Come gestire l'effetto frusta

(bullwhip) in tempi volatili

Di Nila LaVanaway Charles
01 I
Come gestire l'effetto
frusta (bullwhip) in
tempi volatili

Il 2020 e il 2021 sono stati anni che passeranno

alla storia. Definirli difficili è un eufemismo e
tuttavia, per chi opera nella supply chain, hanno
rappresentato un'opportunità per riflettere. Hanno
dimostrato quanto sia importante conoscere
profondamente la catena del valore della propria
azienda e come un solido legame con i fornitori
possa aiutare a mitigare i rischi e a contenere
la volatilità, senza perdere di vista i profitti.

Uno dei fenomeni studiati sui banchi di scuola è il

cosiddetto “effetto bullwhip” (o “effetto frusta”),
che spiega come la domanda dei consumatori
venga percepita in maniera amplificata man
mano che risale da valle a monte lungo la filiera,
dal rivenditore, al grossista, al produttore fino
al fornitore di materie prime, incrementando
progressivamente la quantità delle scorte ad ogni
segmento. I professionisti del procurement fanno
grandi sforzi di pianificazione e previsione per
bilanciare il costo delle scorte a magazzino con la
possibilità di rispondere in modo flessibile ai picchi
della domanda: sono disponibili programmi di Just-
In-Time, Vendor Inventory Management e tanti altri
strumenti per ridurre al minimo l'effetto bullwhip sui
bilanci. Nessuno è disposto a perdere opportunità
di vendita per mancanza di stock, ma nessuno vuole
bloccare più liquidità del necessario in forniture.

2
Come gestire l'effetto frusta
(bullwhip) in tempi volatili
Demand Signal
Consumer Retailer
Inventory Levels
Quando la domanda aumenta in
un dato segmento della filiera, nel
segmento successivo essa aumenta
da tre a cinque volte. È quindi facile
capire come l'effetto bullwhip possa
generare previsioni di quantità sempre
maggiori e, per estensione, livelli di
scorte sempre più grandi a mano a
mano che si risale lungo la filiera.
Un esempio del 2004 spiega perché
l'effetto bullwhip sia così importante. I
porti di Los Angeles, in California, si sono
trovati ad affrontare una situazione di
grave ingorgo; la mancanza di scorte ha
determinato una significativa perdita di
business per molti rivenditori.1 Questo
1
George Stalk Jr., Kevin Waddell. May/June 2006 “Surviving the China Rip Tide.”
Supply Chain Management Review.
2
George Stalk Jr., Kevin Waddell. May 2007 “Surviving the China Rip Tide.” BCG
Report, The Boston Consulting Group.
Forecast
Wholesaler Manufacturer Supplier
ha avuto una ripercussione diretta sui
comportamenti di rivenditori e produttori
rispetto a ordini e strategie di gestione
delle scorte. Pur utilizzando un porto
d'ingresso alternativo per riequilibrare
la situazione, i tempi di consegna si
sono infatti allungati aumentando le
necessità di magazzino. Di conseguenza,
i rivenditori hanno incrementato gli ordini
sperando anche in consegne parziali
e i grossisti hanno incrementato le
scorte per evitare di ridurre le vendite.
Alla fine la situazione si è stabilizzata
e i livelli di stock sono tornati alla
normalità, ma se non si fosse risolta,
quest'onda avrebbe continuato a
ripercuotersi su tutta la supply chain.2
3
Più di recente, a causa della pandemia
COVID, l’effetto bullwhip “tradizionale”
ha dovuto fare i conti con un improvviso
collasso della domanda in diversi ambiti.
Inoltre i produttori, le aziende di logistica,
i rivenditori e praticamente tutti i soggetti
della filiera hanno dovuto ridurre in
qualche misura le proprie attività, se non
addirittura interromperle completamente,
riducendo così le forniture disponibili.
I consumatori, appreso di questo
andamento dell'offerta dai notiziari,
hanno risposto cercando di aumentare
le proprie scorte. Ad esempio, temendo
che ci sarebbe stata una penuria di
prodotti, hanno fatto incetta di carta
igienica e di spray disinfettanti.
Suppl
D e m a n d
4
Questo è accaduto anche alle aziende.
Ad esempio, i dispositivi di protezione
personale (DPI), fondamentali per
garantire la continuità operativa,
hanno cominciato improvvisamente a
scarseggiare in tutto il mondo, aprendo
il mercato all'arbitraggio (ovvero
all'offerta di qualità variabile, dato che
tutti, dai brand della moda ai produttori
di alcolici, sono entrati in questo
mercato) e ad altri comportamenti
ancora più dannosi. E quindi anche le
aziende hanno risposto a un segnale
di carenza di offerta aumentando la
loro domanda (almeno a breve termine,
in un effetto bullwhip inverso).
y S i g n a l
Buying Behaviors Supply Signal

Consumer Retailer Wholesaler Manufacturer Supplier

Buying Behaviors

La combinazione dell'effetto bullwhip della supply chain possano reagire

tradizionale e di quello inverso può essere alle notizie trovate in rete senza
definita "effetto bullwhip riverberante" una piena comprensione di come
e questo fenomeno si è ripetuto più e il loro comportamento possa
più volte quando le ondate di COVID impattare lungo tutta la filiera.
hanno provocato il susseguirsi di fasi di
2. Grado di integrazione tra le catene di
lockdown e riaperture, in tutto il mondo.
fornitura: Le aziende si sono spostate
Oggi la supply chain è sempre più globale,
dalla verticalizzazione alla produzione
dunque anche le aziende localizzate
orizzontale integrata. Questo comporta
in aree con situazioni pandemiche in
la focalizzazione sui propri ambiti
miglioramento hanno inevitabilmente
di competenza e l’esternalizzazione
subito l'impatto delle chiusure in altre
degli altri processi, affidandosi
regioni. Tuttavia, il COVID non è l'unico
ai fornitori per le materie prime, i
fattore che determina il bullwhip
sottocomponenti, l'assemblaggio
inverso. Infatti, tre grandi cambiamenti
e la distribuzione, con modalità
avvenuti negli ultimi decenni hanno
variabili in funzione di proprietà
avuto un impatto sull'elaborazione
intellettuale e scelte strategiche.
e sul processo decisionale della
3. Fattore globalizzazione: Le supply
catena di approvvigionamento,
chain sono ora più lunghe che mai,
accrescendo la bi-direzionalità dei
dato che le aziende tendono a
segnali di domanda e offerta:
comprare e vendere a livello globale.
Anche quando sussistono parti della
1. Velocità e capillarità delle
catena di approvvigionamento di
informazioni: Oggi le informazioni
prossimità, la filiera è comunque nel
sono reperibili in modo molto rapido
suo complesso impattata da un clima
e sono disponibili per chiunque
geopolitico più o meno armonioso.
abbia accesso a Internet. Questo
determina che i “non professionisti”

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In un mondo perfetto questi cambiamenti
porterebbero a una supply chain più
fluida, snella e just-in-time, ma il 2020 ha
dimostrato che il nostro è tutt'altro che un
mondo perfetto. Infatti, la globalizzazione
e la pressione nella circolazione delle
notizie hanno incrementato, in alcuni
casi, la volatilità, fermo restando che i
consumatori e le aziende hanno reagito
senza avere il tempo di analizzare appieno
le nuove situazioni. Inoltre, l'outsourcing
ha aumentato la dipendenza non solo dai
fornitori diretti, ma anche dai sub-fornitori,
con un effetto a cascata di interruzione
degli acquisti se un fornitore a monte non
riesce a consegnare e, di conseguenza,
un ritorno all'accumulo di scorte per
evitare l'interruzione del business.
Non occorre fare lunghe ricerche per
trovare esempi del fenomeno di “bullwhip
riverberante” nelle pubblicazioni di
settore e nei media. Si pensi ad esempio
all'industria automobilistica che si
è trovata improvvisamente a dover
rallentare la produzione a causa della
limitata disponibilità di chip. La domanda
3
repressa derivata da un anno che ha
visto l'attività di guida necessariamente
ridotta, ha innescato un segnale di offerta
ai consumatori che, tipicamente, genera
un aumento delle scorte a monte nella
filiera. Questa aspettativa ha riguardato
moltissimi produttori di componenti,
desiderosi di riprendere l’attività. Tuttavia,
i produttori di chip di silicio hanno
comunicato al mercato una riduzione
della capacità di fornitura. La notizia ha
3
Tom Krishner, “As chip shortage goes on, cars are scarce and prices are up” ABC News May 13,
2021. Accessed on May 30, 2021 https://abcnews.go.com/Business/wireStory/chip-shortage-cars-
scarce-prices-77645971
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fatto scalpore. Ansiosi di acquisire clienti
e improvvisamente preoccupati della
possibile carenza di materiali, i produttori
di componenti hanno aumentato le attività
di acquisto, intensificando ulteriormente
la domanda. E se da una parte non si
stava necessariamente assistendo a un
incremento nelle scorte di auto, segmenti
della filiera stavano invece agendo
secondo questa logica. Con limitate
scorte di auto nuove a disposizione, i
rivenditori hanno iniziato a compensare
la minore capacità aumentando gli stock
di auto usate, spinti sia dalle limitazioni
dell'offerta che dall'aumento reattivo
della domanda da parte dei consumatori,
in quello che è stato un vero e proprio
“effetto bullwhip riverberante”.
Un altro esempio è rappresentato dal
caso di hackeraggio ai danni dell’azienda
Colonial Pipeline, per il quale è stato
chiesto un riscatto che ha costretto
la società a sospendere l'attività. La
notizia della contrazione delle forniture
si è diffusa rapidamente, propagandosi
lungo tutta la filiera, dai trasportatori ai
rivenditori e naturalmente ai consumatori,
specialmente nel sud-est degli Stati Uniti.
La risposta dei consumatori è stata quella
di recarsi presso le stazioni di servizio
per fare scorte di carburante. Questa
variazione della domanda, basata sul
segnale inviato dall’offerta, mostra bene
l'effetto “bullwhip inverso”. In questo
caso i servizi sono stati ripristinati con
una certa rapidità, riducendo gli impatti;
ciononostante, l’accaduto rappresenta
bene come i segnali di domanda e offerta
possano creare un effetto bullwhip
riverberante. Malgrado il rapido ripristino
dei livelli di servizio, la scarsità delle
forniture è stata tale che, in alcune aree,
fino all’80% dei distributori è rimasto
sprovvisto di carburante per diversi
giorni dopo la ripresa delle attività. Se
4
questo picco nella domanda non fosse
stato regolato adeguatamente, avrebbe
avuto un impatto sulla pianificazione
delle scorte a monte, in un effetto
bullwhip tardizionale. La presenza
combinata di entrambi i segnali di
domanda e di offerta alimenta l'effetto
di riverbero. Resta da vedere se il timore
del possibile ripetersi dell’esperienza
fatta spingerà verso una tendenza
all’aumento dei livelli delle scorte nella
filiera a valle o se sarà percepita come
un incidente presto dimenticato.
Man mano che la globalizzazione avanza,
il fenomeno del bullwhip riverberante
si presenterà più frequentemente e
occorrerà capirne i possibili effetti a lungo
e a breve termine. È opinione diffusa
che lo sbilanciamento della produzione
automobilistica verso la dipendenza dai
chip di silicio sia permanente, mentre
nel caso della Colonial Pipeline si è
trattato di un effetto a breve termine. I
professionisti del procurement dovranno
contribuire proattivamente per sviluppare
risposte strategiche in entrambi i casi.
Normalmente le supply chain funzionano
secondo un flusso e un riflusso naturale
4
Emma Newburger, “Colonial Pipeline resumes normal operations after hack, but many
gas stations still face shortages,” CNBC, May 15, 2021. Accessed on May 30, 2021
https://www.cnbc.com/2021/05/15/colonial-pipeline-resumes-normal-operations-after-hack.html
e questi effetti bullwhip possono creare
il caos, se non gestiti correttamente.
Per farlo è necessario pensare fuori
dagli schemi e ricorrere agli strumenti
innovativi dell'Industria 4.0 che, se estesi
al di là delle applicazioni più basiche,
ovvero la digitalizzazione dei processi
esistenti, sono in grado di potenziare
le capacità e i contributi dei Team.
Ad esempio, gli strumenti per il supplier
management possono ora andare oltre la
“semplice” gestione delle anagrafiche e
delle prestazioni dei fornitori, spaziando
verso la collaborazione. I tradizionali
programmi di gestione delle scorte
possono ridurre l'effetto bullwhip,
consentendo di condividere i segnali
relativi alla domanda con i propri
fornitori, ma l'intelligenza artificiale
(IA) e altri evoluti strumenti di settore
possono andare oltre, permettendo
ad esempio di verificare la capacità di
fornitura e cogliere segnali, a vantaggio
della pianificazione della domanda.
Un processo iterativo di questo tipo
sarebbe troppo complesso da gestire
con i tradizionali fogli di calcolo, mentre
le capacità di analisi avanzata sottese
dall'IA offrono soluzioni pronte all'uso.
Nel valutare le soluzioni tecnologiche
disponibili per migliorare la continuità
della supply chain, i professionisti
del procurement dovrebbero
concentrarsi su tre principali aspetti:
7
Visibilità della Supply Chain. La
visibilità sulla catena di fornitura è
oggi più complessa che mai a causa
della globalizzazione e dei fattori
di integrazione precedentemente
menzionati. In passato i produttori erano
integrati verticalmente, mantenendo
il controllo e la supervisione dall'inizio
alla fine, dalla materia prima al prodotto
finito. Se un macchinario si rompeva
durante il processo produttivo, veniva
rapidamente identificato e riparato. Oggi
invece le aziende possono dipendere
da attrezzature collocate in fabbriche
in cui loro, o persino i fornitori dei loro
fornitori, potrebbero non mettere mai
piede, tanto meno sapere se funzionano
correttamente. La linea produttiva
tradizionale si è oggi trasformata in
una serie di aziende, in diversi paesi,
ciascuna delle quali deve far fronte ai
propri fattori di rischio. Questo ha reso
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l'approccio olistico alla supply chain più
importante e più complesso che mai.
Per gestire questo scenario le aziende
devono guardare oltre la tradizionale
gestione dei fornitori e monitorare
l'intera rete. Da tempo il procurement
pone l'accento sul category
management quale leva per aumentare
la visibilità operativa. Suddividere i
fornitori in base alla geografia, alla
categoria e all'importanza strategica è
il primo passo. Ordinare e classificare
i fornitori in base a tutta una serie
di fattori di rischio, controllandone
l'ecosistema a livello granulare, è
possibile grazie a tecnologie 4.0,
come la visibilità a 360° offerta dalle
soluzioni JAGGAER, che permette
di individuare più rapidamente le
potenziali vulnerabilità e gestire l'intera
catena di fornitura in modo olistico.
Diversificazione della Supply Chain.
Pensare a una diversificazione
finalizzata alla riduzione del rischio,
su modello di un portafoglio azionario,
può sembrare eccessivo. C'è tanto
da tenere sotto controllo nel contesto
della finanza e i fondi si sono evoluti
proprio per permettere agli acquirenti
di diversificare il proprio portafoglio
minimizzando lo sforzo di gestione. Allo
stesso modo, le tecnologie moderne
aiutano a gestire la complessità
dei fornitori in modo da poter
trarre vantaggio da un portafoglio
fornitori diversificato. Storicamente
il procurement ha sempre cercato
di dimensionare correttamente la
base fornitori e di ridurre al minimo la
frammentazione dei costi, ma questo
può comportare una dipendenza
da specifici fornitori. Ad esempio,
l'approvvigionamento esclusivo
riduce la capacità di negoziare e
accresce il potere del fornitore. A
volte è la decisione giusta, ma a
volte non lo è. E’ importante saper
riconoscere e gestire la differenza.
La tecnologia può aiutare in molti modi.
Ad esempio, la maggiore visibilità
sulla spesa offerta, praticamente in
tempo reale, dalla soluzione JAGGAER
Spend Analytics in abbinamento al
Category Management, permette di
vedere facilmente tutti i fornitori per
categoria e di analizzare come l'azienda
sta allocando le proprie risorse,
potendo così capire se è l’approccio è,
magari, troppo concentrato o troppo
frammentato. L’utilizzo di strumenti per
la valutazione delle performance del
fornitore e la gestione delle relazioni
permette inoltre di capire come questi
stia operando e prendere decisioni
strategiche informate. Avere più
fornitori in diverse aree geografiche e
categorie consente di non dipendere
mai da una regione o da un fornitore
in particolare. Per esempio, dopo lo
scoppio della pandemia, gli Stati Uniti
hanno dovuto affrontare drammatiche
carenze nell'approvvigionamento
perché la maggior parte dei fornitori
era situata in Asia. La diversificazione
comporta però una maggiore esigenza
di collaborazione strategica con i
fornitori. Le relazioni strategiche
non solo possono aiutare a mitigare i
rischi ma, se utilizzate correttamente,
possono anche stimolare la redditività
e l'intera catena del valore.
9
Proattività della Supply Chain. Il modo
migliore per mitigare il rischio è evitarlo e/o
minimizzarlo. Sfruttando le funzionalità di
analisi più moderne, i team di procurement
possono gestire proattivamente il controllo
dei rischi. I progressi dell'Augmented
Analytics e dell'Intelligenza Artificiale
permettono sia l'analisi predittiva che
quella prescrittiva. La soluzione JAGGAER
On-Time Delivery Predictor, ad esempio,
può prevedere se una spedizione arriverà
in ritardo ancor prima che l'ordine venga
effettuato, con una precisione fino al 95%.
L'analisi prescrittiva fa un ulteriore passo
avanti fornendo suggerimenti. L'analisi
predittiva può ad esempio segnalare che
i prezzi del petrolio aumenteranno di una
certa percentuale e, in questo caso, il
sistema consiglierà di rinegoziare i prezzi
con fornitori specifici o di effettuare un
ordine nella stessa giornata, per anticipare
la fluttuazione dei prezzi in arrivo.
Queste funzionalità continueranno a
progredire e saranno centrali per le
aziende nella gestione della rete di
10
fornitura. Ad esempio, la Germania sta
emanando nuove norme in materia di
sfruttamento della forza lavoro che
interessano la catena di fornitura ad
ogni livello. L'IA abbinata all'analisi dei
fornitori e delle spese può contribuire
all'individuazione di potenziali violazioni
e di partner commerciali non conformi.
L'utilizzo di strumenti tipici dell'Industria
4.0, se adeguatamente selezionati, può
accrescere l'efficacia complessiva del
procurement. Gli strumenti di supplier
management, in particolare, possono
andare oltre la semplice gestione dei
profili e delle prestazioni dei fornitori,
aprendosi all’ambito della collaborazione.
Le soluzioni tecnologiche aiutano a
trovare potenziali fornitori effettuando
ricerche via internet in modo più completo
di quanto sia umanamente possibile,
indipendentemente dal numero di ore
dedicate a tale attività. L’abbinamento a
soluzioni di ottimizzazione permette di
individuare le migliori opzioni, ad esempio
in termini geografici o di globalizzazione.
Il procurement si trova in una posizione
privilegiata per contribuire a gestire
l’effetto “bullwhip riverberante”, sia che
si tratti di interagire con i fornitori per
controllare i costi di magazzino innescati
dai segnali fronte domanda, sia che si
tratti di identificare e attivare interventi
tesi a massimizzare i ricavi e a controllare
i costi, anche in condizioni di volatilità.
Selezionare il provider di soluzioni
per il processo di acquisto capace di
soddisfare tutti questi requisiti può non
essere facile per un professionista del
procurement. Più che una semplice
azienda di tecnologia sarà necessario
trovare un partner tecnologico con cui
lavorare in sinergia per far fronte a sfide
complesse e in continua evoluzione.
JAGGAER risponde perfettamente a
questi requisiti per la sua capacità
di offrire soluzioni “best of breed”
modulari, a supporto dell’intero processo
di procurement end-to-end. Questo
approccio permette ai clienti di partire
a piccoli passi, collaborando con il team
di esperti JAGGAER per trovare il giusto
mix di innovazione in grado di soddisfare
le specifiche esigenze, offrendo al
contempo la scalabilità nel tempo, il
tutto attraverso un'unica piattaforma.
Con più di 25 anni di esperienza nella
risoluzione delle più complesse sfide del
procurement e un’aggressiva roadmap
digitale, JAGGAER offre le competenze e
gli strumenti necessari per aiutarvi a creare
valore e a gestire i rischi in una supply
chain sempre più globale e dinamica.
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 About JAGGAER:
Procurement Simplified

JAGGAER assicura valore nella gestione del procurement attraverso

la sua rete globale servita da uffici situati nelle Americhe, APAC, Asia
ed EMEA. JAGGAER sviluppa e fornisce soluzioni complete source-to-
settle basate su SaaS, che includono funzionalità evolute per lo Spend
Analytics, il Category Management, il Supplier Management, il Sourcing,
il Contract Management, l’eProcurement, la Fatturazione, il Supply Chain
Management e l’Inventory Management. Tutto in un’unica piattaforma,
JAGGAER ONE. JAGGAER è all’avanguardia nelle soluzioni per la gestione
della spesa da oltre 25 anni e continua a guidare la curva dell’innovazione
ascoltando i clienti e le parti interessate in tutti i settori del mercato,
compresa la pubblica amministrazione, e il mondo accademico.

Per maggiori informazioni visita JAGGAER.COM/IT

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Ti presentiamo l'autore

Nila LaVanaway Charles è Chief Executive Officer di

Pierpont Holdings, LLC. Nila ha maturato profonda
esperienza nell'ambito della supply chain, del
procurement e della tecnologia per la supply chain
lavorando, sin dal 2004, in una vasta gamma di settori,
dall'elettronica di consumo ai dispositivi medici. Per
diversi anni ha lavorato come esperta in materia e
consulente per l'adozione di tecnologia nelle funzioni
supply chain e procurement. Nel 2019 è diventata
CEO di Pierpont Holdings, società di consulenza
e servizi per l'ottimizzazione source-to-contract
attraverso l'efficienza dei processi e la tecnologia.

About Pierpont Holdings

PIERPONT HOLDINGS LLC è una holding che si
occupa attivamente di tecnologie innovative per la
trasformazione del business. L’ attività si incentra
in primo luogo sul procurement B2B (Business to
Business), processo che rappresenta la più grande
opportunità dopo le vendite, con un valore di oltre
9 trilioni di dollari/anno solo negli Stati Uniti. Nelle
organizzazioni più tradizionali, l’identificazione di nuove
opportunità di innovazione del prodotto, di risparmio
e di miglioramento del cash-flow si sta esaurendo.
Con tecnologie di ultima generazione e processi
brevettati S2C, Pierpont può aiutare la vostra azienda ad
aumentare l'impatto su ogni opportunità di risparmio.

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