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Liceo Scientifico Rosetti Trasformazioni

Trasformazioni nel piano cartesiano

Una trasformazione del piano può essere pensata come un’operazione che viene
eseguita su ogni punto del piano per trasformarlo in un altro punto. Giacché le figure sono
insiemi di punti, le trasformazioni agiscono sulle figure modificandone qualche proprietà.
Le proprietà che non sono modificate si dicono invarianti.
Per determinare una trasformazione basta precisare le relazioni tra le coordinate
dei punti su cui la trasformazione agisce e le coordinate dei punti trasformati. La relazione
deve essere una funzione biunivoca, ossia deve essere possibile non solo dato P
determinare il suo trasformato P’, ma deve essere anche possibile il procedimento inverso,
ovvero dato P’ determinare P.
Una trasformazione geometrica [ t ] del piano in se è una corrispondenza biunivoca
tra i punti di un piano, e si indica

t
t : PÎP’ ; P’ = t (P) ; P  →P'

P’ : immagine di P o punto trasformato di P


P : controimmagine di P’ o antitrasformato di P’

P(x;y)ÎP’(x’;y’) , la sua espressione analitica è:

 x ' = f ( x, y )
t :
 y ' = g ( x, y )
essendo t biunivoca esiste sempre la sua inversa t -1 :

 x ' = ϕ ( x, y )
t −1 : 
 y ' = ψ ( x, y )

t
Se P  → P allora P è chiamato punto unito (punto fisso) rispetto a t.

Se α è una figura geometrica si può applicare la trasformazione t ad ogni suo punto,


ottenendo una nuova figura geometrica α’, che è chiamata trasformata della figura
geometrica α.

t : α Î α' : α’ = t (α) ; α 
t
→α '

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Se tutti i punti di α sono uniti, anche α è unita.


Se α è unita non è detto che tutti i punti di α sono uniti.

Si chiama trasformazione identica o semplicemente identità, e si indica con i , quella


trasformazione che associa ad ogni punto il punto stesso:
i ( P) = P

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Grafici Trasformati

Sia γ una curva di equazione F(x,y)=0, t una trasformazione di espressione

 x ' = f ( x, y ) −1  x ' = ϕ ( x, y )
analitica t :  e sia t : 
 y ' = g ( x, y )  y ' = ψ ( x, y )

L’eq. della curva γ −1 = t (γ) , trasformata di γ è: F(ϕ(x,y), ψ(x,y))=0


Questa sostituzione è detta sostituzione associata alla trasformazione t.

Esempio

Dati γ : x2 + y 2 − 4 x = 0
 x ' = x −1 −1
t : determinare γ
y' = y +3
per prima cosa si trova t’

 x ' = x +1
t −1 :  basta risolvere il sistema di t in funzione di x e y, e ricordandosi che nel
y' = y −3
sistema di t’ le x’ e y’ sono le x e y del sistema di t.

L’equazione della curva trasformata sarà:

γ ' : ( x + 1) + ( y + 3) − 4 ( x + 1) = 0
2 2

x2 + y2 − 2 x + 6 y + 6 = 0

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Trasformazioni Lineari nel piano

Si consideri la trasformazione

 x ' = a11 x + a12 y + α


t : (1)
 y ' = a21 x + a22 y + β
giacché le equazioni sono lineari la t è detta trasformazione lineare.
a a12 
La matrice T =  11 , è chiamata matrice della trasformazione.
 a21 a22 

Applicando il calcolo matriciale si può scrivere:


 x '   a11 a12   x  α 
 y ' =  a • +
a22   y   β 
(2)
   21
 x '  x α 
posto X ' =   , X =  e B=  al posto del sistema (1) si può scrivere
 y '  y β 
l’equazione matriciale:
X '=T ⋅X +B (3)

Se la matrice T della trasformazione è non singolare, ovvero se il suo determinante


è diverso da zero, si può determinare la sua inversa T −1 ed ottenere dall’eq. (3) la
relazione:

X = (T −1 • X ') − (T −1B) = (T −1 • X ') − B ' (4)

essendo B ' il vettore colonna T −1 B .

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Le affinità
Si consideri la trasformazione

 x ' = a11 x + a12 y + α


t : (5)
 y ' = a21 x + a22 y + β
con a11 , a12 , a21 , a22 , α , β ∈ \

a11 a12
e con det T = = a11 ⋅ a22 − a12 ⋅ a21 ≠ 0 , essa è chiamata affinità.
a21 a22

Il det T è chiamato costante dell’affinità (è il determinante della matrice della


trasformazione).

Con il termine affinità si indica una trasformazione del piano in sé stesso per cui
valgono le seguenti proprietà:
- ad una retta corrisponde una retta, ossia muta rette in rette, conservando l’appartenenza
tra punti e rette;
- a rette parallele corrispondono rette parallele, ossia conserva il parallelismo.

Esiste una, ed una sola, affinità nella quale si corrispondono due terne di punti assegnati
A, B, C e A ', B ', C ' . Una trasformazione affine è sicuramente determinata quando
sono dati tre punti e i loro trasformati.

Se det T > 0 l’affinità è diretta (conserva l’orientamento delle figure),

se det T < 0 l’affinità è inversa (inverte l’orientamento delle figure),

L’inversa della affinità di equazione (5) ha equazione:

 1
 x = ( a22 x '− a12 y '+ a12α − a22 β )
 det T
t −1:  (6)
 y = 1 ( −a x '+ a y '+ a α − a β )
21 11 21 11
 det T

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x' = x
In una affinità un punto è unito se risulta che  . Risolvendo sotto questa ipotesi il
y' = y

 a11 x + a12 y + α = x
sistema (5), si ottiene  da cui si ha il sistema
a21 x + a22 y + β = y
( a11 − 1) x + a12 y = −α
 (7)
a21 x + ( a22 − 1) y = − β
Se il sistema (7) ha una sola soluzione l’affinità è chiamata affinità centrale e la
soluzione del sistema fornisce le coordinate del centro dell’affinità.
Se il sistema (7) ha ∞ soluzioni ( è indeterminato) l’affinità è chiamata affinità

omologica e naturalmente possiede ∞ punti uniti (un’intera retta).

Se il sistema (7) non ha soluzioni ( è impossibile) e risulta a12 ≠ 0 l’affinità è

chiamata trasloaffinità; se a11 = 1 e a12 = 0 si ottiene una semplice traslazione.

Esempio:

x ' = 2x + y + 3
sia data la trasformazione lineare t :
 y'= x− y+3
La sua costante è det T = −3 per cui è una affinità di tipo inverso. Ai punti A(2,2), B(0,1), O(0,0)

corrispondono A’(9,3), B’(4,2), O’(3,3). I vertici del triangolo ABO si succedono in verso antiorario, mentre
nel suo trasformato i vertici A’B’O’ si succedono in verso orario.

 1
 x = − ( − x '− y '+ 6 )
Si ottiene l’antitrasformazione t −1:  3

 y = − 1 ( − x '+ 2 y '− 3)
 3
Il centro delle affinità è il punto (-3,0). Per trovarlo occorre risolvere il sistema (7):
( 2 − 1) x + y = −3  x = −3
 
 x + ( −1 − 1) y = −3  y = 0

Una affinità trasforma punti interni in punti interni, parallelogrammi in parallelogrammi,


iperboli in iperboli, parabole in parabole, ellissi in ellissi. Non trasforma circonferenze in
circonferenze.

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Il rapporto tra le aree di due figure affini è costante ed è uguale al valore assoluto della
costante di affinità. Se la costante di affinità è uguale a ±1, l’affinità è chiamata
equivalenza, ed in questo caso si conservano le aree.
Indicata con S l’area di una figura e con S ' l’area della figura affine, si può scrivere
S ' = (det T ) ⋅ S

In una affinità il punto medio di un segmento si trasforma nel punto medio del segmento
trasformato.

Il trasformato P ' di un punto P che divide il segmento AB secondo un dato rapporto

k , divide secondo lo stesso rapporto il segmento trasformato A ' B ' .


S'
Con la proprietà S ' = (det T ) ⋅ S ossia S = si può ricavare l’area di un ellisse da
det T
quella di un cerchio.

Esempio:
 x
x2 y 2  x ' = a
Sia data l’ellisse di equazione 2 + 2 = 1 a cui sia applicata la trasformazione t :  da cui
a b y ' = x
 b
x = a x'
t −1:  per cui l’ellisse si trasforma nella circonferenza x '2 + y '2 = 1 di area uguale a π .
y = b y'
1/ a 0 1 π
Siccome det T = = l’area dell’ellisse sarà = a bπ
0 1/ b a b 1
ab

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Prodotto di due trasformazioni lineari.


Si considerino due trasformazioni lineari t1 e t2 . La prima trasforma i punti P nei

punti P ' , la seconda i punti P ' nei punti P '' .


L’applicazione successiva delle due trasformazioni si indica con t = t2 D t1 : prima

viene eseguita la trasformazione t1 e poi la trasformazione t2 . Questa operazione prende

il nome di prodotto delle due trasformazioni lineari t1 e t2 . In generale non gode della

proprietà commutativa.
Scrivendo sotto forma di sistema, ipotizzando per comodità di calcolo che le due
trasformazioni abbiano i termini noti nulli, si ha:
 x ' = a11 x + a12 y  x '' = b11 x '+ b12 y '
t1 :  e t2 :  quindi
 y ' = a21 x + a22 y  y '' = b21 x '+ b22 y '

 x '' = (b11a11 + b12 a21 ) x + (b11a12 + b12 a22 ) y


t = t1 D t2 : 
 y '' = (b21a11 + b22 a21 ) x + (b21a12 + b22 a22 ) y

quindi il prodotto delle due trasformazioni lineari t1 e t2 è ancora una trasformazione

lineare.
La matrice della trasformazione prodotto è:
 b11a11 + b12 a21 b11a12 + b12 a22   b11 b12   a11 a12 
T =  = ⋅ = T2 ⋅ T1
b21a11 + b22 a21 b21a12 + b22 a22  b21 b22   a21 a22 

per il calcolo matriciale è anche vero che:


b11a11 + b12 a21 b11a12 + b12 a22 b11 b12 a11 a12
det T = = ⋅ = det T2 ⋅ det T1
b21a11 + b22 a21 b21a12 + b22 a22 b21 b22 a21 a22

Oppure si può scrivere:


X ' = T1 ⋅ X + B1 e X '' = T2 ⋅ X '+ B2
quindi
X '' = (T2 ⋅T1 ) ⋅ X + (T2 ⋅ B1 + B2 ) = (T2 ⋅T1 ) ⋅ X + B

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Le Isometrie
Con il termine isometria si indica una trasformazione del piano in sé stesso tale che la
distanza di due qualsiasi punti del piano è uguale alla distanza dei loro trasformati.
Le isometrie fondamentali sono:
- la simmetria assiale (o riflessione);
- la simmetria centrale;
- la traslazione;
- la rotazione.

Le isometrie appartengono alle affinità.

Le isometrie oltre a trasformare rette in rette, rette parallele in rette parallele,


trasformano :
) segmenti in segmenti di uguale lunghezza;
) angoli in angoli di uguale ampiezza;
) aree in aree uguali.

 x ' = a11 x + a12 y + α


Una trasformazione lineare t :  è una isometria se sono verificate le
 y ' = a21 x + a22 y + β

a21
2
+ a112 = 1

seguenti condizioni: a122 + a22
2
=1
a ⋅ a + a ⋅ a = 0
 21 22 11 12

a = ± a22
che si possono tradurre nelle  11 condizioni perché un’affinità sia una isometria
 a12 = ± a21

Se si pone a11 = a e a12 = b , le matrici di un’isometria sono pertanto del tipo:

 a b a b 
 −b a  oppure  b − a  che portano a scrivere:
   

 x ' = a x + b y +α
isometria :  .
y' = ±b x B a y + β

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Il determinante della trasformazione in una isometria è sempre ±1, ossia


a b
det T = = ±1
±b B a

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Traslazione
 x ' = x +α
ha come espressione analitica τ (α , β ) :  .
 y ' = y + β

1 0  1 0
La matrice della trasformazione è   e il suo determinante è =1
0 1  0 1
La traslazione è una isometria diretta (det T>0), priva di punti uniti se α ⋅ β ≠ 0 .
Se α = β = 0 la traslazione è detta nulla e la trasformazione è identica: tutti i punti del piano
sono punti uniti.

G
G
Dato nel piano un vettore v , la traslazione di vettore vè
quella trasformazione
G G
geometrica che ad ogni punto P fa corrispondere il punto P’ tale che PP ' = v . Il vettore v
può essere assegnato tramite le sue componenti cartesiane
G G G G J
G G
v = α i + β j = α x + β y, ovvero v (α , β ) .

In una traslazione che non sia l’identità non ci sono punti uniti, le rette parallele al vettore
G
v sono rette unite.
 x ' = x −α
τ −1 (α , β ) ≡ τ ( −α , − β ) : 
y ' = y − β

Se α = 0, b ≠ 0 la traslazione è detta verticale.


Se α ≠ 0, b = 0 la traslazione è detta orizzontale.

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Rotazione
 x ' = x cos ϕ − y sin ϕ
è una isometria che ha come espressione analitica ρ O ,ϕ :  , ed è
 y ' = x sin ϕ + y cos ϕ
chiamata rotazione, di centro O e angolo ϕ , dei punti del piano.

cos ϕ − sin ϕ
Essendo = 1 , la rotazione è una isometria diretta.
sin ϕ cos ϕ
L’origine O(0,0) è l’unico punto unito.

Le equazioni di una rotazione rispetto ad un centro C ( xc , yc ) sono

 x ' = ( x − xc ) cos ϕ − ( y − yc ) sin ϕ + xc


ρ C ,ϕ : 
 y ' = ( x − xc ) sin ϕ + ( y − yc ) cos ϕ + yc
Ponendo a = xc − xc cos ϕ + yc sin ϕ e b = yc − xc sin ϕ − yc cos ϕ si scrive:

 x ' = x cos ϕ − y sin ϕ + a


ρ C ,ϕ : 
 y ' = x sin ϕ + y cos ϕ + b

la trasformazione inversa di una rotazione di angolo ϕ è naturalmente una rotazione,


rispetto sempre allo stesso centro, di un angolo −ϕ . Considerando che il seno è una
funzione dispari e il coseno una funzione pari, si può scrivere, per una rotazione di centro
nell’origine:

 x ' = x cos ϕ + y sin ϕ


ρ O−1,ϕ ≡ ρ O , −ϕ : 
 y ' = − x sin ϕ + y cos ϕ

Dato un punto C ed un angolo orientato ϕ, si definisce rotazione con centro C


e angolo ϕ quella trasformazione che associa, ad un punto P del piano, il punto P’
ˆ '=ϕ .
tale che sia PC ≅ P ' C ∧ PCP
Se ϕ =2 k π la rotazione si riduce all'identità, se ϕ = π + 2 k π si ottiene la simmetria
centrale di centro C.

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Simmetria centrale [rispetto al punto C ( xc , yc ) ]

 x ' = − x + 2 xc
è una isometria che ha come espressione analitica σ c :  .
 y ' = − y + 2 yc

Il punto C ( xc , yc ) è detto centro di simmetria, ed è l’unico punto unito.

Si dice che il punto P’ è simmetrico di P rispetto al punto C, se C è il punto medio


del segmento PP ' . La trasformazione che associa ad ogni punto P dl piano il suo

simmetrico è chiamata simmetria centrale, e si indica con σ C

Se al punto P’ simmetrico di P rispetto al punto C, si applica nuovamente σ C , si

ottiene il punto P iniziale. Componendo σ C con se stessa si ottiene l’identità: la simmetria

centrale è una trasformazione involutoria giacché coincide con la sua inversa

σ C = σ C−1 .
 x ' = − x + 2 xc
σ C−1 : 
 y ' = − y + 2 yc
Per questo motivo data una curva di eq. F(x ; y) = 0 , l’eq. della sua simmetrica rispetto a
C è F(-x+2xc ;-y+2yc) = 0.

Si può anche scrivere σ C (σ C ( P )) = P

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Simmetria assiale [rispetto ad una retta r]


Si dice che il punto P’ è simmetrico di P rispetto alla retta r se il segmento PP ' è

perpendicolare a r e se il punto medio di PP ' appartiene ad r; ossia se r è l’asse del

segmento PP ' .
Si chiama simmetria assiale rispetto alla retta r quella trasformazione che associa

ad ogni punto P del piano il suo simmetrico P’ rispetto alla retta r, detta asse di simmetria

e si indica con σ r .

Se al punto P’ simmetrico di P rispetto alla retta r , si applica nuovamente σ r , si

( )
ottiene il punto P iniziale: σ r σ r ( P ) = P , quindi componendo σ r con se stessa si

ottiene l’identità.

−1
La simmetria assiale è dunque una trasformazione involutoria ossia σ r = σ r , o

( )
anche σ r σ r ( P ) = P .

Se applicando la σ r ad una curva si ottiene la stessa curva, la retta r è chiamata

asse di simmetria.

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Simmetrie rispetto ad assi particolari

Eq della Sostituzione Curva simmetrica


Simmetria Asse Eq Asse
simmetria associata di F( x ; y ) = 0

 x' = x x→x
σx asse x y=0  F( x ; -y ) = 0
y ' = −y y → −y

σy x ' = −x x → −x
asse y x=0  F( -x ; y ) = 0
 y'= y y→y

σ y=h  x' = x x→x


parallela asse x y=h  F( x ; 2h-y ) = 0
 y ' = 2h − y y → 2h − y

 x ' = 2h − x x → 2h − x
σ x =k parallela asse y x=k  F( 2h-x ; y ) = 0
 y' = y y→ y

σ y= x bisettrice 1° e 3° x ' = y x→ y
y=x  F( y ; x ) = 0
quadrante y' = x y→x

σ y =− x bisettrice 2° e 4° x ' = − y x → −y
y = -x  F( -y ; -x ) = 0
quadrante  y ' = −x y → −x

 1 − m2 2m 2mq
 x ' = 1 + m 2 x + 1 + m 2 y − 1 + m 2
σ y = mx + q retta generica y = mx+q  2
 y ' = 2m x − 1 − m y + 2q
 1 + m2 1 + m2 1 + m2

 x ' = x cos 2α + y sin 2α − q sin 2α


σ y = mx + q 
retta generica y = mx+q  cos 2α
 y ' = x cos 2α − y sin 2α + q tan α

Nel caso della retta generica y = mx + q , giacché m = tan α essendo α l’angolo che
la retta forma con l’asse x, si può scrivere l’uguaglianza
1 − m 2 2m 
1 + m 2 1 + m 2  cos 2α sin 2α 
 =
 2m 1 − m 2   sin 2α − cos 2α 
1 + m 2 −
1 + m 2 

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Per trovare l’equazioni della σ y = mx + q , invece che applicare le formule si può

ragionare nella seguente maniera:


P ' = σ y = mx + q ( P) , quindi da P(x,y)ÎP’(x’,y’)

il punto medio del segmento PP’ deve appartenere alla retta, e PP’ è
perpendicolare alla stessa retta, per cui si risolve rispetto ad x’ e y’ il sistema:
y+ y' x + x'
 2 = m 2 + q

 y '− y 1
=−
 x '− x m
Se m (coefficiente angolare) fosse zero oppure infinito, si rientrerebbe nel caso di
rette parallele agli assi, per cui non occorre risolvere questo sistema.

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Ogni isometria diretta si può ottenere componendo una rotazione


intorno all’origine O e una traslazione.

 x '   a b   x  α 
Una isometria diretta è del tipo   =   ⋅   +   , con a 2 + b2 = 1
 y '   −b a   y   β 

Consideriamo la rotazione intorno all’origine


 x ' = x cos ϕ − y sin ϕ
ρO ,ϕ : 
 y ' = x sin ϕ + y cos ϕ
e la traslazione
 x '' = x '+ γ
τ :
 y '' = y '+ δ
Combinandole insieme si ottiene:
 x '' = x cos ϕ − y sin ϕ + γ  x ''   cos ϕ − sin ϕ   x  γ 
τ D ρO ,ϕ :  ovvero   =  ⋅ +
 y '' = x sin ϕ + y cos ϕ + δ  y ''  sin ϕ cos ϕ   y  δ 

 b
ponendo γ = α , δ = β , cos ϕ = a, sin ϕ = −b, ovvero ϕ = tan −1  − 
 a
si ottiene:
 x '' = ax + by + α  x ''   a b   x  α 
τ D ρO ,ϕ :  ovvero   =  ⋅ + 
 y '' = −bx + ay + β  y ''  −b a   y   β 

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Ogni isometria inversa si può ottenere componendo


una simmetria rispetto all’asse x,
una rotazione intorno all’origine O e una traslazione.

 x '   a b   x  α 
Una isometria inversa è del tipo   =   ⋅   +   , con − a 2 − b2 = −1
 y '  b − a   y   β 

Consideriamo la simmetria rispetto all’asse x:


x ' = x
σx :
y' = −y
consideriamo la rotazione intorno all’origine
 x '' = x 'cos ϕ − y 'sin ϕ
ρO ,ϕ : 
 y '' = x 'sin ϕ + y 'cos ϕ
e la traslazione
 x ''' = x ''+ γ
τ :
 y ''' = y ''+ δ
Combinandole insieme si ottiene:
 x ''' = x cos ϕ + y sin ϕ + γ  x '''  cos ϕ sin ϕ   x  γ 
τ D ρO ,ϕ D σ x :  ovvero   =  ⋅ +
 y ''' = x sin ϕ − y cos ϕ + δ  y '''  sin ϕ − cos ϕ   y  δ 

b
ponendo γ = α , δ = β , cos ϕ = a, sin ϕ = b, ovvero ϕ = tan −1
a
si ottiene:
 x ''' = ax + by + α  x '''   a b   x  α 
τ D ρO ,ϕ D σ x :  ovvero   =  ⋅ + 
 y ''' = bx − ay + β  y '''  b − a   y   β 

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Omotetie
Si consideri la trasformazione lineare:

 x ' = kx + α  x '   k 0   x  α 
ω C ,k :  ovvero   =   ⋅  y  +  β  , con k ∈ \ 0
 y ' = ky + β y '
   0 k     
essa prende il nome di omotetia. La costante k è chiamata rapporto dell’omotetia.

Siccome la matrice di questa trasformazione è sicuramente non singolare, ammette la


trasformazione inversa:

 1 α 1   α
 x ' = k x − k  x '  k
0 −
x  k 
ω C−1,k : ovvero   =  ⋅ +  , con k ∈ \ 0
y' = 1 y − β  y '  0 1   y   β 

 k k  k   k 

Per le omotetie valgono le seguenti proprietà:


) Se k≠1 esiste un solo punto unito, che prende il nome di centro dell’omotetia, le
 α β 
cui coordinate sono C  ,  , con k ≠ 1 . Se k = 1 l’omotetia diventa una
 1− k 1− k 
traslazione. Se k = 1 e il centro è l’origine si ha un’identità. Se k = −1 l’omotetia
diventa una simmetria centrale. Se nell’eq. dell’omotetia vogliamo esplicitare le
coordinate del centro C(xc,yc) abbiamo:

 x ' = k ( x − xc ) + xc
ω C ,k :  ovvero ponendo α = xc (1 − k ) , β = yc (1 − k ) si ha il
 y ' = k ( y − yc ) + yc

sistema iniziale.
' '
) Il rapporto tra segmenti corrispondenti è costante: P1 P2 = k ⋅ P1 P2

) Due rette che si corrispondono sono parallele. Rette parallele si trasformano in


rette paralle.
) Angoli che si corrispondono hanno uguale ampiezza.
) Il rapporto tra le area di figure che si corrispondono è uguale a k2.

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Similitudini
Sia t una trasformazione, e siano rispettivamente A’ e B’ le immagini in t di due
punti qualunque A e B del piano; se, comunque si scelgano A e B, si ha che il rapporto
A' B '
è costante, allora si dice che la trasformazione t è una similitudine.
AB
L’omotetia è dunque una similitudine.
Si può affermare che una similitudine è la composizione di un’omotetia e di una
isometria.

 x ' = a11 x + a12 y + α


Si consideri la trasformazione t : 
 y ' = a21 x + a22 y + β
2 2
e si imponga che A ' B ' = k ⋅ AB, o anche A ' B ' = k 2 ⋅ AB .

( x 'b − x 'a ) + ( y 'b − y 'a ) = ( a11 xb + a12 yb + α − ......) etc....


2 2 2

portando avanti i calcoli si arriva alle condizioni:


a112 + a21
2
= k2
 2 sono le condizione analitiche giacché una
2
a12 + a22 = k
2
(8 )
a ⋅ a + a ⋅ a = 0 trasformazione lineare sia una similitudine
 21 22 11 12

Componendo una omotetia con una isometria si ottiene:

 x ' = kx cos ϕ − ky sin ϕ + p


[I]  Omotetia e isometria diretta Î similitudine diretta
 y ' = kx sin ϕ + ky cos ϕ + q

 x ' = kx cos ϕ + ky sin ϕ + p


[ II ]  Omotetia e isometria inversa Î similitudine inversa
 y ' = kx sin ϕ − ky cos ϕ + q

Se T è la matrice della trasformazione, si avrà:


k cos ϕ B k sin ϕ
det T = = k2
k sin ϕ ± k cos ϕ

quindi si può affermare che:


) per k ≠ 0 la matrice T è invertibile e la trasformazione ammette l’inversa;
x ' = p
) per k = 0 la matrice T è singolare e le eq. della trasformazione diventano 
y' = q
per cui tutti i punti del piano mutano nel punto di coordinate ( p, q ) ;
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) per | k | = 1 le similitudini diventano semplicemente delle isometrie;


) per ϕ = kπ le similitudini diventano semplicemente delle omotetie;
) le isometrie e le omotetie sono particolari similitudini;
2
S' P' P'
) il rapporto tra le aree di figure simili è: = det T = k 2 = 1 2 2 ;
S P1 P2

) le similitudini, se non degenerano in traslazioni, hanno un unico punto unito


chiamato centro;
) le similitudini trasformano circonferenze in circonferenze.

Componendo due similitudini di rapporto k1 e k2 si ottiene una similitudine di

rapporto k1 ⋅ k2 .

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Le Dilatazioni
Assegnati due numeri reali h e k non entrambi nulli, si chiama dilatazione con centro
nell’origine e di rapporti h e k e si indica con il simbolo δh,k quella trasformazione che
associa ad un generico punto P(x,y) il punto P’(hx,ky).
Le sue equazioni sono:

 x ' = hx
δ h ,k :  con h ≠ 0 ∧ k ≠ 0
 y ' = ky
Se:
D h = k la dilatazione è un’omotetia;
D h = k = 1 la dilatazione si riduce all’identità;
D h = k = −1 la dilatazione è la simmetria rispetto all’origine;
D h = −1 ∧ k = +1 la dilatazione è la simmetria rispetto all’asse y;
D h = +1 ∧ k = −1 la dilatazione è la simmetria rispetto all’asse x;
D h ≠ 1 ∧ k = 1 la dilatazione è detta orizzontale;
D h = 1 ∧ k ≠ 1 la dilatazione è detta verticale;

L’inversa di una dilatazione ha equazione:

 1
 x ' = x
h
δ h−,1k : con h ≠ 0 ∧ k ≠ 0
y' = 1 y
 k

Le dilatazioni sinora considerate hanno tutte centro nell’origine. Una dilatazione di centro
C ( xc , yc ) ha equazione:

 x '− xc = h ( x − xc )  x ' = hx + xc (1 − h )
δ C ,h ,k : →  con h ≠ 0 ∧ k ≠ 0
 y '− yc = k ( y − yc )  y ' = ky + yc (1 − k )

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GLISSOSIMMETRIA: è la composizione di una simmetria assiale con una traslazione di


vettore parallelo all’asse di simmetria.

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Rotazione ellittica: si dice rotazione ellettica con centro nell’origine di un angolo α


l’affinità di equazioni:

 a sin α
 x ' = x cos α − y
b
 con a > 0 ∧ b > 0
 y ' = x b sin α + y cos α
 a

Prende il nome di rotazione ellettica giacché rispetto ad essa risultano unite tutte le
ellissi omotetiche di equazione:
x2 y2
+ =1 con k > 0
(k a ) (k b)
2 2

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affinità

similitudini

isometrie

affinità

similitudini

isometrie identità omotetie

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Riepilogo
Affinità: sono trasformazioni del tipo
 x ' = a1 x + b1 y + c1 a1 b1
 con ∆ = = a1b2 − a2b1 ≠ 0
 y ' = a2 x + b2 y + c2 a2 b2

Similitudini: sono particolari affinità e possono essere di due tipi:


 x ' = ax − by + c1 a −b
 con ∆ = = a 2 + b2 > 0 similitudine diretta
 y ' = bx + ay + c2 b a

 x ' = ax + by + c1 a b
 con ∆ = = − a 2 − b2 < 0 similitudine inversa
 y ' = bx − ay + c2 b −a

in tutte e due i casi il valore k = a 2 + b2 è chiamato rapporto di similitudine

Traslazione è del tipo


x ' = x + a 1 0
 con ∆ = =1
y' = y +b 0 1

Rotazione di centro O(0;0) di un angolo α in verso antiorario è


del tipo
 x ' = x cos α − y sin α cos α − sin α
 con ∆ = = cos 2 α + sin 2 α = 1 (similitudine diretta)
 y ' = x sin α + y cos α sin α cos α

Isometria diretta è del tipo


 x ' = ax − by + c1 a −b
 con ∆ = = a 2 + b2 = 1
 y ' = bx + ay + c2 b a

Isometria indiretta è del tipo


 x ' = ax + by + c1 a b
 con ∆ = = −a 2 − b2 = −1
 y ' = bx − ay + c2 b −a

Omotetia di centro O(0;0) e rapporto k≠0 è del tipo


 x ' = kx k 0
 con ∆ = = k 2 > 0 ( similitudine diretta)
 y ' = ky 0 k

 x ' = kx k 0
Dilatazione di centro O(0;0)  y ' = hy con ∆ = = kh ≠ 0
 0 h
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Proprietà invarianti delle affinità:


D l’allineamento o collimazione (dati tre punti allineati le loro immagini sono
allineate);
D l’appartenenza ad un segmento;
D il parallelismo;
D l’incidenza;
D il rapporto tra aree.

Proprietà invarianti delle affinità dirette:


D l’orientamento, giacché una affinità diretta trasforma un angolo orientato in un
angolo orientato nello stesso senso.

Proprietà invarianti delle similitudini:


D i rapporti tra lunghezze;
D le ampiezze degli angoli;
D la perpendicolarità.

Proprietà invarianti delle isometrie:


D le lunghezze;
D le aree.

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