Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Presentazione Filosofia Di Pascal
Presentazione Filosofia Di Pascal
Chateaubriand riassunse così la sua biografia : "Ci fu un uomo che a 12 anni, con aste
e cerchi, creò la matematica; che a 16 compose il più dotto trattato sulle coniche
dall’antichità in poi; che a 19 condensò in una macchina una scienza che è dell’intelletto;
che a 23 anni dimostrò i fenomeni del peso dell’aria ed eliminò uno dei grandi errori della
fisica antica; che nell’età in cui gli altri cominciano appena a vivere, avendo già percorso
tutto l’itinerario delle scienze umane, si accorge della loro vanità e volse la mente alla
religione;[…] che infine, nei brevi intervalli concessigli dal male, risolse quasi
distrattamente uno dei maggiori problemi della geometria e scrisse dei pensieri che
hanno sia del divino che dell’umano. Il nome di questo genio portentoso è B. Pascal".
BIOGRAFIA - SCIENZA
1639: (16 anni Trattato sulle sezioni coniche): teoremi-base
della teoria delle coniche, definito uno dei più brillanti lavori
di geometria dal tempo dei greci;
1641: (18 anni) progettò e costruì circa cinquanta esemplari
di un calcolatore meccanico, detto Pascalina, capace di
eseguire addizioni e sottrazioni;
1650: Triangolo o teorema di Pascal, di cui fece uso negli
studi sul calcolo delle probabilità. Qui un video che mostra la
pascalina e i suo funzionamento
dimostrò l’esistenza del vuoto e chiarì il concetto di
pressione (la cui unità di misura porta il suo nome) confutando
sia la fisica di Aristotele che quella di Cartesio che ne
negavano l'esistenza;
Invenzioni: Pressa idraulica e siringa;
Principio di Pascal: basandosi sugli esperimenti intorno al vuoto formula il principio che prende
il suo nome e secondo cui la pressione esercitata in un punto qualunque di un liquido
incomprimibile, si trasmette inalterata in tutti gli altri punti di tale liquido.
1654: prendendo spunto dai giochi d'azzardo si interessa di probabilità compone un saggio sulla
teoria della probabilità ponendo le basi del moderno concetto matematico di probabilità.
1658: nel corso di una notte scopre alcune proprietà della cicloide
Teorema di Pascal Triangolo di Pascal
“Il Dio dei Cristiani non è un Dio semplicemente autore delle verità geometriche e
dell'ordine degli elementi, come la pensavano i pagani e gli Epicurei. [...] il Dio dei
Cristiani è un Dio di amore e di consolazione, è un Dio che riempie l'anima e il cuore
di cui Egli s'è impossessato, è un Dio che fa internamente sentire a ognuno la propria
miseria e la Sua misericordia infinita, che si unisce con l'intimo della loro anima, che la
inonda di umiltà, di gioia, di confidenza, di amore, che li rende incapaci d'avere altro
fine che Lui stesso. [...]”
1. Tesi Pascal: anche in campo morale gli uomini non sono stati in grado di determinare dei valori
assoluti (il bene, il giusto, ecc.) capace di fondare un’etica universale e immutabile
1.1. la Ragione non è in grado di fissare regole di comportamento universali e immutabili
1.2. nel campo del comportamento domina il relativismo
1.3. anche i filosofi non sono riusciti a dare una definizione univoca del bene e degli altri valori
“non si vede nulla di giusto o di ingiusto che non muti qualità con il mutare del clima ;
tre gradi di latitudine sovvertono tutta la giurisprudenza, un meridiano decide della
verità; nel giro di pochi anni le leggi fondamentali cambiano; il diritto ha le sue epoche
[…]. Singolare giustizia, che ha per confine un fiume! Verità al di qua dei Pirenei,
errore al di là […]. Il furto, l’incesto, l’uccisione dei figli o dei padri, tutto ha trovato
posto tra le azioni virtuose. Si può dar cosa più spassevole di questa: che uomo abbia il
diritto di ammazzarmi solo perché abita sull’altra riva del fiume e il suo sovrano è in
lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui?” (294)
2. Relativismo: Pascal utilizza il relativismo non per giustificare la libertà dei costumi e degli usi
rispetto alla tradizione, ma per dimostrare i limiti della ragione umana nel definire regole
enorme assolute e quindi la necessitò di ricorrere alla fede.
Il
realismo tragico
cui la filosofia conduce porta a
cercare gemendo
quel
deus absconditus
che si rivela con la
fede
H. LA "SCOMMESSA" SU DIO
1. La scommessa: scommettere sulla esistenza o non esistenza di Dio
1.1. vivere come se dio ci fosse o come se dio non ci fosse
1.2. rivolto ai "liberi pensatori"
coloro che trovano altrettanto incomprensibile l'esistenza come l'inesistenza di Dio
1.3. necessità di compiere una scelta
non scegliere è già una scelta, quella negativa
perché "non è questione di volontà, siete tutti nella barca"
2. scommettere su dio
2.1. se dio c'è guadagniamo l'infinito
2.2. se non c'è perdiamo il finito
3. scommettere contro dio
3.1. se c'è perdiamo l'infinito
3.2. se non c'è guadagniamo il finito
4. gioco d'azzardo
4.1. si rischia il finito
4.2. per guadagnare una posta finita più grande
nel caso di dio si rischia il finito
per guadagnare una posta infinita
4.3. quindi la scelta più razionale è
scommettere su Dio
se vinciamo, vinciamo tutto, se perdiamo non perdiamo nulla
"Dovunque ci sia l'infinito e non ci sia un'infinita probabilità di perdere contro quella di vincere,
non c'è da esitare"
5. argomento pragmatico basato sull'utilitas credendi
5.1. calcolo utilitario basato sulla scelta per noi più conveniente
5.2. probabilmente dedicato a un amico, il cavaliere di Méré, giocatore d'azzardo
5.3. finalità
non dimostrare esistenza dio ma
risvegliare in chi è privo di fede la nostalgia dell'infinito
disponendolo all'attesa del dono della fede
all'apertura alla dimensione del divino