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Arazzi e Tessili

Il Restauro dei Tessili


La complessit del restauro dei tessili legata alle differenti forme che possono
assumere: abiti, tappezzerie, arazzi, tappeti, ricami, merletti ecc., e alle implicazioni connesse
alla

specificit

dell'analisi

storico-critica

per

ciascuna

di

esse.

Inoltre le stesse caratteristiche della materia fanno s che questi interventi di restauro si
rivelino tra i pi costosi e lenti, dovendo essere quasi interamente condotti con cucito a
mano.

Manufatti Soggetti a Restauro


I progetti di restauro per tutti i cinque patchwork sono sostanzialmente identici. Le
uniche differenze riguardano:

le aste di sospensione, che a seconda del materiale vengono pulite e protette

in modo diverso;

la pulitura con gomma wishab per carta e la stiratura con ferro caldo ed

appretto, ai pezzi che ne necessitano.

Il Patchwork
Il patchwork (tradotto indica "lavoro con le pezze") un manufatto che consiste
nell'unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto, generalmente ma non esclusivamente
di cotone, al fine di ottenere un oggetto per la persona o la casa, con motivi geometrici o
meno.
una tecnica molto usata per realizzare dei quilt, che sono trapunte il cui top (parte
superiore) composto dal manufatto patchwork, un mollettone (imbottitura in cotone o
sintetico) e da un telo inferiore (backing) di solito in mussolina e una chiusura fatta con lo

sbieco (binding), che serve per chiudere e decorare i bordi del quilt. Il quilt viene infine
decorato con delle "impunture" chiamato quilting, che poi d il nome al manufatto finale.
Le tradizionali tipologie di patchwork che riguardano questi tipi di manufatti sono:
geometrici, esistono migliaia di schemi di questo genere ogni blocco ha un suo nome
e una sua storia particolare
applique e baltimora, sono due tecniche similari che per indicano due tipologie di
manufatto differenti; il primo viene utilizzato per indicare tutti i manufatti con stoffe
sovrapposte che formano dei disegni particolari il secondo indica una serie di schemi in
appliqu tradizionali che prendono il nome proprio dalla citt (tipicamente cestini o
cornucopie che traboccano di frutta e fiori) nella quale sono stati per la prima volta disegnati.
I quilt realizzati con questa tecnica vengono chiamati baltimora's quilt. In entrambi i casi
ogni disegno composto da pi pezzi piccoli di stoffa che vengono applicati sul blocco e che
insieme concorrono alla realizzazione del motivo finale;
hawaiani la tecnica inversa dell'appliqu; in questo genere di manufatti si hanno due
o piu' teli della stessa dimensione e il telo superiore viene ritagliato per la realizzazione dei
tipici decori hawaiani per poi essere fissato a sottopunto sul telo inferiore. La differenza con
l'appliqu e' solo nel procedimento;
molas tipica degli indiani delle isole dell'arcipelago San Blas (Panama) che vengono
eseguiti sovrapponendo pi stoffe di colori sgargianti una sull'altra e tagliando pezzo per
pezzo per creare un bassorilievo; ogni volta che si fa un taglio si decide a quale colore di
stoffa fernarsi e si fissa il tutto a sottopunto.
Nel tempo la tecnica del patchwork come tecnica di costruzione di un top, si
evoluta sia per diffusione nei vari paesi del mondo (grande successo ha avuto anche in
Giappone che ha sviluppato una nuova tecnica di confezione di oggetti e quilt che si chiama
folded patchwork) e ha ampliato la gamma di prodotti che vengono confezionati e quindi si
producono borse, camicie, oggetti per la casa (americanine, portapane, tende) e anche capi
d'abbigliamento.
La tecnica si sviluppata nei secoli scorsi presso i pionieri americani che riciclavano
le parti in condizioni migliori dei capi ormai consunti per la riparazione di altri capi o per la
realizzazione di nuovi, in particolare coperte imbottite con foglie di tabacco, cotone, ecc
Il patchwork si diffuso in Italia a partire dalla met degli anni '90 con l'importazione
dei tessuti specifici e della relativa attrezzatura e la diffusione dei primi corsi relativi.

Con il termine "patchwork" oggi, impropriamente, si indicano una serie di tecniche


che nulla hanno a che vedere con questo tipo di manufatto come ad esempio il "patchwork
senz'ago" che indica lavori in cui la stoffa viene fermata in fenditure fatte per permettere la
copertura dell'oggetto in polistirolo.
I tessuti americani hanno la prerogativa, pur essendo in cotone, di non ritirarsi
soprattutto di avere colori che non stingono.
L'attrezzatura principale consiste di:
Righello graduato e le Squadre, si tratta di un rettangolo di materiale plastico di vari
formati (il pi diffuso 15 x 60 cm) trasparente riportante le misure su entrambe le direzioni
ed anche le angolature di 30, 45 e 60;
Coltello a ruota, chiamato Cutter con una lama circolare che, accostato al righello,
taglia in modo perfetto il tessuto;
Pianale per taglio; una base antitaglio (utilizzata spesso per lavori in cui si richiede
l'utilizzo di taglierini o bisturi) indispensabile per utilizzare il cutter senza rovinare la lama e il
piano di lavoro.
A questa attrezzatura di base si aggiunge di norma la macchina per cucire in grado di
fare una semplice cucitura diritta, aghi e fili.
La lavorazione si compone di diverse fasi.
All'inizio si prepara il disegno dell'oggetto che si intende realizzare in scala. Nel
complesso il top sar diviso in blocchi che a loro volta saranno ulteriormente divisi in pezzi
(patch= pezza work=lavoro). Ogni pezzo deve essere dimensionato e va fatto un elenco di
quanti e quali pezzi serve tagliare; cos sar anche pi facile avere un'idea di quanta e quale
stoffa servir alla realizzazione del top.
Terminato il disegno si procede con il taglio del tessuto, stirato accuratamente in
precedenza, tenendo su ogni lato un margine di cucitura di 0,6 cm. Ad esempio se il pezzo
che ci serve di 4 x 4 cm il taglio dovr essere effettuato di 5,2 cm.
Terminato questo passaggio si procede con la cucitura tenendo, ovviamente, un
margine di 6 mm. Dopo la cucitura si procede ad una nuova stiratura per appiattire i margini
per le cuciture successive.
Al termine dell'assemblaggio, a seconda dell'oggetto che si intende realizzare
potrebbe essere necessaria una trapuntatura manuale piu tradizionale o a macchina.

Patchwork Inv. n 4020

Autore: E. Forster
Propriet: Banca Popolare di Verona, P.za Nogara 2, Verona
Epoca: XX secolo
Misure: 127,5212,5 cm
Tecnica Esecutiva e Materiali: Tradizionale tecnica del patchwork geometrico,
ottenuto assemblando tessuti di origine vegetale, (quali cotone, lino, canapa e rami per la
parte policroma, juta per la fodera) di diverse forme, colori e dimensioni, supportati da
unimbottitura o mollettone, probabilmente in lana o materiale sintetico.
I materiali usati sono probabilmente tinti artigianalmente con coloranti di sintesi, non
particolarmente

stabili.

Lopera presenta unasta di legno a sezione circolare, inserita in una coulisse, come sistema di
sospensione e sostegno.
Stato Conservativo: Il manufatto stato irrimediabilmente compromesso da un
lavaggio eseguito con acqua e un prodotto pulente molto aggressivo. Questoperazione ha
causato la perdita di colore (specie dei bruni) in alcune parti dellopera, e la rottura, con
vistose lacune, di alcune zone lilla in lino. A causa del lavaggio i tessuti risultano privi di

corposit; in molte zone si vede il cedimento del filato che connette i vari tessuti; alcuni
inserti di juta evidenziano cedimenti e la fodera risulta notevolmente schiarita.
Lasta di sospensione, un tempo in ottone, stata sostituita con una in legno.

Progetto di Restauro
Il progetto di restauro, per questo, che risulta essere uno pezzi pi compromessi,
prevede:

lasportazione dellasta di sospensione e la sua pulitura, mediante carta

abrasiva di diverse grane;

laspirazione fronte e retro del pezzo, mediante aspirapolvere e pennello di

la vaporizzazione del patchwork, sempre fronte e retro, con aria compressa,

setola;
per eliminare la polvere e i depositi pi tenaci e presenti nelle profondit delle fibre;

la revisione di tutte le cuciture del manufatto e il loro consolidamento dove il

filato abbia ceduto;

lasportazione e la sostituzione delle parti pi danneggiate dal lavaggio;

mediante tessuti tinti per loccasione;

il consolidamento delle parti meno logorate, mediante inserimento di

supporti e loro fissaggio con punto posato;

la stiratura dellopera mediante ferro caldo ed appretto;

il fissaggio sul retro di un etichetta, con il numero di inventario del pezzo, in

quanto questo risulta sprovvisto delle targhette identificative, che si riscontrano invece negli
altri quattro manufatti.

Fasi di Restauro
Il primo problema presentatosi durante il restauro, stato lasportazione dellasta di
sospensione. Questa stata inserita a forza allinterno della coulisse, dopo il lavaggio in
acqua del pezzo; lavaggio che ha causato il ritiro del tessuto.
Per toglierla, quindi, senza causare ulteriori danni, stata scucita la parte superiore
della coulisse, dove si incontrano fodera e fronte policromo.
Terminata quest operazione, lasta, come da progetto stata pulita con carta vetrata
fine; mentre la parte di fodera in juta rimasta libera, stata stirata in modo ce la piega della
cucitura scomparisse.

Ultimate queste prime operazioni, lopera stata spostata in unapposita stanza1, per
essere aspirata con aspirapolvere e pennello, poi per essere vaporizzata con aria compressa2.
Per eliminare cos i depositi di polvere e sporco.
1
Il laboratorio provvisto di una sala atta allaspirazione e pulitura dei pezzi. In questo
separano opere da sottoporre a pulitura, da quelle che non ne necessitano.
Inoltre, in azienda, presente un piccolo laboratorio di chimica, dove si svolgono lavaggi su
tavolo a bassa pressione, prove di stabilit dei filati delle opere (per la preparazione al lavaggio dei manufatti),
tintura dei filati e dei tessuti necessari durante le fasi di restauro.
modo

si

2
Si

sfrutta

lazione

meccanica

dellaria

sui

filati

ed

tessuti.

Dopo di che si provveduto alla revisione, e al rinforzo dove necessario3, di tutte le


cuciture del pezzo, sia sul fronte che sui bordi laterali, avendo cura di utilizzare la stessa
tipologia di punti usati dallartista4.
Il consolidamento in alcuni punti, nella parte policroma, stato realizzato con
linserimento di un supporto di tessuto, tagliato con forbice seghettata5 ed inserito ( facendo
3
Filo di cotone 100 del colore pi idoneo per la parte policroma; filo 50 beige per i bordi e
fodera.

la

4
Si tratta di sottopunto quadro per il fronte; filza, che non emerge sul fronte dellopera, per i
bordi.

5
Cos si evita leffetto scalino, cio la presenza di uno spessore sotto il tessuto originale.
Inoltre la seghettatura impedisce a trame e orditi del materiale di dividersi con il tempo.

attenzione che fosse in drittofilo6), sotto la parte danneggiata. Il tutto stato fissato mediante
dei punti posati, a 0,5 cm luno dallaltro, eseguiti con filo 100 di cotone, in accordo
cromatico con la zona da consolidare.
Il consolidamento di una zona centrale del patchwork, realizzata in rami, e altri
tessuti pi delicati si rivelato pi complesso: qui si trattava di una mancanza vistosa di
tessuto, tanto da lasciare in vista la stoffa bianca sottostante.
Per questo loperazione stata eseguita con un supporto di seta, a trama rada, per coprire la
lacuna, e filo di seta a due capi per in punti posati (questi sempre distanziati 0,5 cm).

La sostituzione delle parti lacunose, tutte riguardanti un tessuto in lino lilla


deterioratosi durante il lavaggio ad acqua, stata eseguita dopo aver scelto un supporto in
lino, simile alloriginale per trama e titolo del filato. Il tessuto stato tinto mediante la
combinazione di due coloranti di sintesi: il bordeaux ed il grigio della Ciba Geigy7.

6
Cio che
compongono

trame e

orditi di supporto risultino perfettamente paralleli ai filati che


il
tessuto.

7
Coloranti solfonilici diretti, studiati per tessuti di alta moda e tessuti tecnici. Si tratta di
coloranti adatti alla tintura di tessuti vegetali, stabili alla luce e ai lavaggi con tensioattivi, anche piuttosto
aggressivi.
La tintura del nostro supporto, eseguita da A. Morassutti, avvenuta utilizzando una
soluzione acquosa di concertazione 1g/l, partendo da una temperatura di 50 C e arrivando 90C. Come
accelerante di reazione stato usato Na2SO4.

Per prima cosa, con lausilio del righello, indelebile e foglio di carta trasparente, sono state
rilevate le dimensioni e la forma precisa di ogni triangolo da sostituire. Sicuri della
correttezza delle misure, queste sono state riportate su foglio di carta, il quale stato tagliato,
ottenendo triangoli rettangoli identici a quelli del tessuto da sostituire.
Questi, uno alla volta, sono stati appoggiati e fissati con spilli sul tessuto di lino tinto,
precedentemente stirato in dritto filo.
Il lino, mediante forbici, stato tagliato ad 1 cm dal bordo del triangolo di carta; il bordo
stato piegato, stirato e fissato al supporto cartaceo con imbastitura8 mediante filo bianco.

Ottenuti cos i vari triangoli di tessuto e carta, quelli tra loro adiacenti sono stati uniti lungo i
cateti verticali e fissati al patchwork lungo le ipotenuse con sottopunto quadro. Per eliminare
i supporti cartacei stata rimossa limbastitura, lasciando cos liberi i due lati rimanenti dei
triang
oli.

8
Limbastitura una cucitura temporanea, fatta con filo bianco o nero, in modo che sia
facilmente visibile. Solitamente realizzata con grandi filze, viene eliminata alla fine delle operazioni di restauro.

La striratura del patchwork, svolta solo sul fronte dellopera, stata realizzata con
ferro da stiro caldo ed appretto, cos da ridare corpo ai tessuti.
Dopo loperazione anche la resa cromatica del manufatto ne ha guadagnato, per
lappianamento delle grinze che determinavano un eccessiva diffusione della luce.

Ultima fase, il fissaggio di unetichetta identificativa, sul retro del pezzo. Etichetta
realizzata in fettuccia, e cucita con dei sopraggitti perpendicolari ai lati delletichetta.

Patchwork Inv. n 4047

Autore: E. Forster
Propriet: Banca Popolare di Verona, P.za Nogara 2, Verona
Epoca: XX secolo
Misure: 160133,5 cm
Tecnica Esecutiva e Materiali: tecnica del patchwork geometrico, identico in tutto
e per tutto al patchwork n 4020, sia per i tessuti utilizzati, sia per la tecnica artigianale con la
quale questi sono stati tinti.
Lopera, come sistema di sospensione e sostegno, presenta ben due aste metalliche,
una in ottone, a sezione circolare, ed una in ferro a sezione quadrata; entrambe inserite nelle
coulisse ricavate dallunione tra fodera in juta e parte policroma, nei lati pi corti del
patchwork.
Stato Conservativo: Il pi piccolo dei patchwork, si presenta come il pi sporco dei
cinque, specie nella parte superiore del fronte, dove presente lasta in ottone, e sul retro,

dove si vedono distintamente i punti di contatto tra parete dappoggio e fodera in juta.
Sono presenti alcune piccole lacune nella parte policroma dellopera, alcuni probabilmente
voluti dallartista, inoltre il pezzo mostra, su tutta la superficie del fronte, cedimenti del filato
che unisce le varie parti geometriche in tessuto.

Progetto di Restauro
Il progetto di restauro per il patchwork n 4047 pressoch identico al progetto
previsto per il n 4020.
Fatta eccezione per la pulitura delle parti in tessuto e delle aste di sospensione: con
gomma wishab, per il fronte ed il retro del pezzo; sidol e carta abrasiva 20009 per lasta in
ottone; paglietta metallica per quella in ferro e la stesura di un
protettivo in ultima istanza
Il manufatto inoltre non necessita di sostituzione di parti
di tessuto, tanto meno la stiratura con ferro caldo.

Fasi di Restauro
In primo luogo, anche per questo patchwork, sono state
asportate le aste di sospensione, le quali sono state pulite: con
Sidol10
e carta abrasiva fine, lasta in ottone; con paglietta metallica lasta
in ferro. In ultimo stato steso a pennello, uno strato di
Incralac11 disperso in solvente nitro.
9
Carta abrasiva finissima, utilizzata in oreficeria e nella preparazione d cross-section.

10
Prima si era fatto un tentativo di pulitura meccanica, utilizzando il Bianco di Medoun ( o
Bianco di Spagna) disperso in acqua. Pulitura per lazione abrasiva dei granelli finissimi che caratterizzano
questa
polvere
bianca.
Poi
per
motivi
di
tempo
si

preferito
il
Sidol.

11

Prima della pulitura con gomma wishab per carta12, il manufatto stato aspirato e
successivame
nte
vaporizzato.

Si tratta di una vernice trasparente a base di resina acrilica (Paraloid e Benzotriazolo)


specifica per il trattamento protettivo di superfici in bronzo, rame e ottone, anche poste all'esterno.
L'incralac forma un film trasparente, brillante, elastico, con propriet consolidanti e fissative. I metalli trattati
risultano inoltre resistenti alle variazioni termo-igrometiche e protetti dal processo di ossidazione.
Il suo contenuto di inibitori di corrosione, derivati dal benzotriazolo, permettono inoltre un' azione passivante
di protezione dalla corrosione.

12

Ne esistono due tipi in commercio: quella morbida per pulitura de manufatti cartacei; quella pi dura, nata
per le fasi di pulitura degli affreschi e dei dipinti murali in genere.

Sono state in seguito revisionate tutte le cuciture delloggetto, e consolidate, con supporti e
punti posati, dove necessario, le componenti policrome del manufatto.

Poi, mediante wishab, stato pulito sia


il fronte che il retro del manufatto.
In ultimo, mediante trapano, sono state
forate le targhette metalliche che identificano il
patchwork, poste sul retro del pezzo Queste
sono state fissate con ago e filo.

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