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D
.
u(t) x(t) Z x(t) +
B + C + y(t)
+
A
Figura 1.1
t ∑ Ak tk
inf
I + At + A2 + ... = := eAt (3.3)
2 0
k!
d At t2
e = A(I + At + A2 + · · ·) = AeAt
dt 2
E da ciò segue immediatamente che
x(t) = eAt x0
è soluzione di
˙ = Ax(t)
x(t) x(0) = x0
Tale soluzione è, come noto, unica e globalmente definita nel caso lineare allo
studio. Risulta, dunque provato che Φ nella (3.2.a) assume l’espressione
Φ(t) = eAt
Posto, inoltre,
˙ = Ax(t) + Bu(t)
x(t)
∫ t
y(t) = Ce A(t−t0 )
x(t0 ) + (CeAt B + Dδ(t − τ ))u(τ )dτ
t0
∫ t ∫ t
= C(e A(t−t0 )
x(t0 ) + At
e Bu(τ )dτ ) + Dδ(t − τ )u(τ )dτ = Cx(t) + Du(t)
t0 t0
A = T −1 DT
segue, infatti,
−1 t2 −1 tk
eA t = eT DT t
= T −1 T +tT −1 DT + (T DT )2 +. . .+ (T −1 DT )k +. . . =
2 k!
tk −k k k
= T −1 T + tT −1 DT + . . . + T D T = . . . = T −1 eDt T
k!
In conclusione, il calcolo dell’esponenziale di A è ottenuto premoltiplicando
per T −1 e postmoltiplicando per T l’esponenziale di D.
6 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
eλ1 t
..
.
eλm1 t
eα1 t cos ω1 t eα1 t sin ω1 t
−e sin ω1 t e cos ω1 t
α1 t α1 t
..
.
eαm2 t
cos ωm2 t e αm2 t
sin ωm2 t
−eαm2 t sin ωm2 t eαm2 t cos ωm2 t
1.2. La matrice di transizione nello stato 7
e sviluppando i calcoli
∑
m1 ∑m2 ( )
eAt = eλi t ui vi′ + eαj t cos ωj t(uaj va′ j + ubj vb′ j ) + sin ωj t(uaj vb′ j − ubj va′ j )
i=1 j=1
Un esempio
Si consideri il semplice sistema meccanico composto da massa-molla e
smorzatore trattato nel paragrafo (2.2). A partire dalla matrice dinamica
( )
0 1
A=
−Mk
−Mb
Posto
∆ = b2 − 4kM
si considerano nel seguito i tre diversi casi corrispondenti a valori dei parametri
per i quali il valore di di ∆ è negativo, positivo e nullo.
Se ∆ < 0, si ha
( ) ( √ )
−b − ∆
ua = ub =
2k 0
e con ( √ )
−1 −b − ∆
T =
2k 0
8 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
si ottiene ( √ )
−1 1 −b
√ ∆
T AT =
2M − ∆ −b
e quindi ( )
At − 2M
b
t −1 cos ωt
senωt
e =e T T
−senωt
cos ωt
√ √
−bt ∆ ′ ′ ∆
= e 2M (cos t(ua va + ub vb ) + sen t(ua vb′ − ub va′ ))
2M 2M
Se ∆ > 0, il calcolo degli autovettori immediatamente conduce a:
√ ( √ )
−1 −b − ∆ −b + ∆
T =
2k 2k
( √ )
1 −b + ∆ 0√
T AT −1 =
2M 0 −b − ∆
e non si troverà alcuna difficoltà a concludere il calcolo dell’esponenziale.
⇓
α ω 1 0
−ω α 0 1
T AT −1 = C
= Λj
0 0 α ω
0 0 −ω α
cos ωt senωt tcos ωt tsenωt
C −senωt cos ωt −tsenωt tcos ωt
eΛj t = eαt
0 0 cos ωt senωt
0 0 −senωt cos ωt
‚ > 0
e‚t
‚= 0
1
‚< 0
t
Figura 1.2
e risulta chiaro che τ rappresenta, nel caso in cui lo stato decresce, il tempo
necessario perchè lo stato diventi 1e del valore iniziale.
1.4. i modi naturali 11
dove con vi′ e u′i si sono indicate le righe della matrice T e le colonne di T −1 ,
rispettivamente, e dove gli n termini della somma sono esponenziali, cioè leggi
temporali del tipo che abbiamo incontrato nel caso n = 1. Questa espressione
consente il calcolo dell’evoluzione libera; si ha infatti
∑
n
At
xl (t) = e x(0) = eλi t ui vi′ x(0)
i=1
∑
n
x(0) = ci ui
i=1
dove si è posto ci = vi′ x(0). x(0) risulta, quindi, pari alla somma di n com-
ponenti nello spazio costituito dagli autovettori u1 , u2 , . . . un ; i coefficienti
c1 , c2 , . . . , cn rappresentando le ampiezze di tali componenti.
12 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
∑
n
At
xl (t) = e x(0) = ci eλi t ui
i=1
ci eλi t
‚ i> 0 ‚ = 0 ‚i < 0
x0 x0 i x0
ui ui ui
Figura 1.3
1.4. i modi naturali 13
l’evoluzione libera nello stato nel caso di autovalori reali e distinti è la com-
binazione lineare, secondo coefficienti che dipendono dallo stato iniziale, di
n evoluzioni indipendenti che hanno luogo nei sottospazi ad una dimensione
generati dagli autovettori. Queste evoluzioni nella direzione degli autovet-
tori sono dette modi naturali aperiodici. Le leggi temporali di evoluzione
dei modi dipendono solo dagli autovalori λ1 , λ2 , . . . , λn e le diremo distinte.
Si hanno, quindi, nel caso di autovalori reali e distinti n modi distinti es-
sendo diverse sia la legge di moto che la direzione dello spazio in cui avviene
l’evoluzione.
Procedendo in modo analogo a quanto fatto nel caso scalare, si può definire
una costante di tempo per ciascun autovalore. Posto
1
τi = −
λi
si ottiene l’espressione
∑ − τt ui
x(t) = ci e i
Quanto visto vale nel caso di autovalori reali. Si supponga ora che vi siano
anche autovalori complessi, µ reali e 2ν complessi e coniugati, con n = µ + 2ν,
in cui con vka e vkb si sono indicate le righe, nell’inversa della matrice degli
autovettori, corrispondenti alle colonne uka e ukb .
14 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
avendo posto
cka
√ ′
cka = vka x0 sin φk =
mk
mk = c2ka + c2kb ′ ckb
ckb = vkb x0 cos φk =
mk
x0 x0
ukb x0
uk a
Figura 1.4
fi k > 0 fi k = 0 fi k < 0
t t t
Figura 1.5
e dello smorzamento, ξ,
−α
ξ = sinθ = √
α2 + ω 2
sin = »
!n
Figura 1.6
Nel caso in cui la matrice dinamica è regolare, cioè gli autovalori, even-
tualmente non distinti, hanno molteplicità geometrica, mi , unitaria, è possi-
bile calcolare in corrispondenza ad ogni autovalore reale (coppia di autovalori
complessi coniugati) tanti autovettori (autospazi di dimensione due) quanta
1.4. i modi naturali 17
U0 ⊕ . . . ⊕ Um = Rn
Se ci sono le componenti di x0 rispetto a tali sottospazi:
∑
µ
x0 = ci
1
ci risulta essere un autovvettore generalizzato di un certo ordine, sia k, minore
o uguale alla molteplicità geometrica dell’ autovalore λi .
k := ordine con cui ci è autovettore generalizzato, i.e.
(A − λi I)i ci ̸= 0 i = 0, . . . , k − 1
(A − λi I) ci = 0
k
18 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
(t−1
x(t) = Φ(t − t0 )x(t0 ) + Σt0 H(t − τ )u(τ ) (9.2.a)
Φ(t) = At
- nel calcolo del modello esplicito un ruolo centrale è svolto dalla potenza
della matrice dinamica.
∑
t−1
y(t) = CA(t−t0 ) x0 + CA(t−τ −1) Bu(τ ) + Du(t)
τ =t0
Anche per calcolare la potenza di una matrice giova fare riferimento alle
trasformazioni di coordinate lineari e ricordare che le matrici che descrivono
il sistema si trasformano in T AT −1 , T B, e CT −1 . Se infatti T AT −1 ha una
struttura rispetto alla quale il calcolo risulta più semplice, è questo ad esempio
il caso della forma canonica in appendice 3, D, si ottiene
A = T −1 DT ⇒ At = (T −1 DT )t = . . . = T −1 Dt T.
Essendo D diagonale a blocchi, la potenza è pari alla diagonale delle potenze
dei singoli blocchi. Per la potenza della parte diagonale non si hanno problemi
risultando pari alla diagonale delle potenze degli elementi sulla diagonale.
E’ solo necessario comprendere come calcolare la potenza del blocco (2 × 2)
associato ad una coppia di autovalori complessi coniugati, posto
⇒ α = σcos θ ω = σsenθ
risulta ( ) ( )
α ω cos θ senθ
=σ
−ω α −senθ cos θ
e, non è difficile calcolare
( )t ( )
cos θ senθ cos θt senθt
=
−senθ cos θ −senθt cos θt
Risulta quindi
λt1
..
.
λm1t
t
t t
σ1 cos θ1 t σ1 sin θ1 t
D =
−σ1t sin θ1 t σ1t cos θ1 t
..
.
σm2 cos θm2 t σm2 sin θm2 t
t t
−σm t
2
sin θm2 t σmt
2
cos θm2 t
e sviluppando i calcoli
∑
m1 ∑
m2 ( )
At = λti ui vi′ + σjt cos θj t(uaj va′ j + ubj vb′ j ) + sin θj t(uaj vb′ j − ubj va′ j )
i=1 j=1
∑
m1 ∑
m2
( )
t
xℓ (t) = A x0 = λti ui ci + |λj |t mj sin(θj t + φj )uja + cos (θj t + φj )ujb
i=1 j=1
ove
Im [‚ ]
1 R e[‚ ]
Figura 1.7
At ci = (A − λi I + λi I)t ci =
t ( )
∑ t
(A − λi I)h ci λt−h
i
h
h=0
( )
t t(t − 1) . . . (t − h + 1) t(h)
( )= :=
h h! h!
Quindi le leggi di moto sono del tipo potenza con coefficienti che sono polinomi
fattoriali.
Infine, le stesse considerazioni possono essere ripetute circa l’eccitabilità
e l’osservabilità dei modi e il significato del modello forzato. L’interpretazione
fisica è ancora più evidente in questo caso.
1.5. Analisi nel dominio del tempo 25
∑
n
eλi T ui vi′
C
AT
AD = e =
i=1
infatti
C
eλi T
→ λD
i
Ne segue che gli autovalori di un sistema a tempo discreto che proviene dalla
discretizzazione di un sistema a tempo continuo non possono assumere valori
arbitrari, non possono ad esempio essere uguali a zero. Inoltre possono essere
negativi solo in corrispondenza ad una coppia di autovalori complessi. Ciò
comporta, nei sistemi che provengono dalla discretizzazione di un sistema
a tempo continuo, l’entuale presenza di modi alternanti necessariamente a
coppie.
Si pensi in prima istanza al caso in cui i modi naturali siano distinti; ciò
che corrisponde alla coincidenza tra la molteplicità algebrica e geometrica di
un autovalore. In tal caso, infatti, le leggi temporali associate ai modi sono
distinte.
Risulta evidente che mentre al variare di x0 nell’evoluzione libera del
sistema potranno comparire tutte le leggi temporali dei modi naturali, come
28 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
cioè la risposta coincide con l’evoluzione libera che muove dallo stato iniziale
x0 = B, nel caso di sistemi ad un solo ingresso, da uno stato iniziale pari
ad una fissata combinazione lineare delle colonne di B, nel caso di sistemi a
più ingressi. Il modo i − mo associato all’autovalore λi , è quindi eccitabile se
influenza l’evoluzione nello stato. Più precisamente lo diremo eccitabile se la
sua legge temporale compare nella H(t).
La condizione di eccitabilità del generico i-mo modo naturale nel caso di
autovalori distinti è che
vi′ B ̸= 0
Infatti dall’espressione
∑
n
eAt B = eλi t ui vi′ B
i=1
Cui ̸= 0
1.6. I modi naturali nello stato e in uscita 29
∑
n
CeAt = eλi t Cui vi′
i=1
Non resta che domandarsi quali sono le leggi temporali che caratterizzano
W (t); e quindi la risposta forzata in uscita. E’ chiaro che solo i modi naturali,
e quindi le relative leggi temporali, che sono simultaneamente eccitabili ed
osservabili potranno comparire nella risposta forzata.
Si tratta ovviamente di tutti e soli i modi naturali per i quali risulta
vi′ B ̸= 0 Cui ̸= 0
′
V k i B ̸= 0
′
dove V k i è la matrice (kxn) che caratterizza nella trasformazione di coordi-
′
nate, T , le k righe ”asociate” all’autospazio del modo U k i . nella base degli
autospazi dei modi naturali. Nel caso particolare dell’ i -mo modo naturale
corrispondente ad un autovalore a molteplicità geometrica unitaria, in cui
k = 1, si esprime come indicato nel caso precedente vi′ B ̸= 0.
Analogamente per quanto riguarda l’oseervabilità dei modi naturali, il
generico i-mo modo naturale di ordine k è osservabile, la sua legge temporale
compare nella risposta in evoluzione libera, se per l’autovettore di ordine
µi − k + 1 vale la condizione
Cui ̸= 0
modi simultaneamente eccitabili ed osservabili ciò che si riflette nel fatto che
la risposta implusiva è identicamente nulla.
( )( )
e−t te−t 1
(0 1) =0
0 e−t 0
1.7. Appendice 3
32 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
(A − λI)v = 0
(A − λi I)ui = 0
dove con vi′ e u′i si sono indicate le righe della matrice T e le colonne di T −1 ,
rispettivamente.
La precedente rappresentazione costituisce la forma quasi diagonale a co-
efficienti reali di una matrice. La verifica è presto fatta a partire dalla seguente
34 1. Analisi delle rappresentazioni lineari stazionarie nel dominio del tempo
(A − (α + jω)I)(ua + jub ) = 0
che è equivalente alle due uguaglianze tra parte reale e immaginaria
(A − λi I)i ui ̸= 0 i = 0, . . . , (k − 1) (A − λi I)k ui = 0
(j−1)
(A − λi I)i uji = ui