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Appunti su:

The Jews and Modern Capitalism


di Werner Sombart
L'opera è divisa in tre parti. I capitoli sono numerati invece di seguito, e non ricominciano con l'inizio della parte cui appartengono. I capitoli sono in
tutto 14; 7 per la I parte, 5 per la II e 2 per la III e ultima parte.

Le parti dell'Opera si intitolano come segue:

Prima parte: Il contributo degli ebrei alla vita economica moderna

Seconda parte: L'attitudine degli ebrei per il moderno capitalismo

Terza parte: L'origine del "genio ebraico"

Il primo capitolo, Introduzione, definisce statisticamente e biologicamente l'oggetto della ricerca, l'ebreo, comparando due metodi: quello statistico
e quello genetico. Qui certamente mi incuriosisce la comparazione ai fini di validare una terza analisi, tra un metodo di analisi
matematica, quale la statistica e una disciplina biologica quale la genetica che fonda parte consistene dei suoi assunti proprio sul
metodo statistico. Quindi la domanda da porsi è: "È affidabile o sensato comparare due ambiti di cui l'uno sia pesantemente
debitore nel suo costituirsi all'altro per avere materiali fondativi per una terza analisi?" A ogni modo qui Sombart, d'ora in poi S., cerca
di stabilire che cosa significhi "essere ebreo".

Il secondo capitolo inerisce la storia economica, analizzando lo spostamento dei centri della vita economica europea nel corso dei secoli, da sud
verso nord e cercando di cogliere parallelismi o al contrario contraddizioni fra i movimenti migratori delle comunità ebraiche e la vita economica
nelle località europee.

Nel terzo capitolo S. descrive la crescente e poi stabile e massiccia partecipazione ebraica al commercio internazionale, sia quantitativamente sia
qualitativamente, per esempio con l'introduzione di nuovi beni indifferenziati (ingl. commodities) usati come scambio per ottenere altri beni.

Nel quarto capitolo è descritta la creazione di nuove colonie ebraiche nel mondo per esempio nelle Indie Orientali, in Sudafrica e Australia e
soprattutto in America, con una speigazione sul legame più forte degli USA con l'ebraismo e sul debito che ha l'America verso gli immigrati ebrei.

Nel quinto capitolo S. affronta la formazione dello Stato moderno e la relazione fra i fondatori di questo ente politico con gli ebrei causa una
"somiglianza di interessi" in tutta Europa e fuori Europa (UK, Paesi Bassi, Francia, Germania, Austria e USA).

Nel sesto capitolo si studia la predominanza del commercio nella vita economica. Qui è bene tenere presente che sarà poi la finanza a
scalzare persino il commercio dal trono della vita economica. In questo capitolo S. parte dallo studio della Borsa Valori (ingl. stock
exchange), in una prima sezione sull'origine dei titoli (ingl. securities), in una seconda analizzandone la compravendita Interessante che si
nominino qui i Rotschild!, in una terza sezione la creazione dei titoli e nell'ultima sezione la "commercializzazione dell'industria".

Il settimo capitolo è dedicato da S. alla "Crescita di un punto di vista capitalistico nella vita economica" evidenziando come l'assetto presente
dell'economia debba per le strutture esterne e per lo "spirito interno" moltissimo all'ebraismo; S. qui analizza una pletora di pratiche commerciali e
pubblicitarie padroneggiate dagli ebrei.

La Seconda Parte si apre con l'ottavo capitolo: espone il "problema" centrale dell'opera ossia la definizione dell'attitudine ebraica in quanto tale e
S. la individua proprio nel capitalismo e ne descrive lo sviluppo attraverso "circostanze oggettive" e "circostanze soggettive".

Il nono capitolo tratta la definizione di "capitalismo" e si chiede che cosa sia l'"imprenditore/appaltatore capitalista" (ingl. capitalist undertaker),
quale sia la sua duplice natura di uomo che persegue un obiettivo ma è disposto a commerciare, scambiare: S. procede quindi analizzando
separatamente i termini di "imprenditore" e "commerciante" (ingl. trader).

Il decimo capitolo parla delle predette "circostanze oggettive nell'attitudine degli ebrei al moderno capitalismo" e le individua e descrive in quattro
sezioni: innanzi tutto nella Diaspora, nelle loro abilità linguistiche, e nella loro "gran corrispondenza" (prima sezione); quindi analizza il concetto di
"ebreo come straniero" e elenca i vantaggi di questa condizione aliena (seconda sezione); quindi descrive la natura della semicittadinanza ebraica
negli stati di residenza, e descrive le conseguenze delle restrizioni stavolta negative legate a detta condizione (terza sezione); nella quarta e ultima
sezione del capitolo S. affronta la questione della "ricchezza degli ebrei", analizzando i avri casi europei e la relazione degli ebrei con il
prestito di denaro a interesse e la** relazione di questa attività con la crescita del capitalismo moderno**.

Il capitolo undicesimo tratta l'aspetto culturale, o meglio religioso e descrive la relazione fra la religiosità ebraica e l'attitudine al capitalismo; ne
Il capitolo undicesimo tratta l'aspetto culturale, o meglio religioso e descrive la relazione fra la religiosità ebraica e l'attitudine al capitalismo; ne
analizza le fonti (Bibbia, Talmud, e i vari codici rabbinici) affrontando l'analisi "realistica"/critica di dette fonti; quindi affronta la natura del
giudaismo e del capitalismo stante la natura contrattuale di questa religione (NdRil famoso "Contratto con Dio", oggetto anche di un fumetto
del fumettista ebreo Eisner) e la concezione quantitativa del peccato; quindi si analizza l'idea di ricompensa/punizione e l'effetto della
dottrina religiosa ebraica dell'uso etico della ricchezza in relazione allo sviluppo del capitalismo; si affronta il tema della "razionalizzazione
dell'esistenza"; quindi il ruolo di Israele fra le Nazioni e S. ne individua un cardine nell'autoghettizzazione degli ebrei (NdR Punto chiave: furono
solo vittime o furono solo artefici; o accadde qualcosa di attribuibile a entrambe le situazioni?), S. sembra inclinare verso la seconda
ipotesi delle tre; infine la relazione fra Giudaismo e Puritanesimo, segnalata come problema difficile da sciogliere.

Il capitolo dodicesimo riguarda le "caratteristiche ebraiche" e la domanda se esse siano innanzitutto specifiche degli ebrei o no. Quindi S. descrive
un tentativo di soluzione analizzando l'intelletto e l'intelettualismo ebraici, puntando su caratteristiche come adattabilità e mobilità; quindi va più in
profondità esaminando tali caratteristiche quando applicate al capitalismo e la triade Giudaismo-Capitalismo-Liberalismo, concludendo che l'ebreo
è un ottimo imprenditore e anche ottimo commerciante per natura.

La parte Terza affronta in due capitoli tali temi: nel tredicesimo il "Problema della Razza" (testualmente cit.) ossia il problema generale della
razza e della razza ebraica nella fattispecie: l'antropologia dell'ebreo e la domanda chiave: "Sono gli ebrei una razza pura?" con l'esame delle
differenze fisiognomiche e persino fisiologiche, inclusa la questione dei matrimoni misti; quindi cosa significhi "razza" e in che senso si possa dire
che gli ebrei siano "un distinto gruppo antropologico". [NdR qui è di estremo interesse come si possa applicare e relazionare
sensatamente un concetto culturale (antropologico) a un dato biologico (razza, oggi direbbero etnia)]; quindi il problema della
conservazione del "genio ebraico" tornando sui contrasti fra ebrei e altri popoli, sulla Diaspora, con una ritrattazione dei temi dei capitoli X, XI e XII,
con la domanda finale se il "genio ebraico" sia un prodotto di natura o di artificio: importante, per S. le conclusioni dei teorici della razza
sarebbero inaffidabili; ci si chiede quindi se le "caratteristiche ebraiche" siano accidentali, e ci si domanda se siano frutto di "sangue" o
"ambiente" (NdR tema importantissimo: determinismo biologico vs. determinismo ambientale).

L'ultimo capitolo, il quattordicesimo, descrive le vicissitudini del popolo ebraico dalle origini fino alla contemporaneità (NdR vi è una interessante
dicotomia tra Silvanismo e feudalesimo opposti a Saharismo e capitalismo); si noti che gli ultimi paragrafi si intitoano "Gli ebrei e il danaro"
e "Gli ebrei e il ghetto".

Segue la sezione delle note e dei Riferimenti Bibliografici.

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