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Corso di Tecnica delle Costruzioni

Docente: Prof. Marco di Prisco


Anno accademico 2016/2017

Politecnico di Milano

Facoltà di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale

Corso di Laurea in Ingegneria Civile

PROVA B – Verifica di un serbatoio

Lucrezia Capezzuto

Matricola: 814156
Descrizione del progetto

La prova richiede la verifica di due serbatoi cilindrici, realizzati uno in acciaio e uno in
calcestruzzo. Bisogna valutare, sotto i carichi che l’opera è destinata a sostenere e sotto le
condizioni ambientali stabilite, lo stato di sollecitazione in termini di sforzo: si devono cioè
calcolare gli sforzi e verificare che essi siano compatibili con le caratteristiche del materiale.

I due serbatoi hanno:


(𝑁+𝐶)
- diametro 𝑫 = (1 + ) · 15 [m] con N=1a lettera nome=10; C=1a lettera cognome=3
100
- altezza H = 8 [m]

t
Il sistema di riferimento scelto ha
origine nel piede del serbatoio:
l’ascissa X è libera di variare dalla base H=8m
x
alla sommità, mentre l’ordinata W(X) è
perpendicolare alla sup. esterna ed
uscente da essa. w(x)

D = 16,95 m

Lo spessore delle pareti varia a seconda del tipo di soluzione adottata:


𝑫
- ACCIAIO → 𝒕 = 𝟕𝟎𝟎 [𝒎]; Es =200 [GPa]=200·103[MPa]; ν=0,3; fyk=235[MPa]
𝑫
- CALCESTRUZZO → 𝒕 = [𝒎]; Ec =32[GPa]=32·103[MPa]; ν=0,2; fck=35[MPa];
𝟒𝟎
fctk=2.2[MPa]

La verifica dei due serbatoi è richiesta per due condizioni termiche stagionali alternative (inverno
ed estate) e in due differenti soluzioni progettuali:
- serbatoio scoperto, riempito con liquido avente ϒf = 11kN/m3
- serbatoio coperto pressurizzato con stesso liquido all’interno e sovrappressione pari a
P0=0,5bar=0,05MPa (peso del tappo pari a ϒ = 10kN/m3)
→ si svolgeranno complessivamente 8 verifiche.

Tra i dati di progetto sono fornite le temperature, interne ed esterne, che la struttura dovrà
sopportare in inverno ed estate. In particolare:
- in estate → Tint = 20°C; Test=40°C (Tmedia = 30°C)
- in inverno → Tint = 10°C; Test=0°C (Tmedia = 5°C)

Per entrambi i casi si ipotizza una temperatura di costruzione T0 = 20°C rispetto alla quale si
calcolano le effettive variazioni. In particolare si può descrivere il campo della temperatura
mediante una componente uniforme (∆𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡) = 𝑇𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 − 𝑇0 ) e una componente variabile con
legge lineare (a farfalla):

- in estate: ΔT (cost) = 10°C; ΔT(χ) = -10°C


- in inverno: ΔT (cost) = -15°C; ΔT(χ) = 5°C
40°C 30°C 10°C
ESTATE

𝑇𝐼𝑁𝑇 = 20°𝐶
{
𝑇𝐸𝑆𝑇 = 40°𝐶 = +
Tmedia = 30°C
20°C 30°C -10°C

Considerata una temperatura di costruzione Tcostr = 20°C:

40°C 10°C 10°C

= +

20°C 10°C -10°C

𝛥𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡) = 10°𝐶
quindi: {
𝛥𝑇(𝜒) = −10°𝐶

10°C 5°C 5°C


INVERNO

𝑇𝐼𝑁𝑇 = 10°𝐶
{
𝑇𝐸𝑆𝑇 = 0°𝐶 = +
Tmedia = 5°C
0°C 5°C -5°C

Considerata una temperatura di costruzione Tcostr = 20°C:

10°C -15°C 5°C

= +

0°C -15°C -5°C

𝛥𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡) = −15°𝐶
quindi: {
𝛥𝑇(𝜒) = 5°𝐶
Introduzione

Un serbatoio cilindrico può essere considerato come una struttura piana (piastra) a semplice
curvatura, e in quanto tale se ne può suddividere il comportamento in “flessionale” (agli estremi) e
“membranale” (nelle parti interne): vediamo come.

La caratteristica di solidi come il serbatoio di avere una certa curvatura li rende “forma-resistenti”:
in condizioni di assialsimmetria (carichi simmetrici per rotazione intorno ad un asse e la simmetria
riguarda anche struttura e vincoli) il regime di sollecitazione è caratterizzato da componenti che
agiscono in sole due direzioni (ho un’azione in direzione x ed una in direzione s).

Infatti, considerando una fetta di serbatoio, ho delle azioni interne che


scorrono in verticale (cioè in direzione x) e delle azioni cerchianti
(corrispondenti ad un’azione di membrana e un momento flettente in
direzione s)
Nx
Ns
Mx
Ms
Vx
NS
Vx
NS
Mx MS
MS
Nx
Vx
Mx
Nx

La caratteristica fondamentale di un funzionamento di questo tipo è che, definito ‘x’ l’asse che
percorre il serbatoio in direzione verticale, tutte e cinque le componenti appena definite sono
funzione soltanto di x: esse infatti, per l’hp di assialsimmetria, sono funzione solo della quota e non
della coordinata circonferenziale.

→ l’asse verticale con le azioni in direzione x rappresenta la trave della teoria di trave elastica su
suolo elastico, quindi il comportamento flessionale: ad esso si sovrappone un altro tipo di
comportamento, definito membranale, descritto dalla sezione nel piano orizzontale (che è un
cerchio) su cui agiscono le azioni in direzione s.

Ciò significa che, dato un serbatoio incastrato al piede con un liquido al suo interno, il carico (che è
il fluido da contenere, quindi perpendicolare alle pareti) sarà equilibrato in due modi:
1) con la singola striscia di serbatoio che si inflette come fosse una mensola e porta il carico a
terra
2) con meccanismo membranale circonferenziale (attivato dalle componenti Ns ed Ms) che
raccoglie il carico

Ogni singola striscia di serbatoio si comporta come una trave (che per analogia con la teoria di trave
alla Winkler rappresenta il funzionamento flessionale) la quale vede al contempo un contributo
benefico di un suolo elastico, rappresentato da tutti gli anelli nel piano orizzontale (che tengono
conto del comportamento membranale).
A questo punto scriviamo l’equazioni di trave elastica su suolo elastico per un serbatoio generico:

𝐸𝑡 3 𝐸𝑡
2
𝑤 𝐼𝑉 + 2 𝑤 = 𝑝(𝑥)
12(1 − 𝜈 ) 𝑟

contributo flessionale contributo membranale


(rappresenta la parte di carico (rappresenta la rigidezza nel
portata via dalle strisce che piano orizzontale degli anelli,
agiscono in direzione verticale e si quindi la parte di carico
comportano come trave) equilibrata proprio dagli anelli
tramite il funzionamento
membranale)

Si può definire:
𝐸𝑡 4
4 3(1−𝑣 )2 4
12(1−𝑣 2)
𝑟2
𝛼=√ 𝐸𝑡3
= √ 𝑟 2 𝑡 2 = √ 𝐷2 𝑡 2
4
12(1−𝑣2 )
2𝜋
→ mi permette di dire se il serbatoio è snello o tozzo mediante: 𝜆 = 𝛼

N.B.
se r→∞ la curvatura (inverso del raggio) va a 0 : nell’equazione di trave elastica su suolo elastico
per il serbatoio il contributo membranale scompare e ad equilibrare il carico resta solo la striscia
verticale (che funziona come una trave)
se r→0 la curvatura va a ∞ : tutto il carico viene equilibrato da un comportamento membranale
sviluppato grazie al regime di sollecitazione in direzione cerchiante

p(x) è il carico agente, che devo ancora definire:

La pressione agente sulle pareti (che rappresenta il fluido interno al serbatoio) equivale ad un carico
triangolare ed è trovata tramite la densità del fluido in funzione dell’altezza del serbatoio:
𝐩(𝐱) = γf (h − x)
La forza di trazione esercitata nel generico anello del serbatoio è: 𝐪𝐬 = σs tb = (b = 1) = σs t

Equilibrio: 2 𝑝(𝑥)𝑅 𝑑𝑥 = 2 𝜎𝑠 (𝑥)𝑡 𝑑𝑥


p(x)R
→ 𝛔𝐬 (𝐱) = t

Come detto precedentemente, per studiare il comportamento


flessionale, si considera ogni singola striscia di larghezza unitaria
come una trave elastica su suolo elastico alla Winkler. Si
introducono delle molle la cui rigidezza rappresenta il contributo
dell’anello. La costante elastica k di ogni molla lega lo
spostamento associato alla molla con la pressione agente su di
essa. Indicando con w lo spostamento radiale del serbatoio
(positivo se rivolto verso l’esterno) si può affermare che p è
proporzionale a w attraverso k.

Per il calcolo della costante elastica k si considera un generico


concio di serbatoio:

pR
 equilibrio: σs = t
 legame costitutivo monoassiale: σs = Eεs (εs = εr )
𝑤
 deformazione assiale negli anelli: 𝜀𝑠 =
𝑅

Noto che q s = σs t, sostituendo le relazioni appena trovate, si ottiene:


pR
q s = t t = pR Et
w → p = R2 w
q s = Eεs t = E R t

Et
Sapendo poi che p = kw, si ricava il valore della costante elastica: 𝐤 = R2

L’eqne differenziale risolvente del problema della trave elastica su suolo elastico diventa:

EIwIV+kbw=p(x)

questa va specializzata per il problema in esame: si deve andare ad impedire l’espansione laterale
(εs = 0) e ciò si può fare considerando un legame costitutivo monoassiale che tenga già conto di tale
σ E
condizione → εx = ExI con E I = modulo elastico fittizio = 1−ν2

4
√3(1−ν2 )
Ricordando α = e considerato EI l’eqne differenziale da risolvere diventa:
√Rt
p(x) ϒf (h−x)
wIV + 4α4w = =
EI I EI I
La soluzione generale di tale eqne, che fornisce il valore dello spostamento w(x) verso l’interno o
l’esterno della parete del serbatoio, è data dalla somma della soluzione dell’omogenea associata
(wOA) e di una soluzione particolare (wP):

wOA = e−αx [Acos(αx) + Bsen(αx)] + eαx [Ccos(αx) + Dsen(αx)]

γ (h−x)R2
wP = f Et (soluzione puramente membranale, cioè che si ha quando non ci sono disturbi
flessionali come effetti di discontinuità di carichi/geometria o effetti dei vincoli)

𝛾𝑓 (ℎ−𝑥)𝑅 2
→ w(x) = 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐵𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝑒 𝛼𝑥 [𝐶𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐷𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐸𝑡

Ci sono 4 costanti da determinare (A,B,C,D) quindi andremo ad imporre quattro condizioni al


contorno, dipendenti dalla presenza del coperchio o meno sul serbatoio.

Inoltre, per la risoluzione del nostro problema, si deve tener conto anche di una componente termica
wT = β∆T(cost)R, quindi si ha: w(x) = wOA + wP + wT

𝛾𝑓 (ℎ−𝑥)𝑅 2
w(x) = 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐵𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝑒 𝛼𝑥 [𝐶𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐷𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + + 𝛽∆𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡)𝑅
𝐸𝑡

Andiamo ad analizzare singolarmente i diversi casi, per vedere come le diverse situazioni
progettuali e condizioni termiche influiscono sulla soluzione generale.
Serbatoio in acciaio
2𝜋√𝑅𝑡
La prima cosa da fare è calcolare la lunghezza d’onda 𝜆 = 4 : essa rappresenta la lunghezza
√3(1−𝜈 2 )
al di fuori della quale la soluzione data dalla Teoria di Trave Elastica su Suolo Elastico risulta
essere trascurabile. In particolare nel caso dell’acciaio risulta (2,214m =) λ < h (= 8m) → TRAVE
SNELLA: alla distanza λ dal punto di applicazione della causa perturbatrice gli spostamenti e le sue
derivate si annullano, ed è lecito ipotizzare (nella soluzione dell’equazione differenziale) C=D=0.
L’analisi per l’acciaio è stata svolta con la formula semplificata prima imponendo le due condizioni
al contorno solo al piede e poi solo all’estremo superiore e infine si sono combinati i risultati: la
soluzione generale ottenuta è analoga a quella che si otterrebbe usando la formula completa con le
4c.c. (che è proprio quella che descriviamo di seguito). Per determinare le costanti si sono infatti
imposte quattro condizioni al contorno in p.ti nei quali sono noti i valori dello spostamento, della
derivata prima, del momento flettente o del taglio.
N.B.: le condizioni al contorno saranno le stesse per la situazione estiva e quella invernale, ma
varieranno nei casi di serbatoio scoperto e coperto.

1. Serbatoio scoperto:
𝛾 (ℎ−𝑥)𝑅 2
w(x) = 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐵𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]+𝑒 𝛼𝑥 [𝐶𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐷𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝑓 𝐸𝑡 + 𝛽∆𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡)𝑅
Impongo due condizioni al contorno di piede e due condizioni all’estremo x=h, che mi permettono
di determinare le costanti A,B,C,D :

𝑤(𝑥 = 0) = 0 (𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)


𝑤 𝐼 (𝑥 = 0) = 0 (𝑟𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)
𝑤 𝐼𝐼 (𝑥 = ℎ) = (1 + 𝜈)𝜒 (𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)
{ 𝑤 𝐼𝐼𝐼 (𝑥 = ℎ) = 0 (𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)
Determinate le costanti (a partire dalle condizioni al contorno) è nota la w(x), quindi l’andamento
della deformata qualitativa:
Si calcolano:

 le derivate di w(x):

𝒘𝑰 (𝒙) = {−𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐴[𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐵[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]


𝛼𝑥 𝛼𝑥
𝛾𝑓 𝑅 2
+ 𝛼𝑒 𝐶[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 𝐷[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]} −
𝐸𝑡

𝒘𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 2 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) − 𝐵𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)] + 2𝛼 2 𝑒 𝛼𝑥 [−𝐶𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) + 𝐷𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)]

𝒘𝑰𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 3 𝑒 −𝛼𝑥 {𝐴[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐵[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}


− 2𝛼 3 𝑒 𝛼𝑥 {𝐶[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐷[−cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}

 i momenti Mx (causante gli sforzi σx) ed Ms (causante gli sforzi σs):

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑥 (𝑥) = 12(1−𝜈2 ) [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
𝑡

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑠 (𝑥) = [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) · 𝜈 − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
12(1−𝜈 2 ) 𝑡
𝐸𝑡 3
 Il taglio: 𝑉(𝑥) = − 𝑤 𝐼𝐼𝐼 [kN/m]
12(1−𝜈 2 )

 Gli sforzi agenti, necessari per le verifiche: tali verifiche vengono effettuate nei punti più
sfavoriti che sono la mezzeria (in cui è massima la τ) e le facce interna ed esterna (in cui è
massima la σ).

Vediamo prima di tutto quali sono questi sforzi nel piano verticale ed orizzontale:

- nel piano verticale le azioni presenti generano una variazione di tensioni σx che vengono
ipotizzate linearmente distribuite:

Nx
Nx
Mx
Vx Vx

Mx σx
In particolare:
6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) + [MPa]
𝑡2

6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) − [MPa]
𝑡2

𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧𝑧 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) [MPa]

Inoltre il taglio Vx mi fa nascere una tensione tangenziale (il cui andamento è parabolico con valore
massimo in corrispondenza del baricentro):
3𝑉
𝜏= [MPa]
2𝑡

- nel piano orizzontale le azioni agenti generano una tensione di questo tipo:

NS
σs

MS

In particolare:
𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = + [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = − [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥)
𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 = [MPa]
𝑅

In definitiva, considerato un settore di guscio cilindrico, l’andamento degli sforzi è di questo tipo:

σx
τ

σs
Essendo nel caso dell’acciaio le verifiche sono state effettuate mediante il confronto dello sforzo
ideale di Von Mises (calcolato ad ogni valore di altezza nell’estremo interno, in mezzeria e
nell’estremo esterno) con un valore pari a 160MPa (più basso dello sforzo di snervamento fyk =
235MPa (=235·106 N/m2) per stare a favore di sicurezza):

2 2
𝜎𝑉𝑀,𝑖𝑛𝑡 = √𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 + 𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 − 𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 < 160𝑀𝑃𝑎

2
𝜎𝑉𝑀,𝑚𝑒𝑧𝑧 = √𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧𝑧 2
+ 𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 − 𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧 𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 + 3𝜏𝑥𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 < 160𝑀𝑃𝑎

2 2
𝜎𝑉𝑀,𝑒𝑠𝑡 = √𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 + 𝜎𝑠,𝑒𝑠𝑡 − 𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 𝜎𝑠,𝑒𝑠𝑡 < 160𝑀𝑃𝑎

In questo caso le verifiche sono risultate ampiamente soddisfatte, sia in inverno che in estate.
2. Serbatoio coperto:

Essendo presente un tappo sul serbatoio ho un vincolo all’estremo superiore: la presenza del
coperchio comporta un innalzamento del piano dei carichi idrostatici (prima coincidente con la
quota H) dovuto alla sovrappressione P0 che si crea tra il tappo ed il pelo libero del fluido nel
serbatoio. La nuova quota del P.C.I è ad hI = H+P0/ϒf e devo tenerne conto nell’espressione
dell’integrale particolare (Wp):
𝛾𝑓 (ℎ−𝑥)𝑅 2 +𝑃𝑜
w(x) = 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐵𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝑒 𝛼𝑥 [𝐶𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐷𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + +
𝐸𝑡
𝛽∆𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡)𝑅

Impongo quattro condizioni al contorno (due al piede e due all’estremo superiore), che mi
permettono di determinare A,B,C,D:

𝑤(𝑥 = 0) = 0 (𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)


𝑤 𝐼 (𝑥 = 0) = 0 (𝑟𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)
𝑤 𝐼𝐼 (𝑥 = ℎ) = (1 + 𝜈)𝜒 (𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)
{ 𝑤(𝑥 = ℎ) = 0 (𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)

Determinate le costanti, si procede esattamente come per il caso del serbatoio in acciaio scoperto,
analizzando sempre i due casi di inverno ed estate (differentemente dal caso di serbatoio scoperto,
vanno considerati nei calcoli anche il peso del coperchio (10 kN/m2= 10·103N/m3) e la presenza
della pressione P0).

Si riportano di seguito i grafici per questa situazione, prima per il caso invernale poi per quello
estivo.
Si calcolano:

 le derivate di w(x):

𝒘𝑰 (𝒙) = {−𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐴[𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐵[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]


𝛼𝑥 𝛼𝑥
𝛾𝑓 𝑅 2
+ 𝛼𝑒 𝐶[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 𝐷[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]} −
𝐸𝑡

𝒘𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 2 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) − 𝐵𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)] + 2𝛼 2 𝑒 𝛼𝑥 [−𝐶𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) + 𝐷𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)]

𝒘𝑰𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 3 𝑒 −𝛼𝑥 {𝐴[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐵[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}


− 2𝛼 3 𝑒 𝛼𝑥 {𝐶[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐷[−cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}

 i momenti Mx (causante gli sforzi σx) ed Ms (causante gli sforzi σs):

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑥 (𝑥) = 12(1−𝜈2 ) [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
𝑡

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑠 (𝑥) = [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) · 𝜈 − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
12(1−𝜈 2 ) 𝑡
𝐸𝑡 3
 Il taglio: 𝑉(𝑥) = − 𝑤 𝐼𝐼𝐼 [kN/m]
12(1−𝜈 2 )

 Gli sforzi agenti, necessari per le verifiche (effettuate nei punti più sfavoriti che sono la
mezzeria e le facce interna ed esterna). Tali sforzi nel piano verticale ed orizzontale sono gli
stessi visti precedentemente, in particolare:
6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) + [MPa]
𝑡2

6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) − [MPa]
𝑡2

𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧𝑧 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) [MPa]


3𝑉
𝜏= [MPa]
2𝑡

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = + [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = − [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥)
𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 = [MPa]
𝑅
Anche in questo caso le verifiche sono state effettuate mediante il confronto dello sforzo ideale di
Von Mises (calcolato ad ogni valore di altezza nell’estremo interno, in mezzeria e nell’estremo
esterno) con un valore pari a 160MPa (più basso dello sforzo di snervamento fyk = 235MPa
(=235·106 N/m2) per stare a favore di sicurezza):

2 2
𝜎𝑉𝑀,𝑖𝑛𝑡 = √𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 + 𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 − 𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 < 160𝑀𝑃𝑎

2
𝜎𝑉𝑀,𝑚𝑒𝑧𝑧 = √𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧𝑧 2
+ 𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 − 𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧 𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 + 3𝜏𝑥𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 < 160𝑀𝑃𝑎

2 2
𝜎𝑉𝑀,𝑒𝑠𝑡 = √𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 + 𝜎𝑠,𝑒𝑠𝑡 − 𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 𝜎𝑠,𝑒𝑠𝑡 < 160𝑀𝑃𝑎

Le verifiche sono risultate ampiamente soddisfatte, sia in inverno che in estate.


Serbatoio in calcestruzzo

Come prima, la prima cosa che facciamo è calcolare la lunghezza d’onda λ: in questo caso risulta
(9,140m =) λ > h (=8m) → TRAVE TOZZA: non è lecito (come nel caso precedente) porre C = D
= 0. La soluzione generale è:

𝛾𝑓 (ℎ−𝑥)𝑅 2 +𝑃𝑜
w(x) = 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐵𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝑒 𝛼𝑥 [𝐶𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐷𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + +
𝐸𝑡
𝛽∆𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡)𝑅

Per la determinazione delle costanti si devono imporre 4 condizioni al contorno: note le costanti si
procede esattamente come per l’acciaio, adoperando però un diverso criterio per le verifiche.
Vediamo nel dettaglio cosa succede nei due casi:

1. Serbatoio scoperto

𝑤(𝑥 = 0) = 0 (𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)


𝑤 𝐼 (𝑥 = 0) = 0 (𝑟𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)
𝑤 𝐼𝐼 (𝑥 = ℎ) = (1 + 𝜈)𝜒 (𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)
{ 𝑤 𝐼𝐼𝐼 (𝑥 = ℎ) = 0 (𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)

Determinate le costanti (risolvendo il sistema di c.c.) si ottiene l’andamento della deformata


qualitativa:
Si calcolano:

 le derivate di w(x):

𝒘𝑰 (𝒙) = {−𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐴[𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐵[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]


𝛼𝑥 𝛼𝑥
𝛾𝑓 𝑅 2
+ 𝛼𝑒 𝐶[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 𝐷[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]} −
𝐸𝑡

𝒘𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 2 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) − 𝐵𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)] + 2𝛼 2 𝑒 𝛼𝑥 [−𝐶𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) + 𝐷𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)]

𝒘𝑰𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 3 𝑒 −𝛼𝑥 {𝐴[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐵[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}


− 2𝛼 3 𝑒 𝛼𝑥 {𝐶[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐷[−cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}

 i momenti Mx (causante gli sforzi σx) ed Ms (causante gli sforzi σs):

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑥 (𝑥) = 12(1−𝜈2 ) [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
𝑡

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑠 (𝑥) = [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) · 𝜈 − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
12(1−𝜈 2 ) 𝑡
𝐸𝑡 3
 Il taglio: 𝑉(𝑥) = − 𝑤 𝐼𝐼𝐼 [kN/m]
12(1−𝜈 2 )

 Gli sforzi agenti, necessari per le verifiche (effettuate nei punti più sfavoriti che sono la
mezzeria e le facce interna ed esterna). Tali sforzi nel piano verticale ed orizzontale sono gli
stessi visti precedentemente, in particolare:
6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) + [MPa]
𝑡2

6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) − [MPa]
𝑡2

𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧𝑧 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) [MPa]


3𝑉
𝜏= [MPa]
2𝑡

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = + [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = − [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥)
𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 = [MPa]
𝑅
Nel caso di serbatoio in calcestruzzo le verifiche sono state effettuate ponendo lo sforzo principale
di trazione σmax< fctk e lo sforzo principale di compressione σmin < 0,45fcck.

In particolar modo:

- sulla faccia interna e su quella esterna le tensioni principali sono state definite come:
σmax = max{σx, σs}
σmin = min{σx,σs}
- in mezzeria sono state determinate prima σI (C+R) e σII (C-R) mediante il cerchio di Mohr e
poi si sono calcolate:
σmax = max{σI, σII, σs}
σmin = min{σI, σII, σs}

Queste verifiche non risultano essere sempre verificate, in quanto in alcuni casi è risultato che il
serbatoio in cls non fosse in grado di sopportare sforzi di trazione.
2. Serbatoio coperto

Si procede come per il caso di serbatoio coperto in acciaio, ma cambieranno le verifiche. La


soluzione generale risulta quindi essere:

𝛾𝑓 (ℎ−𝑥)𝑅 2 +𝑃𝑜
w(x) = 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐵𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝑒 𝛼𝑥 [𝐶𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝐷𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + +
𝐸𝑡
𝛽∆𝑇(𝑐𝑜𝑠𝑡)𝑅

Le condizioni al contorno che si impongono per determinare le costanti sono:

𝑤(𝑥 = 0) = 0 (𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)


𝑤 𝐼 (𝑥 = 0) = 0 (𝑟𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑎𝑙 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒)
𝑤 𝐼𝐼 (𝑥 = ℎ) = (1 + 𝜈)𝜒 (𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)
{ 𝑤(𝑥 = ℎ) = 0 (𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡à)

determinate le costanti posso procedere come fatto precedentemente: si riportano i grafici per la
situazione estiva ed invernale.
Si calcolano:

 le derivate di w(x):

𝒘𝑰 (𝒙) = {−𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐴[𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 −𝛼𝑥 𝐵[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]


𝛼𝑥 𝛼𝑥
𝛾𝑓 𝑅 2
+ 𝛼𝑒 𝐶[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝛼𝑒 𝐷[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]} −
𝐸𝑡

𝒘𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 2 𝑒 −𝛼𝑥 [𝐴𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) − 𝐵𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)] + 2𝛼 2 𝑒 𝛼𝑥 [−𝐶𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥) + 𝐷𝑐𝑜𝑠(𝛼𝑥)]

𝒘𝑰𝑰𝑰 (𝒙) = 2𝛼 3 𝑒 −𝛼𝑥 {𝐴[cos(𝛼𝑥) − 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐵[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}


− 2𝛼 3 𝑒 𝛼𝑥 {𝐶[cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)] + 𝐷[−cos(𝛼𝑥) + 𝑠𝑒𝑛(𝛼𝑥)]}

 i momenti Mx (causante gli sforzi σx) ed Ms (causante gli sforzi σs):

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑥 (𝑥) = 12(1−𝜈2 ) [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
𝑡

𝐸𝑡 3 𝛽∆𝑇(𝜒)
𝑀𝑠 (𝑥) = 12(1−𝜈2 ) [𝑤 𝐼𝐼 (𝑥) · 𝜈 − 2(1 + 𝜈) ] [kN]
𝑡
𝐸𝑡 3
 Il taglio: 𝑉(𝑥) = − 12(1−𝜈2 ) 𝑤 𝐼𝐼𝐼 [kN/m]

 Gli sforzi agenti, necessari per le verifiche (effettuate nei punti più sfavoriti che sono la
mezzeria e le facce interna ed esterna). Tali sforzi nel piano verticale ed orizzontale sono gli
stessi visti precedentemente, in particolare:
6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑖𝑛𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) + [MPa]
𝑡2

6𝑀𝑥
𝜎𝑥,𝑒𝑠𝑡 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) − [MPa]
𝑡2

𝜎𝑥,𝑚𝑒𝑧𝑧 = −𝛾𝑠 (ℎ − 𝑥) [MPa]


3𝑉
𝜏= [MPa]
2𝑡

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = + [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥) 6𝑀𝑠
𝜎𝑠,𝑖𝑛𝑡 = − [MPa]
𝑅 𝑡2

𝐸𝑤(𝑥)
𝜎𝑠,𝑚𝑒𝑧𝑧 = [MPa]
𝑅
σx (inverno)
9

5
int
est
4
mezz

0
-10 -5 0 5 10

σs (inverno)
9

5
int
est
4
mezz

0
-10 -5 0 5
Essendo nel caso di serbatoio in calcestruzzo le verifiche sono state effettuate ancora ponendo lo
sforzo principale di trazione σmax< fctk e lo sforzo principale di compressione σmin < 0,45fcck.

In particolar modo:

- sulla faccia interna e su quella esterna le tensioni principali sono state definite come:
σmax = max{σx, σs}
σmin = min{σx,σs}
- in mezzeria sono state determinate prima σI (C+R) e σII (C-R) mediante il cerchio di Mohr e
poi si sono calcolate:
σmax = max{σI, σII, σs}
σmin = min{σI, σII, σs}

Anche queste verifiche non risultano essere sempre verificate, in quanto in alcuni casi è risultato che
il serbatoio in cls non fosse in grado di sopportare sforzi di trazione.

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