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eBook - Geometria

Sito: Polo4Extra Stampato da: BADIAA BERNAOUI


Corso: Matematica di Base Online Data: mercoledì, 14 dicembre 2022, 20:55
Libro: eBook - Geometria
Descrizione

Principali figure piane e loro proprietà elementari. Teorema di Pitagora. Proprietà dei triangoli simili. Seno, coseno e tangente di un angolo
ottenuti come rapporti fra i lati di un triangolo rettangolo. Perimetro e area delle principali figure piane. Incidenza, parallelismo,
perpendicolarità tra rette nel piano. Principali figure nello spazio (rette, piani, parallelepipedi, prismi, piramidi, cilindri, coni, sfere). Volume dei
solidi elementari. Coordinate cartesiane nel piano. Equazione della retta per due punti. Equazione di una retta per un punto e parallela o
perpendicolare a una retta data. Pendenza e intersezioni con gli assi di una retta data. Condizione di perpendicolarità fra due rette. Distanza
tra due punti.
Sommario

1. La retta nel piano cartesiano


1.1. Pendenza e intersezioni con gli assi di una retta data
1.2. Posizione reciproca di due rette
1.3. Distanza punto - retta
1.4. Determinare l'equazione di una retta - Parte 1
1.5. Determinare l'equazione di una retta - Parte 2

2. La circonferenza e la sua equazione


2.1. La circonferenza e il suo grafico
2.2. Rette e circonferenze

3. La parabola e la sua equazione


3.1. La parabola e il suo grafico
3.2. Rette e parabole
1. La retta nel piano cartesiano

Nel piano cartesiano, una retta può essere scritta come l'insieme dei punti le cui coordinate (x; y)  soddisfano un'equazione lineare nelle
incognite x  e y. 

Retta passante per l'origine


Sia m ∈ m ∈ R , l'equazione di una retta passante per l’origine è data da 

y = mx

dove x m si dice coefficiente angolare della retta e fornisce informazioni sulla pendenza della retta rispetto all’asse x .

Particolari rette passanti per l'origine

Al variare di x m si ottengono alcune rette particolari.

Se m = 0 si ottiene la retta y = 0 , che corrisponde all'asse x .

Se m = 1  si ottiene la retta y = x , che corrisponde alla bisettrice del 1° e 3° quadrante.

Se m = −1 si ottiene la retta y = −x , che corrisponde alla bisettrice del 2° e 4° quadrante.

Osservazione Vi è infine una sola retta che passa per l'origine e che non si può esprimere nella forma y = mx , è l'asse delle y la cui
equazione è x = 0.

Retta generica
Possiamo rappresentare ogni retta nel piano cartesiano in due forme equivalenti: mediante un'equazione in forma implicita oppure una in
forma esplicita.

Equazione della retta in forma implicita


L'equazione di una retta nel piano cartesiano si dice in forma implicita quando si presenta come 

ax + by + c = 0

 dove x, y   sono variabili che rappresentano le coordinate cartesiane e a , b  e c sono dei coefficienti numerici.

Osserviamo che se:

c = 0 l'equazione diventa ax + by = 0 e si ottiene una retta passante per l'origine, infatti sostituendo 0 a x  e a y l'equazione risulta
soddisfatta; 
b = 0 l'equazione diventa ax + c = 0 e individua una retta verticale, parallela all'asse delle ordinate;
a = 0 l'equazione diventa by + c = 0 e individua una retta orizzontale, parallela all'asse delle ascisse.

Se b ≠ 0 il coefficiente angolare di una retta in forma implicita è dato da:


a
m=− .
b
Equazione della retta in forma esplicita
L'equazione di una retta nel piano cartesiano si dice in forma esplicita quando si presenta come 

y = mx + q o x = k

dove x , y sono le variabili che rappresentano le coordinate cartesiane e m  e q sono dei coefficienti numerici.

In particolare:

x = k  rappresenta una retta parallela all'asse delle ordinate ;


 y = k rappresenta una retta parallela all'asse delle ascisse.

Verifica tu stesso, come cambia la retta y = mx + q  al variare di m e q .


y
Retta

Definizioni

m si dice coefficiente angolare della retta (come per la retta passante per l'origine);
q è l'ordinata (o intercetta) all'origine e indica il valore in cui la retta interseca l'asse delle ordinate.

Vantaggi e svantaggi della forma esplicita

La forma esplicita ha il vantaggio che i parametri m  e q  hanno un immediato significato geometrico, quindi è facile tracciare un grafico
conoscendo l'equazione o, viceversa, dedurli dal grafico.
Questa forma presenta però lo svantaggio che non tutte le rette possono essere scritte in questo modo: le rette della forma
x =  costante (ovvero quelle parallele all’asse y) non possono essere scritte in questa forma, poiché in esse non compare affatto la
variabile y.
1.1. Pendenza e intersezioni con gli assi di una retta data

Pendenza di una retta


L'angolo compreso tra una retta e l'asse x è l'angolo che si forma (nel verso antiorario) tra l'asse delle x (nel verso crescente delle x ) e la
retta.

            

Il coefficiente angolare o pendenza della retta in forma esplicita y = mx + q  è strettamente legato a tale angolo. In particolare, se α  non
è retto, vale che: 

m = tan α

Quindi si ha che:

α  è acuto ↔ m > 0 ;
α  è retto → m  non esiste poiché le rette parallele all’asse y non si possono esprimere come y = mx  ma come x = x0 ; 
α  è ottuso ↔ m < 0 .
α  è piatto → m = 0  poiché la retta coincide con l'asse x  e, più in generale, quando la retta è parallela all'asse x , ovvero è della forma:
y = y0 .

Coefficiente angolare di una retta passante per due punti


Supponiamo adesso di voler trovare il coefficiente angolare di una retta conoscendo le coordinate di due dei suoi punti P1 = (x1 ; y1) e
P2 = (x2 ; y2) con ascissa diversa (ovvero x1 ≠ x2 ).

Supponiamo che la retta abbia equazione y = mx + q , allora sappiamo che:

y1 = mx1 + q , poiché P1 è un punto della retta;


y2 = mx2 + q , poiché P2 è un punto della retta.

Sottraendo la prima equazione dalla seconda otteniamo

y2 − y1 = mx2 + q − mx1 − q → y2 − y1 = m(x2 − x1 )

Dunque il coefficiente angolare di una retta passante per due punti è dato da:

y2 − y1
m= .
x2 − x1
Osservazione:  Nel caso in cui i due punti abbiano la stessa ascissa, dunque x1 ≠ x2 , la retta sarebbe parallela all'asse y e avrebbe
equazione x = k, dunque non ha coefficiente angolare in quanto forma con l'asse x un angolo di 90° e la tan (90°) non esiste.

Intersezione di una retta con gli assi


Per capire se e dove una retta interseca l'asse delle ascisse, è sufficiente risolvere il sistema tra l'equazione della retta e quella dell'asse
x (ovvero y = 0 ).
q
{
x=−
{ {
y = mx + q mx + q = 0
→ → m
y=0 y=0 y=0
Invece, per capire se e dove una retta interseca l'asse delle ordinate, è sufficiente risolvere il sistema tra l'equazione della retta e quella
dell'asse y (ovvero x = 0 ).

{ {
y = mx + q y=q

x=0 x=0

Osservazioni
Se una retta è verticale, cioè della forma x = k:
non avrà intersezione con l'asse y (a meno che k = 0 , ovvero a meno che coincida con l'asse y);
avrà intersezione con l'asse x  nel punto (k; 0) .
Se una retta è orizzontale, cioè della forma y = k:
non avrà intersezione con l'asse x   (a meno che k = 0 , ovvero a meno che coincida con l'asse  x );
avrà intersezione con l'asse y nel punto (0; k) .
1.2. Posizione reciproca di due rette

Due rette, nel piano, possono essere tra loro:

Coincidenti, se hanno tutti i punti in comune;


Incidenti, se hanno un solo punto in comune;
Parallele distinte, se non hanno alcun punto in comune.

Rette coincidenti
Due rette coincidenti hanno equazioni proporzionali (ovvero, un'equazione si può ottenere dall'altra moltiplicandone tutti i coefficienti per la
stessa costante e riordinando i termini). Due equazioni siffatte, messe a sistema, restituiranno sempre infinite soluzioni (coincidenti con tutti i
punti della retta stessa!).

Ad esempio:

1 2 1
Le rette r : 2x + 3y − 1 = 0 e s : y =
− x sono coincidenti. Infatti la seconda è ottenibile dalla prima dividendo tutti i coefficienti per .
3 3 3
Verifichiamolo risolvendo il sistema:

{ { ( )
{ {
1 2
2x + 3y − 1 = 0 2x + 3 − x −1=0 2x + 1 − 2x − 1 = 0 0=0
1 2 3 3 1 2 1 2
y= − x → → y= − x → y= − x
3 3 1 2 3 3 3 3
y= − x
3 3

Il sistema è indeterminato, e dunque ha infinite soluzioni. Quindi le rette hanno infiniti punti in comune e sono coincidenti.

Rette incidenti
Due rette incidenti, messe a sistema, restituiranno una sola soluzione: il loro punto di intersezione

Un caso particolare di incidenza si ha quando le due rette sono perpendicolari, ovvero si incontrano formando 4 angoli retti.

In questo caso date le equazioni:

r : y = mx + q
s: y = m ′x + q ′

vale la seguente relazione tra i coefficienti angolari delle due rette:

1
m′ = − .
m

Si dice che i due coefficienti angolari sono uno il controreciproco dell'altro.


Ad esempio:

1
Le rette r : − x + 4y − 1 = 0 e s : y = x sono incidenti. Verifichiamolo risolvendo il sistema:
2

{ { ( )
{ {
1
− x + 4y − 1 = 0 −x + 4 x −1=0 − x + 2x − 1 = 0 x=1
1 2 1 1
y= x → → y= x → y=
2 1 2 2
y= x
2

Il sistema ha una soluzione. Possiamo dedurre che le rette hanno un punto di intersezione, dunque sono incidenti.

Controlliamo adesso se le rette sono o meno perpendicolari confrontando i coefficienti angolari:

−1 1
mr = − = ;
4 4

1
ms = .
2

Si osserva che le rette non sono perpendicolari. 

Rette parallele distinte


Due rette parallele, messe a sistema, non restituiranno soluzioni.

In questo caso date le equazioni:

r : y = mx + q
s: y = m ′x + q ′

vale la seguente relazione tra i coefficienti angolari:

m = m ′.

Ad esempio:

1
Le rette r : − 2x + 4y − 3 = 0 e s : y = x + 2 sono parallele. Verifichiamolo risolvendo il sistema:
2

{ { ( )
{ {
1
− 2x + 4y − 3 = 0 − 2x + 4 x+2 −3=0 − 2x + 2x + 8 − 3 = 0 5=0
1 2 1 1
y= x+2 → → y= x+2 → y= x+2
2 1 2 2
y= x+2
2
Il sistema è impossibile. Possiamo dedurre che le rette non hanno nessun punto di intersezione, dunque sono parallele distinte.

A questo punto , verifichiamo il parallelismo delle due rette attraverso il confronto dei coefficienti angolari:

−2 1
mr = − = ;
4 2

1
ms = .
2

Le rette sono parallele.

OSSERVAZIONE
Ogni retta è parallela a se stessa, ed è parallela a tutte le rette ad essa coincidenti. (Definiamo rette parallele quelle rette che hanno lo stesso
coefficiente angolare e questa caratteristica vale per tutte le rette coincidenti).

Se riconsideriamo la prima situazione trattata in questa pagina possiamo dire che considerare due rette coincidenti equivale a considerare
due rette parallele coincidenti. 

Possiamo dunque classificare la posizione reciproca di due rette nel piano anche nel seguente modo:

Parallele coincidenti, se hanno tutti i punti in comune;


Incidenti, se hanno un solo punto in comune;
Parallele distinte, se non hanno alcun punto in comune.
1.3. Distanza punto - retta

La distanza di un punto P = (xP ; yP) da una retta r, si misura calcolando la distanza minima che è possibile individuare, ovvero la lunghezza
del segmento che parte dal punto e interseca ortogonalmente la retta.

Nella costruzione sotto puoi modificare la posizione del punto P, la posizione e l'inclinazione della retta e osservare come varia la distanza
punto - retta.

Angolo
Distanzapunto
Retta
Segmento

La distanza di un punto \(P = (x_P; y_P)\) da una retta espressa in forma implicita  \(r:  ax + by + c = 0\) vale:

\[d(r,P)=\dfrac{|a\cdot x_P + b\cdot y_P +c|}{\sqrt{a^2+b^2}}\]

Ad esempio:

Calcola la distanza del punto \(P ( -3; 4 )\) dalla retta di equazione  \(3y = - 2x + 1\).

Per procedere riportiamo la retta in forma implicita:

\(3y = - 2x + 1\qquad\)\(\to\qquad 2x + 3y - 1 = 0\)

A questo punto applichiamo la formula della distanza:

\(d(r,P)=\dfrac{|a\cdot x_P + b\cdot y_P +c|}{\sqrt{a^2+b^2}}\)\(=\dfrac{|2 \cdot (-3) + 3 \cdot (4) -1|}{\sqrt{(2)^2+(3)^2}}\)\
(=\dfrac{|-6 + 12 -1|}{\sqrt{4+9}}\)\(=\dfrac{|5|}{\sqrt{13}}\)\(=\dfrac{5}{\sqrt{13}}\)
1.4. Determinare l'equazione di una retta - Parte 1

Retta passante per un punto con coefficiente angolare noto


Vogliamo determinare l'equazione di una retta conoscendo le coordinate di un suo punto \(P (x_0; y_0)\)  e il valore del suo coefficiente
angolare m.

Supponiamo che la retta abbia equazione \[\tag{1}\label{1} y=mx+q\] dove m è dato e q è da determinare.

Poiché la retta passa per il punto \(P (x_1; y_1)\) , il punto deve soddisfare l'equazione \(\eqref{1}\), dunque: \[\tag{2}\label{2} y_0=mx_0+q\].

Sottraendo membro a membro la seconda equazione \(\eqref{2}\) dalla prima \(\eqref{1}\), si ha \[y-y_0= m(x- x_0).\]

Osservazione Questa formula ci permette di trovare le equazioni di tutte le rette passanti per \(P (x_0; y_0)\) , tranne quella parallela all’asse
y, che ha equazione: \(x = x_0\).

Retta passante per un punto e parallela a una retta data


Vogliamo trovare l'equazione di una retta passante per un punto \(P (x_0; y_0)\) e parallela a una seconda retta di equazione \(y = m_1 x
+ q_1\).

Sapendo che la retta cercata deve essere parallela alla retta data, si avrà \(m_1 = m\), dunque la retta cercata sarà della forma \[y - y_0 = m(x
- x_0)\] evidentemente soddisfatta dal punto P. 

Retta passante per un punto e perpendicolare a una retta data


Vogliamo trovare l'equazione di una retta passante per un punto \(P (x_0; y_0)\) e perpendicolare a una seconda retta di equazione \(y = m_1
x + q_1\).

Sapendo che la retta cercata deve essere perpendicolare alla retta data, si avrà \(m_1 = -\dfrac{1}{m}\), dunque la retta cercata sarà: \[y - y_0
= -\frac{1}{m}(x - x_0).\]
1.5. Determinare l'equazione di una retta - Parte 2

Retta passante per due punti


Retta passante per due punti con ascissa e ordinata differenti
Supponiamo adesso di voler trovare l'equazione di una retta conoscendo le coordinate di due dei suoi punti \(P_1 (x_1; y_1)\) e \(P_2 (x_2;
y_2)\).

Sappiamo che il coefficiente angolare di tale retta è dato da:

\[m=\dfrac{y_2-y_1}{x_2-x_1}\]

A questo punto conosciamo il coefficiente angolare della retta e almeno un suo punto, dunque utilizzando l'equazione vista
precedentemente si ha:

\(y-y_1= \dfrac{y_2-y_1}{x_2-x_1} \cdot (x-x_1)\qquad\)\(\to \qquad \dfrac{y-y_1}{y_2-y_1}=\dfrac{x-x_1}{x_2-x_1}.\)

Nella costruzione sotto, sposta i punti P1 e P2 per modificare la retta e osserva come varia la sua equazione.

Equazione
m
P
Retta
Quadrilatero

Per trovare l'equazione di una retta passante per due punti che hanno la medesima ascissa o la medesima ordinata è necessario scrivere
l'equazione della retta nella seguente forma: \[(y-y_1)(x_2-x_1)=(x-x_1)(y_2-y_1)\]
Retta passante per due punti con la stessa ascissa
Supponiamo di voler trovare l'equazione di una retta passante per i punti \(P_1 (\hat{x}; y_1)\) e \(P_2 (\hat{x}; y_2)\).

Inseriamo le coordinate dei due punti nell'equazione appena vista: \[(y-y_1)(\hat{x}-\hat{x})=(x-\hat{x})(y_2-y_1)\]

da cui \[0=(x-\hat{x})(y_2-y_1)\]

L'equazione di una retta passante per due punti con la stessa ascissa è data dunque da \[x=\hat{x}\]

Retta passante per due punti con la stessa ordinata


Supponiamo di voler trovare l'equazione di una retta passante per i punti \(P_1 (x_1; \hat{y})\) e \(P_2 (x_2; \hat{y})\).
Inseriamo le coordinate dei due punti nell'equazione appena vista: \[(y-\hat{y})(x_2-x_1)=(x-x_1)(\hat{y}-\hat{y})\]

da cui \[(y-\hat{y})(x_2-x_1)=0\]

L'equazione di una retta passante per due punti con la stessa ordinata è data dunque da \[y=\hat{y}\]
2. La circonferenza e la sua equazione

Definizione Dato un punto C nel piano, si dice circonferenza il luogo geometrico dei punti del piano equidistanti da C.

C si dice centro, la distanza di ogni punto della circonferenza dal centro è costante, si dice raggio e si indica con r.

Equazione della circonferenza


Fissato il centro C = (α; β) e il raggio r, i punti P (x; y) appartenenti alla circonferenza, sono tutti quei punti che hanno distanza da C uguale a r,
ovvero \[\overline{PC}=r\] 

Usando la formula della distanza tra due punti, otteniamo che l'equazione della circonferenza è: \[\sqrt{(x-\alpha)^2+(y-
\beta)^2}=r\] dunque \[(x-\alpha)^2+(y-\beta)^2=r^2.\]

Svolgendo i calcoli e ponendo

\(a = -2\alpha\), \(b = -2\beta\), e \(c = \alpha^2+\beta^2-r^2,\)

si ottiene l'equazione canonica della circonferenza: \[x^2+y^2+a x+b y+c =0.\]

Invertendo il procedimento, data l'equazione canonica della circonferenza, è possibile ricavare le coordinate del centro \[C=\left(-\dfrac{a}
{2};-\dfrac{b}{2}\right)\] e la misura del raggio \[r=\sqrt{\left(\frac{a}{2}\right)^2+\left(\frac{b}{2}\right)^2-c}.\] 
2.1. La circonferenza e il suo grafico

Prova tu stesso a vedere come si modifica la circonferenza di equazione: \[x^2+y^2+ax+by+c=0\] al variare dei coefficienti a, b e c in \
(\mathbb{R}\):

r
C
y
x
Circonferenza
Segmento
Conica

Dopo aver sperimentato come varia la circonferenza modificando i suoi coefficienti, vediamo alcuni esempi.

Consideriamo l’equazione di alcune circonferenze e troviamo le coordinate dei centri e le misure dei raggi.

Esempio 1

\(x^2+y^2+2 y-3 =0\qquad\)\(\to\qquad a=0, b=2, c=3\).

In questo caso si ha: \(\alpha=-\dfrac{a}{2}=0,\) \(\beta=-\dfrac{b}{2}=-1\qquad\)\(\to\qquad C=(0;-1)\).

\(r=\sqrt{\alpha^2+\beta^2-c}\)\(=\sqrt{0^2+1^2+3}=2\).

Osservazione: se a = 0, il centro della circonferenza appartiene all'asse y. Analogamente se b = 0, il centro della circonferenza appartiene
all'asse x.

Esempio 2

\(x^2+y^2-4=0\qquad\)\(\to\qquad a=0, b=0, c=-4\).

In questo caso si ha: \(\alpha=-\dfrac{a}{2}=0,\) \(\beta=-\dfrac{b}{2}=0\qquad\)\(\to\qquad C=(0;0)\).

\(r=\sqrt{\alpha^2+\beta^2-c}\)\(=\sqrt{0^2+0^2+4}=2\).

Osservazione: se a = b = 0 il centro della circonferenza coincide con l'origine.


2.2. Rette e circonferenze

La posizione reciproca tra retta e circonferenza dipende dalla distanza d della retta dal centro della circonferenza.

Nello specifico si possono avere tre possibili posizioni reciproche:

d < r → la retta è secante la circonferenza, dunque retta e circonferenza si intersecano in due punti distinti.

d = r → la retta è tangente alla circonferenza, dunque retta e circonferenza si intersecano in un solo punto.

d > r → la retta è esterna alla circonferenza, dunque la retta e la circonferenza non hanno punti in comune.

Se vogliamo studiare la posizione reciproca di una circonferenza di equazione \(x^2+y^2+ax+by+c=0\) e di una retta di equazione \(\alpha
x+\beta y+\gamma=0\) dobbiamo determinare quanti sono i punti di intersezioni, dunque calcolare il numero di soluzioni del sistema tra le
due equazioni:

\[\begin{cases}x^2+y^2+ax+by+c=0\\ \alpha x+\beta y+\gamma=0\end{cases}\]

Risolviamo il sistema ricavando una delle due variabili nella seconda equazione e utilizzando il metodo di sostituzione. Osserviamo che,
affinché la seconda equazione sia l'equazione di una retta, α o β devono essere diversi da 0; supponiamo ad esempio β ≠ 0, dunque
ricaviamo e sostituiamo la y:

\[\begin{cases}x^2+y^2+ax+by+c=0\\ y=-\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta} x\end{cases}\qquad \to \qquad


\begin{cases}x^2+\left(-\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta} x\right)^2+ax+b\left(-\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta}
x\right)+c=0\\ y=-\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta} x\end{cases}\]

Cosi facendo si ottiene un'equazione di secondo grado. Studiando il segno del discriminante Δ di tale equazione abbiamo tre casi:

Δ < 0 → il sistema non ha soluzioni reali, dunque, non essendoci punti di intersezione, la retta è esterna alla circonferenza;
Δ = 0 → il sistema ha una soluzione reale, dunque, essendoci un solo punto di intersezione, la retta è tangente alla circonferenza;
Δ > 0 → il sistema ha due soluzioni reali distinte, dunque, essendoci due punti di intersezione, la retta è secante la circonferenza.

Ad esempio:

 Data la circonferenza \(x^2+y^2+4x-2y + 1 = 0\) e la retta \(x + y - 1 = 0\), stabilisci la loro posizione reciproca e determina, se presenti,
gli eventuali punti di intersezione:

Per iniziamo impostiamo il sistema e iniziamo a risolverlo:


\(\begin{cases}x^2+y^2+4x-2y+1=0\\ x+y-1=0\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}x^2+y^2+4x-2y+1=0\\ x=-
y+1\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}(-y+1)^2+y^2+4(-y+1)-2y+1=0\\ x=-y+1\end{cases}\qquad\)\
(\to\qquad\begin{cases}y^2-2y+1+y^2-4y+4-2y+1=0\\ x=-y+1\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}2y^2-8y+6=0\\ x=-
y+1\end{cases}\)

A questo punto studiamo il determinante della prima equazione:

\(2y^2-8y+6=0\qquad\)\( \to\qquad y^2-4y+3=0\qquad \)\(\to\qquad\Delta=(-4)^2-4\cdot 1\cdot 3=16-12=4\)

Poiché  \(\Delta > 0\)  la retta è secante alla circonferenza. A questo punto troviamo i punti di intersezione finendo di risolvere il sistema.

La prima equazione ha soluzione:

\(y=\dfrac{-(-4)\pm\sqrt{4}}{2}=\dfrac{4\pm 2}{2}\qquad\)\(\to\qquad y_1=\dfrac{6}{2}=3\)  e  \(y_2=\dfrac{2}{2}=1\).

Dunque i punti di intersezione sono:

\(P_1:\begin{cases}y=3\\ x= -3+1\end{cases} \qquad\)\( \to \qquad P_1\left(-2;3\right)\);

\(P_2:\begin{cases}y=1\\ x=-1+1\end{cases} \qquad \)\(\to \qquad P_1\left(0;1\right)\).


3. La parabola e la sua equazione

Definizioni

Dati nel piano un punto F e una retta d, si dice parabola il luogo geometrico dei punti del piano
equidistanti da F e da d.
F si dice fuoco e la retta d si dice direttrice della parabola.
La retta passante per il fuoco e perpendicolare alla direttrice si dice asse della parabola. Tale
retta è asse di simmetria della parabola

Studiamo adesso l'equazione della parabola nel piano cartesiano. per semplicità considereremo
solamente il caso in cui la parabola ha asse parallelo all'asse y.

Equazione della parabola con asse parallelo all'asse y


La direttrice di una parabola con asse parallelo all'asse y è parallela all'asse x (in quanto perpendicolare all'asse della parabola); pertanto ha
equazione y = k.

Fissati il fuoco F (xF; yF) e la direttrice y = k, i punti P (x; y) della parabola sono tutti i punti la cui distanza dalla parabola è uguale alla distanza
dal fuoco, dunque tali che:

\[d(P,d)=\overline{P;F}\]

Dopo alcuni passaggi (che omettiamo data la complessità) si ottiene l'equazione

\(y=ax^2+bx+c\) con \(a,b,c \in \mathbb{R}\) costanti.

Definizione Si dice discriminante e si indica con Δ, la quantità b2 - 4ac.

Dall'equazione si possono ricavare:

l'equazione dell'asse → \(x=-\dfrac{b}{2a}\)


le coordinate del vertice → \(V=\left(\dfrac{b}{2a}; -\dfrac{\Delta}{4a}\right)\);
le coordinate del fuoco → \(F=\left(\dfrac{b}{2a}; \dfrac{-\Delta+1}{4a}\right)\);
l'equazione della direttrice → \(d: y=-\dfrac{\Delta+1}{4a}\)

Osservazione Il vertice, essendo un punto della parabola, verifica l'equazione y = ax2 + bx + c, dunque si possono trovare le sue coordinate
anche nel seguente modo: \(\begin{cases} x_V=\dfrac{b}{2a} \\ y_V=a(x_V)^2+b(x_V)+c \end{cases}.\)
3.1. La parabola e il suo grafico

Prova tu stesso a vedere come si modifica la parabola di equazione: \[y = ax^2 + bx + c\] al variare dei coefficienti a, b e c in \(\mathbb{R}\):

y↓V
Parabola
Conica

Parabole particolari
Dopo aver sperimentato come varia la parabola modificando i suoi coefficienti, riassumiamo alcuni casi particolari.

Consideriamo l'equazione di una parabola generica \[y = ax^2 + bx + c\] ed esaminiamo i seguenti casi:

1. b = 0
Si ottiene la parabola: \(y = ax^2 + c\).

In questo caso si ha: \(\begin{cases}x_V=-\dfrac{b}{2a}=0\\y_V=a(x_V)^2 + c=c\end{cases} \qquad \to \qquad V= (0; c)\).

Dunque se b = 0, la parabola ha vertice sull'asse y e il suo asse di simmetria è l’asse y.

2. c = 0
Si ottiene la parabola: \(y = ax^2 + bx\).

In questo caso si osserva che l'origine O(0; 0) verifica l'equazione della parabola.

Dunque se c = 0, la parabola passa per l'origine.

3. b = c = 0
Si ottiene la parabola \(y=ax^2\).

In questo caso si ha: \(\begin{cases}x_V=-\dfrac{b}{2a}=0\\y_V=a(x_V)^2 =0\end{cases} \qquad \to \qquad V= (0; 0)\).

Inoltre si osserva che l'origine O(0; 0) verifica l'equazione della parabola.

Dunque se c = b = 0, la parabola passa per l'origine, ha vertice sull'asse y e il suo asse di simmetria è l’asse y.

        In particolare il vertice della parabola coincide con l'origine.


3.2. Rette e parabole

Si possono avere 4 possibili posizioni reciproche tra retta e parabola:

Studio grafico
La retta è secante la parabola → ci sono due punti di intersezione distinti.

La retta è tangente alla parabola → c'è un unico punto di intersezione che è detto punto di tangenza.

<

La retta è esterna alla parabola → Non c'è nessun punto di intersezione.

La retta è parallela all’asse della parabola → c’è un solo punto di intersezione, ma la retta non è tangente alla parabola. Anche in questo
caso la retta è secante alla parabola.

Studio algebrico
Se vogliamo studiare la posizione reciproca tra una parabola di equazione \(y=ax^2+bx+c\) e una retta di equazione \(\alpha x+\beta
y+\gamma=0\), dobbiamo determinare quanti sono i punti di intersezione, dunque calcolare il numero di soluzioni del sistema:

\[\begin{cases}y=ax^2+bx+c\\ \alpha x+\beta y+\gamma=0\end{cases}\]

Risolviamo il sistema ricavando una delle due variabili nella seconda equazione e applicando il metodo di sostituzione. Osserviamo che,
affinché la seconda equazione sia l'equazione di una retta,  α  o  β  devono essere diversi da 0; supponiamo ad esempio  β  ≠  0, dunque
ricaviamo e sostituiamo la y:

\[\begin{cases}y=ax^2+bx+c\\ y=-\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta} x\end{cases}\qquad \to \qquad \begin{cases}\left(-


\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta} x\right)=ax^2+bx+c=0\\ y=-\dfrac{\gamma}{\beta}-\dfrac{\alpha}{\beta} x\end{cases}\]
Cosi facendo si ottiene un'equazione di primo grado se la retta è parallela all'asse della parabola, un'equazione di secondo grado nei restanti
casi. 
Studiando il segno del discriminante Δ dell'equazione di secondo grado si potranno presentare tre situazioni differenti:

Δ < 0 → il sistema non ha soluzioni reali, dunque, non essendoci punti di intersezione, la retta è esterna alla parabola;
Δ = 0 → il sistema ha una soluzione reale, dunque, essendoci un solo punto di intersezione, la retta è tangente alla parabola;
Δ > 0 → il sistema ha due soluzioni reali distinte, dunque, essendoci due punti di intersezione, la retta è secante la parabola.

Esempio 1: Data la parabola \(y=x^2-2x + 3\) e la retta \(-x + 4 = 0\), stabilisci la loro posizione reciproca e determina, se presenti, gli
eventuali punti di intersezione:

Impostiamo il sistema:

\(\begin{cases}y=x^2-2x + 3\\ -x + 4 = 0\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}y=x^2-2x + 3\\


x=4\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}y=4^2-2\cdot 4 + 3\\ x=4\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}y =
11\\ x=4\end{cases}\)

Dunque la retta è secante alla parabola e il loro unico punto di intersezione è \[ \to \qquad P\left(4;11\right)\]

Esempio 2: Data la parabola \(y=x^2-2x + 3\) e la retta \(-2x + y + 1 = 0\), stabilisci la loro posizione reciproca e determina, se presenti, gli
eventuali punti di intersezione:

Per iniziare impostiamo il sistema e iniziamo a risolverlo:

\(\begin{cases}y=x^2-2x + 3\\ -2x + y + 1 = 0\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}y=x^2-2x + 3\\ y=2x-


1\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}(2x-1)=x^2-2x + 3\\ y=2x-1\end{cases}\qquad\)\(\to\qquad\begin{cases}x^2-4x +
4=0\\ y=2x-1\end{cases}\)

A questo punto studiamo il determinante della prima equazione:

\(x^2-4x + 4=0\qquad\)\(\to\qquad\Delta=(-4)^2-4\cdot 1\cdot 4=16-16=0\)

Poiché  \(\Delta = 0\)  la retta è tangente alla circonferenza. A questo punto troviamo il punto di intersezione finendo di risolvere il
sistema.

La prima equazione ha soluzione:

\(x=\dfrac{-(-4)\pm\sqrt{0}}{2}=\dfrac{4}{2}=2\).

Dunque il punto di intersezione è:

\(P:\begin{cases}x=2\\ y=2^2-2\cdot 2 + 3=3\end{cases} \qquad\)\( \to \qquad P\left(2;3\right)\).

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