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Se ne distinguono due variet, una caratterizzata dalle anse a ponticello, disposte sulla spalla in posizione pi o meno inclinata, a volte anche perfettamente verticali, che in certi casi per il profilo pi sinuoso, il
piedino accentuato e le anse che si sviluppano in altezza assimilabile al
tipo del lebes gamikos, di cui ripete la forma in dimensioni ridotte5; laltra variet presenta invece anse orizzontali a nastro disposte obliquamente.
La decorazione limitata alla zona della spalla, e consiste generalmente in semplici fregi di fogliette o boccioli, o tralci di foglie dedera
stilizzati realizzati in vernice bruna; sul resto del corpo ricorrono linee
e fasce dipinte anchesse in vernice bruna, con a volte sovraddipinture
in colore biancastro.
Questo tipo di pisside nelle sue diverse varianti piuttosto comune
in Sicilia, dove diffuso nello stesso arco cronologico; si rinviene soprattutto nelle deposizioni funerarie delle necropoli e nei contesti sacri.6 La sua particolare abbondanza nel deposito catanese lascia pensare
che questa forma potesse costituire un dono votivo piuttosto comune,
forse per la sua funzione di contenitore di sostanze da offrire alla divinit;
non impossibile pensare per che esso possedesse altres una sua specifica valenza simbolica, forse legata al mondo femminile e al matrimonio,
come testimonierebbe la gi citata vicinanza alla forma del lebes gamikos.
Gli altri tipi di vasi di produzione locale presenti nel deposito votivo
sono soprattutto destinati a contenere e a versare liquidi. questo il
caso della piccola olpe a corpo piriforme (fig. 2), tipo anchesso assai
comune nellisola7. Per le sue ridotte dimensioni essa doveva prestarsi a
Cfr. E. JOLY, in Himera II, p. 159.
Ad esempio a Lentini (PALERMO 1991, tav. XXX), Himera (N. ALLEGRO in Himera II, pp. 602-603), Agrigento (Veder Greco, pp. 296, 371, tavv. LIX, LXVI, LXVIII),
Monte Saraceno (CALDERONE ET ALII 1996, p. 162, nota 305 con bibliografia).
7 Cfr. esemplari da Lentini (RIZZA 1955), Caracausi (MUSUMECI 1996, tav. XIII,
nn. 352-353), Gela (ADAMESTEANU-ORLANDINI 1956, p. 85, fig. 9,1), Monte Saraceno (CALDERONE ET ALII 1996, pp. 164 ss. con bibliografia).
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8 Cfr. ad es. RIZZA 1955, dalle tombe 106, 113, 116; MUSUMECI 1996, tav. XIII,
nn. 343, 349.
9 Sulla problematica relativa alle oinochoai, cfr. FRASCA 1994-95, pp. 542-545.
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10 Se ne conservano 85 esemplari. Cfr. LATTANZI ET ALII 1996, pp. 149-150. Per il tipo
decorato con fasce, cfr. Himera I, tav. XVI, nn. 4,5; Sikania, pp. 257-261, nn. 86-89, 92.
11 Per i confronti si veda per esempio BOTTINI 1981, p. 207; CIANCIO 1985, pp.
45-107, tavv. XXXIII, 179; XXXVII, 213. Per gli esemplari siciliani, ORSI 1906, p.
130, fig. 93; ORLANDINI 1956, p. 295, fig. 9.
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Non mancano i vasi miniaturistici, che come noto fin dallet arcaica sono testimoniati sia nei corredi tombali, sia nei santuari12.
Fra questi ricordiamo le hydriae (fig. 5), che per le loro dimensioni,
comprese fra i 7 e i 12 cm, sembrano destinate alla conservazione di
quantit limitate di liquidi, non hanno perso cio la loro funzionalit.
Accanto a queste compaiono per anche vasetti di proporzioni cos ridotte che sembrano avere avuto una funzione puramente simbolica,
quasi dei modellini offerti in sostituzione degli esemplari di dimensioni standard, e che dunque sono totalmente defunzionalizzati: questo il caso di alcuni kotyliskoi e krateriskoi, a volte rozzamente eseguiti.
Rappresentati solo da sporadici esemplari sono anche il thymiaterion
e lunguentario fusiforme.
Da questo rapido esame delle ceramiche di produzione locale presenti nella stipe votiva di Piazza San Francesco, ci sembra emerga con
chiarezza quale sia linteresse scientifico di questo materiale per la conoscenza di alcune delle molte problematiche che il deposito pone.
In primo luogo, il problema dellesistenza di una fabbrica locale catanese e della sua possibile caratterizzazione. evidente che il fatto che
si tratti di ceramiche acrome o con decorazioni non figurate non ne
12 Per le problematiche legate alla ceramica miniaturistica, si vedano ROCCHIETTI
2002, pp. 135-143; GRASSO 2005.
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