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_ _
V
A
I
Si definisce impedenza
_ del bipolo A alla_ pulsazione ω, il rapporto tra il fasore della tensione di
eccitazione V e il fasore della corrente I ; è quindi:
_
• V
Z= _
I
Impedenza
•
La grandezza complessa Z è detta impedenza del bipolo e ha le •dimensioni di una resistenza.
Il puntino posto sull’impedenza indica che il numero_ complesso _
Z non è un fasore e non
rappresenta quindi una funzione sinusoidale, come V o I , ma è un •operatore complesso.
Indicando con R e X rispettivamente la parte reale e la parte immaginaria di Z , si ha:
•
Z =R+ jX
La parte reale R e quella immaginaria X costituiscono rispettivamente la resistenza e la reattanza
dell’impedenza e, generalmente, sono entrambe funzioni della pulsazione ω; tali grandezze si
misurano, così come l’impedenza stessa, in ohm (SI). Come sarà più chiaro in seguito sarà sempre
R>=0 , e la parte reale R sarà senz’altro nulla se il bipolo A non contiene almeno un resistore,
mentre la parte immaginaria X potrà assumere qualsiasi valore, e in particolare sarà nulla nel caso
in cui nel bipolo A non• vi sono induttori o condensatori.
Anche l’impedenza Z può essere rappresentata sul piano complesso e le sue coordinate sono la
resistenza e la reattanza; la distanza dall’origine degli assi è il modulo dell’impedenza.
•
Z | Z |= R 2 + X 2
X
R
Impedenza
Il triangolo • di lati Z, R, X è noto come triangolo dell’impedenza. L’argomento del numero
complesso Z , detto anche fase dell’impedenza, viene indicato convenzionalmente con il simbolo
, ed è determinato da una delle funzioni trigonometriche:
R X X
cos = sen = tan g =
Z Z R
Nella figura che segue sono rappresentate le grandezze sul piano complesso, nella convenzione
degli utilizzatori, considerando l’angolo di fase dell’impedenza sia positivo che negativo.
_ • _
V =ZI _ _
I I
+ •
Z _ • _
V =ZI
X >0 +
>0 X <0
•
Z
<0
Impedenza
_ _
Si deduce dunque che V ed I generalmente non sono in fase, ma sono sfasati proprio
dell’angolo dell’impedenza φ; in particolare se l’impedenza ha una reattanza positiva si ha che la
corrente è in ritardo sulla tensione, mentre se la reattanza è negativa la corrente è in anticipo sulla
tensione. Tensione e corrente sono in fase soltanto quando l’impedenza è un numero reale.
In base alla definizione di φ , assume significato univoco anche il segno dell’angolo tra tensione e
corrente. Infatti, essendo φ positivo in caso di reattanza positiva (come nella figura precedente),
risulta che l’angolo tra tensione e corrente è positivo se la corrente è in ritardo sulla tensione. Ciò
comporta che in un sistema di riferimento in cui il fasore della tensione è posto sull’asse reale e
quello della corrente è genericamente sfasato di un angolo α (figura che segue), le espressioni
delle corrispondenti funzioni sinusoidali saranno:
v( t ) = V 2 sen t
_
I
i( t ) = I 2 sen ( t + )
_
V
Impedenza
Osservando che in questa condizione la corrente è in anticipo rispetto alla tensione, l’angolo di
fase φ fra tensione e corrente sarà negativo, per cui:
α = -φ
Esprimendo quindi la corrente i(t) in funzione dell’angolo φ , si avrà:
i( t ) = I 2 sen ( t - )
La stessa forma si ha considerando una corrente in ritardo sulla tensione; in conclusione tensione e
corrente possono essere espresse in modo del tutto generale in funzione dell’angolo φ:
v( t ) = V 2 sen ( t )
i( t ) = I 2 sen ( t - )
Ove φ ha il segno della reattanza, ed è quindi positivo soltanto se la corrente è in ritardo sulla
tensione.