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Pierfrancesco Vecchio
INDICE
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IL CONTESTO
Introduzione
Questo catalogo* rappresenta un ulteriore contributo alla realizzazione del corpus della
ceramica comune moziese, una sistematizzazione già avviata nel volume dedicato agli
scavi della “Zona A” dell’abitato1 e che, con il materiale proveniente dalla Collezione
integra, frutto delle indagini dello studioso inglese nella necropoli e nel tofet.
La situazione espositiva della Collezione, relativa ai corredi e ai contesti originari di scavo,
è, tuttavia, compromessa a causa della perdita quasi totale dei primitivi cartellini
come una selettiva e incongrua sequenza di gruppi di forme simili.
La ricomposizione di alcuni dei complessi tombali è stata tentata nel primo riallestimento
museale della Collezione seguito al restauro dell’edificio nel 1988, con il riconoscimento di
quattro corredi 4 ; per gli altri, l’eventualità di risalire al contesto originario grazie
all’inventario si è dimostrata infruttuosa e l’impossibilità di accedere ai taccuini di scavo
autografe dello studioso5; in rari casi, la documentazione fotografica inedita6 ha potuto
* La pubblicazione era prevista nella serie dedicata ai materiali della Collezione Whitaker la cui edizione,
purtroppo, è ferma dal 2011.
1 VECCHIO 2002, pp. 203-‐‑273.
2 Lo studio sulla ceramica fenicia e punica della Collezione fu avviato su autorizzazione di Sebastiano Tusa,
direttore della Sezione archeologica della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani, nel 2002.
Oltre a lui, in questi anni di studio sull’isola, a molti sono debitore per l’aiuto, l’assistenza, il sostegno:
ringrazio il segretario generale, Maria Enza Carollo e il presidente della Fondazione Whitaker, Angelo
Falzea, che hanno seguito costantemente gli sviluppi della ricerca ed hanno agevolato in ogni modo la mia
presenza a Mozia; grazie alle famiglie dei custodi di Mozia, per tutto, e a Maria Pamela Toti per le notizie
sull’archivio Whitaker e le informazioni sugli scavi dello studioso inglese; il mio ricordo, inoltre, va a
Vincenzo Tusa per la fiducia che mi accordò per la pubblicazione di questo lavoro.
3 Da WHITAKER 1921, figg. 72-‐‑73, si deduce, tuttavia, che parte dei recipienti fosse già sistemata per forme
5 FALSONE 1995, p. 329, nota 1, menziona un Giornale di scavo; non si conosce la sua attuale collocazione.
3
diverse degli stessi corredi, dalla fase del ritrovamento, alla ricomposizione sul terreno,
alla definitiva collocazione nel museo, suggeriscono che questa documentazione non può
La ceramica inclusa in questo studio è presente all’interno delle vetrine -‐‑ e in alcuni casi
sul ripiano superiore esterno -‐‑ collocate nell’ala meridionale della Collezione e segnalate
località’8.
Sulla superficie di molti vasi sono presenti dei numeri, scritti a matita, che risalgono,
della scoperta e che ancora sono visibili. In alcuni, rarissimi casi, si conserva un cartellino,
vergato a china e incollato sul corpo del recipiente, che dovrebbe testimoniare la prima
collocazione nella vetrina da parte di Whitaker; l’identificazione attuale dei vasi è legata ai
numeri apposti ad inchiostro nel corso di aggiornamenti del registro d’entrata da parte
che mostrano la superficie coperta da un sottile strato di calcare che potrebbe celare
eventuali decorazioni o tracce di pittura; in alcuni casi coppe e olle sono ancora riempite
dallo strato di terra che le copriva all’atto della scoperta, così come diverse anfore o
brocche conservano ancora i resti degli incinerati al loro interno. In nessuna di queste
Alcuni vasi della Collezione compresi in questo catalogo, nel corso degli ultimi decenni,
sono comparsi in diverse pubblicazioni, quasi sempre come documentazione fotografica e
4
L’ultimo, fondamentale, problema metodologico riguarda la questione della cronologia:
per la quasi totalità dei vasi acromi, ingubbiati o dipinti di tradizione fenicio-‐‑punica della
analiticamente.
I confronti con il materiale edito preliminarmente della necropoli sono possibili solo sulla
base delle fotografie e dei pochi disegni mentre sulla datazione delle importazioni
I dati sono stati incrociati, in parte, con la documentazione delle necropoli di altri siti coevi
a Mozia elaborando, infine, una cronologia che resta aperta, necessariamente, ad ulteriori
approfondimenti o modifiche.
10 Divergenze si notano confrontando le datazioni espresse, ad esempio, sulla tomba 51, TUSA 1984, p. 348,
(inizi VII a.C.), DEHL 1984, p. 227, (PCM), DI STEFANO 2005, p. 596, nota 16 (fine VIII -‐‑ inizi VII a.C.); sulla
cronologia e sui sistemi di datazione per l’età arcaica del Mediterraneo, ROUILLARD, SOURISSEAU 2010,
pp. 27-‐‑57.
5
Storia della ricerca
Il settore occidentale dell’isola, destinato alla sepoltura dei defunti, viene indagato per la
prima volta da Whitaker nel 1906, sotto la direzione di A. Salinas; gli scavi proseguirono
nel 1908 e nel 1910, mentre i risultati vennero preliminarmente pubblicati da Pace nel
191511; nel corso di successive nove campagne di scavo furono messe in luce tombe a
pozzetto, scavate nel banco marnoso, a cista monolitica, a cista costruita con lastre e
dell’incinerazione tranne sette sarcofagi, identificati in una parte di essa: non è chiaro, nel
testo di Whitaker, se
effettivamente questi
necropoli. L’unica
testimonianza relativa a
queste inumazioni
arcaica è un’immagine
sarcofagi, prima
dell’apertura, orientati
settore subito ad ovest del campo delle incinerazioni mentre un altro sarcofago,
poco distante dai primi (imm. 1). Un sarcofago, subito dopo la rimozione della copertura,
con il defunto e il corredo deposto sul lato destro del cranio, è pubblicato da Whitaker13.
11 PACE 1915, p. 431, pp. 440-‐‑443; WHITAKER 1921, pp. 206-‐‑231, l’estensione del settore indagato è di m 50 x
18; TOTI 2008, p. 51.
12 WHITAKER 1921, pp. 248-‐‑256.
6
Altre inumazioni sono attestate in un luogo dell’isola, non ulteriormente specificato nel
testo, dove furono rinvenuti inumati con corredi costituiti da foglie d’oro e frammenti di
Presso la Porta Nord, all’esterno del bastione orientale, Whitaker individua dodici
alcuni, secondo lo studioso, sarebbero però stati trovati ad una quota differente, più alta
Nel maggio del 1921 si registrano altri interventi nella necropoli arcaica e al tofet16: otto
tombe vengono messe in luce nella necropoli, tra cui un enchytrismos infantile; ancora nel
1924 e nel 1929 vengono effettuati altri rinvenimenti nella necropoli17. Il numero totale
delle tombe rinvenute da Whitaker sembra aver raggiunto le duecento unità, cifra che,
però, è difficilmente sovrapponibile alla planimetria pubblicata da Tusa18; ma, il dato più
problematico riguarda la sostanza delle ricerche di un ventennio alla necropoli, i corredi.
Le foto edite ed inedite -‐‑ come già sottolineato -‐‑ sembrano testimoniare, per lo più, il
momento della scoperta, con i vasi ancora semisepolti o disposti a cerchio intorno al
cinerario più grande19; rarissime sono le foto dei corredi e, anche in questi casi, il riscontro
certo di appartenenza dei vasi al corredo è impossibile a causa della perdita dei cartellini
Nel corso dei quasi ottanta anni successivi all’ultimo intervento di Whitaker alla necropoli
arcaica di Mozia, alcuni corredi, o parti di essi, sono stati pubblicati, disegnati o
particolari aspetti della documentazione vascolare20: tre corredi sono stati brevemente
descritti da Cintas, ma di questi solo uno è ancora riconoscibile nei suoi elementi
18 WHITAKER 1921, p. 229, “about two hundred in number”; per la pianta, TUSA 1972, p. 8, fig. 2.
19 TOTI c.s.
20 In particolare sui sistemi decorativi dipinti sui vasi, BISI 1969, p. 14, fig. 5, CIASCA 1970, pp. 146-‐‑147, tav.
XXV.
7
dell’archivio Whitaker21 e più recentemente, Famà e Toti hanno editato i quattro corredi
riconosciuti nel corso del riallestimento del museo 22 . Più analiticamente, Maass-‐‑
La prima indagine successiva agli scavi di Whitaker si deve alla missione archeologica
inglese della Oxford University che nel 1955 in una trincea eseguita tra la necropoli e il
tofet, attraverso tutto lo spessore delle fortificazioni, individua un sarcofago con corredo
Nel 1962, Cintas realizza un piccolo saggio presso l’angolo nord-‐‑est della torre al centro
della necropoli Whitaker e individua undici sepolture, sia tombe a pozzetto che a cista25.
Nel 1970, Vincenzo Tusa conduce una serie di saggi di scavo nell’area della necropoli e in
alcuni settori adiacenti a questa; viene, infatti, messo in luce un primo lotto di sedici tombe
“Luogo di arsione”)26; la tipologia tombale prevedeva lo scavo di un pozzetto circolare nel
banco roccioso entro cui venivano alloggiati, come contenitori per l’incinerato, anfore, ciste
monolitiche o ciste costruite con schegge di calcare. Le tombe erano state poi obliterate da
un muro parallelo alla linea delle mura, di incerta funzione27. Sul margine ovest dello
scavo condotto nel 1970, nei pressi del “fossato” e accanto alla torre, vengono messi in luce
anche i resti di alcuni sarcofagi monolitici che lo scavatore rinviene “non intatti” e rigettati
vuoti accanto alla torre 28 . Nella campagna di ricerche dello stesso anno riprende
21 TOTI c.s.
22 CINTAS 1966, 113, figg. VII-‐‑VIII, 114, figg. IX e X; CULICAN 1970, pp. 6-‐‑7, fig. 2, A; FAMÀ, TOTI 2005, p.
619, figg. 2-‐‑6, tra cui anche quello riconosciuto da Cintas.
23 MAASS-‐‑LINDEMANN 1982, p. 199, tavv. 33-‐‑34.
26 TUSA 1972, p. 8, sulle aree interessate dallo scavo, fig. 2; sulle tombe ‘arcaiche’, ibidem, pp. 34-‐‑55, tombe n.
1-‐‑16.
27 Ibidem, p. 35, pp. 53-‐‑55.
28 Ibidem, p. 58; secondo Tusa, il fossato è la trincea di fondazione delle fortificazioni a blocchi isodomi,
ibidem, p. 57, mentre Ciasca lo considera una fossa di depredazione dei medesimi blocchi, CIASCA 1990, p.
9, fig. 3.
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l’esplorazione all’interno della necropoli individuata da Whitaker dove vengono portate
alla luce ventinove tombe di incinerati tranne una inumazione, a fossa29.
Nel 1971, in un saggio presso la cinta muraria subito a nord della “Zona industriale”, si
rinvengono cinque sedi circolari vuote, identificate come tombe da Tusa30, oltre a una
L’indagine nella necropoli riprende nel 1972 con lo scavo di nuove tombe ma anche con la
Whitaker, di cui non erano stati raccolti tutti gli elementi pertinenti ai corredi, e che
ammontano a quarantacinque32.
La descrizione delle tombe scavate da Whitaker da parte di Tusa è l’unica che possediamo
costituiscono il momento finale degli interventi nella necropoli moziese che gli
Lo scavo delle fortificazioni di Mozia, condotto da Antonia Ciasca dal 1974 nell’area
perimetrale dell’isola tra il tofet e la “torre orientale con scala” di Whitaker, condusse al
ritrovamento negli strati profondi -‐‑ obliterati dalla cinta muraria e dalle torri -‐‑ di fasi
connesse all’uso cimiteriale di questo settore della città34; il primo dato che emerge è che la
necropoli “recente”, ad inumazione, sembra essere molto più estesa dell’area destinata alle
29 TUSA 1972, pp. 62-‐‑79, tt. 17-‐‑45; l’inumazione è la t. 18 con materiale datato alla fine del V -‐‑ inizi del IV a.C.,
ibidem, pp. 63-‐‑64; lo scheletro è deposto in fossa terragna con cranio ad ovest.
30 TUSA 1973, p. 37; in questo ampliamento dell’ex “luogo di arsione”, Tusa afferma che “si tratta di tombe
d’iniziare lo scavo affiorava qualche cinerario”; di queste tombe, venticinque erano entro anfora, dodici
entro cista a lastre o monolitica, sette entro fossetta o pozzetto circolare. La serie delle tombe va da 49 a 163,
ma il numero totale delle sepolture scavato è, in realtà, 162 perché è stato saltato, nella serie, il numero 56,
ibidem, p. 9, nota 5.
33 TUSA 1978, pp. 9-‐‑10.
34 CIASCA 1976, p. 77, resti di corredi funerari furono rinvenuti in alcune fosse nel sondaggio 2.
9
incinerazioni distribuita, così, su un ampio settore lungo il quadranti nord-‐‑ovest / nord-‐‑est
dell’isola35.
Nel 1977 livelli di cenere, ossa combuste e battuti con tracce di contatto con il fuoco erano
stati rinvenuti all’interno della torre Whitaker e della torre 4; il complesso di questa
stratigrafia aveva fatto supporre a Ciasca che fossero dei livelli frutto di un’attività di
ustrina da mettere in connessione con la necropoli ad incinerazione36.
Durante la quarta campagna di scavi alle mura del 1978 vengono messe in luce undici
quattrocento metri di lunghezza, mentre la colonna stratigrafica completa rinvenuta nelle
due torri -‐‑ la 4 e quella Whitaker -‐‑ fa supporre che lo spessore medio dei livelli interessati
dalla necropoli sia di m 1,80 a partire dal banco roccioso. Questa analisi sembrerebbe
confermare la deduzione di Tusa che Whitaker avesse, per lo più, indagato gli strati
superficiali della necropoli e solo in parte avesse raggiunto il piano della roccia38.
Le tombe individuate all’interno del vano ovest della torre 4 giacevano all’interno di una
struttura circolare parzialmente visibile al di sotto della fondazione della torre; tuttavia, fu
riconosciuta una fase precedente, interessata dalle incinerazioni successive, e costituita da
una fossa riempita da numerose inumazioni in deposizione secondaria. Ciasca suggerisce
che questa area fosse destinata già a sepolture legate alla popolazione indigena dell’isola
cui si sovrappongono i livelli dei coloni fenici39. L’estensione ad est della necropoli ad
inumazione è confermata da un’altra deposizione entro sarcofago, coperta dalla torre 140.
La complessa vicenda delle ricerche alla necropoli di Mozia, scaglionate lungo un percorso
temporale che si protrae per più di ottanta anni e con esiti scientifici diversi, fornisce
elementi ancora incerti sul piano della cronologia dei corredi e su quella più complessa
della ideologia funeraria; le rare tombe relative alla fase più antica, circoscrivibile agli
39 CIASCA 1980, pp. 238-‐‑239, tav. LXXX, 1-‐‑3, con il muro circolare ben visibile; per la ‘deposizione indigena’,
10
ultimi decenni dell’VIII secolo a.C., sono state analizzate solo per la presenza dei vasi di
gran parte dei corredi che si distribuiscono nel corso del VII secolo sono privi di punti di
temporale sulle produzioni ceramiche di tradizione orientale moziesi destinate al mondo
funerario, anche sul fronte dell’“antropologia” funeraria moziese i dati sono scarsi.
Eppure, sulla scorta delle indicazioni fornite dalle indagini di Ciasca, e rileggendo i dati
complessivi editi della necropoli, da Whitaker in poi, esiste l’eventualità che lo spazio dei
artificiali successivi a partire da un primo livello protostorico, precedente al primo arrivo
dei coloni; inoltre, alcune sepolture, secondo quanto rilevato da Ciasca, si strutturano
dentro recinti o circuiti di pietre che le delimitano mentre è attestato persino un livello di
41 Sulle importazioni greche nelle tombe, recentemente, DI STEFANO 2005, pp. 596-‐‑599.
42 Un résumé sulla ceramica fenicia della necropoli scavata da Tusa è stato pubblicato da SPANÒ
GIAMMELLARO 2000, p. 313 sgg. e ripreso da BARTOLONI 2010.
43 VECCHIO 2013.
11
frequentazione, o d’uso, di calcare pressato, segno inequivocabile di una continuità di
L’altro dato che va rilevato è che l’affastellamento delle tombe non può essere casuale, né
sembra possibile immaginare una tale scarsezza di spazi nella Mozia arcaica che
valutare l’ipotesi che -‐‑ come avviene in altri contesti arcaici, per di più insulari ed emporici
come quello, esemplare, di Pithekoussai -‐‑ le tombe fossero inglobate o agglutinate l’una
all’altra, con un sistema simile a quello della necropoli di S. Montano di Ischia45.
Solo l’analisi comparativa dei corredi e l’analisi antropologica sugli incinerati e gli inumati
potrà servire ad una seriazione ragionata degli elementi costitutivi caratterizzanti l’età, il
genere e l’eventuale ruolo del defunto nella comunità della colonia moziese46.
anche AUBET 2010. Molti sono gli elementi che dovrebbero essere puntualizzati: la scelta della tipologia
tombale potrebbe essere accompagnata da una differenza di età o genere del defunto, mentre la posizione
sociale di alcuni fra essi potrebbe essere rimarcata dalla presenza di particolari vasi, armi o utensili o
ornamenti. Questa analisi attende ancora una sistematica verifica per la necropoli di Mozia, VECCHIO 2013;
per Ischia, ad esempio, si veda il modello interpretativo di D’AGOSTINO 1985, passim.
12
ANALISI DELLE FORME
L’analisi delle forme ceramiche è stata elaborata secondo una scheda di riferimento per
ogni recipiente, secondo la sequenza predisposta nel catalogo, con l’indicazione delle
numero d’inventario attuale del registro d’entrata del Museo, sia gli altri eventuali numeri
presenti sulla superficie del vaso, scritti a matita. La divisione in classi funzionali
rispecchia una prassi comune consolidata ormai negli studi sulla ceramica punica,
strumento che permette una più agevole comprensione dei tipi e delle varianti 47, in
Piatti
Le forme, a tesa, presenti nella collezione sono sostanzialmente due, una vicina alle
tradizioni vascolari vicino-‐‑orientali, con la vasca più larga e la tesa di larghezza variabile,
che mostra contatti con produzioni specifiche della madrepatria fenicia, l’altra
appartenente al piatto definito ombelicato, la cui cavità centrale mostra vari gradi
atrofizzata e la cui genesi sembra legata all’area centrale del Mediterraneo48.
Il piatto carenato, che ancora non trova una stabilizzazione semantica all’interno di questa
categoria49, appartiene, tuttavia, a pieno titolo alla serie dei recipienti da presentazione o
Due esemplari, nn. 1-‐‑2, uno a Red Slip e l’altro acromo, sono attestati nella Collezione: la
13
proveniente dall’abitato di Cartagine in un contesto della prima metà del VII secolo a.C.
La forma continua ad essere prodotta a Mozia ed è presente nella necropoli nel secondo
quarto del VII secolo e nel tofet, tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C.51.
I due piatti del catalogo mostrano anche delle caratteristiche molto vicine ad esemplari
provenienti da Toscanos e Trayamar, datati alla seconda metà del VII a.C.52.
A Mozia questo tipo -‐‑ n. 3, con ingubbiatura rossa -‐‑ è attestato raramente ma è presente sia
nell’abitato che nella necropoli, con una cronologia orientata all’interno della prima metà
del VII secolo a.C.53: un piatto in Red Slip con il bordo esterno bifido da Trayamar
L’esemplare n. 4 non sembra costituire un elemento frequente all’interno dei corredi della
necropoli; è attestato nel tofet, dipinto, nello strato VI, e nell’abitato, come residuale55; a
Solunto, dall’abitato, sono attestati vari tipi della forma, inquadrati nell’ultimo quarto del
VII -‐‑ inizi del VI secolo a.C., mentre fuori dalla Sicilia, un esemplare acromo da Nora,
simile nella tettonica, è datato al primo quarto del VI a.C.56.
50 TUSA 1978, p. 41, t. 109, tav. XXVIII, 2; VEGAS 1999, p. 137, fig. 25, 4, pp. 137-‐‑138, fig. 25, 5-‐‑6, forma 1.2.
51 Per la necropoli, CIASCA 1979, p. 214, fig. 17,5, t. 172; per il tofet, strato III, CIASCA 1968, tav. XXXIV,1,3,
CIASCA 1969, tav. LVI,1, CIASCA 1973, tav. XLIII,5, CIASCA 1978b, tav. LXXIV,3,6, CIASCA 1991, p. 182,
fig. 4.
52 Per Toscanos, KEESMANN, NIEMEYER 1989, p. 101, fig. 4, g-‐‑h, da contesto abitativo; per Trayamar,
SCHUBART 1976, pp. 184-‐‑186, tav. XXIX, n. 4, dalla t. 4.
53 VECCHIO 2002, pp. 246-‐‑247, tav. 34, 4, acromo; TUSA 1978, p. 56, t. 144, tav. XLII,2, in Red Slip; su questo
55 CIASCA 1991, p. 184, fig. 10, VECCHIO 2002, pp. 248-‐‑249, tav. 37,1-‐‑2.
56 Solunto, TERMINI 2005, pp. 691-‐‑692, fig. 2; Nora, BOTTO 2009, pp. 136-‐‑137, n. 78.
14
Piattelli ombelicati -‐‑ tav. 1.1, fig. 1
La morfologia di questo tipo57 presenta caratteristiche “seriali” definite dalla dimensione e
dal profilo e sembra essere destinato, in modo quasi esclusivo, a rivestire la funzione di
coperchio nel santuario del tofet 58, come attestano anche i rinvenimenti dello scavo Ciasca
dello strato I che coprono un arco temporale dalla fine del V secolo, al IV-‐‑III secolo a.C.59;
la tesa e l’ombelicatura rimandano ad un tipo individuato a Cartagine, dove è datato al V-‐‑
Negli esemplari nn. 6-‐‑11, di piccole dimensioni, la tesa è distinta e la base ha disco
centrale, fattore che sembra confermare, anche a Mozia, lo sviluppo formale dei piatti
cartaginesi che acquistano una maggiore profondità e una accentuata rigidità della tesa,
Skyphoi
Questi vasi potori (tav. 2, 2.1, fig. 2) imitano gli skyphoi protocorinzi e di ispirazione
protocorinzia, circolanti in Sicilia62, a decorazione geometrica; la vasca è caratterizzata da
un profilo troncoconico, con pareti rettilinee, o da una sezione emisferica, con pareti
convesse.
L’aspetto che caratterizza gli skyphoi è la decorazione, di tipo geometrico complesso, con
metope e triglifi, o semplice, eseguita con una serie di linee nere che sottolineano i punti
nodali della tettonica del recipiente, orlo, diametro massimo, fondo; essi sembrano avere
57 Vicino, nella conformazione della tesa, alla serie 118 della “Zona A”, VECCHIO 2002, p. 246, tav. 34,1.
58 Tutti i piatti relativi a questo tipo sono conservati, attualmente, nella vetrina 4, che sembra contenere, per
lo più, i materiali connessi a questa area sacra.
59 CIASCA 1968, p. 31, tav. XXXII,1,3.
60 Cartagine, VEGAS 1987, p. 396, fig. 8,139, sostegno di una lucerna, VEGAS 1999, p. 138; Nora, BOTTO
2009, p. 117, n. 290, datato alla prima metà del IV a.C.
61 CIASCA 1967, tav. XXVIII,1,3, CIASCA 1991, p. 182, fig. 4, strato III, fine VI-‐‑inizi V a.C.; per Cartagine,
15
attuare specifici interessi ‘culturali’. Ciasca aveva, infatti, già immaginato che la
locale dalla morfologia simile a quelli moziesi o da quella che sembra una versione più
All’interno del gruppo della Collezione si può individuare una doppia linea evolutiva che
comprende una sequenza dal profilo quasi continuo dalla base all’orlo con un vasca
tendenzialmente emisferica, nn. 12-‐‑15, mentre l’altro gruppo presenta un corpo più
schiacciato e una carena accentuata dove vengono applicate le anse e si innesta l’orlo66, nn.
16-‐‑1867. Questa differenza è accentuata anche dalla decorazione, metopale con triglifi dritti
od ondulati68 e con fasce in Red Slip nel primo gruppo, ma anche da una serie intermedia
già decorata con elementi lineari69, nn. 14-‐‑15, che diventeranno prevalenti nel secondo
gruppo tipologico, nn. 16-‐‑18: la cronologia dei due esemplari con decorazione metopale,
nn. 12-‐‑13, si inquadrerebbe nel PCA-‐‑PCM70, mentre gli altri potrebbero essere inclusi
63 CIASCA 1991, p. 183; BRIESE, DOCTER 1992, p. 35; diversamente, allo stato attuale della documentazione,
avviene a Cartagine, dove è assente dalla necropoli, VEGAS 1999, p. 148.
64 NIZZO 2007, p. 19.
65 BUCHNER, RIDGWAY 1993, tav. 95,1, tomba 240, tav. 115,3, tomba 303, tav. 163,2, tomba 549; un esempio
di coppa locale, ibidem, t. 243, tav. 95,6; per la tipologia, NIZZO 2007, p. 153, B390(AL)C e C2, tav. 9, datati al
MPC, per i modelli corinzi, ibidem, p. 157, B390 (AI-‐‑C) D5 e D6, tav. 10.
66 Esempi anche da Malta, CIASCA 1999, p. 76, fig. 7, CIASCA 1982, pp. 144-‐‑145, fig. 5, SAGONA 2002, pp.
196-‐‑197, fig. 341,13-‐‑14, forma I:1-‐‑2, con datazione al VII a.C.
67 I due gruppi sono documentati (gli esemplari pubblicati sono 18) anche nelle tombe Tusa; si veda, ad
esempio, per il primo gruppo, TUSA 1972, p. 69, tav. LI,1, t. 26, ibidem, p. 74, tav. LVI,1, t. 34; per il secondo,
ibidem, p. 39, tav. XVII,3, t. 3, p. 41, tav. XXXI,2, t. 5.
68 Da Mozia, TUSA 1972, tav. XLIII, 2, dal “fossato”; altri esempi con triglifi ondulati da Cartagine e da S.
Antioco, VEGAS 1999, p. 149, fig. 42,8, 10 e BERNARDINI 2000, p. 43, fig. 10,3.
69 BARTOLONI 2010, p. 66, figg. 76-‐‑77, tt. 3 e 10, TUSA 1972, p. 39, tav. XXVII,3, p. 45, tav. XXXIV,1.
70 Dall’abitato di Cartagine è attestato uno skyphos decorato a tremoli e fascia a Red Slip datato al secondo
quarto del VII a.C., BRIESE 2007, p. 304, fig. 131, n. 1695.
16
Coppe
Questa classe di recipienti aperti comprende coppe di piccole dimensioni che concorrono a
All’interno della Collezione sono conservate tre coppe pertinenti a produzioni molto
differenti: l’esemplare n. 19 imita pedissequamente nella morfologia i modelli metallici ed
di fabbriche levantine,
secolo a.C.72.
La coppa n. 20 ingubbiata a
si considerano gli altri due esempi dipinti, fuori contesto, dalle mura e dalla “Zona
industriale” 74 ; dalle foto dell’archivio Whitaker (imm. 3) 75 si desume che la coppa
164, dove si considerano appartenenti al gruppo, forme e tipologie molto diverse.
74 CIASCA 1979, p. 208, tav. LXXVII,1, decorato da una semplice linea nera sull’orlo e senza fondo a disco;
17
secondo quarto -‐‑ metà VII secolo a.C. La forma in Red Slip è poco comune nel repertorio
fenicio ma è nota da un altro contesto funerario in Sardegna, dalla necropoli di Bitia76.
funeraria dell’isola, ed ha chiari antecedenti orientali, testimoniati dalla sua presenza nei
siti di Sarepta e, più recentemente, di Beirut, dove gli esemplari mostrano varianti di
decorazione in Red Slip con una cronologia inquadrata nell’VIII secolo a.C.77.
La struttura del recipiente fa pensare all’uso sistematico di una matrice poiché non
dell’ingubbiatura e l’accurata
indicare una cronologia molto vicina alla fine dell’VIII secolo a.C., all’interno di una koinè
produttiva levantina definita come everted rim type bowl, nelle produzioni tipo Samaria
76 BARTOLONI 1996, p. 81, forma 8, fig. 16,108; la coppa, con ampia tesa convessa, è datata all’ultimo quarto
del VII a.C.
77 PRITCHARD 1975, fig. 17, nn. 15-‐‑16, strato D1; BADRE 1997, p. 87, fig. 45,5-‐‑6.
78 CIASCA 1999, pp. 72-‐‑73; per Cartagine, PESERICO 2007, pp. 293-‐‑294, fig. 123, n. 1653a.
18
Ware ma anche in Red Slip, con attestazioni a Sarepta, Beirut e a Kition79, dove compare in
Il numero degli esemplari, cinque, nn. 23-‐‑27, testimonia una presenza sporadica nelle
tombe scavate da Whitaker (imm. 4)80, anche se esiste la possibilità che alcuni provengano
dalla trincea eseguita nel tofet dallo studioso inglese; la forma, infatti, è assente dai corredi
compaiono nel tofet e nella necropoli82: la loro datazione comprende la fase arcaica e non
Nella Collezione possono distinguersi, fondamentalmente, due tipi: uno con la parete
superiore inclinata verso l’interno ed una carena accentuata, nn. 28-‐‑29, 33-‐‑35, l’altro con la
parete superiore verticale, nn. 30-‐‑32, 36-‐‑37. Una caratteristica che sembra dirimente in
La coppa n. 28 mostra una fascia in Red Slip stesa sulla parte superiore, appartenente alla
fase più antica83 mentre la n. 29 è più tarda per l’assenza di Red Slip e potrebbe collocarsi
all’interno del VII a.C.; le coppe a parete rettilinea e piede a disco, nn. 30-‐‑32, sono decorate
da linee nere, doppie o triple, sempre sulla parete superiore del vaso e la loro più antica
79 CHAPMAN 1972, p. 169, fig. 28,302, da Qrayé, BADRE 1997, p. 87, fig. 45.4, da Beirut; Kition, BIKAI 1987,
p. 43, tav. XX,552, con datazione alla seconda metà dell’VIII a.C.
80 Utilizzato come coperchio dell’anfora in secondo piano.
81 PACE 1915, fig. 8, la tomba in primo piano, CIASCA 1999, pp. 72-‐‑73 e nota 16 con bibliografia, CIASCA
1978b, p. 128, tav. LXXIV,1,4,7; dalla “zona industriale”, TUSA 1973, p. 55, tav. XXXIX,2,d; sul suo possibile
uso, da ultimo, BOTTO 2010, pp. 157-‐‑158, fig. 17.
82 Per Cartagine, tofet, HARDEN 1937, p. 83, fig. 7, C1, per l’abitato, VEGAS 1999, p. 143, fig. 32, 1, forma 4.1,
dove compare nell’VIII ma diventa frequente nella prima metà del VII a.C., VEGAS 2000b, p. 356, fig. 3,10-‐‑
11; necropoli, LANCEL 1982, p. 337, n. 8, fig. 548, t. A.142.
83 Per il tipo n. 28, dall’abitato di Mozia, cfr. FAMÀ, TOTI 2000, p. 453, tav. LXXXVIII,6, seconda metà VII
a.C., con una cronologia forse troppo bassa; per Cartagine, PESERICO 2007, pp. 280-‐‑281, fig. 113.
84 Per la forma, TUSA 1978, p. 10, fig. 3, 7, per la t. 103, ibidem, tav. XXV,3; per la data, DEHL 1984, p. 225.
19
Le coppe nn. 33-‐‑35, con le pareti inclinate e senza piede, hanno paralleli nelle tombe
moziesi e dovrebbero inquadrarsi intorno alla metà del VII secolo a.C.85.
Coppe a calotta acrome, simili al n. 37, provengono dalla necropoli e dal tofet, datate alla
seconda metà del VII secolo a.C.86. La forma è comune anche a Cartagine, per tutto il VII e
fino alle soglie del VI secolo a.C., in contesto abitativo, mentre sembra rara nella necropoli,
con un solo esempio noto, datato alla metà del VII secolo a.C.87.
L’esemplare acromo n. 38, con il profilo continuo della vasca mostra dei paralleli con la
coppa decorata a Red Slip della tomba 76 di Mozia mentre il tipo a Cartagine appare in
strati dell’ultimo terzo dell’VIII secolo a.C.88; la coppa della Collezione, acroma, dovrebbe
essere datato non oltre la metà -‐‑ seconda metà del VII secolo a.C.
Le coppe carenate, con pareti concave accentuate, nn. 39-‐‑41, hanno una vasca decisamente
profonda con fondo distinto a disco e mostrano uno sviluppo notevole della parte
superiore della carena. Gli esemplari della Collezione non presentano rivestimento a Red
Slip e come unica decorazione si caratterizzano per una o due linee nere sulla parete
superiore; nella necropoli arcaica questa forma è rara, e si presenta con ingubbiatura a Red
La coppa n. 42 può confrontarsi con un esemplare decorato da due linee nere e parete
superiore concava, in un contesto di VI secolo a.C. dall’abitato di Mozia90.
85 TUSA 1972, p. 49, tav. XXXVI,1, t. 14, TUSA 1978, p. 35, tav. XXIII,4, t. 97, p. 61, tav. XLIX,1, t. 161; SPANÒ
GIAMMELLARO 2000, p. 326, fig. 54, ma la parete è verticale.
86 Tofet, CIASCA 1991, p. 182, fig. 1, CIASCA 1979, p. 213, nota 22, fig. 17, 3, t. 172.
87 VEGAS 1999, p. 140: gli esemplari più antichi presentano una decorazione bicroma mentre quelli recenti
sono dipinti con linee scure; per la necropoli, LANCEL 1982, p. 356, fig. 597, A.154.6.
88 TUSA 1978, tav. XV,4; VEGAS 1999, p. 139, forma 2.1, fig. 27,4, anche a Red Slip, dall’abitato, con
bibliografia sui prototipi e la diffusione; cfr. anche VEGAS 2000a, pp. 1238-‐‑1239, n. 4, fig. 2.
89 Nella t. 69 (Red Slip) e nelle tt. 55 e 125 (acrome), TUSA 1978, p. 21, tav. XII, 4, p. 14, tav. VI,2 (BARTOLONI
2010, fig. 9), p. 48, tav. XXXIII,5 e TUSA 1972, tav. LVII,2, t. 35 (BARTOLONI 2010, fig. 8), tav. XXXVI,2, t. 15
(BARTOLONI 2010, fig. 7) SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 326, fig. 55; acroma, BARTOLONI 2010, fig. 9,
t. 55. In Sardegna, a Red Slip, BERNARDINI 1990, p. 85, fig. 3, f.
90 Esemplare frammentario dall’acropoli, Zona D, SPAGNOLI 2007, p. 98, tav. LXXX.
20
In un altro contesto abitativo -‐‑ Cartagine, Decumano Massimo e “Quartier Magon” -‐‑ sono
attestate e definite come Becher mit Wandknick, decorate da una fascia a Red Slip all’esterno,
presenti per tutto il VII secolo a.C. e provenienti anche dalla necropoli di Byrsa91.
Nella necropoli di Malta, forma e decorazione simili attestano una presenza molto precoce
del recipiente, tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII secolo a.C.92.
largo ambito cronologico, lungo il VII secolo e fino ai primi decenni del VI secolo a.C.
Questa particolare forma di vaso potorio, nn. 43-‐‑45, trova confronti nei corredi ellenistici
di Lilibeo, come attestano i ritrovamenti in alcune tombe, datate al 200-‐‑160 a. C.93; la tazza
è diffusa anche nella Sicilia occidentale interna, presente nell’abitato e nella necropoli di
Entella, i cui esemplari sono stati datati alla seconda metà del III-‐‑inizi del II a.C.94. La
funzione del vaso sembrerebbe molto specifica, tanto da designare una morfologia del
Brocche trilobate
E’ una delle forme “guida”, quasi sempre presente nei corredi funerari durante tutto il
corso della storia della colonia fenicia, con una notevole differenziazione morfologica sia
nello sviluppo diacronico, che in senso sincronico. Sono rappresentate nella Collezione, in
linea generale e numericamente maggioritarie, quattro differenti produzioni, tre di origine
doppia ansa a bastoncello, dal corpo definito variamente in letteratura come “biconico” o
91 VEGAS 2000a, p. 1245, fig. 5,7, p. 1246, fig. 6,6-‐‑7, quest’ultimo esemplare datato alla seconda metà del VII
a.C.; LANCEL 1982, p. 299, figg. 436-‐‑437, A 194.1.
92 SAGONA 2002, p. 360, fig. 340, bowl I:3, del tipo a Red Slip sulla parete superiore.
93 DI STEFANO 1993, fig. 20, 8; BECHTOLD 1999, pp. 120-‐‑121, tav. XVI, n. 154, TAZ 2, t. 159,3.
94 MICHELINI 2003, pp. 943-‐‑944, tav. CLXIX, 3; DI NOTO, GUGLIELMINO 1994, p. 525, tav. CXXIII,3.
95 Si preferisce mantenere la definizione corrente nella letteratura tedesca e spagnola, laddove è invalsa in
quella italiana la fuorviante definizione di ‘bilobata’ con l’inclusione di forme diverse, cfr. da ultimo BOTTO
2009, p. 191.
21
piriforme (birnenförmig), e originata dal modello realizzato con materiali di pregio e
documentata nelle tombe delle aristocrazie indigene, dall’Italia centrale alla Spagna
meridionale, e che appare, in ceramica, nella versione a Red Slip con numerose varianti96.
La seconda è la brocca trilobata con corpo ovoide o globulare o a campana, collo conico a
pareti concave, anch’essa presente nei contesti tombali del Levante: le varianti sono
colonizzazione97; piriformi e trilobate del secondo gruppo sono tradizioni che non si
fin dalla loro prima apparizione nel Levante, come attestano, ad esempio, i corredi delle
La terza produzione, individuata all’interno della Collezione, include una forma che è
caratterizzata da una notevole espansione della fascia esterna dell’orlo che resta
l’indicatore più visibile di una sequenza di tipi che appaiono dalla fine del VI secolo a.C. e
L’ultimo gruppo morfologico è quello che imita la brocche trilobate di tipo greco, a vernice
nera, caratterizzate da forme del corpo slanciate e dal piede largo a disco.
I recipienti hanno il collo conico con pareti rettilinee, regolari; il corpo è ovoide, alto, con
una spalla arrotondata che si innesta alla base del collo con il tipico cordolo che
caratterizza la forma e l’imitazione dal modello metallico; la brocca nella fase più antica, in
tutti i contesti di rinvenimento, è ricoperta interamente con Red Slip, come gli esemplari
nn. 46-‐‑47 che, però, mostrano notevoli differenze dimensionali e morfologiche. Anche le
96 GRAU-‐‑ZIMMERMANN 1978, p. 163, fig. 3, tipo B I; 166-‐‑169; anche nelle produzioni di arrivo dei coloni
sono attestate diverse varianti coeve: cfr., ad esempio, la t. 4 di Trayamar, PELLICER CATALÁN 2007, pp.
57-‐‑58, fig. 84.
97 BIKAI 1987, pp. 29-‐‑34, tav. 14-‐‑16, nn. 349-‐‑409, VEGAS 1999, p. 158.
99 TUSA 1978, t. 58, tav. VI,3, t. 81, tav. XVIII,2, t. 106, tav. XXVI,5, t. 116, tav. XXXI,1.
22
Una prima elaborazione della forma ha considerato le brocche con rapporto dimensionale
maggiore del collo rispetto al corpo come la più antica100. Tuttavia, la brocca n. 47, a Red
Slip, introduce una novità morfologica che sembra variare e integrare tale assunto perché
le minori dimensioni e il vistoso schiacciamento del corpo afferiscono, probabilmente, ad
un’altra, parallela, tradizione. Le tombe 58, 69, 95, 163 della necropoli testimoniano la
frequenza di questa variante con il collo quasi incastrato nel corpo101: d’altra parte tale
variante, coeva al primo arrivo dei coloni alla fine dell’VIII secolo a.C. in Sardegna, è
attestata a San Giorgio di Portoscuso102, con il cordolo tra corpo e collo che si trasforma in
un incavo profondo; da una tomba di Amathus un esemplare a Red Slip sembra ben
filone appare confermato da un’altra brocca -‐‑ n. 48 -‐‑ più tarda, priva ormai di Red Slip e
dipinta con due linee nere sotto il cordolo che si presenta rilevato, quasi ‘incavato’, e con
Le trilobate dipinte con una, due o tre linee nerastre appena sotto il cordolo -‐‑ n. 49 -‐‑, sono
presenti in alcune tombe databili al PCM II, elemento che, quindi, collocherebbe lo
sviluppo di questa serie intorno al secondo quarto del VII secolo a.C.104.
Per le tre brocche prive di rivestimento e non dipinte, nn. 50-‐‑52, si potrebbe ipotizzare una
produzione cursoria, attiva ancora sullo scorcio del VII e che si attesta, probabilmente, alle
soglie del VI secolo a.C. prima di essere sostituita da altre forme di trilobate; la brocca
presente nella tomba 169, databile al terzo quarto del VII secolo a.C., potrebbe essere
considerata come uno dei prototipi per questa tradizione delle officine moziesi105; solo lo
studio analitico dei complessi tombali scavati dopo Whitaker potrà confermare questa rete
104 TUSA 1978, p. 50, t. 128, tav. XXXV,2, con uno skyphos protocorinzio analizzato da DI STEFANO 2005, p.
23
In particolare, la brocca n. 50, con gli alti lobi e la spalla rigonfia, ha dei paralleli nelle
tombe 1 e 2 scavate da Tusa e assegnabili alla seconda metà del VII secolo a.C.106.
primi coloni fenici nella più antica fase della colonizzazione. Gli esempi conosciuti, integri,
provengono dal tofet di Cartagine -‐‑ ma anche i contesti abitativi della metropoli africana ne
hanno restituito frammenti -‐‑ e da S. Antioco/Sulky107. Il corpo dell’esemplare moziese è più
sua presenza nella necropoli moziese indica una pertinenza cronologica, alla fine dell’VIII
secolo a.C., che accomuna questi tre siti-‐‑chiave della diaspora coloniale fenicia.
attestata dall’abitato, acroma e frammentaria109, che presenta una decorazione a brevi tratti
neri sull’ansa, sull’imboccatura e sulla spalla, mentre è lineare, continua, sul corpo. Il
modo di stendere i segmenti all’interno della bocca non sembra avere paralleli in ambito
caratterizzazione dell’ansa con tratti orizzontali è comune ad altri siti levantini come Tiro e
Khirbet Silm111. Il cordolo ben definito tra corpo e collo tradisce comunque un’origine
metallica per il tipo, che, allo stato della documentazione, sembra essere il prodotto di una
officina locale.
La serie di brocche nn. 56-‐‑60 appartiene ad una particolare produzione che sembra,
ancora, imitare le forme metalliche; alcuni elementi applicati sulla superficie come il
109 VECCHIO 2002, p. 253, tav. 43, 2: anche in questo tipo il passaggio tra collo e corpo è ben evidenziato.
110 HAMSY 2003, p. 252, tav. 4, 249, datata al Ferro II.
111 BIKAI 1978, tav. XX,7, CHAPMAN 1972, p. 83, fig. 8,44; tuttavia, questa decorazione è attestata anche in
ambito indigeno, TROMBI 1999, tav. LXXXVIII, unità 1, tav. XC, unità 5.
24
listello piatto sul collo o il cordolo all’attacco tra collo e corpo rappresentano gli elementi
caratterizzanti desunti direttamente dalla tettonica dei recipienti di bronzo o altro metallo.
Il tipo più antico, n. 56, (fig. 9) proviene da una sepoltura in pozzetto con anfora,
all’anfora, assegnata alla fine del VII-‐‑primo terzo del VI secolo a.C.112; questo esemplare
mostra delle affinità strutturali con una brocca della necropoli di Bitia mentre la
produzione fittile che imita questi tipi metallici a Mozia è confermata, lungo il corso del VI
secolo, da un recipiente proveniente da una sepoltura posta sotto le fortificazioni113.
tettonica con corpo espanso rispetto al collo, allungato e innestato sulla spalla con un
cordolo115; nella necropoli moziese non esistono paralleli per questa forma mentre alcuni
112 WHITAKER 1921, pp. 252-‐‑253, fig. 34, urna 7, n. inv. Whitaker 3347; TOTI 2003, p. 1205, tav. CCV,3.
113 BARTOLONI 1996, p. 104, forma 28, fig. 26,263; CIASCA 1984-‐‑85, p. 554, tav. LXX,4, datata alla seconda
metà del VI secolo a.C. e definita di produzione locale.
114 COLOZIER 1954, p. 160, fig. 23, t. 3 (la prima a sinistra).
115 A Cipro, come imitazioni, CULICAN 1982, tav. 5, il secondo e il quarto, da sinistra, come importazioni,
BIKAI 1987, p. 49, tav. XIV,370,379, in entrambi i casi con fondo distinto.
25
confronti possono ritrovarsi ancora ad Utica e, con qualche variante morfologica, in
Gli esemplari nn. 61-‐‑65 (tav. 9.1, fig. 9) costituiscono il gruppo omogeneo più
cospicuo tra le trilobate; la forma è attestata in un sarcofago scoperto sotto le fortificazioni
nord-‐‑orientali, in associazione con una bottiglia con orlo a disco e una kylix a vernice
nera117; il profilo continuo tra collo e corpo è la caratteristica principale di questa brocca
datata, grazie al contesto, alla metà del VI secolo a.C.
La brocca n. 66 (fig. 9) con corpo ovoide, breve collo rastremato e incavo accentuato
tra corpo e collo, trova un confronto nel corredo di un altro sarcofago, scavato da Isserlin;
la cronologia, fissata anche in questo caso da una kylix, la inquadra alla fine del VI secolo
a.C.; il tipo ha aspetti arcaizzanti e potrebbe riferirsi a modelli del patrimonio fenicio
Le brocche nn. 67-‐‑70 (tav. 9.1-‐‑.2, fig. 9) dal corpo schiacciato e dalla larga bocca
trilobata, hanno paralleli con una produzione diffusa in Sardegna, tra la fine del VI e il V
secolo a.C.119; alcuni tipi della Collezione mostrano cordoli o listelli all’attacco tra corpo e
collo -‐‑ sottolineando, forse, ancora reminiscenze di modelli metallici -‐‑ e sono attestati
anche in un esemplare da una tomba di Palermo, datata alla fine del VI secolo a.C.120.
Medesima ipotesi si potrebbe avanzare per le brocche nn. 71-‐‑73 (tav. 9.2) che, tuttavia, non
trovano un riscontro morfologico puntuale in altri siti punici o greci.
Le trilobate, nn. 74-‐‑76 (tav. 9.3) si definiscono grazie ad un deciso sviluppo dell’orlo,
con lobi larghi o alti; questa forma compare nel periodo ellenistico in contesti del
Mediterraneo centrale, dalla Sardegna alla costa dell’Africa settentrionale, a metà del IV
secolo a.C.121.
116 Un esemplare più antico in CINTAS 1954, p. 108, fig. 26, t. 9, FANTAR 1971, p. 131, tav. XXXIII,2; a Bitia,
BARTOLONI 1996, p. 102, forma 26, fig. 39, n. 468, con collo più lungo e ansa a doppio bastoncello.
117 CIASCA 1990, pp. 8, 9, fig. 2.
118 Mozia, CULICAN 1958, pp. 23, 25, fig. 10, tav. II, c; Akhziv, CULICAN 1982, p. 75, t. 36, fig. 9, b.
119 Bitia, BARTOLONI 1996, p. 105, forma 29, fig. 35,397, Monte Sirai, BARTOLONI 2000a, pp. 112-‐‑113, forma
121 BARTOLONI 1996, p. 105, p. 190, fig. 24, n. 199, fig. 42, n. 556.
26
Trilobate d’imitazione -‐‑ tav. 10, fig. 10
Modelli a vernice nera attica sembrano essere la fonte d’ispirazione per le due serie di
brocche, nn. 77-‐‑78 (fig. 10) e nn. 79-‐‑80 (tav. 10) che ne rappresentano le esatte riproduzioni
in ceramica acroma: nella prima vi si può riconoscere il tipo ring collar, produzione che si
colloca entro la seconda metà del VI secolo a.C., nella seconda la offset neck and trefoil mouth
della fine del VI a.C.122. La forma di queste brocche è diffusa nei siti punici con attestazioni
La tradizione decorativa presente sulla n. 79, con tremoli e triglifi sopradipinti in bianco su
repertorio definito da serie di segmenti ad onda sul collo e tratti verticali sulla spalla come
è ampiamente dimostrato, su altre morfologie di brocche, da Sabucina, Monte Bubbonia e
La brocca n. 80 mostra un motivo a gocce sulla spalla e serie di linee sul corpo che sembra
essere connaturato alla diffusione della forma, nel Mediterraneo centrale, durante la prima
La brocca n. 81 non sembra avere degli antecedenti certi nel patrimonio vascolare greco ed
è probabile che essa rappresenti un ibrido che coniuga la tradizione delle brocche fenicio-‐‑
puniche senza piede e il corpo a sacco, con la bocca dai grandi lobi della tradizione
attica126.
122 SPARKES, TALCOTT 1970, pp. 58-‐‑59, tav. 5,92,100; a Palermo è presente una variante più tarda della ring
collar, DI STEFANO 2000a, p. 1298, fig. 2.
123 Palermo, SARÀ 1993, p. 306, n. 400; Utica, CINTAS 1954, p. 101, fig. 10, t. XXXVIII, MAASS-‐‑
LINDEMANN 1982, p. 198, tav. 32,7,1-‐‑2; Cartagine, VEGAS 1999, pp. 167-‐‑168, forma 34, fig. 69,2.
124 Sabucina, TIGANO 1985-‐‑86, tav. LXI, CL 863; Monte Bubbonia, PANCUCCI, NARO 1992, figg. 15-‐‑16, f, a;
Monte Casasia, FRASCA, FOUILLAND 1994, pp. 543-‐‑544, fig. 186, nn. 284, 317.
125 Cfr. nota 122.
126 ROTROFF 2006, pp. 69-‐‑70, fig. 1,2, chous con piede ad anello, datata dal 350 a.C. al primo quarto del III
a.C.
27
Trilobate con orlo a fascia -‐‑ tav. 11, fig. 11
La forma rappresentata dalle brocche nn. 82-‐‑84, si attesta tra la fine del V secolo a.C. e gli
inizi di quello successivo. La versione più antica, rappresentata dalla n. 82, è dipinta con
Se la brocca n. 85 non sembra collocabile in sequenze o tipologie note, gli esemplari nn. 86-‐‑
89, caratterizzati da un fondo indistinto e dal corpo espanso, rastremato verso il basso
sono confrontabili con brocche algerine, da Tipasa, datate agli inizi del IV secolo a.C.128.
Per le brocche nn. 90-‐‑91 il repertorio lilibetano testimonia l’uso di questi recipienti, nei
corredi tombali, con base distinta e corpo ovoide o rastremato in basso, dalla fine del IV
secolo a.C.129.
levantini sia sulla costa fenicia che in contesti ciprioti mentre l’altra mostra rare
mediterraneo.
L’ultima, più tarda, subisce l’influenza delle produzioni di ceramica acroma attestate dagli
scavi di Corinto e dell’Agorà di Atene, a partire dal V secolo a.C.130.
altri due esemplari -‐‑ di cui uno decorato con larghe bande in Red Slip -‐‑ provenienti dalla
decorazione con fascia a Red Slip e tratto a zigzag continuo dovrebbe avvicinare il vaso ad
una fase iniziale del VII secolo a.C. La forma è testimoniata come importazione in Etruria e
127 DI STEFANO 1993, p. 41, tav. XXXII,5, fig. 14,3.
128 LANCEL 1968, p. 129, fig. 96, dipinta.
129 BECHTOLD 1999, tav. XXI, n. 215, BR 7B, t. 30, per il corpo schiacciato, tav. XXI, n. 214, BR 7A, t. 52, per il
corpo ovoide.
130 ROTROFF 2006, pp. 76-‐‑77.
131 CINTAS 1966, p. 113, fig. VII,b; TUSA 1972, t. 20, tav. XLVI,2, TUSA 1978, t. 140, tav. XXXIX,4, meno
cogente per il profilo del corpo; BARTOLONI 2010, p. 62, fig. 36.
28
origina da contesti levantini come Sarepta o Cipro mentre in Occidente è presente ad
La forma n. 93, dipinta con serie di linee nere, appartiene alla fase più antica di una
tradizione che sembra originare nel Mediterraneo centrale, tra Sardegna e Sicilia, a partire,
rispettivamente, da Sulcis, Nora, Bitia, e da Lilibeo. L’esemplare dipinto della Collezione
dovrebbe collocarsi tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C. coevo a quello di Monte
Sirai133. Le brocche più recenti modificano l’orlo che diventa a sezione triangolare ma
conservano la tettonica generale, come attestano i ritrovamenti dalla necropoli di Lilibeo e
Gli esemplari inclusi in questo gruppo sono il prodotto di una assimilazione o di una
ibridazione di forme di origine greca, sia acrome che a vernice nera, risultato della
diffusione di categorie funzionali -‐‑ recipienti per la conservazione dei liquidi -‐‑ nella
Le brocche con collo cilindrico, nn. 94-‐‑99, si inseriscono in una produzione di ceramica
comune che aggrega centri sicelioti e centri punici e, in Sicilia occidentale oltre a Mozia,
queste compaiono a Lilibeo ed Entella135 con una cronologia attestata dalla fine del IV a
tutto il II secolo a.C.; la forma è presente anche in Sardegna136 e in Africa settentrionale con
varie tipologie137.
132 Populonia, MARTELLI 1981, p. 404, tav. LXXXIX,1-‐‑2; Sarepta, CULICAN 1970, pp. 14-‐‑15, fig. 3,8, tav. II,
A; Cipro, GJERSTAD 1948, fig. XXXVIII,10, trilobata; Utica, CINTAS 1951, pp. 40-‐‑42, fig. 11, t. XVI;
Cartagine, BRIESE 2007, pp. 309-‐‑310, fig. 136, n. 1745; Bitia, BARTOLONI 1996, pp. 94-‐‑95, forma 18, fig. 30,
324.
133 BARTOLONI 1983, p. 49, fig. 3, c; DI STEFANO 1993, p. 33, fig. 12,1.
134 BECHTOLD 1999, p. 129, BR 2 A, tav. XIX,197; BARTOLONI 2000b, pp. 93-‐‑94, fig. 4,33.
135 Per i nn. 94-‐‑95, ROTROFF 2006, pp. 76-‐‑77, forma 2, fig. 8, n. 41-‐‑43, ad Atene a partire dal terzo decennio
del III a.C., dal IV a.C. a Corinto; Lilibeo, BECHTOLD 1999, p. 130, tav. XX, BR 5; per Entella, MICHELINI
2003, p. 945, nota 63, tav. CLXIX,6-‐‑7.
136 Per i nn. 96-‐‑97, rispettivamente BOTTO 2009, p. 207, n. 238 (fine III-‐‑II a.C.), e p. 207, n. 237 (avanzato IV
a.C.); cfr. anche VEGAS 1999 p. 164, forma 29.2, fig. 63b.
137 VUILLEMOT 1965, p. 190, fig. 72,35-‐‑37.
29
La brocca n. 100, con l’orlo ad imbuto ispessito, sembra desumere la particolare
imboccatura dalle lekythoi a vernice nera; è attestata in Sicilia, nella necropoli di Lilibeo e a
Lipari, a partire dal III secolo a.C.138 ed è presente anche a Cartagine139.
Vasi chardon
Questo recipiente (tav. 13, fig. 13) rappresenta, ancora, un elemento funzionale di incerta
collocazione140 nelle categorie d’uso della ceramica comune. Il corpo globulare od ovoide
facilita certamente la prensione, così come l’alto collo svasato e l’orlo estroflesso sembrano
Il vaso chardon, senza paralleli nel Levante e a Cipro, è presente a Malta, Cartagine e
Spagna meridionale e mostra di essere scelto con una diffusa frequenza nelle sepolture
Nella necropoli moziese sono presenti due diverse tipologie legate all’aspetto
dimensionale: il n. 101 ha un notevole sviluppo in altezza, corpo ovoide decorato con Red
Slip all’esterno 142 , mentre gli esemplari nn. 104-‐‑105 assumono l’aspetto di bicchieri
moziesi, come attesta il grande chardon trovato dalla Ciasca in un probabile contesto
funerario, disturbato, e la presenza di più piccoli esemplari nelle tombe scavate da Tusa,
associati a coppe a calotta: l’aspetto dimensionale, tuttavia, non sembra discriminante per
138 DI STEFANO 1993, fig. 12,3,7, BECHTOLD 1999, p. 128, tav. XIX,196, BR1, DENARO 2000, p. 406, fig. 10d.
139 BECHTOLD 2007, p. 367, fig. 181, n. 2155, per l’orlo, prima metà del II a.C.
140 CIASCA 1991, p. 181, nota 20, DEL VAIS 1994, passim; SAGONA 2002, p. 164, BARTOLONI 2003, pp. 169-‐‑
171, BARTOLONI 2010, p. 61, figg. 15-‐‑18; per il tofet di Cartagine, BÉNICHOU-‐‑SAFAR 2004, p. 41.
141 VUILLEMOT 1955, tav. VII,22-‐‑23, CULICAN 1982, pp. 71-‐‑73, fig. 12, VEGAS 1999, p. 153, ‘Becher mit
143 Il loro aspetto rimanda al kernos della tomba 29, costituito proprio da una serie di piccoli chardon connessi
all’anello cavo, TUSA 1972, tav. LIII, CIASCA 1991, p. 180, nota 7; questo potrebbe rafforzare l’ipotesi di un
uso espressamente cultuale: vd. SAGONA 2002, p. 164, con bibliografia precedente.
144 CIASCA 1979, fig. 18, 11; TUSA 1972, t. 13, tav. XXXV,2, t. 36 (con Red Slip) datata al PCA, tav. LVII,6, t. 45,
tav. LIX,1; TUSA 1978, t. 58, tav. VI,3, t. 118, tav. XXXI,3, t. 130, tav. XXXVI,2; CIASCA 1979, t. 168, tav.
LXXIII,1, SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 327, BARTOLONI 2010, p. 61.
30
Il vaso n. 103, decorato con fasce rosse, è confrontabile con uno proveniente da Malta145; il
n. 104 potrebbe identificarsi con il piccolo vaso in primo piano visibile nella foto Whitaker
(imm. 5), già menzionata per la brocca trilobata n. 56, e quindi databile alla fine del VII-‐‑
altri recipienti potori e la tendenza a variazioni delle dimensioni sulla scorta di possibili
‘ideologie’ funerarie, potrebbero essere indicatori di un uso specifico dello chardon nei riti
tendenzialmente globulare che, a Mozia, procede secondo un processo cronologico basato
sequenza di Antonia Ciasca per il tofet moziese147. La forma è attribuita ad una tradizione
Questa produzione sembra esaurirsi nel volgere tra V e IV secolo a.C., come suggeriscono
anche i dati provenienti da Cartagine dove il tipo arcaico scompare negli strati del IV
a.C., soppiantato da altri tipi d’ispirazione greca a partire dalla fine del V a.C.149.
Nella Collezione sono presenti ventitré olle di cui una biansata, n. 106 (tav. 14) e una di
grandi dimensioni, n. 128 (tav. 14.3): è ipotizzabile per questi ultimi due vasi una
145 SAGONA 2002, pp. 165-‐‑166, fig. 340,12, senza contesto. La decorazione a bande rosse anche a Tipasa,
LANCEL 1968, pp. 124-‐‑125, figg. 87-‐‑88.
146 TOTI 2003, p. 1205, tav. CCV,3.
148 CULICAN 1982, p. 73; CIASCA 1987, p. 10; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, pp. 320-‐‑322, figg. 42-‐‑43.
149 Mozia, CIASCA 1983, fig. 1, VECCHIO 2002, p. 207; a Cartagine, dall’ultimo quarto del V a.C., VEGAS
31
La n. 106 appartiene al tipo delle olle dal corpo biconico diviso da una carena dal profilo
arrotondato con le anse impostate sull’orlo, ma senza la caratteristica doppia modanatura
dell’orlo, con una cronologia inquadrabile nella seconda metà del VII a.C.150.
La più antica tra le monoansate è l’olla n. 107 con caratteristiche peculiari -‐‑ l’ansa a nastro
con profilo a gomito, il corpo ovoidale e il fondo convesso -‐‑ che sembrerebbero avvicinarla
ad esemplari sardi di ascendenza nuragica, datati alla fine dell’VIII secolo a.C.151.
Come è noto, le olle monoansate mancano nello strato VII del tofet, il più antico; nelle
spesso un recipiente di impasto152, provvisto di bugnette o prese a sezione conica mentre la
versione al tornio ha un profilo continuo dal fondo all’orlo153. Quest’ultima sembra essere
attestata dal gruppo della Collezione con la parte inferiore del corpo rettilinea, rastremata,
e il fondo piano, nn. 108-‐‑111 (tav. 14, 14.1) tipologia che ha confronti con materiali dalle
tombe di Byrsa, datate al secondo quarto-‐‑metà del VII secolo a.C.154; l’altro tipo -‐‑ nn. 112-‐‑
120, 128 -‐‑ include esemplari con corpo che si presenta tra globulare e ovoidale con orlo
posto in risalto, in alcuni casi, da un leggero incavo all’attacco con il corpo e con una
datazione tra la seconda metà del VII secolo e gli inizi del VI a.C.155. I recipienti con corpo
schiacciato156, nn. 122-‐‑123, 126-‐‑127 (14.2-‐‑.3) presentano orli di due tipi, quasi verticale il
primo, ingrossato con sezione ovale il secondo, confrontabili con tipologie cartaginesi
datate a partire dalla metà del VI a.C.157; più recenti le olle nn. 124-‐‑125 (tav. 14.3, fig. 14.3)
con l’orlo schiacciato, quasi piano, databili alla seconda metà del VI secolo a.C.158.
150 CIASCA 1978b, p. 129, tav. LXXV,1, dallo strato VI del tofet.
151 Il trattamento della superficie non trova corrispondenze con gli altri vasi della Collezione; per i confronti,
BERNARDINI 2000, p. 36, fig. 3,3, per l’ansa, BARTOLONI 1988, p. 169, fig. 7, P, per il corpo.
152 Per il tofet, CIASCA, 1983, fig. 1; necropoli, TUSA 1972, t. 25, tav. L,2, TUSA 1978, t. 61, tav. VII,3, t. 132,
155 CIASCA 1983, fig. 1, CAMPANELLA 2009, p. 307, fig. 9, n. 36 tipo P2B, che include, però, molte varianti.
156 La forma è attestata dallo strato III del tofet, CIASCA 1983, fig. 1.
157 VEGAS 1999, p. 190, fig. 96,10,11, per lo schiacciamento del corpo; BECHTOLD 2007, p. 406, fig. 212,
32
La ceramica da conservazione
Anfore -‐‑ tav. 15, tav. 15.1, tav. 15.2, tav. 15.3, fig. 15
Il supporto vascolare su cui più diffusamente è attestata la decorazione lineare geometrica
è certamente l’anfora domestica con alto collo svasato, con il corpo globulare/ovoide, le
anse orizzontali o, in qualche caso, verticali, impostate sulla massima espansione del
corpo.
mediato dall’elemento indigeno in Sicilia159; le anfore con collo c.d. “a tromba” e anse
orizzontali rappresentano i recipienti più caratteristici utilizzati come cinerari nel tofet
dove, però, la forma non è documentata oltre lo strato VI160.
Le morfologie più comuni prevedono la tipologia a spalla carenata, di tradizione orientale,
quella con corpo ovoide con diversi gradi di rastremazione delle pareti inferiori, oppure
quella con un corpo più globulare, quasi sferico; l’ambito cronologico si dipana lungo il
VII secolo a.C., anche se non si può escludere una apparizione già alla fine dell’VIII secolo.
L’esemplare della Collezione, n. 129 (tav. 15) caratterizzato dalla spalla a spigolo netto e
dal corpo a sacco, si inserisce nel prontuario delle forme comuni dei tofet di Mozia e
Cartagine 161 ; in particolare, questo vaso, utilizzato nella metropoli africana sia nella
necropoli che nel santuario, mostra somiglianze nel profilo e nella decorazione con anfore
presenti in due tombe di Byrsa, datate al secondo quarto-‐‑metà del VII a.C.162.
E’, forse, possibile assegnare al contesto di ritrovamento anche la coppa a larga tesa a Red
Slip, n. 20163, utilizzata come coperchio e inserita nella bocca dell’anfora dalla parte della
SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 311, 313, fig. 23, BARTOLONI 2010, p. 65, fig. 73, t. 103.
162 LANCEL 1982, p. 291, figg. 418-‐‑419, t. A.192.2; cfr. ibidem, p. 311, anche la t. A.183, figg. 480-‐‑481; CHELBI
1985, pp. 99-‐‑100, da Junon con decorazione metopale e fasce a Red Slip, fine VIII-‐‑inizi VII a.C.
163 Si veda supra, pp. 17-‐‑18.
33
Anfore con corpo ovoide
Le anfore di questo gruppo mostrano gradi differenti di inclinazione delle pareti, che
possono essere rastremate verso il basso o verso l’alto; le anse, orizzontali, sono impostate
sempre sulla massima espansione del corpo e il collo, in generale poco conservato, può
Cinque esemplari testimoniano una decorazione metopale complessa, nn. 130-‐‑132 (tav. 15),
134-‐‑135 (tav. 15.1, fig. 15.1) due, nn. 139-‐‑140 (tav. 15.3) una lineare semplice, su corpo e
collo. Per quanto riguarda le tipologie è difficile poter articolare una seriazione in
mancanza di uno studio complessivo che dovrebbe riguardare anche il materiale del tofet
di Mozia: uno degli elementi dirimenti, allo stato della documentazione, può basarsi in
genericamente, ad alcune categorie elaborate per i siti indigeni della Sicilia datate tra la
seconda metà del VII e gli inizi del VI secolo a.C.164.
L’anfora n. 138 con alto collo cilindrico e il corpo quasi sferico165 mostra un esempio più
semplificato del motivo metopale, con ampie pennellate nere stese grossolanamente;
elemento che potrebbe indicare uno degli ultimi esiti della produzione, all’ultimo
Gli esemplari nn. 141, 142 con il corpo a sezione circolare appartengono ad un sottotipo
imitazione delle anfore stamnoidi presenti nelle colonie greche di Sicilia come i contenitori
di Himera realizzati in ceramica acroma; il tipo himerese più vicino all’anfora stamnoide
34
Coperchi
L’esemplare n. 143 (tav. 15.3) presenta un corpo a calotta con una presa a bottone,
come coperchio dei cinerari, è noto a Mozia e a Cartagine dagli inizi del VII secolo a.C.167.
Brocche neck-‐‑ridge -‐‑ tav. 16, tav. 16.1, tav. 16.2, tav. 16.3, tav. 16.4, fig. 16
levantini e fa parte di quel “repertorio fenicio comune” di cui le brocche a collo cilindrico
con anello a metà altezza costituiscono una parte rilevante già in epoca arcaica168. Esse
sono attestate a Mozia nel tofet, dove costituiscono una delle forme maggiormente
mediano sul collo, con una cronologia compresa tra la seconda metà del VII e il V secolo
a.C.169.
Gli elementi della Collezione provenienti, con ogni probabilità, dal tofet sono rappresentati
da recipienti di grandi dimensioni tra cui il più antico, l’esemplare n. 144, con decorazione
metopale sulla spalla170; la n. 145 con metope senza fascia a Red Slip si colloca verso la fine
del VII a.C., mentre il sistema decorativo con linea ondulata della n. 146 può confrontarsi
con quella dell’anfora della tomba 172 della necropoli di Mozia, ancora inquadrabile
La brocca n. 147 (tav. 17) priva di decorazione e corredata da un piattello come coperchio,
La serie delle neck-‐‑ridge di piccole dimensioni, verosimilmente provenienti dalla necropoli,
e decorate con fregio metopale o con linee semplici, è decisamente preponderante nella
167 BARTOLONI 2010, p. 65, fig. 73, t. 103; VEGAS 1999, p. 175, fig. 81, forma 44.
168 CIASCA 1987, p. 11 e nota 22 con bibliografia relativa, DOUMET SERHAL 1993-‐‑1994, passim, BRIESE
2007, pp. 312-‐‑313, BOTTO 2009, pp. 195-‐‑197, sotto la definizione di brocche/anfore.
169 CIASCA 1983, fig. 1, CIASCA 1992, pp. 123, 135.
170 Cfr. CINTAS 1970, tav. XXIX, n. 58, Tanit I.
35
Collezione con tredici esemplari, nn. 148-‐‑160, numero di gran lunga superiore a tutti quelli
ambito domestico, indica evidentemente la scelta di questa forma con una destinazione
esclusivamente funeraria.
Una ulteriore indicazione, in questo senso, è data dalla decorazione metopale175, nn. 150-‐‑
154, che sembra ispirarsi, in qualche caso pedissequamente, al repertorio delle brocche
trilobate indigene destinate ai corredi tombali e diffuse su un ampio arco geografico della
Un gruppo cospicuo di vasi, nn. 148-‐‑149 (tav. 16.1), 155-‐‑160 (tav. 16.3-‐‑.4) è decorato con
motivi lineari semplici, sotto l’orlo e sulla massima espansione del corpo; una seriazione
cronologica è difficile senza contesto certo, tuttavia, sembra possibile assegnare ad una
fase iniziale del VI secolo a.C.177 i vasi nn. 148-‐‑149 (tav. 16.1) che presentano il risalto
mediano del collo accentuato; potrebbero scaglionarsi nel corso della prima metà del
medesimo secolo gli altri esemplari, nn. 155-‐‑160, più schematici nella resa del cordolo e
173 TUSA 1972, t. 3, tav. XXVII; TUSA 1978, t. 90, tav. XXI,1, t. 119, tav. XXXI,4, t. 122, tav. XXII,5, t. 146, tav.
XLIII,2, t. 153, tav. XLVI,2, t. 158, tav. XLVIII,2.
174 A Bitia, tre esemplari, BARTOLONI 1996, p. 94, forma 17, nn. 265, 271, 621.
176 ALBANESE PROCELLI 1991, p. 99, fig. 1,2-‐‑4, PIZZO 2000, pp. 360-‐‑365.
177 A Cartagine, nell’abitato, la decorazione semplice è attestata nella prima metà del VI a.C., BRIESE 2007, p.
317, fig. 139, nn. 1805-‐‑1807; cfr. anche il tofet, DOCTER 2001-‐‑2002, p. 421, fig. 5, strato Tanit IIa.
178 CIASCA 1979, p. 209, nota 6, tomba 164, fig. 16, 1, CIASCA 1991, p. 182, fig. 5; SPANÒ GIAMMELLARO
2000, pp. 320-‐‑321, fig. 41; BARTOLONI 2010, p. 61, figg. 33, 35.
36
La decorazione metopale e geometrica
Nel quadro dei sistemi decorativi di età arcaica presenti sui vasi della Collezione il motivo
metopale è certamente quello più diffuso, citato come definizione comprensiva di caratteri
diversi e segnato, seppure all’interno di una generale povertà inventiva, dalla presenza di
numerose varianti (imm. 6-‐‑8). Nell’ambito di questa sintassi decorativa Antonia Ciasca
aveva proposto la definizione di “fenicio-‐‑geometrico”, per sottolinearne la filiazione dalle
produzioni greche ma anche per inquadrare questo fenomeno all’interno della produzione
orizzontali. Altri motivi, singoli o ripetuti, vengono eseguiti al di fuori del fregio metopale
con una scansione ordinata e cadenzata sulla spalla del vaso; esiste, infine, una
decorazione lineare semplice con serie di linee orizzontali disposte su livelli differenti
Sul geometrico siciliano, fondamentale, resta ORSI 1898, p. 305 sgg.; recentemente, ANTONACCIO 2004,
179
passim; sul geometrico a Mozia, PACE 1915, p. 441, WHITAKER 1921, pp. 221-‐‑225, BISI 1968a; sul “fenicio
geometrico”, CIASCA 1999, p. 71.
37
Il motivo metopale semplice più antico -‐‑ fine
Le metope realizzate, invece, con semplici linee, doppie, triple o singole, sembrano
diffondersi nel corso del VII secolo a.C., nn. 133, 138, con attestazioni a Mozia e diffusione
costituiti da linee ondulate (imm. 7), che compaiono, alla fine dell’VIII secolo a.C., in
Sardegna, a S. Antioco e a S. Imbenia, su un’anfora considerata di importazione, forse da
Cartagine, e nella medesima metropoli africana, dove il motivo è attestato, ancora, nel
tofet182. I tratti ondulati, verticali, sembrano richiamare motivi euboici, recepiti anche nei
L’origine del rombo con reticolo interno (imm. 7.1) -‐‑ n. 132 -‐‑ risale ai sistemi decorativi del
Geometrico e del Protocorinzio184; la sua adozione come elemento singolo, nella seconda
metà del VII secolo a.C., rispetto alle serie multiple del patrimonio sub-‐‑geometrico,
180 Mozia, CIASCA 1991, pp. 183-‐‑184, figg. 12-‐‑14, CIASCA 1999, p. 71, figg. 1,3; Sulcis, BARTOLONI 1992, pp.
199-‐‑201, fig. 4,21-‐‑22, Cartagine, HARDEN 1937, pp. 64-‐‑70, fig. 3,a,d, VEGAS 2000a, p. 1240, fig. 5,6.
181 CIASCA 1991, figg. 12-‐‑13; TROMBI 1999, tav. LXXXVIII, unità 1, n. 21, seconda metà VII a.C., unità 2, n.
38
potrebbe essere stata influenzata dalle coppe rodie, diffuse nello stesso periodo in Sicilia,
La losanga apicata (imm. 7.2) appare come un unicum nel repertorio decorativo, n. 134:
potrebbe rappresentare il risultato di una schematizzazione fitomorfa ma è anche possibile
che essa sia un esito areale, moziese e cartaginese186, di quel medesimo fenomeno di
Il tratto breve a zigzag (imm. 7.3-‐‑.4) appartiene, di nuovo, alla tradizione tardo-‐‑geometrica
e a quella protocorinzia antica; esso compare singolo o raddoppiato al centro della metopa
n. 146, è un motivo comune, a Mozia, ai grandi contenitori del tofet e della necropoli con
rare attestazioni su altre forme, come l’olpe n. 92 (imm. 8.5)190.
185 CIASCA 1991, p. 183, fig. 14; Megara, VALLET, VILLARD 1964, pp. 77-‐‑78, tavv. 62-‐‑63; Mozia, TUSA 1973,
p. 19, tav. IX,2, dal Cappiddazzu.
186 Simile il motivo, cfr. CINTAS 1970, tav. XXXIV, n. 103, Tanit I.
187 BUCHNER, RIDGWAY 1993, p. 201, t. 160, tav. 62,1, p. 206, t. 164, tav. 64,1; COLDSTREAM 1968, tav.
27,e.
188 Cartagine, VEGAS 2000a, p. 1245, fig. 5,6; Selinunte, RALLO 1984, p. 210, fig. 10, Madore, TARDO 1999, p.
190 CIASCA 1978b, p. 130, tav. LXXIII, 4, 6, strato VI, CIASCA 1979, p. 211, fig. 16,5.
39
I triangoli opposti al vertice, campiti da tratti obliqui -‐‑ anfora n. 135 -‐‑ non hanno confronti
a Mozia; a Cartagine sono presenti i triangoli senza tratti obliqui (imm. 8.4) con cronologia
alla prima metà del VII secolo a.C.191. Il triangolo, singolo, campito da tratti obliqui è
presente a Mozia nell’abitato e appartiene al repertorio della Ionia tardo-‐‑geometrica192; si
possono istituire confronti con siti della Sicilia orientale, dalla metà dell’VIII secolo a.C., a
modelli importati193. Alla trasmissione dei motivi verso Mozia devono aver contribuito i
I motivi presenti unicamente sul fregio superiore dell’anfora n. 134 (imm. 8.2,.6) non
sembrano collocabili in nessuno dei repertori conosciuti; è anche possibile che essi
rappresentino simboli o schematizzazioni del mondo animale e vegetale (un serpente?, dei
frutti o dei fiori?) e che siano legate, quindi, alle credenze escatologiche connesse alla
sepoltura del defunto, ancora poco indagate nei contesti funerari di Mozia195.
I gruppi di brevi tratti “a gancio” e “a sigma” presenti sulla neck-‐‑ridge n. 154 (imm. 8.7)
potrebbero imitare le serie di chevrons di tradizione greca, secondo una tendenza che può
essere riscontrata anche a Pithecusa, sulla spalla di alcune brocche, dalla fine dell’VIII alla
La sequenza semplice di linee è attestata sulle anfore nn. 139-‐‑140, 142: queste decorazioni
lineari sembrano riproporre un modello decorativo di tipo bicromo che origina dal
Lo stile decorativo metopale che viene introdotto e sviluppato a Mozia coincide con le
produzioni coeve cartaginesi inquadrabili alla fine dell’VIII secolo a.C. e viene realizzato,
191 VEGAS 2000b, pp. 362-‐‑363, fig. 6, 39; attestata anche sulla ceramica ad impasto, MANSEL 2000, p. 173, fig.
1,4-‐‑9.
192 “Zona industriale”, TUSA 1978, p. 71, tav. LIV,1; COLDSTREAM 1968, tav. 63, f.
193 LA ROSA 1989, pp. 36-‐‑37, fig. 27, seconda metà dell’VIII a.C.
195 Sulla medesima anfora la rottura dell’imboccatura sembra del tutto intenzionale; infatti, la parte superiore
della spalla all’attacco del collo mostra tagli abbastanza regolari, eseguiti in antico, che hanno sbreccato il
margine superiore del vaso.
196 BUCHNER, RIDGWAY 1993, p. 324, t. 271, tav. 103, 1, pp. 368-‐‑369, t. 312, tav. 118,1, pp. 528-‐‑529, t. 530,
tav. 159,1.
197 CULICAN 1982, p. 71, tav. 8, a-‐‑b.
40
nella fase più antica, con tecnica mista che tende a fondere il gusto delle classi bichrome e
Red Slip fenicie198; alcuni particolari motivi appaiono come interpretazioni locali di un
patrimonio di forme già mediato dall’ambiente indigeno della Sicilia nella stessa epoca o
decorazione metopale si configura, nel periodo tra la seconda metà-‐‑fine dell’VIII e il VII
secolo a.C., come elemento che connota l’ambiente culturale fenicio, sottoposto a forme di
rappresenta una delle forme che i coloni fenici mantengono in uso nelle nuove sedi di
Gli esemplari provenienti dai corredi tombali si collocano agevolmente all’interno della
tipologia già individuata per l’abitato201; gli esemplari nn. 163-‐‑165 presentano un tipo già
noto, ma è testimoniata anche una variante con un corpo più capiente e un fondo che
tende ad essere piatto, n. 162, e che è attestata nell’abitato a Cartagine, nella prima metà
del VII secolo a.C.202. Nella necropoli -‐‑ scavi Tusa e Ciasca -‐‑ la forma compare fino alla
Il tentativo di classificazione per questa specifica forma deve confrontarsi con l’assunto
198 La decorazione è attestata anche in Fenicia nella prima età del Ferro su i modelli più antichi delle neck-‐‑
ridge, CHAPMAN 1972, pp. 156-‐‑157, fig. 8.
199 ANTONACCIO 2004, pp. 74-‐‑75.
200 CIASCA 1987, p. 11 e nota 25 per la bibliografia.
203 TUSA 1972, p. 78, tav. LIX, 2, t. 44; CIASCA 1979, p. 210 e nota 10, t. 166, fig. 16, n. 4, con la presenza di un
41
queste brocche tale da sconsigliare l’elaborazione di una tipologia 204. Da Oriente ad
quarto dell’VIII secolo a.C., a Tiro, sono presenti versioni a Red Slip e bichrome con profili
diversificati nel medesimo strato, mentre nella necropoli spagnola di Trayamar, qualche
decennio più tardi, sono attestate contemporaneamente due morfologie diverse, ovoidale
e campaniforme, segno di produzioni alternative coeve dettate da tradizioni che agiscono,
Gli esemplari conservati nella Collezione possono essere raccolti in tre differenti gruppi: il
primo mostra un corpo campaniforme, un orlo a disco a tesa orizzontale, ingubbiatura a
Red Slip fino alla metà del collo e una decorazione a bande o a fasce nere sul corpo. Il
secondo fa riferimento ad esemplari con il corpo ovoide, l’orlo a disco con tesa orizzontale
e la decorazione a Red Slip fino alla metà del collo, prima del consueto risalto o solco
mediano; l’ultimo presenta vasi con corpo ovoide, un orlo troncoconico, Red Slip fino a
Il primo gruppo, rappresentato dagli esemplari nn. 166-‐‑168, già individuato come
elemento corrente a Mozia, sembra inserirsi nella fase più antica della necropoli arcaica,
secondo il materiale di importazione greca che accompagna due tombe datate al PCA206; in
alcuni casi, n. 167, il corpo campanato è decorato con linee nere sulla spalla che
Gli esemplari nn. 173-‐‑177, con corpo ovoide, pur non presentando alcuna decorazione
produzione moziese è molto vicina ad una serie di brocche provenienti dalle necropoli di
1984, p. 225; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, pp. 313-‐‑314, figg. 25-‐‑26.
207 FAMÀ, TOTI 2005, p. 618, figg. 4-‐‑5.
208 Da Byrsa, Junon, Douïmes, CHELBI 1986, pp. 180-‐‑182, 224, n. 28.
42
La decorazione lineare sulla spalla, presente sulle brocche con corpo ovoide nn. 170-‐‑172,
caratterizza gli esemplari cartaginesi della necropoli di Byrsa, simili a quelli moziesi, in
una fase tra il secondo quarto e la metà del VII secolo a.C.; in questa tipologia esiste una
Tale tipologia è attestata nella Collezione da tre brocche, nn. 179-‐‑181, tutte decorate dalla
doppia linea nera sulla spalla e con l’imboccatura a sezione conica, che all’interno del
prontuario delle forme deposte nei corredi si configura come una vera e propria tradizione
vascolare, confermata dalla presenza nelle tombe scavate da Tusa e da Ciasca nel terzo
quarto del VII secolo a.C., mentre nella necropoli di Palermo una brocca con imboccatura
simile, è attestata in un contesto della prima metà del VI secolo a.C.210.
La brocca n. 178 costituisce un unicum all’interno della sequenza, anche per l’argilla, ricca
‘arcaico’ con la spalla carenata e il corpo campaniforme ed è caratterizzata dall’assenza del
solco mediano sul collo. Il modello sembrerebbe essere nel Levante, a Tiro, mentre un
Bottiglie con orlo espanso -‐‑ tav. 19, tav. 19.1, tav. 19.2, tav. 19.3, fig. 19
La “bottiglia” con corpo cilindrico sembra sostituire, nel repertorio moziese, la brocca con
orlo espanso della fase più antica così come la trilobata, nell’ambito dei numerosi tipi,
anche il cambiamento del rituale testimoniato dall’uso del sarcofago per l’inumazione212.
Parte delle quattordici bottiglie della Collezione potrebbe provenire proprio dai sette
sarcofagi scoperti da Whitaker nell’area della necropoli arcaica e su cui mancano, però,
209 LANCEL, THUILLIER 1979, p. 258 e LANCEL 1982, p. 311.
210 TUSA 1972, t. 1, tav. XXIV, t. 2, tav. XXV (cfr. BARTOLONI 2010, p. 61, fig. 27), t. 12, tav. XXXV, 1; TUSA
1978, t. 49, tav. V,1 (cfr. BARTOLONI 2010, p. 61, fig. 23), t. 68, tav. XII,3, t. 133, tav. XXXVII,4, t. 146, tav.
XLIII,2; CIASCA 1979, 212, t. 169, fig. 16,9; per Palermo, MAASS-‐‑LINDEMANN 1982, p. 163, tav. 37,P6,1, DI
STEFANO 2000b, pp. 124-‐‑125, fig. 6.
211 BIKAI 1978, tav. V, n. 20; MAZAR 2000, p. 208, fig. 14,6.
212 CULICAN 1958, pp. 17-‐‑19, fig. 8, tav. II, b; BISI 1970, pp. 142-‐‑143; CIASCA 1990, p. 8, fig. 1; una
attestazione diversa proviene da CINTAS, JULLY 1980, p. 43, in un contesto, apparentemente, disturbato.
43
La morfologia generale delle “bottiglie”
e del sarcofago (imm. 9-‐‑10), daterebbe il vaso alla fine del VI -‐‑ inizi del V secolo a.C.214.
Le “bottiglie” nn. 187-‐‑189 presentano un orlo complesso con un gradino interno che
contraddistingue questa variante; gli strati di scarico della “Zona industriale” conservano
WHITAKER 1921, fig. 31. La coppa potrebbe essere vicina al tipo C, concave lip, SPARKES, TALCOTT
214
1970, pp. 91-‐‑92, fig. 4,413, tav. 19; ma la brocca trilobata del corredo non corrisponde a quella visibile nel
sarcofago. Cfr. anche, per la decorazione della bottiglia, CIASCA 1976, p. 77, tav. XVI,5, da una tomba in
parte distrutta.
44
Il secondo gruppo, nn. 192-‐‑194, è contraddistinto da un corpo cilindrico molto allungato
con la spalla spesso accentuata da uno spigolo netto o da un risalto; l’orlo è molto
profondo quasi a formare una piccola coppa. Queste bottiglie, caratterizzate dall’assenza
del risalto mediano sul collo, non sembrano avere confronti con produzioni di altri siti,
come l’esemplare n. 195, e, allo stato attuale della documentazione, questi recipienti
secolo a.C.
Il terzo gruppo, nn. 190-‐‑191, è contraddistinto da una imboccatura ad imbuto con profilo
semplice, curvilineo; il n. 190, privo di confronti, può essere compreso ancora all’interno
del VI secolo, mentre la “bottiglia” n. 191 presenta dei paralleli morfologici con un
esemplare dalla necropoli di Tipasa, datato agli inizi del V secolo a.C.216.
Già Culican aveva posto il problema dell’apparizione della forma e ne aveva attribuito
l’origine ad un influsso di Utica, nella cui necropoli Cintas aveva rinvenuto recipienti
circuito ristretto Mozia-‐‑Utica, nei decenni a cavallo tra la metà e la fine del VI secolo a.C.,
con una scelta orientata sull’inumazione entro sarcofago e sulla selezione di un corredo
Questa forma di contenitore per unguenti218 è ben attestata in epoca arcaica a Mozia, in
contesti funerari e abitativi, così come a Cartagine, dove è presente fin dalla prima metà
215 TUSA 1978, tav. LII,1 (il quarto da destra) e tav. LX,3.
216 LANCEL 1968, pp. 130-‐‑131, fig. 100.
217 CULICAN 1958, p. 19, CINTAS 1954, fig. 35; BISI 1967, pp. 41-‐‑42, parla di influssi ciprioti; CIASCA 1999,
pp. 73-‐‑74.
218 BISI 1970, p. 3, RAMÓN 1982; da ultimo ORSINGHER 2010, per una disamina aggiornata su tutti i
VECCHIO 2002, p. 256; Cartagine, VEGAS 2000b, p. 362: gli unguentari sono tutti d’importazione.
45
Le argille dei contenitori per unguenti della Collezione sembrano provenire tutte da
produzioni esterne e le tipologie sembrano essere sincroniche, così come è attestato anche
Il primo gruppo include i tipi nn. 196-‐‑198 con l’orlo che assume una forma a sezione
e sferico con fondo ad umbone rilevato; la datazione per questo tipo occupa la prima
metà del VII secolo a.C. 221 La forma del corpo e il collo allungato e rigonfio sono
caratteristiche che rendono il tipo affine ad uno degli esemplari di Tiro e alla sua variante
realizzati con impasti diversi, sembrano rappresentare gli antecedenti orientali per questo
tipo, datati entro la prima metà del VII secolo a.C.223.
Il secondo, nn. 199-‐‑204, 206, ha corpo globulare o ovoide, con un orlo ingrossato,
leggermente estroflesso, bordo esterno apicato e incavo interno; il fondo si caratterizza in
alcuni casi per una sorta di atrofizzazione della base ad anello con umbone; la cronologia
umbone molto rilevato, convesso: questo tipo trova un confronto nell’abitato, in livelli
dell’orlo non permette di assegnare questo esemplare ad un tipo definito che, tuttavia,
46
potrebbe confrontarsi con un altro alabastron presente in una tomba scavata da Tusa,
databile alla metà del VII grazie ai quattro aryballoi corinzi del corredo226.
CIASCA 1991, p. 183; presente anche nella t. 65, TUSA 1978, tav. X, 31; BARTOLONI 2010, p. 63, fig. 56, M
226
65 h.
47
GLI ASPETTI DELLA CULTURA MATERIALE
confronta con le difficoltà metodologiche, già messe in evidenza, che investono non solo
le modalità stesse di raccolta dei pezzi ma anche le scelte ideologiche alla base della
selezione delle forme, rappresentative del mondo sociale e culturale del defunto e del
Sulla base dei dati analizzati in questo catalogo, è stata elaborata una griglia schematica
di riferimento, per periodi, che raccoglie lo sviluppo diacronico delle forme, dalle più
antiche alle più recenti; è altresì chiaro che molte forme, ancorché sistematizzate in questo
schema temporale per ragioni meramente classificatorie, nel contesto delle produzioni
È questo il momento più complesso per la determinazione di una facies materiale locale:
alcuni recipienti possono essere ascritti ad un momento che si potrebbe definire come
l’epoca della “fondazione” dell’isola, oltre quell’impalpabile limite cronologico, tra fine
VIII e inizi VII a.C., che sembra aver cristallizzato alcune forme ceramiche in questo
In realtà, esiste nella Collezione un piccolo numero di vasi che possono essere datati
nell’ambito degli ultimi decenni dell’VIII secolo229 e la cui presenza a Mozia indica un
processo di diffusione comune anche ad altri siti del Mediterraneo: si evidenziano, tra le
forme aperte, la coppetta troncoconica n. 22, le coppe nn. 19 e 21 mentre, tra le forme
chiuse, si nota la brocca n. 54. Questi recipienti appartengono ad una koinè coloniale che
segnala legami tra Sicilia occidentale, Sardegna sud-‐‑occidentale e Spagna 230, come è
48
testimoniato anche dall’olla n. 107, esito di probabili contatti sardi, e ascritta a questo
periodo.
Alcune di queste forme ancora partecipano della comune origine levantina e -‐‑ tranne la
coppetta troncoconica che è attestata, con successive lievi modifiche, nel corso del VII
secolo -‐‑ non compaiono più nelle fasi successive, elemento che sottolinea un contatto o un
Si possono assegnare a questo periodo, inquadrabile nella fase finale del Protocorinzio
Antico, alcuni recipienti ricoperti con ingubbiatura a Red Slip, sia tra le forme aperte,
come i piatti nn. 1 e 3 che tra le forme chiuse, come le brocche piriformi nn. 46-‐‑47.
La coppa troncoconica, nn. 23-‐‑24 -‐‑ la prima è decorata con una sottile striscia rossa sul
bordo esterno -‐‑ perde il piede a disco e diventa l’archetipo della produzione che si
skyphoi protocorinzi, in particolare quelli decorati con fasce Red Slip e motivo metopale,
nn. 12-‐‑13.
Ancora tra le forme aperte, sono attestate la coppa a calotta in Red Slip, n. 28, o acroma, n.
29 e, a cavallo tra i periodi II-‐‑III, quelle con decorazione lineare semplice, nn. 30-‐‑31, tutte
Tra le forme chiuse compaiono le brocche con orlo espanso nn. 166-‐‑169 e la brocca n. 92;
una forma di tradizione fenicia come l’attingitoio n. 162 compare all’interno di questo
presente fino alla fine del VII secolo, senza sostanziali varianti morfologiche.
Per le anfore, vanno menzionate l’esemplare n. 129, integrata dalla coppa n. 20, e le altre
con decorazione metopale complessa, nn. 130-‐‑135, evidenza della varietà delle soluzioni
49
metopale e fasce a Red Slip, esprime con evidenza la necessità di una re-‐‑interpretazione
A queste forme va associato il vaso chardon, n. 101 e gli unguentari, già con tipologie
differenti all’origine, come attestano gli esemplari nn. 196-‐‑197, 198-‐‑200 e 201-‐‑202.
Fra il secondo quarto e la metà del VII secolo a.C., tra le forme aperte, si diffondono gli
skyphoi a decorazione lineare, nn. 14-‐‑18, la coppa a calotta con le pareti inclinate e prive di
piede, nn. 33-‐‑35 e lo chardon n. 102. Ancora nella categoria delle forme aperte vanno
aggiunte le coppe carenate, in particolare le nn. 39-‐‑40, con una accurata resa della
La coppia base del corredo funerario presenta una tipologia di brocca con orlo espanso e
corpo ovoide, talvolta decorata a linee nere, nn. 170-‐‑173, 175-‐‑177, e un tipo di trilobata
piriforme anch’essa decorata con linee nere sotto il cordolo tra corpo e collo, nn. 48-‐‑49.
Un’altra forma di trilobata, n. 55, di incerta produzione, verosimilmente locale, decorata
con motivi lineari, sembra essere il portato di tradizioni diverse.
Alcune olle monoansate, il gruppo degli esemplari nn. 108-‐‑111, possono essere
Tra i contenitori per liquidi, dalla metà del VII secolo a.C., si diffonde la brocca neck-‐‑ridge,
nn. 145-‐‑146 e a questo periodo appartengono anche anfore con decorazione metopale
231 Ringrazio Adriano Orsingher per le informazioni relative alla sua ricerca di Dottorato sui materiali e gli
scavi di A. Ciasca al tofet di Mozia e per la bozza dell’articolo del colloquio di Tübingen, ORSINGHER c.s.; si
veda la tabella riassuntiva in ORSINGHER 2015, p. 566, fig. 6.
232 Botto 2009, p. 134, definiti come coppe.
50
PERIODO IV -‐‑ (terzo-‐‑ultimo quarto VII a.C.)
Tra le forme aperte si registrano il piatto acromo n. 2 e le coppette troncoconiche n. 23-‐‑26
e le forme chiuse che appaiono con più frequenza sono le brocche neck-‐‑ridge di piccole
La brocca piriforme evolve verso recipienti privi di decorazione, nn. 50-‐‑52, mentre la
brocca con orlo espanso, nn. 179-‐‑181, presenta degli esemplari con bocca a sezione conica
Le anfore mostrano, ormai, delle tipologie cursorie di decorazione, nn. 139-‐‑142 e per
quanto riguarda i recipienti da cucina, nn. 112-‐‑120, si registra una tipologia molto
articolata che amplia variamente le indicazioni, forse troppo schematiche, esplicitate nella
produzione di vasi destinati al corredo dei defunti e riconducibile, allo stato della
Questo periodo, oltre a decretare la trasformazione del repertorio morfologico, consente
morti: dai rari contesti integri rinvenuti nei sarcofagi a Mozia e assegnabili a quest’epoca
si nota un cambiamento di scelte nel corredo tramite la selezione di pochi vasi -‐‑ uno
potorio di influsso greco e due forme chiuse di tradizione fenicia -‐‑ che sembrano proporre
recipienti ceramici.
Dalla metà del secolo, in associazione con la bottiglia dal corpo cilindrico e l’orlo espanso
che rimpiazza la tradizionale “brocca a fungo”, nn. 183-‐‑186, 188, 190, compare una brocca
trilobata dal profilo continuo tra collo e corpo o con una lieve depressione all’attacco con
il collo, nn. 61, 65. E’ probabile che a queste ultime, sul volgere del secolo, si affianchino
In questo senso come integrazione a CIASCA 1983, p. 623, fig. 1, si veda ancora ORSINGHER 2015, p. 566,
233
fig. 6.
51
brocche con il corpo più schiacciato, nn. 67-‐‑70 mentre si diffondono, contestualmente,
Durante la prima metà del VI, sono presenti ancora le brocche neck-‐‑ridge di minori
dimensioni decorate con semplici motivi lineari, nn. 152-‐‑153, 155-‐‑160, o prive di
Tra i contenitori per liquidi che accompagnano il defunto, alla fine del VI secolo,
compaiono forme acrome che imitano modelli desunti dal patrimonio ceramico attico a
vernice nera, come le brocche nn. 79-‐‑80. Altre trilobate sono parte, invece, di una koinè
punica che sembra restringersi ad un circuito che riguarda il Mediterraneo centrale, tra
Utica, Cartagine, Mozia e Palermo, tra il VI e gli inizi del V secolo a.C.; in questo ambito e
in un contesto della fine del VI a.C. va inclusa la brocca n. 93.
I piatti, ormai di ridotte dimensioni, nn. 6-‐‑11, sono riconducibili ad una forma atrofizzata
Caratterizza il V secolo a.C. la diffusione delle brocche trilobate con orlo a fascia esterna
molto rilevata, esemplificata dal n. 82, che costituirà il patrimonio comune degli
insediamenti punici tra Africa, Sardegna e Sicilia e che perdurerà fino a tutto il IV secolo.
Meno certa l’appartenenza a questo periodo delle brocche trilobate, nn. 71-‐‑73, di difficile
ad officine moziesi.
In questo periodo, e soprattutto nella sua fase iniziale, è attestata ancora la presenza della
bottiglia con orlo espanso: pur nella mancanza di confronti editi, esemplificati dagli
esemplari moziesi nn. 187, 189, 191-‐‑194, si nota una varietà dei profili e delle caratteristiche
della tettonica, testimone della lunga durata della forma e indice della profondo
52
PERIODO VII -‐‑ (IV-‐‑III a.C.)
Il patrimonio vascolare è caratterizzato dall’apparire di forme potorie nuove, le tazze nn.
43-‐‑45, mentre tra le forme chiuse continua la tradizione delle brocche a fascia esterna nn.
85-‐‑91, cui si affiancano le brocche con collo cilindrico nn. 94-‐‑100.
La presenza di questi materiali -‐‑ provenienti molto probabilmente da sarcofagi -‐‑ concorre
alla riaffermazione di una prospettiva di ricerca, non nuova, fondata su due assunti:
Whitaker intercettò una porzione della necropoli tardo-‐‑ellenistica moziese, o alcune tombe
relative a deposizioni, datate come limite più basso alla metà del III a.C. e che furono
rinvenute, verosimilmente, in quell’area di scavo nei pressi di Porta Nord 234; queste
abbia indotto lo scavatore a non registrarle 235. La vita sull’isola post-‐‑dionigiana non
sembra avere avuto soluzione di continuità almeno fino alla fine del IV-‐‑inizi III secolo a.C.,
Il secondo dato, più interessante dal punto di vista della storia della cultura materiale
Entella, in una sorta di koinè punico-‐‑elima, ultimo, esile, esito di un processo culturale e
È l’immagine coerente di un sistema di relazioni che riconosce alla colonia fenicia e punica
che si insedia a Mozia un ruolo di integrazione e trasmissione verso l’esterno, grazie alla
234
Si veda supra, p. 7.
235 WHITAKER 1921, p. 177, insiste anche sulla polisomia che sembra caratterizzare i sarcofagi di questo
settore della necropoli.
236 ORSINGHER 2011, con disamina attenta sui risultati della ricerca a Mozia per il IV secolo e bibliografia
analitica.
53
CATALOGO
54
CERAMICA DA MENSA -‐‑ FORME APERTE
piatti
n. 1 -‐‑ tav. 1, fig. 1 -‐‑ n. inv. 2722
Orlo assottigliato, tesa leggermente inclinata, lacunosa; vasca troncoconica, fondo distinto a disco.
Ingubbiatura: all’interno e sulla tesa a red slip (2.5YR 4/8 red).
Argilla: 2.5 YR 5/6 red.
h: 4,4; diam: 17,5; diam fondo: 5,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, pp. 25-‐‑26, tav. XVII,2-‐‑3, pp. 40-‐‑41, tav. XXVIII,2; VEGAS 1999, p. 137, fig. 25, forma
1.2; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 329.
n. 2 -‐‑ tav. 1, fig. 1 -‐‑ n. inv. 6055
Orlo a tesa piana inclinata verso l’interno, vasca troncoconica, fondo indistinto leggermente concavo,
lacunoso.
Ingubbiatura: 5YR 8/3 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 3,5; diam: 21,2; diam fondo: 7,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1991, p. 182, fig. 3.
n. 3 -‐‑ tav. 1, fig. 1 -‐‑ n. inv. 3409
Orlo bifido, tesa dritta leggermente inclinata verso l’interno, vasca troncoconica, fondo distinto.
Ingubbiatura: all’interno a red slip 2. 5YR 4/8 red.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 2,7; diam: 15,5; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VII a.C.
Bibliografia: NIEMEYER, SCHUBART 1975, p. 76, tav. 14, n. 568; TUSA 1978, p. 56, tav. XLII,2; VEGAS 1999,
137, fig. 25,2, forma 1.2; VECCHIO 2002, pp. 246-‐‑247, tav. 34,4.
n. 4 -‐‑ tav. 1, fig. 1-‐‑ n. inv. 3442
Orlo indistinto arrotondato, vasca con carena molto rilevata, a spigolo arrotondato, fondo distinto a disco,
leggermente concavo.
Argilla 2.5YR 5/8 red.
h: 5; diam: 18,1; diam fondo: 5,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1991, p. 184, fig. 10.
n. 5 -‐‑ tav. 1.1, fig. 1 -‐‑ n. inv. 2777
Orlo dritto, tesa con superficie superiore convessa, decisamente inclinata verso l’interno; depressione
centrale con spigolo netto, profonda, fondo distinto a disco.
Ingubbiatura: giallo pallido 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 5YR 4/4 reddish brown.
h: 4,8; diam: 19,5; diam fondo: 7,1.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: fine VII -‐‑ inizi VI a.C.
Bibliografia: VEGAS 1999, p. 138, fig. 26, forma 1.3,4; VECCHIO 2002, p. 246, tav. 34,1.
55
n. 6 -‐‑ tav. 1.1, fig. 1.1 -‐‑ n. inv. 4413; Whitaker n. 4013
Orlo arrotondato, tesa dritta inclinata verso l’interno, depressione centrale a spigolo netto con tesa e umbone
centrale rilevato, fondo ad anello, concavo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 2,6; diam: 12,8; diam fondo: 4,8.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C.
Bibliografia: CIASCA 1991, p. 182, fig. 4.
n. 7 -‐‑ tav. 1.1, fig. 1.1 -‐‑ n. inv. 4410
Orlo arrotondato, tesa con superficie superiore leggermente convessa; profonda depressione centrale a
spigolo netto, fondo a disco, lievemente concavo.
Argilla: 5YR 3/1 very dark gray.
h: 2,8; diam: 10,3; diam fondo: 4,4.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 6.
n. 8 -‐‑ tav. 1.1, fig. 1.1 -‐‑ n. inv. 6006
Orlo arrotondato, tesa dritta inclinata verso l’interno, depressione centrale profondo con spigolo netto e
aggettante, fondo ad anello con umbone piatto.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 2,5; diam: 12,7; diam fondo: 5.
provenienza: tofet (?).
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 6.
n. 9 -‐‑ fig. 1.1 -‐‑ n. inv. 4396, Whitaker n. 4011
Orlo arrotondato, tesa dritta, piana, inclinata verso l’interno; profonda depressione centrale a spigolo netto,
fondo ad anello con umbone piatto.
Ingubbiatura: 5YR 8/3 pink.
Argilla: 5YR 7/6 reddish yellow.
h: 2,5; diam: 13,5; diam fondo: 5,3.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 6.
n. 10 -‐‑ tav. 1.1, fig. 1.1 -‐‑ n. inv. 2782
Orlo dritto e tesa piana, depressione centrale con spigolo netto, poco profonda, fondo a disco leggermente
concavo.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 1,9; diam: 12,9; diam fondo: 6.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: V a.C.
Bibliografia: CIASCA 1967, tav. XXVIII,1,3.
n. 11 -‐‑ tav. 1.1, fig. 1.1 -‐‑ n. inv. 4408
Orlo dritto, tesa con superficie superiore leggermente convessa, profonda depressione centrale a spigolo
netto, decisamente aggettante; fondo convesso.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
56
Argilla: 5YR 4/4 reddish brown.
h: 2,4; diam: 13,4; diam fondo: 6,5.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 10.
skyphoi
n. 12 -‐‑ tav. 2, fig. 2 -‐‑ n. inv. 4389; Whitaker 3992
Orlo a fascia verticale, spalla poco pronunciata, arrotondata, vasca troncoconica, fondo distinto a disco;
conserva una sola ansa orizzontale.
Decorazione: una fascia in red slip (10R 4/8 red) all’interno dell’orlo, fascia su orlo esterno, sulla spalla cinque
tratti verticali ondulati neri, sulla vasca fascia rossa inquadrata da due linee nere, sull’ansa dieci tratti
verticali.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 5,4; diam: 10,3; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
Bibliografia: CINTAS 1966, p. 113, figg. VII-‐‑VIII; TUSA 1972, tav. XLIII,2; FAMÀ, TOTI 2005, p. 618, figg. 4,6.
n. 13 -‐‑ tav. 2, fig. 2 -‐‑ n. inv. 2761
Orlo a fascia verticale leggermente inclinato verso l’esterno, vasca troncoconica con spalla arrotondata,
fondo distinto a disco, anse orizzontali.
Decorazione: fregio metopale costituito da triglifi con cinque(?) tratti neri(?) verticali alternati a metope
vuote; tre linee rosse sotto le anse, fascia rossa sulla vasca e tre linee sopra il fondo; sulle anse tratti verticali
neri.
Argilla: 5YR 5/8 yellowish red.
h: 6,2; diam: 11; diam fondo: 4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
Bibliografia: cfr. n. 12.
n. 14 -‐‑ tav. 2, fig. 2 -‐‑ n. inv. 1681
Orlo a fascia verticale leggermente inclinato verso l’esterno, spalla poco pronunciata, arrotondata, vasca
troncoconica, fondo distinto a disco, anse orizzontali.
Decorazione: una linea nera sotto l’orlo, due sotto le anse, due linee sopra il fondo, sulla vasca.
Ingubbiatura: 7.5YR 8/3-‐‑8/4 pink.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 7,2; diam: 11,9; diam fondo: 5,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
Bibliografia: TUSA 1972, tav. LVI,1,3; ID. 1973, p. 38, tav. XXII,1B; ID. 978, p. 40, tav. XXVII,4; 47, tav. XXXI,
4; STAMPOLIDIS, KARAGEORGHIS 2003, p. 349, n. 461.
n. 15 -‐‑ tav. 2.1, fig. 2 n. inv. 2760
Orlo a fascia verticale inclinato verso l’esterno, spalla poco pronunciata e arrotondata, vasca troncoconica,
fondo distinto a disco; conserva una sola ansa orizzontale.
Decorazione: una linea nera tra spalla e orlo, tre linee nere sotto l’ansa, una linea sopra il fondo, sulla vasca.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: 10R 6/8 light red.
h: 6,2; diam: 11,5; diam fondo: 4,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
57
Bibliografia: TUSA 1978, p. 55, tav. XLII,2.
n. 16 -‐‑ tav. 2.1, fig. 2 -‐‑ n. inv. 1682
Orlo a fascia verticale, leggermente inclinato verso l’esterno, vasca troncoconica con spalla pronunciata e
arrotondata, fondo distinto a disco, anse orizzontali.
Decorazione: una linea nera tra spalla e orlo, due linee sotto la spalla e da due linee sopra il fondo sulla
vasca.
Argilla: 10R 6/8 light red.
h: 5,7; diam: 10,5; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
Bibliografia: TUSA 1972, p. 42, tav. XXXIII,2.
n. 17 -‐‑ tav. 2.1, fig. 2 -‐‑ n. inv. 1813; Whitaker n. 306
Orlo a fascia verticale leggermente inclinato verso l’esterno; vasca troncoconica con spalla pronunciata e
arrotondata, fondo distinto a disco, ansa orizzontale; si conserva la metà del vaso.
Decorazione: due linee nere sotto l’orlo all’esterno, due linee sotto l’ansa e due poco sopra il fondo sulla
vasca.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 5,5; diam: 11,6; diam fondo: 4,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
Bibliografia: TUSA 1978, p. 14, tav. VI,2.
n. 18 -‐‑ tav. 2.1, fig. 2 -‐‑ n. inv. 2711
Orlo a fascia verticale inclinato verso l’esterno, vasca troncoconica con spalla pronunciata e arrotondata,
fondo distinto a disco; anse orizzontali; manca parte della vasca e dell’orlo.
Decorazione: una linea sotto l’orlo, tre linee sotto la spalla e due sopra il fondo sulla vasca.
Argilla: 2.5YR 6/6 light red.
h: 5,5; diam: 10,6; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA -‐‑ PCM.
Bibliografia: cfr. n. 17.
coppe
n. 19 -‐‑ tav. 3, fig. 3 -‐‑ n. inv. 6077; Whitaker n. 2010
Orlo estroflesso, arrotondato, vasca emisferica, carena costituita da cordolo a profilo arrotondato e incavo, la
parete superiore è concava, fondo distinto, leggermente concavo all’interno.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 6,1; diam: 11,6; diam fondo: 3,6.
Provenienza: necropoli arcaica, “skyphos terracotta rossa”, 1909.
Datazione: fine VIII a.C.
Bibliografia: MAASS-‐‑LINDEMANN 1999, p. 143, fig. 5,3a, EAD. 2000, pp. 225-‐‑233.
n. 20 -‐‑ tav. 3, fig. 3 -‐‑ n. inv. 4376
Orlo espanso a tesa piana, vasca troncoconica profonda, fondo distinto a disco.
Ingubbiatura: a red slip (10R 5/6 red) all’interno e sulla tesa; superficie lisciata a stecca.
Argilla: depurata 2.5YR 4/8 red.
h: 5,2; diam: 12,9; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VII a.C.
58
Bibliografia: CIASCA 1979, p. 208, fig. 18,6; BARTOLONI 1996, pp. 81-‐‑82, fig. 16,108; BALZANO 1999, pp.
62-‐‑67, figg. 20-‐‑21, 191-‐‑202; VEGAS 2000b, p. 358, fig. 4,20.
n. 21 -‐‑ tav. 3, fig. 3 -‐‑ n. inv. 2783
Orlo ingrossato, superficie superiore convessa, estremità interna assottigliata, vasca emisferica, fondo
leggermente concavo.
Ingubbiatura: 2.5YR 6/6 light red.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 6,3; diam: 10,6; diam fondo: 5,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VIII a.C.
Bibliografia: PRITCHARD 1975, fig. 17,15-‐‑16; BADRE 1997, p. 87, fig. 45,5-‐‑6.
coppe troncoconiche
n. 22 -‐‑ tav. 4, fig. 4 -‐‑ n. inv. 2734; Whitaker illeggibile
Orlo estroflesso a tesa inclinata, vasca troncoconica, carenata all’attacco con il fondo distinto, a disco.
Ingubbiatura: red slip (10R 5/8 -‐‑ 4/8 red) all’interno e sull’orlo, lisciata all’esterno.
Argilla: 5YR 7/6-‐‑6/6 reddish yellow, depurata.
h: 3,3; diam: 9,9; diam fondo: 4.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: seconda metà VIII a.C.
Bibliografia: HARDEN 1937, p. 83, fig. 7, C 1; CIASCA 1978, p. 131, tav. LXXIV,1,4; MAASS-‐‑LINDEMANN
1999, p. 135, fig. 6; VEGAS 1999, p. 143, fig. 32,2; forma 4.1, EAD. 2000a, p. 1240, fig. 4,8-‐‑9.
n. 23 -‐‑ tav. 4, fig. 4 -‐‑ n. inv. 1812
Orlo, estroflesso, ingrossato, vasca troncoconica, fondo indistinto, leggermente concavo.
Decorazione: fascia rossa sul margine esterno dell’orlo.
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5 YR 5/6 red.
h: 3,7; diam: 10,9; diam fondo: 5,2.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: fine VIII -‐‑ inizi VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 22.
n. 24 -‐‑ tav. 4, fig. 4 -‐‑ n. inv. 1811; Whitaker n. 306
Orlo estroflesso, ingrossato, vasca troncoconica, fondo indistinto piano.
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/6 red.
h: 2,9; diam: 10; diam fondo: 4,1.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: VII a.C.
bibliografia: VEGAS 1999, p. 143, fig. 32,1, forma 4.1.
n. 25 -‐‑ tav. 4, fig. 4 -‐‑ n. inv. 1699
Orlo, estroflesso, ingrossato, vasca troncoconica, fondo indistinto leggermente concavo.
Ingubbiatura: 2.5YR 6/6 light red.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 3,8; diam: 10,5; diam fondo: 4,8.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 24.
59
n. 26 -‐‑ tav. 4, fig. 4 -‐‑ n. inv. 4397; Whitaker n. 3936
Orlo estroflesso, superficie superiore piana, vasca troncoconica, fondo indistinto, leggermente concavo,
all’interno umbone piatto.
Argilla: 2.5YR 4/8 red, nucleo 7.5YR 4/2 brown.
h: 3,6; diam: 10,9; diam fondo: 5.
Provenienza: nuova necropoli (tofet), “piatto coperchio di olla rotto”, maggio 1919.
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: LANCEL, THUILLIER 1979, p. 265, fig. 151,3; LANCEL 1982, p. 337, n. 8, fig. 548; VEGAS 1999,
p. 143, fig. 32,1, forma 4.1.
n. 27 -‐‑ tav. 4, fig. 4 -‐‑ n. inv. 2718
Orlo estroflesso, ingrossato, vasca troncoconica, fondo distinto, a disco.
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/6 red.
h: 3,4; diam: 10,9; diam fondo: 5,1.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: VII -‐‑ VI a.C.
Bibliografia: VEGAS 1999, p. 143, fig. 32,1, forma 4.1.
coppe a calotta
n. 28 -‐‑ tav. 5, fig. 5 -‐‑ n. inv. 4384; Whitaker n. 3945
Orlo indistinto, assottigliato, corpo troncoconico, carena arrotondata, parete superiore rettilinea, inclinata
verso l’interno, fondo distinto a disco piano.
Decorazione: sulla parete superiore e sull’orlo interno tracce di red slip 2.5YR 4/8 red.
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 7; diam: 9,3; diam fondo: 4.
Provenienza: necropoli arcaica, “una tomba a pozzetto 0,35 x 0,47 profondo 0,50 contenente tazzine senza manico”,
maggio 1919.
Datazione: prima metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, tav. LIX,1; VEGAS 1999, pp. 139-‐‑140, fig. 28,7, forma 2.2.
n. 29 -‐‑ tav. 5, fig. 5 -‐‑ n. inv. 4385; Whitaker n. 3996
Orlo indistinto sottolineato da una lieve scanalatura, corpo emisferico, carena netta con parete superiore
rettilinea inclinata verso l’interno, fondo distinto a disco, piano; superficie lisciata.
Argilla: 2.5YR 5/8 red depurata.
h: 6,4; diam: 10,4; diam fondo: 5.
Provenienza: necropoli arcaica, “tomba intera a loculo contenente: anfora di terracotta a collo rotto, vaso tipo
piscialetto rosso, tazza circolare senza manico”, maggio 1921.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, pp. 16-‐‑17, tav. VIII,4,31, tav. XX,4; CIASCA 1991, p. 182, fig. 1.
n. 30 -‐‑ tav. 5, fig. 5 -‐‑ n. inv. 2758
L’orlo è indistinto, assottigliato, vasca troncoconica, carena arrotondata, la parete superiore è dritta
lievemente inclinata verso l’interno, il fondo è distinto, piano.
Decorazione: tre linee nere ( 7.5YR 4/1 dark gray) sulla parete superiore.
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 6,4; diam: 10,1; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XIV,3, tav. XXV,3.
60
n. 31 -‐‑ tav. 5, fig. 5 -‐‑ n. inv. 3973
Orlo indistinto, assottigliato, vasca troncoconica, carena a profilo arrotondato, parete superiore dritta
inclinata verso l’interno, fondo a disco.
Decorazione: coppia di linee nere al centro della parete superiore.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 5,9; diam: 8,9; diam fondo: 3,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA.
Bibliografia: cfr. n. 30.
n. 32 -‐‑ fig. 5 -‐‑ n. inv. 2745
Priva dell’orlo, vasca bassa troncoconica, con pareti lievemente convesse, la carena è arrotondata, la parete
superiore è dritta, leggermente inclinata verso l’interno fondo distinto a disco; sulla parete superiore sono
state praticate otto aperture trapezoidali e una più larga di forma irregolare.
Decorazione: una linea nera (7.5 YR 4/1 dark gray) sulla parete superiore.
Argilla: 2.5YR 5/6 red.
h cons. 4,9; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XIV,3, tav. XXV,3.
n. 33 -‐‑ tav. 5, fig. 5 -‐‑ n. inv. 2757
L’orlo è indistinto, arrotondato, vasca troncoconica, carena netta, arrotondata, la parete superiore è rettilinea,
inclinata verso l’interno, fondo indistinto, piano.
Decorazione: doppia linea nera (10YR 4/1 dark gray) sopra la carena.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 6,3; diam: 9; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, pp. 48-‐‑49, tav. XXXVI,1.
n. 34 -‐‑ tav. 5, fig. 5 -‐‑ n. inv. 4374
Orlo indistinto, arrotondato, vasca troncoconica, carena con profilo arrotondato, parete superiore dritta
inclinata verso l’interno, fondo indistinto, lievemente convesso all’interno.
Decorazione: due linee nere dipinte poco sotto l’orlo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 6,5; diam: 9,3; diam fondo: 4,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XXIII,4, tav. XLIX,1.
n. 35 -‐‑ tav. 5, fig. 5.1 -‐‑ n. inv. 2746
L’orlo è indistinto, assottigliato, vasca emisferica, la carena è arrotondata con la parete superiore rettilinea,
inclinata verso l’interno fondo indistinto piano.
Decorazione: tre linee nere concentriche sopra la carena.
Ingubbiatura: 5YR 7/3 pink.
Argilla: 10R 5/6 red.
h: 6; diam: 8,8; diam fondo: 3,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XXIII, 4, tav. XLIX, 1; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 326, fig. 54.
61
n. 36 -‐‑ fig. 5.1 -‐‑ n. inv. 2749
L’orlo è indistinto, assottigliato, vasca bassa, troncoconica con pareti leggermente convesse, carena poco
accentuata, arrotondata, la parete superiore è dritta e leggermente inclinata verso l’interno, fondo distinto a
disco.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: 10R 5/8 red.
h: 6,1; diam 9,7; diam fondo: 5,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XIV, 3, tav. XXV, 3.
n. 37 -‐‑ tav. 5.1, fig. 5.1 -‐‑ n. inv. 2756
Orlo assottigliato, indistinto, vasca bassa, emisferica, carena arrotondata, parete superiore dritta leggermente
inclinata verso l’interno, fondo indistinto, leggermente concavo.
Argilla: 2.5YR 5/6 red.
h: 4,6; diam: 8,9; diam fondo: 4,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, pp. 213-‐‑214, fig. 17,3.
n. 38 -‐‑ tav. 5.1, fig. 5.1 -‐‑ n. inv. 2779
L’orlo è verticale, indistinto piano superiormente, inclinato verso l’interno, vasca con pareti convesse, carena
arrotondata con la parete superiore leggermente convessa e inclinata verso l’interno fondo distinto ad anello.
Ingubbiatura: 10YR 8/2 very pale brown.
Argilla: nucleo 5YR 4/2 dark reddish gray; sup. int./est. 2.5YR 5/8 red.
h: 8,1; diam: 15; diam fondo: 7,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà -‐‑ seconda metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XV,4.
coppe carenate
n. 39 -‐‑ tav. 6, fig. 6 -‐‑ n. inv. 4375
Orlo indistinto assottigliato, corpo troncoconico, carena a spigolo netto, parete superiore concava, fondo
distinto a disco.
Decorazione: doppia linea nera sulla parete superiore
Argilla: 5YR 5/8 yellowish red.
h: 10,5; diam: 12,7; diam fondo: 6,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. VI,2; CULICAN 1982, p. 76, fig. 13,e; VEGAS 1999, p. 151, fig. 46, forma 15.
n. 40 -‐‑ tav. 6, fig. 6 -‐‑ n. inv. 4378; Whitaker n. 36
L’orlo è indistinto, assottigliato, la carena è molto accentuata, a spigolo netto; la parete superiore è concava,
la vasca presenta pareti leggermente convesse, fondo distinto a disco.
La decorazione è costituita da una linea nera sulla parete superiore.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: sandwich, nucleo 5YR 4/1 dark gray, superficie 10R 5/8 red.
h: 9,2; diam: 12,2; diam fondo: 5,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: CULICAN 1982, p. 76, fig. 13,e.
62
n. 41 -‐‑ tav. 6, fig. 6 -‐‑ n. inv. 2729
L’orlo è indistinto e assottigliato, la carena è molto accentuata con spigolo netto, parete superiore concava,
vasca con pareti dritte, fondo distinto a disco.
Superficie lisciata a stecca.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 7,7; diam: 12,5; diam fondo: 5,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XXXIII,5; CULICAN 1982, p. 76, fig. 13,e.
n. 42 -‐‑ tav. 6, fig. 6 -‐‑ n. inv. 2725
L’orlo è indistinto, arrotondato e leggermente estroflesso, vasca emisferica; la carena, rilevata, è a spigolo
netto e la parete superiore è lievemente convessa, fondo distinto, a disco.
Decorazione: due coppie di linee nere (5YR 4/1 dark gray) sotto l’orlo e sopra la carena; superficie lucidata a
stecca.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 6,6; diam: 10; diam fondo: 4,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, tav. LVII, 2.
tazze
n. 43 -‐‑ tav. 7, fig. 7 -‐‑ n. inv. 2724
L’orlo è ingrossato e leggermente estroflesso, collo diritto, spalla arrotondata, corpo schiacciato, lenticolare,
lacunoso, fondo piano lievemente convesso; l’ansa è a nastro, concavo sulla superficie esterna, impostata su
collo e spalla.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 7.5YR 3/1 very dark gray.
h: 8,2; diam: 8,2; diam fondo: non ricostruibile.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà III -‐‑ inizi II a.C.
Bibliografia: DI STEFANO 1993, fig. 20,8; BECHTOLD 1999, tav. XVI, n. 154, TAZ 2.
n. 44 -‐‑ tav. 7, fig. 7 -‐‑ n. inv. 2726
L’orlo è indistinto, piano sulla superficie superiore, collo dritto leggermente svasato, corpo lenticolare,
schiacciato, con carena arrotondata, fondo convesso con umbone centrale poco rilevato; l’ansa è a nastro
impostata sulla carena e a metà del collo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/4 reddish brown.
h: 10,6; diam: 8,8; diam fondo: 5,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà III -‐‑ inizi II a.C.
Bibliografia: cfr. n. 43
n. 45 -‐‑ tav. 7, fig. 7 -‐‑ n. inv. 2727
L’orlo è indistinto, arrotondato, collo diritto, leggermente svasato, corpo schiacciato con spalla arrotondata,
fondo piano concavo; l’ansa a nastro è impostata sulla spalla e a metà del collo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 10R 6/8 light red.
h: 11,3; diam: 9,1; diam fondo: 4,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà III -‐‑ inizi II a.C.
63
Bibliografia: cfr. n. 43.
CERAMICA DA MENSA -‐‑ FORME CHIUSE
brocche trilobate piriformi
n. 46 -‐‑ tav. 8, fig. 8 -‐‑ n. inv. 1677
Orlo trilobato, collo conico con cordolo rilevato all’attacco con il corpo, ovoidale, fondo distinto ad anello;
ansa bifida impostata su orlo e cordolo.
Ingubbiatura: a red slip 2.5YR 4/6 red.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 26; diam fondo 6,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VIII -‐‑ inizi VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, p. 50, tav. XXXVI,2; STAMPOLIDIS, KARAGEORGHIS 2003, p. 230, n. 22.
n. 47 -‐‑ tav. 8, fig. 8 -‐‑ n. inv. 1686
Orlo trilobato, collo conico, con cordolo rilevato all’imposta con il corpo, ovoidale, fondo ad anello; ansa a
doppio bastoncello impostata sull’ orlo e sopra il cordolo.
Ingubbiatura: a red slip 10R 5/8 red.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 16,9; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VIII -‐‑ inizi VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, p. 11, tav. V,2.
n. 48 -‐‑ tav. 8, fig. 8 -‐‑ n. inv. 1683
Orlo trilobato, collo conico, allungato, con cordolo molto rilevato all’attacco con il corpo, ovoidale, fondo
indistinto concavo con umbone centrale poco rilevato; ansa bifida applicata sull’orlo e sul cordolo.
Decorazione: due linee nere (2.5Y 5/1 gray) sulla spalla.
Ingubbiatura: biancastra 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: rosso mattone 2.5YR 5/8 red.
h: 25; diam fondo: 6,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, p. 62, tav. XLIX,2; CIASCA 1979, fig. 17,4.
n. 49 -‐‑ tav. 8, fig. 8 -‐‑ n. inv. 5994
Orlo trilobato, collo troncoconico distinto dal corpo con un risalto poco accentuato, corpo ovoidale, fondo
concavo; ansa a doppio bastoncello impostata sul risalto e sull’orlo.
Decorazione: tre linee, poco leggibili, su massima espansione del corpo.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/4 reddish brown.
h: 20,4; diam fondo: 5,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 48.
n. 50 -‐‑ tav. 8.1, fig. 8.1 -‐‑ n. inv. 4377
Orlo trilobato, collo conico con cordolo rilevato all’attacco con il corpo, ovoidale, fondo distinto ad anello;
ansa bifida impostata su orlo e cordolo.
Ingubbiatura: 7.5YR 8/3 -‐‑ 8/4 pink.
Argilla: depurata 2.5YR 6/8 light red.
64
h: 26,2; diam fondo: 6,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà -‐‑ fine VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, p. 212, fig. 16,8.
n. 51 -‐‑ tav. 8.1, fig. 8.1 -‐‑ n. inv. 1687
L’orlo è trilobato, collo conico con risalto accentuato all’attacco con il corpo, ovoidale, fondo ad anello; l’ansa
è bifida, applicata sull’orlo e sul risalto.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 10R 4/8 red.
h: 19,3; diam fondo: 5,2.
Provenienza: necropoli (sarcofago?).
Datazione: seconda metà -‐‑ fine VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, pp. 64-‐‑65, tav. XLVI,1; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 316, fig. 34.
n. 52 -‐‑ tav. 8.1, fig. 8.1 -‐‑ n. inv. 1688; Whitaker n. 290(?)
Orlo trilobato, collo conico largo, con cordolo rilevato all’imposta con il corpo, ovoidale, fondo ad anello;
ansa bifida impostata su orlo e cordolo.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 20,6; diam fondo: 5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà -‐‑ fine VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, p. 212, fig. 16,8.
n. 53 -‐‑ fig. 8.1 -‐‑ n. inv. 1684
Orlo trilobato con lobi espansi, collo conico, cordolo rilevato all’imposta con il corpo, ovoidale, leggermente
schiacciato, fondo distinto ad anello; ansa a doppio bastoncello impostata sull’ orlo e sul cordolo.
Ingubbiatura: 5YR 8/3 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 21,8; diam fondo: 5,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, tav. XXIV, XXV.
brocche trilobate
n. 54 -‐‑ tav. 9, fig. 9 -‐‑ n. inv. 2750; Whitaker n. 360(?), 4
L’orlo è trilobato, dritto, sottolineato all’esterno da una fascia, collo è cilindrico con cordolo all’attacco con il
corpo, piriforme; fondo ad anello e umbone centrale poco rilevato; l’ansa è a nastro, sormontante.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: locale 5YR 4/3 reddish brown.
h: 13; diam fondo: 4,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VIII a.C.
Bibliografia: CINTAS 1950, tav. LXXIX, 149ter; BERNARDINI 1989, 138, tav. II, 1; BARTOLONI 1992, p. 196,
fig. 2,12; VEGAS 1999, p. 166, fig. 67,4-‐‑5, forma 33.1, EAD. 2000a, p. 1243, fig. 3.
n. 55 -‐‑ tav. 9, fig. 9 -‐‑ n. inv. 1697; Whitaker n. 3(0)6
L’orlo è trilobato, il collo è cilindrico sottolineato da un cordolo all’attacco con il corpo, piriforme, il fondo è
piano; l’ansa è a bastoncello sormontante applicata sulla spalla e sull’orlo.
Decorazione: tratti verticali neri (5YR 4/1 dark gray) sulla spalla; sotto la spalla tre linee orizzontali. Sull’orlo,
all’interno e all’esterno, brevi tratti verticali, sull’ansa tratti orizzontali.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
65
h: 14,2; diam fondo: 3,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VII a.C.
Bibliografia: VECCHIO 2002, p. 253, tav. 43,2.
n. 56 -‐‑ fig. 9 -‐‑ n. inv. 5313
Orlo trilobato con fascia esterna aggettante, collo conico con risalto all’attacco con il corpo, piriforme, fondo
piano, indistinto; ansa a bastoncello impostato su spalla e orlo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h 20,8; diam fondo: 7,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII -‐‑ primo terzo VI a.C.
Bibliografia: TOTI 2003, p. 1205, tav. CCV,3.
n. 57 -‐‑ tav. 9, fig. 9 -‐‑ n. inv. 1692
Orlo trilobato molto espanso, listello piatto all’attacco con il collo dalle pareti concave e cordolo all’attacco
con il corpo, piriforme; fondo concavo con umbone centrale; ansa a bastoncello su orlo e spalla.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: non rilevabile
h: 21,4; diam fondo: 6,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1996, fig. 26, n. 263.
n. 58 -‐‑ fig. 9 -‐‑ n. inv. 1679
L’orlo è trilobato con lobi sviluppati, il collo è breve, decisamente rastremato con cordolo all’attacco con il
corpo, piriforme con spalla larga e arrotondata, fondo piano distinto; ansa a nastro ingrossato, sormontante.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: “sandwich” 2.5YR 4/6 red all’interno, 10R 5/4 weak red all’esterno.
h 19,3; diam fondo: 7,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: COLOZIER 1954, fig. 23.
n. 59 -‐‑ fig. 9.1 -‐‑ n. inv. 2684
Orlo trilobato lacunoso, collo allungato, cilindrico, con pareti leggermente concave; spalla arrotondata,
cordolo schiacciato all’attacco con la spalla, corpo piriforme con pareti rettilinee, fondo concavo con umbone
centrale poco rilevato; ansa a nastro, ingrossata, sormontante.
Argilla: 10R 5/6 red.
h: 19; diam fondo: 6,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: primo quarto VI a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1996, p. 105, forma 29, fig. 35,397, ID. 2000a, pp. 112-‐‑113, forma 29, fig. 34,121.
n. 60 -‐‑ tav. 9, fig. 9.1 -‐‑ n. inv. 1693
Corpo piriforme, fondo concavo con umbone centrale rilevato; il collo ha pareti concave e cordolo all’attacco
con la spalla; l’orlo, lacunoso, è trilobato con ansa a bastoncello sormontante.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: depurata 2.5YR 5/8 red.
h: 22; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli.
66
Datazione: primo quarto VI a.C.
Bibliografia: FANTAR 1971, tav. XXXIII,2; CULICAN 1982, tav. 5,f.
n. 61 -‐‑ fig. 9.1 -‐‑ n. inv. 5993
Orlo trilobato, collo con pareti convesse, corpo ovoidale allungato, fondo indistinto concavo con umbone
rilevato; ansa a nastro ingrossata, impostata sulla spalla e sull’orlo; superficie incrostata.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 19,3; diam fondo: 6,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: CIASCA 1990, p. 9, fig. 2.
n. 62 -‐‑ tav. 9.1, fig. 9.1 -‐‑ n. inv. 4288
Orlo trilobato, collo troncoconico, corpo ovoide, fondo indistinto concavo con umbone leggermente rilevato;
ansa a bastoncello impostata su spalla e orlo, non sormontante; superficie incrostata.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 21,5; diam fondo: 6,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 61.
n. 63 -‐‑ tav. 9.1, fig. 9.1 -‐‑ n. inv. 2835
Orlo trilobato, collo troncoconico, corpo ovoide, lieve risalto all’attacco con il collo, fondo indistinto concavo
con umbone centrale rilevato; ansa impostata su spalla e orlo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 20,7; diam fondo: 6,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 61.
n. 64 -‐‑ fig. 9.2 -‐‑ n. inv. 5337
Orlo trilobato, collo cilindrico, corpo piriforme, fondo indistinto piano concavo con umbone rilevato; l’ansa è
a bastoncello impostata su spalla e orlo sormontante.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 3/4 dark reddish brown.
h: 23,3; diam fondo: 6,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 61.
n. 65 -‐‑ fig. 9.2 -‐‑ n. inv. 2452
Orlo trilobato, collo cilindrico, corpo ovoide, lieve depressione all’attacco con il collo, fondo concavo; ansa a
bastoncello impostata su spalla e orlo.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 20,1; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 61.
67
n. 66 -‐‑ fig. 9.2 -‐‑ n. inv. 2703
Orlo trilobato, sbreccato, il collo ha pareti concave e risalto accentuato all’attacco con il corpo piriforme,
fondo indistinto, concavo, con umbone centrale; l’ansa a bastoncello è sormontante.
Ingubbiatura: 7.5YR 8/3 pink.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 17; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI a.C.
Bibliografia: CULICAN 1958, pp. 25, 28, fig. 23, tav. II,c, ID. 1982, p. 66, fig. 9,b.
n. 67 -‐‑ tav. 9.1, fig. 9.2 -‐‑ n. inv. 2456
Orlo trilobato con fascia esterna rilevata, collo con pareti concave, spalla pronunciata, corpo ovoide, fondo
indistinto concavo con umbone leggermente rilevato; ansa impostata su spalla e orlo, sormontante.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 15,8; diam fondo: 5,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI a.C. -‐‑ primo quarto V a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1996, forma 29, fig. 12, n. 50, fig. 35, n. 396, ID. 2000a, pp. 112-‐‑113, fig. 34, n. 121.
n. 68 -‐‑ tav. 9.1, fig. 9.2 -‐‑ n. inv. 2828
Orlo trilobato con i lobi poco accentuati, collo breve, pareti concave, spalla decisamente arrotondata, corpo
piriforme, fondo indistinto, concavo con umbone rilevato, pareti rettilinee; ansa a nastro ingrossata,
sormontante.
Argilla: 10R 4/6 red.
h: 20; diam fondo: 6,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI a.C. -‐‑ primo quarto V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 67.
n. 69 -‐‑ tav. 9.2, fig. 9.3 -‐‑ n. inv. 2826
Orlo trilobato con lobi poco accentuati; collo con pareti concave e listello poco rilevato all’attacco con il
corpo; corpo piriforme, spalla arrotondata, fondo concavo con umbone centrale rilevato; ansa a nastro
ingrossata, leggermente sormontante.
Argilla: 10YR 4/1 dark gray.
h: 18,9; diam fondo: 6,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI a.C. -‐‑ primo quarto V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 67.
n. 70 -‐‑ fig. 9.3 -‐‑ n. inv. 2705; Whitaker 1817
L’orlo è trilobato con lobi poco sviluppati, collo breve e rastremato con un lieve risalto all’attacco con il
corpo a sacco, lacunoso, con spalla larga e arrotondata, il fondo è concavo con umbone centrale molto
rilevato, l’ansa è a nastro ingrossato sormontante.
Ingubbiatura: 5Y 8/4 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/8 red all’esterno, 2.5Y 2.5/1 black all’interno.
h: 20,2; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli arcaica, “n. 7 vasetti di terracotta in una fossetta nel terreno con ossa cremate, coperto con
lastra di pietra non lavorata”, 1908.
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 67.
68
n. 71 -‐‑ fig. 9.3 -‐‑ n. inv. 1696
L’orlo è trilobato, collo concavo con cordolo appena rilevato all’attacco del corpo, piriforme, fondo concavo;
l’ansa a bastoncello è sormontante.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5Y 5/8 red.
h: 18,4; diam fondo: 5,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 72 -‐‑ tav. 9.2, fig. 9.3 -‐‑ n. inv. 2827
Orlo trilobato con lobi ben distinti, collo cilindrico con pareti concave, è presente un risalto all’attacco con la
spalla, corpo ovoidale; fondo concavo con bottone centrale poco rilevato; ansa a nastro ingrossata,
sormontante.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray.
h: 21,2; diam fondo: 6,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 73 -‐‑ tav. 9.2, fig. 9.3 -‐‑ n. inv. 2704
L’orlo è trilobato, collo con pareti rastremate verso l’alto, cordolo all’attacco con il corpo, ovoidale, fondo
indistinto, concavo; l’ansa è sormontante impostata su orlo e spalla.
Ingubbiatura: 7. 5YR 8/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 18,1; diam fondo: 5,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI -‐‑ inizi V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 74 -‐‑ fig. 9.4 -‐‑ n. inv. 2834
Orlo trilobato con lobi accentuati e risega all’imposta dell’orlo sul collo troncoconico, corpo ovoide,
lacunoso, fondo indistinto concavo con umbone centrale; ansa a bastoncello impostata su spalla e orlo,
sormontante.
Argilla: 5YR 3/2 dark reddish brown.
h 20,5; diam fondo: 6,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà IV a.C.
Bibliografia: LANCEL 1968, pp. 129-‐‑130, fig. 99; BARTOLONI 1996, p. 190, forma 29, n. 199; fig. 42, n. 556.
n. 75 -‐‑ tav. 9.3, fig. 9.4 -‐‑ n. inv. 2854
Orlo trilobato con lobi sviluppati, collo conico, pareti concave, corpo troncoconico con pareti rettilinee, fondo
concavo con piccolo bottone centrale, spalla arrotondata e ben rilevata; ansa a nastro, sormontante.
Argilla: grigio scuro con vacuoli biancastri, piccoli, frequenti, 2.5Y 2.5/1 black.
h: 19,7; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà IV a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1996, p. 105, fig. 24,199.
69
n. 76 -‐‑ tav. 9.3, fig. 9.4 -‐‑ n. inv. 1706
L’orlo è trilobato con i lobi laterali orizzontali e larghi, il collo è alto, rastremato, con pareti concave,
all’attacco con il corpo è presente un cordolo appena rilevato; corpo troncoconico, fondo concavo con
umbone centrale poco rilevato; l’ansa è a nastro ingrossato e sormontante.
Ingubbiatura: 10YR 8/1 white.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 22,5; diam fondo: 6,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà IV a.C.
Bibliografia: cfr. n. 75.
brocche trilobate di imitazione
n. 77 -‐‑ fig. 10 -‐‑ n. inv. 1707
Orlo trilobato, collo troncoconico con cordolo molto rilevato all’attacco con la spalla, corpo ovoidale con
fondo distinto a disco e modanatura esterna; ansa a nastro impostata su spalla e orlo, sormontante.
Ingubbiatura: 10Y 8/1 light greenish gray.
Argilla: 10YR 4/2 dark grayish brown.
h: 21,5; diam fondo: 6,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VI a.C.
Bibliografia: SPARKES, TALCOTT 1970, pp. 58-‐‑59, tav. 5,92; DI STEFANO 2000a, pp. 1298, 1302, fig. 2,2.
n. 78 -‐‑ fig. 10 -‐‑ n. inv. 2830
Orlo trilobato con lobi larghi, collo cilindrico troncoconico con cordolo appena rilevato all’attacco con la
spalla, corpo ovoidale; base distinta a disco con modanatura sul bordo, all’interno concavo con umbone
centrale; ansa a nastro impostata su spalla e orlo, sormontante.
Argilla: 10R 5/6 red.
h: 23; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: 525-‐‑500 a.C.
Bibliografia: SPARKES, TALCOTT 1970, p. 59, tav. 5,100.
n. 79 -‐‑ tav.10, fig.10 -‐‑ n. inv. 1705
Orlo trilobato, lobi larghi e ben distinti, collo cilindrico con pareti leggermente concave, corpo ovoidale con
base distinta a disco concava, modanata con incavo e listello; ansa a nastro sormontante.
Decorazione: rosso ruggine su orlo, collo e spalla; sul collo quattro tremoli orizzontali tre serie di triglifi sulla
spalla, in bianco.
Ingubbiatura: 2.5YR 4/3 reddish brown, 5Y 7/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/4 reddish brown.
h: 19; diam fondo: 6,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi VI a.C.
Bibliografia: MAASS-‐‑LINDEMANN 1982, tav. 32,7,1; SARÀ 1993, pp. 305-‐‑306, n. 400; FRASCA,
FOUILLAND 1994, p. 543; VEGAS 1999, p. 167, fig. 69, forma 34.
n. 80 -‐‑ tav.10, fig. 10 -‐‑ n. inv. 2831
Orlo trilobato, lobi larghi e ben distinti, collo cilindrico con pareti leggermente concave, corpo ovoidale con
base distinta a disco concava, modanata con incavo e listello; ansa a nastro sormontante.
Decorazione: sul corpo due serie di doppie e triple linee sottili rosso ruggine (5YR 4/3 reddish brown); sulla
spalla sette gocce in rosso ruggine poco leggibili.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5Y 5/1 gray.
70
h: 18,5; diam fondo: 6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi V a.C.
Bibliografia: cfr. n. 79.
n. 81 -‐‑ tav. 10, fig. 10 -‐‑ n. inv. 4422
Corpo a sacco, fondo piano, collo breve; l’orlo è trilobato, largo. L’ansa è a nastro leggermente sormontante
impostata su orlo e spalla.
Ingubbiatura: biancastra 2.5Y 8/1 white.
Argilla: rosso mattone, 2.5YR 4/6, con inclusi biancastri medi.
h: 18,7; diam fondo: 6,2.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago.
Datazione: 350-‐‑275 a.C.
Bibliografia: ROTROFF 2006, pp. 69-‐‑70, fig. 1,2.
brocche trilobate con orlo a fascia
n. 82 -‐‑ tav. 11, fig. 11 -‐‑ n. inv. 2791
Orlo trilobato con lobi laterali poco accentuati e fascia esterna aggettante, collo cilindrico con pareti verticali,
corpo ovoidale, presenta un cordolo poco rilevato all’attacco con la spalla, fondo a disco leggermente
concavo con bottone centrale poco rilevato; ansa a nastro.
Decorazione: tre linee rosso ruggine (2.5YR 3/3 dark reddish brown) sulla spalla e quattro sul corpo, molto
sottili, e sulla superficie superiore dell’orlo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5Y 4/1 dark gray.
h: 19; diam fondo: 5,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine V a.C.
Bibliografia: MAASS-‐‑LINDEMANN 1982, tav. 46, CT 3,1.
n. 83 -‐‑ fig. 11 -‐‑ n. inv. 2792
Orlo trilobato con lobi laterali poco accentuati e fascia esterna aggettante, collo cilindrico con pareti verticali
che presenta un cordolo poco rilevato all’attacco con la spalla, corpo ovoidale, fondo distinto concavo; ansa a
nastro.
Decorazione: due linee rosso ruggine, poco visibili, sulla spalla e sul corpo e un tratto orizzontale sull’ansa.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 10YR 3/1 very dark gray.
h: 23,4; diam fondo: 7,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine IV a.C.
Bibliografia: BECHTOLD 1999, tav. XXI, n. 215, BR 7B, t. 30.
n. 84 -‐‑ fig. 11 -‐‑ n. inv. 5291
Orlo trilobato con i lobi poco accentuati e fascia esterna aggettante sul collo, collo cilindrico leggermente
svasato verso l’alto corpo ovoidale, fondo distinto concavo con bottone centrale; ansa a bastoncello
impostata su spalla e orlo.
Ingubbiatura: 2.5Y 7/3 pale yellow.
Argilla: 2.5 YR 4/8 red.
h: 21; diam fondo: 6,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine IV a.C.
Bibliografia: cfr. n. 83.
71
n. 85 -‐‑ tav. 11, fig. 11.1 -‐‑ n. inv. 2683
Orlo trilobato con doppio cordolo all’attacco con il collo, collo breve con pareti concave, corpo ovoidale
allungato, spalla sfuggente, fondo indistinto, concavo; ansa a nastro fra spalla e orlo.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: grigio scuro -‐‑ violacea 2.5Y 3/2 very dark graysh brown.
h: 21,5; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: IV a.C.
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 86 -‐‑ fig. 11.1 -‐‑ n. inv. 2788
Orlo trilobato con fascia esterna aggettante, collo troncoconico, corpo conico, fondo concavo con umbone
centrale; ansa a nastro impostata su spalla e orlo, sormontante.
Argilla: 10YR 6/4 light yellowish brown.
h: 19,3; diam fondo: 8,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi IV a.C.
Bibliografia: LANCEL 1968, p. 129, fig. 96.
n. 87 -‐‑ tav. 11, fig. 11.1 -‐‑ n. inv. 5174; Whitaker: 164, 908
Orlo trilobato a fascia esterna con risalto aggettante sul collo, lobi poco accentuati, collo cilindrico, corpo
ovoidale, fondo concavo con umbone a bottone; ansa a bastoncello impostata su spalla e orlo, sormontante.
Ingubbiatura: 2.5Y 7/3 pale yellow.
Argilla: 2.5 YR 5/4 reddish brown.
h: 19,1; diam fondo: 7,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi IV a.C.
Bibliografia: cfr. n. 86.
n. 88 -‐‑ fig. 11.1 -‐‑ n. inv. 2786
Corpo ovoidale, fondo concavo con bottone centrale, collo troncoconico con pareti concave, orlo trilobato
con fascia esterna aggettante e i lobi poco accentuati; l’ansa è a nastro impostata sulla spalla e sull’orlo,
sormontante.
Argilla: 7.5YR 4/4 brown.
h: 19,8; diam fondo: 7,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: IV a.C.
Bibliografia: DI STEFANO 1993, fig. 14,4.
n. 89 -‐‑ fig. 11.1 -‐‑ n. inv. 1690
L’orlo è trilobato con fascia esterna aggettante sul collo, cilindrico, corpo piriforme, fondo indistinto concavo
con umbone centrale rilevato; l’ansa è a nastro impostata su spalla e orlo, leggermente sormontante.
Argilla: 5YR 5/8 yellowish red.
h: 20,7; diam fondo: 7,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: IV a.C.
Bibliografia: LANCEL 1968, p. 129, fig. 96; DI STEFANO 1993, fig. 14,4.
n. 90 -‐‑ tav. 11, fig. 11.2 -‐‑ n. inv. 2787
L’orlo è trilobato con i lobi poco accentuati e la fascia esterna aggettante sul collo, il collo è cilindrico con le
pareti concave, corpo piriforme, fondo distinto a disco concavo e umbone a bottone; l’ansa a nastro è
impostata su spalla e orlo, sormontante.
72
Argilla: 10YR 3/2 very dark grayish brown.
h: 20,7; diam fondo: 7,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: 350-‐‑325 a.C.
Bibliografia: DI STEFANO 1993, fig. 14, 3; BECHTOLD 1999, p. 339, tav. XXI, BR 7B, 215.
n. 91 -‐‑ fig. 11.2 -‐‑ n. inv. 2789
L’orlo è trilobato con i lobi poco accentuati e fascia esterna aggettante sul collo, il collo è cilindrico con le
pareti concave, corpo ovoidale, fondo distinto concavo con bottone centrale; l’ansa è a nastro, impostata su
spalla e orlo, sormontante.
Argilla: 7.5YR 4/3 brown.
h: 18,4; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: IV a.C.
Bibliografia: LANCEL 1968, p. 129, fig. 97; BECHTOLD 1999, tav. XXI, n. 214, BR 7A, t. 52.
brocche con bocca cilindrica
n. 92 -‐‑ tav. 12, fig. 12 -‐‑ n. inv. 1788
Orlo alto, svasato, cordolo all’attacco con il corpo, ovoide, fondo distinto ad anello concavo con umbone
piatto; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sull’orlo, sormontante.
Decorazione: fascia a red slip (10R 4/8 red) inquadrata da una linea nera in alto (5YR 4/1 dark gray) e da tre, in
basso; linea a zigzag continua sulla spalla, sei tratti orizzontali sull’ansa.
Ingubbiatura: 7. 5YR 8/3 pink.
Argilla: 10R 6/6 light red.
h: 16,6; diam: 5,3; diam fondo: 6,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: GJERSTAD 1948, fig. XXXVIII, 10; CINTAS 1951, p. 40, fig. 11, t. XVI; BISI 1967, tav. VI, 1;
CULICAN 1970, fig. 3,8; TUSA 1978, p. 53, tav. XXXIX, 4; MARTELLI 1981, p. 404, tav. LXXXIX, 2;
BARTOLONI 1996, pp. 94-‐‑95, fig. 30, 324; FAMÀ, TOTI 2005, p. 618, figg. 4-‐‑5.
n. 93 -‐‑ tav. 12, fig. 12 -‐‑ n. inv. 2765
L’orlo è a tesa piana inclinata verso il basso, collo breve e cilindrico corpo a sacco, spalla dritta con carena
accentuata, il fondo è piano, concavo con umbone centrale, appena rilevato; priva dell’ansa.
Decorazione: tre linee nere ravvicinate appena sotto la spalla, due al centro del corpo e una verso il fondo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 16,4; diam: 3,8; diam fondo: 8,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VI a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1983, p. 49, fig. 3, c.
n. 94 -‐‑ tav. 12, fig. 12 -‐‑ n. inv. 4421
L’orlo è estroflesso con risalto all’interno, il collo è cilindrico, corpo globulare, base distinta ad anello
convessa all’interno; l’ansa è a nastro applicata sulla spalla e sull’orlo.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/4 reddish brown.
h: 19,9; diam: 8,9; diam fondo: 7,1.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago.
Datazione: IV a.C.
Bibliografia: VUILLEMOT 1965, p. 190, forma AN 35-‐‑37; VEGAS 1999, p. 164, forma 29.2, fig. 63 b.
73
n. 95 -‐‑ tav. 12, fig. 12 -‐‑ n. inv. 4426
L’orlo è estroflesso con risalto interno, gradiente poco rilevato, il collo è cilindrico, corpo ovoidale, base
distinta ad anello con umbone centrale; l’ansa è a nastro applicata sull’orlo e sulla spalla.
Ingubbiatura: biancastra 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 16,9; diam: 6,8; diam fondo: 5,7.
Provenienza: Porta Nord (?).
Datazione: IV a.C.
Bibliografia: VUILLEMOT 1965, p. 190, forma AN 35-‐‑37.
n. 96 -‐‑ tav. 12.1, fig. 12 -‐‑ n. inv. 4427
L’orlo è ingrossato con la superficie esterna convessa, il collo è cilindrico, corpo ovoidale, base distinta ad
anello; l’ansa è a nastro leggermente sormontate e applicata sull’orlo e sulla spalla.
Ingubbiatura: 2. 5Y 8/4 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/6 red.
h: 20,6; diam: 5,7; diam fondo: 5,3.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago.
Datazione: 280-‐‑250 a.C.
Bibliografia: DI STEFANO 1993, fig. 15, 4; BECHTOLD 1999, p. 320, tav. XX, BR 5, 204.
n. 97 -‐‑ tav. 12.1, fig. 12 -‐‑ n. inv. 4425
L’orlo è ingrossato con la superficie superiore lievemente convessa, il collo è cilindrico con le pareti
leggermente convesse, il corpo è ovoidale, base piana indistinta; l’ansa è a nastro impostata su spalla e orlo.
Ingubbiatura: 10 YR 8/2 very pale brown.
Argilla: 10YR 6/4 light yellowish brown.
h: 15,7; diam 4,6; diam fondo: 3,7.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago.
Datazione: III a.C.
Bibliografia: CARRIÉ, SANVITI 1979, p. 136, fig. 32a.
n. 98 -‐‑ tav. 12.1, fig. 12.1 -‐‑ n. inv. 4428
L’orlo, ingrossato, è inclinato verso l’esterno, il collo è cilindrico con pareti leggermente concave, corpo
ovoidale, base distinta ad anello leggermente convessa all’interno; l’ansa a nastro è impostata su spalla e
orlo.
Ingubbiatura: 2. 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/6 red.
h: 20,9; diam: 7,8; diam fondo: 5,8.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago.
Datazione: III a.C.
Bibliografia: MICHELINI 2003, p. 945, tav. CLXIX, 6.
n. 99 -‐‑ fig. 12.1 -‐‑ n. inv. 4419
L’orlo è ingrossato con la superficie superiore convessa, il collo è cilindrico con pareti lievemente convesse
nella parte mediana corpo piriforme, base distinta ad anello, leggermente convessa; l’ansa è a nastro
impostata su orlo e spalla.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 7.5YR 3/1 very dark gray.
h: 22,3; diam: 8,8; diam fondo: 8,5.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago.
Datazione: 300-‐‑250 a.C.
Bibliografia: DI STEFANO 1993, fig. 17, 2; BECHTOLD 1999, p. 341, tav. XX, BR5, 203.
74
n. 100 -‐‑ tav. 12.1, fig. 12.1 -‐‑ n. inv. 4423
Corpo piriforme decorato con solcature, collo breve, spalla arrotondata, fondo ad anello. L’ansa è a nastro
lievemente sormontante, impostata su spalla e orlo. L’orlo è a fascia ingrossata con superficie superiore
inclinata verso il basso.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 5YR 5/4 reddish brown.
h 15,9; diam 3; diam fondo 5,3.
Provenienza: Porta Nord, sarcofago(?).
Datazione: 300-‐‑250 a.C.
Bibliografia: DI STEFANO 1993, p. 42, fig. 12, 3, 7; BECHTOLD 1999, p. 294, tav. XIX, BR 1, 196; DENARO
2000, p. 406, fig. 10d.
vasi chardon
n. 101 -‐‑ tav. 13, fig. 13 -‐‑ n. inv. 1798; Whitaker n. 4059
Orlo estroflesso, ingrossato collo allungato, svasato verso l’alto, corpo ovoidale, fondo distinto ad anello.
Decorazione: ingubbiatura a red slip (10R 5/6 red) esclusa la parte terminale del corpo sottolineata da una
linea nera (5YR 4/2 dark reddish gray); un’altra linea nera sottolinea l’attacco tra corpo e collo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h 20,6; diam 10,7; diam fondo 5,2.
Provenienza: necropoli, “vaso per liquidi forma non comune, rinvenuto in una tomba a cremazione insieme ad un
vasetto protocorinzio”, 4 maggio 1929.
Datazione: PCA.
Bibliografia: HARDEN 1937, p. 69, fig. 3k; VEGAS 1999, p. 153, fig. 49, forma 18.
n. 102 -‐‑ tav. 13, fig. 13 -‐‑ n. inv. 1702
Orlo indistinto, estroflesso, corpo ovoide, fondo ad anello.
Decorazione: red slip opaca fino a metà del corpo
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5 YR 4/8 red.
h 14,7; diam 8,9; diam fondo 5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA (?).
Bibliografia: TUSA 1978, p. 15, tav. VI, 3.
n. 103 -‐‑ tav. 13, fig. 13 -‐‑ n. inv. 2714; Whitaker n. 19-‐‑21 (?)
Orlo ingrossato ed estroflesso, corpo troncoconico, carena a profilo arrotondato, parete superiore concava;
lacunoso, manca del fondo.
Decorazione: quattro fasce in rosso dalla carena all’orlo.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h conservata: 7,4; diam: 7,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: metà VII a.C.
Bibliografia: SAGONA 2002, p. 660, fig. 340, n. 12.
n. 104 -‐‑ tav. 13, fig. 13 -‐‑ n. inv. 2712
Orlo ingrossato e arrotondato, inclinato verso l’esterno, vasca troncoconica, carena a spigolo poco netto,
parete superiore concava, fondo indistinto leggermente convesso.
Argilla: 5YR 5/1 gray.
h: 7,8; diam: 5,5; diam fondo: 2,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 103.
75
n. 105 -‐‑ tav. 13, fig. 13 -‐‑ n. inv. 2713
Orlo ingrossato e arrotondato, inclinato verso l’esterno, collo cilindrico, carena a profilo arrotondato, parete
superiore concava vasca troncoconica, fondo indistinto, leggermente concavo.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 9,2; diam: 6,9; diam fondo: 2,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII -‐‑ inizi VI a.C.
Bibliografia: SAGONA 2002, p. 660, fig. 340, n. 12; TOTI 2003, p. 1205, tav. CCV, 3.
CERAMICA DA FUOCO -‐‑ FORME CHIUSE
olle
n. 106 -‐‑ tav. 14, fig. 14 -‐‑ n. inv. 1650
Orlo a tesa piana, corpo emisferico, risega a profilo arrotondato, parete superiore rettilinea a sezione
troncoconica, fondo indistinto convesso, conserva una sola ansa a bastoncello impostata su carena e orlo;
lacuna (praticata ?) nella parte inferiore del corpo, manca un’ansa e parte dell’orlo su cui era impostata.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 16,9; diam: 16,8; diam fondo: 6,8.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1978, p. 129, tav. LXXV, 1.
n. 107 -‐‑ tav. 14, fig. 14 -‐‑ n. inv. 1659
Orlo ingrossato estroflesso, corpo ovoidale, fondo convesso, ansa a bastoncello impostata sulla spalla,
verticale.
Ingubbiatura: 2. 5YR 7/6 light red.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 11,7; diam: 9,8.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: fine VIII a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1988, p. 169, fig. 7, P.
n. 108 -‐‑ tav. 14, fig. 14 -‐‑ n. inv. 2682; Whitaker n. 1950 (?)
Orlo estroflesso, corpo conico, carena dal profilo arrotondato, fondo distinto piano; ansa a bastoncello
impostata sulla risega e sulla spalla rettilinea.
Ingubbiatura: 5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/6 red.
h: 12,7; diam 14; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: LANCEL, THUILLIER 1979, p. 259, n. 5, p. 262, fig. 141.
n. 109 -‐‑ tav. 14, fig. 14 n. inv. 1658
Orlo estroflesso, corpo lenticolare schiacciato, fondo leggermente concavo; ansa a bastoncello impostata sulla
spalla.
Ingubbiatura: 10YR 8/2 very pale brown.
Argilla: 10YR 4/2 dark grayish brown.
h: 9,4; diam: 9,5; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 108.
76
n. 110 -‐‑ tav. 14, fig. 14.1 -‐‑ n. inv. 1654
Orlo estroflesso, corpo globulare schiacciato, fondo indistinto convesso, ansa a bastoncello impostata sulla
spalla, verticale.
Ingubbiatura: 10R 7/3 pale red.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 7,9; diam: 8,4; diam fondo: 3,5.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 108.
n. 111 -‐‑ tav. 14, fig. 14.1 -‐‑ n. inv. 1667
Orlo estroflesso, corpo conico, carena arrotondata, fondo leggermente concavo; ansa a bastoncello verticale
impostata sulla carena e sulla spalla, convessa.
Ingubbiatura: 5YR 8/2 pinkish white.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 10,5; diam: 10; diam fondo: 5.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 108.
n. 112 -‐‑ tav. 14, fig. 14.1 -‐‑ n. inv. 1646
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo indistinto convesso; ansa a bastoncello impostata sulla spalla,
verticale.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 5YR 3/3 dark reddish brown.
h: 10,6; diam: 10; diam fondo: 3,4.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1983, fig. 1.
n. 113 -‐‑ tav. 14, fig. 14.1 -‐‑ n. inv. 1647
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo indistinto convesso; ansa a bastoncello impostata sulla spalla,
verticale.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 10,9; diam: 9,3; diam fondo: 3,6.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 114 -‐‑ tav. 14, fig. 14.1 -‐‑ n. inv. 1663; Whitaker n. 3939
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo convesso, ansa a bastoncello impostata sulla spalla, verticale.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: non rilevabile.
h: 11; diam: 10,3; diam fondo: 3,6.
Provenienza: necropoli arcaica, “olla ad un manico di terracotta ordinaria”, maggio 1919.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 115 -‐‑ tav. 14, fig. 14.1 -‐‑ n. inv.: 1665
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo indistinto convesso, ansa verticale, impostata sulla spalla.
Argilla: 10YR 3/2 very dark grayish brown.
h: 12,8; diam: 12,2; diam fondo: 4,2.
77
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 116 -‐‑ fig. 14.2 -‐‑ n. inv. 1656
Orlo arrotondato, svasato, corpo a profilo biconico, fondo indistinto lievemente convesso, lacunoso; ansa a
bastoncello, verticale.
Argilla: 10R 6/8 light red.
h: 9,3; diam 10,3.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 117 -‐‑ tav. 14.2, fig. 14.2 -‐‑ n. inv. 1664
Orlo estroflesso, corpo globulare schiacciato, fondo indistinto convesso; priva dell’ansa.
Ingubbiatura: 5YR 8/2 pinkish white.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 9,5; diam: 11.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 118 -‐‑ tav. 14.2, fig. 14.2 -‐‑ n. inv. 1660
L’orlo è estroflesso con la superficie esterna piana, corpo globulare deformato durante la cottura, fondo
piano, l’ansa è a bastoncello, verticale, sulla spalla.
Ingubbiatura: 5Y 8/1 white.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 11,6; diam: 10,1; diam fondo: 4,8.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 119 -‐‑ tav. 14.2, fig. 14.2 -‐‑ n. inv. 1649
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo indistinto convesso; ansa a bastoncello impostata sulla spalla,
verticale.
Ingubbiatura: 7.5YR 7/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/6 red.
h: 9,5; diam: 10; diam fondo: 4,9.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 120 -‐‑ tav. 14.2, fig. 14.2 -‐‑ n. inv. 1653
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo convesso, ansa a bastoncello impostata sulla spalla, verticale.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 7. 5YR 3/1 very dark gray.
h: 12; diam: 11; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
78
n. 121 -‐‑ fig. 14.3 -‐‑ n. inv. 1666
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo indistinto convesso, ansa a bastoncello impostata sulla spalla,
verticale.
Ingubbiatura: 7.5YR 8/1 white.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 13,7; diam 12,5.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 112.
n. 122 -‐‑ tav. 14.2, fig. 14.3 -‐‑ n. inv. 2773
Orlo ingrossato estroflesso con solcatura all’attacco con il corpo, globulare; il fondo è indistinto leggermente
convesso; ansa a bastoncello, impostata sulla spalla.
Ingubbiatura: 10YR 8/2 very pale brown.
Argilla: 2.5YR 6/6 light red.
h: 11,6; diam: 10,9; diam fondo: 3,4.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: CIASCA 1991, p. 182, fig. 7.
n. 123 -‐‑ tav. 14.2, fig. 14.3 -‐‑ n. inv. 1657
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo convesso, ansa a bastoncello impostata sulla spalla, verticale.
Ingubbiatura: 7. 5YR 8/3 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 10,1; diam: 10,2; diam fondo: 4.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 122.
n. 124 -‐‑ tav. 14.3, fig. 14.3 -‐‑ n. inv. 1648
L’orlo è piano leggermente inclinato verso l’interno, corpo globulare leggermente schiacciato, fondo piano;
presa di forma conica con impressione digitale profonda.
Ingubbiatura: 5Y 7/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 10,3; diam: 11; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: 600 a.C.
Bibliografia: VECCHIO 2002, p. 213, tav. 10,1.
n. 125 -‐‑ fig. 14.3 -‐‑ n. inv. 1645
Orlo estroflesso con fascia esterna piana e profondo incavo all’attacco con il corpo globulare leggermente
schiacciato, fondo convesso; ansa a bastoncello impostata sulla spalla, verticale.
Ingubbiatura: 5YR 8/3-‐‑8/4 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 14,4; diam: 15,2; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: 600 a.C.
Bibliografia: cfr. n. 124.
n. 126 -‐‑ tav. 14.3, fig. 14.4 -‐‑ n. inv. 1655
Orlo estroflesso, corpo globulare, fondo convesso; ansa a bastoncello impostata sulla spalla, verticale.
Ingubbiatura: 10YR 8/1 white.
79
Argilla: 2.5YR 4/6 red all’esterno, 5YR 2. 5/1 black all’interno.
h: 9,5; diam: 9,6.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: CIASCA 1991, p. 182, fig. 7.
n. 127 -‐‑ tav. 14.3, fig. 14.4 -‐‑ n. inv. 1652
Orlo ingrossato ed estroflesso, corpo globulare schiacciato, fondo convesso; ansa a bastoncello impostata
sulla spalla, verticale.
Ingubbiatura: 2. 5YR 8/3 pink.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 9,8; diam: 11,5;
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 126.
n. 128 -‐‑ tav. 14.3, fig. 14.4 -‐‑ n. inv. 1661
Orlo ingrossato estroflesso, corpo globulare, fondo convesso, ansa a bastoncello impostata sulla spalla,
verticale.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 10YR 3/1 very dark gray.
h: 19,2; diam: 14,8; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: VECCHIO 2002, p. 213, tav. 10,1-‐‑2.
CERAMICA DA CONSERVAZIONE -‐‑ FORME CHIUSE
anfore
n. 129 -‐‑ tav. 15, fig. 15 -‐‑ n. inv. 1672
Orlo indistinto, collo breve, dritto, spalla rettilinea con carena a spigolo netto, corpo a sacco, fondo distinto
ad anello; anse non pertinenti, restauro Whitaker.
Decorazione: larga fascia in red slip (2.5YR 5/4 reddish brown) sotto le anse e un’altra sul collo.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 28,7; diam: 10,1; diam fondo: 9,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: HARDEN 1937, pp. 72-‐‑73, fig. 4,e-‐‑f; CIASCA 1968, tav. XXXI, fig. 1; VEGAS 1999, pp. 154-‐‑155,
fig. 51,1, forma 20.1; LANCEL 1982, figg. 480-‐‑481.
n. 130 -‐‑ tav. 15, fig. 15 -‐‑ n. inv. 2723
Priva dell’orlo e del collo, corpo ovoidale, fondo distinto ad anello; anse orizzontali impostate sulla spalla.
Decorazione: metope inquadrate da due coppie di linee nerastre, i triglifi sono composti da quattro linee
ondulate; nel campo metopale breve motivo a zig-‐‑zag; sulle anse tre serie di quattro tratti verticali.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h conservata: 37,2; diam fondo: 10,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: BISI 1969, p. 13, fig. 5,4.
80
n. 131 -‐‑ tav. 15, fig. 15 -‐‑ n. inv. 2769; Whitaker n. 366, 36(?)
Orlo a tesa inclinata, collo cilindrico con pareti leggermente concave, corpo globulare, fondo distinto ad
anello; anse a bastoncello orizzontali impostate obliquamente sul corpo.
Decorazione: metope inquadrate da una coppia di tre linee (2.5Y 4/1 dark gray), sei serie di triglifi con
quattro linee ondulate, distinti in tre serie con linea continua su un lato dell’anfora e tre serie con due gruppi
sovrapposti dall’altro; nel campo metopale due linee a zig-‐‑zag sovrapposte; sul collo una linea, sulle anse tre
serie di quattro tratti verticali.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 5YR 5/8 yellowish red.
h: 33,5; diam: 13,1; diam fondo: 8,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: HARDEN 1937, p. 64 sgg.; FALSONE 1988, p. 45, tav. III,d; BISI 1970, tav. XXV,146-‐‑147; VEGAS
1999, p. 154, fig. 50,2, forma 19.
n. 132 -‐‑ tav. 15, fig. 15 -‐‑ n. inv. 2755
Priva dell’orlo e di parte del collo, cilindrico, corpo ovoidale, fondo piano distinto; anse orizzontali,
impostate obliquamente sul corpo.
Decorazione: metope composte da due fregi inquadrati da tre coppie di linee; tra le anse sei serie di triglifi
costituiti da quattro tratti verticali e metope vuote; sul fregio superiore quattro serie di triglifi composti da
quattro tratti ondulati e quattro rombi a reticolo; all’attacco del collo linea ondulata continua tra due linee
orizzontali; sull’ansa tre serie di quattro tratti verticali.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 5YR 4/3 reddish brown.
h conservata: 33,2; diam fondo: 9,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: BISI 1969, p. 13, fig. 5,11; CIASCA 1991, p. 184, fig. 14.
n. 133 -‐‑ tav. 15.1, fig. 15 -‐‑ n. inv. 5289; Whitaker n. 3996
Priva dell’orlo e del collo, corpo ovoidale, fondo distinto ad anello, lacunoso nella parte centrale, anse
orizzontali impostate obliquamente sul corpo.
Decorazione: metope inquadrate da una coppia di triplici linee orizzontali; triglifi costituiti da sei serie di
quattro tratti verticali in rosso; il campo è vuoto, tre linee all’imposta del collo, sulle anse due serie di quattro
tratti verticali.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2-‐‑8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 32,9; diam fondo: 10,6.
Provenienza: necropoli arcaica “tomba intera a loculo contenente: anfora di terracotta a collo rotto, vaso tipo
piscialetto rosso, tazza circolare senza manico”, maggio 1921.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1983, fig. 1; TROMBI 1999, tav. LXXXV, O5b.
n. 134 -‐‑ tav. 15.1, fig. 15 -‐‑ n. inv. 2753
Priva dell’orlo e del collo, corpo ovoidale, fondo concavo con umbone centrale poco rilevato; anse
orizzontali impostate sul corpo; la frattura sul collo non è netta e mostra scheggiature di rilavorazione.
Decorazione: cinque fasce inquadrate da sei linee orizzontali; la fascia inferiore è vuota; la seconda presenta
due serie di quattro losanghe su lungo stelo (fitomorfe?) inquadrate da due triglifi composti da quattro tratti
verticali e da uno con tremoli; la terza mostra un triglifo a quattro tratti verticali e cinque losanghe apicate; la
quarta fascia presenta due serie di quattro losanghe su lungo stelo alternate a un tremolo orizzontale;
l’ultima fascia, presso l’imposta del collo, è costituita da una linea a zigzag continua; sulle anse otto tratti
verticali.
81
Argilla: depurata 2.5YR 5/8 red.
h: 31,9; diam fondo: 11,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CINTAS 1970, tav. XXXIV, fig. 103; BISI 1969, p. 13, fig. 5,10.
n. 135 -‐‑ tav. 15, fig. 15.1 -‐‑ n. inv. 1670
Priva dell’orlo, collo cilindrico con cordolo molto rilevato all’attacco con la spalla, corpo ovoidale, fondo
distinto ad anello; anse a bastoncello, orizzontali, impostate sul corpo.
Decorazione: il fregio centrale, inquadrato da due coppie di linee, è composto da quattro coppie di triangoli
opposti secondo il vertice, campiti da tratti obliqui; due linee nere sotto il campo centrale, sulla spalla due
fasce in red slip (10R 4/8-‐‑5/8 red) inquadrate da due coppie di linee nere; sul collo tre linee, su un’ansa tre
tratti verticali, l’altra non pertinente; presenza di numerose grappe di ferro, restauro Whitaker.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: depurata 2.5YR 6/8 light red.
h conservata: 41,5; diam fondo 10.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: BISI 1969, p. 13, fig. 5,7.
n. 136 -‐‑ tav. 15.2, fig. 15.1 -‐‑ n. inv. 5425
Orlo a tesa, collo cilindrico con pareti concave, corpo ovoidale, fondo distinto ad anello; anse orizzontali
impostate obliquamente sulla massima espansione del corpo.
Decorazione: tra le anse, fregio metopale, con triglifi costituiti da quattro tratti verticali inquadrati da tre
linee nere in alto e una in basso; sotto le metope una linea nera; sulla spalla e alla base del collo cinque linee;
sull’orlo quattro serie di quattro tratti verticali, sulle anse due gruppi di quattro tratti verticali.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 36,8; diam: 12; diam fondo: 10.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1991, p. 184, figg. 12,14.
n. 137 -‐‑ tav. 15.2, fig. 15.1 -‐‑ n. inv. 2780
Orlo a sezione triangolare, collo, lacunoso, con pareti concave leggermente rastremate verso il basso, corpo
globulare, fondo distinto concavo; ansa a nastro, ingrossata, impostata verticalmente sulla spalla.
Decorazione: metope inquadrate da due linee (2.5Y 4/1 dark gray) con sei serie di triglifi di quattro tratti
verticali e campo vuoto, linea nera sul collo all’attacco con il corpo; due serie di quattro tratti orizzontali
sulle anse.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 10YR 4/1 dark gray.
h: 28,7; diam: 10,1; diam fondo: 9,9.
Provenienza: tofet.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: TOTI 2004, p. 501.
n. 138 -‐‑ tav. 15.2, fig. 15.1 -‐‑ n. inv. 2764; Whitaker n. 309 (?)
Collo cilindrico, corpo globulare, fondo ad anello concavo; anse orizzontali impostate sulla spalla; priva
dell’orlo e di un’ansa.
Decorazione: metope inquadrate da una serie di tre linee orizzontali, costituita da sei triglifi di quattro tratti
verticali, con campo metopale vuoto; una linea orizzontale sulla parte mediana del collo; sull’ansa
conservata, tredici tratti verticali.
82
Ingubbiatura: 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2.5Y 4/2 dark grayish brown.
h cons.: 31; diam fondo: 10,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1983, fig. 1.
n. 139 -‐‑ tav. 15.3, fig. 15.1 -‐‑ n. inv. 1671
Orlo a tesa piana, lacunoso, collo cilindrico con cordolo all’imposta della spalla, corpo ovoidale, fondo
distinto ad anello con umbone poco rilevato; anse orizzontali impostate obliquamente sulla spalla.
Decorazione: due linee sotto le anse e tre sulla spalla, all’attacco con il collo due e tre sul collo.
Ingubbiatura: 7.5YR 8/3 pink.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 32,7; diam: 11,7; diam fondo: 10,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII -‐‑ inizi VI a.C.
Bibliografia: TROMBI 1999, pp. 284-‐‑285, tav. LXXXV, O4d, O5a-‐‑d.
n. 140 -‐‑ tav. 15.3, fig. 15.1 -‐‑ n. inv. 6556
Orlo a tesa, collo svasato, “a tromba”, corpo ovoide, fondo distinto a disco, lacunoso al centro, anse
orizzontali impostate sulla massima espansione del corpo, lacunose.
Decorazione: cinque coppie di linee nere (5Y 4/1 dark gray) sul corpo e due sul collo, due rosse sulla massima
espansione tra le anse.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 37,5; diam: 14,3; diam fondo: 9,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VII -‐‑ inizi VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 139.
n. 141 -‐‑ tav. 15.3, fig. 15.2 -‐‑ n. inv. 2716
Orlo breve, dritto, corpo ovoidale, privo del fondo, anse orizzontali impostate sulla massima espansione del
corpo.
Decorazione: poco leggibile; tracce di motivo metopale inquadrato da due linee nere, sopra le anse, con un
triglifo costituito da quattro tratti verticali; una linea nera sotto le anse e due all’attacco dell’orlo e una fascia
in red slip (10R 4/6 red) all’esterno dell’orlo
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 36,6; diam: 14,8; diam fondo: 11,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VI a.C.
Bibliografia: BUTERA 1997, pp. 465-‐‑469.
n. 142 -‐‑ tav. 15.3, fig. 15.2 -‐‑ n. inv. 2754
Orlo indistinto, arrotondato, collo breve, corpo ovoidale, fondo indistinto concavo; anse orizzontali
impostate sul corpo.
Decorazione: cinque coppie di linee nere sul corpo, tre sulla spalla e due tra le anse e il fondo.
Argilla: esterna/interna 2.5YR 5/8 red, nucleo 7.5YR 5/2 brown.
h: 32,5; diam: 13,9; diam fondo: 13,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: seconda metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 141.
83
n. 143 -‐‑ tav. 15.3, fig. 15.2 -‐‑ n. inv. 2747, Whitaker n. 306
Corpo a calotta, presa a bottone; l’orlo è indistinto e assottigliato.
Decorazione: quattro linee nere concentriche sulla calotta e una sulla superficie superiore della presa.
Argilla: 2. 5YR 4/8 red.
h: 7,8; diam: 13,9.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà del VII a.C.
Bibliografia: LANCEL 1982, p. 289, fig. 399; VEGAS 1999, p. 175, fig. 81, forma 44.
brocche neck-‐‑ridge
n. 144 -‐‑ tav. 16, fig. 16 -‐‑ n. inv. 2763
L’orlo è ingrossato, a tesa, collo cilindrico con risalto mediano rilevato, spalla arrotondata, corpo ovoide,
fondo ad anello; ansa impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: fregio metopale sulla spalla con cinque triglifi, due sono costituiti da quattro tratti verticali,
due da tre gruppi di tratti sovrapposti e uno da due sovrapposti; due serie di quattro “chevrons” ai lati
dell’ansa decorata con quattro tratti orizzontali; fascia a red slip (10R 4/8 red) sulla massima espansione del
corpo e sulla parte superiore del collo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 28,1; diam: 9,8; diam fondo: 8,2.
Provenienza: tofet.
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CINTAS 1950, p. 90, tav. VII; CIASCA 1978b, tav. LXXIII,1,3, EAD. 1999, p. 71, fig. 3; TOTI 2004,
p. 501.
n. 145 -‐‑ tav. 16, fig. 16 -‐‑ n. inv. 2771
Orlo a tesa inclinato verso il basso, collo cilindrico con risalto mediano molto rilevato, corpo globulare,
fondo distinto concavo; ansa a bastoncello lievemente schiacciata impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: poco sotto l’ansa tre linee in vernice grigiastra (10R 5/1 reddish gray) che inquadrano sulla spalla
quattro triglifi costituiti da cinque tratti verticali in vernice rossa diluita (10R 4/4 weak red).
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 27,3; diam: 8,8; diam fondo: 8,6.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: HARDEN 1937, p. 69, fig. 3, N.
n. 146 -‐‑ tav. 16, fig. 16 -‐‑ n. inv. 2720
Orlo a tesa, collo cilindrico con risalto mediano, corpo globulare, fondo ad anello; ansa a bastoncello
impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: linea ondulata inquadrata da doppia linea orizzontale sul ventre; sulla parte superiore del collo
tre linee nere.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 31,3; diam: 10,8; diam fondo: 9.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1978, tav. LXXIII, 4,6, EAD. 1979, p. 211, nota 14, fig. 16,5.
n. 147 -‐‑ tav. 16.1, fig. 16 -‐‑ n. inv. 4409; Whitaker n. 4011
Orlo estroflesso ingrossato, triangolare, con solcatura sulla superficie superiore, collo cilindrico con cordolo
appena rilevato all’attacco con il corpo e gradino mediano rilevato, spalla sfuggente, corpo ovoide, fondo
84
concavo con umbone centrale appena rilevato; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul gradino
mediano del collo.
Ingubbiatura: 5YR 8/3 pink.
Argilla: 5YR 7/6 reddish brown.
h: 24,6; diam: 10,1; diam fondo: 8,7.
Provenienza: tofet. nota: in associazione con il piattello n. inv. 4396
Datazione: metà -‐‑ seconda metà VI a.C.
Bibliografia: CINTAS 1950, tav. VII,95; FAMÀ, TOTI 2005, pp. 620-‐‑621, fig. 8.
n. 148 -‐‑ tav. 16.1, fig. 16.1 -‐‑ n. inv. 6076; Whitaker n. 4010
Orlo ingrossato, arrotondato estroflesso, collo cilindrico con gradino mediano rilevato, corpo globulare,
fondo distinto concavo; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: due linee nere (2.5Y 5/1 gray) sulla parte superiore del collo e due linee nere al di sotto
dell’ansa, sul corpo.
Ingubbiatura: biancastra 2.5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 10R 5/8 red.
h: 21,4; diam 8,2; diam fondo: 7,1.
Provenienza: tofet, “vaso di terracotta, conteneva piccole ossa cremate, quattro chicchi di pietra forati di una collana,
globuletto di bronzo di collana. Il vaso era coperto da un piattino della stessa terracotta, trovato alla base esterna del
muro di cinta della II necropoli”, maggio 1921.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, tav. XXVII; CIASCA 1979, p. 209, fig. 16,1; EAD. 1991, p. 182, fig. 5.
n. 149 -‐‑ tav. 16.1, fig. 16.1 -‐‑ n. inv. 2695
Orlo ingrossato, collo cilindrico con risalto mediano pronunciato, corpo piriforme, fondo concavo con
umbone centrale poco rilevato; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: due linee nere sotto l’orlo (2.5Y 5/1 gray).
Argilla: 2. 5YR 5/8 red.
h: 22,2; diam: 8,3; diam fondo: 6,7.
Provenienza: tofet (?).
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 152.
n. 150 -‐‑ tav. 16.2, fig. 16.1 -‐‑ n. inv. 2675
Orlo ingrossato e inclinato verso l’esterno, sbreccato, collo con risalto mediano a listello rilevato, corpo
ovoide, fondo indistinto piano; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: fregio metopale sul corpo costituito da due serie di doppie linee nere (2.5Y 5/1 gray); quella a
metà del corpo delimita cinque triglifi composti da quattro tratti verticali; sul collo due linee, sotto l’orlo e
sopra il risalto mediano; sull’ansa sette tratti orizzontali.
Argilla: 2. 5YR 5/8 red.
h: 15,6; diam: 6,7; diam fondo: 6,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XLVI,2.
n. 151 -‐‑ tav. 16.2, fig. 16.1 -‐‑ n. inv. 2680
Orlo ingrossato a tesa, collo cilindrico con pareti lievemente concave, risalto mediano costituito da listello
piatto corpo piriforme, fondo a disco piano; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul listello del collo.
Decorazione: fregio metopale costituito da quattro serie di triglifi con quattro tratti verticali (10R 4/4 weak
red); doppia linea nera (2.5Y 5/1 gray) tra risalto e orlo e doppia linea nera sulla massima espansione del
corpo; tre serie di quattro tratti verticali rossi sull’orlo .
Argilla: 7. 5YR 4/4 brown.
85
h: 11,6; diam: 5,3; diam fondo: 5,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XLVI,2.
n. 152 -‐‑ tav. 16.2, fig. 16.1 -‐‑ n. inv. 2678; Whitaker n. 250
Orlo ingrossato a sezione triangolare, collo cilindrico con listello mediano ingrossato corpo globulare
schiacciato, fondo indistinto piano; ansa a bastoncello impostato sulla spalla e sul listello del collo.
Decorazione: doppia linea nera sotto l’orlo (2.5Y 5/1 gray), decorazione metopale sulla spalla costituita da
quattro triglifi con quattro tratti inquadrati inferiormente da triplice linea; due serie di quattro tratti
orizzontali su ansa.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/6 red.
h: 14,5; diam: 6,9; diam fondo: 4,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XLVI, 2; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, pp. 319-‐‑320, figg. 40-‐‑41; ALBANESE
PROCELLI 1991, p. 99, fig. 1,3.
n. 153 -‐‑ tav. 16.2, fig. 16.1 -‐‑ n. inv. 2679; Whitaker n. 2054
Orlo ingrossato, collo cilindrico con risalto mediano costituito da listello ingrossato, corpo piriforme, fondo a
disco; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: cinque serie di triglifi composti da cinque tratti verticali (2.5Y 5/1 gray); due linee sotto orlo e
cinque tratti orizzontali sull’ansa.
Ingubbiatura: 5Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/8 red.
h: 14,6; diam: 7; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 150.
n. 154 -‐‑ tav. 16.3, fig. 16.2 -‐‑ n. inv. 2710
Orlo ingrossato a tesa, collo cilindrico con risalto mediano al centro, corpo ovoide, fondo distinto, concavo
all’interno, con umbone centrale; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: doppia linea nera (2.5Y 5/1 gray) sulla massima espansione, tre serie di chevrons sulla spalla;
quattro tratti orizzontali sull’ansa, due linee sotto l’orlo.
Argilla: 2. 5YR 5/8 red.
h: 13,9; diam: 5,5; diam fondo: 4,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi VI a.C.
Bibliografia: produzione locale.
n. 155 -‐‑ tav. 16.3, fig. 16.2 -‐‑ n. inv. 2709
Orlo ingrossato, estroflesso, collo cilindrico con listello mediano, corpo ovoidale, fondo ad anello con
umbone centrale; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul listello del collo.
Decorazione: due coppie di linee nere (2.5Y 5/1 gray) sul corpo e due sotto l’orlo.
Ingubbiatura: 10YR 8/3 very pale brown.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 16,3; diam: 5,6; diam fondo: 5,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, tav. XXVII, t. 3; CIASCA 1979, p. 209, fig. 16,1, EAD. 1991, p. 182, fig. 5.
86
n. 156 -‐‑ tav. 16.3, fig. 16.2 -‐‑ n. inv. 2681; Whitaker n. 306
Orlo ingrossato, collo cilindrico con risalto mediano costituito da un listello, corpo piriforme, fondo distinto
leggermente concavo; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: due linee nere sulla massima espansione del corpo e due sotto l’orlo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 13,1; diam: 6,8; diam fondo: 4,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 155.
n. 157 -‐‑ tav. 16.4, fig. 16.2 -‐‑ n. inv. 2674
Orlo ingrossato e inclinato verso l’esterno, collo cilindrico con risalto mediano poco accentuato corpo
globulare, fondo indistinto piano; ansa impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: doppia linea nera su massima espansione del corpo e fascia larga al di sotto dell’orlo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 14,2; diam: 6; diam fondo: 4,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 155.
n. 158 -‐‑ tav. 16.4, fig. 16.2 -‐‑ n. inv. 2677
Orlo ingrossato a sezione triangolare con fascia esterna convessa, sbreccato, collo allungato con risalto
mediano, corpo globulare, fondo concavo; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: due linee sotto orlo e due sulla massima espansione del corpo.
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/6 red.
h: 13,3; diam: 5,5; diam fondo: 4,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, p. 209, nota 6, fig. 16,1.
n. 159 -‐‑ tav. 16.4, fig. 16.3 -‐‑ n. inv. 1701
Orlo ingrossato, estroflesso, collo cilindrico con risalto mediano costituito da un listello, corpo ovoidale
schiacciato, fondo indistinto piano; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul risalto mediano del collo.
Decorazione: doppia linea nera poco sotto la massima espansione del corpo e doppia linea sotto l’orlo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 11,1; diam: 5,8; diam fondo: 3,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 158.
n. 160 -‐‑ tav. 16.4, fig. 16.3 -‐‑ n. inv. 1810
Orlo estroflesso, collo cilindrico con risalto mediano costituito da un listello, corpo ovoidale, fondo ad anello
con umbone centrale, ansa a bastoncello impostata su spalla e sul risalto del collo.
Decorazione: doppia linea sulla massima espansione del corpo e sotto l’orlo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 11,8; diam: 5,5; diam fondo: 4,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: cfr. n. 158.
87
n. 161 -‐‑ tav. 16.4, fig. 16.3 -‐‑ n. inv. 2676
Orlo estroflesso ingrossato, collo cilindrico con risalto mediano netto; corpo ovoide leggermente schiacciato
e rastremato verso il basso, fondo indistinto piano, concavo all’interno; ansa a bastoncello impostata sulla
spalla e sul risalto mediano del collo.
Argilla: 10YR 4/1 dark gray.
h: 14,4; diam: 7,6; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: produzione locale.
attingitoi
n. 162 -‐‑ tav. 17, fig. 17 -‐‑ n. inv. 2708
Orlo indistinto, inclinato verso l’esterno, lacunoso; risalto all’attacco con la spalla; corpo cilindrico,
leggermente rastremato verso il basso, fondo piano indistinto; ansa a bastoncello impostata su orlo e spalla,
sormontante.
Argilla: 10R 4/8 red.
h: 15,3; diam: 4,3; diam fondo: 4,9.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: prima metà VII a.C.
Bibliografia: VEGAS 2000b, p. 362, fig. 7,46.
n. 163 -‐‑ tav. 17, fig. 17 -‐‑ n. inv. 2698
Orlo indistinto, svasato, corpo ovoide allungato, fondo indistinto convesso; ansa a bastoncello impostata
sulla spalla e sull’orlo, sormontante.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 11,3; diam: 4,1; diam fondo: 2,3.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, p. 210, fig. 16,4; BARTOLONI 1996, pp. 97-‐‑99, fig. 15, 93, 101.
n. 164 -‐‑ tav. 17, fig. 17 -‐‑ n. inv. 2696
Orlo indistinto, inclinato verso l’esterno, corpo ovoide allungato, fondo indistinto convesso; ansa a
bastoncello impostata sulla spalla e sull’orlo, sormontante.
Argilla: 5YR 4/4 reddish brown.
h: 11,2; diam: 3,7; diam fondo: 1,2.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 163.
n. 165 -‐‑ fig. 17 -‐‑ n. inv. 2752
Orlo indistinto, inclinato verso l’esterno, corpo ovoide allungato, fondo indistinto piano; manca l’ansa di cui
si conserva l’imposta sulla massima espansione del corpo e sull’orlo.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 12,9; diam: 4,5; diam fondo: 4,6.
Provenienza: necropoli (?).
Datazione: seconda metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 163.
88
CERAMICA PER USI SPECIALI -‐‑ FORME CHIUSE
brocche con orlo espanso
n. 166 -‐‑ tav. 18, fig. 18 -‐‑ n. inv. 1793
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, rastremato nella parte superiore, corpo a campana, fondo distinto
ad anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 4/6 red) fino al solco; linea nera sopra al solco, linea nera su spalla e sotto ansa,
superficie lisciata a stecca.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 19,4; diam: 6; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA.
Bibliografia: FAMÀ, TOTI 2005, p. 619, fig. 4-‐‑5.
n. 167 -‐‑ tav. 18, fig. 18 -‐‑ n. inv. 1789
Orlo a disco, collo rastremato nella parte inferiore e superiore divisa ciascuna da un solco, corpo a campana,
fondo distinto ad anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla; restauro Whitaker dell’orlo con
frammento non pertinente.
Decorazione: a red slip su orlo e parte superiore del collo delimitata da una linea nera sopra il solco, sul corpo
fascia a red slip (10R 5/8 red) inquadrata da due linee nere.
argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 20,7; diam: 6,6; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: inizi VII a.C.
Bibliografia: BISI 1968b, tav. I,2; FAMÀ, TOTI 2005, p. 619, fig. 4-‐‑5.
n. 168 -‐‑ tav. 18, fig. 18 -‐‑ n. inv. 1805
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco nella parte superiore rastremato, corpo a campana, fondo distinto
ad anello poco rilevato; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 4/8 red) fino alla linea nera sopra l’attacco dell’ansa, doppia linea nera sulla
spalla sotto l’ansa.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 21,3; diam: 6; diam fondo: 5,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCA.
Bibliografia: BISI 1968b, tav. II, 1.
n. 169 -‐‑ fig. 18 -‐‑ n. inv. 2687
Priva dell’orlo, collo cilindrico fino al listello mediano, corpo a campana, fondo ad anello poco rilevato; ansa
a bastoncello impostata su listello e spalla.
Decorazione: a red slip fino alla linea nera poco sopra il listello mediano; doppia linea nera su corpo che
presenta tracce di ingubbiatura biancastra.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h conservata: 16; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCM II, 660-‐‑650 a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, tav. XXXI,1; CIASCA 1979, p. 214, n. 24; TUSA 1984, pp. 353-‐‑354, fig. 14; DEHL
1984, p. 226; CIASCA 1991, p. 181, n. 10.
n. 170 -‐‑ tav. 18, fig. 18 -‐‑ n. inv. 1808
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, nella parte superiore rastremato, corpo a campana, fondo ad
anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 5/8 red) fino alla linea nera, doppia linea nera su spalla sotto ansa.
89
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 18,2; diam: 5,6; diam fondo: 5,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: LANCEL, THUILLIER 1979, p. 258, fig. 133-‐‑134; LANCEL 1982, p. 311, figg. 486-‐‑487.
n. 171 -‐‑ tav. 18.1, fig. 18 -‐‑ n. inv. 2689
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, rastremato nella parte superiore, corpo a campana, fondo ad
anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 5/6 red) su orlo e collo fino al solco, due linee sul collo, due linee nere sul corpo
sotto l’ansa.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
Provenienza: necropoli.
h: 14,5; diam: 4,8; diam fondo: 4,4.
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 170.
n. 172 -‐‑ tav. 18.1, fig. 18.1 -‐‑ n. inv. 1802
Corpo ovoidale, fondo ad anello, collo cilindrico fino a due solchi, poi rastremato, orlo a disco.
Decorazione: a red slip (10R 6/8 light red) sull’orlo e parte superiore del collo delimitato da una linea nera, una
linea sul corpo, sotto l’ansa.
Ingubbiatura: 10YR 8/2 very pale brown.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 16,1; diam: 4,8; diam fondo: 3,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto -‐‑ metà VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 170.
n. 173 -‐‑ tav. 18.1, fig. 18.1 -‐‑ n. inv. 1796
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, rastremato nella parte superiore, corpo a campana, fondo distinto
ad anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: parte superiore del collo a red slip (10R 4/6 red) delimitata da una linea nera sopra l’attacco
dell’ansa.
Superficie del corpo lisciata.
Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow.
h: 20,6; diam: 3,9; diam fondo: 5,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1978, p. 33, t. 94, tav. XIV,3; BIKAI 1978, tav. I,3, tav. V,14; CHELBI 1986, pp. 180-‐‑182, nn.
24, 28.
n. 174 -‐‑ tav. 18.1, fig. 18.1 -‐‑ n. inv. 1806
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, poi rastremato, corpo a campana, fondo ad anello; ansa a
bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (2. 5YR 6/6 light red) fino all’attacco dell’ansa.
Ingubbiatura: 7.5YR 7/4 pink.
Argilla: 5YR 7/6 reddish yellow.
h: 19,7; diam: 6; diam fondo: 5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
90
Bibliografia: TUSA 1978, p. 22, tav. XIII,2; 28, tav. XVIII,4; 30, tav. XIX,4; 30, tav. XX,2; 62, tav. XLIX,3;
SPANÒ GIAMMELLARO 2000, pp. 313-‐‑314, fig. 25.
n. 175 -‐‑ tav. 18.2, fig. 18.1 -‐‑ n. inv. 2686
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, nella parte superiore rastremato, corpo ovoide, fondo distinto ad
anello poco rilevato; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 4/6 red) sull’orlo e parte superiore del collo, delimitata da una linea nera sopra
l’attacco dell’ansa.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 19; diam: 5,9; diam fondo: 4,3.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
Bibliografia: BIKAI 1978, tav. I,3, tav. V,14; CHELBI 1986, pp. 180-‐‑182, nn. 24, 28.
n. 176 -‐‑ tav. 18.2, fig. 18.1 -‐‑ n. inv. 2688
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, rastremato nella parte superiore, corpo ovoidale, fondo distinto ad
anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 5/6 red) sull’orlo e sul collo, delimitata da una linea nera sopra l’attacco dell’ansa;
superficie del corpo lisciata.
Argilla: 2.5YR 7/8 light red.
h: 18; diam: 5; diam fondo: 4,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 175.
n. 177 -‐‑ tav. 18.2, fig. 18.2 -‐‑ n. inv. 1799
Orlo a disco, collo cilindrico fino ai due solchi, rastremato nella parte superiore, corpo a campana, fondo
distinto ad anello; ansa a bastoncello impostata su solco mediano e spalla.
Decorazione: parte superiore del collo a red slip (10R 5/8 red) fino alla linea nera sopra l’attacco dell’ansa;
superficie del corpo lisciata.
Argilla: 2. 5YR 7/8 light red.
h: 23; diam: 6; diam fondo: 4,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: secondo quarto VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 175.
n. 178 -‐‑ tav. 18.2, fig. 18.2 -‐‑ n. inv. 1803
Orlo a disco, collo rastremato, spalla molto accentuata a gradino, corpo piriforme, fondo distinto ad anello;
ansa a bastoncello impostata su collo e spalla.
Argilla: 2.5YR 5/8 red; presenta un impasto con sgrassante vegetale con frequenti vacuoli allungati, la
superficie è lisciata.
h: 21,5; diam: 5,2; diam fondo: 5,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VII a.C.
Bibliografia: BIKAI 1978, tav. V,20; CULICAN 1982, p. 60, fig. 9, a; BIKAI 1987, tav. XIII, XXVIII,316; MAZAR
2004, fig. 9, nn. 2, 5.
n. 179 -‐‑ tav. 18.3, fig. 18.2 -‐‑ n. inv. 1800; Whitaker n. 306, 37 IV, 4
Orlo espanso a disco concavo all’interno, collo cilindrico all’imposta con il corpo, troncoconico al di sopra
del solco mediano, corpo ovoide, fondo distinto ad anello; ansa impostata su spalla e solco mediano.
Decorazione: doppia linea nera sul corpo, una fascia sopra il solco e sull’imposta tra collo e orlo; fascia anche
sull’imboccatura interna.
91
Ingubbiatura: 2. 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/8 red.
h: 22,1; diam: 8,8; diam fondo: 5,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: terzo quarto VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1978, tav. LXIV,1.
n. 180 -‐‑ tav. 18.3, fig. 18.2 -‐‑ n. inv. 1804; Whitaker n. 3938
Orlo troncoconico, collo cilindrico fino al solco rastremato nella parte superiore, corpo a campana, fondo
distinto ad anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: a red slip (10R 5/6 red) su orlo e collo delimitata da una linea nera sopra il solco; due linee nere
sul collo, due linee nere sulla spalla sotto l’ansa.
Argilla: 2. 5YR 5/8 red.
h: 24,5; diam: 8,7; diam fondo: 6,6.
Provenienza: necropoli arcaica, “aryballos con bocca a fungo”, maggio 1919.
Datazione: terzo quarto VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 179.
n. 181 -‐‑ tav. 18.3, fig. 18.2 -‐‑ n. inv. 1809
Orlo troncoconico con bordo ingrossato, collo cilindrico fino al solco, poi rastremato, corpo ovoidale, fondo
ad anello; ansa a bastoncello impostata su solco e spalla.
Decorazione: parte superiore del collo dipinta in rosso (10R 6/6 light red) fino alla linea nera sul solco
mediano, doppia linea nera sul corpo sotto l’ansa,
Ingubbiatura: 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/6 red.
h: 19,4; diam: 7,2; diam fondo: 4,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine del VII a.C.
Bibliografia: TUSA 1972, p. 36, tav. XXIV; TUSA 1978, p. 11, tav. V,1,21, tav. XII,3; CIASCA 1978, tav. LXIV,1;
SPANÒ GIAMMELLARO 2000, p. 314, fig. 29.
n. 182 -‐‑ fig. 18.2 -‐‑ n. inv. 1807
Orlo a disco, collo cilindrico fino al solco, parte superiore rastremata, corpo a campana, fondo distinto ad
anello; restauro Whitaker.
Decorazione: superficie superiore del disco a red slip (10R 5/6 red), una linea nera sul collo, una linea nera
sulla spalla.
Argilla: 2. 5YR 6/8 light red.
h: 24, 5; diam: 9; diam fondo: 7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: prima metà VI a.C.
Bibliografia: CHELBI 1986, pp. 182-‐‑183, 236, n. 50.
“bottiglie”
n. 183 -‐‑ tav. 19, fig. 19 -‐‑ n. inv. 1709
Orlo espanso, concavo, con fascia esterna piana, collo troncoconico con incavo mediano, corpo cilindrico,
fondo indistinto piano con largo depressione centrale concavo; ansa a bastoncello impostata su risalto
mediano e spalla.
Decorazione: tre serie di due linee nere sul corpo; vernice rossa (10R 5/4 weak red) all’interno e sul bordo
esterno dell’orlo.
Ingubbiatura: 7. 5YR 8/3 pink.
Argilla: 2. 5YR 5/8 red.
h: 21,3; diam: 8,3; diam fondo: 9,3.
92
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: VI a.C.
Bibliografia: BISI 1968b, tav. IV,2; CIASCA 1999, p. 74, fig. 5.
n. 184 -‐‑ tav. 19, fig. 19 -‐‑ n. inv. 1794
Imboccatura a disco, decisamente concava all’interno, orlo verticale, piano superiormente e leggermente
inclinato verso l’esterno, collo con accentuato solco mediano, corpo cilindrico, fondo piano indistinto con
umbone centrale decisamente rientrante; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul solco.
Decorazione: due linee sottili di vernice bruna sul corpo.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/4 pale yellow.
Argilla: 10R 5/6 red.
h: 24,6; diam: 8,2; diam fondo: 12,3.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: VI a.C.
Bibliografia: CIASCA 1999, p. 74, fig. 5.
n. 185 -‐‑ tav. 19, fig. 19 -‐‑ n. inv. 1791
Orlo espanso con bordo esterno piano, collo cilindrico con risalto mediano, corpo cilindrico, fondo ad anello
poco rilevato con umbone concavo; ansa a bastoncello impostata su spalla e risalto mediano.
Decorazione: sul corpo due fasce rosse inquadrate da coppie di linee rosse, linea rossa sotto l’orlo e sul bordo
esterno del disco.
Ingubbiatura: 2. 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/8 red.
h: 20,9; diam: 7,5; diam fondo: 3,2.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: VI a.C.
Bibliografia: BISI 1968b, tav. IV,1.
n. 186 -‐‑ tav. 19, fig. 19 -‐‑ n. inv. 1703
Orlo espanso con modanatura esterna costituita da gola inquadrata da due listelli, alto collo troncoconico
con incavo mediano inquadrato da due listelli e lieve risalto all’attacco con il corpo, cilindrico; fondo
concavo con umbone concavo, ansa a bastoncello impostata su spalla e incavo sul collo.
Decorazione: tre fasce rosso scuro (10R 5/4 weak red) sul corpo e sul bordo esterno dell’orlo.
Ingubbiatura: 2. 5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2. 5YR 4/8 red.
h: 21,8; diam: 8,1; diam fondo: 9,1.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: VI a.C.
Bibliografia: BISI 1967, pp. 41-‐‑42, tav. VI,2.
n. 187 -‐‑ tav. 19.1, fig. 19 -‐‑ n. inv. 5314
Imboccatura a disco con orlo ingrossato con la superficie superiore piana; presenta un gradino largo,
leggermente digradante verso l’interno; collo cilindrico con pareti rastremate verso l’alto e incavo mediano
molto rilevato; corpo cilindrico, spalla convessa, risalto all’attacco con il corpo; fondo concavo con umbone
poco rilevato; ansa a nastro ingrossata impostata sulla spalla e sul cordolo.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 20,9; diam: 8,2; diam fondo: 8,6.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: CULICAN 1958, p. 23, fig. 10; CIASCA 1990, p. 9, fig. 2.
93
n. 188 -‐‑ tav. 19.1, fig. 19 -‐‑ n. inv. 2024
Orlo espanso con doppio cordolo sulla fascia esterna, collo troncoconico con listello molto rilevato sotto orlo
corpo cilindrico, fondo indistinto piatto, concavo al centro con umbone leggermente rilevato; ansa impostata
su spalla e listello.
Decorazione: tre fasce rosse, poco leggibili, sul corpo.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 24; diam: 9,1; diam fondo: 9,5.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: WHITAKER 1921, fig. 31; CULICAN 1958, p. 23, fig. 10; CIASCA 1990, p. 9, fig. 3.
n. 189 -‐‑ tav. 19.1, fig. 19.1 -‐‑ n. inv. 2706
Orlo espanso, concavo all’interno con bordo esterno piano, collo troncoconico con listello mediano rilevato
poco sotto l’orlo, corpo cilindrico, fondo indistinto leggermente concavo con umbone concavo; ansa a
bastoncello impostata su spalla e listello mediano.
Argilla: 2.5YR 6/8 light red.
h: 26,1; diam: 9,4; diam fondo: 9,8.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: metà VI a.C.
Bibliografia: CIASCA 1999, p. 74, fig. 5.
n. 190 -‐‑ tav. 19.2, fig. 19.1 -‐‑ n. inv. 2707
Orlo espanso a profilo troncoconico leggermente rientrante, concavo all’interno, collo cilindrico con risalto
rilevato e inciso poco sotto l’orlo, corpo cilindrico, fondo concavo; ansa impostata su spalla e risalto sul collo.
Decorazione: due serie di triplici linee rosse sul corpo.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 25,5; diam: 8,1; diam fondo: 10,4.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: VI a.C.
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 191 -‐‑ tav. 19.2, fig. 19.1 -‐‑ n. inv. 1795
Imboccatura a disco con orlo inclinato verso l’interno, superficie superiore piana, depressione centrale,
leggermente inclinata verso il centro, collo breve con risalto mediano, corpo ovoidale, fondo concavo con
umbone centrale poco rilevato; ansa a bastoncello impostata sul risalto e sulla spalla.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray.
h: 20,2; diam: 9,3; diam fondo: 8.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: inizi V a.C.
Bibliografia: LANCEL 1968, pp. 130-‐‑131, fig. 100.
n. 192 -‐‑ tav. 19.2, fig. 19.2 -‐‑ n. inv. 4290
Orlo espanso, concavo all’interno, collo troncoconico con solco poco sotto l’orlo, corpo cilindrico, fondo
concavo con umbone leggermente rilevato; ansa impostata su spalla e solco; superficie incrostata.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/3 pale yellow.
Argilla: 2.5YR 4/8 red.
h: 25,5; diam: 8; diam fondo: 8,1.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
94
n. 193 -‐‑ tav. 19.3, fig. 19.2 -‐‑ n. inv. 1710
Orlo espanso, concavo all’interno e fascia esterna, collo troncoconico con risega netta all’attacco con il corpo
cilindrico, fondo concavo con umbone molto rilevato; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sotto l’orlo;
superficie incrostata.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 21,5; diam: 6,4; diam fondo: 7,7.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 194 -‐‑ tav. 19.3, fig. 19.2 -‐‑ n. inv. 1787
Orlo espanso, concavo all’interno, a breve tesa piana con bordo esterno piano, collo troncoconico con risalto
all’attacco con il corpo, cilindrico, fondo convesso con umbone concavo molto largo; ansa a bastoncello
impostata sotto l’orlo e sulla spalla; superficie incrostata.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 24,8; diam: 8,5; diam fondo: 6,6.
Provenienza: necropoli, sarcofago (?).
Datazione: V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
n. 195 -‐‑ fig. 19.2 -‐‑ n. inv. 5348
Orlo espanso a disco concavo all’interno, collo conico con doppio risalto all’imposta dell’orlo e del corpo,
cilindrico, fondo indistinto, concavo al centro; superficie incrostata.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h: 24,5; diam 8,8; diam fondo: 6,5.
Provenienza: necropoli, sarcofago(?).
Datazione: V a.C. (?).
Bibliografia: produzione locale (?).
unguentari -‐‑ alabastra
n. 196 -‐‑ tav. 20, fig. 20 -‐‑ n. inv. 2690
Orlo espanso con superficie superiore convessa, collo distinto dal corpo con un risalto, lieve rigonfiamento
alla base corpo ovoidale, fondo ad anello con umbone piatto; ansa a bastoncello impostata sulla spalla e sul
collo.
Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow.
h: 13,8; diam: 2,8; diam fondo: 1,4.
Provenienza: necropoli.
Datazione: 675-‐‑640 a.C.
Bibliografia: RAMÓN 1982, p. 33, fig. 4, 7, 9.
n. 197 -‐‑ tav. 20, fig. 20 -‐‑ n. inv. 3968
Orlo espanso a sezione triangolare, collo troncoconico, corpo globulare, fondo ad anello con umbone poco
rilevato.
Argilla: 7. 5YR 8/6 reddish yellow.
h: 11; diam: 2; diam fondo: 2,1.
Provenienza: necropoli.
Datazione: 675-‐‑640 a.C.
Bibliografia: cfr. n. 196.
n. 198 -‐‑ tav. 20, fig. 20 -‐‑ n. inv. 2694
Orlo espanso a sezione triangolare, collo troncoconico breve, corpo globulare, fondo distinto ad anello; ansa
a bastoncello impostata su spalla e collo.
95
Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow.
h: 9,8; diam: 1,6; diam fondo: 2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: RAMÓN 1982, p. 33, fig. 4,10.
n. 199 -‐‑ tav. 20, fig. 20 -‐‑ n. inv. 2693
L’orlo è espanso a sezione triangolare, lacunoso, collo troncoconico con lieve rigonfiamento alla base, corpo
ovoidale, fondo ad anello con umbone; l’ansa è a bastoncello impostata su spalla e rigonfiamento del collo.
Argilla: 5YR 4/4 reddish brown.
h: 10; diam: 2,8; diam fondo: 2,2.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 198.
n. 200 -‐‑ tav. 20, fig. 20 -‐‑ n. inv. 2691
Orlo ingrossato, inclinato verso l’esterno, collo distinto dal corpo con una scanalatura, corpo globulare,
fondo ad anello con umbone; ansa a bastoncello impostata su spalla e collo.
Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow.
h: 9,4; diam: 1,6; diam fondo: 1,5.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: cfr. n. 198.
n. 201 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20 -‐‑ n. inv. 2732
L’orlo è a tesa, inclinato verso l’esterno, il collo ha pareti concave e mostra una solcatura all’attacco con il
corpo globulare, fondo ad anello con umbone centrale rilevato; l’ansa è a bastoncello impostata su spalla e
settore mediano del collo.
Argilla: 5Y 8/3 pale yellow.
h: 10,9; diam: 1,6.
Provenienza: necropoli.
Datazione: fine VIII -‐‑ inizi VII a.C.
Bibliografia: STAMPOLIDIS, KARAGEORGHIS 2003, p. 237, n. 48.
n. 202 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20.1 -‐‑ n. inv. 3967
Orlo espanso a tesa, alto collo conico leggermente rigonfio al centro, corpo ovoidale, fondo ad anello con
umbone; ansa a bastoncello
Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow.
h: 11,9; diam: 1,7; diam fondo: 1,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: 625-‐‑575 a.C.
Bibliografia: RAMÓN 1982, p. 33, fig. 4,33.
n. 203 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20.1 -‐‑ n. inv. 3969
Orlo espanso a tesa, collo cilindrico con rigonfiamento mediano, corpo ovoidale, schiacciato, fondo distinto a
disco, convesso; ansa a bastoncello.
Ingubbiatura: 2.5Y 8/4 pale yellow.
Argilla: 2. 5Y 6/3 light yellowish brown.
h: 11,9; diam: 1,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, fig. 18,5.
96
n. 204 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20.1 -‐‑ n. inv. 3970
Orlo espanso a tesa, collo concavo, corpo ovoidale, fondo indistinto, convesso; ansa a bastoncello su collo e
spalla.
Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow.
h: 10,8; diam: 1,8.
Provenienza: necropoli.
Datazione: ultimo quarto del VII a.C.
Bibliografia: BARTOLONI 1996, fig. 33, n. 380.
n. 205 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20.1 -‐‑ n. inv. 2692
Orlo indistinto inclinato verso l’esterno, collo distinto dal corpo con una scanalatura appena accennata,
corpo piriforme schiacciato, fondo convesso; ansa a bastoncello impostata sul corpo e sul collo.
Ingubbiatura: 2.5 Y 8/2 pale yellow.
Argilla: 5Y 7/4 pale yellow.
h: 10; diam: 1,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: 625-‐‑550 a.C.
Bibliografia: RAMÓN 1982, p. 35, fig. 5, 4; SPANÒ GIAMMELLARO 2000, pp. 324-‐‑325, fig. 48.
n. 206 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20.1 -‐‑ n. inv. 2731
L’orlo ingrossato con superficie superiore piana, collo con rigonfiamento centrale, corpo ovoidale, fondo
distinto ad anello e umbone centrale; l’ansa è a bastoncello impostata su spalla e rigonfiamento mediano del
collo.
Argilla: 2. 5Y 8/3 pale yellow, con inclusi bianchi frequenti molto piccoli
h: 12; diam: 1,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: VII a.C.
Bibliografia: CIASCA 1979, fig. 18,5.
n. 207 -‐‑ tav. 20.1, fig. 20.1 -‐‑ n. inv. 2730
Privo dell’orlo, corpo a sacco, fondo convesso; le anse sono “ad orecchio”.
Argilla: 2.5YR 5/8 red.
h cons.: 13; diam cons.: 1,7.
Provenienza: necropoli.
Datazione: PCM.
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TAVOLE
(Disegni di Pierfrancesco Vecchio e Filippo Pisciotta)
114
2722 – cat. 1
6055 – cat. 2
3409 – cat. 3
3442 – cat. 4
TAVOLA 1
115
2777 – cat. 5
4413 – cat. 6
4410 – cat. 7
6006 – cat. 8
TAVOLA 1.1
116
4389 – cat. 12
TAVOLA 2
117
2760 – cat. 15
TAVOLA 2.1
118
6077 – cat. 19
TAVOLA 3
119
2734 – cat. 22
TAVOLA 4
120
4384 – cat. 28 4385 – cat. 29
TAVOLA 5
121
2756 – cat. 37
TAVOLA 5.1
122
4375 – cat. 39 4378 – cat. 40
TAVOLA 6
123
2724 – cat. 43
TAVOLA 7
124
1677 – cat. 46 1686 – cat. 47
TAVOLA 8
125
4377 – cat. 50 1687 – cat. 51
1688 – cat. 52
TAVOLA 8.1
126
2750 – cat. 54 1697 – cat. 55
TAVOLA 9
127
4288 – cat. 62 2835 – cat. 63
TAVOLA 9.1
128
2826 – cat. 69
TAVOLA 9.2
129
2854 – cat. 75 1706 – cat. 76
TAVOLA 9.3
130
1705 – cat. 79 2831 – cat. 80
TAVOLA 10
131
2791 – cat. 82 2683 – cat. 85
132
1788 – cat. 92 2765 – cat. 93
TAVOLA 12
133
4427 – cat. 96 4425 – cat. 97
TAVOLA 12.1
134
1798 – cat. 101 1702 – cat. 102
TAVOLA 13
135
1650 – cat. 106
TAVOLA 14
136
1654 – cat. 110 1667 – cat. 111
TAVOLA 14.1
137
1664 – cat. 117 1660 – cat. 118
TAVOLA 14.2
138
1648 – cat. 124
TAVOLA 14.3
139
1672 – cat. 129 2723 – cat. 130
TAVOLA 15
140
5289 – cat. 133
TAVOLA 15.1
141
5425 – cat. 136
TAVOLA 15.2
142
1671 – cat. 139 6556 – cat. 140
TAVOLA 15.3
143
2763 – cat. 144
144
4409 – cat. 147
TAVOLA 16.1
145
2675 – cat. 150 2680 – cat. 151
TAVOLA 16.2
146
2710 – cat. 154
TAVOLA 16.3
147
2674 – cat. 157 2677 – cat. 158
2676 – cat. 161
TAVOLA 16.4
148
2708 – cat. 162
TAVOLA 17
149
1793 – cat. 166 1789 – cat. 167
TAVOLA 18
150
2689 – cat. 171 1802 – cat. 172
TAVOLA 18.1
151
2686 – cat. 175 2688 – cat. 176
TAVOLA 18.3
153
1709 – cat. 183 1794 – cat. 184
TAVOLA 19
154
5314 – cat. 187 2024 – cat. 188
TAVOLA 19.1
155
2707 – cat. 190 1795 – cat. 191
TAVOLA 19.2
156
1710 – cat. 193 1787 – cat. 194
TAVOLA 19.3
157
2690 – cat. 196 3968 – cat. 197
TAVOLA 20
158
2732 – cat. 201 3967 – cat. 202
3969 – cat. 203
TAVOLA 20.1
159
FIGURE
160
2722 -‐‑ n. 1 6055 -‐‑ n. 2
FIGURA 1
161
4413 -‐‑ n. 6 4410 -‐‑ n. 7
FIGURA 1.1
162
4389-‐‑ n. 12 2761 -‐‑ n. 13
FIGURA 2
163
6077 -‐‑ n. 19
FIGURA 3
164
2734 -‐‑ n. 22 1812 -‐‑ n. 23
FIGURA 4
165
4384 -‐‑ n. 28 4385 -‐‑ n. 29
2745 - n. 32
FIGURA 5
166
2746 -‐‑ n. 35
FIGURA 5.1
167
4375 -‐‑ n. 39 4378 -‐‑ n. 40
FIGURA 6
168
2724 -‐‑ n. 43
FIGURA 7
169
1677 -‐‑ n. 46 1686 -‐‑ n. 47
FIGURA 8
170
4377 -‐‑ n. 50 1687 -‐‑ n. 51
FIGURA 8.1
171
2750 -‐‑ n. 54 1697 -‐‑ n. 55
FIGURA 9
172
2684 -‐‑ n. 59 1693 -‐‑ n. 60
FIGURA 9.1
173
5337 -‐‑ n. 64 2452 -‐‑ n. 65
2456 - n. 67 2828 - n. 68
FIGURA 9.2
174
2826 -‐‑ n. 69 2705 -‐‑ n. 70
FIGURA 9.3
175
2834 -‐‑ n. 74
FIGURA 9.4
176
1707 -‐‑ n. 77 2830 -‐‑ n. 78
FIGURA 10
177
2791 -‐‑ n. 82 2792 -‐‑ n. 83
FIGURA 11
178
2683 -‐‑ n. 85
179
2787 -‐‑ n. 90 2789 -‐‑ n. 91
FIGURA 11.2
180
1788 -‐‑ n. 92 2765 -‐‑ n. 93
FIGURA 12
181
4428 -‐‑ n. 98 4419 -‐‑ n. 99
FIGURA 12.1
182
1798 -‐‑ n. 101 1702 -‐‑ n. 102
FIGURA 13
183
1650 -‐‑ n. 106
FIGURA 14
184
1654 -‐‑ n. 110 1667 -‐‑ n. 111
FIGURA 14.1
185
1656 -‐‑ n. 116
FIGURA 14.2
186
1666 -‐‑ n. 121
FIGURA 14.3
187
1655 -‐‑ n. 126 1652 -‐‑ n. 127
FIGURA 14.4
188
1672 -‐‑ n. 129 2723 -‐‑ n. 130
FIGURA 15
189
1670 -‐‑ n. 135 5425 -‐‑ n. 136
FIGURA 15.1
190
2716 -‐‑ n. 141 2754 -‐‑ n. 142
FIGURA 15.2
191
2763 -‐‑ n. 144 2771 -‐‑ n. 145
FIGURA 16
192
6076 -‐‑ n. 148 2695 -‐‑ n. 149
FIGURA 16.1
193
2710 -‐‑ n. 154
194
1701 -‐‑ n. 159 1810 -‐‑ n. 160
FIGURA 16.3
195
2708 -‐‑ n. 162
FIGURA 17
196
1793 -‐‑ n. 166 1789 -‐‑ n. 167
197
1802 -‐‑ n. 172
FIGURA 18.1
198
1799 -‐‑ n. 177 1803 -‐‑ n. 178
199
1709 -‐‑ n. 183 1794 -‐‑ n. 184
200
2706 -‐‑ n. 189 2707 -‐‑ n. 190
FIGURA 19.1
201
4290 -‐‑ n. 192 1710 -‐‑ n. 193
FIGURA 19.2
202
2690 -‐‑ n. 196 3968 -‐‑ n. 197
FIGURA 20
203
3967 -‐‑ n. 202 3969 -‐‑ n. 203
FIGURA 20.1
204
Roma 2015
205