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I TRATTATI

L'impostazione dialogica e argomentativa

Non differiscono sostanzialmente dai Dialogi nell'impostazione formale, anche in essi:


- l'autore parla sempre in prima persona rivolgendosi a un dedicatario con cui immagina di dialogare e
di discutere
- rileviamo un impianto argomentativo e dialettico energico
- rileviamo l'uso di procedimenti diatribici
es.: la vivace polemica con interlocutori fittizi + il frequente ricorso ad aneddoti e ad esempi tratti
dalla storia greca e romana

3° GRUPPO – trattati veri e propri, che “trattano” di argomenti politici, etici e scientifici

IL DE CLEMENTIA
("La clemenza"- 55-56, cioè al quinquennium felix)
- Dedicatario: Nerone
- primo e unico esempio nella letteratura romana di speculum principiis (specchio in cui il sovrano
doveva riflettere per esercitare il potere) ! descrive un rapporto paterno tra sovrano e sudditi
commettendo l’errore di supporre che Nerone potesse essere l’incarnazione di questo padre.
- un trattato in cui presenta il frutto più maturo delle sue riflessioni politiche
- libro nato da intenti puramente pedagogici: il maestro si rivolge al suo allievo, e gli consiglia di
fondare la propria condotta politica sulla clementia se vuole essere un rex iustus, nonché un principe
clemente e un padre (non padrone) per il suo popolo, del quale è “nobile schiavo”

OB: S teorizza ed esalta la MONARCHIA ILLUMINATA


= ideale programma politico ispirato a equità e moderazione

· 2 punti chiave:

————> PDV di SENECA SUL PRINCIPATO


: S non mette in discussione la legittimità del principato
la froma apertamente monarchica (assoluta) che ha assunto

1 - BC monarchia = regime più conforme a concezione stoica di un ordine cosmico governato dal LOGOS
2 - BC ormai un dato di fatto, imposto = irrealistico confidare nella restaurazione della libertas repubblicana

NON è una teorica elaborazione della forma migliore di governo e del principe ideale.
MA parte da accettazione pura e semplice di esso + dalla presa d'atto di un imperatore che c'è già, Nerone.

————> CHE COSA INTENDE CON LA CLEMENTIA


dato che il principato non si può mettere in discussione, resta il problema di avere un BUON PRINCIPE
: in un regime assoluto prive di forme di controllo esterno, l’unico freno è la COSCIENZA del PRINCEPS,
che lo dovrà trattenere dal governare in modo tirannico

-> proprio per questo pone al centro del suo discorso,


≠ non più la giustizia (≈ Platone e Cicerone) —> il punto di riferimento non è più costituito dalle leggi
= MA la clemenza —> da VOLONTÀ del principe, libera da ogni limite o vincolo esterni principe stesso
Ecco dunque che Seneca ELOGIA NERONE attribuendogli tutte le virtù proprie del sovrano perfetto
: in primo luogo la CLEMENZA

= capacità di controllare il proprio animo riguardo alla facoltà di PUNIRE (moderazione, indulgenza)
= virtù politica per eccellenza, contraddistingue il re giusto ≠ tiranno BC è l'unico antidoto alle
propensioni del principe all'autocrazia e all'esercizio tirannico del potere

+ migliore GARANZIA x imperatore di ottenere il CONSENSO dei sudditi


= procura a chi governa amore, riconoscenza, pax sociale, la simpatia della gente, garantendo stabilità
: il re buono e clemente instaura, infatti, con i sudditi un RAPPORTO PATERNO: punisce malvolentieri,
solo quando è indispensabile, e x il loro bene —> contraccambiano w sincero affetto, devozione, fedeltà

il ruolo del filosofo


S esprime esigenza di un principato illuminato, che affida alla coscienza del sovrano e suo perfezionamento
morale la possibilità di instaurare un BUON GOVERNO
—> in tutto ciò è evidente l’importanza che acquista l’ EDUCAZIONE del PRINCEPS
= filosofia ruolo di rilievo BC promuove formazione morale del sovrano

· POTERE: secondo prospettiva dell'imperatore è come un ONUS, un peso da sopportare:

· x far sì che CLEMENTIA sia una componente del mondo morale del principe e del suo sistema di valori,
c'è bisogno del filosofo, che acquista RUOLO FONDAMENTALE nella corte del principe e vita impero
= maestro di un formatore di coscienze, si presenta come il solo che può offrire all'aristocrazia senatoria
garanzie formali e sostanziali, di un rispetto delle sue prerogative da parte dell’imperatore.

(la responsabilità del filosofo è delineata nel DE TRANQUILLITATE ANIMI)

un programma politico utopistico


MA rapida degenerazione del potere di N mise in luce i limiti di tale progetto
: l’ERRORE di supporre che Nerone potesse essere l’incarnazione di questo padre.

—> evidente il carattere astratto e utopistico di tale programma politico, cui realizzazione, in assenza di
qualsiasi garanzia legale o condizionamento esterno : affidata esclusivamente a libera e spontanea volontà P

Seneca costretto a registrare il FALLIMENTO sue teorie dopo il “QUINQUENNIUM FELIX" (54-59),
egli dovette ritirarsi dall'impegno attivo e poi, nel 65, fu obbligato al suicidio.
-> infatti Nerone non solo si mostrò insofferente nei confronti del suo antico maestro,
ma era ormai avviato sempre più, e in modo irreversibile, verso una monarchia assoluta - tirannica

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