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Il sistema neuro – endocrino è la chiave di volta della comunicazione che avviene tra mente e corpo
Tutti gli stimoli, siano essi ambientali, fisiologici o psicosociali hanno come unico obiettivo finale la regolazione genica.
Sia nell’uomo che negli animali nei primi anni di vita la fonte di questi stimoli sono i genitori ed in particolare il coinvolgimento
emotivo con questi a cui viene dato il nome di imprinting filiale.
L’ascolto della voce materna permette ad esempio una attivazione molto più forte a livello neuronale rispetto che all’ascolto di una
voce estranea o a cui il soggetto non attribuisce lo stesso valore emotivo (Leibniz Institut fur Neurobiologie di Magdeburgo)
La mancanza di tale apporto emotivo può provocare una crescita scorretta con disturbi del comportamento, dell’apprendimento,
malattie psichiche, malattie del sistema immunitario e malattie neoplastiche (Vescovi, 2005).
E stato inoltre osservato come in tali soggetti è frequente una attività neuronale deficitaria a livello del sistema limbico sede
dell’affettività (............................)
L’essere vivente è una memoria che agisce (Henry Laborit, 1970), nei primi tre anni di vita si costituisce una memoria implicita di
cui non si ha consapevolezza per quanto questa sia la premessa all’agire quotidiano (Mancia, 2004)
LO STRESS
Lo stress rappresenta il conto che si paga per raggiungere determinati obiettivi e a cui ilcervello risponde con la liberazione anomala
di una serie di neurotrasmettitori che portano l’intero organismo ad uno stato di sofferenza.
La prima difesa dallo stree e dal disagio psichico primario è la libertà da parte del cervello di comunicare con tutti gli apparati in
modo armonico.
Se il linguaggio è stata la pietra miliare per la diffusione dell’omo sapiens (la differenza tra genoma umano e quello dello scimpanzé
e probabilmente legato alla codifica del linguaggio ed è pari al 1,5%) lo sviluppo dei lobi frontali va considerato come la premessa
alla nascita della civiltà.
I lobi frontali sono giudici ed arbitri imparziali di tutto il nostro comportamento e presiedono il controllo emozionale e decisionale
del nostro agire.
Guidano l’individuo nelle novità, nelle innovazioni e nelle avventure della vita (Golberg, 2001) e sono essenziali per la coscienza
superiore, il giudizio, l’empatia e l’identità insomma per l’anima (Sacks)
Mentre il lobo frontale destro presiede all’azione decisionale quello sinistro presiede alla spinta emozionale mentre la comunicazione
tra i due avviene grazie al corpo calloso. Una lesione di quest’ultimo porta il soggetto a perdere la capacità decisionale ovvero sa
cosa deve fare ma non si decide a farla poichà viene a mancare la spinta emozionale, sono infatti le emozioni la premessa ad ogni atto
decisionale (Damasio, 2005).
Il cervello sarebbe organizzato in tre differenti strutture (la cui ripartizione non è chiaramente rigida), il cervello di rettile
responsabile dei comportamenti elementari (risalente a 500 milioni di anni fa) il cervello di mammifero in cui risiede l’affettività
(risalente a 300 milioni di anni fa) la neocorteccia responsabile delle attività intellettive superiori (Mac Lean, 2003)
Quindi se emozione e sentimento sono indispensabili per la razionalità i lobi frontali dovranno integrarsi con le strutture sottostanti
più arcaiche come l’ipotalamo ed il midollo allungato e da cui con il sistema neuro – endocrino al corpo attraverso un processo di
embodiment.
In ogni essere umano esiste l’impronta indelebile delle origini inferiori che noi portiamo nella nostra struttura corporea (Darwin)
come viene dimostrato dalla presenza della melatonina, il più arcaico degli ormoni prodotti dalla ghiandola pineale, di provenienza
dal mondo vegetale la sua secrezione è in relazione ad una serie di eventi biologici quali il magnetismo terrestre ed il tempo di
insolazione. L’ontogenesi ricapitola la filogenesi.
La mente è un complesso sistema che costruisce schemi, visioni del mondo, e che li utilizza in seguito in ogni giudizio, per ogni
analisi, scelta e decisione. Il problema è che il nostro giudizio non fa che utilizzare e rafforzare gli schemi già esistenti,
preconfezionati, senza invece cambiarli od innovarli drasticamente (Oliveiro, 1997).
“...adoperiamoci per far si che Dio non si insidi nei nostri pensieri, conserviamo i nostri dubbi, le apparenze di equilibrio e le
tentazioni del destino immanentegiacchè qualsiasi aspirazione balzana è preferibile alle verità inflessibili...” “...Dio è il lutto
dell’ironia...” (Cioran, 1996).
Con il termine Dio e fideismo si vogliono intendere qualsiasi ideologia sia essa religiosa, politica o scienifica, concetti accettati
aprioristicamente o come preconcetti in quanto limitano il pensiero umano e quindi lo sviluppo neuro – chimico dell’individuo.
Il fideismo deve essere osservato con diffidenza poichè espressione di una comunicazione biologica di tipo inibitorio per la salute
mentale di un individuo.
Il pensiero laterale rappresenta una delle soluzioni possibili per raggiungere tale obiettivo, dal punto di vista neuro – anatomico è
espressione di archi neurobiologici nuovi rispetto allo standard cognitivo del soggetto. Il pensiero laterale si basa su associazioni
casuali che producono idee che a posteriori risultano logiche (Oliveiro, 1997).
Per trovare il proprio equilibrio è necessario vivere con adeguate sensibilità ed astuzia i due grandi regni dellamente umana,
linguaggio ed immaginazione, che si riferiscono rispettivamente all’emisfero cerebrale sinistro semantico e metodologico e
all’emisfero cerebrale destro regno dell’immaginazione e del cognitivo arcaico.
“...sebbene non sapessi ancora di avere un cancro per intuizione avevo gia fatto la diagnosi giusta perchè subito intesi il tumore come
lacrime non piante...era come se tutte le lacrime che non avevo voluto, che non avevo potuto piangere mi si fossero raccolte nel collo
e avessero formato questo tumore solo perchè non erano riuscite ad assolvere il loro compito che era quello di essere piante...” “...io
credo che il cancro sia una malattia psichica in cui l’individuo che ingoia tutta la sua sofferenza dopo un certo tempo viene a sua
volta ingoiato dal dolore che è dentro di lui...” (Fritz Zorn, 1976)
Queste considerazioni assumeranno un valore scientifico con la nascita del PNEI.
I linfociti NK (natural Killer o grandi linfociti granulari) provvedono alla eliminazione delle cellule tumorali in modo aspecifico oltre
che virus e batteri tramite meccanismi di citotossicità (nei pazienti con tumore se ne effettua il conteggio per valutare il rischio
metastasi).
La premessa al buon funzionamento del sistema immunitario è la riduzione dell'aggressione da parte dei ROS (radicali liberi
dell'ossigeno) all'ossigeno responsabili dello stress ossidativo e dei danni tissutali derivanti. Tale riduzione avviene tramite un
corretto stile di vita il quale innalza le difese immunitarie alle malattie.
La combinazione tra dieta mediterranea, attività aerobica giornaliera e consumo di pesce azzurro (contenente acidi grassi omega 3 e 6
a cui compete la protezione della membrana cellulare e per tale motivo utilizzati in molte patologie cronico - degenerative)
rappresenta un perfetto pool anti - ossidante.
Gli agenti che producono i ROS sono invece le radiazioni, l'inquinamento, il fumo di sigaretta, i grassi saturi e lo stress cronico (lo
stress di norma è benefico in quanto al pari del tono muscolare permette all'organismo prestazioni efficienti nella quotidianità)
In particolare lo stress protratto è in grado di favorire la liberazione di citochine (interferone, interleuchine)alcune delle quali definite
pro - infiammatorie in quanto capaci di accendere il processo infiammatorio a carico di organi bersaglio (Francesco Bottaccioli).
Lo stress protratto rappresenta una condizione allostatica ovvero di alterata omeostasi, ovvero un equilibrio dinamico generato dalla
dialettica tra il biologico ed il sociale, plastico in quanto l'organismo stesso è attivo nel definire il proprio destino durante lo sviluppo.
Secondo il Darwinismo dinamico l'organismo si modifica in relazione all'ambiente sociologico che affronta (Steven Rose).
In particolare ad una condizione di stress protratto l'organismo risponde con:
La risposta allo stress (sia esso fisico che psicologico) viene attuata dall'asse neuro - endocrino costituito da ipotalamo, ipofisi e
surrene attraverso il controllo:
Lo stress è quindi la cascata di fattori neuro - endocrini che permettono l'adattamento dell'organismo a modificazioni (o agenti
stressanti) che ne turbano l'omeostasi dinamica (poichè in continuo adattamento) permettendo di rispondere al meglio alle nuove
condizioni impostegli.
Naturalmente lo stress costa energia all'organismo e se tale condizione si protrae nel tempo si arriverà ad un graduale esaurimento
delle risorse a cui la malattia è la naturale conseguenza, in particolare lo stress cronico può indurre:
- arteriosclerosi
- obesità addominale
- ipotrofia muscolare
- atrofia dell'ippocampo con deficit cognitivi
- osteoporosi
- diabete mellito di 2° grado
- patologie autoimmuni
in seguito alla liberazione eccessiva di ormoni glicocorticoidi dall'asse ipotalamo - ipofisi - surrenale.
L'ippocampo rappresenta la chiave di volta nel controllo dello stress, immagazzina come engrammi neurali (cioè memorie
precostituite) la rappresentazione dell'ambiente esterno in virtù delle esperienze precedenti, in questo modo è in grado di valutare
eventi reali con modelli teorici predeterminati.
Una volta eseguito questo check l'ippocampo innesca una cascata neuro - endocrina attivando l'asse ipotalamo - ipofisi - surrenale.
D'altro canto la presenza di recettori per gli ormoni dello stress causa in situazione di allostasi un deterioramento dell'ippocampo e
delle funzioni cognitive superiori (Mayer, Saper, 2000).
L'attività percettiva motoria è la forma più alta di intelligenza in quanto maturatasi nel corso dell'evoluzione.
Una regolare attività fisica e cognitiva oltre a bloccare la morte neurale producono nell'organismo effetti del tutto simili a quelli
provocati dai più recenti farmaci antidepressivi ed ansiolitici, ciò è dovuto all'aumento di disponibilità a livello cerebrale del BDNF
(fattore di crescita nervoso) (Bottaccioli, 1995) il quale sembra avere un effetto neuroprotettivo, neurotrofico e neuroplastico.
La decisione di "muoversi" attiva le aree cerebrali ed in particolare le aree prefrontali dove si realizza la decisione e si concepisce il
piano di attività e le aree motorie dove si prefigurano traiettorie, obiettivi e piani di attivazione per i distretti muscolari, vengono
inoltre attivate aree profonde quali i gangli della base, il setto ed il mesencefalo (Cavicchi, 2002).
L'attivazione di questi ultimi comporta la liberazione di neurotrasmettitori come acetilcolina e serotonina i cui effetti si avvertono sia
a livello del SNC che nella periferia dell'organismo mentre dai muscoli attivati vengono liberate nel torrente ematico due sostanze
che agiscono nel cervello: l'IGF1 o fattore insulinosimile di 1° tipo e l'andamina.
CAPITOLO 4° - IL SE BIOLOGICO
Il se biologico viene definito dal sistema immunitario in quanto vero e proprio organo sensoriale in grado di distinguere ciò che è
proprio dell'organismo da ciò che gli è estraneo.
Ogni cellula facente parte dell'organismo presenta sulla propria membrana degli antigeni definiti di istocompatibilità che permettono
la tolleranza immunitaria.
Il sistema immunitario attraverso il riconoscimento e la mappatura di questi antigeni può creare inoltre un'immagine interna del
corpo,
oltre a ricevere e ritrasmettere al sistema nervoso delle informazioni contribuendo ad ampliare le conoscenze dell'organismo stesso e
a definire la sua identità biologica.
Questo permette di reagire ad alterate comunicazioni. Sistema immunitario e sistema nervoso possono quindi essere definiti come
sistemi adattativi che tramite l'esperienza immagazzinano informazioni costruendo l'individuo e definendone la personalità. Peraltro
presentano forti analogie:
La gravidanza può rappresentare un fattore scatenante di patologie autoimmuni in donne predisposte, questo perchè il sistema
immunitario materno è impegnato a non rigettare il feto che porta antigeni paterni e questo meccanismo determina un adattamento
tale del sistema immunitario il quale può iniziare a colpire gli organi materni stessi.
Si distinguono:
- disagio psichico in età adulta che si traduce in una condizione protratta di stress
- disagio neonatale (danno biologico primario) correlato a problemi di disaffettività od altro
"molte esperienze vissute alla nascita e dopo essa saranno positive ed essenziali per la crescita fisica e mentale del bambino ma molte
potranno essere traumatiche.... esse costituiranno l'essenza della memoria implicita costituita in fase pre - verbale e simbolica e
faranno parte di un nucleo inconscio della personalità del bambino oltre a condizionarne gli affetti, il comportamento e la personalità
anche da adulto" (Mancia, 2004)
"stimoli provenienti dall'ambiente esterno, compresa la parola, possono modificare stabilmente la funzione dei geni, non la loro
struttura, e creare una condizione di plasticità neuronale e sinaptica quale base organica alla memorizzazione di un'esperienza"
(Mancia, 2004)
"notevole è l'importanza delle impressioni ed esperienze vissute nella prima infanzia, dimenticate perchè rimosse ma capaci di
lasciare tracce indelebili nella nostra mente" (Freud, 1895)
Il danno biologico primario subentra nei primi tre anni di vita quale alterazione organica o disarmonia indotta da relazioni
esperenziali ed emozionali sul cervello con possibile insorgenza di patologia organica in età adulta, le emozioni infatti assumono una
valenza funzionale di natura non dissimile da quella del resto delle attività organiche.
La memoria implicita si localizza nella corteccia posteriore temporo - parieto - occipitale dei due emisferi e rappresenta il contenitore
inconsapevole delle rappresentazioni pre - verbali e simboliche che hanno raggiunto la coscienza.
Le informazioni genetiche (quindi precostituite) vengono utilizzate dalle cellule in relazione al contesto fisiologico (relazioni socio -
ambientali) i cui stimoli hanno come bersaglio finale la regolazione genica al fine di generare processi comportamentali finalizzati
all'adattamento dell'organismo all'ambiente esterno (Corbellini, 1999).
Quello che viene definito adattamento non è altro che una selezione di opzioni precostituite da parte dell'ambiente, infatti lo stesso
DNA può essere letto in vari modi.
"l'inconscio e l'inconsapevole possono essere contenitori di un insieme di processi traumatici di varia gravità non rimossi ma
depositati nella memoria implicita che in quanto rappresentazioni pre - verbali e pre - simboliche non hanno raggiunto la coscienza
ma continuano ad operare nell'adulto" (Mancia, 2004)
Nel sogno e nel transfert è possibile ritrovare tali contenuti, il sogno è il luogo privilegiato dove la memoria può operare senza
resistenze, ciò è dimostrato dal fatto che pazienti con lesioni corticali parieto - occipitali (aree archivio della memoria implicita) sono
privi di sogni (Solms, 1995).
Come il danno biologico primario a favorire l'insorgenza dio malattie organiche si può forse spiegare tramite il principio della morte
cellulare programmata, ovvero il comportamento della vita sociale cellulare per cui una cellula se non riceve determinati segnali
bioelettrici dalle cellule vicine questa si uccide tramite un meccanismo di apoptosi a favore della collettività.
CAPITOLO 9° - Le citochine
Le citochine sono molecole la cui funzione si applica nella risposta immunitaria, infiammatoria e nella crescita e differenzazione
cellulare oltre a rappresentare il gruppo fondamentale dei mediatori tra il sistema nervoso ed immunitario, ciò spiega come il sistema
nervoso sia in grado di influenzare i processi immunitari e come viceversa le risposte immunitarie siano in grado di influenzare i
processi neuronali e quindi gli stati psicologici.
Le citochine oltre ad essere prodotte in parte anche dalle cellule neuronali sono anche in grado di oltrepassare la barriera emato -
encefalica nei due sensi. Il sistema immunitario diviene cosi un vero e proprio organo di senso.
Ogni variazione del sistema immunitario legata ad infezioni virali, batteriche piuttosto che ad eventi infiammatori e stressanti viene
comunicata al cervello che a sua volta organizza una risposta metabolica e comportamentale volta al mantenimento dell'omeostasi,
ciò comporta che seppure la mente risieda nella testa (probabilmente nelle aree cingolo - frontali e parieto - temporali) essa è il frutto
di un processo di embodiment.
Viene da se che qualunque trattamento volto alla maggiore (o minore) attivazione del sistema immunitario induce una risposta
variabile anche a livello del sistema nervoso e quindi anche del comportamento.
L'effetto placebo non è tanto un fenomeno di autosuggestione quanto la capacità dell'organismo di liberare sostanze endogene con
finalità terapeutiche tramite percorsi biologici che si instaurano in funzione di uno stimolo cognitivo, ogni atto psichico si traduce in
un impulso elettrico che induce il cervello alla secrezione ed all'emissione nel circolo sanguigno di sostanze neurochimiche che si
diffondono in tutto l'organismo. In particolare la religione rappresenta il più potente placebo inventato dall'uomo mentre la musicalità
della voce materna rappresenta forse il primo placebo nella vita di un individuo. La musica (e la sua frequenza) è in grado di
raggiungere aree cerebrali che il comune linguaggio non raggiunge producendo complessi fenomeni biologici, gli autistici sono dotati
di un linguaggio non funzionale alla comunicazione e la musica diviene mezzo per attivare un dialogo basato sui ritmi dei suoni.
Le carezze possono destare emozioni piacevoli nell'uomo in quanto l'input parte da sottili fibre C amieliniche (presenti soprattutto a
livello di guance ed avambracci) arrivano all'insula, zona coinvolta nell'elaborazione delle emozioni. Queste fibre si formano nelle
prime settimane di vita fetale e precedono addirittura le fibre deputate al tatto e possono essere considerate le responsabili della
componente emotiva del tatto.
Nella vita intrauterina il feto avverte il suono attraverso le vibrazioni che giungono alla sua pelle (e quindi alle fibre C) stimolandone
le strutture cerebrali e facilitando l'ampliamento della rete neuronale e sinaptica oltre a consentire alla relazione madre - figlio di
essere vissuta come una comunicazione emozionale fonte di piacere.
"...le terminazioni C sono i fili che compongono la trama dell'invisibile tappeto che accoglie, fa vibrare, da consapevolezza alla
tenera e dolorosa natura dei nostri sentimenti..." (Nature Neuroscienze).
"....mentre una donna soffre per il parto difficile lo sciamano intona un canto che costruisce, passo dopo passo, un viaggio nel mondo
dell'aldilà dove incontra fiumi di sangue, montagne che palpitano dolorosamente e mostri che mordono....in questo modo lo sciamano
opera una manipolazione psicologica del dolore costruendo una geografia affettiva in cui il mondo dell'aldilà diventa una immagine
metaforica del corpo sofferente della donna....la donna vi proietta il proprio dolore.." (Severi)
La maggior parte degli ormoni ipofisari viene secreta con una modalità pulsatile ed una ritmicità che ricorda il ritmo musicale, in
particolare le gonadotropine (LH ed FSH) sono secrete sotto forma di pulses con frequenza di un pulse ogni 60 - 90 minuti sotto
l'azione del GnRH, un neuro - ormone ipotalamico specifico rilasciato a sua volta ad andamento ritmico.
La perdita di questa ritmicità secretoria caratterizza l'amenorrea ipotalamica funzionale conducendo ad un quadro di ipoestrogenismo
e di anovulazione. Per quanto l'eziogenesi non sia certa questa condizione si associa a disturbi del comportamento alimentare, a stress
fisico o ad eccessiva attività fisica.
L'utilizzo della musicoterapia ha dimostrato come riesca a modulare l'azione del GnRH abbassando i livelli di catecolamine e
cortisolo (ormoni che aumentano con lo stress) mentre aumentano i livelli di gonadotropina ed estradiolo.
Lo stress è un adattamento inconsapevole ai cambiamenti dell'ambiente in cui l'uomo vive e da cui dipende la sua stessa
sopravvivenza (oltre a quella della specie a cui appartiene), tale adattamento può essere visto come risposta al passaggio da una
condizione omeostatica ad una allostatica e quando tale condizione si protrae nel tempo o la risposta è inadeguata l'uomo pagherà con
tensione, malessere e malattie.
Un esempio di come lo stress agisca è dato dal rilascio in condizioni allostatiche di interleuchina 6, una citochina pro -
infiammatoria, la quale bombarda l'apparato bronco - polmonare favorendo i processi infiammatori a suo carico.
Da una infezione del sistema immunitario si arriva ad una modificazione nello sviluppo del cervello con conseguente diversa
maturazione dello stesso (Edelman, 1993).
Se ad esempio un bambino contrae una malattia esantematica di natura virale con forte reazione febbrile, espressione di risposta
anticorpale all'attacco virale, questo evento biologico induce un intensa modificazione delle strutture cerebrali conseguente all'intenso
bombardamento di neurotrasmettitori ed ormoni prodotti dai linfociti mentre sono in fase di blastizzazione. Questo evento biologico
induce di conseguenza una modificazione delle strutture cerebrali plasmandole in senso evolutivo come risposta ad un evento
cognitivo derivante dal sistema immunitario. La summa degli eventi emozionali e biologici modella lo sviluppo del bambino che
potrà a seconda delle esperienze vissute costruire un immagine di se forte o inadeguata, distaccata o dipendente.
Se l'effetto placebo è la realizzazione di una aspettativa, le aspettative si apprendono a livello individuale; se più persone condividono
le stesse aspettative, si genera una cultura. D'altronde quando nel bambino scompare la fiducia nell'onnipotenza materna egli la
sostituisce con le credenze della comunità a cui appartiene.
Ciò comporta che ogni atto terapeutico deve essere vissuto dal paziente in modo cognitivo in quanto ciò incrementa l'efficacia del
trattamento stesso, diviene quindi importante sia l'aspetto culturale (l'interpretazione e la valenza che ogni società da ad una specifica
malattia e alla cura intrapresa) che relazionale oltre alla fiducia nella terapia somministrata (Fabello, 1991).
"...non credo nella letteratura, credo soltanto ai libri che traducono gli stati d'animo di chi li scrive, il bisogno profondo di sbarazzarsi
di qualcosa. Ogni mio scritto è una vittoria sullo sconforto. I miei libri hanno molti difetti, ma non sono fabbricati: invece di
schiaffeggiare qualcuno scrivo qualcosa di violento....non si tratta dunque di letteratura ma di vendetta. I miei libri sono frasi scritte
per me o contro qualcuno, per non agire. Atti mancati..." (Cioran)
La memoria può essere distinta in memoria esplicita, cosciente, verbalizzata che costituisce la stessa autobiografia di ognuno di noi e
in memoria implicita riferita alle prime esperienze infantili per cui non è ne cosciente ne verbalizzata e dunque preverbale e
simbolica. Questo contenitore costituisce un nucleo inconscio non legato alla rimozione ma tale da poter influire il futuro evolversi
della personalità.
Questi ricordi non possono essere rievocati perchè troppo sprofondati nel magma dell'inconscio e neppure affrontati con la psicanalisi
in quanto non rimossi perchè mai affiorati alla coscienza.
La creatività umana appare come un ricreare collegato alla memoria implicita (e quindi all'inconscio non rimosso) che non è passibile
di ricordo ma può essere rappresentato nell'attività creativa ed artistica. (Mancia)
"...nell'arte contemporanea l'opera d'arte si è liberata dei canoni estetici ed è in grado di rappresentare emozioni..." (Dontles, 2003)
La dopamina è responsabile sia del controllo motorio che del controllo dell'equilibrio psichico. Una diminuzione della sua
produzione (per uso ad esempio di farmaci antipsicotici) porta ad una perdita di interesse verso l'ambiente fino a cadere in uno stato
di catalessi, quasi si fosse paralizzati. Un suo incremento di produzione (per uso ad esempio di farmaci o sostanze psicotiche come le
anfetamine e la cocaina) porta ad una stimolazione dei processi cognitivi e del movimento, se protratta nel tempo si arriva al
deterioramento psichico con stati psicotici e perdita del senso della realtà.
La dopamina è responsabile di un meccanismo di filtro a livello di strutture subcorticali ed in particolare del nucleo striato. Gli
stimoli provenienti dall'ambiente esterno devono essere filtrati poichè in buona parte inutili prima che giungano alla corteccia
cerebrale (e quindi alla coscienza), tale azione viene effettuata dal nucleo striato ed operata sul talamo che rappresenta una stazione
intermedia a cui giungono gli stimoli ambientali prima di essere convogliati verso la corteccia.
La concentrazione di dopamina è correlata alla quantità di informazioni che giungono alla coscienza, maggiore è questa e maggiore è
la quantità di informazioni che giungono alla coscienza, il cui incremento porta ad un parallelo incremento della creatività
nell'individuo e nel caso in cui la situazione si protrae nel tempo si assisteranno stati di psicosi. Probabilmente se non esistessero
artisti e scienziati in grado di gestire e controllare la sovrastimolazione della corteccia l'evoluzione umana sarebbe più lenta di quella
che conosciamo.
"...il matematico malato di mente sembra essere oggi ciò che in altre epoche sono stati il cavaliere errante, il santo penitente, l'artista
tormentato o lo scienziato pazzo: una specie di Prometeo, colui che va nei luoghi proibiti e ne fa ritorno con doni di cui noi tutti
beneficiamo ma dei quali solo lui paga il prezzo..." (David Foster Wallace, 2002)
Le citochine sono proteine rilasciate da cellule immunocompetenti con lo scopo di regolare le diverse fasi della risposta immunitaria
oltre che messaggeri nel dialogo tra sistema nervoso ed immunitario. Il network citochinico sviluppa attività immunomodulante e
neurotropica oltre a regolare vari condizioni organiche che vanno dal ciclo sonno - veglia alla richiesta di cibo, dal controllo del
dolore agli stati dell'umore. (Canali)
Nel paziente borderline la condizione di normalità si accompagna a sindromi cliniche quali l'allergia mentre la condizione di psicosi
si accompagna allo stato di salute. (Bizzarri, 1990)