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IL METODO DALCROZE

Lo studio della musica attraverso il corpo


INDICE

1. Prefazione

2. La lezione ritmica

3. Realizzazione di un ritmo e sviluppo

coordinazione e lateralità

4. Esercizi per lo sviluppo dell’ascolto

5. L’osservazione degli altri come metodo

d’apprendimento

6. L'improvvisazione

7. L’uso della voce

8. La plastique animée
PREFAZIONE

Il Metodo Jaques-Dalcroze, noto anche come Ritmica Dalcroze, è un metodo di


educazione musicale che prende nome dal suo creatore Emile Jaques Dalcroze, noto
compositore e pedagogo svizzero.
Si pone all’origine dei nuovi sistemi d’insegnamento della musica di questo secolo. Fu
creato all’inizio del ‘900 dal musicista, compositore e pedagogo svizzero Emile Jaques
Dalcroze (Vienna 1865 – Ginevra 1950) il quale, spinto dalle difficoltà ritmiche e di
ascolto che riscontrava nei suoi allievi al Conservatorio di Ginevra, spese tutta la vita
alla ricerca di un metodo di educazione musicale alternativo.
Dalcroze si era reso conto dell'apprendimento meccanico degli studenti a cui mancava
un rapporto più fisico col suono.
Il corpo apprende più lentamente della mente ma in maniera più profonda.
Così una comprensione ritmica e dell'altezza dei suoni legata ad un esperienza
corporea risultava molto più efficace.
Nacque così la ritmica ovvero un'esperienza fisica legata alla musica alla percezione
del suono in tutte le sue componenti: ritmo, altezzosa, fraseggio, melodia e energia.
Egli perseguì l’unione perfetta tra musica, corpo, mente e sfera emotiva e pose il
corpo e il movimento alla base dei suoi rivoluzionari principi educativi.
La scuola da lui ideata (e che ancora prepara musicisti e danzatori) è un innovativo
approccio multidisciplinare per il movimento e la musica che quindi prepara alla
professione del ballerino come del musicista.
Si può pensare a Rudolf Nureyev per esempio, ballerino e coreografo russo, che
proveniva da lì.
Anche l'approccio corporeo viene infatti affrontato in modo che sia il suono stesso a
generare il movimento.
Questo modo di sentire fisicamente il suono porta ad una interiorizzazione e
conseguentemente una produzione molto più consapevole e meno meccanica (problema
appunto che aveva riscontrato sia negli studenti di musica che in quelli di danza)
attraverso uno sviluppo dell'ascolto molto più preciso e consapevole rispetto al metodo
didattico tradizionale.

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