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SNE

Lo sforzo normale eccentrico (SNE) è un caso derivato rispetto ai casi fondamentali di Saint
Venant. Diremo che il solido di S-V è soggetto a S.N.E. quando le forze agenti sulle basi
equivalgono a due forze uguali ed opposte di modulo P aventi retta d’azione parallela all’asse
del cilindro, ma distinta dall’asse stesso.
z
I due carichi formano una coppia di braccio
P nullo (è assicurato l’equilibrio globale del
C
solido) ma la loro retta d’azione è eccentrica
rispetto all’asse z.
x G Il punto di intersezione C della retta d’azione di
C C≠G P con la generica sezione trasversale è detto
P CENTRO DI SOLLECITAZIONE.
y x e y assi principali di inerzia

P < 0 → COMPRESSIONE → SOLLECITAZIONE DI PRESSOFLESSIONE (C: CENTRO DI


PRESSIONE)
P > 0 → TRAZIONE → SOLLECITAZIONE DI TENSOFLESSIONE (C: CENTRO DI TRAZIONE)

Corso di Scienza delle Costruzioni (A-K) – I Modulo – CdL in Ing. Meccanica –a.a. 2022/23 – Prof.ssa Ing. Anna Castellano, PhD
SNE

Consideriamo ora quanto avviene nel piano della sezione trasversale.


Poniamoci nel caso di tensoflessione.
Siano x e y APCI, e xc e yc le coordinate di C
nel SR.
Si indichi con «e» la distanza di C da G,
ovvero l’eccentricità dello sforzo.
e = GC

e = xc 2 + yc 2
Se trasportiamo il carico P nel baricentro G, otteniamo uno sforzo normale centrato P=N ed
un momento flettente (coppia di trasporto) M
ex ey ez

Mx My

M = ( C-G )  P = xc yc 0 = Pyc e x − Pxc e y .

0 0 P

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Tale momento ha retta d’azione ortogonale all’asse z ed alla congiungente GC, e verso tale
che la terna (C-G), P ed M sia levogira (→ regola della mano destra) con modulo:
M = ( Pyc )2 + ( -Pxc )2 = P xc 2 + yc 2 = Pe.

In particolare, poiché M è ortogonale alla retta d’azione di P (asse z) il vettor momento giace
nel piano della sezione. Si tratta quindi di un momento flettente avente come asse di
sollecitazione la retta CG.
Lo SNE. si può studiare come sovrapposizione di uno SFORZO NORMALE N=P e di un
MOMENTO FLETTENTE M=Pe.
Il verso di M dipende dal verso di P.

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Al contrario, assegnati N, Mx ed My, lo stato di sollecitazione può essere condensato in uno


SNE pari ad N e applicato in un centro di sollecitazione
My M
C(- , x)
N N
Poiché lo SNE è una sollecitazione composta, è possibile studiare gli effetti dello SNE per
sovrapposizione degli effetti dello sforzo normale centrato P e della flessione semplice M
(retta o deviata).
Poiché entrambe le sollecitazioni generano solo tensioni normali σz , anche lo SNE genererà
solo tensioni normali nella sezione pari a: N M M x y

P Pyc Px
z =
+ y-(- c x)
A Jx Jy
siamo in presenza di uno stato di tensione monoassiale. Ora poiché:
P Py Px
J x = 2x A, J y = 2y A   z = + c y+ c x
A 2 A 2 A x y
P y y x x
z = (1+ c + c )
A 2 2 x y

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Il luogo dei punti a tensione nulla (asse neutro) si trova imponendo σz=0, per cui nel caso di
SNE, l’equazione dell’asse neutro «n» dello SNE è data da
yc y xc x
1+ + =0
2 2
x  y
(P/A≠0). Le intercette di «n» sugli
APCI: 2
y 2x sforzo normale centrato
y = 0, x n = − ; x = 0, y n = − . P
xc yc  z (N)=
A
flessione semplice
l’equazione dell’asse neutro «n’» della M n'
flessione semplice associata è dato da:  z (M)= y
J n' f
yc y xc x
+ =0
2 2
x  y
con n’ ∕∕ n.
Di conseguenza l’asse baricentrico f
ortogonale ad «n’» è l’asse di flessione
di tale flessione semplice associata.
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Dal punto di vista proiettivo l’equazione dell’asse neutro «n» dello SNE può essere scritta
nella forma
xc x y c y
+ = −1
2 2
y x

ed istituisce una relazione di coniugio tra punti e rette del piano della sezione. Tale
relazione istituisce che asse neutro «n» e centro di sollecitazione C si corrispondono come
asse e centro relativo nella polarità centrale d’inerzia della sezione (C: polo, «n»:
antipolare). Di conseguenza «n» si trova sempre dalla parte opposta a C rispetto a G e non
può essere mai baricentrico (quindi passare da G) se C è un punto proprio («n» ≡ «n’», quindi
passa da G, se C è un punto improprio).
Inoltre, se C appartiene ad un’APCI (1), l’asse di sollecitazione coincide con tale asse, quindi la
flessione semplice associata è retta, in caso contrario (2), la flessione semplice è deviata.

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Discutiamo la posizione di «n» al variare del centro di sollecitazione C su una stessa retta (e
quindi a parità di asse di sollecitazione) considerando ad esempio il caso di
PRESSOFLESSIONE (P<0).

Ricordando che il nocciolo centrale di inerzia (NCDI) è il luogo dei centri (relativi) delle rette che non tagliano la sezione
e il suo contorno è il luogo delle rette radenti la sezione.
Osserviamo che se:
1) C≡G→ SFORZO NORMALE CENTRATO (σz=P/A= cost, M=0);
2) C interno al NCDI → «n» non taglia la sezione che è soggetta solo a σz=P/A;
3) C sul contorno del NCDI → «n» radente la sezione che è soggetta solo a σz=P/A;
4) C esterno al NCDI → «n» taglia la sezione che è soggetta solo a σz(-) dalla parte del centro C (stesso segno di P) e
σz(+) dalla parte opposta;
5) C esterno al NCDI → «n» taglia la sezione che è soggetta solo a σz(-) dalla parte del centro C (stesso segno di P) e
σz(+) dalla parte opposta;
6) C improprio (C→∞) → «n» =«n’», ovvero passa per il baricentro G → FLESSIONE SEMPLICE.

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SNE: caso sezione rettangolare
Il nocciolo centrale d'inerzia è detto anche terzo medio, in quanto descritto da un rombo le cui
diagonali hanno lunghezza pari ad un terzo del lato della sezione a cui corrispondono. La
diagonale verticale sarà pari ad un terzo dell'altezza della sezione, quella orizzontale pari ad un
terzo della base.

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