Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
x
coscos
y = cossin
z
sin
Ora consideriamo ancora il nostro sistema di riferimento x,y,z e supponiamo di volerlo ruotare di un angolo tenendo fissa lasse delle x. La matrice di rotazione che ci
converte le coordinate x,y,z nelle nuove coordinate x=x,y,z
1
0
0
Rx ( ) = 0 cos sin
0 sin cos
Se vogliamo ruotare rispetto allasse delle y abbiamo
cos 0 sin
0
Ry ( ) = 0 1
sin 0 cos
Invece rispetto allasse z
cos sin 0
Rz ( ) = sin cos 0
0
0 1
Ora consideriamo i nostri tre sistemi di riferimento:
Locale - Altoazimutale di coordinate polari Az, a
Equatoriale di coordinate polari ar,
Eclittico di coordinate polari,
E sapendo TS= tempo Siderale, =latitudine del luogo e = 2327, linclinazione delleclittica, calcoliamo i passaggi da un sistema di riferimento cartesiano allaltro:
x
x
1
0
0
x
y
0 cos sin
y
= Rx () y
=
z ,
z ar,
0 sin cos
z ar,
I
x
1 0 0
x
y
x
x
y
= Rx () y
z ,
z ar,
Tutte le altre relazioni possono essere facilmente ricavate mischiando queste tre. Dalle coordinate cartesiane relative si possono risalire alle coordinate polari relative facendo
semplicemente:
x
y
z ar,
= arctan(y/x ) = arcsin(z)
Dunque abbiamo un modo semplicissimo (finch lo esegue il calcolatore) per trasformare qualsiasi coordinata celeste in qualsiasi altra. Il vantaggio non formale nel senso
che da un punto di vista di conti se dovessimo eseguirli a mano non avremmo alcun
vantaggio rispetto alla conversione con la trigonometria sferica, ma intellettivo ovvero non dobbiamo risolvere caso per caso il problema ma semplicemente applicare dei
calcoli che vanno sempre bene e che ci danno sempre il risultato esatto. Ovvero questo
sarebbe un sistema ottimo da implementare su un calcolatore. Vediamo come questo
pu aiutarci nei problemi a noi noti, ad esempio nella domificazione:
0.2
DOMIFICAZIONE
Per domificare noi intersechiamo leclittica con delle sbarre curvilinee di equazioni (espresse in coordinate azimuthali
o locali)
Az, sinAz tan dove = 30, 60, 90...
un punto espresso in coordinate polari locali ha componenti x, y, z
x
cosacosAz
y
= cosasinAz
z Az,a
sina
Ovvero le sbarre hanno componenti cartesiane
x
cos (sinAz tan) cosAz
y
= cos (sinAz tan) sinAz
z Az,a
sin (sinAz tan)
Ora convertiamo le coordinate delle sbarre in coordinate eclittiche (, ),
II
1 0 0
x
x
y
= Rx () Rz( TS) 0 1 0 Rx ( 90) Rz(180) y
0 0 1
z Az,a
z ,
Bisogna ora ricordarci che tutte queste matrici sono perfettamente determinate perch dipendono da parametri che gi abbiamo, lunico parametro che ci manca Az. Alla
fine avremo le coordinate eclittiche delle sbarre per sempre in funzione di ovvero in
funzione dellazimuth. Se noi avessimo il punto azimuthale in cui le sbarre intersecano
leclittica avremmo finito, perch basterebbe sostituire alle x e y dipendenti dallazimuth,
il valore dellazimuth che ci interessa e facendo larcotangente avremmo la longitudine
che cerchiamo. Tuttavia il nostro azimuth ha una particolarit: esso lunico ad avere
latitudine zero, dunque z=0. Quando noi avremo sostituito i parametri sopra con numeri arriveremo ad avere per la coordinata zeta unequazione di questo tipo: chiamiamo
w=sinAz
Acos( a w)w = Bsin( a w)w
da cui
tan( a w) = A/B, facendo larcotangente ricaviamo a w, dividendo per a ricaviamo
sinAz e facendo larcoseno ricaviamo Az. A questo punto sostituiamo Az nelle formule di x e di y oppure ancora pi semplicemente riconvertiamo le coordinate azimuthali
trovate in coordinate eclittiche ed otteniamo la longitudine cercata. Per il momento non
ci spingiamo oltre perch come vedremo questo non risulta essere altro che un caso particolare di un caso pi generale che risolveremo esplicitamente pi avanti nel calcolo
delle direzioni primarie canoniche. Ora, alla luce di questi calcoli ci si potrebbe domandare quale sia lutilit di domificare utilizzando le matrici di rotazione. Lutilit
molto semplice: partendo dallidea che i calcoli non li compie luomo ma il computer,
il programma risultante molto pi elegante in struttura in quanto utilizza le stesse
procedure per convertire qualsiasi tipo di coordinate in qualsiasi altre (anche per altri
sistemi di riferimento non inclusi tra i presenti) e le stesse equazioni formali permettono
di domificare secondo un qualsiasi piano o orbita. Il potere di queste formule in effetti
quello di sintetizzare e generalizzare le formule che caso per caso avevamo trovato con
la trigonometria sferica.
0.3
DIREZIONI PRIMARIE
Vediamo un attimo un metodo non semplice ma molto significativo per calcolare le Direzioni Primarie, questo metodo infatti ci permette anche di domificare secondo una
qualsiasi orbita planetaria o stellare. Avevamo detto che secondo il metodo standerd
per il calcolo delle direzioni primarie si faceva una proporzione, si considerava il tempo
che ci metteva una stella a culminare al MC o al FC si faceva una proporzione temporale
con il percorso dellaltra stella e si aspettava che il significatore arrivasse nella posizione omologa e proporzionale del promettitore. Questo modo di ragionare necessitava di
conoscere il tempo che ci metteva una stella a culminare nel cielo, inoltre causava alcuni
problemi teorici (per lo pi ignorati) nel caso in cui una stella si trovava sopra lorizzonte e unaltra sotto. Il nostro metodo invece si basa su unosservazione (che la stessa
formulata per la domificazione di Placido): I cerchi massimi che vanno da Nord a Sud
III
stabiliscono i punti omologhi e proporzionali del corso degli astri. Mi spiego meglio:
se una stela si trova a un terzo del suo cammino per la culminazione, allora tracciando
un cerchio massimo che va da Nord a Sud troviamo tutte le stelle che sono a un terzo del proprio tragitto. Il nostro problema dunque si risolve nel sapere quale di questi
cerchi massimi interseca il nostro promettitore e quanto tempo ci mette il significatore
ad intersecare lo stesso cerchio massimo. Per trovare langolo che rapprsenta langolo del cerchio massimo intersecato dal promettitore basta considerare un passaggio di
coordinate ottenuto facendo ruotare 90- il sistema equatoriale celeste. La matrice di
rotazione che segna questo cambiamento :
xp
x1
y1
= Rx (90 ) y p
z p ar ,
z1 ,
1
1 1
x2
xs
y2
= Rx (90 ) ys
zs ar ,
z2 ,
2
2 2
2 = arctan(y2 /x2 )
Noi vogliamo che 1 = 2
ovvero
arctan(y1 /x1 ) = arctan(y2 /x2 )
In particolare questo vero quando (y1 /x1 ) = (y2 /x2 )
Sviluppando le equazioni risulta che questa condizione significa (indicando 90
= )
cos2 cosar2
cos1 cosar1
=
coscos1 sinar1 + sinsin1
coscos2 sinar2 + sinsin2
Tramite passaggi standard e chiamando
t = cos2 cosar2 e = coscos1 sinar1 + sinsin1
otteniamo unequazione di secondo grado:
0 = (2 cos2 + 1)t2 + 2sinsin2 t + 2 (sin2 sin2 2 cos2 cos2 2 )
Questa equazione ha due soluzioni t1 e t2 . Per trovare lascensione retta delle due
soluzioni corrispondenti si fa
art1 = arcos(t1 /cos2 )
art2 = arcos(t2 /cos2 )
IV
In generale solo una di queste due soluzioni quella giusta (per vedere quale basta
controllare se il punto di ascensione retta art1 e declinazione quella del significatore
ha uguale a quella del promettitore dopo il cambio di coordinate precedentemente
specificato)
Una volta determinata quale delle due soluzioni quella giusta, la direzione data
da
dir = art1 Ar (S)(supponendo che quella giusta sia art1)
Consideriamo ora di voler trovare le intersezioni di un pianeta P con le cuspidi delle case. Seguendo lo stesso procedimento di prima troveremo lascensione retta della
cuspide della casa ponendo
= ( Ar ( MC ) + 90 + arcsin(tan( )tan(declP)) + 30, 60etc. . .
0.4
Vediamo un attimo le direzioni primarie secondo la metodologia alternativa: supponiamo di voler dirigere un punto S su un punto P e supponiamo di avere le coordinate
eclittiche di esse. Per prima cosa troviamo le coordinate equatoriali e le coordinate azimuthali dei due. Noi siamo interessati a trovare il punto S che ha azimuth= allazimuth
di P e declinazione uguale alla declinazione di S.
x
1 0 0
x
y
x
cosacosAz
y
= Rz( Az( p)) Rx () cosasinAz
z Az,a
sina
dove a = arctan(cot( )). Una volta trovate le coordinate locale basta convertirle in
equatoriali con la formula
V
1 0 0
x
x
y
= Rz( TS) 0 1 0 Rx ( 90) Rz(180) y
0 0 1
z Az,a
z ar,
VI