Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
2
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
3
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
4
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
5
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
6
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
7
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
8
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
9
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
10
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
11
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
12
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
13
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
14
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
15
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
16
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
17
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
18
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
19
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
20
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
21
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
22
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
23
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
24
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
25
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
26
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
27
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
28
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
29
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
30
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
31
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
32
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
33
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
34
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
35
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
36
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
37
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
38
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
39
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
40
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
5. "Bannalità di base"
41
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
42
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
43
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
44
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
45
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
46
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
I primati dell'arte
(non solo le scimmie dipingono ...)
47
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
1. L'insensato
Nell'opera citata si sommano e si accumulano,
sovrapponendosi, numerose asserzioni
sull'insensato che, se nelle fiabe i sassolini, le
molliche, i fili di lana consentono di ripercorrere
un tracciato labirintico, qui l'insieme delle
affermazione costituisce, è, il labirinto, ed esse
conducono ad un altro effetto, a cercarlo tra le
figure retoriche, come d'iperbole, risonante come
un fragore martellante, di certo eccessivo.
Elencherò buona parte di queste asserzioni, ma
non tutte! Si deve dire che, spesso, esse si
presentano nelle forme elementari di soggetto
(l'insensato, of course), copula e nome del
predicato, oppure predicato verbale e
complemento oggetto:
48
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
49
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
50
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
51
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
52
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
53
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
*
L'insensato, che pare la cifra dominante ovunque
su tutto e tutti, si presenta in effetti non soltanto
come un concetto eccessivo, ma eccessivamente,
nel testo citato. Nelle "Glosse a l'arte moderna
dopo le avanguardie storiche" (datato agosto
54
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
55
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
56
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
57
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
58
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
59
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
60
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
2. Le scimmie pittrici
Se le scimmie dipingono (e bene), gli umani non
sanno che farsene dei pastelli di cera (se non
mangiarseli). L'episodio avviene nel 1980 in una
scuola elementare di Harlem. Nel tempo
impiegato dal maestro a distribuire i fogli ed a
spiegare cosa dipingere, un terzo della classe
aveva provato ad assaggiare i pastelli e cinque li
avevano ingeriti. La grande stagione della pittura
delle scimmie è stata quella compresa tra il 1950
e il 1964 (il suo apogeo nel 1957 , con
l'esposizione a Londra, presso l'Institute of
Contemporary Art, di Paintings by
Chimpanzees), scrive Simonetti in "La pittura e le
scimmie pittrici" (datato ottobre 1993). Forse fu
colpa dell'action painting o dell'espressionismo
astratto se una trentina di scimmie conquistarono
un posto nella storia dell'arte. Simonetti riporta il
giudizio di Dalì, per il quale la mano di Jackson
Pollock non era all'altezza di quella degli
scimpanzé. Nel decimo paragrafo dell'articolo
citato, Simonetti descrive i tre stadi in cui evolve
la pittura degli scimpanzé, ma se egli ne parla
("la loro pittura è un affare che riguarda
esclusivamente la nostra cultura"), sbrigata la
curiosità personale sull'argomento, l'obiettivo del
discorso si presume che sia il deteriorarsi di
"conoscenza e gusto" ("ogni pretesa di giudizio,
che non sia quella degli esperti prezzolati, appare
adesso come una stravaganza"), ovvero la crisi
dell'arte moderna dove "il vero è soltanto una
61
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
62
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
3. Il principio attivo
Nello "Schizzo su un particolare progresso
dell'alienazione sociale" (1998), nella tesi 5.1 si
legge che la pratica di controllare lo stato della
mente raggiunge il suo culmine nel 1952 con
l'introduzione in psichiatria della cloropromazina
e qualche anno dopo delle benzodiazepine. "Le
benzodiazepine rappresentano in assoluto il
farmaco di cui più si abusa nel mondo, tanto che
la storia della follia non può più essere
raccontata, né in teoria, né in pratica, senza
queste sostanze che ne sono parte integrante. Con
esse il controllo è uscito dall'istituzione totale e si
è diffuso nel territorio. Negli Stati Uniti nel 1955
gli internati nei manicomi erano circa
seicentomila, vent'anni dopo si erano ridotti a
poco più di centocinquantamila, di contro, la
popolazione che fa uso di psicofarmaci è
aumentata di venti volte e il suo tasso di crescita
non tende a diminuire".
63
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
4. Trou
Simonetti, in "Quando la scuola incontra
l'affezione mentale: il buco di Matisse" (1998),
scrive che, davanti al fait pictural, i soggetti
inconciliabili, e resi uguali da "un'antropologia
totalitaria", sono "il fanciullo, il folle e il
primitivo". Egli riferisce che a Roma una
bambina, alla mostra di Matisse, rivolgendosi alla
maestra chiedeva perché ci fosse un buco nel
quadro. Ritrovare l'oggetto perduto è ritrovare la
chose, das Ding ed essa è rappresentata da un
buco, da un vuoto. La totalità abita nel buco
(Simonetti cita Lacan in francese: "si la totalité
n'est pas pensable, du moins ne serait-elle pas
inimaginable et le trou serait son lieu"). La
bambina rimane senza risposta e Lacan
perentorio dice: "Personne ne sait ce que c'est, ce
trou". Ma Simonetti forse lo sa.
2 giugno 2005
64
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
65
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
66
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
67
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
68
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
69
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
70
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
71
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
72
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
73
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
74
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
75
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
1 luglio 2006
Nota
Il nome Club degli Incorreggibili era una delle
firme pensate dal gruppo di detenuti, autore del
testo sopra citato, Ogni uomo deve avere delle
buone ragioni per alzarsi al mattino, che così
ricorda la questione della firma collettiva, poi, a
dire il vero, rifiutata “per l'estrema varietà dei
soggetti” firmatari:
“Tra un bicchiere e l'altro, ne avevamo trovate
anche di buone. Da un irridente e sorridente club
degli incorreggibili - incorreggibili nel tentare
innovazioni e sperimentare intelligenza, a
dispetto di tutto, art. 90 compreso - ad un più
enigmatico ma, svelato il mistero, simpaticissimo
gli amici del solitone (chiamasi solitone un'onda
che, a differenza delle consorelle, non si infrange
né si spezza o interrompe, continuando a
riprodursi a lungo, quasi inesauribilmente, pur
modificandosi. Il fenomeno fu rilevato per la
prima volta da un gentiluomo inglese dell'800
che, cavalcando lungo un canale, si accorse di
questa onda curiosa, desueta ed ostinata; oggi,
76
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
77
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
La tiepida sopravvivenza
Né apocalisse né rivoluzione
78
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
79
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
80
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
81
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
82
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
83
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
84
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
85
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
86
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
87
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
88
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
89
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
90
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
91
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
92
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
93
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
94
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
95
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
96
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
97
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
98
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
99
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
100
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
101
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
102
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
103
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
104
Dalla cosa alla causa (della rivoluzione)
25 luglio 2007
105