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La raccolta di Antonia Suardi è stata oggetto di un progetto conservativo durato circa tre anni di
lavoro, coordinato dal Museo del Tessuto e affidato al Laboratorio Tela di Penelope.
I numeri d’inventario sono stati assegnati tenendo presente, nella composizione della stringa, la
provenienza relativa alla scatola e alla disposizione interna ad essa. Segue successivamente la
sequenza di ciascun oggetto disposto a supporto in una quantità che varia da 3 a 6 elementi circa.
I pannelli quindi, divisi per scatole di provenienza, sono stati immagazzinati in apposite cassettiere,
ciascuno involto da carta acid free e separato, nella sovrapposizione, da piccoli tasselli onde
evitare lo schiacciamento delle opere.
Il progetto conservativo condotto dalle restauratrici tessili Licia Triolo, Rita Banci, Bellina Ramona e
Marina Zingarelli, diplomate all’OPD di Firenze Settore Tessili, ha permesso non solo il recupero
conservativo ma anche una nuova possibilità di studio e d’indagine della raccolta. Il Museo del
Tessuto presenta quindi una mostra che costituisce la prima occasione di visibilità di questo
importante nucleo finora mai studiato. Ulteriori progetti di ricerca e catalogazione consentiranno la
conoscenza di questi materiali così importante per lo studio del merletto e del ricamo italiano ed
internazionale.
Daniela Degl’Innocenti
Conservatrice del Museo del Tessuto