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LO
DICE IL PARLAMENTO.
maurizioblondet.it/vaccini-fanno-male-anche-ai-militari-lo-dice-parlamento/
Da qualche tempo ho sulla scrivania l’ultimo libro di Marcello Pamio, “Vaccinazioni – Armi
chimiche contro il cervello e l’evoluzione dell’uomo” (Uno Editori, 187 pagine, 12,90 €) e
non riesco a recensirlo. Tanto enorme la massa dei dati sulle patologie prodotto nei
bambini, tanto schiacciante il capo d’accusa sui profitti oltraggiosi delle farmaceutiche,
tanto odiose le prove della complicità anti-umana del governo Gentiloni-Lorenzini che
Pamio raccoglie, che uno finisce per dubitare. Si ha un bell’aver avvertito, sulla scorta di
Marco Della Luna, che la sedicente “democrazia” occidentale s’è mutata in “governo
zootecnico” di popoli che il potere considerano ormai “superflui”. Quando ci si trova di
fronte a queste prove anti-umano dominio su masse cieche e irresponsabili (anzi “favorevoli
ai vaccini”), una “recensione” non potrebbe che concludersi con un appello alla rivolta di
piazza e di strada, con barricate ed armi. Ovviamente si esita, anche perché si sa che a
denunciarci alle autorità, e spararci addosso, avremmo non il Potere, ma i nostri simili
“favorevoli ai vaccini” ossia al governo zootecnico mondiale.
Che vale ricordare con Pamio che l’imposizione obbligatoria dei vaccini a genitori e neonati
“sta violando il Codice di Norimberga del 1947 – enunciato contro le sperimentazioni
naziste su cavie umane – che proclama in modo solenne che “il consenso volontario del
soggetto è assolutamente necessario” – assolutamente – quando la Lorenzin ha dalla sua i
media e oltre metà della popolazione indotta a credere che “i bambini non vaccinati
minacciano i vostri all’asilo” diffondendo epidemie? Importa poco sottolineare che è noto e
comprovato il fatto che quando si iniettano “troppi” vaccini contemporaneamente, ciò che
si ottiene è il contrario del proclamato “aumento di anticorpi”: si ottiene il fenomeno ben
studiato della ”paralisi immunitaria”, dove “l’organismo non produce alcuna risposta
immunitaria e rimane per sempre, o tempi molto lunghi, incapace di rispondere
immunologicamente ad esso”.
Ma che dire quando è – finalmente – una pubblica autorità a confermare queste accuse.
Parlo delle
http://www.camera.it/leg17/167
Ma chi legge una simile massa? I media mainstream ne hanno parlato per un giorno a
febbraio, ma limitandosi alla denunci dell’uranio impoverito; e tacendo la vasta sezione
dedicata alle malattie e anche alle morti di soldati italiani causate dalle vaccinazioni: mica
si poteva turbare la sperata vittoria elettorale di Gentiloni e Lorenzini.
La Commissione non ha potuto trovare un solo studio che dimostri la sicurezza dei vaccini
combinati (p.154).
Ammette che “la quantità cumulata delle diverse componenti dei vaccini supera le
quantità autorizzate per potere mettere sul mercato dei vaccini monovalenti” – metalli
adiuvanti (alluminio e mercurio?) contaminanti biologici (DNA fetale umano o animale
necessario per la coltivazione e produzione dei vaccini, virus, batteri…) iniettati in
una esavalente non sono stati mai testati in quelle quantità.
Non solo la quantità, ma la varietà delle componenti estranee “determinano un
numero più elevato di effetti secondari” (p.139).
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La Commissione si preoccupa dell’uso di
adiuvanti all’alluminio (p.160) come della
quantità di DNA umano e animale trovata
nei vaccini MMR (morbillo, parotite,
rosolia) e la “presenza di nano-particole
infiammatorie inquinanti in tutti i vaccini”.
(157, 159, 165).
Non somministrare più di 5 vaccini in un solo intervento. Meno di 5 vaccini a giovani adulti
presunti sani: e invece Lorenzin impone 12 vaccini a bambini.
La Commissione raccomanda che, prima della vaccinazione dei soldati, si proceda ad una
valutazione dei rischi dell’individuo, in base ad esami del sangue e storia clinica del
paziente. E ovviamente di accertarsi dello stato di salute del soldato al momento delle
vaccinazioni (p.143, 148). Infatti – come precisa il sito Analisi Difesa – ci sono stati casi in
cui i vaccini hanno portato alla morte di soldati affetti da morbo di Hodgins non
diagnosticato, che azzera le difese immunitarie. Morbo, oltretutto, dapprima erroneamente
attribuito all’uranio impoverito respirato nelle missioni estere, mentre gli uffici medici delle
FFAA hanno concluso che “ l’85% dei militari che hanno contratto patologie gravemente
invalidanti o sono addirittura deceduti per cause tumorali non hanno preso parte a missioni
militari all’estero”, e le loro gravi patologie sono da imputare alla “disorganizzazione del
sistema immunitario”, prodotta dalle vaccinazioni e rivaccinazioni ripetute a soggetti
inviati nelle ripetute missioni all’estero, e “suscettibile di concorrere alla manifestazione di
gravi patologie autoimmuni, quali tiroidite, sclerosi multipla, eritema nodoso, lupus, artrite
reumatoide, diabete e, secondo taluni studi, leucemie e linfomi”.
http://www.analisidifesa.it/2017/09/in-principio-era-luranio-impoveritopoi-i-vaccini/
La Commissione chiede di “non rivaccinare” per una malattia per la quale il soggetto ha
già conseguito l’immunità, avendo contratto le malattie infantili.
Raccomanda di testare 81 elementi identificati nei vaccini come componenti attive, i cui
effetti sono sconosciuti (p. 170) Enumera una serie di malattie in cui la vaccinazione è
contro-indicata, e di cui i medici militari devono accertarsi prima.
Sono tutte conferme puntuali del libro di Marcello Pamio. Anche quelle che sembrano
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esagerazioni, sono state confermate dalla Difesa, che ha avviato “ il Progetto SIGNUM,
acronimo per Studio di Impatto Genotossico Nelle Unità Militari”, che ha esaminato 982
militari impiegati nella missione “Antica Babilonia” in Iraq, e agli studi del “professor Franco
Nobile, oncologo direttore del Centro prevenzione della lega contro i tumori di Siena”, su
600 militari del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” reduci da missioni internazionali.
https://www.alternativesante.fr/vaccins/vaccins-un-rapport-parlementaire-italien-explosif
L’associazione francese Alternative Santé ha fatto fare una traduzione legale in inglese
del rapporto italiano, perché il Parlamento europeo lo legga prima di votare.
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