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Università degli Studi di Messina

Facoltà di Ingegneria

A.A. 2006/2007

“Statica e Sismica

delle Costruzioni Murarie”

Docente: Ing. Alessandro Palmeri

Lezione n. 4: Elementi di Statica Grafica

Elementi di Statica Grafica


Un corpo rigido è in equilibrio se e solo sono contemporaneamente
soddisfatte le equazioni cardinali della Statica:
R=0 ; M(Q) = 0
ossia, se e solo se il sistema di forze e di reazioni vincolari a cui è soggetto
il corpo rigido ha contemporaneamente nulli la risultante delle forze R ed
il momento della risultante M(Q) rispetto ad un generico polo Q. In altre
parole si può dire che: Condizione Necessaria e Sufficiente per l’equilibrio
di un corpo rigido è che il sistema di forze agente su di esso sia un sistema
equivalente a zero.
Nel riferimento cartesiano {x,y,z}, le equazioni cardinali della Statica si
scrivono:
⎧ ⎧M (Q) = 0

⎪⎪⎪Rx = 0 ⎪

x
⎪R = 0 ⎪
⎨ y ; ⎨Mx (Q) = 0
⎪⎪ ⎪

⎪⎪ Rz = 0 ⎪
⎪M (Q) = 0
⎪⎩ ⎪
⎩ x
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Elementi di Statica Grafica
Nello spazio, quindi, il numero delle equazioni cardinali della Statica in
forma scalare è pari a sei: tre per le traslazioni secondo gli assi coordinati,
e tre per le rotazioni attorno agli assi coordinati.
Nel piano, invece, il numero delle equazioni cardinali della Statica si riduce
a tre, essendo possibili solo le due traslazioni secondo gli assi x e y, e la
rotazione ϕz attorno all’asse z.
Nel riferimento cartesiano {x,y}, quindi, le equazioni cardinali della Statica
si scrivono:
⎧⎪
⎪⎪Rx = ∑ i Fi ,x = 0
⎪⎪
⎨Ry = ∑ i Fi ,y = 0
⎪⎪
⎪⎪
( )
⎪⎪⎩Mz (Q) = ∑ i Fi ,y di ,x − Fi ,x di ,y = 0

dove Fi,x e Fi,y sono le componenti della i-esima forza Fi e dove di,x e di,y
sono le componenti del vettore di che congiunte polo Q con il punto Pi
appartenente alla retta di azione della forza Fi.
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Elementi di Statica Grafica


Dalla Scienza delle Costruzioni è noto che se un corpo rigido è vincolato in
maniera isostatica, allora le sole equazioni cardinali della Statica sono
sufficienti a valutare le reazioni vincolari.

Esempio: Si valutino per via analitica le reazioni vincolari dell’arco in figura.


y
A ≡ {r [1 - cos(α)], r sin(α)} ≡ {40.2 cm, 150 cm}
W2
r = 300 cm B ≡ {2 r , 0} ≡ {600 cm, 0}
α = 30° P1 ≡ {r [1 - sin(β )], r cos(β )} ≡ {87.9 cm, 212 cm}
W1 P2 P2 ≡ {r , r } ≡ {300 cm, 300 cm}
β = 45°
F = 100 kN P1 W1,x = F cos(β ) = 70.7 kN
A
W1,y = −F sin(β ) = −70.7 kN
β r W2,x = 0
RA W1,y = −F = −100 kN
α B
O≡Q C x
RB
4
Elementi di Statica Grafica

Equilibrio alla traslazione orizzontale: W1,x + RA sin(α) + RB,x = 0


⇒ 0.5 RA + RB,x = −70.7 kN

Equilibrio alla traslazione verticale: W1,y + W2,y + RA cos(α) + RB,y = 0


⇒ 0.866 RA + RB,y = 170.7 kN

Equilibrio alla rotazione: W1,y × r [1 - sin(β )] −W1,x × r cos(β ) + W2,y × r +


RA cos(α) × r [1 - cos(α)] − RA sin(α) × r sin(α) + RB,y × 2 r = 0
⇒ 0.402 RA − 6. RB,y = −512.1 kN

Risolvendo rispetto alle incognite RA, RB,x e RB,y, si trova: RA = 91.5 kN


RB,x = −116.4 kN
RB,y = 91.5 kN

Elementi di Statica Grafica


Esempio: In alternativa, si valutino per via grafica le reazioni vincolari dell’arco in figura.

1. Si valuta la risultante Rw dei carichi applicati. A tal fine:


a. Si trasportano le forze esterne W1 ed W2 lungo le proprie rette di azione, fino al
punto C di intersezione.
b. Si compongono W1 ed W2, mediante la regola del parallelogramma.

W2

W1 P2

P1
A

B
C

Rw 6
Elementi di Statica Grafica
2. Si valutano le reazioni vincolari RA ed RB, tenendo conto che:
a. La retta di azione di RA coincide con l’asse del carrello in A.
b. La retta di azione di RB passa per l’occhio della cerniera in B.
c. La risultante Rw dei carichi applicati si può decomporre secondo tali direzioni.
Quindi, si trasporta Rw nel punto D, intersezione tra la sua retta di azione con la
retta di azione di RA, nota a priori.
d. Le reazioni vincolari RA ed RB sono le forze opposte a quelle ottenute dalla
decomposizione di Rw.
D
−RA −R B

Rw
A

RA
B
C

RB
Rw 7

Elementi di Statica Grafica

Le equazioni cardinali della Statica sono suscettibili di un’efficace


interpretazione grafica.

Infatti, si dimostra che un corpo rigido è in equilibrio se e solo sono


contemporaneamente chiusi il poligono delle forze ed il poligono
funicolare, costruiti per l’insieme di carichi applicati e reazioni vincolari.

Facendo riferimento per semplicità al caso piano, il fatto che il poligono


delle forze sia chiuso assicura che l’equilibrio alla traslazione orizzontale
(ΣiFi,x=0) e verticale (ΣiFi,y=0) è verificato.
In aggiunta, affinché l’equilibrio alla rotazione (ΣiFi,ydi,x=ΣiFi,xdi,y) sia
anch’esso verificato, condizione necessaria e sufficiente è che sia chiuso il
poligono funicolare.

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Elementi di Statica Grafica
Il poligono delle forze è di immediata costruzione: si trasportano le forze
agenti sul corpo rigido (carichi applicati e reazioni vincolari) parallelamente
a se stesse, applicandole consecutivamente l’una dopo l’altra.

Esempio: Si verifichi che per l’arco in figura, risolto in precedenza, il poligono delle forze
risulti chiuso.
W2

RA W1
W1
W2
RB
A

RA
B

RB
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Elementi di Statica Grafica


Più complessa è la costruzione del poligono funicolare, che richiede i
seguenti passi:
1. Si costruisce il poligono delle forze, avente n lati, se n è il numero di
forze (carichi applicati e reazioni vincolari) agenti sul corpo rigido.
Non è necessario seguire un particolare ordine nel costruire il poligono delle forze,
tuttavia è buona norma considerare consecutivamente le forze che si incontrano
percorrendo idealmente la struttura da un estremo all’atro.
2. Si considera un punto P, detto polo, arbitrariamente scelto all’esterno
al poligono delle forze, con l’accortezza che il punto P non appartenga
a nessuna delle rette d’azione delle forze agenti sul corpo rigido.
3. Si tracciano i segmenti che congiungono il polo P con i vertici del
poligono delle forze, indicati con i numeri 1, 2, ", n, in modo che il
vertice i coincida con il secondo estremo della forza Fi, i-esima forza
considerata nel costruire il poligono delle forze.
4. Si fissa il punto 1′, arbitrariamente scelto sulla retta di azione della
forza F1.

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Elementi di Statica Grafica
5. Dal punto 1′ si traccia la parallela al segmento P1, fino ad incontrare
la retta di azione della forza F2; si indica questo punto con il numero
2′.
6. Dal punto 2′ si traccia la parallela al segmento P2, fino ad incontrare
la retta di azione della forza F3; si indica questo punto con il numero
3′.
7. Si procede così di seguito fino ad individuare il punto n′, appartenente
alla retta d’azione della forza Fn, l’ultima considerata nel costruire il
poligono delle forze.
8. Dal punto n′ si traccia la parallela al segmento Pn, fino ad incontrare
la retta di azione della forza F1, la prima considerata nel costruire il
poligono delle forze; si indica questo punto con il numero (n+1)′.
9. I punti 1′, 2′, ", n′, (n+1)′ sono i vertici del poligono funicolare,
avente n lati.
10. Il poligono è chiuso se il punto (n+1)′ coincide con il punto 1′.

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Elementi di Statica Grafica

Esempio: Si verifichi che per l’arco in figura, risolto in precedenza, il poligono funicolare
risulti chiuso.

F3≡W2
1
P
F2≡W1
0≡4 2
4′
3
A & P4 & P3
3′
1′≡5′ & P2
& P1 2′
F1≡RA
B

F4≡RB

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Elementi di Statica Grafica
Oltre a consentire di verificare l’equilibrio di un corpo rigido, note le forze
agenti su di esso (carichi applicati e reazioni vincolari), poligono delle forze
e poligono funicolare possono essere utilmente impiegati per valutare e
posizionare graficamente la risultante R di un sistema di n forze, come
quello mostrato in figura.

F1
F3

F2
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Elementi di Statica Grafica


Una volta costruito il poligono delle forze 12"n, la risultante R è data dal
vettore che ha:
& piede coincidente con il piede della prima forza componente (punto 0 in
figura);
& testa coincidente con la testa dell’ultima forza componente (punto n≡3
in figura).
1 F1
0
R

n≡3 F2
F3
2

Per individuare la retta d’azione della risultante R, e quindi la sua


posizione nel piano, occorre costruire il poligono funicolare, utilizzando la
procedura precedentemente descritta.
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Elementi di Statica Grafica
Una volta costruito il poligono funicolare 1′2′"n′, la retta di azione della
risultante R passa per il punto X, intersezione tra:
& la retta parallela al segmento P0 tracciata dal punto 1′;
& e la retta parallela al segmento Pn tracciata dal punto n′.

F3 1 F1
1′ 0
F1 & P3
X n′≡3′
& P0 & P2 F2
& P1
2′ n≡3 P
R
F3
2

F2
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Elementi di Statica Grafica


Un particolare poligono funicolare molto utile nella Statica grafica delle
travi è il cosiddetto poligono delle pressioni, detto anche poligono delle
successive risultanti.
Il nome è dovuto al fatto che i suoi lati appartengono alle rette di azione
delle successive risultanti delle forze agenti su una trave (carichi applicati
e reazioni vincolari): queste ultime devono essere considerate
ordinatamente, percorrendo con continuità l’asse della trave da un estremo
all’altro.
Il poligono delle pressioni rappresenta, quindi, il luogo geometrico dei punti
di applicazione delle forze normali di compressione e/o di trazione in una
trave; per cui, maggiore è la distanza dall’asse della trave, maggiore è il
momento flettente.
Infine, se una trave è tale che il poligono delle pressioni coincide con l’asse
geometrico, allora la trave sarà soggetta unicamente a sforzo normale
centrato, di compressione o di trazione a seconda del segno dei carichi
applicati.
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Elementi di Statica Grafica
Il poligono delle pressioni 1′2′"n′ si ottiene scegliendo:
& come polo P del poligono funicolare il punto 0, piede della forza F1,
prima forza incontrata percorrendo l’asse della trave;
& come punto iniziale 1′ il punto sulla trave in cui è applicata la forza F1.

Esempio: Si costruisca per l’arco in figura, risolto in precedenza, il poligono delle pressioni.
F3
1
F1 F2
F1
F1+F2 P≡0 2
2′ F3
& P2 3′ F4
& P1 3
F2 F3
A≡1′
& P3
F1
B≡4′
F4=−F1−F2−F3
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Elementi di Statica Grafica


Nel caso di travi soggette a carichi distribuiti, il poligono delle pressioni
diviene una curva. Ad esempio, per carichi uniformemente distribuiti la
curva delle pressioni ha andamento parabolico.

La curva delle pressioni può ancora essere tracciata con l’ausilio del
poligono funicolare. A tal fine:
& si decompone il carico distribuito mediante un adeguato numero di
carichi concentrati elementari, che complessivamente siano equivalenti
al carico distribuito assegnato;
& si costruisce per il sistema equivalente così ottenuto il poligono delle
pressioni;
& si costruisce per il sistema originario la curva delle pressioni,
considerando che quest’ultima è tangente al poligono delle pressioni del
sistema equivalente.
Elementi di Statica Grafica
Esempio: Si costruisca la curva delle pressioni per l’arco in figura.

& P2

2′ 3′ & P3 1

Rw 4′ & P4 F1 F2
P≡0 2
& P1 F3
F2 F3 F4 F5
3
F6 F4
5′
& P5 4
A≡1′
F5
F1≡RA
B≡6′ 5

F6≡RB

Elementi di Statica Grafica


Si osservi che il modulo del momento flettente M in una data sezione S della trave
è dato dal modulo R della risultante di tutte forze applicate da un estremo della
trave fino alla sezione S, moltiplicato per la distanza d del baricentro della sezione
dalla curva delle pressioni, misurata ortogonalmente alla tangente alla curva delle
pressioni.

−RA

T
d
d N
S S M
⏐M⏐ =R×d
A
R=⏐RA⏐=(N2+T2)1/2

RA A
B

RB RA
Elementi di Statica Grafica
Come caso particolare, si noti che le configurazioni di equilibrio di una fune
(elemento che resiste solo a sforzo normale di trazione), ad esempio:
- l’arco di parabola, nel caso di carico uniforme applicato su una fune priva di
peso;
- l’arco di coseno iperbolico (catenaria), nel caso di fune equipesante soggetta
al solo peso proprio;
materializzano la curva delle successive risultanti.

Più in generale, il poligono funicolare costruito per un assegnato sistema di


forze Fi si può vedere come la configurazione di equilibrio di una fune priva di
peso, infinitamente flessibile ed assolutamente inestensibile, avente lunghezza
L, sospesa tra due punti A e B (posti a distanza l<L), soggetta a quel sistema di
forze: da questa proprietà discende il nome di poligono funicolare.

Cambiando la lunghezza della fune o la posizione dei punti di sospensione, cambia


il poligono funicolare che si ottiene.
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Elementi di Statica Grafica

Variando la lunghezza della fune, il


polo P si muove lungo l’orizzontale
r.

Cambiando la distanza verticale tra i punti


di sospensione A e B, il polo P si muove
lungo la verticale s.

Cambiando la posizione dei punti di


sospensione rispetto al sistema di forze, si
modifica il poligono delle forze anche se il
polo P non si muove.
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