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IL MONDO NELLA RETE.

2. l'universalità di internet
deve trovare una sua QUALI DIRITTI, QUALI VINCOLI può avere regole il mondo
S. RODOTÀ mobile, sconfinato, in continuo
traduzione istituzionale? mutamento del web?

1. Internet ha una natura


libertaria fino all'anarchia.
PROLOGO

la progressiva crescita di internet ha


reso piu aggressiva la pretesa degli
eppure la realtà nella quale viviamo oggi pone stati di far valere le loro antiche
internet come variamente oggetto di regolazione, e prerogative.
conosce violazioni continue di quello statuto di
libertà che si riteneva poter essere affidato alla gli stati non possono stabilire una
propria, esclusiva virtù salvifica. sovranità sul cyberspazio.
1
in internet, a una espansione dei diritti si scopre il volto della schizofrenia
nella sfera pubblica veniva contrapposta tecnologica. le tecnologie costruiscono
una loro riduzione nella sfera privata dal basso una nuova democrazia dei
(scomparsa della privacy). cittadini.

1. internet è la nuova agorà, nuovo


luogo virtuale di democrazia diretta
che soppianta la rappresentativa. rapporto tra democrazia e
diritti nel web 2.0 (social
network).
1. I DIRITTI POLITICI DELLA PIAZZA VIRTUALE

i cambiamenti attuali dettati da


internet portano come inevitabile integrazione nella sfera
conseguenza la richiesta di pubblica tra vecchi e
riconoscimento di diritti. nuovi media.
2
berners-lee: un diritto mette in rapporto idea di cittadinanza è davvero necessaria la formulazione di un diritto
persone e beni, consegnando ai singoli dinamica. di accesso a internet? l'art 21 della Costituzione
la possibilità di poter utilizzare beni garantisce il diritto di manifestare il proprio
essenziali per la loro esistenza. pensiero "con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione".

diritto di accesso a internet: diritto di


utilizzo di internet e serie di poteri che la
persona può esercitare in rete.

eppure internet ha la sua specificità. stampa


e tv impongono per loro natura un limite. il
rapporto tra questi mezzi e le persone non è
quindi declinabile come diritto fondamentale,
1. cittadinanza digitale: pone una serie ma insieme di poteri azionabili in situazioni
di problematiche in merito ai diritti determinate.
della persona digitale.

2. LA CITTADINANZA DIGITALE

è necessaria la presenza del diritto


onu: la garanzia di un accesso
fondamentale nel momento in cui la natura del
universale a internet deve
mezzo corrisponde alla possibilità di ogni
rappresentare una priorità per tutti gli
persona di utilizzarlo direttamente. questo è il
Stati.
caso di internet.

è necessario affermare una responsabilità italia, modifica art 21: "tutti hanno eguale
pubblica nel garantire quella che deve diritto di accedere alla rete internet, in nei diversi paesi il
essere considerata una componente della condizioni di parità, con modalità riconoscimento al diritto di
cittadinanza, dunque una precondizione tecnologicamente adeguate e che rimuovano accesso si è dato in diverse
della democrazia. ogni ostacolo di ordine economico e sociale". modalità.
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problema della neutralità: divieto di ogni diritto di accesso e neutralità della rete rendono
discriminazione riguardante i dati e il traffico su il cyberspazio non può però
consentire forme di occupazione possibile il contributo creativo di una platea di
Internet. tutela dalla censura e protezione della soggetti che guardano alla conoscenza in rete
costruzione del bene globale della conoscenza. piu o meno selvaggia.
come una costruzione collettiva. il tutto senza
ricavarne profitto, anche se ci sono sempre dietro
imprese che fanno "economia del gratuito".

1. l'introduzione della nozione di


diritto nel cyberspazio, con tutti i
vincoli che ne seguono, comporta
anonimato: il valore dell'anonimato e dello
nodi problematici.
pseudonimo in rete rende possibile sottrarsi
a interferenze nella propria vita che si
traducano in aggressioni, discriminazioni,
limitazioni alla libertà di espressione ecc.

3. NEUTRALITÀ E ANONIMATO
società dell'informazione o società del
controllo? la pretesa dell'identificazione
totale spinge alla ricerca di vie per sottrarsi
al diktat della rivelazione integrale dei dati
identificativi.
negli ultimi tempi tuttavia google, facebook e
alcuni stati autoritari (cina in particolare), hanno
scelto la strada della "real name policy".
imposizione dell'obbligo di dare il proprio
nome.

anonimato e pseudonimo impediscono a per evitare problemi si è pensato ad una


una volta riconosciuto l'accesso a google e facebook di acquisire le forma di "anonimato protetto": la persona
internet come un diritto fondamentale, ne informazioni piu appetibili (gusti, abitudini, non è identificabile in rete ma fornisce il suo
discende anche un potere della persona relazioni ecc) senza poter produrre profili nome a chi garantisce l'accesso. alla persona
di determinare le modalità concrete di spendibili sul mercato. si vuole quindi si puo risalire attraverso il filtro dell'autorità
esercizio di questo suo diritto. rimuovere questo ostacolo. giudiziaria.
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lo stare in rete appartiene ormai alla i nuovi poteri riducono la persona a la tradizionale nozione di privacy (diritto ad
cittadinanza e ne determina i caratteri. la oggetto dal quale vengono estratte essere lasciato solo) non poteva piu
persona può diventare docile oggetto di tutte le possibili informazioni per comprendere una dimensione cosi
poteri altrui. finalità economiche. profondamente mutata. in origine ci si basava
sulla proprietà privata, limite invalicabile.

1. i diritti in rete non sono


gerarchizzabili, la rete promuove una la rivoluzione tecnologica ha modificato la
cittadinanza sempre più "orizzontale". nozione stessa di sfera privata. da qui è
mutato il senso sociale della privacy, non
piu esclusione dell'altro ma diritto di seguire
le proprie informazioni ovunque esse si
trovino.

4. DALL'HABEAS CORPUS ALL'HABEAS DATA

nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE il


"diritto alla protezione dei dati personali" (art.8)
è riconosciuto come diritto autonomo, separato
da quello "al rispetto della propria vita privata e
familiare".

nata come diritto dell'individuo borghese a


escludere gli altri dall'invasione della
propria sfera privata, la tutela della privacy
si è strutturata come diritto al
mantenimento del controllo sui propri dati.
da privacy a protezione dei dati. oggi
da qui l'invocazione di un habeas continuamente cediamo informazioni e
data, sviluppo di quell'habeas lasciamo tracce. le persone hanno
corpus dal quale si è storicamente sempre piu bisogno di tutela del loro
sviluppata la libertà personale. corpo elettronico.
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limite delle tecniche di opting-out (chiamarsi passaggio dall'opt-out all'opt-in, la legittimità
art 26 del Codice in materia di protezione dei dati
fuori): la garanzia dei dati personali viene della raccolta è subordinata alla volontà
personali: i dati sensibili possono essere oggetto di
affidata alla sola vigilanza dell'interessato. precedentemente dichiarata della persona di
trattamento solo con il consenso scritto
diverso è se i diritti prima elencati fanno parte volerla accettare. siamo comunque di fronte
dell'interessato e previa autorizzazione del garante.
di un contesto istituzionale. alle trappole del consenso?
soggetto pubblico che valuta l'ammissibilità sociale
della raccolta dei dati personali.

1. rapporto tra la persona e le tecnologie. il singolo


ha il potere di impedire la raccolta dei dati, che
siano tracciate le attività in rete. "do not track" non
registrare i miei percorsi rendendo "silenzioso il
chip" contenuto in un dispositivo che porto con
me.

5. DITTATURA DELL'ALGORITMO E PREROGATIVE DELLA PERSONA

direttiva europea 95/46 sulla protezione dei dati personali,


art 15: gli stati membri riconoscono a ogni persona il
la società dell'algoritmo può diritto a non essere sottoposta a una decisione che
essere una società produca effetti giuridici o abbia effetti significativi nei suoi
democratica? confronti fondata esclusivamente su un trattamento
automatizzato di dati destinati a valutare taluni aspetti
della sua professionalità, quali il rendimento
professionale, il credito, l'affidabilità, il comportamento
ecc.

il potere diventa impersonale, ma google basa la sua potenza


questo non significa che sia una via questo principio, accolto nell'art.14 del
sull'algoritmo che raccoglie, seleziona, Codice consente una riflessione sulla
per esercitare un potere senza gerarchizza le info dalle quali un numero
responsabilità. necessità di sottrarre la persona alla
crescente di persone attinge. 'dittatura dell'algoritmo'. 6
implacabile memoria collettiva di internet. si crea un
contesto che neutralizza le modalità che
tracciabilità, ogni
storicamente avevano consentito il sottrarsi a una
individuo è scrutato,
dittatura della memoria sociale.
riconoscibile e
1. Regolamento della Commissione europea riconosciuto.
sulla protezione dei dati personali (2012), art
16.: 'diritto all'oblio' e alla cancellazione dei
dati personali. ieri la damnatio memoriae, oggi
l'obbligo del ricordo.

6. IL DIRITTO ALL'OBLIO

il diritto all'oblio si presenta come


rapporto tra memoria individuale e memoria diritto a governare la propria
sociale, quale prevale? il diritto all'oblio può memoria, diritto a reinventarsi.
inclinare verso la falsificazione della realtà e
divenire strumento per limitare il diritto
all'informazione, ricerca storica, politica? regole di oggi: si va dal diritto di chiedere la
cancellazione di info; il potere di impedire la
raccolta; divieto di conservare dati personali oltre
un tempo determinato e di trasmetterli a categorie
di persone; obbligo di predisporre meccanismi di
'privacy by design' (cancellazione automatica di
info dopo tempo).
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siamo di fronte a nuove forme di
la formula della conoscenza come distribuzione del potere. il diritto alla rivoluzione digitale. a quale
bene comune, vitale per la totale trasparenza si scontra con la redistribuzione del potere
democrazia, si è fatta concreta. riservatezza. siamo di fronte.

1. diffusione planetaria dei diritti, fughe di notizie riservate, rivelazioni di


accompagnata da nuovi e piu documenti segreti non sono una novità.
impegnativi problemi. quel che cambia è la dimensione del
fenomeno.

7. NUOVE FORME DI REDISTRIBUZIONE DEL POTERE

modificati i confini tra sfera


pubblica e privata. tutela di una libertà preziosa, art 21. della
Costituzione: diritto alla libera
manifestazione del pensiero con
qualsiasi mezzo di diffusione. diritto ad
informare ed essere informati.

ma ci sono rivelazioni che possono


includere dettagli tali da mettere a rischio
diritti fondamentali o la vita stessa delle banche dati trasparenti e vulnerabili.
mutamento che indica una strada, persone. come fare allora? molto sta al (wikileaks) i nuovi sistemi devono dotarsi
scavalca le istituzioni tradizionali, si giornalista e alla sua capacità di impostare di mezzi di sicurezza tali da evitare
insedia nel cuore della società. la notizia. disastri su scala globale. 8
nel mondo della rete, dove i potentati
periodo di iperdemocrazia, di economici dominano in maniera
referendum online, campagne incontrollata, la supremazia dei diritti
elettorali social. fondamentali deve essere affermata.

la rete ha cambiato la società, ma è


1. espansione massima del quest'ultima che agisce per determinarne
potere del cittadino, populismo, le modalità di funzionamento.
libertà, totalitarismo?

8. LA QUALITÀ DELLA DEMOCRAZIA ELETTRONICA

la comunità di facebook è la terza al


mondo come popolazione, dopo la cina e
la rete mette a nudo i reali rapporti di l'india. opinione pubblica mondiale. il tema
potere che innervano il mondo di oggi. dei diritti è universale.
google è un potere a sè, superiore a quello
di molti stati nazionali, con i quali negozia
da potenza a potenza.
9
devono essere regolamentati i nuovi modello multistakeholder o multilevel: soggetti es. vicenda dell'internet bill of rights, proposta
signori dell'informazione che diversi a livelli diversi con strumenti diversi maturata dall'onu. non si vuole limitare la libertà
attraverso le gigantesche raccolte di negoziano e si legano con impegni reciproci in rete, ma mantenere le condizioni perchè possa
dati governano le nostre vite. per individuare e rendere effettivo un continuare a fiorire. per questo servono garanzie
patrimonio comune di diritti. costituzionali.

il parlamento europeo fa esplicito


riferimento all'internet bill of rights
dell'Onu in una risoluzione del 2011.
1. è il tempo di garanzie
costituzionali per i diritti
della rete e in rete.

9. PERCHÈ È NECESSARIO UN INTERNET BILL OF RIGHTS

il mondo si organizza attraverso


'assemblaggi di un'era digitale globale' e
le trasformazioni determinate dalla tecnologia avvengono fenomeni di frammentazione che
stiamo entrando in una dimensione difficilmente incidono sull'effettiva possibilità di costruire
possono essere comprese e governate solo se
descrivibile con i tradizionali concetti della una nuova trama dei diritti.
si mettono a punto strumenti prospettici,
modernità politica (stato, democrazia
ridefinendo i principi fondativi delle libertà
rappresentativa). stiamo correndo il rischio di una
individuali e collettive.
regressione verso la premodernità? 10
scetticismo di una cultura giuridica che non contenuti di una nuova costituzione per
trova nella dimensione globale una concreta internet. bisogno di riconoscimento della
possibilità di rendere effettivi i diritti. eppure libertà in rete, concreta possibilità di
si sta costruendo una 'global community of esercitare virtù civiche, cittadinanza attiva,
courts' legata alla tutela dei diritti. forme economiche riconducibili alla logica
del dono.

da qui la necessità di salvaguardare la


neutralità della rete e di considerare
1. Intreccio tra continuità e
l'accesso a internet come un diritto
discontinuità dei diritti già esistenti
fondamentale della persona.
(es.costituzione) e quelli della rete. EPILOGO

destrutturazione e ricostruzione necessità di una tutela dinamica


del rapporto tra la sfera pubblica dei dati personali, libera
e quella privata. costruzione dell'identità.
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THOMAS DRAKE E BILL BINNEY, COSÌ
american surveillance act: l'Nsa, come snowden non ha mantenuto è consapevole che la Cia potrebbe SPIAVAMO LE VITE DEGLI ALTRI - washington,
ogni intelligence, raccoglie info da l'anonimato, si è da subito presentato fagli di tutto. però vuole che sia intervistati per l'espresso, settembre 2012. due
qualsiasi fonte. qualsiasi analista in come informatore, perchè crede che l'opinione pubblica a decidere se certe ex senior executive dell'agenzia americana
qualsiasi momento puo decidere di all'opinione pubblica si debba una politiche e azioni dei governi siano national security agency (Nsa), grande 3 volte
controllare chiunque. spiegazione. giuste o sbagliate. la cia.

conseguenze delle rivelazioni di snowden al


lavorava per queste agenzie di intelligence, the guardian (intercettazioni di massa
ha avuto la consapevolezza che in tutto autorizzate da bush dopo l'11 settembre,
quello che succedeva c'era qualcosa di portato avanti da obama). datagate.
sbagliato.

1. EDWARD SNOWDEN, ECCO PERCHÈ HO casa bianca accusata di


PARLATO - ex agente della cia, nel 2013 ha aver spiato una enorme
raccontato alla stampa come le agenzie Nsa e fetta di popolazione.
Fbi controllino i dati di milioni di americani,
intervistato dal Guardian.
LA PAROLA A...
quanto è stata coinvolta
drake, che ha lasciato la nsa nel 2008 ed è l'italia in tutto questo?
arrivato alla bancarotta economica, dice che non
sono stati i terroristi a distruggere il nostro stile
di vita, ma loro. conseguenze: marciamo verso
uno stato totalitario.
gli attriti dei due con l'agenzia cominciano a
ridosso dell'11 settembre. binney inventa
'thinThread', modo automatico per ordinare
binney ha presentato una denuncia sulla l'enorme quantità di dati raccolti e costruire
vicenda del sistema thinThread all'ispettore un mosaico sulla persona.
generale del dipartimento della difesa,
aiutato da drake. le cause legali vanno
avanti ancora oggi.

dopo l'11 sett. venne messo a punto il


binney abbandonò tutto nel 2011 perchè programma globale di intercettazioni il tutto nel rispetto della privacy,
scoprì che i meccanismi di thinThread erano era un'attività illegale che poteva "stellar wind", intercettazioni telefoniche in che veniva invasa solo nel
stati usati da stellar wind, senza tener conto comportare fino all'impeachment accordo con compagnie telefoniche, per momento in cui si riscontravano
della tutela della privacy. per il presidente. essere poi esteso alle aziende internet. info sospette. 12
cerf sul datagate: uno stato in cui la privacy è bisogna trovare un equilibrio
nessuno a google legge le nostre mail, c'è tra privacy e sicurezza.
totalmente rispettata è uno stato insicuro. uno
un computer che associa alle parole che
stato in cui chi governa sa tutto sui suoi
usiamo gli annunci pubblicitari piu
cittadini è il massimo della sicurezza. ma
rilevanti. ma i dati delle mail sono al
nessuno vuole vivere in questi due estremi.
sicuro.

JOHN YOUNG, OBAMA NON POTEVA NON


SAPERE DEL DATAGATE - "barack obama
vint cerf è il padre di internet. è un chief web non sapeva che la Nsa spiava angela
evangelist, ha il compito di spiegare le meraviglie merkel? ma no, questo non è credibile".
del web ai tanti che guardano all'innovazione in
corso come ad un pericolo.

1. VINT CERF, NESSUNO LEGGE LE


VOSTRE MAIL, PERÒ LA SICUREZZA DEI
young fondò nel 1996 cryptome,
CITTADINI HA UN COSTO - non c'è nessun
deposito di 70mila documenti riservati
modo in cui i dati che custodiamo possano
che lui ha messo a disposizione
essere violati.
dell'opinione pubblica.
LA PAROLA A...

richiesta di una carta internazionale non crede che obama fosse ignaro dei 35
dei diritti digitali. °VEDI GLI SVILUPPI leader stranieri sotto vigilanza. nessuno
DAL 2016 AD OGGI puo dire la verità su quel che accade in
quel mondo chiuso.

APPELLO DI 560 SCRITTORI E


una persona sotto sorveglianza non è INTELLETTUALI CONTRO I SISTEMI DI ogni sistema di governo finisce con
più libera, una società sotto SORVEGLIANZA - lo stato può accedere a l'adottare una segretezza eccessiva.
sorveglianza non è più una tutto. annullato il diritto dell'individuo di non mancanza di accountability, di
democrazia. la sorveglianza è un furto. essere sorvegliato e disturbato. responsabilità.
13
Cronologia
della rete
A CURA DI ERNESTO ASSANTE
1962 Tutto inizia quando il Rand (il think tank militare americano) inizia a discutere delle

possibilità di difesa delle comunicazioni interne in caso di attacco nucleare.

1969 Nel dicembre del 1969 va on line la prima rete di computer, Arpanet (che prende il nome
dall’Advanced Research Projects Agency, l’agenzia dei progetti di ricerca avanzata creata dal governo
americano nel 1957), che collega quattro delle principali università americane. Serve per ricerca,
educazione ma anche e soprattutto per collegare il paese nel caso che un attacco nucleare distrugga i
sistemi di comunicazione convenzionale. Da Arpanet si svilupperà Internet.

1971 Per rendere omogenea la trasmissione dei file tra i computer collegati nasce l’FTP, «File
Transfer Protocol».

1972 È Ray Tomlinson il padre delle email. È lui, professore a Cambridge (Massachusetts), a

creare la posta elettronica e a decidere di usare il simbolo @ per distinguere il nome del mittente da
quello del network a cui era collegato, creando lo standard per gli indirizzi email.

1973 Il primo collegamento internazionale di Arpanet avviene nel 1973, quando l’University

College di Londra si collega al Royal Radar che è in Norvegia.

1974 Viene creato il protocollo che controlla genericamente le trasmissioni, TCP,

«Transmission Control Protocol», e Internet si apre per la prima volta all’esterno, con la prima versione
commerciale di Arpanet.

1976 La rete si diffonde, e la regina Elisabetta è il primo capo di Stato a mandare ufficialmente
un’email, un messaggio di ringraziamento a 23 persone in occasione del sessantesimo anniversario del
Commonwealth.
1979 Nasce Usenet: è il primo sistema di distribuzione e condivisione di messaggi scritti dagli
utenti, strutturato attraverso newsgroup. È la base per la diffusione dei Bbs, i bulletin board systems, le
prime grandi bacheche telematiche collettive. In America apre Compuserve.

1980 I due primi grandi servizi telematici americani, Compuserve e The Source, conquistano i
favori del pubblico. Ci si collega attraverso modem a 300k, linee telefoniche tradizionali e le «reti a
pacchetto» sviluppate da Arpanet, che trasmettono i dati da un computer all’altro. Isaac Asimov, al
lancio di The Source, dichiara: «è l’inizio dell’era dell’informazione».

1983 Nasce Internet, una rete globale di computer che è basata sul TCP/IP, il «vecchio»

Transmission Control Protocol aggiornato al nuovo Protocollo Internet. Migliaia di computer e di reti
di computer possono comunicare attraverso un unico standard.

1984 Viene istituito il «Domain Name System» (DNS), ovvero il catalogo delle estensioni che
consentono l’individuazione di un indirizzo, come .com, .org, e .edu. Lo spazio virtuale che si viene a
creare con Internet viene definito dallo scrittore di fantascienza William Gibson come «cyberspazio».
Nasce Fidonet, la prima rete che collega i Bbs.

1985 Nascono i primi servizi Internet commerciali, si amplia l’offerta di Compuserve e si

inaugura la Quantum Computer Services, che si trasformerà in America On Line.

1986 Nasce McLink, primo dei grandi Bbs italiani. Sarà assieme a Galactica e Agorà

Telematica (entrambi nati nel 1989) tra i primi Internet provider del nostro paese.

1988 Nasce la Internet Relay Chat, una forma di scambio di messaggi di testo in tempo reale
attraverso Internet. E nasce anche il primo virus, l’Internet Worm, che riesce a colpire il 10% dei servizi
Internet in tutto il mondo, bloccandoli.

1989 Tim Berners-Lee, al Cern di Ginevra, scrive il progetto per un «grande database di

ipertesti con collegamenti scritti». È la base del Web.

1990 Nasce Archie, l’antenato dei motori di ricerca, un archivio dei siti FTP dove possono

essere trovati i file. Lo crea Peter Deutsch alla McGill University di Montreal.
1991 Usando il sistema del mouse punta e clicca, all’Università del Minnesota viene creato

Gopher, la prima interfaccia per navigare su Internet. Ma è Tim Berners-Lee che compie il passo più
importante, creando l’«HyperText Transfer Protocol» (Http), l’«HyperText Markup Language» (Hml) e
il primo browser, chiamato «World Wide Web», per leggere e vedere la prima pagina Web, con la
descrizione del progetto. Il Web permette all’utente di passare da un documento all’altro, da una pagina
all’altra, attraverso hiperlink, ovvero frasi, parole, bottoni, in un ambiente accessibile con una gradevole
e comprensibile interfaccia grafica.

1993 Il 30 aprile 1993 il Cern decide di rendere pubblica la tecnologia alla base del Web.

Mosaic, il primo browser commerciale, viene realizzato da Marc Andreessen, al National Center for
Supercomputing Applications (Ncsa), diventando lo standard di comunicazione. Aprono i primi
Internet provider italiani.

1994 Marc Andreessen e Jim Clark fondano Netscape Communications e creano Netscape

Navigator, browser che diventa immediatamente popolarissimo. Jeff Bezos fonda Amazon e Jerry
Young e David Filo danno vita alla prima guida on line del Web, Yahoo!, che si trasforma rapidamente
nel primo portale.

1995 Nasce il primo motore di ricerca di massa, AltaVista. E il Vaticano apre il proprio sito

web, www.vatican.va. Ma inaugurano anche Ebay e Craiglist, aprendo la strada delle aste e degli
annunci elettronici.
Con la direttiva 95/46, l’Unione europea stabilisce limiti precisi per la raccolta e l’utilizzazione dei
dati personali e chiede a ciascuno Stato membro di istituire un’authority nazionale indipendente
incaricata della protezione di tali dati.

1996 Già 45 milioni di persone usano Internet: 30 in Nord America, 9 in Europa e 6 in Asia.
Nasce Hotmail, servizio di posta elettronica aperto a tutti. L’8 febbraio il poeta e saggista John Perry
Barrow firma a Davos la prima Dichiarazione d’indipendenza del Cyberspazio.

1997 Viene coniato il termine «weblog», poi abbreviato in «blog» per indicare una nuova

forma di «diari» su Internet. Larry Page e Sergey Brin aprono il loro motore di ricerca, Google. Il 14
gennaio viene lanciato il sito di Repubblica.it.
La Corte Suprema degli Stati Uniti giudica incostituzionale il titolo V del Telecommunications Act,
che prevedeva sanzioni per gli utenti che immettessero in rete contenuti moralmente sconvenienti.
Nella sentenza, la Corte sostiene che il libero utilizzo del Web è tutelato dal primo emendamento,
relativo alla libertà di culto, parola e stampa, e che l’interesse alla libertà di espressione in una società
democratica è superiore a qualunque preteso beneficio della censura. L’accesso alla rete viene dunque
ancorato all’esercizio delle libertà fondamentali.

1998 Google apre i suoi uffici in California. PayPal offre per la prima volta un servizio di

pagamenti unicamente on line.


1999 Shawn Fanning inventa Napster, un programma che consente la condivisione di file

musicali attraverso il «peer to peer». Il numero delle persone collegate a Internet cresce, superando i 150
milioni. Si apre la prima «community», si chiama MySpace.com.

2000 Scoppia la «bolla» Internet, molte delle nuove aziende nate sull’onda del successo della

rete chiudono. Ma America On Line compra Time Warner, realizzando la più grande fusione di tutti i
tempi.

2001 Napster è costretto alla chiusura per le accuse di pirateria. Nasce Wikipedia, la prima

enciclopedia libera, gratuita e collaborativa. La Apple lancia on line iTunes.

2002 Nasce il primo social network, Friendster. Microsoft domina il mercato dei browser con
il suo Explorer, attraverso il quale passa il 95% del traffico. Nasce Skype, crea-
to da Niklas Zennström e Janus Friis, che consente di fare telefonate gratuite attraverso la rete.

2003 Nasce MySpace, community e social network, creato da Tom Anderson e Chris De
Wolfe.
Viene lanciato Second Life, un mondo virtuale creato dalla Linden Lab.

2004 Mark Zuckerberg mette online Facebook. Si diffonde l’espressione Web 2.0, per

designare l’insieme delle applicazioni on line che permettono l’interazione tra il sito e gli utenti (blog,
forum, chat, wiki, piattaforme di condivisione, social network). Nascono i primi podcast.

2005 Apre i battenti YouTube.com, aprendo l’era dei video di massa sulla rete. La NewsCorp
di Rupert Murdoch compra MySpace.

2006 WikiLeaks appare per la prima volta nel dicembre 2006, pubblicando un documento che
provava un complotto per assassinare i membri del governo somalo, firmato dallo sceicco Hassan Dahir
Aweys. Nasce Twitter, primo sito di microblogging, con messaggi di soli 140 caratteri. Google compra
YouTube.
2007 I giochi multiplayer in rete sono un successo planetario, World of Warcraft conta 9

milioni di utenti.
A Rio de Janeiro l’Internet Governance Forum dell’Onu si chiude con la richiesta ufficiale di un
«Internet Bill of Rights», cui il Parlamento europeo farà esplicito riferimento in una risoluzione del
2011.

2008 Apre Dropbox, un servizio di archiviazione e condivisione di file attraverso la rete.


2009 Apre Kickstarter, e inizia la stagione del «crowdfunding». Si possono presentare progetti
e cercare finanziamenti dagli utenti della rete.
Con la decisione n. 580/2009 il Consiglio costituzionale francese tutela l’accesso a Internet in base al
principio di libertà di espressione, sancito all’art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
del 1948 e all’art. 11 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789.
A maggio anche il Parlamento europeo propone di riconoscere l’accesso a Internet come un diritto
fondamentale, con l’adozione dell’emendamento n. 138/46, il cosiddetto «Telecom Package».

2010 Nasce Instagram, social network che mette insieme la fotografia, Internet e gli

smartphone. Il Web, con il successo dell’iPhone e dei telefoni «intelligenti», diventa sempre più
«mobile».
La Finlandia riconosce l’accesso a Internet come diritto fondamentale e programma per il 2015 la
banda larga gratuita e aperta a tutti.
2011 Internet ha due miliardi e quattrocento milioni di utenti nel mondo.

2012 Facebook si quota in Borsa. Il 25 gennaio, con il Regolamento sulla protezione dei dati

personali, la Commissione europea disciplina, all’art. 16, il «diritto all’oblio» e alla cancellazione dei dati
personali.

2013 YouTube annuncia di avere un miliardo di utenti su base mensile. A giugno scoppia lo
scandalo Datagate: Edward Snowden svela i programmi di intercettazione della National Security
Agency statunitense.
2014 Il 17 gennaio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama presenta al Dipartimento di
Giustizia il nuovo decreto sulla riforma della Nsa: stop allo spionaggio dei leader alleati.

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