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È chiaro che un’azienda per determinare il reddito e il patrimonio non può operazione direttamente sullo
Stato Patrimoniale e sul Conto Economico ma deve servirsi di strumenti che le permettano di rilevare a
parte
le variazioni che riguardano i valori delle due situazioni e riportare nelle stesse soltanto i valori esistenti alla
fine del periodo amministrativo.
DENARO IN CASSA
DARE AVERE
10.000 6.300
230
La colonna Dare, che sappiamo essere la colonna sx, accoglie gli aumenti della cassa; la colonna Avere,
quella di dx, accoglie le diminuzioni.
Utilizziamo questo esempio per comprendere meglio alcuni concetti che abbiamo visto con riferimento ai
conti (vedi bene appunti relativi al Modulo 3 – unità didattica 2).
Cominciamo dai concetti di saldo ed eccedenza:
DENARO IN CASSA
DARE AVERE
10.000 6.300
230
3.470 (s)
10.000 10.000
Il saldo è la differenza tra il totale D e il totale A e va inserito nella colonna dove gli importi sono minori in
modo da pareggiare le due sezioni. Viceversa l’eccedenza, che è sempre data dalla differenza tra il D e l’A,
ha il segno della sezione in cui gli importi sono maggiori. Pertanto, nell’esempio proposto abbiamo:
- un Saldo Avere di 3.470
- un’Eccedenza Dare di 3.470
e rappresentano il valore presente in cassa dopo le operazioni rilevate.
Il conto indicato sopra si chiama sinottico: contiene soltanto gli importi ed è ad uso scolastico.
Le aziende utilizzano conti descrittivi:
DENARO IN CASSA
DATA DESCRIZIONE OPERAZIONE DARE DATA DESCRIZIONE OPERAZIONE AVERE
10/07 VERSATA SOMMA PRELEVATA DAL 10.000 20/08 PAGATA FATTURA N°… DEL … 6.300
C/C BANCARIO
03/09 PAGATA RICEVUTA FISCALE 230
N° … DEL….
Il conto indicato sopra è a due colonne divise; in alternativa potremmo avere un conto a due colonne
accostate:
Il conto Cassa è un conto bilaterale perché accoglie variazioni sia in dare che in avere, cioè sia aumentative
che diminutive.
Un conto come Merci c/acquisti è un conto unilaterale perché accoglie solo variazioni di una tipologia.
Pertanto, in questo caso, se il conto è a due sezioni, una colonna resta vuota!
Riprendiamo ora il nostro discorso sull’utilizzo dei conti per registrare in modo più snello le operazioni di
gestione.
Se lo scopo è determinare il Reddito e il Patrimonio, serviranno tanti conti quante sono le voci che
compongono queste due grandezze (un conto per ogni valore del reddito e del patrimonio).
ATTIVITA’ SP PASSIVITA’ SP
+ - - +
COSTI D’ESERCIZIO RICAVI D’ESERCIZIO
+ - - +
Ciascun conto, quindi, aumenta dal lato a cui appartiene nello Stato Patrimoniale e nel Conto economico.
In pratica, i conti che appartengono al lato sx accolgono l’aumento a sx mentre i conti che appartengono al
lato dx aumentano a dx (pensa al conto Cassa di prima e confrontalo per esempio con il conto Debiti
v/fornitori).
Il fatto che Attività e Costi abbiano un comportamento opposto alle Passività e Ricavi risulta abbastanza
logico se si pensa che:
- elencati nel lato dx dei due prospetti, passività e ricavi rappresentano ambedue fonti di denaro
(esterne le passività e interne i ricavi);
- elencati nel lato sx dei due prospetti, attività e costi rappresentano entrambi forme di impiego del
denaro (in investimenti le attività e in spese correnti i costi).
E’, quindi, evidente come il loro valore sia algebricamente opposto e come nello SP siano presentate, come
in un’immagine speculare, da un lato la provenienza del denaro e dall’altra la sua destinazione.
Abbiamo più volte notato come ogni fatto amministrativo venga rilevato modificando almeno due diversi
valori e quindi non avremo una rilevazione che interessi un solo conto di mastro.
Da qui il nome di Partita doppia che si dà al questa tecnica di rilevazione dei fatti amministrativi e che si
serve, appunto, in particolare dei conti di mastro.
Una volta conclusa la rilevazione delle operazioni di gestione e di assestamento, si dovrà procedere alla
chiusura dei conti (= determinazione del saldo) seguendo questo ordine:
- chiusura dei conti accesi ai costi utilizzando come contropartita “Conto di risultato economico”;
- chiusura dei conti accesi ai ricavi utilizzando come contropartita “Conto di risultato economico”;
- chiudere il Conto di risultato economico e rilevare il risultato d’esercizio (utile o perdita d’esercizio);
- girare il conto del risultato d’esercizio al PN;
- girare i prelevamenti di extragestione (e il conto Titolare c/ritenute subite) al PN
- chiusura dei conti accesi alle attività utilizzando come contropartita “Bilancio di chiusura”;
- chiusura dei conti accesi alle passività utilizzando come contropartita “Bilancio di chiusura”;
- chiudere il conto PN utilizzando come contropartita “Bilancio di chiusura”;
- compilare lo Stato patrimoniale e il Conto economico.