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Principali figure piane e loro proprietà elementari. Teorema di Pitagora. Proprietà dei triangoli simili. Seno, coseno e tangente di un angolo
ottenuti come rapporti fra i lati di un triangolo rettangolo. Perimetro e area delle principali figure piane. Incidenza, parallelismo,
perpendicolarità tra rette nel piano. Principali figure nello spazio (rette, piani, parallelepipedi, prismi, piramidi, cilindri, coni, sfere). Volume dei
solidi elementari. Coordinate cartesiane nel piano. Equazione della retta per due punti. Equazione di una retta per un punto e parallela o
perpendicolare a una retta data. Pendenza e intersezioni con gli assi di una retta data. Condizione di perpendicolarità fra due rette. Distanza
tra due punti.
Sommario
Nel piano cartesiano, una retta può essere scritta come l'insieme dei punti le cui coordinate (x; y) soddisfano un'equazione lineare nelle
incognite x e y.
y = mx
dove x m si dice coefficiente angolare della retta e fornisce informazioni sulla pendenza della retta rispetto all’asse x .
Osservazione Vi è infine una sola retta che passa per l'origine e che non si può esprimere nella forma y = mx , è l'asse delle y la cui
equazione è x = 0.
Retta generica
Possiamo rappresentare ogni retta nel piano cartesiano in due forme equivalenti: mediante un'equazione in forma implicita oppure una in
forma esplicita.
ax + by + c = 0
dove x, y sono variabili che rappresentano le coordinate cartesiane e a , b e c sono dei coefficienti numerici.
c = 0 l'equazione diventa ax + by = 0 e si ottiene una retta passante per l'origine, infatti sostituendo 0 a x e a y l'equazione risulta
soddisfatta;
b = 0 l'equazione diventa ax + c = 0 e individua una retta verticale, parallela all'asse delle ordinate;
a = 0 l'equazione diventa by + c = 0 e individua una retta orizzontale, parallela all'asse delle ascisse.
y = mx + q o x = k
dove x , y sono le variabili che rappresentano le coordinate cartesiane e m e q sono dei coefficienti numerici.
In particolare:
Definizioni
m si dice coefficiente angolare della retta (come per la retta passante per l'origine);
q è l'ordinata (o intercetta) all'origine e indica il valore in cui la retta interseca l'asse delle ordinate.
La forma esplicita ha il vantaggio che i parametri m e q hanno un immediato significato geometrico, quindi è facile tracciare un grafico
conoscendo l'equazione o, viceversa, dedurli dal grafico.
Questa forma presenta però lo svantaggio che non tutte le rette possono essere scritte in questo modo: le rette della forma
x = costante (ovvero quelle parallele all’asse y) non possono essere scritte in questa forma, poiché in esse non compare affatto la
variabile y.
1.1. Pendenza e intersezioni con gli assi di una retta data
Il coefficiente angolare o pendenza della retta in forma esplicita y = mx + q è strettamente legato a tale angolo. In particolare, se α non
è retto, vale che:
m = tan α
Quindi si ha che:
α è acuto ↔ m > 0 ;
α è retto → m non esiste poiché le rette parallele all’asse y non si possono esprimere come y = mx ma come x = x0 ;
α è ottuso ↔ m < 0 .
α è piatto → m = 0 poiché la retta coincide con l'asse x e, più in generale, quando la retta è parallela all'asse x , ovvero è della forma:
y = y0 .
Dunque il coefficiente angolare di una retta passante per due punti è dato da:
y2 − y1
m= .
x2 − x1
Osservazione: Nel caso in cui i due punti abbiano la stessa ascissa, dunque x1 ≠ x2 , la retta sarebbe parallela all'asse y e avrebbe
equazione x = k, dunque non ha coefficiente angolare in quanto forma con l'asse x un angolo di 90° e la tan (90°) non esiste.
{ {
y = mx + q y=q
→
x=0 x=0
Osservazioni
Se una retta è verticale, cioè della forma x = k:
non avrà intersezione con l'asse y (a meno che k = 0 , ovvero a meno che coincida con l'asse y);
avrà intersezione con l'asse x nel punto (k; 0) .
Se una retta è orizzontale, cioè della forma y = k:
non avrà intersezione con l'asse x (a meno che k = 0 , ovvero a meno che coincida con l'asse x );
avrà intersezione con l'asse y nel punto (0; k) .
1.2. Posizione reciproca di due rette
Rette coincidenti
Due rette coincidenti hanno equazioni proporzionali (ovvero, un'equazione si può ottenere dall'altra moltiplicandone tutti i coefficienti per la
stessa costante e riordinando i termini). Due equazioni siffatte, messe a sistema, restituiranno sempre infinite soluzioni (coincidenti con tutti i
punti della retta stessa!).
Ad esempio:
1 2 1
Le rette r : 2x + 3y − 1 = 0 e s : y =
− x sono coincidenti. Infatti la seconda è ottenibile dalla prima dividendo tutti i coefficienti per .
3 3 3
Verifichiamolo risolvendo il sistema:
{ { ( )
{ {
1 2
2x + 3y − 1 = 0 2x + 3 − x −1=0 2x + 1 − 2x − 1 = 0 0=0
1 2 3 3 1 2 1 2
y= − x → → y= − x → y= − x
3 3 1 2 3 3 3 3
y= − x
3 3
Il sistema è indeterminato, e dunque ha infinite soluzioni. Quindi le rette hanno infiniti punti in comune e sono coincidenti.
Rette incidenti
Due rette incidenti, messe a sistema, restituiranno una sola soluzione: il loro punto di intersezione
Un caso particolare di incidenza si ha quando le due rette sono perpendicolari, ovvero si incontrano formando 4 angoli retti.
r : y = mx + q
s: y = m ′x + q ′
1
m′ = − .
m
1
Le rette r : − x + 4y − 1 = 0 e s : y = x sono incidenti. Verifichiamolo risolvendo il sistema:
2
{ { ( )
{ {
1
− x + 4y − 1 = 0 −x + 4 x −1=0 − x + 2x − 1 = 0 x=1
1 2 1 1
y= x → → y= x → y=
2 1 2 2
y= x
2
Il sistema ha una soluzione. Possiamo dedurre che le rette hanno un punto di intersezione, dunque sono incidenti.
−1 1
mr = − = ;
4 4
1
ms = .
2
r : y = mx + q
s: y = m ′x + q ′
m = m ′.
Ad esempio:
1
Le rette r : − 2x + 4y − 3 = 0 e s : y = x + 2 sono parallele. Verifichiamolo risolvendo il sistema:
2
{ { ( )
{ {
1
− 2x + 4y − 3 = 0 − 2x + 4 x+2 −3=0 − 2x + 2x + 8 − 3 = 0 5=0
1 2 1 1
y= x+2 → → y= x+2 → y= x+2
2 1 2 2
y= x+2
2
Il sistema è impossibile. Possiamo dedurre che le rette non hanno nessun punto di intersezione, dunque sono parallele distinte.
A questo punto , verifichiamo il parallelismo delle due rette attraverso il confronto dei coefficienti angolari:
−2 1
mr = − = ;
4 2
1
ms = .
2
OSSERVAZIONE
Ogni retta è parallela a se stessa, ed è parallela a tutte le rette ad essa coincidenti. (Definiamo rette parallele quelle rette che hanno lo stesso
coefficiente angolare e questa caratteristica vale per tutte le rette coincidenti).
Se riconsideriamo la prima situazione trattata in questa pagina possiamo dire che considerare due rette coincidenti equivale a considerare
due rette parallele coincidenti.
Possiamo dunque classificare la posizione reciproca di due rette nel piano anche nel seguente modo:
La distanza di un punto P = (xP ; yP) da una retta r, si misura calcolando la distanza minima che è possibile individuare, ovvero la lunghezza
del segmento che parte dal punto e interseca ortogonalmente la retta.
Nella costruzione sotto puoi modificare la posizione del punto P, la posizione e l'inclinazione della retta e osservare come varia la distanza
punto - retta.
Angolo
Distanzapunto
Retta
Segmento
La distanza di un punto \(P = (x_P; y_P)\) da una retta espressa in forma implicita \(r: ax + by + c = 0\) vale:
Ad esempio:
Calcola la distanza del punto \(P ( -3; 4 )\) dalla retta di equazione \(3y = - 2x + 1\).
\(d(r,P)=\dfrac{|a\cdot x_P + b\cdot y_P +c|}{\sqrt{a^2+b^2}}\)\(=\dfrac{|2 \cdot (-3) + 3 \cdot (4) -1|}{\sqrt{(2)^2+(3)^2}}\)\
(=\dfrac{|-6 + 12 -1|}{\sqrt{4+9}}\)\(=\dfrac{|5|}{\sqrt{13}}\)\(=\dfrac{5}{\sqrt{13}}\)
1.4. Determinare l'equazione di una retta - Parte 1
Supponiamo che la retta abbia equazione \[\tag{1}\label{1} y=mx+q\] dove m è dato e q è da determinare.
Poiché la retta passa per il punto \(P (x_1; y_1)\) , il punto deve soddisfare l'equazione \(\eqref{1}\), dunque: \[\tag{2}\label{2} y_0=mx_0+q\].
Sottraendo membro a membro la seconda equazione \(\eqref{2}\) dalla prima \(\eqref{1}\), si ha \[y-y_0= m(x- x_0).\]
Osservazione Questa formula ci permette di trovare le equazioni di tutte le rette passanti per \(P (x_0; y_0)\) , tranne quella parallela all’asse
y, che ha equazione: \(x = x_0\).
Sapendo che la retta cercata deve essere parallela alla retta data, si avrà \(m_1 = m\), dunque la retta cercata sarà della forma \[y - y_0 = m(x
- x_0)\] evidentemente soddisfatta dal punto P.
Sapendo che la retta cercata deve essere perpendicolare alla retta data, si avrà \(m_1 = -\dfrac{1}{m}\), dunque la retta cercata sarà: \[y - y_0
= -\frac{1}{m}(x - x_0).\]
1.5. Determinare l'equazione di una retta - Parte 2
\[m=\dfrac{y_2-y_1}{x_2-x_1}\]
A questo punto conosciamo il coefficiente angolare della retta e almeno un suo punto, dunque utilizzando l'equazione vista
precedentemente si ha:
Nella costruzione sotto, sposta i punti P1 e P2 per modificare la retta e osserva come varia la sua equazione.
Equazione
m
P
Retta
Quadrilatero
Per trovare l'equazione di una retta passante per due punti che hanno la medesima ascissa o la medesima ordinata è necessario scrivere
l'equazione della retta nella seguente forma: \[(y-y_1)(x_2-x_1)=(x-x_1)(y_2-y_1)\]
Retta passante per due punti con la stessa ascissa
Supponiamo di voler trovare l'equazione di una retta passante per i punti \(P_1 (\hat{x}; y_1)\) e \(P_2 (\hat{x}; y_2)\).
da cui \[0=(x-\hat{x})(y_2-y_1)\]
L'equazione di una retta passante per due punti con la stessa ascissa è data dunque da \[x=\hat{x}\]
da cui \[(y-\hat{y})(x_2-x_1)=0\]
L'equazione di una retta passante per due punti con la stessa ordinata è data dunque da \[y=\hat{y}\]
2. La circonferenza e la sua equazione
Definizione Dato un punto C nel piano, si dice circonferenza il luogo geometrico dei punti del piano equidistanti da C.
C si dice centro, la distanza di ogni punto della circonferenza dal centro è costante, si dice raggio e si indica con r.
Usando la formula della distanza tra due punti, otteniamo che l'equazione della circonferenza è: \[\sqrt{(x-\alpha)^2+(y-
\beta)^2}=r\] dunque \[(x-\alpha)^2+(y-\beta)^2=r^2.\]
Invertendo il procedimento, data l'equazione canonica della circonferenza, è possibile ricavare le coordinate del centro \[C=\left(-\dfrac{a}
{2};-\dfrac{b}{2}\right)\] e la misura del raggio \[r=\sqrt{\left(\frac{a}{2}\right)^2+\left(\frac{b}{2}\right)^2-c}.\]
2.1. La circonferenza e il suo grafico
Prova tu stesso a vedere come si modifica la circonferenza di equazione: \[x^2+y^2+ax+by+c=0\] al variare dei coefficienti a, b e c in \
(\mathbb{R}\):
r
C
y
x
Circonferenza
Segmento
Conica
↓
Dopo aver sperimentato come varia la circonferenza modificando i suoi coefficienti, vediamo alcuni esempi.
Consideriamo l’equazione di alcune circonferenze e troviamo le coordinate dei centri e le misure dei raggi.
Esempio 1
\(r=\sqrt{\alpha^2+\beta^2-c}\)\(=\sqrt{0^2+1^2+3}=2\).
Osservazione: se a = 0, il centro della circonferenza appartiene all'asse y. Analogamente se b = 0, il centro della circonferenza appartiene
all'asse x.
Esempio 2
\(r=\sqrt{\alpha^2+\beta^2-c}\)\(=\sqrt{0^2+0^2+4}=2\).
La posizione reciproca tra retta e circonferenza dipende dalla distanza d della retta dal centro della circonferenza.
d < r → la retta è secante la circonferenza, dunque retta e circonferenza si intersecano in due punti distinti.
d = r → la retta è tangente alla circonferenza, dunque retta e circonferenza si intersecano in un solo punto.
d > r → la retta è esterna alla circonferenza, dunque la retta e la circonferenza non hanno punti in comune.
Se vogliamo studiare la posizione reciproca di una circonferenza di equazione \(x^2+y^2+ax+by+c=0\) e di una retta di equazione \(\alpha
x+\beta y+\gamma=0\) dobbiamo determinare quanti sono i punti di intersezioni, dunque calcolare il numero di soluzioni del sistema tra le
due equazioni:
Risolviamo il sistema ricavando una delle due variabili nella seconda equazione e utilizzando il metodo di sostituzione. Osserviamo che,
affinché la seconda equazione sia l'equazione di una retta, α o β devono essere diversi da 0; supponiamo ad esempio β ≠ 0, dunque
ricaviamo e sostituiamo la y:
Cosi facendo si ottiene un'equazione di secondo grado. Studiando il segno del discriminante Δ di tale equazione abbiamo tre casi:
Δ < 0 → il sistema non ha soluzioni reali, dunque, non essendoci punti di intersezione, la retta è esterna alla circonferenza;
Δ = 0 → il sistema ha una soluzione reale, dunque, essendoci un solo punto di intersezione, la retta è tangente alla circonferenza;
Δ > 0 → il sistema ha due soluzioni reali distinte, dunque, essendoci due punti di intersezione, la retta è secante la circonferenza.
Ad esempio:
Data la circonferenza \(x^2+y^2+4x-2y + 1 = 0\) e la retta \(x + y - 1 = 0\), stabilisci la loro posizione reciproca e determina, se presenti,
gli eventuali punti di intersezione:
Poiché \(\Delta > 0\) la retta è secante alla circonferenza. A questo punto troviamo i punti di intersezione finendo di risolvere il sistema.
Definizioni
Dati nel piano un punto F e una retta d, si dice parabola il luogo geometrico dei punti del piano
equidistanti da F e da d.
F si dice fuoco e la retta d si dice direttrice della parabola.
La retta passante per il fuoco e perpendicolare alla direttrice si dice asse della parabola. Tale
retta è asse di simmetria della parabola
Studiamo adesso l'equazione della parabola nel piano cartesiano. per semplicità considereremo
solamente il caso in cui la parabola ha asse parallelo all'asse y.
Fissati il fuoco F (xF; yF) e la direttrice y = k, i punti P (x; y) della parabola sono tutti i punti la cui distanza dalla parabola è uguale alla distanza
dal fuoco, dunque tali che:
\[d(P,d)=\overline{P;F}\]
Osservazione Il vertice, essendo un punto della parabola, verifica l'equazione y = ax2 + bx + c, dunque si possono trovare le sue coordinate
anche nel seguente modo: \(\begin{cases} x_V=\dfrac{b}{2a} \\ y_V=a(x_V)^2+b(x_V)+c \end{cases}.\)
3.1. La parabola e il suo grafico
Prova tu stesso a vedere come si modifica la parabola di equazione: \[y = ax^2 + bx + c\] al variare dei coefficienti a, b e c in \(\mathbb{R}\):
y↓V
Parabola
Conica
Parabole particolari
Dopo aver sperimentato come varia la parabola modificando i suoi coefficienti, riassumiamo alcuni casi particolari.
Consideriamo l'equazione di una parabola generica \[y = ax^2 + bx + c\] ed esaminiamo i seguenti casi:
1. b = 0
Si ottiene la parabola: \(y = ax^2 + c\).
In questo caso si ha: \(\begin{cases}x_V=-\dfrac{b}{2a}=0\\y_V=a(x_V)^2 + c=c\end{cases} \qquad \to \qquad V= (0; c)\).
2. c = 0
Si ottiene la parabola: \(y = ax^2 + bx\).
In questo caso si osserva che l'origine O(0; 0) verifica l'equazione della parabola.
3. b = c = 0
Si ottiene la parabola \(y=ax^2\).
In questo caso si ha: \(\begin{cases}x_V=-\dfrac{b}{2a}=0\\y_V=a(x_V)^2 =0\end{cases} \qquad \to \qquad V= (0; 0)\).
Dunque se c = b = 0, la parabola passa per l'origine, ha vertice sull'asse y e il suo asse di simmetria è l’asse y.
Studio grafico
La retta è secante la parabola → ci sono due punti di intersezione distinti.
La retta è tangente alla parabola → c'è un unico punto di intersezione che è detto punto di tangenza.
<
La retta è parallela all’asse della parabola → c’è un solo punto di intersezione, ma la retta non è tangente alla parabola. Anche in questo
caso la retta è secante alla parabola.
Studio algebrico
Se vogliamo studiare la posizione reciproca tra una parabola di equazione \(y=ax^2+bx+c\) e una retta di equazione \(\alpha x+\beta
y+\gamma=0\), dobbiamo determinare quanti sono i punti di intersezione, dunque calcolare il numero di soluzioni del sistema:
Risolviamo il sistema ricavando una delle due variabili nella seconda equazione e applicando il metodo di sostituzione. Osserviamo che,
affinché la seconda equazione sia l'equazione di una retta, α o β devono essere diversi da 0; supponiamo ad esempio β ≠ 0, dunque
ricaviamo e sostituiamo la y:
Δ < 0 → il sistema non ha soluzioni reali, dunque, non essendoci punti di intersezione, la retta è esterna alla parabola;
Δ = 0 → il sistema ha una soluzione reale, dunque, essendoci un solo punto di intersezione, la retta è tangente alla parabola;
Δ > 0 → il sistema ha due soluzioni reali distinte, dunque, essendoci due punti di intersezione, la retta è secante la parabola.
Esempio 1: Data la parabola \(y=x^2-2x + 3\) e la retta \(-x + 4 = 0\), stabilisci la loro posizione reciproca e determina, se presenti, gli
eventuali punti di intersezione:
Impostiamo il sistema:
Dunque la retta è secante alla parabola e il loro unico punto di intersezione è \[ \to \qquad P\left(4;11\right)\]
Esempio 2: Data la parabola \(y=x^2-2x + 3\) e la retta \(-2x + y + 1 = 0\), stabilisci la loro posizione reciproca e determina, se presenti, gli
eventuali punti di intersezione:
Poiché \(\Delta = 0\) la retta è tangente alla circonferenza. A questo punto troviamo il punto di intersezione finendo di risolvere il
sistema.
\(x=\dfrac{-(-4)\pm\sqrt{0}}{2}=\dfrac{4}{2}=2\).