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SCIENZE

IL SISTEMA NERVOSO E RITA LEVI-MONTALCINI

I
In tutti gli animali, il sistema nervoso è la rete di coordinamento e controllo che riceve
tutte le informazioni, le interpreta e risponde ad esse in vari modi.
Il sistema nervoso controlla, regola tutte le funzioni dell’organismo.
e comprende diversi organi: il cervello, il cervelletto, il midollo spinale e i nervi, tutti
formati dallo stesso tessuto, il tessuto nervoso.
Il tessuto nervoso è un tessuto perenne, cioè le sue cellule, dopo aver raggiunto il
numero necessario ed il giusto grado di specializzazione perdono completamente la
capacità di moltiplicarsi. Perciò una lesione che distrugge le cellule nervose
rappresenta un danno permanente.
Il sistema nervoso è una rete di cellule nervose dette neuroni.
La cellula nervosa tipica è formata da: corpo cellulare, dendriti e assone.
Il corpo cellulare è la cellula vera e propria contenente il nucleo e gli organuli cellulari.
I dendriti sono prolungamenti brevi e ramificati, che ricevono gli impulsi nervosi e li
inviano al corpo cellulare.
L’assone è un prolungamento lungo che conduce gli impulsi provenienti dal corpo
cellulare.
In alcuni vertebrati, uomo compreso, l’assone è rivestito da una sostanza chimica di
natura grassa, la mielina, che funziona da isolante. Il rivestimento di mielina aumenta
la velocità di conduzione degli impulsi.
Gli assoni di più neuroni sono riuniti in un fascio e formano un nervo.
Le piante e gli animali unicellulari non hanno cellule nervose, anche se reagiscono a
modificazioni dell’ambiente esterno mediante risposte di natura chimica.
Nell’uomo, il sistema nervoso è suddiviso in : sistema nervoso centrale e sistema
nervoso periferico.
Il sistema nervoso centrale comprende il cervello e il midollo spinale (contenuto nella
colonna vertebrale).
Il sistema nervoso periferico è formato da nervi che partono dal sistema nervoso
centrale e da nervi che vi arrivano. Fa parte del sistema nervoso periferico anche il
sistema nervoso autonomo che regola gli organi interni del corpo.
Il sistema nervoso centrale, quello periferico e quello autonomo sono collegati e
collaborano tra loro. Se uno stimolo proviene dalla periferia del corpo raggiunge il
cervello, questo lo analizza ed elabora una risposta. A volte gli stimoli producono,
prima di giungere al cervello, una risposta muscolare automatica ed involontaria, che
viene detta arco riflesso. Ad esempio, se accidentalmente si tocca una superficie che
scotta, immediatamente si ritrae la mano.
Il cervello è la parte più importante e contiene molti miliardi di cellule. È diviso da un
profondo solco in due parti chiamate emisferi cerebrali, destro e sinistro, collegati fra
loro. La parte più esterna, chiamata corteccia cerebrale, è formata da sostanza grigia,
spessa pochi millimetri, di forma irregolare per la presenza di solchi e pieghe.
La corteccia contiene i centri che controllano il movimento, la sensibilità, il pensiero, la
memoria e tutte le funzioni più elevate dell’apprendimento che consentono la vita di
relazione con il mondo esterno.
Il cervelletto è una formazione posta sotto gli emisferi cerebrali. Svolge funzioni di
controllo dei movimenti volontari e del linguaggio. Senza il controllo del cervelletto
non riusciremmo né a stare in piedi, né a pronunciare parole comprensibili.
Le malattie del sistema nervoso sono sempre allarmanti e a volte molto gravi, perché è
questo sistema che ci consente di controllare e di rispondere a tutti gli stimoli che
provengono dall’esterno. Le malattie degenerative sono chiamate così perché
provocano un danno alle cellule nervose, impedendo a poco a poco il loro
funzionamento. Le cause possono essere tante: un virus, un’intossicazione per droga,
alcol, sostanze tossiche come i metalli pesanti ed altre ancora. Tra le malattie
degenerative più note e gravi si ricordano il morbo di Alzheimer e il morbo di
Parkinson.
Le malattie traumatiche possono essere dovute ad una malattia o più spesso ad un
trauma causato da un incidente con danni gravissimi al midollo spinale. L’effetto più
frequente è la paralisi di una o più parti del corpo.

Una donna che si è dedicata allo studio dello sviluppo del sistema nervoso è la
scienziata italiana Rita Levi-Montalcini, insignita del premio Nobel nel 1986. Nacque a
Torino nel 1909 insieme alla sorella gemella Paola. ll padre ingegnere, Adamo Levi, e la
mamma pittrice, Adele Montalcini, insegnarono ai loro quattro figli ad amare
profondamente la cultura. Nella sua autobiografia Elogio dell’imperfezione (1988) la
scienziata racconta come da adolescente volesse fare la scrittrice, ma che a vent’anni i
suoi interessi cambiarono: si iscrisse alla facoltà di medicina, laureandosi nel 1936. Tra
i suoi colleghi di studio c’erano Salvatore Luria e Renato Dulbecco, anch’essi futuri
premi Nobel; insieme frequentavano i corsi di un grande biologo, Giuseppe Levi,
studioso della crescita cellulare, in particolare nel tessuto nervoso. Nel 1938 il governo
fascista approvò le leggi razziali contro i ‘non ariani’, tra cui gli ebrei. Molti scienziati e
intellettuali furono costretti a partire per l’estero. Rita Levi-Montalcini, ebrea, andò in
Belgio, per ritornare in Italia nel 1940, alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia nella
Seconda guerra mondiale. Dopo numerose difficoltà e peripezie non potendo
frequentare l’università, ma volendo continuare le sue ricerche, allestì un piccolo
laboratorio nella propria camera da letto. Nel 1945 riuscì a riprendere le sue ricerche
all’Università di Torino. Nel 1947 fu invitata negli Stati Uniti dal professor Viktor
Hamburger, biologo della Washington University di St. Louis, che le offrì di proseguire
insieme i suoi studi sul sistema nervoso embrionale dei vertebrati, argomento allora
ancora poco studiato. Alla partenza, la Levi-Montalcini pensava di tornare a casa entro
qualche mese, ma a St. Louis trovò un clima scientifico molto vivace, aperto a
chiunque avesse voglia di impegnarsi e tornò in Italia definitivamente soltanto nel
1977. Negli anni 50 molti fenomeni biologici erano ancora sconosciuti; fra tutti, il più
misterioso rimaneva il funzionamento del sistema nervoso. Nella seconda metà
dell’Ottocento Giulio Bizzozzero, dell’Università di Torino, aveva definito perenni le
cellule nervose perché incapaci di duplicarsi dopo la nascita. Ma alla fine degli anni
Cinquanta Rita Levi-Montalcini individuò una proteina prodotta dalle cellule nervose
stesse che, invece, è in grado di favorirne la moltiplicazione e di dirigere la crescita
delle fibre nervose verso i vari organi. Successivamente scoprì anche che la proteina
era in grado di coordinare il funzionamento dei sistemi nervoso, endocrino e
immunitario. Ciò dimostrava che il tessuto nervoso non ha una struttura fissa e
immutabile dalla nascita, ma la sua crescita può essere facilitata (anche se in misura
minore di altri tessuti) da una sostanza che fu chiamata Nerve growth factor o NGF
(«Fattore di crescita dei nervi»). Insieme all’americano Stanley Cohen, un altro
ricercatore dell’Università di St. Louis, la scienziata isolò e studiò una molecola
proteica simile al NGF, trovata nel veleno di serpente e nelle ghiandole salivari dei topi.
Si scoprì così l’esistenza di una vasta famiglia di proteine, chiamate poi neurotrofine,
che hanno la proprietà di favorire e guidare la crescita delle cellule nervose e di cui
l’NGF è il capostipite. Rita Levi-Montalcini, oltre ad essere una grande scenziata fu
molto attiva in campagne di interesse sociale, per es. contro le mine anti-uomo o per la
responsabilità degli scienziati nei confronti della società. La Fondazione Rita Levi-
Montalcini, rivolta sin dalla costituzione alla formazione e all'educazione dei giovani,
ha ampliato nel 2001 la sua finalità per "venire in aiuto alle donne dei paesi del sud del
mondo, in particolare nel continente africano", favorendo l'accesso  all'istruzione
negato "per creare una classe educata di donne in grado di assumere posizioni
direttive a livello sociale, politico e scientifico" e proprio nel 2001, grazie ai suoi meriti,
la scienziata fu nominata senatore a vita.

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