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Capitolo VIII - Elettrotecnica

Analisi delle reti in regime


permanente continuo e regime
permanente sinusoidale
Tavola leggi costitutive
Nella tavola che segue sono riportate per ciascun bipolo elementare le leggi costitutive espresse in
diversi modi, e cioè:
- analiticamente in funzione del tempo
- graficamente mediante l’uso dei fasori
- analiticamente nel campo complesso
Le leggi costitutive in funzione del tempo dei bipoli e induttori sono espresse senza considerare
eventuali condizioni iniziali in quanto la soluzione permanente è senza memoria.
La trascrizione delle leggi costitutive in campo complesso comporta un trasferimento dal dominio
del tempo al dominio della pulsazione ω, nel senso che le tensioni e le correnti non sono più
funzioni del tempo ma soltanto della pulsazione delle eccitazioni.
Tavola leggi costitutive
Simbolo grafico Legge nel dominio del Rappresentazione Legge nel dominio
tempo (conv.util.) vettoriale (conv. util.) di ω
_ _
_
v(t)=R i(t) _ I V_ = R _I
R i(t)=G v(t) V I = GV
1
t _ _ 1 _
v( t ) = ∫ i( t ) dt I V = I
C
C 0 j C
dv _ _
I = j CV
i( t ) = C _
dt V
_ _ _
di
v( t ) = L
dt V V = j L I
_
1
t
I
_ 1 _
L i( t ) = ∫ v( t ) dt I= V
L 0 j L
Impedenza
Si consideri un bipolo A costituito da un’arbitraria interconnessione di elementi lineari, privo di
generatori interni. Si decide di eccitare il bipolo con un generatore di corrente sinusoidale con
pulsazione ω e si assuma che A sia in regime permanente sinusoidale (figura che segue), in modo
che anche la tensione di ingresso sia sinusoidale ed esprimibile quindi con un fasore;
l’orientamento deve essere quello secondo la convenzione degli utilizzatori.

_ _
V
A
I

Si definisce impedenza
_ del bipolo A alla_ pulsazione ω, il rapporto tra il fasore della tensione di
eccitazione V e il fasore della corrente I ; è quindi:
_
• V
Z= _
I
Impedenza

La grandezza complessa Z è detta impedenza del bipolo e ha le •dimensioni di una resistenza.
Il puntino posto sull’impedenza indica che il numero_ complesso _
Z non è un fasore e non
rappresenta quindi una funzione sinusoidale, come V o I , ma è un •operatore complesso.
Indicando con R e X rispettivamente la parte reale e la parte immaginaria di Z , si ha:

Z =R+ jX
La parte reale R e quella immaginaria X costituiscono rispettivamente la resistenza e la reattanza
dell’impedenza e, generalmente, sono entrambe funzioni della pulsazione ω; tali grandezze si
misurano, così come l’impedenza stessa, in ohm (SI). Come sarà più chiaro in seguito sarà sempre
R>=0 , e la parte reale R sarà senz’altro nulla se il bipolo A non contiene almeno un resistore,
mentre la parte immaginaria X potrà assumere qualsiasi valore, e in particolare sarà nulla nel caso
in cui nel bipolo A non• vi sono induttori o condensatori.
Anche l’impedenza Z può essere rappresentata sul piano complesso e le sue coordinate sono la
resistenza e la reattanza; la distanza dall’origine degli assi è il modulo dell’impedenza.


Z | Z |= R 2 + X 2
X

R
Impedenza
Il triangolo • di lati Z, R, X è noto come triangolo dell’impedenza. L’argomento del numero
complesso Z , detto anche fase dell’impedenza, viene indicato convenzionalmente con il simbolo
 , ed è determinato da una delle funzioni trigonometriche:
R X X
cos  = sen  = tan g  =
Z Z R

Essendo R ≥ 0 la fase φ ha il segno della reattanza, ed è dunque positiva solo se la reattanza è


positiva; il termine cos φ , che assume particolare rilievo nella determinazione della potenza
assorbita da un bipolo, prende il nome di fattore di potenza.

L’introduzione dell’operatore complesso Z permette di definire la legge costitutiva per un
qualsiasi bipolo privo di eccitazioni. Si definisce così la legge di Ohm nel regime permanente
sinusoidale che, nella convenzione degli utilizzatori per un bipolo controllato in corrente, assume
l’espressione:
_ • _
V =ZI
Impedenza
Questa relazione comporta che la tensione e la corrente devono avere la stessa forma d’onda
sinusoidale, ma non comporta che_ esse debbano avere la stessa fase; infatti il prodotto dei due

numeri complessi Z e I è ancora un numero complesso di modulo ZI, e come tale
rappresenta sempre una funzione sinusoidale, ma ha per fase _la somma delle •
loro fasi , questo
j
proviene dalla rappresentazione esponenziale; infatti, ponendo: I = I e e Z = Z e j , si ha:
_
V = Z e j I e j = ZI e j (  + )

Nella figura che segue sono rappresentate le grandezze sul piano complesso, nella convenzione
degli utilizzatori, considerando l’angolo di fase dell’impedenza sia positivo che negativo.

_ • _
V =ZI _ _
I I
 + •
Z  _ • _
V =ZI
  X >0   +


 >0 X <0

Z
 <0
Impedenza
_ _
Si deduce dunque che V ed I generalmente non sono in fase, ma sono sfasati proprio
dell’angolo dell’impedenza φ; in particolare se l’impedenza ha una reattanza positiva si ha che la
corrente è in ritardo sulla tensione, mentre se la reattanza è negativa la corrente è in anticipo sulla
tensione. Tensione e corrente sono in fase soltanto quando l’impedenza è un numero reale.
In base alla definizione di φ , assume significato univoco anche il segno dell’angolo tra tensione e
corrente. Infatti, essendo φ positivo in caso di reattanza positiva (come nella figura precedente),
risulta che l’angolo tra tensione e corrente è positivo se la corrente è in ritardo sulla tensione. Ciò
comporta che in un sistema di riferimento in cui il fasore della tensione è posto sull’asse reale e
quello della corrente è genericamente sfasato di un angolo α (figura che segue), le espressioni
delle corrispondenti funzioni sinusoidali saranno:

v( t ) = V 2 sen t
_
I


i( t ) = I 2 sen ( t +  )
_
V
Impedenza
Osservando che in questa condizione la corrente è in anticipo rispetto alla tensione, l’angolo di
fase φ fra tensione e corrente sarà negativo, per cui:
α = -φ
Esprimendo quindi la corrente i(t) in funzione dell’angolo φ , si avrà:

i( t ) = I 2 sen (  t -  )

La stessa forma si ha considerando una corrente in ritardo sulla tensione; in conclusione tensione e
corrente possono essere espresse in modo del tutto generale in funzione dell’angolo φ:

v( t ) = V 2 sen (  t )
i( t ) = I 2 sen (  t -  )

Ove φ ha il segno della reattanza, ed è quindi positivo soltanto se la corrente è in ritardo sulla
tensione.

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