti negli Usa.

Vaccino Mpr e autismo

L’ipotesi che la vaccinazione antimorbillo-parotite e rosolia (Mpr) in particolare possa essere associata ad
autismo è stata sollevata negli anni Novanta da uno studio inglese pubblicato nel 1998 su The Lancet.
L’ipotesi è stata successivamente valutata da numerosi studi condotti sia in Europa che negli Usa, ma
nessuno di questi ha confermato che possa esserci una relazione causale tra vaccino Mpr e autismo. Gli
stessi autori dello studio inglese hanno successivamente ritirato le loro conclusioni e nel 2010 la
rivista The Lancet ha formalmente ritirato tale articolo. Oltretutto è stato riportato che, oltre ai difetti
epidemiologici di questo studio, numerosi fatti circa la storia anamnestica dei pazienti fossero stati
falsificati dall’autore Andrew Wakefield (radiato dall’Ordine dei medici) per supportare i risultati e che
l’intero studio fosse distorto da interessi economici. L’Autore è stato radiato dall’Ordine dei medici per il
suo comportamento.
Successivamente la revisione dello Iom, gli studi dei Cdc statunitensi e di altre organizzazioni inclusa
l’American Academy of Pediatrics, un’organizzazione professionale con 60 mila membri, come pure una
revisione di numerosi studi epidemiologici condotti in diversi Paesi europei, hanno raggiunto le medesime
conclusioni, respingendo perciò l’ipotesi di una relazione causale tra vaccino Mpr e autismo.

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L’Istituto Superiore di Sanità promuove, attraverso la diffusione di informazioni scientificamente corrette,


un’adesione consapevole alle vaccinazioni.

Precisazione

Infine, in riferimento a quanto riportato sul quotidiano La Stampa il 26 marzo 2014 nell’articolo a pag.
13 La strana intesa fra il pm pugliese e il medico "eretico" anti-vaccini, in cui il Dott. Massimo Montinari si
definisce "esperto di autismo con nomina dell’Istituto Superiore della Sanità", l’ISS precisa che il Dott.
Montinari nel 2010 è stato chiamato dall’ISS stesso, su indicazione di associazioni di pazienti, a
partecipare al gruppo di lavoro per la stesura delle Linee guida "Trattamento dei disturbi dello spettro
autistico nei bambini e negli adolescenti" pubblicata nel 2011. La multisciplinarietà del gruppo di lavoro è
mirata a offrire opportunità di partecipazione e spazio a molteplici posizioni. Tuttavia il Dott. Montinari
non ha condiviso i criteri e la metodologia usata e non ha sottoscritto il documento finale. Nessuno dei
partecipanti al gruppo di lavoro può essere qualificato come "esperto" o "consulente" dell’ISS. In
particolare fin dal 2010 è stato richiesto al Dott. Montinari di modificare quanto riportato su il proprio
curriculum in diversi siti web.
Pubblicato il 26-03-2014 in Primo Piano , aggiornato al 26-03-2014

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