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Capitolo III

Principi di Kirchhoff
Secondo principio di Kirchhoff
La legge di Kirchhoff delle tensioni si applica alle tensioni dei lati che costituiscono una maglia di
una rete; per la sua applicazione occorre preliminarmente assegnare ad ogni lato di una rete il
verso di riferimento della tensione, e ciò in modo del tutto arbitrario.
Il secondo principio di Kirchhoff afferma che la somma algebrica delle tensioni di tutti i bipoli
che costituiscono i lati di una maglia è nulla. Per ogni maglia della rete costituita da h lati, si ha
dunque:
l

∑± v k =0
k =1

ove v k indica la corrente nel lato k-esimo.


Per stabilire il segno da dare alla tensione occorre assegnare alla maglia, in modo arbitrario, un
verso di percorrenza (verso di maglia). Si darà un segno positivo a quelle tensioni che hanno versi
concordi con il verso di maglia e negativo alle altre, o viceversa. Un esempio di applicazione di
questo principio per alcune maglie di un grafo è riportato in figura (slide successiva),
Secondo principio di Kirchhoff
ove il verso di orientamento dei lati del grafo, già coincidente con il verso della corrente, può
indicare anche il verso di riferimento delle tensioni sui lati stabilendo la convenzione dei
generatori. Per quanto riguarda le reti reali, anche il secondo principio di Kirchhoff è valido
soltanto per quelle reti di dimensioni trascurabili rispetto alla lunghezza d’onda associata alla
frequenza più alta dei fenomeni elettromagnetici di interesse. Ciò appare evidente osservando che,
a causa del valore finito della velocità di propagazione dei fenomeni elettromagnetici, non è più
definibile la tensione ai poli di un elemento, in quanto la tensione agli estremi dei bipoli reali
dipenderà dalla distanza fisica dei poli.
1 v1
v2
2 v2
4 v1 - v 2 = 0
3 v3
v3
5
v6 v5
6 v7 v7
7

v3 - v6 - v7 = 0 v 2 - v5 - v7 + v3 = 0
Estensione secondo principio di
Kirchhoff
La legge di Kirchhoff delle tensioni si riferisce alle tensioni dei lati di una rete e di fatto stabilisce
una relazione tra le tensioni ai nodi della rete, essendo i lati compresi fra due nodi; così è possibile
estenderne la validità definendo la stessa legge per una sequenza chiusa di nodi, cioè per una
sequenza di nodi che inizi e termini con lo stesso nodo, indipendentemente dal fatto che tra due
nodi vi sia o no un lato. Ad esempio nel grafo orientato di figura si sono numerati i nodi e i lati, e i
numeri dei nodi sono stati disposti entro un circolo; si stabilisca inoltre di assegnare a ciascun lato
la convenzione degli utilizzatori e il verso di riferimento della corrente sia coincidente con il verso
di orientamento del grafo. Si consideri quindi la sequenza chiusa di nodi 5-1-3-5 che non
individua nessuna percorso di maglia, ma alla quale è comunque possibile applicare il secondo
principio, come se si trattasse di una maglia chiusa; le tensioni fra nodi che non appartengono ai
lati si possono indicare con due pedici, convenzionalmente orientate verso il nodo indicato per
primo (ad es. v3-5 Per indicare la tensione fra il nodo 3 ed il nodo 5, orientata verso il nodo 3); così,
percorrendo la sequenza 5-1-3-5, sussiste la relazione:
2
2 3
v7
1
7 3
v1 + v7 - v3-5 = 0
v1 v 3- 5
1 6 4
8

5 4
5
Estensione secondo principio di
Kirchhoff
Si può generalizzare questo risultato osservando che la tensione fra due punti qualsiasi è la somma
delle tensioni di tutti gli elementi che si incontrano lungo un percorso che porta da un punto
all’altro; ciascuna tensione è positiva se il segmento orientato che la rappresenta è concorde con il
percorso, negativa nel caso contrario. Così ad esempio la tensione fra i punti 3 e 5 può essere
determinata seguendo altri percorsi ottenendo altrettante relazioni che la definiscono; ad esempio,
seguendo il percorso formato dai lati 1-2-3, si ha:

v3-5 = v1 -v 2 -v3
oppure quello formato dai lati 5-8-7, si ha:

v3-5 = -v5 -v 8 +v7


In particolare è conveniente definire i potenziali nodali, cioè i potenziali dei vari nodi rispetto ad
uno qualsiasi, scelto come nodo di riferimento; sono quindi definibili p=n-1 potenziali nodali. In
figura che segue, assegnato il grafo orientato rappresentato con linea continua, il potenziale
nodale del nodo i-esimo è indicato con v ni e il nodo di riferimento è indicato con R; le tensioni di
lato sono considerate in base alla convenzione degli utilizzatori, e cioè con verso opposto
all’orientamento dei lati; come esempio è indicata soltanto la tensione v 2 .
Estensione secondo principio di
Kirchhoff
E’ dunque possibile esprimere tutte le tensioni di lato vi in funzione delle tensioni nodali v ni ;
alcuni potenziali nodali coincideranno con le tensioni di lato (come v ni e v1 ), altri saranno
opposti ( come v n 4 e v5 ) e altri ancora rappresentano tensioni che non sono su un lato; si hanno
così le seguenti relazioni tra le tensioni di lato e le tensioni nodali:

v1 = v n 1
2
v 2 = v n1 - v n2 2 3
v3 = v n 2 - v n3 vn 2
1
7 3
v4 = v n 4 - v n3 vn3
v n1
v5 = -v n4 1
6 8 4

v6 = v n 4 - v n1
4
v7 = v n 3 - v n1 5
R vn4

Queste equazioni sono indipendenti, in quanto in ognuna appare almeno una tensione che non è
presente nelle altre.
Estensione secondo principio di
Kirchhoff
Ordinando le relazioni precedenti secondo i 4 potenziali nodali:
v1 = v n 1 0 0 0
v 2 = v n1 - v n2 0 0
v3 = 0 - v n2 - v n3 0
v4 = 0 0 - v n 3 + v n4
v5 = 0 0 0 - v n4
v6 = -v n1 0 0 vn4
v7 = -v n1 0 + v n 3 0
si può avere la forma matriciale:
v1 + 1 0 0 0
v2 + 1 -1 0 0
v n1
v3 0 +1 -1 0
vn 2
v4 = 0 0 -1 +1 •
vn3
v5 0 0 0 -1
vn4
v6 - 1 0 0 +1
v7 - 1 0 +1 0
Estensione secondo principio di
In forma sintetica:
Kirchhoff
v = B vn

Ove v è il vettore delle tensioni di lato, v n è il vettore delle tensioni nodali e B è la matrice di
connessione o di incidenza lati-nodi; la matrice B ha dimensioni l×p e i suoi elementi sono
determinati allo stesso modo della matrice A di incidenza nodi-lati, già definita per la forma
matriciale del I principio, e cioè per l’elemento bh- k si pone 1, se il verso di percorrenza del lato h
si allontana dal nodo k; -1 se accade il contrario; 0 se il lato h non incide sul nodo k.
Confrontando le due matrici A e B, si conclude che B è la trasposta di A; in simboli:
B = AT
Si fa notare che questa proprietà è conseguente all’avere attribuito il segno positivo alle correnti
uscenti dal nodo e dall’avere assegnato a ciascun lato la convenzione degli utilizzatori. Qualora si
stabilisse di assegnare un segno positivo alle correnti entranti nel nodo, allora la matrice B
sarebbe ancora la trasposta di A soltanto se si attribuisse a ciascun lato la convenzione dei
T
generatori; altrimenti risulterebbe B = -A .
In conclusione, in base al II principio di Kirchhoff, tutte le tensioni di lato ( v i ) sono legate alle
tensioni nodali ( v ni ) dalla relazione: v = AT v n
Il verso delle tensioni di lato è quello della convenzione degli utilizzatori se gli elementi della
matrice A sono stati determinati attribuendo un segno positivo al verso del lato che si allontana dal
nodo; altrimenti il verso delle tensioni sarà opposto, e quindi coincidente con la convenzione dei
generatori.
Esempio secondo Principio di Kirchhoff
Risolvere la rete disegnata in figura sapendo che la caratteristica del generatore di tensione è v=-
100V e che le tre resistenze valgono: R = 10  R = 15 R = 25
1 2 3

A R1 B

v R2

D C
Esempio secondo Principio di Kirchhoff
Assunti per le correnti nei bipoli, i versi assegnati in figura, il primo Principio di Kirchhoff, per i
nodi A,B,C, fornisce:
v1 A ) + i + i1 = 0 1 1 0 0
i1 R1 B B ) - i1 + i2 = 0 A = 0 -10 0
A
C ) - i 2 - i3 = 0 0 0 -1-1
i i2 Assunti, ora, per le tensioni sui bipoli, i
versi assegnati in figura, il secondo
Principio di Kirchhoff, per l’unica maglia
v R2 v2 esistente fornisce:
+ v + v1 - v 2 - v 3 = 0
Infine, con le convenzioni assunte per la v
e la i di ciascun bipolo, le caratteristiche
dei quattro bipoli presenti nella rete sono:
D C v = -100
i3 R 3 v1 = +10i1
v3 v 2 = -15i2
v3 = +25i3
Esempio secondo Principio di Kirchhoff
Il sistema completo delle equazioni della rete è quindi:
+ i + i1 = 0 Si noti che le equazioni che esprimono il primo Principio di Kirchhoff
- i1 + i 2 = 0 sono: 3=4-1=n-1 (avendo indicato con n il numero di nodi della rete);
quelle che esprimono il secondo principio di Kirchhoff sono l-(n-1)=4-
- i 2 - i3 = 0
(4-1)=1(avendo indicato con l il numero di lati della rete) e che, infine,
+ v + v1 - v 2 - v 3 = 0 le equazioni che esprimono le caratteristiche degli l bipoli presenti
v = -100 nella rete sono ovviamente l.
La soluzione del sistema completo di equazioni è:
v1 = +10i1
i = -2A v = -100V
v 2 = -15i2
i1 = +2 A v1 = +20V
v 3 = +25i3
i2 = +2 A v 2 = -30V
i3 = -2A v3 = -50V

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