Risolviamo ora alcuni problemi elementari della geometria analitica con l’aiuto dei
vettori:
−→
a) Dati i punti A(xA , yA ) e B(xB , yB ), scrivi il vettore AB in componenti:
1
b) Determina la distanza |AB| tra i punti A(xA , yA ) e B(xB , yB ):
c) Determina le coordinate del punto medio del segmento AB, con A(xA , yA ) e B(xB , yB ):
2
d) Dati A(xA , yA ), B(xB , yB ) e C(xC , yC ) determina l’ampiezza dell’angolo (convesso)
α = BAC:
[
3
2. La retta nel piano cartesiano
Una retta r nel piano
è determinata in modo univoco da un punto P0 (x0 , y0 ) su di essa e
da un vettore ~v = vv12 parallelo ad essa (un vettore direzione) di r.
P (x, y) giace su r
−−→
⇐⇒ P0 P e ~v sono collineari
−−→
⇐⇒ ∃λ ∈ R : P0 P = λ · ~v
−→ −−→
⇐⇒ ∃λ ∈ R : OP − OP0 = λ · ~v
−→ −−→
⇐⇒ ∃λ ∈ R : OP = OP0 + λ · ~v
L’equazione vettoriale
−→ −−→ x x0 v
r : OP = OP0 + λ · ~v oppure, in componenti, r : = +λ· 1
y y0 v2
Esempi:
1) Determina un’equazione
parametrica della retta r passante per A(4, 5) e parallela al
3
vettore ~v = −2 .
2) Determina un’equazione parametrica della retta s passante per A(−1, 2) e B(5, 6).
4
Osservazione: l’equazione parametrica di una retta non è unica: in essa compaiono le
coordinate di un punto P0 ∈ r qualsiasi e le componenti di un vettore ~v k r qualsiasi.
Ad esempio: nell’es. 2) avremmo potuto scegliere P0 = B(5, 6) e dimezzare il vettore
−→
AB (per semplificare la scrittura):
x 5 3
s : = +λ ·
y 6 2
|{z} |{z}
−
−→ 1 −→
OB 2
AB
y = mx + q con m, q ∈ R
(cioè come grafico di una funzione affine) oppure nella forma implicita
ax + by + c = 0 con a, b, c ∈ R
1)
2)
5
Osservazioni:
(i) L’equazione implicita di una retta non è unica (lo è soltanto “a meno di una costante
moltiplicativa”): ad esempio, abbiamo appena notato che 4x − 6y + 16 = 0 e
2x − 3y + 8 = 0 definiscono la stessa retta.
(ii) Per contro, l’equazione esplicita è unica, ma essa non esiste sempre: in particolare,
una retta verticale può essere descritta soltanto da un’equazione parametrica o da
un’equazione cartesiana implicita (in quanto essa non rappresenta il grafico di una
funzione!).
0
Consideriamo ad esempio la retta verticale per P0 (5, 5); con ~v = 1
vale:
Per scrivere l’equazione parametrica di una retta data con l’equazione cartesiana, è utile
ricordare il significato geometrico dei parametri m (pendenza, o coefficiente angolare) e q
(ordinata all’origine):
1
Con P0 (0, q) e ~v = ricaviamo
m
(
x 0 1 x= λ
r : = +λ· risp. r :
y q m y =q+λ·m
6
Osservazione: le tre equazioni viste per descrivere una retta nel piano contengono in-
formazioni geometriche diverse, e quindi si prestano di volta in volta alla risoluzione di
problemi geometrici diversi:
−→ −−→
• l’equazione parametrica OP = OP0 + λ~v contiene le coordinate di un punto
v1
P (x0 , y0 ) giacente sulla retta e le componenti di un vettore ~v = v ad essa collineare;
2
tale equazione esprime le coordinate dei punti della retta in funzione del parametro1 ,
e rappresenta una funzione
R −→ R2
λ 7−→ P (λ) = P ( x0 + λ v1 , y0 + λ v2 ) ;
Teorema 1 (Vettore
normale ad una retta)
a
Il vettore ~n := b è perpendicolare alla retta di equazione cartesiana
r : ax + by + c = 0 .
Dimostrazione:
1
in generale, una funzione “continua” R → R2 rappresenta la parametrizzazione di una curva nel
piano.
7
3. Intersezione di 2 rette
Se le due rette r e s sono date per mezzo delle equazioni parametriche
0
x x0 v x x0 w1
r : = +λ · 1 risp. s : = +µ ·
y y0 v2 y y00 w2
| {z } | {z } | {z } | {z } | {z } | {z }
−
−→ −−→ ~v −
−→ −−→ w
~
OP OP0 OP OQ0
−−→ −−→
nel punto d’intersezione P = r ∩ s deve valere OP0 + λ~v = OQ0 + µw.
~
Nota che occorre utilizzare due parametri diversi per le due rette! (Perché?)
8
Esempio: intersechiamo le rette
x 1 1 x −4 4
r : = +λ· e s : = +µ· ;
y 2 −1 y −3 1
risolviamo quindi il sistema
( (
1 + λ = −4 + 4µ λ − 4µ = −5
⇐⇒ ;
2 − λ = −3 + µ λ+µ=5
P (1 + λ, 2 − λ) = P (4, −1) ,
9
Se, invece, le due rette r e s sono date per mezzo delle equazioni cartesiane (nella forma
implicita o esplicita), le coordinate del punto d’intersezione sono le soluzioni di un (sem-
plice) sistema di equazioni:
( (
ax + by + c = 0 y = mx + q
P (x, y) ∈ r ∩ s ⇐⇒ 0 0 0
⇐⇒ .
ax+by+c =0 y = m0 x + q 0
Esempio: è facile mostrare (ed è un utile esercizio!) che le equazioni cartesiane esplicite
delle rette r e s intersecate sopra sono
1
r : y = −x + 3 e y = x−2 ;
4
risolviamo il sistema:
(
y = −x + 3 1 5
⇒ −x + 3 = x − 2 ⇒ − x = −5 ⇒ x=4
y = 41 x − 2 4 4
10
4. Parallelismo, ortogonalità, angoli
Caso 1: equazioni parametriche
L’intuizione geometrica vettoriale può essere applicata in modo molto efficace se due rette
sono date mediante le equazioni parametriche
−→ −−→ −→ −−→
r : OP = OP0 + λ~v e s : OP = OQ0 + µw
~ .
• Parallelismo : chiaramente,
Esempio: le rette
3
x 1 3 x −1 −2
r : = +λ· e s : = +λ·
y 7 −2 y −1 1
−3
3
sono parallele, perché −2 = −2 · 12 .
La coincidenza di due rette può essere considerata come un caso particolare di
parallelismo: per verificare che r = s, si può verificare che P0 ∈ s oppure che
Q0 ∈ r. Ad esempio, è facile verificare che
3
x 1 3 x 4 −2
r : = +λ· e s : = +λ·
y 7 −2 y 5 1
sono coincidenti. ( (
1 = 4 − 32 λ
3
1 4 −2 λ=2
Infatti P0 = (1, 7) ∈ s ⇔ = +λ· ⇔ ⇔
7 5 1 7=5+λ λ=2
• Ortogonalità : vale
r⊥s ⇐⇒ ~v ⊥ w
~ ⇐⇒ ~v · w
~ =0 .
Esempio: le rette
x 1 7 x −5 −4
r : = +λ· e s : = +λ·
y 2 4 y 3 7
7 −4
sono ortogonali, perché 4 · 7
= 7 · (−4) + 4 · 7 = 0 .
• Angolo acuto α tra due rette: si tratta dell’angolo acuto tra le direzioni ~v e w;
~ vale
quindi
|~v · w|
~
cos α = ;
k~v k · kwk
~
il valore assoluto al numeratore garantisce che cos α ∈ [0, 1] ⇐⇒ α ∈ [0◦ , 90◦ ] .
11
Esempio: determiniamo l’ampiezza dell’angolo acuto tra le rette r e s dell’ esempio
a pag. 9:
1 4
−1 ·
|~v · w|
~ 1 |4 − 1| 3
=
= √ √ = √
k~v k · kwk
~
1
·
4
2 · 17 34
−1
1
e α = arccos √334 ∼ = 59, 04◦ .
Supponiamo ora che le rette siano date mediante le equazioni cartesiane esplicite
r : y = mx + q e s : y = m0 x + q 0 .
• Parallelismo : vale
1 1
rks ⇐⇒ k ⇐⇒ m = m0 ;
m m0
com’era già noto, due rette sono parallele se possiedono la stessa pendenza.
Esempio: le rette
√
r : y = πx + 3e2 e s : y = πx − 2
sono parallele.
• Ortogonalità : vale
1 1 1 1
r⊥s ⇐⇒ ⊥ ⇐⇒ · = 1+mm0 = 0 ⇐⇒ m·m0 = −1
m m0 m m0
12
• Angolo acuto α tra due rette: possiamo procedere in due modi.
◦ Come sopra, calcoliamo
|~v · w|
~ 1 1
cos α = con ~v = e w
~= .
k~v k · kwk
~ m m0
◦ Oppure, ricordando che m = tan ϕ e m0 = tan ϕ0 ove ϕ e ϕ0 sono gli angoli
formati dalle rette r e s con l’orizzontale, sfruttiamo la formula di sottrazione
per la tangente:
tan ϕ − tan ϕ0
tan α = tan(ϕ−ϕ0 ) =
1 + tan ϕ · tan ϕ0
Accenniamo, infine, al caso in cui le rette sono date mediante le equazioni cartesiane implicite
r : ax + by + c = 0 e s : a0 x + b 0 y + c 0 = 0 .
0
a 0 a
Ricordando (vedi Teorema 1) che i rispettivi vettori normali sono ~n = b e ~n = b0
possiamo affermare quanto segue:
• Parallelismo : due rette sono parellele se e soltanto se le rispettive direzioni normali
sono parallele; quindi, r k s ⇐⇒ ~n e ~n0 sono collineari.
• Ortogonalità : due rette sono ortogonali se e soltanto se le rispettive direzioni nor-
mali sono ortogonali; quindi, r ⊥ s ⇐⇒ ~n ⊥ ~n0 ⇐⇒ ~n · ~n0 = 0 .
• Angolo acuto α tra due rette: l’ampiezza dell’angolo tra le direzioni di due rette
coincide con l’ampiezza dell’angolo tra le rispettive direzioni normali ~n e ~n0 ; vale
|~ n0 |
n·~
quindi cos α = k~nk·k~n0 k .
13
5. La distanza tra un punto e una retta
Definizione 1 (Distanza)
14
Cerchiamo ora di trovare una formula per la distanza tra retta e punto.
Se la retta è data mediante l’ equazione parametrica
−→ −−→
r : OP = OP0 + λ~v ,
x 2 2
Esempio: l’equazione parametrica r : y
=
5
+λ·
3
descrive la stessa retta
dell’esempio precedente; calcoliamo nuovamente d = dist(P, r), con P (10, 4) .
Teorema 2
Siano
r : ax + by + c = 0 e P (xP , yP ) ;
allora vale
|axP + byP + c|
dist(P, r) = √ .
a2 + b 2
15
Dimostrazione:
16
6. La circonferenza
Ricorda: la circonferenza C di raggio r e centro M è il luogo geometrico dei punti P
del piano tali che |M P | = r.
P (x, y) ∈ C
⇐⇒ |M P | = r
p
⇐⇒ (x − xM )2 + (y − yM )2 = r
⇐⇒ C : (x − xM )2 + (y − yM )2 = r2
Esempi:
C : (x − 5)2 + (y − 4)2 = 49 .
C : (x + 2)2 + (y − 3)2 = 13 .
Sciogliendo le parentesi, l’equazione cartesiana della circonferenza può anche essere scritta
nella cosiddetta forma generale
C : x2 + y 2 + ax + by + c = 0 .
2) (x + 2)2 + (y − 3)2 = 13 ⇐⇒ x2 + 4x + 4 + y 2 − 6y + 9 = 13
⇐⇒ C : x2 + y 2 + 4x − 6y = 0 (che particolarità ha questa circonferenza?).
17
Viceversa, con il completamento dei quadrati, è possibile passare dalla seconda alla prima
forma, e quindi ricavare centro e raggio di una circonferenza data mediante l’equazione
generale.
Ricordando
che, al variare di ϕ, il vettore ~v(ϕ) =
cos ϕ
sin ϕ
descrive i punti sulla circonferenza uni-
taria, una circonferenza di raggio r e centro
M (xM , yM ) può anche essere espressa mediante
un’equazione parametrica:
x xM r cos ϕ
⇐⇒ C : = +
y yM r sin ϕ
(
x = xM + r cos ϕ
⇐⇒ C : .
y = yM + r sin ϕ
18
7. Rette e circonferenze
Per studiare la posizione reciproca di una retta e di una circonferenza conviene far uso
delle equazioni cartesiane; ciò conduce ad un sistema del tipo
(
x2 + y 2 + ax + by + c = 0
y = mx + q
Esempi:
19
3) Studia algebricamente la posizione reciproca della retta r e della circonferenza C.
(
C : x2 + y 2 − 2x − 4y + 3 = 0
r :y =x−1
Osservazione: come mostrano gli esempi, la posizione reciproca della retta r e della cir-
conferenza C si rispecchia nel valore del discriminante dell’equazione quadratica ottenuta
sostituendo l’equazione cartesiana esplicita di r nell’equazione cartesiana di C:
20
La condizione di tangenza ∆ = 0 può essere sfruttata per determinare
l’equazione cartesiana delle rette tangenti ad una circonferenza C passanti per
un dato punto P (xP , yP ).
1) C : x2 + y 2 − 2x − 6y + 2 = 0 , P (7, 5) .
Innanzitutto, il fatto che il punto P giaccia sulla retta r tangente a C, cioè che
P ∈ r, permette di eliminare un parametro dall’equazione cartesiana r : y = mx + q
della retta. Eliminiamo tale parametro q dall’equazione della retta r :
Calcoliamo il discriminante:
21
Ora siamo in grado di determinare le equazioni delle rette tangenti a C passanti da P :
22
2) C : x2 + y 2 − 4x − 4y + 3 = 0 , P (4, 3) .
23
se P0 (x0 , y0 ) ∈ C (condizione verificabile immediatamente sostituendo le coor-
dinate di P0 nell’equazione cartesiana di C), allora per un punto P (x, y) sulla
retta tangente a C in P0 vale che:
−−→ −−→ xM − x0 x − x0
P0 M ⊥ P 0 P ⇐⇒ · =0
yM − y0 y − y0
24