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Analisi dei principi dell’articolo 11 della Costituzione Italiana

Testo dell’Articolo 11 della Costituzione Italiana:

“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di
sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e
favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

L’Articolo 11 sancisce : il principio della Coesistenza Pacifica che stabilisce il ripudio della guerra in tutte le
sue forme perciò sia offensiva che difensiva; la possibilità di aderire a organizzazioni internazionali, anche
se questo comporta limitazioni della propria sovranità all'interno del proprio territorio, ma sono consentite
solo se necessarie al perseguimento della pace e della giustizia tra le Nazioni, tramite accordi con le stesse.
Tali limitazioni non riguardano solamente l'attività normativa dello Stato, ma anche quella giurisdizionale
ed amministrativa, tal ché i cittadini possono venir sottoposti, oltre che all'autorità nazionale, anche a
quella straniere, ove vi siano specifici trattati in merito. Ad ogni modo le limitazioni non possono
comportare la compromissione dei valori fondamentali espressi dalla Costituzione. A tutela del principio
vengono i comitati direttivi dei controlimiti , che impongono alle Autorità di disapplicare qualsiasi norma
straniera in conflitto con i dettami costituzionali, soprattutto quelli involgenti i diritti fondamentali.

Relazione del Presidente della Commissione per la Costituzione Meuccio Ruini che accompagna il Progetto
di Costituzione della Repubblica italiana, 1947:

“Rinnegando recisamente la sciagurata parentesi fascista l'Italia rinuncia alla guerra come strumento di
conquista e di offesa alla libertà degli altri popoli. Stato indipendente e libero, l'Italia non consente, in linea
di principio, altre limitazioni alla sua sovranità, ma si dichiara pronta, in condizioni di reciprocità e di
eguaglianza, a quelle necessarie per organizzare la solidarietà e la giusta pace fra i popoli. Contro ogni
minaccia di rinascente nazionalismo, la nostra costituzione si riallaccia a ciò che rappresenta non soltanto le
più pure tradizioni ma anche lo storico e concreto interesse dell'Italia: il rispetto dei valori internazionali.”

L’articolo 11 sostiene direttamente e indirettamente l’obiettivo 16 dell’agenda venti trenta: “PACE


GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE” che mira a ottenere società pacifiche e inclusive entro il 2030. Per
raggiungere tale scopo l'obiettivo 16 chiede di ridurre tutte le forme di violenza, fermare la tortura e
combattere tutte le forme di criminalità organizzata.

L’articolo preso in esame si può considerare violato quando per esempio l'Italia subentrò nella situazione
afgana, in seguito a un mandato Onu e su richiesta del legittimo governo di Kabul per far fronte alle forze
talebane o con l'intervento dell'esercito italiano in Libia, ma più recentemente con l’invio di armi, soldati e
di risorse di svariato genere all’Ucraina sotto attacco Russo.

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