Problema 1.
.
Il triangolo rettangolo ABC ha lipotenusa AB a e langolo CAB
3
a)
Si descriva, internamenC
te al triangolo, con cenQ
tro in B e raggio x, larR
co di circonferenza di
estremi P e Q rispettivamente su AB e su BC.
Sia poi R lintersezione A
B
P
con il cateto CA dellarco di circonferenza di centro A e raggio AP. Si specifichino le
limitazioni da imporre ad x affinch la costruzione sia realizzabile.
b)
c)
d)
Problema 2.
Assegnato nel piano il semicerchio di centro C e diametro AB 2 ,
si affrontino le seguenti questioni:
a)
b)
c)
Sia P un
S1 x
.
S2 x
Questionario.
1.
2.
10
3.
4.
x 2
5.
G2
P 1 0
1
P x dx 1 .
12
0
6.
7.
8.
9.
x 1
x 1
Leggiamolo insieme
Problema 1
Si tratta in sostanza di un problema di algebra applicata alla geometria; si richiedono la risoluzione di due semplici problemi di massimominimo e il calcolo del volume di un solido; anche possibile ottenere i risultati senza fare uso di derivate e integrali. Complessivamente un problema piuttosto semplice, sia per i contenuti sia per i calcoli.
Che cosa ripassare?
Le regole sui triangoli rettangoli con angoli acuti di 30 e 60; l'area
di un settore circolare; le formule sulla parabola; problemi di minimo
e massimo; il volume di una piramide; calcolo di volumi mediante
integrali.
Problema 2
Il problema 2, pur non contenendo domande particolarmente difficili, risulta complessivamente pi insidioso del problema 1. La doG3
manda a) (area di una parte di piano) richiede osservazioni geometriche semplici ma non banali. Piuttosto facile la domanda b), che
propone un semplice problema geometrico di massimo, risolubile in
diversi modi. La domanda c) contiene la principale difficolt del
problema. Occorre infatti notare che ci sono due casi da distinguere, i quali danno luogo ad espressioni diverse per la funzione
che il testo chiede di determinare; le due espressioni vengono
unificate introducendo un valore assoluto. Infine la domanda d)
chiede lo studio della funzione ottenuta in c); per quanto semplice,
si tratta di una funzione trigonometrica con valore assoluto, il cui
studio richiede comunque una certa pratica.
Che cosa ripassare?
Le regole sui triangoli rettangoli con angoli acuti di 30 e 60; l'area
di un settore circolare; i teoremi di trigonometria sui triangoli. Le
propriet delle funzioni trigonometriche. Le funzioni con valore
assoluto.
0xa 3 .
2
Limitazioni su x:
a
3
xa
.
2
2
1
1 1
3 1 2
AC BC a a
a 3.
2
2 2
2
8
Le aree dei due settori circolari sono (cfr.2.28)
2
2
Area settore BPQ
x ; Area settore APR a x
12
6
e quindi
1
1
2
2
S x a2 3 x 2 a x a2 3 x 2 2 a x
#
8
12
6
8
12 !
Area triangolo ABC
S x
S x +++++++++++++++ ---------------a 3
a
2a
2
S x
Si conclude che il massimo di S x assunto quando x 2 a , mentre
3
x a 3.
2
coefficiente di
1 a2
72
9
3 4
y S x
1 a2
16
2
3
1 a2
48
6
3 17 8 3
a
2
a 3
2
2a
3
figura 1
x 2 di segno
negativo.
Il
grafico di S x
una parabola
concava (cio,
con la concavit rivolta verso il basso; si
veda la figura
1). Il massimo
assoluto di S x
assunto in
corrispondenza del vertice,
la cui ascissa
1
a.
4
Ora calcoliamo in funzione del valore di x le dimensioni del
rettangolo DEFG. Considerando il triangolo rettangolo ADG, nel
0x
3 a x 4 x2 .
G7
1
1
Area HCLM AH BH Area HCLM AB .
3
3
1
a,
2
CH AC
3
3
a
2
4
2
1 3
1 3
Volume di W a " a
a .
3 4
16
Per completezza esponiamo anche la pi laboriosa risoluzione che fa
uso del calcolo integrale. Scelto un opportuno sistema di
riferimento per il triangolo A B C , il volume di W si ottiene
integrando la funzione che esprime larea delle sezioni (quadrati) di
W con piani perpendicolari ad AB.
G8
4
B a, 0 , C 1 a , 1 a 3 . Si ot4
y
yx 3
C
1a 3
4
y a x
3
tengono le equazioni:
ax
1a
0
a
4
3
(cfr.3.8; il compito di svolgere i
facili calcoli lasciato al lettore).
figura 4
L'area di un quadrato avente
per lato un segmento perpendicolare all'asse x con il primo estremo
su detto asse e il secondo su uno dei cateti del triangolo ABC
AC y x 3 ; BC y
x 3
a
3 x 2 se x
!0 , # ;
a x
a x
"
3
3
4
Il volume del solido W quindi uguale a
1
a
se x
! , a# .
4
a
a
4
a x
2
dx
3 x dx 1
3
0
a
4
x 1 a
x a
1 3 3 3
1 3
1
3
x
a
a
a .
! a x #
64
64
16
x 0
9
x 1 a
3
A
figura 6
EG 1 3 , EF 3 . L'area del
2
triangolo ECF misura dunque
1 EF CG 1 3 . Per differen2
4
CR CQ
1 x2
e quindi
Area PQRS PQ QR 2 x 1 x 2 2 x 2 x 4 f x
La derivata
f x
2 x 4 x3
x2 x4
2 x 1 2 x2
x2 x4
.
+++++++++++++++ --------------0
2
2
f x
CQ CR cos x cos x ;
QR CR sen x sen x
e quindi
Area PQRS PQ QR 2 CQ QR 2 cos x sen x sen 2 x f x .
La derivata
f x 2 cos 2 x
G 11
+++++++++++++++ --------------2
1
0
4
2
2
x
A
H B
figura 8
CH cos x ;
AH 1 cos x
e quindi
1
1
1
1
S1 AH PH sen x 1 cos x ; S2 CH PH sen x cos x .
2
2
2
2
da cui segue, purch si abbia cos x 0 ossia x
2
(1)
f x
1 cos x
1
1
cos x
cos x
P
x
x
A H
figura 9
PH sen x sen x ;
0x "
2
AH AC CH 1 cos x
G 12
1
sen x 1 cos x ;
2
1
S2 sen x cos x
2
e allora
1 cos x
1
1"
x " .
cos x
2
cos x
stato dunque opportuno distinguere i due casi: le espressioni
ottenute di f x sono infatti diverse. Osservando che cos x
(2)
f x
f x
1 cos x
1
1
cos x
cos x
0 x ; x
S1
S2
".
2
(4)
2
x
1
1" ;
cos x
lim
2
x
1
1"
cos x
G 13
cos 2 x 2 sen 2 x
cos 3 x
2
2
, ; non ci sono punti di flesso,
2
2
convessa in 0 , , concava in
1
cos x
2
32
2
2
figura 10
G 14
3
2
2
x
2
1
cos x
2
x
2
32
2
2
3
2
2
figura 11
Questionario
Quesito 1
Il quesito chiede di discutere un enunciato che ricorda il Principio di Cavalieri, ma non
coincide con quest'ultimo.
figura 12
G 15
10
5
figura 13
OA : AB AB : OA AB
Detto AB x e ricordando che OA 1, la proporzione si scrive
1 : x x : 1 x
da cui
x2 1 x ;
x2 x 1 0 ;
x
1 5
2
AB 2 r sen ACB
2 sen
10
G 16
10
10
Quesito 3
Un semplice problema di massimo in geometria solida.
S x2
.
2x
figura 14
Il volume (cfr.2.53)
V x
S x
x2 h x2
2x
1
S x x3
2
x2
S
S.
Calcoliamo la derivata di V x .
1
S 3 x2 .
2
Nell'intervallo dei valori ammessi per x, risulta V x 0 se
V x
0x
S .
3
Quesito 4
Il quesito consiste in una domanda teorica (l'enunciato della regola di de l'Hpital),
seguita da una applicazione di questo strumento per il calcolo di un limite.
che:
1) f, g siano derivabili in I
x0 ;
2) g x 0 per ogni x
I
x0 ;
3) lim f x lim g x 0
x x0
oppure
x x0
lim g x ;
x x0
f x
4) Esiste lim
, finito o infinito.
g
x
x
x
0
f x
Tesi: lim
g
x
x
x
0
In pratica, la regola di de l'Hpital consente in molte circostanze di
f x
f x
al posto di lim
, quando per quest'ultimo
x x0 g x
x x0 g x
si presenta la forma indeterminata 0 oppure
. L'esempio
0
calcolare lim
x x0
x x0
x 2008
2x
lim
x x0
2008 x 2007
2 x ln 2
x x0
2008 x 2007
2 x ln 2
lim
x x0
lim
x x0
G 18
2008 !
lim
x x0 2 x ln 2 2008
x x0
x 2008
x x0
2x
x
lim
x
x x0 2008 "
2
2008
x x0
x
x
2 2008
lim
x x0
x
2 2008
0
ln 2 1
2008
x x0
x 2008
2x
x
lim
x
x x0 2008 "
2
2008
0.
Quesito 5
Un semplice problema algebrico riguardante la determinazione dei coefficienti di un
polinomio di terzo grado; in sostanza, un sistema di equazioni di primo grado con
quattro incognite. Le condizioni assegnate dal testo sono tuttavia tali da consentire di
ricavare subito due delle incognite, facilitando alquanto i calcoli.
P x 3 a x 2 2 b x c
Perci P 0 d , P 0 c , cosicch dalle prime due condizioni
fornite dal testo abbiamo c d 0. Questo semplifica l'espressione
di P x , che ora sappiamo di potere scrivere
P x a x 3 b x 2 .
Allora P1 a b ; la terza condizione del testo d a b 0, da cui
b a . Conviene utilizzare subito anche questa informazione per
semplificare ulteriormente l'espressione di P x :
P x a x 3 a x 2 a x 3 x 2 .
Infine calcoliamo l'integrale:
x 1
1
1
1
1 4 1 3
3
2
a
P x dx a x x dx a ! 4 x 3 x #
12
0
0
x0
k fattori
n n 1 n k 1 n k ! n n 1 n k 1
n!
n
.
k k ! n k !
k
n
k
k
!
!
!
Cos abbiamo
3
2
n n ; n n n 1 n 2 n ; n n n 1 n 2 n 3 n 2 n .
3
1
2
2
2
3!
6
n3 3n2 2n n2 n
n2 n
n.
6
2
2
Svolgendo i calcoli si ottiene l'equazione
1
n n 2 9n 14 0 .
6
La soluzione n 0 va scartata perch occorre n 3 affinch abbiano
senso i coefficienti binomiali che figurano (il testo del problema
prescrive, di pi, n 3). Da n 2 9n 14 0 si ricava n 2 oppure
n 7. Soltanto la soluzione n 7 accettabile, risultando superiore
a 3, oltre che intera.
Quesito 7
Il quesito consiste nella discussione di una equazione contenente un parametro; per
questo scopo occorre svolgere un facile studio di funzione. Si tratta di un problema
praticamente identico a quello proposto nel quesito 3 del Questionario della Sessione
ordinaria 2006-2007 per corsi tradizionali.
(1)
x
G 21
f 0 0 ,
f 2 4 .
Il dominio di f x x x l'intervallo
0, ,
a causa della
f x x ln 1 x 2
f 1 ln 1 1 .
2
L'espressione x 1 si svolge in
x 1 se x 1
x1
x 1 se x 1
Il passaggio da una all'altra espressione delle due che "risolvono" il
valore assoluto avviene proprio per x 1, il punto in cui va
calcolato, se esiste, il limite. Occorre pertanto distinguere il limite
"da destra" e "da sinistra", perch le espressioni sono diverse nei
due casi. Si ha precisamente
(1)
x 1 x 1 lim x 1 2 ;
x2 1
x2 1
lim
lim
lim
x1
x 1 x 1
x 1 x 1
x 1
x 1
x 1 x 1 lim x 1 2 .
x2 1
x2 1
lim
lim
lim
x 1
x 1 x 1
x 1 x 1 x 1
x 1
Poich il limite da destra e il limite da sinistra hanno valori differenti,
il limite in oggetto non esiste.
Quesito 10
Un facile problema di trigonometria, ispirato ad una situazione concreta. Sarebbe forse
stato opportuno chiarire che cosa si intende per "pendenza" di una strada di montagna,
perch non a tutti il concetto familiare, quantunque esso coincida con il concetto di
pendenza (coefficiente angolare) di una retta nel piano cartesiano.
AB
85
0 , 0708 vale a dire 7,08% ;
1200
come si vede, un risultato non lontano da quello esatto.
Nessun errore invece nel calcolo della misura dell'angolo perch,
tenendo conto che ora abbiamo calcolato il seno di , la funzione che
va applicata arcoseno, mediante la quale si ottiene per l'angolo
esattamente lo stesso valore trovato sopra.
L'errore sul calcolo "scorretto" della pendenza diventa tanto pi
rilevante quanto pi forte la pendenza, perch al crescere di la
differenza tra tan e sen si accentua. Per esempio, la pendenza
di un piano inclinato lungo il quale percorrendo 100 m si sale di 70 m
sen
tan
40
100 2 40 2
G 25
H
T
P
x
x
A
G 26
x
H B
A H
G 27
Problema 1.
Nel piano riferito a coordinate cartesiane, ortogonali e
monometriche, si considerino i triangoli ABC con A 1, 0 , B 3 , 0 e
C variabile sulla retta di equazione y 2 x .
1)
5 5
2)
3)
4)
Verificato che 3 ln 3
1 si illustri una procedura
2
Problema 2.
Siano f e g le funzioni definite, per ogni x reale, da f x 2 x e
g x x 2 .
1)
G 26
2)
3)
4)
Questionario.
1.
2.
10
3.
4.
x 2
5.
6.
7.
8.
9.
y e
2 x ? Quale quella della curva simmetrica rispetto alla
bisettrice del primo e terzo quadrante?
Leggiamolo insieme
Problema 1
Il problema complessivamente piuttosto impegnativo, pur non
contenendo particolari difficolt. Le prime due domande sono in
sostanza quesiti di geometria analitica; per la prima si pu ricorrere
all'applicazione di formule trigonometriche; la seconda si conclude
con un facile studio di funzione. La terza domanda propone il
calcolo (tramite integrale) di un'area; la parte pi semplice del
problema, richiede per di avere risolto correttamente la domanda
2. La quarta domanda invece solo apparentemente legata alla
precedente; oggetto della domanda il calcolo approssimato di
ln 3 , realizzabile per esempio approssimando un integrale. La
trattazione pu essere pi o meno ampia, pi o meno approfondita;
sarebbe preferibile che il testo di siffatti quesiti contenesse
indicazioni pi precise su quanto richiesto.
Che cosa ripassare?
Luoghi geometrici; angolo fra due rette; Teorema di Carnot.
Studio di funzioni. Retta tangente a una curva in un suo punto.
Calcolo di aree mediante integrali. Metodi numerici per
l'approssimazione di integrali definiti.
Problema 2
Il principale argomento oggetto del problema 2 una funzione
somma di una potenza e un esponenziale; le prime tre domande
chiedono di stabilire il numero di zeri di tale funzione, di fornire
un'approssimazione dello zero non calcolabile elementarmente, di
studiare il grafico della funzione. N lo studio del segno della
funzione, n quello della derivata sono possibili con metodi
elementari; occorre quindi un approccio indiretto per rendersi
conto con opportuni grafici di come variano il segno di funzione e
derivata. relativamente semplice intuire come stanno le cose, e
giungere quindi ad un grafico qualitativo ragionevole della funzione
oggetto dello studio; se si vogliono per motivare in modo rigoroso
i fatti che di volta in volta si intuiscono dall'osservazione dei
disegni, occorrono considerazioni non del tutto banali.
La quarta domanda (calcolo di un'area mediante un integrale) non
cela invece alcuna difficolt.
G 28
6
5
M1
0
3
5
A 1 , 0
B 3 , 0
M2
x
2 2 y
1 2 2 .
Risolviamo il sistema fra
l'equazione di questa circonferenza e l'equazione della
retta y 2 x .
figura 1
! x
2 2 y
1 2 2
;
!y 2 x
!x 2
4 x 4 4 x 2
4 x 1 2
.
!y 2 x
4
1 ! 3
x
5
5
!1
G 29
41
5
5
5
2.
AB
2t
AC BC
2 AC BC cos ACB
se e solo se la
Risulta ACB
4
(1) soddisfatta assegnando a
il valore cos 2 ,
cos ACB
4
cio se risulta
(2)
x
A 1 , 0 t
B 3 , 0
AC BC
figura 2
AC BC 2 .
Le coordinate dei punti A , B , C permettono di esprimere le
lunghezze dei segmenti AB, AC, BC (cfr.3.1):
G 30
AB
AB 2 ;
t
1 2 4 t 2
AC
t
3 2 4 t 2
BC
5t2
2t 1 ;
5t2
6t 9 .
AC
BC
AC
BC
AB
Adesso isoliamo i radicali, portandoli al primo membro:
2 5t2
2t 1 5t2
6t 9
10 t 2
8 t 6 .
2 5t2
2t 1 5t2
6t 9
10 t 2
8 t 6
2 ;
(3)
5
9
0
Questo d la fattorizzazione
25 t 4
40 t 3 30 t 2
24 t 9
t
1 25 t 3
15 t 2 15 t
9
5
25
15
15
15
0
0
15
9
0
25
G 31
t
1 " t
35 $ 25 t 2 15
0
tan ACB
2t
2t
1 t
3
t
1 2t 2t
t
1 t
3
se e solo se
cosicch avremo ACB
4
(4)
2t
2t
t
1 t
3
1 2t 2t
t
1 t
3
1.
si ottiene:
5 t
3
0 , che ha la soluzione t 3 , la quale una delle
5
t
3
y2x
C
0
A 1 , 0
B 3 , 0
quindi , e
4
allora t 1
figura 3
l'ascissa di
un punto della retta y 2 x (il punto
.
1, 2) che soddisfa il requisito ACB
y
6
y2x
0
A 1 , 0
B 3 , 0
figura 4
(5)
x
3
2t
Qui bisogna che sia t 0, oltre alla condizione posta prima, t 1.
Quest'ultima pu tuttavia essere rimossa, perch se t 1 la (5)
G 33
x t
!
t
1
y
x
3
!
2t
L'equazione cartesiana del luogo
dell'ortocentro si trova eliminando t
fra le due equazioni; l'eliminazione
particolarmente semplice, avendo
dalla prima equazione t x , che
sostituito nella seconda fornisce
(6)
A 1 , 0 H t,0
B 3 , 0
figura 5
x2 4 x
3
x
1
y
f x .
x
3
2x
2x
x2 4 x
3
x2
x
lim
lim
;
lim
2x
x
x
2 x
x
2
analogamente,
x2 4 x
3
.
2x
x
lim
x2 4 x
3
,
lim
2
x
x0
x2 4 x
3
.
lim
2
x
x0
f x
x2 4 x
3
1
3
x2
.
2x
2
2x
Il quoziente Q x
1 x 2, mentre R x
3 il resto.
2
1
3
x2 3
.
2 2 x2
2 x2
3
3
f x
La funzione ha un minimo relativo per x
3 , un massimo relativo
per x 3 . Le corrispondenti ordinate sono
f
3 2 3 ;
3 2
Derivata seconda. Da f x
1 32 otteniamo
2
2x
f x
.
x3
Lo schema qui sotto descrive il segno di f x e conseguentemente
la concavit e convessit di f.
f x
f x
+++++++++++++++ ----------------
y
x2 4 x
3
2x
2
3
2
2 3
1
figura 6
1
2
B
1
3
2
figura 7
retta tangente a in A : y x
1
retta tangente a in B : y
1
x
3
3
2 2
1
1
1
2
.
2
2
2
L'area racchiusa tra l'iperbole e l'asse x si calcola mediante un
integrale (cfr.5.29)
Area triangolo ABD
x 3
3
3
3
3
1 2
1
2
ln 3
"
2 x 2
2 x $ dx #
4 x 2 x
2 ln x %
2
1
x1
e quindi l'area richiesta dal testo
1
3
3
" 2
ln 3$ ln 3
1
2
2
2
3
ln 3
1 .
2
A questo risultato si sarebbe potuti giungere anche sommando
Area racchiusa tra e le tangenti in A e B :
2
1
delimitata per x 3 tra g e la tangente in B, ossia calcolando
2
(cfr.5.30)
1
3
3
3
1
1
2
1
2
3
2
x
x
dx
x
x
dx
"
$
#
1 # 3
" 2
" 2
2 x $ %
2 x $ %
1
2
Ci si
b
f a f b n
1
f x k $
f x dx h "
2
a
k 1
con h
b
a
n
esempio, n 6. Allora h 3
1 1 , x k 1 1 k , f x k
6
3
3
e allora da (8)
1 3 ,
1 1 k 3 k
3
1
1 2 3 3 3 3 3
3
5
1 1 3
1
3
" $ 1, 10675 .
ln 3
dx "
$
3 k $ 3 3 4 5 6 7 8
3 " 2
1 x
k 1
(9)
Sn
f x dx
a
b
a 3
max f x .
12 n 2 x
a , b
x 1, 3
abbiamo allora
1, 10675
ln 3
3
1 3 2
12 6 2
0 , 03704 .
y 2x
16
4
y x2
Domanda 2):
A
Approssimazione dell'ascissa di A.
x
Nella trattazione della domanda 1)
z 0
2
4
abbiamo osservato che c' un solo punto
figura 8
A di ascissa negativa comune ai due
grafici. L'ascissa z di A l'unica soluzione negativa dell'equazione
G 40
2 x
x 2 0 . Per determinare un'approssimazione di z ci sono
diversi metodi. Il pi intuitivo il metodo di bisezione, il quale tuttavia
ha il difetto di essere poco efficiente, ossia richiede parecchie
iterazioni per offrire una precisione accettabile del risultato. In
questo caso la precisione opportunamente prescritta dal testo
quindi, qualunque sia il metodo scelto, dovremo iterarlo fino ad
ottenere la precisione desiderata. Applichiamo comunque tale
metodo
Sia h x 2 x
x 2 . Risulta h 0 1 0 , h
1
0 , 5 0 ; la funzione
h, continua in
1, 0, deve annullarsi in almeno un punto di
1, 0.
Questo punto unico perch h x 2 x ln 2
2 x 0 per ogni x
negativo, essendo 2 x ln 2 0 per ogni x e
2 x 0 per x 0; quindi
h strettamente crescente in
, 0 , e pertanto non pu annullarsi
pi di una volta in tale intervallo.
Partendo dall'intervallo a0 , b0
1, 0 indichiamo con m0 il punto
medio di tale intervallo; indichiamo con a1 , b1 quello fra i due
intervalli a0 , m0 e m0 , b0 per il quale i valori di h nei due estremi
sono di segno discorde. Poi chiamiamo m1 il punto medio di a1 , b1
e scegliamo a2 , b2 in modo analogo a come avevamo scelto
a1 , b1 ; ad ogni passo risulta an z bn, e al crescere di n la
precisione migliora, perch ogni volta la distanza fra an e bn la
met del passo precedente. La seguente tabella riassume il
procedimento.
n
0
1
2
3
4
5
6
7
an
bn
1
0
0 , 5
0 , 75
0 , 875
0 , 75
0 , 78125
0 , 75
0 , 78125
0 , 76563
0 , 77344
0 , 76563
0 , 76953
0 , 76563
mn
f mn b n
a n
0, 5
1
0 , 75
0, 5
0 , 875
0 , 25
0 , 8125
0 , 125
0 , 78125
0 , 0625
0 , 76563
0 , 03125
0 , 77344
0, 015625
0, 007813
Dunque
0 , 76953 z
0 , 76563 ; ci fornisce l'approssimazione di z
con due cifre decimali esatte.
Per ottenere un'approssimazione assai pi precisa con una minore
quantit di calcoli si pu utilizzare il metodo delle tangenti di
Newton. La derivata seconda di h negativa nell'intervallo
1, 0;
quindi in questo intervallo h crescente e concava. Per applicare il
G 41
xn
.
h x n
2 xn ln 2
2 x n
(10)
0 , 766665 z
0 , 766664
Una descrizione dettagliata del metodo di bisezione e di altri
metodi iterativi per l'approssimazione di soluzioni di un'equazione,
esposta nella risoluzione del Quesito 2, Sessione suppletiva P.N.I.,
a.s. 1999-2000.
Domanda 3): Studio di h x 2 x
x 2 .
Lo studio della funzione, gi analizzata nella trattazione delle
domande 1) e 2), non presenta difficolt di calcolo, ma un po'
diverso dal consueto perch non possibile studiare per via
algebrica il segno di h n il segno di h . Bisogna quindi procedere
diversamente, ottenendo risultati qualitativi.
Abbiamo gi osservato che h x si annulla una sola volta per x 0
(nel punto z oggetto della domanda 2), e che si annulla per x 2 e
x 4; osservando i grafici di 2 x e di x 2 (figura 8) si pu prevedere
che non ci siano altri punti in cui h vale 0, e che il segno di h x sia
distribuito come indica il seguente schema:
------- ++++++++++++++++ ------- ++++++++
x
lim h x ,
x
La derivata di h x
h x 2 x ln 2
2 x
y
y 2 x ln 2
y2x
x
s
figura 9
------------ +++++++++++
h x +++++++++++
h x
x
v x 2 x ln 2
2 .
Di quest'ultima possibile lo studio esplicito del segno:
2
2 x ln 2
2 0 2 x
ln 2 2
x log 2
2
.
2$
"
ln 2
y
2
y v x 2 x ln 2
2 x
1.5
2
log2 "
2$
ln 2
1
0.5
-1
-0.5
3t
x
4
-1
v x 2 x ln 2
2 , il cui segno varia nel modo descritto nel
seguente schema, con le conseguenze indicate su concavit e
convessit di h
h x
h x
--------------- +++++++++++++++
2
log2 "
2$
ln 2
log2 " 2 2 $
ln 2
z
t
0
figura 11
4
2x 1 3
12 56
Area
2 x
x 2 dx
#
x %
.
ln 2 3 x 2
ln 2 3
2
G 45
Questionario
Quesito 1
Il quesito si presenta sotto la forma di un problema di calcolo delle probabilit; si tratta
in realt di un esercizio di geometria solida.
Probabilit
Volume cono
Volume sfera
Volume cono
4
Volume sfera r 3 .
r
3
Dobbiamo ora calcolare in funzione
H
B
di r il volume del cono. Sia O il cen- A
figura 12
tro della sfera. Poich AO biset , il triangolo rettangolo AOH ha gli angoli acuti
trice dell'angolo BAC
di 30 e 60, perci AH r 3 e AO CO 2 r cosicch CH 3 r . Il
volume del cono vale quindi (cfr.2.58)
1
1
2
AH CH 3 r 2 3 r 3 r 3
3
3
e quindi sostituendo in (1) i valori che abbiamo calcolato,
Volume cono
Probabilit
3r3
4 r3
3
3
3r
5
.
9
Quesito 2
Il quesito identico al Quesito 2 assegnato nella sessione ordinaria 2007-2008 per
corsi tradizionali; la sua risoluzione si trova in quella sede.
Quesito 3
Il problema proposto analogo a quello che si presenta quando si deve calcolare il
volume di un solido di rotazione: si tratta di integrare l'area delle sezioni piane del
solido. Non ci sono rilevanti difficolt, non appena si compreso il significato della
domanda. Si veda anche il Quesito 1, Sessione ordinaria 2006-2007 per corsi
tradizionali, in cui viene proposto un problema simile.
Per il calcolo del volume introduciamo un sistema di riferimento nel piano contenente il cerchio base del solido; scegliamo
come origine il centro del cerchio e come asse x la retta contenente il
diametro rispetto al quale le sezioni perpendicolari sono triangoli
equilateri. (figura 14)
La circonferenza rappresentata allora dall'equazione x 2 y 2 1.
Se H un punto del diametro contenuto nell'asse x, cio H x, 0 , gli
estremi A , B della corda passante per H e perpendicolare al
y
1
3 1
x 2 L'area
di ABC pertanto
Area ABC
1 AB CH
2
3 1
x2
1
x2
Il valore di x pu
variare fra 1 e 1;
perci il volume del
solido :
1
x2
A
1
figura 14
1
Volume
1
3 1
x 2 dx
1
figura 15
x 1
1
1
1
3 #x
x 3 %
3 x
1
4
3.
3
Quesito 4
Il quesito identico al Quesito 4 assegnato nella sessione ordinaria 2007-2008 per
corsi tradizionali; la sua risoluzione si trova in quella sede.
Quesito 5
Si chiede di determinare, in pratica di disegnare il luogo dei punti le cui coordinate
soddisfano una data disequazione in due variabili.
y 2
x3 0 x3 y 2 x y 2 .
L'insieme descritto quello dei punti x , y che si trovano "alla
3
figura 16
Invece, se x 0 la disuguaglianza y 2 x 3
Siano AB, AC, AD i tre spigoli del parallelepipedo uscenti dal vertice
A (figura 16), AE la diagonale uscente da A. Ricaveremo le misure
degli angoli richiesti dalla conoscenza delle misure dei lati di
G 49
DF EF
G
9 2 12 2 225 15
(per semplicit, ora e in
seguito tralasciamo l'indicazione dell'unit di 8
misura, cm).
retto
L'angolo ADE
perch il piano della
C
faccia contenente D, E,
12
F perpendicolare allo
figura 17
spigolo AD. Applicando ora il Teorema di
Pitagora al triangolo rettangolo ADE troviamo
2
9
A
AE AD DE 8 2 15 2 289 17.
Ora passiamo alle misure degli angoli richiesti.
Il triangolo ACE ha l'angolo in C retto, perch lo spigolo AC
perpendicolare al piano contenente la faccia di C , E. Allora
(cfr.4.45)
AC 12 .
cos CAE
17
AE
in gradi e primi con la calcolatrice
Per calcolare la misura di CAE
possiamo usare la funzione arcocoseno, in generale indicata in tastiera
con il simbolo cos-1, avendo cura di predisporre la calcolatrice nella
modalit DEG . Digitando cos -1 (1217) otteniamo il risultato
45.0991. Ci vuole dire che la parte intera della misura in gradi
45. Per esprimere in primi la parte eccedente, ossia ci
di CAE
che nella rappresentazione decimale quantificato dalle cifre dopo
la virgola, sottraiamo 45 dal numero ancora presente sul display, e
moltiplichiamo per 60 il risultato. Si trova 5 . 9 4 7 6 7 , che
arrotondiamo a 6; questa la misura in primi della parte eccedente
45 dell'angolo che vogliamo esprimere; perci
45 6
CAE
consiste
Un altro metodo per calcolare la misura di CAE
G 50
CE CG GE 64 81 145
e il Teorema di Carnot (cfr.4.50) applicato al triangolo ACE d
2
2
2
CE AE AC
2 AE AC cosCAE
da cui, sostituendo le misure dei segmenti, tutte note, abbiamo
145 289 144
2 17 12 cos CAE
Quesito 8
Il quesito identico al Quesito 8 assegnato nella sessione ordinaria 2007-2008 per
corsi tradizionali; la sua risoluzione si trova in quella sede.
G 51
Quesito 9
Un semplice esercizio sul Calcolo delle probabilit, risolubile direttamente calcolando il
rapporto fra esiti favorevoli ed esiti possibili; in sostanza, un esercizio sul Calcolo
combinatorio.
84 modi. La
ragazze di quella classe si pu scegliere in 12
4
probabilit che un gruppo di 8 studenti scelti a caso in quella classe
contenga 4 ragazzi e 4 ragazze pertanto
124 84
208
12! 8!
4
!8! 4!4!
20!
8!12!
12!
8!12!
1155
0 , 275 .
3
!
20
4199
4!
ossia
x
X
y
Y
La curva di equazione y e
2 x viene trasformata nella curva di
equazione
Y e
2
X ossia Y
e 2 X
Una volta giunti al risultato non occorre pi usare le lettere maiuscole per distinguere le coordinate dei punti della curva originale da
G 52
ossia
x Y
yX
La curva di equazione y e
2 x viene trasformata nella curva di
equazione
X e
2Y ossia, ritornando alle lettere minuscole, x e
2 y .
possibile descrivere la curva ottenuta con la y in forma esplicita
rispetto a x:
1
x e
2 y e
2 y x
2 y ln x y
ln x .
2
y
y e
2 x
yx
1
y
ln x
2
y
e2 x
figura 18
G 53
G 54
Problema 1.
Dato un quadrante AOB di cerchio, di centro O e raggio 2, si
consideri sull'arco AB un punto P.
1)
2
Si esprima in funzione di t tg x
) l'area del
(con x BOP
3)
4)
Problema 2.
Si consideri la funzione:
y sen x 2 cos x 1 .
1)
2)
3)
4)
Questionario.
1.
2.
3.
6 x 2 y 5 10 0 .
4.
5.
6.
7.
8.
9.
sen x
f x x 2 1
nel punto P di ascissa .
2
G 56
Leggiamolo insieme
Problema 1
Il problema ha inizio con una semplice applicazione geometrica della
trigonometria; si genera una funzione razionale il cui studio
oggetto della seconda domanda; lo studio non presenta difficolt
significative, richiede solo un po' di attenzione nello studio del
segno della derivata seconda. La terza domanda propone un
problema di massimo, anch'esso non difficile; occorre per qualche
familiarit con le funzioni circolari. Il problema termina con il calcolo
di un'area, per il quale occorre calcolare una primitiva della funzione
razionale oggetto delle prime due domande.
Tutto il problema tratta l'espressione oggetto della prima domanda,
cosicch una sua errata determinazione avrebbe conseguenze
sull'intero svolgimento; va tuttavia riconosciuto che la risoluzione
della prima domanda non presenta effettive difficolt di concetto n
di calcolo.
Che cosa ripassare?
Le principali regole della trigonometria: teoremi sui triangoli
rettangoli, espressione dell'area di un triangolo, le "formule
parametriche" (per esprimere coseno e seno di un angolo in
funzione della tangente della met dell'angolo); risoluzione di
equazioni e disequazioni trigonometriche; uso della calcolatrice con
le funzioni circolari. Studio di funzioni: limiti, derivate; calcolo di
aree di figura piane mediante integrali. Integrazione di funzioni
razionali; divisione di polinomi. Logaritmi e loro propriet.
Problema 2
Tutto il problema tratta sotto vari punti di vista una funzione
trigonometrica. La prima domanda, la pi semplice, chiede di
ricavare l'espressione di tale funzione, descritta come primitiva di
una funzione assegnata; segue lo studio del grafico della funzione il
quale presenta qualche aspetto un po' delicato, in particolare nella
determinazione dei flessi. La terza e quarta domanda non
presentano difficolt particolari; quanto richiesto (rette tangenti alla
curva, calcolo di un'area con un integrale) si ottiene applicando
tecniche standard, che dovrebbero essere ben note ai candidati.
G 57
N
P
K
x
O
H A
figura 1
PH OK OP cos x 2 cos x
2
funzione di t tg x .
1 t2
sen x
2t
1 t2
1 t2
Queste, sostituite in (1), danno:
G 58
con x 2 k ,
k intero .
Area OMPN f t
(2)
1 t 2 2t
1 t2
4
4
1 2
1 t 2 2t
t 2
1 t 2 2t
1.
1 t2
La retta di equazione y 1 quindi asintoto orizzontale per il
grafico di f. Non ci sono altri asintoti, obliqui o verticali.
Pu inoltre essere utile calcolare f 0 1 (intersezione con l'asse y).
x 1 t 2
lim
1 e analogamente lim
x t 2
x
2 2t 1 t 2 2 t 1 t 2 2t
1 t2
2
t 2 2 t 1
1 t2
t 2 2 t 1 0 t 1 2 ,
si ha per il segno di f t quanto indicato nel seguente schema, con
le conseguenze ivi rappresentate per la crescenza e decrescenza di f.
----------- +++++++++++ -----------
f t
1 2
f t
1 2
f 1 2 2 ;
f 1 2 2 .
2t 2 1 t 2
2
t2 2t 1 2 1 t2 2t
1 t2
1 t 2 t 1 1 t 2 2 t t 2 2 t 1
4
1 t 2 4
4
t3 3t2 3t 1
1 t2
t 1 t 2 t 1 3 t t 1 t 1 t 2 4 t 1 .
Ancora, si ha
t2 4t 1 0 t 2 3
Il segno di f t si studia quindi come indicato nel seguente schema,
il quale mette pure in evidenza gli intervalli in cui f convessa e
quelli in cui concava.
G 60
t 1
------------------------------------ +++++++++++
t2 4 t 1
f t
2 3
2 3
f 2 3
y
1
1 2
2 3
y
1 2
1 t2 2 t
1 t2
t
1 2
1
1
2 3
y 1
1 2
figura 2
2
2
OMPN pertanto x
0 , tale che tg x 2 1. Ci significa che
x arctan
2
arctan
2 1
8
G 61
8
0 x
!.
2
figura 3
1
1
sen x
cos x!
2
2
2
sen x cos x
2 sen x !
4
G 62
2
viene
2.
1 t 2 2 2t
1 t2
1 t 2
1 t2
2 2t
1 t2
1
2 2t
1 t2
1 2
1 2
1 t 2 2t
2 2t
Area
dt
1
! dt
1 2
1 2
1 t2
1 t2
t 2 arctan t ln 1 t 2
t 1 2
t 1
2 2 ln 3 2 2 .
sen x 2 cos x 1 dx 2 sen x cos x sen x dx
sen 2 x cos x C
(osservando per il primo addendo che cos x la derivata di sen x ).
II
sen x 2 cos x 1 dx 2 sen x cos x sen x dx
cos 2 x cos x C
(osservando per il primo addendo che sen x la derivata di cos x).
III
sen x 2 cos x 1 dx 2 sen x cos x sen x dx
1
sen 2 x sen x dx cos 2 x cos x C .
2
Scelta ora una delle espressioni ottenute, determiniamo C in modo
che il valore della primitiva sia 0 quando x .
Attenzione! Il valore di C in generale diverso per ciascuna delle
espressioni ottenute della primitiva; quindi la scelta che decideremo
di fare vincolante; se si decide di cambiarla, va calcolato
nuovamente il valore di C.
L'espressione pi conveniente per le applicazioni richieste nelle
domande che seguono ci pare essere la III); procediamo quindi su
di essa. Se F x cos 2 x cos x C si ha, essendo cos 1,
IV
F 1 1 C C
cosicch per ottenere F 0 occorre che sia C 0. Dunque la
primitiva che si doveva calcolare
(1)
F x cos 2 x cos x .
1
2 1
2 cos x 1 .
4
4
Svolgendo il calcolo si nota comunque che quest'ultima espressione
identica a quella di (1). Infatti, mentre sono infinite le primitive di
una funzione data, unica la primitiva di una funzione data
(definita in un intervallo) che assume in un dato punto un valore
assegnato.
F x
2 2
Si ha F 0 F 2 2 , F 0, F F 3 0.
Studiamo il segno della funzione. F x cos x cos x 1 .
Il
fattore cos x 1 sempre 0, uguale a zero se e solo se cos x 1
cio (in 0 , 2 ) se e solo se x . Il segno di F x determinato
dal fattore cos x, ed quindi distribuito come segue:
----------- +++++++++++ +++++++++++ ----------
2
3
2
2
La derivata di F x
F x 2 cos x sen x sen x sen x 2 cos x 1 .
Non occorreva in effetti il calcolo esplicito della derivata: F x
stata ottenuta come una primitiva di sen x 2 cos x 1 ; dunque era
gi noto che quest'ultima l'espressione di F x .
In 0 , 2 sen x 0 se e solo se 0 x , e 2 cos x 1 0 se e solo
se cos x 1 , cio se 0 x 2 oppure 4 x 2 . Il segno di
2
sen x
++++++++++++++++++++++++ ------------------------
2 cos x 1
F x
4
3
2
(2)
1 33
8
1 33
8
figura 4
G 66
8
cos x 1 33 . Entrambi i valori
8
1 33
stanno tra 1 e 1; quindi
8
2
2
2
3
2 4
3
2
3
2
x
2
figura 5
cio
x 2 X
y Y
G 67
cio
x X
y Y
2 2
2
2
F 1, F 3 1 e quindi:
2
retta tangente a g in B 3 , 0 :
2
retta tangente a g in A , 0 :
2
3
y x
.
2
y x
B
2
3
2
2
biamo dunque C , .
Altrimenti le coordinate
figura 6
di C si possono ricavare
con calcoli assai semplici risolvendo il sistema formato dalle
equazioni delle due tangenti.
La figura 6 mostra ancora la curva g, con le due rette tangenti e i
punti A, B, C e mette in evidenza la regione piana la cui area viene
richiesta nella domanda 4.
Domanda 4): Calcolo dell'area.
L'area si calcola facilmente mediante un integrale (cfr.5.30), anzi
due, dato che la figura delimitata superiormente da due diverse
2
3
3
2
x
F x dx .
Area x F x dx
2
2
2
1
2 x 1 cos 2 x cos x dx (cfr.4.25) =
2 2
2
x
1
1 2
x 2 x x sen 2 x 2 sen x "
2 8 .
2
4
x
G 69
Area
1 2
2 8 .
4
Questionario
Quesito 1
Semplice problema di geometria analitica, richiede soltanto l'applicazione di una formula
(distanza di un punto da una retta) reperibile in tutti i manuali.
y
6 0 2 3 10 5 10
36 4
3 10
3 x y 3 10 0
11 10
11
.
2
2 10
Quesito 2
Un problema di geometria solida da risolvere con
metodi trigonometrici; successivamente un
problema di minimo, il quale conduce alla
risoluzione di un'equazione trigonometrica.
Quantunque non vi siano difficolt di particolare
rilievo, risulta complessivamente impegnativo.
6 x 2 y 5 10 0
figura 7
G 70
OB
BH CH cot x r cot x
e conseguentemente
r
r cot x ;
sen x
Sostituendo ora in (1) abbiamo
OH OB BH
AH r
r
r cot x .
sen x
1
1
1
2
cot x .
Volume r 3 1
cot x cot x r 3 1
sen x
3
sen x 3
r3
cos x 2 1
V x r 3
2 3 cos x .
!
sen 2 x 3 sen 2 x
3 sen 2 x
Il fattore esterno alla parentesi positivo
per qualunque x; V x 0 se e solo se
(2)
2
3
3
figura 9
G 71
KC OH OK tan
infine
x
x
r tan
;
2
2
x
AH AO OH r 1 tan
.
2 !
Si ottiene in questo modo da (1) per il volume del solido l'espressione
x 1
cot x! .
V x r 3 1 tan
2 3
Questa espressione meno comoda di quella ottenuta prima, per
quanto riguarda il calcolo della derivata. Si ottiene infatti
V x r 3
(3)
1
1
.
2 cos 2 x
3 sen 2 x !
2
3 3 cos 2 x 1 cos x
3 sen 2 x 1 cos x
r3
3 cos 2 x cos x 2
3 sen 2 x 1 cos x
lim x 1 x 2 2 x 2
x
G 72
lim
x 1
x
lim
x2 2 x 2 x 1 x2 2 x 2
x 1
x2 2 x 1 x2 2 x 2
x
x 1 x2 2 x 2
x2 2 x 2
4x 1
lim
x x 1 x 1 2 2
x x2
4 1
lim
x 1 1 1 2 2
x
x x2
4
2.
2
x2 2 x 2
!.
x
x
x 1
lim
x
x
x2 2 x 2 x 1 x2 2 x 2
x 1 x2 2 x 2
G 73
lim
x
y x 1 x2 2 x 2
lim
x2 2 x 1 x2 2 x 2
x 1 x2 2 x 2
1
x x 1 x 1 2 2
x x2
y 2 x
y2
x
figura 11
0.
Quesito 4
Facile calcolo di limite, per il quale pu essere applicata la regola di de l'Hpital oppure
un procedimento elementare basato sulle identit trigonometriche con cui si elimina
l'indeterminazione grazie ad una semplificazione algebrica.
cos x 4 cos 2 x
3.
cos x
x 0
Abbiamo applicato per due volte la regola di de l'Hpital perch
dopo la prima derivazione di numeratore e denominatore
H
lim
cos x cos 2 x
cos x 2 cos 2 x 1
lim
;
lim
1 cos x
1 cos x
x 0
x 0
poich il trinomio 2 t 2 t 1 si fattorizza in 1 t 2 t 1 il nostro
limite si sviluppa come segue:
G 74
lim
1 cos x 2 cos x 1
1 cos x
x 0
lim 2 cos x 1 3 .
x 0
Quesito 5
Il quesito richiede il calcolo di un integrale, il quale risulta svolgendo i calcoli assai pi
semplice di quanto si potrebbe temere.
0 ln x
2x
1
dx
2 1 x2 !
1 x2 x
x
1 x2
x ln x 1 x 2 x
dx x ln x 1 x 2
dx
x 1 x2
1 x2
x ln x
1
1
2
2
2 2 x dx x ln x
1 x 1 x
e quindi
2
x ln x 1 x 2 1 x 2
x 1
x 0
1 x2 1 x2
ln 1 2 2 1 .
Quesito 6
Un semplice esercizio di geometria dello spazio, in cui l'unica difficolt consiste
nell'interpretazione del testo, scritto con un linguaggio quanto meno inusuale.
r 2 2
2 r h 2 r 2 r h .
12r 2
3
!.
r 1
2
4
I limiti per h sono 0 h 2 r ; entrambe le soluzioni sono accettabili,
tuttavia esse rappresentano in sostanza la stessa situazione
Quesito 7
Il quesito propone un problema ricorrente da qualche anno in quasi tutte le prove
dell'esame di Stato: calcolare il volume di un solido conoscendo le sue sezioni con piani
perpendicolari a una data direzione; anzi, nel presente quesito il testo non precisa
neppure che le sezioni di cui si parla sono quelle con piani perpendicolari all'asse x,
precisazione che va comunque sottintesa.
3
AB allora l'altezza AH 2 e l'area
del triangolo 1 3 2 3 ; l'area del2
4
2
l'esagono sei volte l'area del triangolo,
x
e 2 x 1 e
cio 3 2 3 . Ora abbiamo
figura 13
2
2
3
quindi l'area dell'esagono
3 e x x 1 , e il volume del solido
2
1
3 1 x
3
2
2
x
3 e x 1 dx
3 e x 1 dx .
(1) Volume
2 0
0 2
Calcoliamo una primitiva della funzione integranda. Occorrono due
integrazioni per parti (cfr.5.27).
x
x
2
2
x
e x 1 dx e x 1 2 e x 1 dx
G 76
2
2
e x x 1 2 e x x 1 e x dx ! e x x 1 2 e x x 1 2 e x
ex x2 2 x 1 2 x 2 2
ex x2 1 .
Volume
Quesito 8
Interessante problema di geometria solida, anche se abbastanza inconsueto. Si risolve
con considerazioni geometriche piuttosto semplici; pu tuttavia mettere in difficolt
nella impostazione iniziale.
H
K
B
che una mediafigura 14
na, e H , che
fra l'altro il baricentro di ABC, la divide in due parti CH,
HK con HK 1 CH . Allora
2
figura 15
HK 1 CK 3 .
3
6
Infine osserviamo il triangolo VKC (figura
16) e in particolare il triangolo rettangolo
KHV. La sua ipotenusa VK l'apotema a
G 77
H
3
6
figura 16
Quesito 9
Il quesito chiede di scrivere l'equazione della retta tangente in un punto ad una curva;
si tratta semplicemente di applicare una formula specifica. L'unica difficolt si pu
incontrare nel necessario calcolo della derivata.
(1)
x
f
2
2
2
2
Abbiamo immediatamente f 1. Ora ci serve la derivata di
2
f x x 2 1
sen x
2
e ln x 1
sen x
2
e sen x ln x 1
e quindi
2
2x
f x e sen x ln x 1 cos x ln x 2 1 sen x
!
x 2 1
x2 1
e quindi
G 78
2
1! 2
f
.
2
4
1
4
2
2 abbiamo
cio
f
2
1.
y x
4
Quesito 10
Si deve descrivere un insieme di punti rappresentato in forma parametrica.
x, y ;
y x, x 1 .
figura 17
trica di P 1 t 2 , 1 t 2 rappresenta "doppiamente" la semiretta, nel senso che ogni punto, tranne (1,1), corrisponde a due valori di t, uno opposto dell'altro; ci comunque non
cambia l'insieme di punti descritto.
G 79
Problema 1.
Siano dati un cerchio di raggio r ed una sua corda AB uguale al lato
del quadrato in esso inscritto.
1)
PA PB
AB
.
e lo si esprima in funzione di x tg PAB
2)
3)
4)
Problema 2.
Si consideri la funzione
y a sen 2 x b sen x c
G 80
1)
6
3)
4)
Questionario.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
G 81
9.
1
log x
et
t2
dt
2
10. Tenuto conto che
6 0
dx si calcoli un'approssimazione di
1
x2
Leggiamolo insieme
Problema 1
Il problema inizia con tradizionale quanto semplice esercizio di
trigonometria applicata a un problema geometrico; continua con
alcune applicazioni, anch'esse standard, delle tecniche di Analisi
matematica: lo studio del grafico di una funzione razionale, la
tangente al grafico in un suo punto, un'area da calcolare tramite
integrale. Il problema complessivamente non difficile; i calcoli
sono a volte un po' laboriosi, ma non eccessivamente. Va tuttavia
segnalato che le domande sono tutte fra loro concatenate, ossia
ciascuna tratta i risultati delle precedenti; ci mette in seria difficolt
chi non riesce a risolvere una parte del problema, rendendo
impossibile la prosecuzione dello svolgimento; anche un eventuale
errore di calcolo si trascina in tutto lo svolgimento da l in poi.
Che cosa ripassare?
Applicazione della trigonometria alla geometria; il Teorema della
corda. Studio di funzioni e argomenti correlati; rette tangenti al
grafico di una funzione. Calcolo di aree per mezzo di integrali.
Integrazione di funzioni razionali; divisione fra polinomi.
Problema 2
Un problema interamente di analisi matematica, articolato in vari
punti ma sempre rivolto allo studio di una funzione trigonometrica
assegnata. Si inizia calcolando i coefficienti dell'espressione di f x ;
segue il classico studio del grafico, che presenta qualche difficolt
tecnica soltanto nella trattazione della derivata seconda. Le ultime
due domande vertono in sostanza sul calcolo di una primitiva di f,
che subito si utilizza per calcolare due aree; infine si deve scrivere
G 82
4
3
4
misura 3
. I limiti entro i quali pu
4
!
AB 2 r sen' ) r 2 ;
4"
PB 2 r sen ;
3
!
PA 2 r sen'
) .
"
4
G 83
PA PB
AB
2 r2
cos 2 sen 2
perch cos 2 sen 2 1; ora dividiamo numeratore e denominatore per cos 2 , supponendo cos 0: otteniamo l'espressione
3 tg 2 2 tg 1
1 tg 2
che la stessa ottenuta sopra.
Questa l'espressione di PA PB
prescrive il testo, x tg , si ottiene
(1)
f x
AB
3 x2 2 x 1
.
1 x2
Questa espressione attiene alla questione geometrica se
x
,
1
0 , , essendo quest'ultimo l'insieme dei valori che
4 2
tg assume se 0 , 3
.
G 84
3 x2 2 x 1
3 x2 2 x 1
lim
3.
x
1 x2
1 x2
La retta y 3 asintoto orizzontale per il grafico g di f sia per
x
, sia per x . Osserviamo che 3 il valore assunto
x
dall'espressione PA PB
La derivata di f
2
AB in funzione di a, quando .
2
f x 2
x2 2 x 1
1 x 2 2
il cui segno varia nel modo descritto dal seguente schema, il quale
indica pure gli intervalli in cui f crescente e quelli in cui
decrescente.
f tx
f tx
1 2
I valori x 1
2 e x 1 2 sono rispettivamente punto di minimo
relativo e punto di massimo relativo per f. I corrispondenti valori
della funzione si ottengono con qualche calcolo sostituendo i valori
di x nell'espressione di f x ; risulta
f 1
2 2
2 ;
f 1 2 2 2 .
x3
3 x2
3 x 1
1 x2
4
x 1 x 2
4 x 1
1 x2
G 85
Osservato che x 2
4 x 1 0 x 2 3 , il segno di f x si
studia come indicato nel seguente schema, il quale mette pure in
evidenza gli intervalli in cui f convessa e quelli in cui concava.
x 1
----------- +++++++++++++++++++++++++++++++++++
x2
4 x 1
f x
2
1
2 3
f f x
I valori
1, 2
3 , 2 3 sono punti di flesso per f. Con qualche
calcolo si ricavano le rispettive ordinate, sostituendo i valori di x
nell'espressione di f x :
f 2
3 5
3 ,
f
1 1 ,
f 2 3 5 3 .
3 x2 2 x 1
1 x2
1
x
1
2
3
1
2
1 2
2 3
figura 2
y x2
Domanda 4):
Calcolo dell'area.
La parte di piano in oggetto quella delimitata
sotto dalla curva g, tra i
punti C e M, e sopra dalle
due rette tangenti a g in
C e M. Poich M il punto del grafico corrispondente al massimo di f, la
retta tangente a g in M
parallela all'asse x; ha
quindi equazione
2 2
C
x
0
1 2
figura 3
y 2 2
2 , 2 2 .
G 87
Area
1
1 2
(1)
2 2
f x dx .
x 2
f x dx
2
Per il calcolo effettivo occorre una primitiva di f. Bisogna
innanzitutto effettuare la divisione per scrivere la frazione sotto
forma di
Resto
Quoziente
.
Denominatore
Ci si pu realizzare eseguendo formalmente la divisione, ma anche
in modo pi semplice:
3 x2 2 x 1
1 x2
3 3 x 2
3 2 x 1
3
1 x2
2x
2
1 x2
e quindi
2 x
2!
(2) f x dx ' 3
) dx 3 x ln 1 x 2
2 arctan x
2
1 x "
Calcoliamo ora i due integrali di (1): il primo
1
x 2
1
x 2
f x dx ( x 2
x
ln1 x 2 2 arctan x *
2
x 1
3
3!
2
ln ' ) 2 arctan 2
,
2
2"
2
tenendo conto delle propriet dei logaritmi e del fatto che
1 2
2
2 2
f x dx
2
1 x
ln 1 x 2 2 arctan x
x 1 2
x 2
4 2 2! 3
)
2 arctan 2 .
2
1
ln '
" 4
3
tenendo conto ancora delle propriet dei logaritmi e del fatto che
ln 2 2
2
4
Secondo modo. L'area della figura in oggetto si pu calcolare come
differenza fra l'area del trapezio CBMD e l'area compresa fra la
retta y 3 e la curva g. In questo modo sufficiente calcolare un
solo integrale anzich due.
L'area compresa fra la retta y 3 e la curva g vale (cfr.5.30)
Area
1 2
1
f x
3 dx 3 x ln 1 x 2
2 arctan x
3 x
x 1 2
x 1
ln 2 2
4
arctan1 .
4
L'area del trapezio CBMD
1
1
1
CB DM BM
2 1 2
1 .
2
2
2
L'area che ci serve e la differenza fra quest'ultimo valore e il
precedente, cio
1
ln 2 2 .
2
4
Naturalmente il risultato lo stesso ottenuto nel "primo modo".
Terzo modo. L'area della parte di piano delimitata dal grafico di tre
funzioni si pu ottenere integrando ciascuna delle tre funzioni in
opportuni intervalli, seguendo la regola di "percorrere il contorno in
senso orario"; ci nel nostro caso d luogo a:
2 1
1
3 x2 2 x 1
2 2 dx
dx .
x 2 dx
2
2 1 1 x 2
Lasciamo al lettore lo svolgimento dei calcoli; naturalmente il
risultato dovr coincidere con quello ottenuto con gli altri
procedimenti.
Area
1
G 89
f 0 2 ;
!
0;
6"
f
3
!
3
6"
2
f x 2 sen 2 x
5 sen x 2
6
G 90
1
5
x oppure x
.
2
6
6
seconda verificata se 0 x
1
2
6
6
5
x 2 (figura 4). In
oppure
6
f x 0.
La derivata di f
figura 4
f x 4 sen x cos x
5 cos x
cos x 5
4 sen x
f x
f
3
2
2
2
massimo assoluto di f.
Infine calcoliamo la derivata seconda di f.
f x sen x 5
4 sen x 4 cos 2 x
5 sen x
4 sen 2 x 4
4 sen 2 x
8 sen 2 x 5 sen x 4 .
G 91
Risulta
f x 0 sen x 5 3 17 e f x 0 5
3 17 sen x 5 3 17 .
16
16
16
16
il valore di arcsen 5
3 17 un numero negativo compreso tra
16
e 0; indichiamolo con
; sar allora arcsen
5 3 17 . I valori
16
0 x
oppure
2
x 2 .
5 3 17
16
arcsen
5 3 17 !"
16
arcsen 5
3 17 !"
16
5
3 17
16
arcsen
5 3 17 !"
16
2
figura 5
2
2
e 2
sono punti di flesso per f. Entrambi i flessi hanno la
stessa ordinata, perch sen sen 2
5
3 17 e quindi,
16
sostituendo in (1) abbiamo
2
5
3 17 !
5
3 17
117 45 17
)
5
f f 2
2 '
2
.
64
16 "
16
Il calcolo, invero un po' noioso, di questo valore non in effetti
essenziale per una buona realizzazione del grafico della funzione.
Per una realizzazione abbastanza precisa del grafico invece
opportuno collocare con buona approssimazione le ascisse dei flessi.
circa
6
2
5
6
x
3
2
2
2
figura 6
G 93
e
(2)
2
f x dx
f x
2 dx.
0
Per il loro calcolo occorre una primitiva di f; la sola parte non
immediata il calcolo di una primitiva di sen 2 x. Il procedimento
pi semplice consiste nell'applicare la formula di bisezione per il seno
(cfr.4.24 oppure 4.38). In questo modo si ha
1
1
1
! 1
2
sen x dx 2 1
cos 2 x dx 2 x
2 sen 2 x" 2 x
sen x cos x
e quindi
2
f x dx 2 sen x
5 sen x 2 dx x
sen x cos x 5 cos x 2 x
3 x
sen x cos x 5 cos x .
x
2
f x dx
x sen x cos x
5 cos xx0 10
;
0
2
f x
2 dx
x 2
x
sen x cos x 5 cos xx
10 .
1
2 sen 2 x dx x
sen x cos x e quindi sen 2 x dx x
sen x cos x .
2
G 94
F x 3 x
sen x cos x 5 cos x C
5C 6C 1
Questionario
Quesito 1
Un esercizio classico su continuit e derivabilit di una funzione definita per casi; non
difficile, ma pu dare luogo a calcoli un po' laboriosi.
lim f x
x0
x0
lim a x b b f 0 ;
x0
per il calcolo del limite da destra, che presenta la forma indeterminata 0 , si pu applicare la regola di de l'Hpital o, meglio, osservare
0
che si tratta di un limite notevole, il cui valore 1. Comunque:
G 95
ex
1 H
ex
lim f x lim
lim
1.
x 0 1
x0
x 0 x
Deve quindi essere b 1. Con questa scelta di b la funzione f
continua in 0 qualunque sia a; ora dobbiamo determinare a in modo
che sia anche derivabile. Ci avviene se esistono in 0 la derivata
destra e la derivata sinistra di f, e sono uguali.
Per ogni x 0 f x a, quindi la derivata sinistra di f in 0
f
0 a .
La derivata destra comporta qualche calcolo in pi. Anzich
calcolare l'espressione della derivata per x 0 e poi calcolare il limite
di essa per x 0 , possiamo fare uso del rapporto incrementale,
cio della definizione di derivata:
e x
1
1
f x
f 0
ex
1
x
f 0 lim
.
lim x
lim
x
0
x
x 0
x 0
x 0
x2
Questo limite presenta la forma indeterminata 0 ; per calcolarlo
0
applichiamo (per due volte) la regola di de l'Hpital:
ex
1
x H
ex
1 H
ex
1
lim
lim
2
x0 2
x0 2 x
x0
x2
(la seconda applicazione della regola di de l'Hpital non occorre, se
lim
x
si tiene nuovamente conto del limite notevole lim e
1 1). Affin-
x0 x
ch f sia derivabile in 0 occorre quindi che sia a 1 , oltre che b 1.
2
per x 0
f x
x e x
e x 1;
ex x
ex
1
x2
x2
ora dobbiamo calcolare il limite per x 0 di quanto ottenuto:
x ex
ex 1 H
ex x ex
ex
ex 1
lim f x lim
lim
lim
2x
2
x 0
x0 2
x0
x 0
x2
come avevamo ricavato con l'altro metodo.
Quesito 2
Il quesito si presenta come problema di calcolo delle probabilit; in effetti si tratta
semplicemente di calcolare l'area di una zona sferica. Per ottenere il risultato pure
necessario un uso appropriato della calcolatrice.
G 96
figura 7
Ora (figura 8) CN ON
OC R
R sen
OBC
perch angoli alterni interni per le rette AO e BC
( AOB
tagliate dalla trasversale OB) e quindi
Area calotta sferica 2 R R
R sen
2 R 2 1
sen
cosicch
B
A
C
O
2 R 2 sen
La probabilit richiesta dunque
p
2 R 2 sen
4 R2
1
sen .
2
figura 8
1
(1) e
x dx e x dx .
2 0
0
Svolgiamo i calcoli:
x1
y e
x
x 1
1
1
x
dx (
e
x *
e
0
x0
1
1
e
;
x
0
figura 9
x 1
1
1
1 x
x
e
dx
e
e
1 .
(
*
0
x0
Sostituendo in (1) otteniamo
1
1 1
1
e
e
1 ;
2
Moltiplicando entrambi i membri per 2 (fattore certamente 0) e
svolgendo i calcoli si trova
2
2 e
e
1 ;
G 98
e
3 2 e
0 ;
(2)
t2
3t 2 0
la quale ha le soluzioni t 1, t 2 . Le soluzioni di (2) sono quindi i
valori di l per i quali e 1 oppure e 2, quindi 0 oppure
ln 2. La soluzione 0 non accettabile perch il testo
prescrive 0 (e in tutto il procedimento risolutivo ci siamo avvalsi
in maniera essenziale di questa ipotesi); l'unica soluzione del nostro
problema quindi ln 2. Le due funzioni esponenziali
soddisfacenti al requisito imposto sono quindi
x
f x e ln 2 x e ln 2 2 x
x 2
x .
g x e
ln 2 x e ln 2
Quesito 4
Un semplice problema di calcolo delle probabilit, risolubile in modo immediato
applicando l'apposita formula (di Bernoulli).
1!
8 1!
1
P 4 successi in 8 prove 4!
" 2"
2"
8
4
8!
1
5678 1
35
0 , 2734 .
4 ! 4 ! 2 8
4 3 2 28
128
Quesito 5
Si deve provare esistenza e unicit della soluzione positiva di un'equazione e calcolarne
un valore approssimato; si tratta di un esercizio tipico di applicazione del Teorema degli
zeri e successiva realizzazione di un metodo iterativo per l'approssimazione della
soluzione.
Si ha f 0 0 ;
f x
e x 3
x e x 2
x e x .
G 99
La funzione assume il
y
4
suo massimo assoluto
per x 2; questo vale
2
2
x
f 2 e
3 0 ; f per
z
-1
1
2
3
x 2 strettamente -2
-2
decrescente, e per x
sufficientemente gran-4
de i valori di f x sono
-6
y 3
x e x
3
negativi; per esempio
-8
f 3
3 0 . La funfigura 10
zione f, continua in tutto
il suo dominio, ha valore positivo in x 2, negativo in x 3; per il
Teorema degli zeri esiste fra 2 e 3 almeno un punto z in cui f z 0.
Questo unico, perch nell'intervallo 2 , 3 f strettamente
decrescente.
Non ci sono altri valori di x 0 in cui f x 0; infatti:
1) f 0 0 e, tra 0 e 2, f strettamente crescente, quindi f x 0
per ogni x compreso tra 0 e 2;
2) f 3 0 e, per x 3, f strettamente decrescente; quindi
f x 0 per ogni x maggiore di 3.
Approssimazione della soluzione z 0 dell'equazione f x 0.
La tecnica pi rapida per ottenere una buona approssimazione di z
l'applicazione del metodo delle tangenti (un'applicazione di questo
metodo si trova anche nella risoluzione della domanda 2, problema
2, sessione ordinaria 2007-2008 per corsi sperimentali).
Nell'intervallo 2 , 3 f decrescente e concava ; infatti la derivata
seconda f x
e x 2
x e x 1
x e x , negativa per ogni
x 1. Il metodo delle tangenti ha quindi inizio in x0 3 e mediante
la regola di iterazione
(1)
f xn
3
x n e xn
3
x n1 x n
xn
f x n
2
x n e xn
an
bn
2
3
2, 5
3
2 , 75
3
2 , 75
2 , 875
2 , 8125 2 , 875
2 , 8125 2 , 84375
2 , 8125 2 , 82813
2 , 82031 2 , 82813
mn
f mn b n
a n
2, 5
1
2 , 75
0, 5
2 , 875
0 , 25
2 , 8125
0 , 125
2 , 84375
0 , 0625
2 , 82813
0 , 03125
2 , 82031
0, 015625
0, 007813
Quesito 6
Un problema di geometria solida: si devono determinare i volumi del cono equilatero e
del cilindro equilatero inscritti in una data sfera.
figura 11
cilindro (cfr.2.53)
2
2
1
!
Volume cilindro BH BC R 2 R 2 R3
"
2
2
Adesso calcoliamo il volume del cono equilatero inscritto nella sfera.
Sia EFG il triangolo equilatero sezione
G
del cono (di cui G il vertice) con un
piano contenente l'altezza GK (figura
12).
Per il Teorema della corda
(cfr.4.48)
O
2 R sen ! R 3
EF 2 R sen EGF
3"
2
KF 1 EF R 3 .
2
2
L'altezza del triangolo equilatero (e del
cono)
figura 12
3
3
!
GK KF tan KFG
KF tan
R
3 R.
2
2
3"
(ci sono vari modi oltre a questo per calcolare GK : per esempio,
utilizzare il fatto che il triangolo rettangolo KFG ha gli angoli acuti di
G 102
3
1
1 1
2
! 3
Volume cono KF GK R 3 R R 3 .
" 2
8
3
3
2
Infine, il volume di una sfera di raggio R (cfr.2.64)
4
Volume sfera R 3
3
Non resta che verificare la relazione affermata dal testo del
problema. Essa equivale a:
Volume cilindro .
Ebbene, risulta
3
4
1
R 3 R 3 2 R 6 ;
8
3
2
2!
)
' R3
2 "
1 2 6
R .
2
L'uguaglianza soddisfatta.
Quesito 7
Un esercizio tradizionale sul calcolo di un integrale, un po' laborioso nei calcoli.
2 x
1
2
2
dx
arccos 1
x dx x arccos 1
x
x
2
2
2 1
x
1
1
x
x2
x
x arccos 1
x 2
dx x arccos 1
x 2
dx .
x2 1
x2
1
x2
x2 x.
1
1
2
2
2
2
2 x dx
arccos 1
x dx x arccos 1
x 2 1
x
x arccos
1
1
x2
1
x2
1 1
2
x arccos 1
x 2 1
x 2 .
1 1
2
per 0 x 1 , arccos 1
x 2 arcsen x .
1
x 2 . positivo
1
cos 2
1
1
x2
x2 x
2
arccos 1
x dx arcsen x dx x arcsen x
x
1
x2
dx
x arcsen x 1
x 2
(il calcolo dettagliato di
Quesito 8
Un bel problema di massimo, non banale, risolubile con applicazione della trigonometria
e delle derivate, oppure per via sintetica.
Soluzione sintetica.
Fissato un angolo g minore dell'angolo piatto, il luogo dei punti C
un arco di circonferenza
del semipiano x 0 per i quali ACB
passante per A e B, detto arco capace dell'angolo g. I punti C dell'asse
, se ce ne sono, si trovano intersecando tale
x per i quali ACB
arco con l'asse x; il raggio dell'arco deve quindi essere abbastanza
G 104
DE
AD
AE
25 9
2.
4 4
Il punto C richiesto C 2 , 0 .
Soluzione trigonometrica.
Sia C x, 0 un punto del semiasse x positivo; desideriamo esprimere in funzione di x la misura
. Tale andell'angolo ACB
y
B
1 A
C
x
figura 14
4
3x
tan
tan
tan tan
x x x
1 tan tan 1 4 1 1 4
x2 4
2
x x
3x !
x arctan'
).
x2 4"
Per stabilire il valore di x 0 per il quale x massimo calcoliamo
la derivata di x e studiamo il suo segno:
x
3 x 2 12
.
2
2
2
!
x 4
1 23 x
"
x 4
I due denominatori sono positivi per qualunque valore di x; il segno
di x concorde con il segno di
3 x 2 12 ; ora si ha
3 x 2 12 0 x 2 4
2 x 2 .
Tenendo presente la limitazione x 0, abbiamo che x crescente
se 0 x 2 , decrescente se x 2. Il massimo di x assunto
4
x
arctan
tan
OA 1
OC x
arctan
1!
x"
1!
4!
.
arctan
x"
x"
42
1
x2
3 x 2 12
4
1
x
;
x
16
1
2
2
2
2
1 2 1 2 x 16 x 1 x 16 x 1
x
x
a gt dt
(funzione
(1)
Si ha f e
1
(2)
ln e
et
t2
G x g t dt
1
1
et
t2
dt ;
h x ln x
si ha
ln x
et
f x
dt G h x
1
t2
e quindi per C) (derivata di funzione composta)
(3)
f x G h x h x .
ex
x2
G 107
h x
1
1
1
.
2 ln x x
2 x ln x
f x
e quindi
e ln x
1
3
2
ln x 2 x ln x
2 x ln x 2
e
1
2e
2
f e
1
x
e .
2
Quesito 10
Si deve fornire un'approssimazione di un integrale definito applicando un metodo
d'integrazione numerica. Problemi dello stesso tipo sono stati proposti nel Problema 1,
domanda 4, Sessione ordinaria 2007-2008 per corsi sperimentali, nel Problema 2,
domanda 3, Sessione ordinaria 2006-2007 per corsi sperimentali e nel Quesito 10 del
Questionario, Sessione ordinaria 2005-2006 per corsi sperimentali.
1
2
1
Il risultato che il testo ricorda,
dx , si dimostra elemen
6
0 1
x2
1
x
2
1
dx arcsen xx02
0 . La valutarmente, essendo
6
6
0 1
x2
tazione di per mezzo del calcolo approssimato di questo integrale
ha come motivo di interesse la stima di un numero trascendente mediante valori di una funzione algebrica (quella che figura all'interno
dell'integrale).
Quantunque il testo non ne faccia esplicita richiesta, opportuno
fornire oltre all'approssimazione dell'integrale una misura della precisione del valore ottenuto. Sia per il calcolo approssimato dell'integrale, sia per quest'ultimo scopo vi sono diversi metodi; ricordiamo
il metodo dei rettangoli, il metodo dei trapezi e il metodo di CavalieriSimpson. Una rassegna teorica abbastanza dettagliata su questi
metodi di integrazione stata data nella risoluzione dei problemi e
quesiti citati sopra (particolarmente nel tema del 2006) e si pu
trovare in vari manuali sull'argomento; qui ci limitiamo a ricordare
ed applicare le opportune formule
Poich la richiesta di calcolare un'approssimazione di , ci
G 108
2
6
occuperemo dell'integrale
dx. Qui applichiamo il metodo dei
0 1
x2
trapezi. Fissato un numero intero positivo n dividiamo l'intervallo di
2
b
a
n
0 k n .
b
!
b
a f a f b n
1
f x k )
f x dx n '
2
a
"
k 1
(2)
Sn
f x dx
a
b
a 3
max f x
12 n 2 x a , b
6 , che sono
1
x2
prima e seconda di f x
f x
6x
3
2
x 2
1
f x
6 12 x 2
5
2
2
x
1
2
1
x 0, 2
32
1!
f x f ' )
.
2"
3
G 109
1
2
32
0 , 012 .
12 4 2 3
Il metodo di Simpson, per la descrizione del quale rimandiamo al
Quesito 10 del 2006, con una complessit di calcoli paragonabile con
quella del metodo dei trapezi, fornisce risultati molto migliori: per
esempio, applicato al nostro caso con n 4 (indichiamo soltanto il
risultato) d
3 , 1417
valore assai pi preciso di quello fornito per n 4 dal metodo dei
trapezi.
3 , 14758
G 110
6
2
5
6
x
3
2
2
2
G 111