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Lo spazio duale
Vogliamo introdurre lo spazio vettoriale duale la cui importanza e fondamentale sia in algebra lineare che (forse molto di piu) in analisi dove il concetto di
spazio duale dello spazio vettoriale delle funzioni continue ha portato allidea
di distribuzione dovuta a Dirac.
Sia V uno spazio vettoriale su k (non necessariamente finito dimensionale). Sappiamo gia dalla teoria precedente che linsieme delle applicazioni
lineari f : V W , W uno spazio vettoriale fissato, e a sua volta uno
spazio vettoriale con le operazioni di somma e prodotto cosi definite:
(f + g)(v) = f (v) + g(v),
(f )(v) = f (v).
Abbiamo dunque trovato una base di V di n elementi ove n e la dimensione di V , pertanto V e V sono isomorfi.
Vediamo ora la relazione che sussiste tra i prodotti scalari e lo spazio
duale. Notiamo subito che nella dimostrazione che abbiamo fatto, per realizzare lisomorfismo tra V e V abbiamo dovuto fissare una base di V .
In questo caso in algebra lineare si dice che lisomorfismo non e canonico
perche dipende dalla base scelta (e quindi anche dalle coordinate). E possibile realizzare invece un isomorfismo canonico di V con il suo duale V
qualora sia dato in V un prodotto scalare non degenere, come ci dice infatti
la proposizione seguente.
Proposizione 1.4. Sia V spazio vettoriale finito dimensionale su k e , un
prodotto scalare non degenere su V . Allora la funzione che associa a v V
la funzione Lv : V k, Lv (w) = v, w realizza un isomorfismo tra V e il
suo duale V .
Proof. Per prima cosa dobbiamo verificare che la funzione Lv : V k,
Lv (w) = v, w sia una applicazione lineare. Per le proprieta del prodotto
scalare abbiamo subito:
Lv (w + w ) = v, w + w = Lv (w) + Lv (w ),
Lv (w) = v, w = Lv (w).
V
) Lv
Vediamo nellesempio concreto di V = k n come si realizza questo isomorfismo attraverso un prodotto scalare.
Esempio 1.5. Sia V = k n e V = M1,n (k) il suo duale nellidentificazione
vista sopra. Sia A la matrice (simmetrica) associata ad un prodotto scalare
non degenere in k n . Consideriamo lapplicazione lineare : k n (k n ) del
teorema e vediamo che aspetto ha:
v ) Lv (w) = v, w = w, v = v t Aw
dove come sempre identifichiamo un vettore con le sue coordinate nella base
canonica. Dunque il vettore v corrisponde non piu al vettore v t come nel
caso precedente ma al vettore v t A!.