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Gli scatti più belli dei lettori
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LUCI DA STUDIO LEGGERE LA SCENA Da Cartier-Bresson


E DA ESTERNI Tra le montagne più impervie a Einstein: i grandi nomi
A confronto, 7 modelli e le vie delle città, troviamo del XX secolo nelle foto
potenti ma convenienti il punto di scatto perfetto di Marilyn Stafford
N PHOTOGRAPHY
100% NIKON Sommario DICEMBRE
FOTO DEL MESE CULTURA
Fotografia: che rivoluzione! gli eventi da non perdere
McCurry, Erwitt,
7 gennaio 1839: François Jean Dominique considerandola non uno strumento per Premio Andrei Stenin...
Arago presenta all’Accademia di Scienze creare – come la pittura o la scultura – Le immagini dei grandi
di Parigi il dagherrotipo, procedimento ma solo per riprodurre meccanicamente. maestri ci aspettano! pag. 6
fotografico per lo sviluppo delle imma- Altri, invece, intravidero nella fotografia
gini messo a punto da Louis Jacques la possibilità di rapportarsi in modo nuo-
Mandé Daguerre a partire da un’idea di vo alla realtà e si appropriarono del mez-
Joseph Nicéphore Niépce. È la nascita zo, facendone un uso originale.
ufficiale della fotografia, benché si deb-
ba all’inglese William Fox Talbot – bat- Alla nascita della fotografia e all’incon-
tuto sul tempo da Daguerre – l’invenzio- tro (a volte scontro) con le arti è dedi-
ne della fotografia per come la intendia- cata la mostra Arte e arti. Pittura, gra-
mo oggi, ossia una matrice riproducibi- fica e fotografia nell’Ottocento, ospi-
le potenzialmente all’infinito. tata fino al 2 febbraio alla Pinacoteca
Giovanni Züst a Rancate (Cantone
Al di là delle contese sulla paternità, è Ticino). L’esposizione, curata da Matteo
indubbio che la nascita della fotogra- Bianchi, riunisce le opere di autori che
fia fu una rivoluzione che sconvolse il tra fine Ottocento e inizio Novecento si
mondo dell’arte, tanto che Paul Gauguin accostarono al nuovo linguaggio, dando
ebbe a dire: «Sono entrate le macchine, vita a un dialogo inedito, come Filippo
l’arte è uscita... Sono lontano dal pensa- Franzoni, che fece largo uso della nuova
re che la fotografia possa esserci utile». tecnica nella costruzione di autoritratti
Molti artisti, dunque, guardarono con un e paesaggi, o ancora Uberto dell’Orto e
certo pregiudizio all’ottava arte, mol-
ti le negarono perfino la dignità di arte,
Angelo Morbelli, che utilizzarono la foto-
grafia come mezzo di indagine sul vero.
6
© GABRIELE CECCONI

GUARDARE
“MIA MADRE IN GIARDINO”. ARCHIVIO POMPEO MARIANI, MILANO © GIOVANNI PITSCHEIDER

profilo d’autore
Marilyn Stafford
La lunga carriera della
POMPEO MARIANI, LASTRA FOTOGRAFICA CON GIULIA BIANCHI IN POSA PER

pupilla di Cartier-Bresson pag. 14

profilo d’autore
Simone Mondino
Alla ricerca della bellezza
autentica e semplice pag. 22

come fotografare
Leggere la scena
Troviamo il punto di scatto
perfetto, ovunque siamo pag. 28

N Come sei... glamour!


PHOTOGRAPHY di Sergio Derosas ABBONATI ALLA
IMMAGINE
DI COPERTINA A pag. 54, con Sergio Derosas impariamo ad VERSIONE DIGITALE
affrontare il ritratto glamour, genere fotografico A SOLI 18,90

che, come gli altri, ha le sue regole... alcune DURATA ABBONAMENTO 1 ANNO

delle quali, però, possono anche essere violate. www.sprea.it/digital


Dalla scelta della location al dialogo con la
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modella, il fotografo ci spiega come ottenere PC E MAC

immagini eleganti e di successo.


Sommario DICEMBRE
LA REDAZIONE

COORDINAMENTO
FEDERICA BERZIOLI

SUPERVISORE
EDITORIALE
GIOVANNI PELLOSO

ART DIRECTOR
SILVIA TAIETTI

SUPERVISORE
EDITORIALE
46 ANDREA ROTA NODARI

RESP. POST-PRODUZIONE
IMPARARE Le novità da Nital

Michael Freeman insegna


Il bello della diversità ANDREA CARPANI
Spezziamo i “motivi ripetuti” pag. 42

REDAZIONE
tecnica Joe McNally
Il sole alle spalle
Tratteniamo i dettagli nelle silhouette pag. 44
ELISABETTA AGRATI
Michele Dalla Palma insegna
96

TRADUZIONI
Non basta vedere...
Impariamo a “guardare” pag. 46
MONDON IKON
imaging Marco Olivotto SIMONA DEHÒ
Le impostazioni colore test attrezzatura
Attenzione ai predefiniti di Photoshop pag. 50 Samyang AF vs MF Comitato Tecnico
A confronto due 14 mm f/2.8 PRESS&PUBLIC RELATIONS
MANAGER NITAL
tecnica sul campo per attacco Nikon F e Z pag. 76
Ritratti glamour
Scatti sexy... ma con stile pag. 54 Sigma 70-200mm f/2.8 DG OS HSM | Sport
Uno zoom robusto e performante MARCO ROVERE
per gli appassionati di sport e azione pag. 80
MOSTRARE
DIGITAL MARKETING
MANAGER NITAL

65 Un lampo nel buio


Quando la luce naturale non basta,
ci vengono in aiuto torce flash e LED pag. 84
MICHELE DIFRANCESCO
Nissin MG80 Pro
photogallery Un flash portatile ricchissimo di
Le foto dei lettori
NIKON PROFESSIONAL
SERVICE ITALY MANAGER

funzioni per allestimenti di ogni tipo pag. 94


Le più belle,
commentate dai nostri esperti pag. 65

IL PROSSIMO NUMERO SARÀ IN EDICOLA DAL 15/01 GILLES DE PAOLI


Cultura

appuntamenti, incontri, mostre & c.


Ogni mese vi portiamo alla scoperta degli eventi più importanti dedicati al mondo della fotografia,
in Italia e all’estero, dai festival alle personali, dalle mostre collettive alle retrospettive.
In più curiosità, libri, personaggi da ricordare, foto che hanno cambiato un’epoca
e avvenimenti che hanno segnato la storia dell’ottava arte

MostreItalia FORUM
SAN DONATO MILANESE (MI) IMMAGinAZIONE
N CASCINA ROMA FOTOGRAFIA
PIAZZA ARTI 6 Successo per la prima edizione
FINO AL 23 FEBBRAIO

Si è chiuso con un’ottima partecipazione di


pubblico IMMAGinAZIONE, il primo forum
nazionale dedicato all’immagine organizzato
da Nital sotto la direzione creativa di Valentino
Bertolini, Head of Marketing & Communication
dell’azienda. Il merito va all’attualità del tema
che coinvolge diverse categorie di professionisti, tra cui foto-
grafi, videomaker, esperti di comunicazione e giornalisti, e MUSEIESTERO PORTO
“LE DONNE DI al ricco programma di incontri, workshop e masterclass che N Largo Amor de Perdição
ARUGAM BAY”
DI FRANCIS ha permesso anche agli appassionati di avvicinarsi al mon-
ROUSSEAU
(SOPRA).
do dell’immagine. Più di 1.500 persone, infatti, hanno pre- Centro Portugues
“I MISERABILI so parte alla kermesse, andata in scena il 25 e 26 ottobre a de Fotografia
E LA TERRA” Milano presso Torneria Tortona. Tra i momenti più interes-
DI GABRIELE Ospitato all’interno di uno stori-
CECCONI santi, gli interventi dedicati all’evoluzione del mondo digita-
co edificio di Porto, in origine una
(A SINISTRA) le e all’informazione ai tempi dei social, tenuti da giornalisti prigione, ristrutturato e restituito
Premio Andrei Stenin del calibro di Peter Gomez, Riccardo Luna, Federico Luperi, alla comunità, il Centro Portugues
La mostra in Italia Enrico Pagliarini, e le interviste sulle professioni legate ai de Fotografia si è ben presto affer-
nuovi media realizzate da Marisa Zanatta, photo editor e gior- mato come la più importante isti-
Arriva per la prima volta in Italia tuzione del Paese dedicata all’ot-
nalista di Vanity Fair Italia, a YouTuber e content creator,
la mostra del Premio internazio- tava arte. La collezione archivisti-
quali Daniele Doesn’t Metter, Daniele Biaggi per Il Milanese ca nazionale, inizialmente compo-
nale di fotogiornalismo Andrei
Stenin, l’unico concorso in Russia
Imbruttito , Otto Climan, Lea Cuccacori, Luca Macellari sta da 346 immagini realizzate da
che funge da piattaforma grazie Palmieri, Simone Mondino, Mattia Bonavida, Ruberry e l’e- novantotto fotografi, si è pian pia-
alla quale la comunità interna- mergente Alexandro Basta. Si è parlato a lungo del rappor- no ampliata e oggi il patrimonio del
zionale di fotografia può scopri- museo conta oltre quattromila opere
to tra comunicazione e immagine e del ruolo della fotografia
re nomi nuovi del fotogiornalismo tra scatti d’autore e non. Tra le ope-
nell’epoca delle fake news, ma ci sono stati anche seminari re conservate spiccano immagini fir-
e formare i criteri qualitativi della
fotografia documentaria in Russia approfonditi sulle tecniche di ripresa e sull’uso dei tool usati mate dai grandi maestri della foto-
e nel mondo. Oltre ottanta le quotidianamente dai professionisti più affermati. grafia, tra cui Man Ray e Weegee,
immagini esposte presso lo spazio oltre a collezioni di grande impor-
Cascina Roma Fotografia (coordi- tanza che provengono dalle più cele-
nato da Alberto Prina), selezionate bri accademie parigine e dalla scuo-
tra le 6mila candidature giunte da la italiana dei Fratelli Alinari. Tra le
tutto il mondo. Il premio maggiore mostre temporanee segnaliamo Live
del concorso, il Grand Prix, è anda- and Loud 2.0. – Gli anni del Rock
to al fotografo italiano Gabriele and Roll, fino al 23 febbraio.
Cecconi per la serie I miserabi- ❖ cpf.pt
li e la terra, lavoro che vede pro-
tagonisti i profughi rohingya, in
fuga tra Myanmar e Bangladesh.
Tra gli autori premiati, Sameer
Al-Doumy (Da un conflitto all’al-
tro), Justin Sullivan (Dissezione),
Alexei Filippov (serie Olimpiadi
solitarie) e Francis Rousseau (Le
donne di Arugam Bay).
❖ www.cascinaromafotografia.it
❖ www.immaginazioneofficial.it ESTERNO CADEIA DA RELAÇAO © CPF

6
Cultura

MostreItalia BARD (AO) MOSTREITALIA BOLOGNA


N FORTE DI BARD
FINO AL 6 GENNAIO N Auditorium Enzo Biagi – Piazza del Nettuno 3 – fino al 6 gennaio

FESTIVAL
World Press Photo Children Erwitt, McCurry, Mitidieri
E APPUNTAMENTI
La mostra delle
immagini finaliste • MILANO
fino al 22 dicembre
Torna al Forte di Bard la
WILDLIFE
mostra del World Press Photo,
PHOTOGRAPHER
uno dei più importanti concor-
OF THE YEAR
si di fotogiornalismo al mondo,
Fondazione Luciana Matalon
giunto alla 62esima edizione.
Foro Buonaparte 67
In esposizione le centoquaran-
www.radicediunopercento.it
ta immagini vincitrici e più rap-
presentative del 2018, divise in

USA, PENNSYLVANIA, PITTSBURGH, 1950 © ELLIOTT ERWITT


otto categorie: Contemporary • FORLÌ
issues, Environment, General fino al 6 gennaio
news, Long Term Projects, Spot STEVE MCCURRY. CIBO
news, Nature, Portraits, Sport Musei San Domenico
e Spot news. Vincitore di que- Piazza Guido da Montefeltro 12
sta edizione è il fotografo John www.mostramccurry.it
Moore con lo scatto Crying Girl
on the Border che ritrae la pic- • FORLÌ
cola Yanela Sánchez, originaria fino al 19 gennaio
dell’Honduras, disperata, men- GRADAZIONI DI LUCE
tre la madre viene perquisita da Fondazione Dino Zoli
agenti della polizia di frontiera Viale Bologna 288
statunitense a McAllen, in Texas. www.fondazionedinozoli.com
Tre gli italiani finalisti: Lorenzo Attraverso gli scatti di Elliott Erwitt, Steve McCurry
Tugnoli (primo classificato nella • MILANO e Dario Mitidieri, per la prima volta insieme, la mostra
categoria General News – Stories fino al 25 gennaio Children vuole celebrare i diritti dei bambini, il gioco, lo stu-
con la serie Yemen Crisis), Marco LEWIS W. HINE dio, la salute, ancora oggi messi in discussione in molte par-
Gualazzini e Daniele Volpe. AMERICAN KIDS
la Casa di Vetro
ti del mondo a causa della povertà, dello sfruttamento, della
Via Luisa Sanfelice 3 guerra. Curato da Monica Fantini e Fabio Lazzari con foto-
www.lacasadivetro.com grafie a cura di Biba Giacchetti, il percorso espositivo acco-
sta le immagini di tre autori molti diversi dal punto di vista
• MILANO espressivo, ma accomunati dalla volontà di riportare l’at-
fino al 24 febbraio
tenzione sulle esistenze dei bambini che hanno incontrato
TRAINING HUMANS
Osservatorio negli angoli più remoti del pianeta. Le fotografie di Erwitt,
Fondazione Prada McCurry e Mitidieri, affermano i curatori, «ci conducono a
CRYING GIRL ON THE BORDER Galleria Vittorio Emanuele II riflettere sul primario diritto alla spensieratezza dei bambini
JOHN MOORE / GETTY IMAGES www.fondazioneprada.org e sul nostro dovere come adulti di garantire loro un “tempo
buono” in cui possano crescere uguali».
• CINISELLO BALSAMO (MI)
fino all’1 marzo N la consigliamo perché: per “ascoltare” il dialogo tra le
TRA CIELO E TERRA
immagini dei tre autori e la scenografia di Peter Bottazzi; per
Museo di Fotografia
Contemporanea ricordarci come sia dovere di tutti garantire ai bambini un
Villa Ghirlanda – Via Frova 10 presente felice e un mondo migliore per il futuro.
www.mufoco.org
❖ www.childrenbologna.it
ALMAIJIRI BOY
MARCO GUALAZZINI, CONTRASTO • MILANO
dal 15 gennaio al 15 marzo
RICEVERE L’AVVENIMENTO
DOROTHEA LANGE E
MARGARET BOURKE WHITE
Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi 4
GIAVA, INDONESIA, 1983 © STEVE MCCURRY

www.centroculturaledimilano.it

• TORINO
fino al 30 agosto
TRANSMISSIONS
Museo Nazionale del
THE MIGRANT CARAVAN
PIETER TEN HOOPEN / AGENCE VU CIVILIAN ACT Risorgimento Italiano
www.museorisorgimentotorino.it
❖ www.worldpressphoto.org

8
Cultura

MOSTRESVIZZERA LOCARNO FESTIVAL MOSTREITALIA BARD (A0)


N Fondazione Ghisla Art Collection – Via Antonio Ciseri 3 E APPUNTAMENTI N Forte di Bard
fino al 5 gennaio fino al 6 gennaio
• BERLINO
Look at me! fino al 3 gennaio
DARIO J LAGANÀ
Il Corpo nell’Arte dagli anni ’50 a oggi DEUTSCHLAND
ÜBERGESTERN
Fotogalerie Friedrichshain
Helsingforser Platz 1
www.fotogalerie.berlin

• LONDRA
fino al 18 gennaio
MARIO TESTINO: EAST
Hamiltons – 13 Carlos Place
www.hamiltonsgallery.com

• AMSTERDAM
fino al 19 gennaio
DUSTIN THIERRY
OPULENCE
Foam Fotografiemuseum
Amsterdam – Keizersgracht 609 THE DALAY LAMA, LADAKH, INDIA, 1976
www.foam.org © RAGHU RAI / MAGNUM PHOTOS
FRANCESCA WOODMAN, UNTITLED (1980)

• PARIGI Mountains
fino al 19 gennaio by Magnum Photographers
PETER HUJAR
SPEED OF LIFE La mostra raccoglie oltre cen-
Jeu de Paume totrenta immagini dedicate alla
1, place de la Concorde montagna vissuta e fotografa-
www.jeudepaume.org ta dai fotografi dell’Agenzia
Magnum Photos, l’agenzia di foto-
• LONDRA giornalismo fondata nel 1947 da
fino al 9 febbraio Henri Cartier-Bresson, Robert Capa,
Attraverso un percorso espositivo che riunisce i lavo- David Seymour e George Rodger.
FEAST FOR THE EYES
ri dei più grandi artisti e fotografi del Novecento, la THE STORY OF FOOD Il percorso espositivo si snoda dai
mostra Look at me!, curata da Angela Madesani e Annamaria IN PHOTOGRAPHY lavori dei pionieri della fotografia
Maggi, propone una lettura trasversale sul tema del corpo, The Photographers’ Gallery di montagna, come Werner Bischof,
oggetto principe della ricerca artistica. «Il corpo – spiega 16 - 18 Ramillies St alpinista lui stesso, a Robert Capa,
thephotographersgallery.org.uk passando per Inge Morath e arrivan-
Annamaria Maggi – nella storia dell’arte è il soggetto più anti- do ai nostri giorni con maestri qua-
co... Senza il corpo non ci sarebbe l’arte. In passato la figu- li Ferdinando Scianna, Martin Parr,
• WINTERTHUR
ra umana è stata l’imprescindibile strumento per comunica- Steve McCurry. La mostra compren-
(CANTON ZURIGO)
re storie e per dare forma visibile a sentimenti, credenze e fino al 23 febbraio
de inoltre una sezione con un impor-
concetti; ancor oggi, nonostante il moltiplicarsi di tendenze e tante progetto su commissione dedi-
SITUATIONS/DEVIANT cato al territorio della Valle d’Aosta,
prassi non figurative succedutesi nell’ultimo secolo, il corpo Fotomuseum Winterthur firmato da Paolo Pellegrin.
rimane ancora il protagonista della ricerca di molti degli auto- Grüzenstr. 44+45
ri contemporanei più radicali e interessanti: il corpo continua www.fotomuseum.ch N la consigliamo perché: per com-
a venir chiamato dall’arte a esser simbolo». prendere come i fotografi dell’Agen-
• MOSCA zia Magnum abbiano reinventato
«La prospettiva dalla quale si è partiti – afferma Angela l’iconografia di montagna, facendo
fino al 23 febbraio
Madesani – è un’indagine sulla relazione tra il corpo femmi- MILES ALDRIDGE delle montagne il soggetto privilegia-
nile e maschile e le ricerche di alcuni importanti artisti che TASTE OF COLOUR to del loro lavoro e rendendo omag-
hanno lavorato con il cinema, il video, la fotografia, l’installa- The Lumiere Brothers gio alla loro immensità.
zione», dagli autori socialmente impegnati degli anni Sessanta Center for Photography
❖ www.fortedibard.it
Bolotnaya embankment 3
e Settanta, fino ai grandi nomi della fotografia degli anni
www.lumiere.ru
Ottanta e della contemporaneità.

N la consigliamo perché: per la possibilità di ammirare, in • AMSTERDAM


fino all’11 marzo
un inedito affiancamento, le opere dei grandi maestri del ADORNED
Ventesimo secolo, da Irving Penn a Robert Mapplethorpe, da THE FASHIONABLE SHOW
Marina Abramovic a Denis Oppenheim, da David LaChapelle Foam Fotografiemuseum
a Nan Goldin, da Francesca Woodman a Luigi Ontani. Amsterdam
www.foam.org INLE LAKE, MYANMAR, 2011
❖ www.ghisla-art.ch © STEVE MCCURRY / MAGNUM PHOTOS

10
Corsi

la scuola de
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IL FOTOGRAFO, sempre in prima linea nel sup- sia il professionista, soddisfacendo le richieste
portare gli appassionati dell’immagine, presenta un imposte dal mercato. La nostra proposta didatti-
ampio e qualificato programma di workshop che ca, di alto livello, spazia dalla fotografia di ritratto
punta ad aumentare e perfezionare le competen- all’ architettura , alla street photography
ze di chi opera nel campo della fotografia , del ma riguarda anche post-produzione, video,
video , della creatività e della comunicazio- gestione del colore e brand design , così
ne. Valore aggiunto sono le capacità professionali da restituire al partecipante strumenti all’avan-
e umane del corpo docente che accompa- guardia per inserirsi in un contesto lavorativo
gnerà nel percorso di crescita sia l’amatore sempre più esigente .
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di produzione, è specializzato suo lavoro sullo storytelling, riproduzione del colore a monitor Contrasto dal 2010, nel 2007
nella creazione di video sulla capacità di osservare e a stampa, da anni si dedica è stato tra i vincitori dei World
corporate, pubblicità e filmati e conoscere a fondo il alla didattica collaborando Press Photo Awards, uno
industriali. Durante il corso – soggetto. Il docente, durante come consulente per prestigiosi dei concorsi di fotografia più
dedicato ai fotografi che vogliono il workshop, offrirà agli brand come Mondadori, Yoox, prestigiosi al mondo. Numerose le
avvicinarsi alla produzione video studenti tutti gli strumenti utili Calzedonia. L’obiettivo del corso pubblicazioni sulla stampa italiana
come ai filmmaker che vogliono a visualizzare e costruire un è chiarire i principi fondamentali e internazionale. Il workshop si
entrare nel mondo progetto fotografico di lungo della gestione del colore, non rivolge a quanti vogliono capire
delle produzioni professionali – respiro, dalla scelta cromatica solo sotto l’aspetto teorico ma come sviluppare un progetto
Thomas Graziani svelerà all’editing finale e ad anche nella sua applicazione fotografico e creare un portfolio
i segreti della creazione affinare il proprio linguaggio pratica nella stampa tradizionale attraverso un lavoro analitico e di
e dell’editing video. fotografico. e digitale. confronto con il docente.

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GALIMBERTI CATZEDDU INTROINI DONATO GIANNINI


Milano Adobe Fotografia Phototutoring Brand
notturna Lightroom d’architettura design
e sviluppo
RAW

Da sempre appassionato di Adobe Certified Expert per Laureato in Architettura, Curatrice indipendente, ha Art director, fotografo,
fotografia, Giorgio Galimberti Photoshop, fa parte degli si è poi specializzato nella ideato e realizzato numerosi videomaker, si dedica
si avvicina a questo AdobeGuru, il gruppo di fotografia di paesaggio e progetti fotografici ed a un’intensa attività di
linguaggio, focalizzandosi esperti ufficiali di Adobe architettura, affermandosi editoriali in Italia e all’estero, ricerca per l’innovazione dei
in particolare sui paesaggi Italia, svolgendo seminari come uno degli autori tra cui Fotografia Italiana, linguaggi visivi, caratterizzati
urbani e sulla luce. e attività di dimostrazione più influenti degli ultimi la serie di otto film sui grandi da confini sempre più
Il workshop è dedicato software. Durante il corso, anni. Il corso tenuto maestri della fotografia fluidi tra immagini ferme
alla street photography Gianluca Catzeddu darà utili da Marco Introini vuole italiana edita e distribuita da e in movimento. Il corso
ed è strutturato in una consigli sull’organizzazione approfondire la fotografia Contrasto. Il corso si rivolge si concentra sull’utilizzo
della fotografia nella
prima parte teorica, del flusso di lavoro, come strumento di indagine a fotografi professionisti
comunicazione e sulla
che permetterà di avvicinarsi affrontando tematiche quali dello spazio architettonico, ed emergenti e vuole fornire capacità di narrare un
alla visione fotografica la gestione dei contenuti, affrontando non solo gli gli strumenti necessari marchio e di entrare
sviluppata dal docente, la catalogazione e la aspetti teorici ma anche alla costruzione di un in contatto con i propri
seguita da una parte selezione degli scatti fino quelli pratici e tecnici progetto espositivo clienti attraverso
pratica “per strada” all’elaborazione creativa attraverso un’uscita e alla valorizzazione dei il Web e i social.
nella Milano notturna. delle immagini. fotografica. propri scatti.

per informazioni su corsi e workshop chiama 02 36744528


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Milano - Sa. 5 - Do. 6 ottobre 2019
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Milano - Sa. 19 - Do. 20 ottobre 2019
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Milano - Sa. 9 - Do. 10 novembre 2019
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✔ MILANO NOTTURNA
Giorgio Galimberti
Milano - Sa. 16 - Do. 17 novembre 2019 Fin dalla sua nascita, la fotografia si è affermata come strumento
270 € per indagare il paesaggio, naturale e urbano, e le sue trasformazioni.
Marco Introini fa un ampio excursus dell’evoluzione del linguaggio
dell’ottava arte affrontando poi aspetti più pratici quali la tecnica
✔ ADOBE LIGHTROOM e la costruzione di un progetto fotografico.
E SVILUPPO RAW
Gianluca Catzeddu
Milano - Sa. 23 novembre 2019
MARCO INTROINI sabato 1 e domenica 2 febbraio 2020
170 € Fotografia d’architettura rapporto tra fatto oggettivo, soggettivo e

FOTOGRAFIA
D’ARCHITETTURA
C hi è Marco Introini: dopo la laurea
in Architettura, si specializza nella
fotografia di paesaggio e architettura,
storico. Grazie all’analisi di alcuni lavori,
infine, si indagherà il rapporto tra progetto
fotografico e progetto architettonico-
Marco Introini affermandosi come uno degli autori più disegno del paesaggio, come questione
Milano - Sa. 1 - Do. 2 febbraio 2020 influenti degli ultimi anni. Nel 2015 è stato di metodo.
270 € incaricato dalla Regione Lombardia e dal
MIBACT per un lavoro di documentazione Programma del corso
PHOTOTUTORING dell’architettura dal dopoguerra a oggi in • Il linguaggio fotografico: la storia della
Benedetta Donato Lombardia. Nel 2016, il suo lavoro è stato rappresentazione dell’architettura.
esposto al MAGA Museum nell’ambito • Il progetto fotografico: presentazione di
Milano - Sa. 22 - Do. 23 febbraio 2020
della personale “Portraits of Monuments”. alcuni progetti fotografici sul paesaggio
230 €
Tra i suoi tanti progetti, “Gli Scali Ferroviari urbano e di architettura.
di Milano” e “Mantova imago urbis”. • La tecnica: introduzione all’utilizzo delle
BRAND DESIGN macchine decentratili medio formato
Giacomo Giannini
Milano - Sa. 29 febbraio - Do. 1 marzo 2020
250 €
I l workshop in Fotografia d’architettura
vuole approfondire la fotografia come
strumento di indagine dello spazio
attraverso un’uscita fotografica.
• Lettura portfolio dei partecipanti.

architettonico a tutte le scale. La fotografia Al termine del corso


d’architettura non sarà affrontata solo Saranno rilasciati un attestato firmato
SCONTI AD ABBONATI dal punto di vista tecnico-strumentale dal docente e 6 mesi di abbonamento
E PROMOZIONI ma soprattutto dal punto di vista del digital a una rivista Sprea Editori a scelta.
PER CHI PARTECIPERÀ linguaggio e del progetto fotografico che
considera tutte le fasi sia operative sia Dove
A PIÙ CORSI
concettuali. Attraverso l’analisi della storia Il workshop si svolge presso Bottega
della rappresentazione dell’architettura si Immagine – Centro Fotografia Milano,
affronterà la percezione dello spazio come in Via Carlo Farini 60.
GUARDARE
Profilo d’Autore

Boulogne-Billancourt, Parigi
1950. Nei suoi primi tempi
a Parigi, Marilyn saliva su un
autobus a caso e viaggiava fino
al capolinea, per poi scendere e
fotografare. Un giorno è capitata
a Boulogne-Billancourt, un
sobborgo parigino all’epoca sede
della Renault e abitato da operai,
e lo ha esplorato catturandone
scorci e vedute.

14
Marilyn
Stafford
Amica di Robert Capa e pupilla di Henri Cartier-Bresson, la celebre fotografa statunitense ci parla
della fotografia che ha lanciato la sua carriera e di quell’occasione che le è sfuggita...

15
Profilo d’Autore

D
1
Da più di cinquant’anni, Marilyn Stafford
risiede in Gran Bretagna, ma la sua vita e la
sua carriera di fotografa sono state influen-
zate dagli incontri fortuiti che ha avuto nella
Parigi del dopoguerra con alcune delle per- 1 | Ragazze iraniane al Bazar di
sone più famose del Ventesimo secolo e con Teheran. Nikon Z 6, Nikkor Z
alcuni leggendari fotografi Magnum. Marilyn 24-70 mm f/4 S, 1/125 sec; f/5.6,
ha novantaquattro anni, ma non è tipo da ISO 400
indugiare troppo sui ricordi di un passato
invidiabile. Al contrario, sta facendo nuo- 2 | Un murales sul muro dell’ex
vi progetti per il prossimo anno, tra cui una ambasciata statunitense a
mostra dei suoi scatti di strada e di moda in Teheran.
primavera e la presentazione del premio in Nikon Z 6, Nikkor Z 24-70 mm
suo nome rivolto alle fotografe documenta- f/4 S, 1/200 sec, f/5, ISO 100
riste. Nel corso della nostra conversazione,
sciorina date e ricordi con una chiarezza e
una sicurezza impressionanti.
Giovane attrice in Ohio, alla fine della
Seconda guerra mondiale Marilyn si è trasfe-
rita a New York per lavorare in teatro. La sua
vita ha iniziato a cambiare quando ha fatto
amicizia con due registi, impegnati nel pro-
getto di filmare Albert Einstein. Un giorno, a
sorpresa, le è stata messa in mano una fotoca-
mera e le è stato chiesto di fare da fotografo di
scena: «È su quel set che mi hanno insegna-
to a usare una macchina fotografica», ricor-
da. Marilyn è la prima a riconoscere di avere
avuto molta fortuna negli incontri, ma quel
giorno con Einstein rimane il più importante.

Quando hai conosciuto Einstein, era


la prima volta che fotografavi e usa-
vi una fotocamera mai provata prima. 1 | Albert Einstein 1948,
Deve aver intuito che eri nervosa, vero? foto realizzata durante la prima E poi ricordo il regista che parlava con lui
Be’, non sono sicura che mi abbia prestato sessione di Marilyn che, superato mentre montava le luci. Io ero come estrania-
molta attenzione. Per come mi ricordo, sia- il nervosismo, si è concentrata ta da tutto, e mettevo a fuoco. Giravano su
mo arrivati a casa sua, ci ha aperto la porta, sul “portare a casa gli scatti” pellicola 16 mm e a un certo punto Einstein
era vestito in modo informale, come si vede ed è stata premiata da questo ha chiesto al regista qualcosa di molto speci-
nell’immagine. Eravamo solo il regista, il pro- risultato caldo e personale. fico sulla velocità della pellicola al secondo.
duttore e io. Era la prima volta che usavo Il regista gli ha risposto, lui ha annuito e dopo
una reflex 35 mm (avevo sempre usato una 2 | Montmartre, Parigi 1950. una breve riflessione ha detto “Grazie, ades-
Rollei) ed ero concentrata principalmente sul La modella indossa uno so capisco” – e mi ha stesa.
portare a casa gli scatti. Ricordo che Einstein dei primi abiti prêt-à-porter. L’intervista registrata è stata molto tran-
ci ha accolti in un grande soggiorno, che han- In quegli anni, Marylin ha reinventato quilla, ma Einstein è stato estremamente
no allestito la zona dove l’avrebbero filmato. la fotografia di moda. deciso nel chiarire che non credeva nell’uso

Biografia
MARILYN STAFFORD la fotografia di moda catturando i È autrice di tre libri, tra cui Stories
Nata a Cleveland nuovi modelli prêt-à-porter nelle stra- in Pictures: A Photographic Memoir
(Ohio) nel 1925, si tra- de. Marilyn ha ritratto alcuni tra i più 1950. Ha lanciato il concorso globa-
sferisce a New York importanti personaggi della cultura le Marilyn Stafford FotoReportage
dove recita nei teatri off-Broadway. La del Ventesimo secolo, come Édith Piaf, Award, per celebrare le opere delle
sua carriera di fotografa inizia dopo il Le Corbusier, Twiggy, Sharon Tate e il fotografe documentariste.
trasferimento a Parigi, dove reinventa suo mentore, Henri Cartier-Bresson. marilynstaffordphotography.com

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2

di armi atomiche, proprio come sperava- lo abbia anche dichiarato. In pubblico ha poi
no i miei amici. Erano passati pochi anni da sempre avuto posizioni molto forti contro la
Hiroshima e Nagasaki; era il 1948 e lui era, guerra atomica. Agli aspiranti
credo, ancora devastato. Non ho pensato a una carriera in fotografia fotografi dico “siate
fino a molti anni dopo, quando ho fatto visi- fedeli a voi stessi,
Forse anche disilluso? ta a un amico a Parigi e ho deciso di fermar-
Oh, ne sono sicura, anche se non posso cer- mi. Per caso, ho conosciuto Henri Cartier- rispettate il soggetto
to parlare per lui, ma credo che nel filmato Bresson. Quello è stato il mio vero punto di e tenete duro!”
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Profilo d’Autore

svolta: è diventato il mio mentore e scatta- invitata a cena da loro, era un’amicizia di
vamo spesso insieme per le strade di Parigi. famiglia. Era un uomo molto gentile, davve-
ro. Mi permetteva di accompagnarlo quan-
Non ci sono molti fotografi che pos- do fotografava, così ho potuto vedere come
sano dire di aver avuto Henri Cartier- lavorava. Io ero molto bassa e lui molto alto
Bresson come loro mentore... e quando uscivamo insieme attiravo molta
Assolutamente, sono stata molto fortunata. E attenzione... Lui indossava un impermeabi-
ho conosciuto anche Bob Capa. le, un cappello gli copriva la faccia, teneva
la fotocamera davanti al viso. Io ero picco-
Erano personaggi molto diversi. Come la, donna e con un’enorme Rolleiflex per le
hai incontrato Capa? strade di Parigi, dove dopo la guerra la gen- 3 | Grand Boulevard, Parigi  1950.
Devo fare un passo indietro... Ero andata a te faticava a trovare il cibo, figuriamoci le Il signore sullo sfondo sembra
New York per lavorare in teatro, ma poi sono fotocamere. In un certo buffo modo, gli ser- incredulo alla vista di una bella
partita per Parigi. Mentre ero lì, sono andata a vivo per distogliere l’attenzione da lui, ma ragazza in posa sotto la pioggia.
una festa di compleanno; eravamo tutti presi ho potuto vederlo all’opera e in alcuni casi La fotografia di moda all’epoca
a cantare “Happy birthday” quando un agen- è stato incredibile. era chiusa in studio, ma Marilyn
te mi ha avvicinata e mi ha chiesto se volessi ruppe con la tradizione portando
fare un provino per cantare con un complesso Puoi farci un esempio? le modelle per strada.
in un club chiamato Chez Carrère. Ho accetta- Ricordo un giorno in cui eravamo seduti in un
to e poi ho avuto il lavoro. Il club era davvero café, lui aveva la Leica in grembo, e davanti a 4 | Henri Cartier-Bresson, Parigi
chic, è stato l’unico in cui l’allora principessa noi è successo qualcosa che ha voluto ripren- 1950. Il maestro al lavoro al Grand
Elisabetta ha avuto il permesso di andare nel dere. Ha sollevato appena un po’ la fotoca- Palais durante una mostra di
suo primo viaggio in Francia, per dire il livello! mera, non l’ha neppure portata al viso, l’ha elettrodomestici. «È stato il mio
Chez Carrère aveva anche un delizioso solo alzata delicatamente e ha scattato. In mentore e mi invitava spesso ad
piccolo bar e tavoli per chi non voleva cena- ogni momento, sapeva dove stava guardando accompagnarlo quando usciva per
re, ma solo bere qualcosa, e lì ho incontra- fotografare», ricorda Marilyn.
to Robert Capa. Veniva praticamente tutte 3
le sere con uno o due amici e ci siamo cono-
sciuti così, abbiamo cominciato a parlare e
abbiamo fatto amicizia.

Cos’hai imparato da Capa?


Be’, con lui non discutevo di fotografia, erava-
mo solo amici. Era un uomo molto carismati-
co e io ero colpita dal lavoro che aveva fatto.
È stato solo quando ho avuto problemi alle
corde vocali e ho dovuto smettere di cantare
che gli ho parlato di fotografia e gli ho detto
che pensavo di ritrarre bambini. Potevo for-
se guadagnarmi da vivere così, anche per-
ché l’avevo già fatto a New York. Mi ha det-
to: “Assolutamente no. I francesi non ama-
no essere fotografati, preferiscono la pittura,
almeno per quanto riguarda i ritratti”.
A quell’epoca avevano appena fondato la
Magnum e il suo socio David Seymour, un
altro dei fondatori, stava cercando un assi-
stente, così mi ha proposto di provarci. Ho
rifiutato perché non me la sentivo di affron-
tare le zone di guerra. Pochi anni dopo sono
stati uccisi entrambi...

E Cartier-Bresson?
Cartier era molto diverso. Non aveva lo stes-
so tipo di carisma di Capa. Era un uomo mol-
to calmo e tranquillo. L’ho conosciuto tra-
mite amici che frequentavano la sua fami-
glia. All’epoca era sposato con una balleri-
na indonesiana, Ratna Mohini, ed ero spesso

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4

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Profilo d’Autore

l’obiettivo. Da lui ho imparato a essere invisi- fotocamera: sarei stata arrestata subito! Il mio
bile nella fotografia di strada. Se sei una don- matrimonio era in crisi, così lui è partito e io
na, non indossi abiti sgargianti per uscire a sono venuta in Inghilterra con nostra figlia.
fare foto. O almeno così era allora, oggi è tut- E ho scoperto che era un po’ difficile per una
to molto diverso, tutti hanno una fotocame- donna trovare lavoro come fotografa.
ra, ma qui parliamo della Francia del dopo-
guerra e cercavi di nascondere il più possibi- Avevi già cominciato a usare fotoca-
le quello che stavi facendo – è una cosa che mere Nikon?
poi mi sono sempre portata dietro. Non sono passata a Nikon fin verso il 1970,
quando ho aperto una piccola agenzia con un
I n s e g u it o t i s e i t r a s fe r it a i n altro fotografo. Lavoravo come freelance per
Inghilterra: da quanto tempo ci vivi? l’Observer e a un certo punto ho fatto caso al
Sono venuta qui a metà degli anni ’60. Erano fatto che coprivano sempre le sfilate di moda
gli “Swinging Sixties”, è stato un vero shock di Londra, Parigi, Milano e New York.
culturale! Stava cambiando tutto, era un Abbiamo pensato che potevamo andarci
momento molto interessante. noi, far risparmiare i costi della corrispon-
denza ai quotidiani e lasciar loro sceglie-
Cosa facevi a livello fotograf ico re le immagini che volevano: loro avrebbe-
all’epoca? ro risparmiato e noi avremmo guadagnato!
Quando sono arrivata in Inghilterra ero spo- Siamo partiti per coprire le sfilate di Parigi
Da Henri Cartier- sata. Mio marito era un corrispondente este- con l’Observer come primo e unico cliente
Bresson ho imparato ro ed eravamo stati in Francia, Italia, Libano e siamo tornati con altri cinque o sei con-
e a New York. Poi è stato inviato in Unione tratti. È nata così la piccola agenzia che mi
a essere invisibile in Sovietica e mi è stato detto da un sacco di ha sostenuta fino alla pensione. È stata il
fotografia di strada amici che era meglio che mi dimenticassi della mio reddito base, la stabilità per pagare le

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bollette, mi ha permesso di seguire i proget-
ti freelance che volevo.

Per la tua fotografia di strada e di


moda c’era un tipo di illuminazione che
cercavi in particolare?
Ho cominciato con la fotografia di strada per-
ché non avevo uno studio ed erano i miei pri-
mi tempi a Parigi. Stavo ancora scoprendo la
città, quindi c’era il doppio piacere di portare
gli abiti per strada e di cercare punti e sfon-
di nuovi e interessanti in cui ambientare gli
scatti. Ovviamente, poi, i ragazzini ci seguiva-
no, entravano nell’inquadratura e chiunque
fosse intorno e volesse essere ripreso a volte
veniva invitato.

C’è uno splendido senso di spontanei-


tà in quelle immagini...
Sono felice che si noti, perché era quello che
volevo! Non c’era niente di pianificato, tran-
ne l’area in cui andare e la ricerca di sfondi
o vicoli interessanti, o di ragazzini o di quel- 6
lo che capitava...
5 | Sharon Tate, Londra 1968.
Andavi da sola con una modella per È il mio unico vero grande rimpianto, per- L’immagine è stata scattata circa
volta e il cambio di abiti? ché di tante donne che rispetto e ammiro... lei un anno prima del brutale omicidio
Sì, non c’era niente di particolare, non c’era- era una filantropa, una giornalista, una gran- dell’attrice per mano di membri
no soldi, non c’era budget. Lavoravo per un’a- de sostenitrice dei diritti umani, civili, delle della “Famiglia” di Charles Manson.
genzia di PR e facevamo tutto al risparmio, donne, degli afroamericani e delle minoranze.
quando non ero fuori a fotografare aiutavo in È stata presidentessa della Commissione del- 6 | Édith Piaf, Grand Hotel,
ufficio. In pratica, prendevo un taxi con una le Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha con- Parigi 1950.
modella e tutti i vestiti: non avevo nemme- tribuito a scrivere la Dichiarazione Universale «Ho conosciuto Édith Piaf tramite
no una truccatrice, facevo tutto io. Ma avevo dei Diritti Umani. È una donna che dovrebbe amici, quando sono stata invitata
lavorato in studio e avevo visto cosa faceva- essere più conosciuta e onorata e rimpiango a unirmi a loro per un tè al Grand
no i fotografi perché gli abiti cadessero bene, davvero molto di non avere un suo ritratto. Hotel. Mi piace questo suo ritratto
o i capelli non volassero nella direzione sba- perché ride e indossa un abito
gliata, sapevo cosa fare. Di quale delle tue immagini sei più bianco, mentre nella maggior parte
orgogliosa e perché? delle altre sue immagini
Hai incontrato molti personaggi famo- Della serie sui rifugiati algerini che ho rea- è vestita di nero e ha un’aria
si del Ventesimo secolo, ma c’è qualcuno lizzato in Tunisia nel 1958. Ho scattato quel- molto triste, melodrammatica...
che avresti davvero voluto fotografare? le immagini in un periodo in cui la gente cose che non era!».
Rovescio la domanda, nel senso che penso non parlava dei profughi. Lo facciamo ades-
che se sei un fotografo devi pensare come un so, ma alla fine degli anni ’50 non erano una
fotografo, cioè fare foto. Nei miei primi tempi notizia da prima pagina. Grazie all’interven-
a Parigi non pensavo ancora come una foto- to di Henri Cartier-Bresson, però, le imma-
grafa. Quando ancora cantavo, ho visto pas- gini sono arrivate proprio sulla prima pagi-
sare molte persone importanti dal club. Forse na dell’Observer e il giornale ha anche invia-
perché sono americana, venivo spesso invita- to un giornalista per coprire la notizia. Sono
ta ai loro tavoli, volevano sapere cosa ci faces- sempre stata molto fiera di quella serie, per-
se questa giovane donna in Francia. ché sento di aver acceso una luce su un argo-
Una sera, è venuta Eleanor Roosevelt con mento che non era molto sentito all’epoca e
uno dei figli e un’attrice americana chiama- di aver contribuito a portare all’attenzione
ta Marsha Hunt con il marito. Hanno cenato del mondo la tragedia dei rifugiati.
e mi hanno invitata al loro tavolo. Abbiamo
passato un po’ di tempo chiacchierando e sul Qual è il miglior consiglio che daresti
momento non ho pensato nemmeno una volta agli aspiranti fotografi documentari?
“Scatta una fotografia di Eleanor Roosevelt!”, Siate fedeli a voi stessi, rispettate il soggetto
sono stata così stupida! e tenete duro!

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GUARDARE
Profilo d’Autore

Simone
MONDINO
Fotografia e montagna: due passioni che si uniscono
alla ricerca della bellezza, semplice e autentica
a cura di Elisabetta Agrati

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S
Svelare la bellezza, quella autentica, di una
volta, che faceva nascere emozioni anche dalle
cose apparentemente banali. È questo l’inten-
to che muove la fotografia di Simone Mondino:
un passato da matrimonialista, ora insegue le
sue vere passioni, la montagna, i viaggi, l’out-
door, in compagnia di una Nikon e di Romina
che – più di tutti – lo ha spinto a credere nei
suoi sogni. Insieme, questi due “vagamon-
di”, come amano definirsi, vanno alla ricer-
ca del vero, di una fotografia autentica, quel-
la che emoziona e interroga, al di là di tutti i
“trucchi” resi possibili oggi dalla tecnologia.

Simone, che cos’è per te una buona


fotografia?
Una fotografia è perfetta quando fa sì che io
stia anche un’ora a guardarla. Magari è uno
scatto semplice, però mi fa soffermare e mi
suscita mille riflessioni, facendomi rivive-
re i pensieri del fotografo, le emozioni che
ha provato mentre scattava. Purtroppo, ulti-
mamente vedo tanto editing, troppo editing.
Quello che cerchiamo, Romina e io, è di edi-
tare il meno possibile le fotografie, far emer-
gere la loro semplicità. Perché oggi ci sono
troppi artifici, c’è una ricerca esagerata del-
la spettacolarità.

Forse questo è anche colpa del fatto


che siamo bombardati di immagini e
quindi si cerca sempre quel qualcosa in
più che faccia emergere la fotografia?
Credo che sia necessario ritornare al sem-
plice, al puro. Ci è capitato di andare in un
luogo, avendo visto una foto su Instagram
di un fotografo internazionale, e di trovare
una realtà completamente diversa da quella
immortalata nell’immagine. La montagna era
stata addirittura specchiata in modo da crea-
re un riflesso maggiore nel lago.
Secondo noi, l’essere semplice e autenti-
co riesce ancora a emozionare. Semplicità e
autenticità... come era una volta la fotogra-
fia. Se guardo, per esempio, i lavori fotogra-
fici di Walter Bonatti, fatti con attrezzature
anni luce lontane da quelle nostre moderne,
mi vien da dire “che meraviglia, che invidia”.

La tua passione per la fotografia va di


pari passo con quella per la montagna.
Fotografare la neve non è facile, sotto
l’aspetto tecnico...
Mi sono avvicinato alla fotografia tramite
la neve, sono appassionato di meteorolo-
gia sin da quando sono piccolo. Ho impara-
to a fotografare sperimentando sul campo,
sono autodidatta. Ogni giorno imparo cose

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Profilo d’Autore

nuove. La neve regala un tocco unico all’am- che le persone non hanno voglia di sporcarsi
biente. Soprattutto fuori stagione, può ren- le mani... Stiamo provando, anche attraverso
dere unico un paesaggio altrimenti anonimo. la fotografia e i video, ad avvicinare la gente,
È un di più. Però per me l’aspetto tecnico pas- a sensibilizzare. Perché veramente c’è biso-
sa in secondo piano, quello che cerco è tra- gno di fare qualcosa di concreto a casa nostra.
smettere l’emozione che provo in quell’istan-
te. Non a caso, il mio guru non è un fotogra- Quali sono le condizioni meteorolo-
fo ma prima di tutto un esploratore e un gior- giche o di luce che ami maggiormente?
nalista, Walter Bonatti. Ho avuto il piacere di Senza dubbio i momenti che mi affascinano
conoscerlo e parlargli più volte: per lui la foto- maggiormente sono le nevicate e gli istanti
grafia non deve essere perfetta ma trasmet- immediatamente successivi, quando il tempo
tere emozioni. Oggi, invece, nella fotografia migliora. Poi, come la maggior parte dei foto-
c’è spesso un’eccessiva teoria ma manca l’e- grafi, amo la luce blu ma soprattutto la luce
mozione. La forma e la tecnica devono esse- dorata, un momento di pace assoluta, in gra-
re al servizio di quello che vuoi trasmettere, do di trasmettere un’energia positiva davve-
l’emozione viene prima di tutto. ro unica. Anche se non è sempre facile tro-
vare le condizioni perfette.
Proprio alla montagna è dedicato il
progetto che hai ideato con Romina. In montagna, le condizioni di luce
Ce ne parli? cambiano rapidamente...
Sogno in Granda – Clean the Planet (così inti- Questa estate, abbiamo speso tre ore per
tolato in onore della provincia di Cuneo, chia- fotografare alcuni ragazzi in bici, continuava
mata anche provincia Granda) vuole esse- a cambiare, sole, nubi, sole, nubi, non c’era
re un involucro di progetti per invogliare la mai la luce perfetta. Però, dipendere dall’u-
gente a rimanere qui e a credere nelle nostre nica cosa al mondo rimasta che non si può
potenzialità. Oggi la maggior parte delle cam- comandare è bello.
pagne internazionali contro l’inquinamento e
la plastica è incentrata sulla situazione degli Ti ricordi un momento particolarmen-
oceani. Durante un servizio fotografico, fat- te emozionante?
to in pianura, ci siamo resi conto che c’e- L’evento più magico che abbia vissuto in pri-
ra una quantità incredibile di rifiuti. Si guar- ma persona facendo una foto è capitato lo
da agli oceani ma, in realtà, tutto parte dal- scorso marzo sulla funivia che porta sul-
le nostre montagne, dalle pianure, dai fiumi. la cima di Tromsø, in Norvegia. Nevicava e
L’idea, quindi, è di fare qualcosa in concreto, all’improvviso, come fosse un presepe, a una
dare il nostro contributo per quanto piccolo. a una sono apparse le luci della città, mentre
Diciamo che siamo un po’ contrari ai cortei la nebbia e la neve scomparivano. Nel giro di
di massa... Bisogna sensibilizzare le persone, 20 secondi sono state visibili tutte le luci della
2
avvicinare i giovani, far capire che i proble- cittadina, è stato un momento di pura magia.
mi sono anche vicino a noi. Abbiamo creato
un gruppo su Facebook e abbiamo organiz-
zato alcuni eventi per andare concretamen-
te a raccogliere l’immondizia. Stiamo parlan-
do anche con Salewa e Nikon per cercare di
promuovere questo progetto. Il problema è La forma e la tecnica devono essere
al servizio di quello che vuoi trasmettere,
l’emozione viene prima di tutto

Biografia
SIMONE MONDINO mondo dell’outdoor e dei viaggi, in portato negli ultimi anni a collabora-
Fotografo autodi- particolare con Itinerari e Luoghi, The re con il brand Salewa per diversi pro-
datta, dopo aver Pill Magazine e Bell’Europa. Ha vinto getti legati alla fotografia e all’outdoor
lasciato l’ambito dei alcuni concorsi fotografici naziona- ma anche con Nikon Italia, Sungod e
matrimoni si è focalizzato sulla foto- li, tra cui We Love Langhe e MonViso PolarPro. Con Romina ha ideato il blog
grafia di outdoor, viaggi e monta- Unesco, ed è stato finalista ai Siena www.iduevagamondi.com, per parlare
gna. Da un anno collabora con la col- International Photography Awards nel di viaggi, fotografia e ambiente.
lega e compagna Romina Manassero 2016. La sua più grande passione resta
con alcune riviste italiane legate al comunque la montagna e questo lo ha www.simonemondino.it

24
3

1 | Per immortalare questa


veduta del Parco nazionale di
Jasper, in Canada, Simone ha
impostato la sua Nikon D5 a
1/2.500 sec, f/8, ISO 400.

2 | La neve, per Simone, è un


elemento scenografico in grado
di regalare quel “tocco in più” alle
immagini. Qui, il bianco mantello
è stato catturato usando il drone
DJI FC220.

3 | Simone inserisce spesso


una figura umana nei suoi
scatti, per permettere
all’osservatore di immedesimarsi
(Parco nazionale di Jasper).

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Profilo d’Autore

4 | Ancora il drone DJI FC220


Con Romina condividi non solo la pro- con ottica 26.3 mm f/2.2 fotografare il Cerro Fitz Roy, il Cerro Torre
fessione ma anche la vita. Com’è lavora- per catturare dall’alto i pini e tutto il gruppo della Patagonia argentina e
re insieme? Siete sempre in sintonia o a che si stagliano, nella loro cilena. Ovviamente, tra le montagne che mi
volte vi scontrate? veste autunnale, contro il bianco piacerebbe ritrarre c’è l’Himalaya. A livello di
Diciamo che siamo due sognatori e crediamo della neve. Stati ci sarebbero l’Alaska e l’Antartide.
che con il pensiero positivo si possano raggiun-
gere i propri obiettivi. Quando due anni e mez- La montagna a cui sei più legato?
zo fa ho deciso di lasciare il settore dei matri- Senza dubbio il Monviso, perché sono cresciu-
moni, erano tutti contrari tranne lei che mi ha to qui, ce l’ho davanti tutti i giorni. Mentre a
spronato a inseguire il mio sogno. A un certo livello affettivo, il ghiacciaio del Gelàs, in pro-
punto le ho detto che avevo bisogno che lavo- vincia di Cuneo: i miei avevano una casa in
rasse con me, ha lasciato il suo lavoro a tem- montagna e sono cresciuto vedendolo tutti i
po indeterminato e mi ha seguito. Ci integria- giorni d’estate e tutti i weekend d’inverno e
mo molto perché lei ha più l’occhio sul detta- non ero mai riuscito a raggiungerlo. Purtroppo
glio rispetto a me. In più, così riusciamo a lavo- come tutti i ghiacciai sta scomparendo, essen-
rare sia sulle foto sia sui testi e riusciamo a for- do per di più uno dei ghiacciai più meridio-
nire alle riviste o agli altri nostri clienti un pac- nali delle Alpi. Aver toccato il ghiaccio, la
chetto completo. Poi essere un tutt’uno ci dà neve rimanente questa estate... non nego
ulteriore spinta ed energie per andare avanti. Per me una buona di essermi commosso. Mi fa sentire a casa.
fotografia è quella Abbiamo un legame fortissimo con la provin-
C’è una montagna che ti piacerebbe che mi fa soffermare cia di Cuneo perché crediamo nelle potenzia-
fotografare? lità della nostra terra. L’unico luogo con cui
Un sogno nel cassetto l’ho realizza- e mi suscita mille potremmo tradirla, se decidessimo di anda-
to a novembre, quando ho avuto modo di riflessioni re a vivere altrove, è Madonna di Campiglio.

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Profilo d’Autore

Una informazione in più Quali macchine fotografiche utilizzate?


I “CHILOGRAMMI” SONO LA PRI- veramente assurde – dalla grandine
MA QUESTIONE DA AFFRONTARE. alle bufere di neve bagnata o asciut-
Stando spesso con lo zaino in ta – ed è un carro armato. Da qual-
spalla, dobbiamo essere molto che mese, usiamo anche la Z7: stava-
attenti all’attrezzatura, spe- mo aspettando da anni che Nikon si
cialmente per quanto riguar- lanciasse nel mondo delle mirrorless.
da il peso. Abbiamo tutto Sotto l’aspetto dei contenuti video ci
il corredo Nikon, anche se piace tantissimo, anche se in realtà
la fotocamera che usiamo non facciamo veri e propri documen-
più spesso è la D5, l’ammi- tari. È pratica, leggera, maneggevole, è
raglia, “sua maestà”: la stia- intuitiva e rapida da utilizzare rispetto
mo testando in condizioni ad altre macchine fotografiche.

Nelle vostre immagini c’è poca


post-produzione. In genere, a cosa
si limitano i vostri interventi?
Solitamente utilizziamo un piccolo preset
che abbiamo creato noi oppure facciamo
qualche correzione rispetto alla luce e al
contrasto, poco altro.
È raro, per esempio, che facciamo
doppie esposizioni. Ho avuto occasione
di confrontarmi con alcuni giornalisti sul
fatto che la fotografia – anche secondo
il loro parere – sta diventando finzione.
Secondo me, questo è grave, perché ormai
tutti sono alla ricerca dell’immagine
artefatta. Conosco un collega che passa
otto-dieci ore a editare una foto... secondo
me quella non è più realtà.

PARLANDO DI OBIETTIVI,
quello che più usiamo è il
24-70 mm f/2.8, ma l’ottica
che non può mancare nel
nostro zaino è il 70-200
mm f/2.8 – per la qualità, la
morbidezza che regala alle
immagini e la creatività che
ci consente di esprimere.
Nonostante il peso in
accoppiata con la D5 sia
notevole (camminiamo
anche 15-20 km al giorno!),
il 70-200 mm
permette di
creare contenuti
un po’ più UNA FOTOGRAFIA PUÒ ESSERE “vagamondi”, una tenda, la Nikon Z7
“artistici” rispetto TECNICAMENTE PERFETTA O MENO e tanta voglia di tornare a fotografare.
al classico 24- ma spesso poco mi importa perché Ripartire dalle montagne di casa bacia-
preferisco puntare l’attenzione su quel- te dagli ultimi raggi di un sole che scen-
70 mm che però lo che c’è dietro alla sua realizzazione de lentamente dietro alle montagne
risulta più pratico e sulle emozioni che riesce a trasmet- della Valle Maira e Varaita, la pianu-
nella maggior tere. Questa immagine rappresenta per ra con i suoi ritmi frenetici sotto di noi,
parte delle me il “ripartire”, perché è stata scattata intorno solo il silenzio e la bellezza. Una
situazioni. in una delle prime uscite ufficiali dopo lunga attesa premiata da un’atmosfera
il brutto infortunio che mi ha costretto magica e “benefica” che riesce a riscal-
a fermarmi lo scorso inverno. Ricordo dare una fredda serata di fine febbraio
ancora quella giornata come fosse ieri: e a liberare la mente dai cattivi pensieri.
10 chilometri a piedi nella neve, due La semplicità che diventa protagonista.

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Come fotografare Leggere la scena

LEGGERE
la scena
Sviluppiamo un approccio personale alla fotografia paesaggistica con i consigli dello specialista
Tom Mackie che ci spiega come trovare il migliore punto di ripresa per qualsiasi location

I
I luoghi sono il “soggetto” dei fotografi paesaggisti, tanto impor-
tanti che spesso la ricerca di quello migliore richiede più tempo
di quanto ce ne voglia poi per immortalarlo. La maggior parte
delle immagini più belle che vediamo sulle riviste o su Internet
non è frutto del caso e delle coincidenze (anche se un po’ di
posto e subito fare clic, non avremo mai grandi soddisfazioni:
è molto meglio scoprire in prima persona da dove scattare, e
come e quando farlo. I risultati saranno senza dubbio più per-
sonali – e quindi (potenzialmente) non sapranno di “già visto”.
Per eseguire una buona ricerca possono bastare strumen-
fortuna ci vuole!): che sia in campagna, in montagna, sul ti a cui è facilissimo accedere: mappe cartacee, servizi come
mare, in città o in un bosco, la pianificazione è indispen- Google Earth, app quali PhotoPills, Dark Sky e Photographer’s
sabile per ridurre le variabili e aumentare le probabilità Ephemeris... Tutti possono aiutarci a capire la conformazione
di ottenere una foto emozionante: secondo il professioni- del paesaggio, le condizioni climatiche previste e, non da ulti-
sta Tom Mackie, «fallire la preparazione significa pianificare... mo, la direzione della luce.
un fallimento!». La ricerca delle giuste location è parte del pro- Ogni luogo ha però anche aspetti unici che dobbiamo
cesso creativo. Se seguiamo pedissequamente i consigli di chi saper cogliere per darne un’interpretazione spettaco-
c’è già stato, per poterci mettere in condizione di arrivare sul lare: scopriamo quali.

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TOM MACKIE
È un premiato fotografo
professionista, noto soprattutto per i
paesaggi che realizza per clienti nel mondo
della pubblicità, dell’editoria e del design.
Altre info: www.tommackie.com

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Immagini come questa non capitano per caso.
Tom stava tenendo un workshop in Toscana: stava
aspettando di vedere se il sole sarebbe spuntato
tra le nuvole. Dopo mezz’ora il sole non solo è
apparso, ma ha anche portato con sé un doppio
arcobaleno, mentre i suoi raggi scivolavano sul
paesaggio fino a brillare sulla cappelletta.

1/15 ISO
f/8 di sec 100

CAMPAGNA RURALE giuste, possiamo fotografare scene perfette


La maggior parte di noi vive non lontano dalla quasi sulla soglia di casa.
campagna. Anche in città, è quasi impossibile
non trovare un paesaggio agreste ragionevol- APPUNTI DIGITALI. Quando, in campagna,
mente vicino, al limite anche in qualche parco. ci capita di imbatterci in una splendida com-
La campagna è ricca di opportunità: pensiamo posizione ma sotto una luce meno che per-
a un albero solitario nel mezzo di un campo, a fetta, scattiamo un “appunto digitale” con
una stradina o un fiume che serpeggiano nella lo smartphone. Prendiamo nota di quan-
scena, a un vecchio granaio o a una chiesetta do pensiamo sia il momento ideale per
immersi nel paesaggio, ai prati fioriti... Stiamo narrando tornare, registriamo la direzione in cui
è rivolto il soggetto e pensiamo a come
PENSIAMO LOCALE. Le mete esotiche sono una storia: scegliamo può apparire in orari o stagioni diver-
emozionanti, ma anche piuttosto dispendiose, elementi di primo si. È utile soprattutto per sapere dove anda-
in termini di soldi e di tempo. Perché allora piano che possano re a colpo sicuro in inverno: i paesaggi inne-
non lavorare vicino a casa? Oltre al risparmio, vati vengono sempre meglio quando la neve è
la prossimità assicura l’enorme vantaggio del- dire qualcosa di più fresca e in questo modo non perdiamo tempo
la conoscenza del territorio. Nelle condizioni sul luogo prezioso girando a caso.

30
ATTRAVERSO LE STAGIONI
Proviamo a riprendere la stessa scena in stagioni diverse. Cerchiamo
un soggetto che possa avere fascino in ogni periodo dell’anno, magari
includiamo alberi decidui, come faggi o aceri, che prendono colori più
vivaci in autunno. Prendiamo nota della nostra posizione e scattiamo
sempre dalla stessa, stagione dopo stagione. In campagna si prestano
bene i campi coltivati, che cambiano continuamente aspetto, ma sono
solo una delle possibili, infinite, ispirazioni...

1 | La villa e l’albero assicurano


PUNTI DI INTERESSE. La fotografia paesag- un punto di interesse nel campo di catturiamo dalla stessa altezza del sogget-
gistica è essenzialmente narrazione: il fotogra- lavanda ripreso all’alba in Provenza. to principale. Se invece scattiamo un po’
fo accompagna l’osservatore nella scena e lo Tom li ha disposti secondo i principi dall’alto e includiamo elementi per pri-
guida a scoprirne diversi aspetti. Come ogni della regola dei terzi. mo piano, campo medio e sfondo, riuscia-
grande storia, anche un’immagine deve mo a creare molta più profondità. Anche
avere una trama o un punto di interesse 2 | Tom ha alcuni alberi che in pianura possiamo sopraelevarci il minimo
principale. Se manca, lo sguardo si per- torna spesso a fotografare in indispensabile se il nostro treppiede si ele-
de nell’inquadratura e scivola via. Può diverse condizioni e in periodi va fino a due metri. Altrimenti possiamo sali-
funzionare qualsiasi cosa: da un albero soli- dell’anno differenti, come questo, re sul tettuccio dell’auto, ma stiamo attenti a
tario a un granaio, da una persona a qualsiasi immortalato all’alba nel Norfolk. non graffiarla o ammaccarla!
elemento che possa trattenere l’occhio nella
scena. Naturalmente, deve essere abbastanza NEBBIA D’ATMOSFERA. La foschia sul pae-
interessante da essere degno di fare parte del saggio è il Santo Graal di ogni fotografo pae-
nostro racconto del luogo. saggistico: tutti la cercano perché aggiunge
atmosfera e dà una dimensione diversa all’im-
PUNTIAMO IN ALTO. La campagna rischia magine. Quando è più probabile trovare neb-
di apparire piatta e monodimensionale se la bia e foschia? Il terreno deve essere umido,

31
Come fotografare Leggere la scena

Per vivacizzare un paesaggio


piatto, inquadriamolo da
posizione sopraelevata

quindi è più facile che il fenomeno si manife-


sti dopo la pioggia, vicino a un lago o un fiu-
me o in una vallata stretta. Ci vuole anche
una forte escursione termica: in autunno
e primavera, quando le notti sono fred-
de e le giornate calde, è più facile che si
formi la nebbia, ma anche inverno ed estate
possono offrirci molto. Se vogliamo accentua-
re la presenza di foschia, scattiamo controso-
le all’alba o al tramonto.

MONTAGNE
Le immagini di montagne possono essere 3 | Le piogge in montagna spesso
meravigliose e spettacolari: le variazioni dovu- portano condizioni spettacolari, LA LUCE. In qualsiasi paesaggio la luce è
te ad atmosfera, temperatura e altitudine con- con nuvole basse che accentuano importante e lo è ancora di più in montagna,
tribuiscono a creare scenari sensazionali – che le creste, come in questa immagine perché evidenzia i profili della scena. La luce
però possono essere difficili da rendere in foto- delle Dolomiti. laterale è di gran lunga la migliore per
grafia. La tentazione è di prendere il grandan- far emergere i rilievi delle rocce e le for-
golo e includere il più possibile, ma i risultati 4 | Tom è arrivato a Maroon Bells, me dei picchi. È meglio invece evitare quel-
non hanno quasi mai la maestosità che coglia- vicino ad Aspen, USA, alle 5 del la frontale, che tende ad appiattire e spegnere
mo a occhio nudo. Ci sono però delle tecniche mattino per catturare la luce che le vedute. Fa eccezione la luce frontale di alba
che possono aiutarci a tornare a casa con ritrat- precede l’alba. Piazzare l’orizzonte e tramonto, quando i toni caldi sono incante-
ti più fedeli della maestosità delle alte vette. al centro della scena, violando voli, soprattutto contro quelli più scuri e fred-
la regola dei terzi, con i riflessi di di un primo piano in ombra. Per immagini
LA SCALA. La grandezza di una montagna è come questo è cosa lecita, anzi di questo genere, l’ideale è includere in primo
facile da cogliere di persona, ma non altrettan- dovuta! piano qualcosa che possa riflettere la monta-
to da rendere in un’immagine bidimensionale. gna, come un lago o un fiume.
Negli scatti paesaggistici è frequente omettere 5 | Qui Tom ha invece colto la luce
la presenza di persone, ma includere un ele- della sera sui Denti del Diavolo, PRIMI PIANI. L’inclusione di elementi
mento di dimensioni note, proprio come sull’isola norvegese di Senja, in primo piano aggiunge più profondità
una figura umana, o un edificio o un’auto, riflessa in una pozza di marea. all’immagine. Cascate, torrenti o alberi sono
offre all’osservatore un termine di para- Un tempo lento, 15 secondi, solo alcuni esempi di soggetti che possono
gone e gli permette di farsi un’idea della ha “lisciato” il mare e contribuito equilibrare la composizione e darle un impat-
scala della scena. Un modo per enfatizzare il a migliorare la resa del riflesso to più tridimensionale. Anche i fiori selvati-
senso delle proporzioni è riempire l’inquadra- sull’acqua. ci sono un primo piano perfetto, che introdu-
tura con la montagna, usando un teleobietti- ce anche colori brillanti. Ricordiamo che stia-
vo, e includere una persona o un’auto alla base. mo narrando una storia: scegliamo elementi di

EVITIAMO DI DIVENTARE CASI DI CRONACA!


Per sicurezza, è sempre meglio condurre le escursio- energetico e acqua, oltre a una bussola e un fischiet-
ni nelle zone più remote in compagnia di qualcuno. Se to per attirare l’attenzione (e per spaventare eventuali
decidiamo di avventurarci da soli, prendiamo tutte le pre- predatori selvatici). Indossiamo abiti e calzature tecnici,
cauzioni che il buon senso suggerisce, in modo da non adeguati alla situazione e impermeabili, perché il tempo
finire nel telegiornale della sera – e non fare nemmeno può cambiare in brevissimo tempo sul mare o in monta-
figuracce con i soccorritori!  gna. Non dimentichiamo una buona mappa cartacea e
Informiamo qualcuno con precisione sulla nostra meta, non affidiamoci solo alle app per cellulare: non servono
sui sentieri che prenderemo e sull’ora in cui prevediamo a molto quando la batteria si scarica o il segnale si per-
di rientrare. Portiamo con noi semplici scorte di cibo de perché ci siamo infilati nel mezzo del nulla...

32
4

0,8 sec ISO


f/8
100

15 sec ISO
f/10
100

33
Come fotografare Leggere la scena

AFFRONTIAMO f/11 88 sec ISO


GLI ELEMENTI 100

L’aria sul mare è piena di sale.


Facciamo attenzione alla dire-
zione del vento, perché basta
una folata per oscurare la len-
te frontale dell’obiettivo – o
il filtro montato sull’elemen-
to frontale – con un sottile
strato salino che può rende-
re sgradevolmente morbida
l’immagine (è terribile se non
ce ne accorgiamo in tempo!).
Se succede, usiamo panni
pre-umidificati per lavare via
il sale e passiamo con la mas-
sima delicatezza un panno
asciutto di microfibra o camo-
scio per completare la pulizia.
Cerchiamo però di ridur-
re il numero di volte in cui
dovremo fermarci per puli-
re l’obiettivo: basta un po’ di
attenzione.
6

6 | Qui la marea era proprio


primo piano che possano dire qualcosa di più scena. In montagna è frequente che i versanti all’altezza giusta per catturare
sul luogo. Se ci avviciniamo ai fiori, proviamo più bassi siano più scuri del cielo o delle cime il movimento delle onde che si
a usare la tecnica del focus stacking per tene- innevate: un filtro graduato ND in corrispon- frangono sulla Giant’s Causeway,
re tutto alla nitidezza ideale: è più sicuro che denza del cielo può riequilibrare l’esposizio- Irlanda del Nord. Bellissimo il
semplicemente chiudere il diaframma. ne. La sfumatura del filtro dipende dall’irre- contrasto fra toni caldi e freddi.
golarità delle creste: usiamo un filtro a tran-
FILTRI. Un filtro polarizzatore, usato con sizione morbida per i contorni più frastaglia- 7 | Tom ha scattato questa
un’angolazione di 90° rispetto al soggetto, ha ti e uno più duro dove l’orizzonte è più piatto. foto da solo, in un momento
l’effetto di rendere più profondo l’azzurro del di pausa prima dell’inizio di
cielo e dare più rilievo alle nuvole. Quando però PAESAGGI MARINI un suo workshop nell’Algarve, in
usiamo il grandangolo e le nuvole sono assen- La bellezza dei paesaggi marini è che cambia- Portogallo. Poiché non c’era ancora
ti, può rendere disomogeneo il colore del cielo. no di continuo, a seconda di maree, direzione nessun altro con lui,
Soprattutto in alta quota il polarizzato- del vento e clima. Ogni giorno porta con sé una ha usato un comando remoto e ha
re può rendere il cielo quasi nero: è bene nuova palette su cui lavorare. posato sull’arco per i 2 minuti
ricordarsi di non polarizzare troppo. necessari per sfumare
I filtri graduati a densità neutra controlla- MAREE. Conoscerne il livello in alcuni casi è il movimento nelle nuvole.
no invece le differenze di esposizione nella vitale: scarichiamo un’app o controlliamo

34
7

una mappa specialistica online prima di illustrare la potenza delle onde che si
partire. Non è bello arrivare alla spiaggia con frangono sugli scogli, mentre uno lento
l’idea di catturare il riflesso del tramonto sul può trasformare un flusso gentile in un
bagnasciuga e trovarlo sommerso! Alcune nastro di seta, con una meravigliosa atmo-
grotte costiere sono accessibili solo con la sfera di pace. Per ottenere questo secondo
bassa marea: verifichiamo bene le condizioni risultato, abbiamo bisogno di un filtro a den-
per non correre rischi. Se siamo su una costa sità neutra, come il Big Stopper di Lee da 10
rocciosa, è preferibile lavorare con la bas- stop: ci permetterà di esporre per diversi minu-
sa marea, in modo che l’acqua non ci “inse- ti anche in normale luce diurna (ovviamen- I riflessi, sull’acqua
gua”: è essenziale anche sapere se la marea te, con la fotocamera immobile su treppiede). come sulla sabbia
sta salendo o ritirandosi.
RIFLESSI. I riflessi, sull’acqua come sulla sab- bagnata, danno il
ESPORRE PER L’ACQUA. Anche se il dia- bia bagnata, danno il loro meglio all’alba o al loro meglio all’alba
framma è il parametro più importante in foto- tramonto, quando la luce è più spettacolare. o al tramonto,
grafia paesaggistica, con l’acqua o altri sog- Sul mare, non sempre è facile catturare i rifles-
getti in movimento è il tempo di posa a rive- si nelle pozze create dalla marea che si ritira, a quando la luce è
larsi fondamentale. Un tempo rapido può meno di non abbassare la fotocamera fin quasi più spettacolare
35
Come fotografare Leggere la scena

IL FILTRO...
IMPROBABILE!

Non viene mai in mente


di montare un filtro pola-
rizzatore nel bosco, in
assenza del cielo azzurro e
delle nuvolette bianche cui lo
associamo di norma. Invece,
è efficacissimo anche per
rimuovere i riflessi dalle
foglie e così aumentarne la
saturazione: i verdi appa-
iono più lussureggianti e
i colori autunnali squilla-
no più intensi. A volte è
difficile vedere con preci-
sione l’effetto del filtro, ma
se teniamo d’occhio l’inten-
sità dei riflessi luminosi sulle
foglie possiamo regolarlo
fino a farli svanire.

1/10 ISO
f/11 di sec 100

al pelo dell’acqua. Più riusciamo ad arrivare in punto in cui decidiamo di farle entrare in sce-
basso e più ci conviene chiudere il diaframma, na: una linea diagonale che si incurva da un
per mantenere il riflesso il più nitido possibile. angolo in basso risulta più dinamica di una che
Se vogliamo un riflesso impeccabile, ricorria- entra piatta da un lato.
mo alla tecnica del focus stacking. Usiamo un
polarizzatore per tagliare il riflesso del- L’EFFETTO DELLE NUVOLE. Le nuvole
la superficie dell’acqua: non rimuoverà il hanno un ruolo importantissimo nei paesaggi,
riflesso, ma solo il riverbero. La luce morbida in particolare in quelli marini. Un cielo inte-
è la migliore per ressante è il tocco finale di un’ottima immagi-
LINEE DI ENTRATA. Se torniamo all’ana- fotografare il ne, uno vuoto può spegnere anche la compo-
logia con la narrazione, le linee di entrata sizione migliore. Con nuvole in movimento,
servono a guidare l’osservatore nel rac- sottobosco: se la montiamo un filtro ND ed esponiamo per
conto: vogliamo dunque che rimangano giornata è variabile, diversi minuti, per creare un cielo esplo-
interne all’immagine e non portino lo aspettiamo che una sivo. Se il sole è a 90° dal soggetto, il polariz-
sguardo fuori dall’inquadratura. Le linee zatore può dare ancora più enfasi. Entriamo
costiere o le onde che si rompono sulla spiag- nuvola copra il sole nell’ordine di idee di dover aspettare che le
gia sono soluzioni facili, ma è importante il e ne diffonda i raggi nuvole scivolino al posto giusto.

36
Puarotvecoipa
al n contest

GIALLO DI S C O PR
A PAG.
74
I DI PIÙ

8 | Tom ha posizionato con cura


BOSCHI E FORESTE la fotocamera affinché i tronchi l’illusione di poter fare un passo nella scena.
Le aree boscose offrono una marea di possibi- non si sovrapponessero e non si Possiamo anche isolare un singolo esempla-
lità, ma richiedono alcune accortezze... impastassero troppo e ha coperto re con un obiettivo macro o tele e aprire mol-
il sole dietro un albero per creare to il diaframma per sfocare lo sfondo. La luce
LUCE. Non sono molti i casi in cui un cie- l’esplosivo riverbero che illumina morbida è la migliore: se la giornata è varia-
lo coperto, magari piovoso, può entusia- questa distesa di campanule nella bile, aspettiamo che una nuvola copra il sole.
smarci, ma per fotografare in un bosco foresta di Hallerbos, Belgio.
è l’ideale: una giornata soleggiata creereb- CREARE L’ORDINE. Quando camminiamo
be troppo contrasto, slavando dettagli e colo- 9 | L’ombra del pioppeto ha in un bosco, ci accorgiamo di quanto sia cao-
ri. In alcuni casi può funzionare il controlu- permesso di riprendere i fiori con tico e di quanto sia difficile estrarne una com-
ce, per esempio quando il sole scintilla tra le una luce dolce che ne fa brillare i posizione efficace. Prendiamoci il tempo di
foglie autunnali. colori. osservare le relazioni tra gli alberi. Basta
un passo di lato per fare la differenza nel modo
FIORI. Un tappeto di fiori aggiunge colori e in cui si fondono e si sovrappongono. Anziché
motivi che riescono a spezzare la ripetitività usare il grandangolo, che include troppo in un
dei tronchi verticali e può dare più tridimen- ambiente così ricco, affidiamoci al teleobiet-
sionalità all’immagine, offrendo all’osservatore tivo per isolare motivi e dettagli delle foglie.

37
I notturni in città
appaiono vivacissimi,
ma in realtà c’è solo una
breve finestra di tempo
per ottenere i risultati
migliori: l’ora blu

20 sec ISO
f/13
100

10

38
OBIETTIVI. La scelta dell’obiettivo può stra-
volgere l’atmosfera dell’immagine. Un gran- LA POLITICA DEL TREPPIEDE
dangolo aiuta a dare più profondità se inqua-
In alcuni contesti urbani, per i motivi più dispa-
driamo dal sottobosco fino al fondale degli
rati, capita spesso che l’uso del treppiede
alberi. Le focali più lunghe aumentano la com- non sia autorizzato. Può essere per non
pressione dei tronchi. Fotografiamo ogni causare ostruzioni come per qualsiasi
scena con ottiche diverse per vedere altra ragione, ma non preoccupiamoci:
come cambia il risultato. ci sono modi per aggirare il divie-
to. Per esempio, possiamo usare
un piccolo Gorilla Pod, poggiato
PAESAGGI URBANI su una superficie piatta o fissato
La fotografia urbana può abbracciare gli stes- a una ringhiera. Oppure possia-
si principi di quella dei paesaggi naturali, ma mo stabilizzare la fotocamera su
prevede alcune tecniche specifiche. Catturare una panchina, un cestino dei rifiu-
ti o un tavolino – qualsiasi punto
l’interazione della luce con le linee, le curve e
sicuro e piatto. Possiamo orien-
i profili dell’architettura può essere emozio- tare l’obiettivo con la custodia di
nante quanto cogliere l’atmosfera di una sce- un filtro o un guanto e avviare l’e-
na incontaminata. sposizione con un sistema remoto o
l’autoscatto: le soluzioni non mancano! 11
ANGOLO DI CAMPO. L’angolo di cam-
po è importante per differenziare le nostre 10 | Il crepuscolo bilancia la
immagini dalle tante istantanee dei turisti. luminosità residua del cielo con siamo costretti a scattare dal marciapiede.
Cerchiamo edifici con terrazze e finestre che le luci artificiali degli edifici di Los La più costosa è usare un obiettivo Nikon PC
possano offrirci un punto di vista sopraelevato. Angeles. (Perspective Control), la più semplice è
Prenotiamo una camera d’albergo specificando lasciare spazio nella parte più alta del fra-
quale veduta vogliamo. Se dobbiamo scatta- 11 | Tom ha usato un filtro ND me e correggere le verticali in Lightroom
re attraverso un vetro, spegniamo le luci Lee Little Stopper da 6 stop e ha o in un software come DXO Viewpoint.
della stanza e usiamo il polarizzatore. In esposto per 150 secondi per avere
alternativa, scattiamo dal basso verso l’alto, in un passaggio sufficiente di auto L’ORA BLU. I notturni in città appaiono viva-
mezzo ai grattacieli, per risultati più astratti. sotto la Cattedrale Artica di Tromsø, cissimi, ma in realtà c’è solo una breve finestra
Norvegia, e creare le scie luminose. di tempo per ottenere i risultati sperati. L’ora
LINEE VERTICALI. Ci sono situazioni in cui blu, che nonostante il nome dura circa un
la convergenza delle verticali può rendere il 12 | I riflessi dello skyline urbano quarto d’ora, è il momento prima dell’al-
senso dell’altezza, ma il più delle volte voglia- creano sempre immagini potenti. ba o dopo il tramonto in cui l’illuminazio-
mo che le linee parallele restino tali. Possiamo Qui la piscina riflette i grattacieli ne artificiale è in equilibrio con l’azzurro
fotografare da un palazzo vicino, in modo da di Los Angeles. profondo del cielo. Passato questo momen-
non inclinare la fotocamera verso l’alto, ma ci to, il cielo diventa troppo scuro e le luci del-
sono anche soluzioni specifiche per quando la città vengono sovraesposte. Questo orario
ha anche un altro pregio: gli elementi urbani
meno piacevoli, come gru o cavi, sembrano
12
meno evidenti.

SCIE LUMINOSE. Le luci dei veicoli di pas-


saggio possono accendere le immagini con scie
bianche e rosse e diventare perfette linee di
entrata. Montiamo la fotocamera sul treppie-
de e impostiamo un’esposizione di 30 secon-
di. Se non basta, perché il traffico è len-
to, ricorriamo alla posa B. Se le auto sono
poche, proviamo con le esposizioni multiple.

TELEOBIETTIVO E DETTAGLI. Il tele è


perfetto per isolare i dettagli delle strutture e
creare immagini forti. Uno zoom 70-200 mm
ci segue dai campi medi fino all’astrazione.
Le focali più lunghe ci impongono di ragiona-
re di più sulla composizione, perché ci lascia-
no concentrare solo su una piccola porzione
della scena: cerchiamo motivi ed elemen-
ti che possiamo “comprimere” insiem

39
IMPARARE

www.ilfotografo.it

IL BELLO DELLA DIVERSITÀ


Rendiamo più
interessanti i “motivi
ripetuti” inserendo
un elemento che
spezzi la continuità.

42

44
IL SOLE ALLE SPALLE
Impariamo da Joe McNally come
trattenere il dettaglio anche nelle
silhouette, aggiungendo una luce.

46
NON BASTA VEDERE...
Michele Dalla Palma spiega che,
prima di premere il pulsante di scatto,
bisogna imparare a “guardare”.
50
LE IMPOSTAZIONI COLORE DI PHOTOSHOP
Attenzione alle opzioni predefinite
del programma di Adobe... spesso
non sono la scelta migliore!
54
COME SEI... GLAMOUR!
Sergio Derosas ci racconta come
approcciare in modo elegante
questo difficile genere di ritratto.
Imparare MICHAEL FREEMAN

IL BELLO DELLA DIVERSITÀ


Conosciamo il fascino, in fotografia e nell’arte in generale, dei “motivi ripetuti”
– dei pattern come dicono gli inglesi: ma cosa succede quando ne spezziamo
uno inserendo nell’immagine un singolo soggetto incongruo?

E
Esiste una tecnica creativa che ha supera- di tè. Come si vede dall’immagine piccola,
to ogni prova del tempo, e non solo in foto- ho scelto un approccio classico: le ho ripre-
grafia: si mostrano una serie di soggetti se con un tele, con una leggera angolazio-
identici, ma uno di loro – uno solo – è in ne, in modo che le figure si disponessero in
qualche modo diverso e attira lo sguar- una fila ben organizzata.
do dell’osservatore. Spezza la continui-
tà della ripetizione e nel farlo riesce a farsi TROVARE L’X-FACTOR. Tutto molto bel-
notare ed emergere dal resto della compo- lo, ma mi serviva qualcosa di più... Speravo
sizione. Il fotografo newyorkese Jay Maisel che qualcosa o qualcuno animasse l’angolo
ha centrato l’idea quando ha detto: «Tutte le in basso a sinistra. Invece, una ragazza verso
persone amano i “motivi”, ma i motivi inter- il centro della fila si è sporta per guardarmi e
rotti sono più interessanti». il suo gesto ha cambiato il momento. Spezza
Uno dei più notevoli esempi commerciali la linea ma ne rimane parte e cattura imme-
dell’applicazione di questa tecnica, che non diatamente lo sguardo.
mostro qui ma è abbastanza facile da ritro- A livello creativo, l’interruzione del pat-
vare, è in una pubblicità prodotta nel 1982 tern è quasi sempre soddisfacente, non solo
da un’agenzia di grande successo, Bartle perché attira l’attenzione dell’osservato-
Bogle Hegarty. Era per Levi’s, che stava lan- re, ma anche perché definisce un contrasto
ciando sul mercato jeans neri anziché blu e tra il singolo e la massa – identifica il ribel-
l’agenzia propose l’immagine di un gregge le, se vogliamo. A livello visuale, tutti amia-
di pecore bianche rivolte tutte in una dire- mo i motivi perché riempiono l’inquadratu-
zione, con una singola pecora nera rivolta ra con, be’, cose, ma il motivo spezzato da
dalla parte opposta. Lo slogan era semplice: un singolo che si comporta in modo diverso
“Se il mondo fa zig, tu fai zag”. Nemmeno un è ben più interessante!
paio di jeans in vista e un enorme successo. È un’idea che ha capacità di trazione,
Più di trent’anni dopo, l’agenzia usa ancora con il fascino aggiuntivo di essere una rari-
questa immagine per il proprio brand. La tà in fotografia, per niente facile da trova-
“singolarità” ha fascino, forse in par- re nella vita quotidiana. Una fila di solda-
te perché l’occhio trova interessante il ti in parata, per esempio, è addestrata pro-
dettaglio che interrompe la ripetizio- prio a non spezzare ritmo e motivo, e assi-
ne, ma anche perché evoca l’idea della cura un’immagine ordinata e precisa, ma
ribellione – che è quel- meno interessante. A meno
la a cui faceva appello che uno di loro svenga per 1 | In questo scatto vediamo
l’agenzia. il caldo, certo, il che pro- il momento che cattura il gesto
Nell’immagine di esem- durrebbe uno scatto sicu- unico che attira lo sguardo nella
pio, realizzata per il mio ramente fuori dall’ordina- scena.
libro The Life of Tea, sta- Speravo che qualcosa rio. Un campo di girasoli
vo lavorando in una pian- o qualcuno animasse vede tutte le corolle rivol- 2 | Le raccoglitrici al punto di
tagione in Sri Lanka e a un l’angolo in basso a te nella stessa direzio- raccolta (Mount Vernon Estate,
certo punto le raccoglitri- ne. Ma se ce ne fosse uno Sri Lanka), senza alcuna evidente
ci, tutte donne, si sono alli- sinistra per darmi che guarda dall’altra par- interruzione del motivo.
neate con i loro cesti pieni il tocco in più... te? Non so cosa potrebbe

Biografia
MICHAEL FREEMAN Fotografo NPhotography, collabora con la rivi-
britannico di viaggi, architettura e sta dello Smithsonian Institute e con
arte orientale, è autore di manua- molti editori internazionali. Info su
li di grande successo. Oltre che con www.michaelfreemanphoto.com

42
MOTIVO RIPETUTO CON INTERRUZIONE

2
pubblicizzare, ma sono certo ci sia una lun-
ga lista di potenziali candidati. Realizzare
un’immagine simile? Be’, è davvero difficile.
Naturalmente è possibile allestire
e costruire una scena (la pecora nera
della Levi’s non è mica capitata lì per
caso). Solo che così si perde un po’ di
divertimento. Se ci imbattiamo in un det-
taglio unico reale, invece, sentiamo di gua-
dagnare punti extra, anche se l’immagine
dovesse risultare meno pulita. Possiamo pro-
vare a cercare e inquadrare il motivo di par-
tenza, preferibilmente con un teleobiettivo
per stringere sui dettagli e comprimere la
prospettiva. Poi non ci resta che aspettare
l’intervento della fortuna...

MOTIVO RIPETUTO SENZA INTERRUZIONE


Imparare JOE MCNALLY

IL SOLE ALLE SPALLE


Le silhouette sono uno splendido
strumento fotografico, ma trattenere
il dettaglio non è affatto facile

L
Le silhouette sono irresistibili e il sole alle da scattare e rendermi conto troppo tar-
spalle del soggetto (e in faccia a noi) è idea- di che la silhouette non era tanto articolata
le per definirle. Ci sono però silhouette con quanto avrei voluto.
un tocco speciale: aggiungete un lampo La silhouette dell’aereo di linea [2] è stata
di flash e avrete ancora forme e poten- scattata secoli fa: Nikon F2, ottica 1.200 mm,
za grafica, ma anche, contro ogni pro- Kodachrome. All’epoca, nei saturi giorni del-
babilità... dettaglio! Avete questa sor- le pellicole a colori, si usava leggere l’esposi-
gente di luce da fantastiliardi di candele zione appena accanto al sole, per trattenere
dietro il soggetto e poi, a volte, basta un pic- un minimo di dettaglio ambientale, ma qui
colo lampeggiatore per tirare fuori i parti- non mi serviva: avevo bisogno solo dell’alo-
colari dalle ombre. ne luminoso intorno al sole.
È divertente giocare con il sole diretto.
Ho fotografato sulla portaerei USS Abraham RISCHIO E PERICOLO. Ed eccoci, con
Lincoln (CVN-72) [1] nel Golfo Persico mol- l’immagine [3], al momento dell’aggiunta
ti anni fa. È stato facile come pescare in un del flash. Nikon D5, obiettivo 600 mm
barile! Non ho dovuto fare altro che sce- f/4 e unità Profoto B1 a sinistra del
gliere il gioco di linee e grafica e, nel caso corpo macchina, con softbox 30x90 e
di figure umane nell’inquadratura, assi- griglia. Il risultato mostra il dettaglio del
curarmi che fossero abbastanza leggibili. danzatore del fuoco, non un’ombra con un
Se l’elemento cruciale che bastone in fiamme. L’ultimo
riprendiamo in silhouette si consiglio è provare a dare
impasta troppo con lo sfon- voi le vostre spalle al sole.
do buio, per esempio l’area Sulla portaerei era facile 1 Punto di vista basso e luce intensa
sotto l’orizzonte, il risultato Nel caso di lasciarsi sedurre dalla linea
è un disastro. Il teleobiettivo pulita dell’orizzonte e del
è spesso la strategia migliore
figure umane mare. La mia immagine pre-
e, quasi sempre, aiuta anche nell’inquadratura, ferita di quel giorno, però,
inquadrare dal basso. assicuratevi che siano non include il tramonto. Mi
Come detto, dobbiamo sono voltato e i raggi del
stare attenti a che gli
sempre abbastanza sole carezzavano un mem-
elementi grafici definiti- “leggibili” bro dell’equipaggio [4] che 2
vi siano stagliati contro si riparava dal vento nello
le luci alte e non finiscano sepolti nel scarico di quello che credo fosse un F/A
nero dell’ombra. So che sembra banalis- 18 Super Hornet. Improvvisare, adattarsi...
simo, ma mi è capitato di emozionarmi così Va detto che l’esercito ha un sacco di roba
tanto per i colori, il sole calante e il supertele che produce silhouette spettacolari [5]!

Biografia
JOE MCNALLY è un pluripremia- di Nikon, ama ribadire che non basta
to fotografo americano che ha lavo- avere in borsa la più potente del-
rato per National Geographic, Life le fotocamere per appropriarsi del
Magazine, Sports Illustrated, Time titolo di “fotografo”: occorre studia-
e tante altre prestigiose riviste. re, scattare senza fermarsi mai, esse- 2 Uno scatto “d’epoca”. Eseguire
È noto per la maestria della sua re umili e mettersi continuamente in
la lettura vicino al sole aiutava a
“flash photography”. Ambassador discussione. joemcnally.com
trattenere qualche dettaglio.

44
1/400 ISO
f/4 di sec 100

danno fascino a questa silhouette con elemento umano, catturati con una Nikon D3X.

3 4

3 Qui Joe ha aggiunto una monotorcia 4 Non sempre bisogna mostrare un 5 Le attrezzature militari rendono molto
flash Profoto B1 con softbox verticale per tramonto favoloso per avere una luce bene in silhouette per via delle forme
mostrare il dettaglio del soggetto. favolosa... particolarmente grafiche.

45
Imparare MICHELE DALLA PALMA

VEDERE
NON È GUARDARE
Prima di premere il pulsante di scatto, impariamo
a osservare la realtà e a fermarla nella memoria

L
La fotografia, oggi, sembra apparte-
nere esclusivamente all’ambito “cre-
ativo” digitale – un mondo fatto di pixel
da manipolare con software sempre più
“estremi” e avulsi dalla realtà. Il file foto-
animale e insetto, attraverso l’occhio, e gli
consente di percepire luci e ombre, colori
e sfumature. Vedere è un atto per mol-
ti aspetti involontario – come il pulsare
del cuore o l’espansione dei polmoni – che
grafico diventa mera base di parten- riprogrammiamo in continuazione e ci ser-
za per elaborazioni fatte di desatura- ve per avere sempre la percezione precisa
zioni o contrasti irreali, “lampi di luce”, del nostro essere nello spazio. Delle milio-
tagli e sostituzioni, aggiunte di colori e det- ni di immagini che catturiamo con gli
tagli di ogni specie. E simili a guerrieri tale- occhi, ogni giorno, e accumuliamo in
bani, i “fotografi da computer”, con ranco- una memoria temporanea, ne conser-
roso disprezzo, accusano di oscurantismo viamo una parte minimale, perché vede-
e di odio per il Progresso coloro che non si re è un senso che serve istante per istan-
adeguano a questi stili. te, e di cui ricordiamo solo pochi messaggi
Fortunatamente, però, esistono gli fondamentali. Quelli che servono per ripe-
anarchici. Individui, spesso dotati di talen- tere quell’azione, quel percorso e poche
to e di insopprimibile senso critico, insoffe- altre informazioni.
renti alle mode imperanti, alle novità, all’o- Guardare ha nel vedere soltanto l’a-
mologazione degli stili. In ambito fotografi- zione iniziale. Guardare significa met-
co, questi pericolosi sovversivi sosten- tere in funzione un complesso insieme di
gono che con una fotocamera è addi- percezioni, che dall’immagine complessi-
rittura possibile fare delle fotografie. va separano dettagli e particolari, li ana-
Senza bisogno di software e diavolerie vir- lizzano, li ricompongono. Li fermano e li
tuali! Io sono uno di quelli, e questa rubrica immagazzinano in una memoria permanen-
sarà dedicata a quella magnifica, analogica te con l’obiettivo di ricostruire quella visio-
magia: schiacciare un pulsante per catturare ne anche quando è svanita. Guardare ha,
un frammento di realtà. Prima di compiere come finalità, il tentare di imposses-
questa azione definitiva, però, è necessario sarsi dell’essenza di ciò che si vede,
possedere un corredo di esperienze che rap- fissandola nel ricordo. Guardare signi-
presentano il bagaglio irrinunciabile di ogni fica indagare le sfumature, dar loro vita, e
fotografo. Le scopriremo insieme. usare la luce e l’ombra, i contrasti e le asso-
nanze, i colori o la loro mancanza, per cre-
VEDERE E GUARDARE NON SONO LA are una rappresentazione di “quella” realtà.
STESSA AZIONE! Vedere è un’azione Guardare è un’azione volontaria, che com-
meccanica e automatica che compie ogni piono pittori, fotografi, artisti e spie.

Biografia
MICHELE DALLA PALMA FISI, guida AIGAE, ex-istruttore di alpinismo e sci-
Giornalista e fotografo, esploratore e grande viag- alpinismo del CAI. Docente Master alla Nikon School
giatore, ha realizzato molte spedizioni e centina- Travel, organizza corsi e workshop di fotoreporta-
ia di reportage, in ogni continente, per la stampa ge. Autore, regista e conduttore di progetti televi-
italiana e internazionale. È Direttore Responsabile sivi dedicati all’esplorazione, ha realizzato nume-
della rivista TREKKING&Outdoor, una delle testate rosi documentari e reportage TV e ha pubblica-
più qualificate sul mercato italiano nell’ambito del to numerosi volumi. Dal 2018 è coordinatore delle
turismo responsabile. Atleta professionista nello Photography Expeditions del National Geographic.
sci alpino, maestro di sci ed ex-Istruttore Nazionale www.micheledallapalma.it

46
Per tre giorni l’anno, ai primi di luglio,
Castelluccio di Norcia si trasforma
in un delirio di colori. Il bracconiere
di immagini deve essere pronto a
correre, come un predatore, per
catturare la preda. A colpo sicuro,
altrimenti dovrà aspettare un altro,
lungo anno... La realtà è sempre
straordinariamente affascinante,
e allora perché manipolarla come
dei falsari che tentano di riprodurre
grossolanamente un capolavoro?
Ferdinando Scianna, maestro della
fotografia italiana, sostiene che
«è facile mentire con le fotografie.
Ma si può persino dire la verità,
per quanto ciò sia estremamente
difficile». Questa frase mi è
sempre rimbombata nella testa,
ogni volta che ho preso in mano
una fotocamera, e, per quanto
estremamente difficile, ho sempre
cercato di far assomigliare il più
possibile i miei scatti a quello che
guardavo. “Leggendo” con gli occhi,
prima di schiacciare quel piccolo
pulsante che avrebbe imprigionato
per sempre quel momento, le linee
di fuga che lo sguardo seguiva,
identificando il o i protagonisti
di quella storia e cercando di
valorizzare quell’atmosfera unica
e irripetibile rubandole “l’anima”.
Fatta di luci, ombre, colori. Nelle
mie immagini non c’è alcuna
manipolazione se non, ma solo
quando serve, l’ottimizzazione del
contrasto e l’eliminazione delle luci
spurie dell’istogramma, azioni che si
compivano anche in camera oscura
con mascherature e uso di carte dure
o morbide per definire il contrasto.
Nikon Z 6 con Nikkor Z 24-70 mm
f/4, focale 52 mm, 1/50 sec,
f/22, ISO 100

A noi interessa lo sguardo del fotogra- memoria, si può intuire di avere uno
fo. Non me ne vogliano i tanti utilizzatori “sguardo fotografico”. Da quel momento
di super fotocamere, dotate di autonomia in poi, il desiderio di imprigionare per sem-
propria, che scattano montagne di imma- pre, in uno scatto, il tempo, un attimo uni-
gini con il ritmo di un mitragliatore... Non co e irripetibile, quell’inquadratura, quella
basta possedere una macchina foto- luce, diventerà una malattia da cui è mol- Solo dopo infinite
grafica (o uno smartphone o qualsiasi to difficile guarire. Ma ci accompagnerà, immagini non scattate
altra diavoleria che oggi permette di cat- invece, stimolando le nostre sensibilità, si può intuire di
turare fotografie) per essere un fotogra- le nostre prospettive, le nostre intuizioni,
fo. Solo dopo infinite foto non scat- a conoscere un po’ più a fondo noi stessi. avere uno “sguardo
tate, ma immagazzinate invece nella Meglio se con un pizzico di sana anarchia! fotografico”
47
Imparare MICHELE DALLA PALMA

Le rocce dolomitiche d’Ampezzo


si specchiano nel lago di Misurina.
Per “congelare” un riflesso
sull’acqua è indispensabile
usare tempi veloci, in questo caso
1/400 di sec. Imparare a guardare
è la prima regola per acquisire un
occhio fotografico. «È un’illusione
che le foto si facciano con la
macchina... si fanno con gli occhi,
con il cuore, con la testa», diceva
Henri Cartier-Bresson! Indagare
prospettive insolite, immaginare
inquadrature non convenzionali,
sperimentare altri punti di
osservazione – che il mondo ci
mette sempre davanti agli occhi –
consentiranno di realizzare scatti
emotivamente coinvolgenti senza
alcuna necessità di “pasticciare”
le immagini con plug-in, software
di ritocco e altre diavolerie.
Nikon Z 6 con Nikkor Z 24-70 mm
f/4, focale 41 mm, 1/400 di sec,
f/4, ISO 100

Durante il monsone, un attimo


di tregua dalla pioggia
nella notte di Rishikesh.
Le fotocamere di ultima
generazione offrono una
potenzialità straordinaria
al fotografo, che nessun
ritocco o software potrà
mai uguagliare mantenendo
l’immagine reale. In questo
scatto, i 3.200 ISO della Z 7
hanno compiuto il miracolo di
mantenere l’atmosfera della
scena, illuminata da una
semplice lampadina.
Nikon Z 7 con Nikkor Z
24-70 mm f/4, focale 70 mm,
1/25 di sec, f/4, ISO 3.200

48
N
MONDON IKON

Le impostazioni colore di Photoshop:


un errore da non fare
Attenzione alle impostazioni
predefinite del programma di
Adobe: le opzioni proposte non

L
sono affatto quelle ottimali...
La prima versione di Photoshop risale al 1990. importante ed elementare della gestione del
Siamo dunque alle soglie del trentesimo com- a cura di Marco Olivotto colore si riduce a questo.
pleanno del software che, di fatto, rappresenta Se un documento è privo del profilo ICC, il
lo standard di mercato per l’elaborazione delle software deve prendere una decisione basata
immagini digitali. C’è una versione del pas- su qualche criterio. Dal momento che il com-
sato che ci interessa particolarmente: si puter su cui lavoriamo utilizza un profilo ICC
tratta della 5.0, apparsa nel 1998, perché per descrivere il comportamento del monitor,
fu la prima a implementare la gestione in assenza di meglio e trovandosi privo di istru-
del colore. In tutta franchezza, questo epo- zioni, il software assume che il profilo ICC da
cale cambiamento venne introdotto in manie- usare sia quello definito a livello di sistema:
ra abbastanza goffa: Adobe operò delle scelte per l’appunto, quello del monitor. Che questo
perlomeno discutibili che non resero la mano- profilo sia accurato o tremendo è poco rilevan-
vra particolarmente gradita a un buon numero te, in questo contesto: è una scelta che viene
di operatori. Resta il fatto che funzioni come effettuata, e basta.
“Converti in profilo” e “Assegna profilo” (esa- C’è però un problema: in generale, è la scel-
minate su NPhotography 92 di novembre, a ta peggiore possibile. Vediamo perché.
partire da pag. 54) sono presenti nei menu del
software da ventidue anni. UN UTILE ESEMPIO: LO SCREENSHOT.
I criteri di gestione del colore pos- Un monitor EIZO CG2730 è collegato in questo
sono essere impostati in vari modi. A momento al mio Mac portatile. L’ho calibrato e
seconda di ciò che ci troviamo a fare, una profilato, e il profilo ICC che lo descrive è impo-
scelta può essere più appropriata di un’altra. stato nel sistema operativo. Ho bisogno di fare
C’è però un punto cruciale: la scelta propo- una cattura di una parte dello schermo: quan-
sta da Adobe come predefinita è inadat- do il file viene creato, contiene l’unico profilo
ta al flusso di lavoro della maggior par- ICC sensato che dovrebbe contenere – che è
te degli utenti. A meno che le cose non sia- appunto quello del monitor.
no cambiate nella recentissima versione del Ipotizziamo però che qualcosa vada storto,
software (Photoshop CC 2020), non ancora e che quel profilo ICC venga rimosso dall’im-
disponibile mentre scrivo, c’è un’imposta- magine che ho creato. Se la apro in Photoshop
zione del software che va modificata se e questo, senza avvertirmi, assegna il profilo
si vuole seguire un flusso di lavoro in cui del monitor, fa la cosa giusta.
la gestione del colore sia implementata Nel modello descritto sopra, il dizionario si
correttamente. è perso per strada, ma il software asse-
gna alle terne RGB presenti nel file il
UN PROBLEMA DI DIZIONARI. significato corretto – ma per puro caso!
Possiamo paragonare i profili ICC a Il profilo ICC del monitor è quello cor-
“dizionari” che stabiliscono i significa- retto. Il problema è che questo vale solo
ti precisi delle “parole” che definisco- fino a che apro il documento sul mio com-
no i colori: per esempio, le terne RGB. puter. Se passo lo screenshot a un collega,
Questi dizionari vengono di norma incor- Photoshop assegnerà al file il profilo del
porati nei documenti in maniera che un monitor presente sul suo computer, che
software, leggendone i dati, sappia in è diverso dal mio. Errore: il dizionario uti-
che lingua questi sono scritti. Riducendo lizzato è sbagliato e i colori non verranno
tutto ai minimi termini, la parte più interpretati correttamente.

50
Le impostazioni colore

UNA GRAVE LEGGEREZZA. Non ho mai


compreso perché Adobe proponga agli utenti
delle impostazioni predefinite che fanno esat-
tamente ciò che ho descritto: se il documento
è privo di profilo ICC, al momento dell’a-
pertura Photoshop presume che il profi-
lo da utilizzare sia quello del monitor. Nel
99,99% dei casi, questo è del tutto erra-
to. Non solo: il profilo viene assegnato al
documento senza alcun avviso. Se invece il
profilo ICC è presente, un avvertimento arri-
va – assieme a una proposta, visibile in figu-
ra 1. Trattasi di proposta indecente: eliminare
il profilo ICC presente nel documento (riqua-
dro rosso)! In sostanza, il documento si pre-
senta al software e lo avverte: «Buongiorno, io
parlo una lingua chiamata sRGB e ho con me
pure il dizionario per interpretarla!». Il softwa-
re si rivolge all’utente e dichiara: «C’è qui un
tizio che dice di parlare una lingua strana e
di avere un dizionario... che faccio, glielo but-
1
to via?». Nel momento in cui l’utente clicca su
OK accetta questo stato di cose. Ci sono eleva- 1 | Uno degli errori più gravi
te probabilità che le cose vadano così: l’utente da fare quando carichiamouna LA SCELTA MIGLIORE. C’è però un pro-
meno smaliziato si fida, per forza di cose, foto: accettare di eliminare il blema che non possiamo ignorare: a ventidue
del suggerimento di Adobe. Ma il suggeri- profilo incorporato nell’immagine! anni dall’introduzione della gestione del colo-
mento è sbagliato. Non suona un po’ assurdo? re, non è affatto chiaro a tutti che il profilo
2 | La schermata di default ICC incorporato nel file andrebbe rispettato.
UN CONTROLLO DA FARE. La ragione di della finestra Impostazioni Adobe probabilmente ha fiducia nel fatto che
questo comportamento risiede nelle imposta- colore di Photoshop. La prima gli utenti siano abbastanza esperti da modi-
zioni colore che Adobe sceglie come “prede- volta che lanciamo il programma, ficare autonomamente questa impostazione:
finite”. Vale la pena di fare un rapido control- ricordiamoci di modificare fiducia mal riposta, nel caso. Quando ho ini-
lo sul proprio computer: menu Modifica, voce le impostazioni “di fabbrica”. ziato a fare consulenze in questo campo, dieci
Impostazioni colore. La finestra che appare è anni fa, ho stilato una statistica di massima. Da
visibile in figura 2. Se non avete mai modifica- essa risultava che circa il 70% delle installazio-
to queste impostazioni, nel menu in alto a sini- ni professionali di Photoshop avevano le impo-
stra apparirà la dicitura “Colore del monitor”. stazioni colore di default. Queste imposta-
I numerosi parametri visibili nella parte sotto- zioni colore sono quasi invariabilmente il
stante sono quelli definiti da tale preset.
Nella sezione Spazi di lavoro, la voce RGB 2
riporterà qualcosa come “Monitor RGB…”
(riquadro ciano). Questo significa che lo spa-
zio di lavoro che Photoshop userà come stan-
dard sarà quello descritto dal profilo ICC che
riflette le caratteristiche del monitor. In gene-
rale non è una buona idea: è opinione comu-
ne che convenga scegliere uno spazio colo-
re standard, come sRGB, Adobe RGB o
ProPhoto RGB.
A prescindere da questo, il problema vero
si trova più in basso, alla voce Criteri di
gestione colore: tutte e tre le voci riportano
“Disattivato”. In buona sostanza, significa che
qualsiasi documento apriate (RGB, CMYK o in
Scala di grigio), la scelta di base sarà quella di
eliminare il profilo ICC incorporato – se esiste.
Per cortesia, Photoshop ci avvisa nel caso che
questa condizione si verifichi (casella “Chiedi
prima di aprire” spuntata).

51
MONDON IKON
motivo per cui si riscontrano colori diver- e dal fatto che ha convertito il documento
si passando da un’applicazione a un’al- in CMYK utilizzando Immagine > Metodo >
tra, o per cui i colori cambiano quando Colore CMYK, che non è la prassi migliore (si
si apre un file in Photoshop dopo averlo usa Modifica > Converti in profilo, per maggio-
visualizzato in Camera Raw o Lightroom. re flessibilità). Ho convertito tutto in un profi-
Oggi la situazione è sensibilmente migliora- lo colore più adatto, ho corretto qualcosa per
ta: la percentuale non è più il 70%, ma rima- evitare una stampa sbiadita a causa di un limi-
ne comunque superiore al 60%. C’è un’amara te di inchiostro non ottimale, e il lavoro è anda-
ironia nell’ultima frase, e spero che la cogliate. to a posto. Ma ho potuto farlo solo perché so
È una percentuale enorme, soprattutto consi- esattamente dove si annida il problema: e non
derando che la gestione del colore non è stata sarebbe stato compito mio.
introdotta due mesi fa... Con un risvolto: se le impostazioni colo-
Quando mi chiedono quale sia un’imposta- re sono quelle di default, la scansione
zione colore migliore di quella proposta da originale in RGB è stata quasi certamen-
Adobe come default, rispondo invariabilmen- te aperta ignorandone il profilo colore.
te che l’impostazione denominata “Colore Ossia, il risultato è casuale, a seconda
Giappone per quotidiano” è di varie lunghezze del monitor su cui avviene la visualizza-
migliore, anche se lavorate in Europa e vi occu- zione. La conversione in CMYK, sbagliata
pate di Web. E non scherzo affatto: se Adobe o giusta che sia, cristallizza quel risulta-
ha dei motivi per mantenere questa scelta così to casuale, e la frittata è fatta, senza pos-
sia. Ma cosa costerebbe inserire una schermata sibilità di ritorno. È del tutto possibile che si
di avvertimento all’utente di controllare, come verifichi una discrepanza tra ciò che l’artista
minimo, le impostazioni colore? Se installate si aspetta e ciò che verrà stampato, anche in
Photoshop su una macchina ex-novo, questo assenza di errori di stampa. Ma questo abbia-
sarà ciò che vi viene proposto. Se modificate mo: un software impostato male utilizzato da
le impostazioni e poi create un nuovo utente utenti che non sanno che sarebbe sufficiente
sulla stessa macchina, di nuovo questa sarà la cambiare una singola impostazione per risol-
proposta di Adobe nel nuovo account, senza vere molti problemi.
che vi venga notificato nulla.
MA ALLORA, COSA CONVIENE USARE?
OCCHIO ALLA STAMPA! Suggerisco anche La regola aurea è una sola: tranne che in casi
una questione ulteriore. La voce relativa a estremamente particolari, ignorare il profilo ICC
CMYK riporta come spazio di lavoro “U.S. Web incorporato in un file è un errore. Le alternati-
Coated (SWOP) v2”. Viene il dubbio che ve sono due, di segno diverso:
“U.S.” abbia a che fare con gli Stati Uniti, e 1– rispettare il profilo ICC e utilizzar-
così è: il profilo ICC in questione indica le lo come spazio di lavoro per quella singo-
condizioni di stampa standard su carta pati- la immagine. Immagini diverse possono ave-
nata in rotativa (e non in foglio piano), vigen- re profili ICC diversi, ma questo non è un pro-
ti – appunto – negli USA. Lo standard statu- blema: Photoshop può lavorare su documen-
nitense è diverso dal nostro, in partico- ti aperti contemporaneamente rispettando gli
lare per quanto riguarda il colore degli spazi colore di ciascuno. Se tutto è impostato
inchiostri. Inoltre, per complicate ragioni come si deve, questo è trasparente per l’utente;
relative al limite massimo di inchiostro che 2 – convertire il documento da uno spa-
la carta riesce ad accettare in stampa, questo zio colore A a un altro spazio colore B al
profilo ICC fornisce dei risultati inferiori alla momento dell’apertura. È meno consiglia-
media ottenibile scegliendo il profilo adatto ta e suggerisce qualche precauzione, ma tal-
alle condizioni di stampa offset su foglio piano volta è sensata.
in Europa, che non sono simili a quelle statu- Per convertire un Il succo del discorso è questo: se torniamo
nitensi. Recentemente ho ricevuto delle scan- al modello linguistico utilizzato all’inizio, il pro-
sioni da un artista, debitamente convertite in documento nello filo ICC del documento descrive il dialetto in
CMYK perché destinate alla stampa. Era sta- spazio colore più cui esso è scritto. Parlo di “dialetto” perché, se
to scelto anche un colore di sfondo, espres- adatto è meglio usare lavoriamo in RGB, le varie declinazioni di RGB
so in coordinate CMYK. Aprendo le scansio- sono come variazioni attorno a una linea comu-
ni, Photoshop mi avvertiva che lo standard il percorso Modifica ne. La prima opzione (rispettare il profilo ICC)
era... U.S. Web Coated (SWOP) v2. Ho visto > Converti in significa che accettiamo di parlare il dialetto
questa situazione così tante volte che non ho profilo, piuttosto che del documento che apriamo; la seconda opzio-
neppure bisogno di scrivere un messaggio di ne (convertire in un altro profilo ICC) significa
verifica al mittente dei documenti: so già che Immagine > Metodo che forziamo una traduzione del documento in
questo dipende dalle sue impostazioni colore > Colore XXX un dialetto a noi più consono.

52
Le impostazioni colore
3
3, 4, 5 | Tre differenti scelte per utilizzare per il Web, ma espone a potenzia-
quel che riguarda Impostazioni li riduzioni di gamut, qualora si passi da uno
colore, diverse a seconda spazio più ampio a sRGB, che è notoriamente il
dell’ambito in cui abbiamo meno esteso degli spazi standard. In ogni caso,
intenzione di lavorare: Photoshop avverte l’utente, che ha facoltà di
principalmente immagini destinate decidere di volta in volta cosa fare.
alla stampa (3), un uso più Il discorso sarebbe più ampio, perché
generico (4) o la creatività web (5). dovrebbe coinvolgere anche le altre applica-
zioni Adobe, come Illustrator e InDesign. Se
queste vengono utilizzate, è possibile allinea-
re le impostazioni colore di vari software per
mezzo di Adobe Bridge, ed è consigliabile farlo,
ma questo esula dagli scopi di questo articolo,
e rimane pertanto un suggerimento da esplo-
rare per chi si occupi non solo di fotografia, ma
anche di grafica e impaginazione.
Possiamo dare tre suggerimenti di massima,
che non sono però prescrizioni rigide. 6
1 – Se lavoriamo principalmente a immagi-
ni destinate alla stampa tradizionale, il prede-
finito “Prestampa Europa 3” (figura 3) è
la scelta più ovvia. Utilizza lo standard Adobe
RGB come spazio colore predefinito, e uno
standard Europeo sensato per la stampa off-
set. Questa impostazione avverte l’utente nel
caso lo spazio colore del documento non coin-
cida con Adobe RGB e, per default, rispetta il
profilo incorporato.
2 – Se lavoriamo in un campo più generico, il
predefinito “Uso generico Europa 3” (figu-
ra 4) è una scelta possibile e sensata. Utilizza
lo standard sRGB come spazio colore prede- 5
finito, lo stesso standard citato sopra per la
stampa offset, e mantiene i profili incorporati
senza avvertire l’utente nel caso che ci siano
discrepanze tra il profilo ICC del documento e
lo spazio di lavoro. Se lavoriamo in un
3 – Se lavoriamo per il Web, il predefinito
“Web/Internet Europa 2” (Figura 5) è una campo “generico”,
scelta appropriata. Si comporta essenzialmen- il predefinito Uso
te come il predefinito precedente, ma propo- generico Europa 3
ne la conversione in sRGB nel caso che il pro-
filo ICC del documento sia diverso. Questo ha è una scelta possibile
senso, perché sRGB è lo spazio standard da e sensata

Biografia
MARCO OLIVOTTO Classe 1965, si laurea in fisica. internazionali e tiene corsi e workshop in Italia e Svizzera in
Nel 2007, quando scopre i libri di Dan Margulis, diverse scuole (LABA, ILAS) e organizzazioni private. Su invi-
padre della correzione del colore in Photoshop, to di Margulis, firma il capitolo sulla riduzione del rumore nella
inizia a trasportare le tecniche apprese nella seconda edizione di “Photoshop LAB Color” (Peachpit 2016), il
realizzazione grafica delle sue produzioni, fino più importante libro sul metodo colore LAB. Ha collaborato in
a che nel 2011 inizia a insegnare gli stessi argomenti dopo veste di consulente e formatore con realtà come Canon, Durst,
avere seguito due corsi di teoria del colore applicata (base Mondadori, Yoox, Angelini, Calzedonia, FCP Grandi Opere e
e avanzato) con lo stesso Margulis. Pubblica oltre 50 ore di altre. Parallelamente, si occupa di post-produzione fotografi-
videocorsi sulla materia con Teacher-in-a-Box, scrive a lungo ca e prestampa per diverse realtà editoriali. Nel 2016, la casa
per riviste specializzate, insegna in corsi post-diploma e uni- madre giapponese di EIZO lo ha nominato Ambassador nel
versitari presso Istituto Design Palladio, IUSVE, Trentino Alta primo gruppo di esperti formatosi attorno al marchio.
Formazione Grafica, Trentino Art Academy. www.facebook.com/groups/colorcorrectioncampus
Diventa speaker ufficiale per FESPA in diverse fiere http://marcoolivotto.com

53
Sul set
Creatività

Come sei... glamour!


C
Come ogni genere fotografico, anche il gla-
mour ha le sue regole. È importante rispet-
tarle, è vero, ma nulla ci vieta di violarle
qualora diventino un ostacolo alla nostra
visione: un po’ di sana “anarchia” ci vuole
Sergio Derosas ci spiega
come approcciare in
maniera elegante questo
difficile genere, dalla scelta
della location al dialogo
1

in un contesto artistico come la fotografia! (fondamentale) con


Attenzione, però: qui ci muoveremo su un la modella
terreno delicato, soprattutto per quel che
riguarda il rapporto con la modella, e la
linea che separa il risultato sensuale
ed elegante che desideriamo da uno
dozzinale (se non volgare) può esse-
re davvero sottile…

IN PERFETTA ARMONIA. Durante un


set di glamour, fondamentale è organizzar-
si in modo che location, outfit e make-up
siano perfettamente armonizzati e si “com-
pletino” a vicenda. Certo, vale un po’ per
tutti i set di ritratto, ma per quanto riguar-
da gli scatti in lingerie riuscire a coordina-
re al meglio tutti questi elementi ci salverà
da esiti poco professionali o, addirittura,
“amatoriali”. Ci vuole una certa sensibili-
tà per distinguere un lavoro fatto ad arte
da uno al limite del cattivo gusto, ma con
l’esperienza arriveremo a capire cosa fun- parrucco fino alla “gestione” della model-
ziona e cosa no. 1 | La luce naturale della la. Dobbiamo però avere un’idea ben
Il consiglio, quindi, è quello di cercare finestra rimbalza sulle pareti precisa di quello che potrà essere il
fin da subito la qualità: anche senza avere i e sugli arredi bianchissimi risultato finale, previsualizzandolo
costosi mezzi dei fotografi professionisti è illuminando la modella e in modo da non trovarci mai impre-
possibile realizzare set di successo rispet- ammorbidendo le ombre, senza parati. Ciò significa dedicare tempo pre-
tando il budget familiare... bisogno di pannelli o di ulteriore zioso allo studio della location e alla pia-
illuminazione. nificazione delle pose. Pensando in anti-
SCEGLIAMO LOCATION E OUTFIT. cipo a pose e outfit, capiremo anche se
Come per gli altri set di ritratto, anche nel 2 | La fotografia glamour gioca la location individuata sia davvero quel-
caso del glamour non c’è un flusso di lavo- molto sull’outfit ma anche sulle la più adatta al nostro progetto oppure se
ro da seguire pedissequamente – ognuno pose e gli sguardi sensuali. sia meglio cercarne un’altra.
di noi è libero di organizzarsi come più Non serve spingersi oltre per Per quanto riguarda la location, per que-
gli garba, dalla preparazione di trucco e ottenere un risultato di classe. sto servizio abbiamo deciso di sfruttarne

Biografia
SERGIO DEROSAS, sar- la necessità di trovare una mia stra- varie pubblicazioni in riviste e maga-
do, classe ’75. «Come da, mi sono innamorato della fotogra- zine, la pubblicazione di un libro sul
dico sempre, la foto- fia di ritratto». Sergio ha in curricu- ritratto emotivo e diverse menzioni
grafia è quello che un fotografo vor- lum numerose collaborazioni e alcune su vari portali del settore fotografico.
rebbe dire ma riesce solo a vedere... campagne pubblicitarie (è suo il calen- www.facebook.com/sergioderosasfoto
Da circa cinque anni, forse anche per dario 2019 per Mercedes Benz DE), www.instagram.com/sergioderosasfoto

54
Modella: Vanessa Barrui @vanessabarrui
Mua: Nicoletta Secci @nicolettasecci78
Backstage: Silvia Addis
Outfit: Wroblevska lingerie @wroblevska_lingerie

55 55
Imparare

una con pareti e arredamento molto chia-


ri. Con un “set” così luminoso si hanno tan-
ti vantaggi, soprattutto quello di produrre
Sul set COSE DA FARE
immagini che – anche a fronte di un inti- Scegliamo e valutiamo bene
mo molto sensuale – risulteranno comun- ✔ la location
que delicate e, appunto, eleganti. Il bian-
co in questo caso era la scelta migliore: è il Studiamo la location e valutiamo
✔ quali parti utilizzare
colore più idoneo a far risaltare soggetto e
outfit (senza però rischiare di farli appari- Cerchiamo di previsualizzare
re fin troppo sexy), facilita la gestione del- ✔ le pose
la luce e la “composizione cromatica” – al
diavolo la regola dei terzi! ✔ Studiamo il make-up
La scelta dell’outfit è ugualmente
Consideriamo l’outfit più
rilevante e, a differenza di quello che ✔ adatto al set
pensano alcuni fotografi, non è un par-
ticolare che dovrebbe essere lasciato Se utilizziamo la luce naturale,
al caso. È sempre meglio che sia adatto
✔ accertiamoci di controllare
qual è l’ora migliore per scattare
alla location (e viceversa) ed è importante
quanto gli altri elementi che andremo a sce-
gliere per completare il set. In questo caso
la scelta dell’intimo è ricaduta su modelli 3 | Una location luminosa come
che fossero molto sensuali ma, grazie anche questa contribuisce all’eleganza con lei per valutarne le idee, per aiutarla a
all’eleganza innata della modella, non risul- dello scatto, sdrammatizzandone “entrare” nel mood del progetto ed even-
tassero mai volgari. i toni. tualmente considerare insieme alcu-
ne possibili varianti alle quali non si
IL DIALOGO CON LA MODELLA. È 4 | Il contrasto tra la lingerie sexy è pensato in via di pianificazione ma
utilissimo, anzi indispensabile, parlare con e ambienti più domestici spiazza che potrebbero effettivamente migliorare
la ragazza che poserà per noi, confrontarsi e ci incuriosisce ancor di più. la riuscita del set.

56
5

57
Imparare

Non prendiamo un atteggiamento di nell’ambientazione, che contribuisco-


superiorità nei confronti della ragaz- no alla creazione della scena anche se
za. Le nostre idee non sono le sole ad in maniera apparentemente marginale:
essere valide: la nostra chiusura porte- sono i dettagli, spesso, a fare la differen-
rebbe la modella a non essere coinvol- za tra un ottimo lavoro e uno solo discre-
ta nel lavoro e a non dare il meglio di to. Prima ancora di scattare, quin-
sé durante lo shooting. Per di più, è un di, assicuriamoci che le cose siano
comportamento arrogante – inaccettabi- tutte al posto giusto: perché lasciare
le da parte di un professionista afferma-
Una mirrorless DX a Photoshop il compito di cancellarle dal-
to, figuriamoci di un fotografo amatoriale. come la Z 50 abbinata la foto quando, con un po’ di attenzione,
a un “cinquantino” si potrebbero escludere già durante l’alle-
I DETTAGLI. Dedichiamo tempo a stimento del set risparmiando tempo pre-
tutti quei particolari, sia nell’outfit sia
di qualità è perfetta zioso in fase di post-produzione?
per le foto di glamour

Domande & risposte


Sergio ha raccolto qui le domande che Stiamo particolarmente attenti alla
più spesso gli vengono poste riguardo distorsione ottica e prospettica, più
la fotografia di glamour. evidenti quando lo spazio a disposi-
zione sul set è poco. Deformare i vol-
C’È UNO “STILE” DA SEGUIRE? ti e le proporzioni delle modelle è un
Sergio Derosas: «Cercate sempre di peccato mortale!».
avere una visione “globale” del set che
state per realizzare. Valutate le even- QUALE TIPO DI ILLUMINAZIONE È
tuali alternative, anche a lavori in cor- PREFERIBILE? «L’illuminazione dipen-
so, e, se non è un progetto commer- de molto dal risultato che vogliamo
ciale con una linea imposta, provate raggiungere e, soprattutto, dalla quan-
a cercare pose insolite – inquadratu- tità di luce già presente sulla scena. PER QUESTA SESSIONE di
re inusuali che diano un tocco di ori- In situazioni come la nostra, è basta-
ginalità alle immagini. In poche paro- to sfruttare la luce ambiente, unendo
ritratto fotografico glamour,
le, divertitevi! Non bisogna avere pau- all’occorrenza anche una luce conti- Sergio Derosas ha usato
ra di sperimentare, poiché ogni foto nua (a LED, dimmerabile) per schiari- una Nikon D610 e paio
vi servirà comunque a migliorare il re le ombre laddove necessario. C’è chi di obiettivi: un luminoso
vostro stile e a prendere confidenza predilige le luci continue al flash: usia- 85 mm f/1.8 e un 24-70 mm
con il glamour – che è tutt’altro che mo il sistema con il quale ci troviamo
di facile approccio». a nostro agio, anche perché così avre-
f/2.8. Il primo vanta una
mo un maggior controllo sullo shoo- qualità ottica impeccabile
C’È UNA NIKON CHE VADA MEGLIO ting e non avremo incertezze nel con- e uno sfocato da sogno, ma
DI UN’ALTRA PER QUESTO GENERE? cluderlo con successo». anche lo zoom se la cava
«È ovvio che un corpo macchina per- egregiamente e ha in più il
formante (una mirrorless della gam- CI SONO DELLE IMPOSTAZIONI
ma “Z”, per esempio, o una reflex full- “STANDARD” PER LA FOTOCAMERA?
vantaggio di concedere più
frame come la D850) e una buona otti- «Non esistono regolazioni ottimali: le versatilità nelle inquadrature
ca portino solo vantaggi – in primis, la impostazioni dipendono dal momen- senza doversi muovere
possibilità di lavorare a diaframmi più to in cui si scatta. Anche nella stes- “fisicamente” sul set. È
aperti e a livelli ISO più alti – ma que- sa location, in giorni diversi le diffe- l’ideale quando lo spazio
sto non vuol dire che non si possano renze di luce possono essere notevo-
realizzare foto di ottimo livello anche li – addirittura possono essere abissa-
a disposizione è poco.
con attrezzature di livello interme- li nella stessa giornata o a distanza di
dio o, addirittura, entry-level. Qui, ad qualche minuto».
esempio, per fotografare la model-
la Vanessa Barrui ho usato una Nikon QUALE POST-PRODUZIONE?
D610, una DSLR che risale ormai al «Il workflow dipende dal tipo di effetto
2013 ma che può regalare ancora tan- che si vuole ottenere. Per questo ser-
te soddisfazioni!». vizio, ad esempio, abbiamo aggiun-
to un po’ di rumore per rendere le
QUALI OTTICHE CONSIGLI PER UN immagini più morbide e più uniformi.
SET DI QUESTO TIPO? «Obiettivi fis- Facciamo varie prove procedendo in
si e luminosi come il 50 mm o l’85 mm maniera metodica, in modo da capi-
sono perfetti, ma nessuno vieta (come re quali impostazioni possano essere
abbiamo fatto noi in questo caso) di ideali per le successive immagini della
usare un più versatile zoom 24-70 mm. serie e per quelle di futuri shooting».

58
Diario di viaggio

VOLKSWAGEN T 6.1 CALIFORNIA:


IL CAMPER PER IL FOTOREPORTER
La nuova versione
Si aggiorna l’erede dei leggendari del camper targato VW sui veicoli commerciali e sui loro deriva-
camper Volkswagen realizzati fino agli ha tutto quel che serve ti come lo stesso California), sistemi di
anni Ottanta dalla Westfalia e pro- connettività sempre più estesi e una gam-
al professionista sempre
dotti dalla quarta generazione in poi ma meglio articolata che comprende, sul
direttamente dalla Casa di Hannover.
in movimento per mercato italiano, le varianti Beach Tour,
Con il T6.1 California fanno il loro debut- lavorare ovunque, senza Beach Camper e Ocean, anche negli alle-
to il servosterzo elettromeccanico che ha compromessi stimenti Edition, particolarmente ricchi.
permesso l’adozione di tutti i principa- Ma andiamo con ordine.
li “ ADAS ” (acronimo che individua tutti
gli assistenti alla guida, oggi ampiamen- L’UFFICIO MOBILE. Il T6.1 California
te presenti sulle autovetture di segmento è un perfetto “socio in affari” per il foto-
medio-alto ma da poco approdati anche reporter che ha la necessità immediata

60
1 | La trazione integrale di lavorare durante le brevi pause tra un all’uscita dalle gallerie e sui viadotti,
4MOTION promette forza di servizio e l’altro – o addirittura in viaggio, per rendere ancora più sicuri i viag-
trazione elevata praticamente su quando si muove in team. gi a bordo del camper Volkswagen. In
ogni terreno. Propone numerosi nuovi sistemi di assi- tema di digitalizzazione sono disponibili
stenza alla guida, come il Lane Assist, il un sistema di infotainment di nuova gene-
2 | La cucina è ora disponibile Side Protection e il Trailer Assist, che faci- razione con eSIM integrata, che apre le
su tutti i modelli e permette di lita le manovre con il rimorchio, tradizio- porte ai servizi online mobili, e il quadro
prepararsi un pasto caldo anche nalmente complicate in quanto non istinti- strumenti digitale riconfigurabile Digital
durante le più difficili uscite ve. Inoltre, il Side Wind Assistant com- Cockpit in alternativa a quello analogico.
invernali. pensa le improvvise raffiche di ven- All’esterno spiccano il frontale ridisegna-
to laterali, che si possono incontrare to, con la calandra più estesa in verticale,
e la zona inferiore del fascione più avvol-
gente da un’estremità all’altra fino a inglo-
bare i gruppi ottici secondari. Tre livelli di
potenza offerti dal motore 2.0 TDI: 110,
150 e 199 CV (quest’ultimo biturbodiesel).
La trazione integrale 4MOTION è propo-
sta sui due più potenti e il cambio DSG a

È un piccolo camper dentro


un’automobile, un po’ pulmino
2
e un po’ fuoristrada...

Sono tantissimi i sistemi di assistenza


alla guida, tra cui riconoscimento della
segnaletica stradale, protezione delle
fiancate, Crosswind Assist, assistente al
mantenimento della corsia, Park Assist,
dispositivo di assistenza nelle manovre
di uscita dal parcheggio e assistenza
alle manovre con rimorchio.

61
Diario di viaggio

doppia frizione è di serie sull’unità da 199 da parte sua il California Beach 6.1, gra-
CV mentre figura tra gli optional su quel- zie alla mini-cucina più stretta, può essere Gli ampi spazi interni modulabili
la da 150 CV. ordinato, a richiesta, anche con un divano si adattano perfettamente anche
a tre posti. In questo modo, per la prima a un team di cinque persone.
A CIASCUNO IL SUO. Nell’articolazione volta, anche un team di cinque persone ha
della gamma spiccano alcune novità fon- la possibilità di muoversi con un California
damentali per gli utenti del California: dotato di piccola cucina.
per la prima volta infatti la varian- Per la versione Beach senza mini-cuci-
te di accesso Beach è dotata di cuci- na e con omologazione autovettura è pre-
na. Finora, questa dotazione era riserva- vista la denominazione aggiuntiva “Tour”.
ta agli allestimenti Coast (non disponibile Novità anche per quest’ultima: in futu-
in Italia) e Ocean. A differenza del blocco ro verrà equipaggiata, di serie, con due
cucina di grandi dimensioni degli allesti- porte scorrevoli, sul lato destro e sini-
menti Coast e Ocean, a bordo del Beach stro. In precedenza, l’allestimento Beach
viene utilizzata una mini-cucina a scom- era disponibile solo con porta scorre-
parsa di nuova concezione. A causa della vole a destra. Ad accomunare entram-
larghezza del blocco cucina, il Coast e l’O- be le versioni Beach – Tour e Camper –
cean sono generalmente disponibili con inoltre è la presenza nella consolle sopra
un divano a due posti nel vano posteriore; lo specchietto retrovisore interno di un
nuovo pannello di controllo camper digi-
tale, che amplia gli equipaggiamenti di
serie (il modello precedente non preve-
deva questa dotazione). Inoltre, sempre
per i California T6.1 Beach Tour e Beach
Il tavolino estraibile e la presa Camper, è ordinabile come optional l’a- 3 | Il nuovo touchscreen a colori
da 230 V a bordo del veicolo zionamento idraulico del tetto sollevabile, della consolle operativa.
permettono di utilizzare invece di quello manuale. In questo caso
l’apertura e la chiusura del tetto, come 4 | Non mancano i vani per
il T6.1 come un versatile molte altre funzioni, vengono gestite tra- “nascondere” l’attrezzatura
“ufficio mobile” mite il pannello di controllo camper. fotografica.

62
Il parere del fotografo
Come vive il camper Volkswagen o di contenimento del budget. Ma
T6.1 California un fotografo affer- prepararsi dei cibi e farlo quando se
mato come il milanese Paolo Carlini ne ha il tempo è certo meglio che
– protagonista con la novità del- mangiare nei fast-food. E poter sce-
la Casa tedesca di un reportage in gliere i cibi nei market del posto
Nova Scotia, regione sud-orientale aiuta a capire le popolazioni dei
del Canada? luoghi visitati, oltreché immerger-
« U n ve i co l o co m e i l C a l i fo r n i a si nella cultura locale. Senza conta-
4MOTION presenta molti vantaggi re che con la veranda estraibile puoi
rispetto ad altri mezzi di trasporto», quasi sempre scegliere se pranza-
spiega Paolo, «e la versatilità è il più re (o cenare) dentro o fuori. Un bel
importante per il mio lavoro. È un progresso l’ho notato anche dall’illu-
piccolo camper dentro un’automo- minazione interna a LED, più poten-
bile, un po’ pulmino e un po’ fuori- te ed efficace. In più dispone di qual-
strada, grazie alla trazione integrale che funzione spettacolare, come l’ef-
e a un’altezza minima da terra supe- fetto tramonto! Volendo confronta-
riore a quella dei camper tradizionali re i due modelli di base direi che il
e delle autovetture stradali. È anche California Beach offre più liberta, l’O-
un po’ più alto di queste ultime, il cean più comfort. Su quest’ultimo ho
che offre una migliore abitabilità trovato migliorie nell’apertura degli
ma senza sconfinare oltre i 2 metri, armadietti, nuovi cassetti e funziona-
il che significa poter entrare nei par- lità inedite interessanti, come la rete
cheggi dei silos, quando non vuoi a scomparsa che si rende disponibi-
lasciare in strada il veicolo con tutta le quando si solleva il tetto».
l’attrezzatura a bordo. Quest’ultimo «Un capitolo a parte lo meritano
aspetto lo si apprezza ancor più gli ADAS», conclude Paolo. «Per chi
quando realizzi reportage in ambiti come me non ha mai avuto un’auto
3
urbani: nelle grandi città sfrutti la con cambio automatico, hanno rap-
maneggevolezza e la compattez- presentato una sfida, al termine del-
za del California, lungo meno di 5 la quale mi sono convinto della loro
metri, senza subire gli svantaggi di bontà. Superate le prime resisten-
un camper tradizionale». ze istintive, per esempio legate alla
Prosegue il fotografo: «Nel corso distanza minima di sicurezza impo-
del viaggio in Canada, da dove ho stabile con il cruise adattivo, si arri-
dovuto inviare anteprime del mio va a guidare in modo meno stres-
shooting alle redazioni italiane dei sato e più rispettoso delle regole
giornali, ho colto altri vantaggi: il – fondamentale per il fotoreporter
tavolino estraibile mi ha permes- che deve macinare chilometri e chi-
so di utilizzare il T6.1 come un uffi- lometri. L’avviso superamento cor-
cio mobile, per lavorare al compu- sia di marcia ti obbliga a mettere la
ter (collegato a una presa di cor- freccia prima di un sorpasso o di una
rente da 230 V presente sul veico- svolta, perché diversamente il volan-
lo) senza dovermi portare appres- te oppone una resistenza, gli aiuti al
so un trasformatore, mentre la cuci- parcheggio e la telecamera di retro-
na integrata mi ha consentito di marcia sono quasi indispensabili sul
disporre liberamente del mio tem- California Ocean, per via degli arma-
po senza essere schiavo degli orari dietti posteriori che limitano la visi-
di apertura dei ristoranti né dei loro bilità. Alla fine, questi ADAS svolgo-
menu. Non fraintendetemi: non è no anche una funzione educativa, per
solo questione di qualità della dieta imparare a guidare meglio».
4

63
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65
Le foto dei Lettori

Antiche origini
di Alessandro Argiolas
@a.argiolas

Alessandro ci racconta per


immagini il Carnevale di
Siurgus Donigala (in provincia di Cagliari).
Ha immortalato le maschere e i costumi
tipici della zona con un approccio minimal,
su sfondo bianco – quasi un high-key
che però non vuole cancellare
i contrasti come invece solitamente
fa la fotografia in chiave alta. Il taglio
coraggioso e la scelta di convertire tutto
in bianco e nero rendono il risultato molto
suggestivo e lo distinguono dai ritratti un
po’ improvvisati fatti spesso “al volo” in
occasione di eventi come questi. D’altra
parte, qui tutto pare ben pianificato, forse
in studio: nell’occhio della maschera di
questa pagina ci sembra di intravedere
un paio di softbox, che giustificherebbero
la morbidezza della luce che cade sui
soggetti; se invece lo shooting non è stato
realizzato su un set... un ulteriore motivo
per congratularci con l’autore!

Fotocamera Nikon D7200


Obiettivo 50 mm f/1.4
Lunghezza focale 50 mm
Esposizione 1/80 di sec a f/1.4
ISO 100

66
Le foto dei Lettori
Fotocamera Nikon D7200
Obiettivo 70-200 mm f/2.8
Lunghezza focale 98 mm
Esposizione 1/125 di sec a f/5
ISO 100

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TITOLO, scrivete una DESCRIZIONE il
più possibile dettagliata dello scatto
(come l’avete realizzato, l’idea che c’è
dietro, ecc), compilate il modulo DATI EXIF
(il sistema di solito può farlo al posto
vostro, basta spuntare la casella Dati Exif
Automatico) e mettete i TAG (le parole
chiave che identificano i contenuti delle
vostre immagini).
IMPORTANTE: al momento dell’iscrizione
caricate la vostra FOTO PROFILO.
Indicate inoltre il vostro indirizzo email,
indispensabile per permetterci
di contattarvi, ed eventualmente il SITO
o il SOCIAL su cui pubblicate i vostri lavori.

67
Le foto dei Lettori

Carola luminoso 70-200 mm, lo ha impostato sulla Fotocamera Nikon D810


di Fabio Darò massima apertura (f/2.8) e si è allontanato Obiettivo 70-200 mm f/2.8
@fabiodaroph dal soggetto inquadrando la ragazza all’in- Lunghezza focale 165 mm
circa a mezzo busto – e quindi scegliendo per Esposizione 1/160 di sec a f/2.8
Come testimonia anche il suo pro- forza di cose di sfruttare la posizione tele del ISO 100
filo Instagram, Fabio ama la foto- suo zoom. L’immagine finale è ottima, e fa del-
grafia di ritratto e la street, e spesso usa pro- la semplicità il suo punto forte: nessun artificio,
prio la strada come set per gli scatti alle perso- post-produzione piacevole e mai invadente, una
ne. Qui ha fotografato la modella, Carola, usan- palette di colore tendente alle tonalità fredde
do tutte le armi a sua disposizione per sfoca- che ben si sposa con la stagione e con l’abbiglia-
re il più possibile lo sfondo: ha montato un mento di Carola.

Polvere questo approccio alla fotografia not- con esposizione di 20 secondi cia-
di stelle

PALRNTUECOIVPAO
turna: l’occhio cade sulla Via Lattea scuna (a f/3.2 e ISO 1.600) per il
di Giuseppe Calogero sullo sfondo, ma subito è attirato dal- cielo, più due scatti per la chiesa e
www.facebook.com/giuseppe. la fotogenica chiesetta (nei pressi di il terreno – il tutto poi combinato in

A T calogero.photo Venosa, Basilicata), per giunta illumi- post-produzione per garantire un risul-

CONTMEAS!
nata dall’interno dalla lampada tenuta tato davvero suggestivo.
Fotografare le stelle non significa solo in mano dalla figura umana che arric-
A TE UZIONI
puntare l’obiettivo al cielo e scattare.
Anzi, molti preferiscono avere i pie-
chisce la scena di un ulteriore punto
di interesse.
LE ISTR 83
Fotocamera Nikon D7200
A PAG. di ben piantati a terra, dando al pri- È chiaro che un’immagine di questo Obiettivo 11-20 mm f/2.8
mo piano la stessa importanza tipo non si possa fare con una singola Lunghezza focale 11 mm
della volta celeste. La proposta di esposizione. Giuseppe ci spiega che si Esposizione 30 sec a f/6.3
Giuseppe è un esempio lampante di tratta di uno stacking di sette foto ISO 640

68
69
Le foto dei Lettori

Immaginazione
di Stefano Petitti

«Seguendo i workshop e
poi le experience areas di
IMMAGinAZIONE mi ha
colpito in modo particolare la ricerca
emozionale della fotografa Ivana Porta.
Questa immagine è riuscita grazie
a lei – e a lei la dedico». Stefano ha
“approfittato” del set allestito durante
l’evento che vede Nital come partner
per scattare questo bel ritratto su sfondo
nero. Non era facile conservare i toni
scuri dell’abito senza far affondare
tutto in una macchia indistinta, ma
evidentemente seguire i suggerimenti
della professionista ha dato buoni frutti
e l’immagine – grazie alla luce morbida
e alla dolce posa della ragazza – ha un
indubbio fascino. Ci siamo permessi di
scurire ulteriormente il fondale in post-
produzione con l’opzione Maschera
intervallo del Pennello di regolazione
di Camera Raw, per far sparire le pieghe
che ancora un po’ si percepivano alle
spalle della ragazza.

Fotocamera Nikon D850


Obiettivo 70-200 mm f/3.2
Lunghezza focale 75 mm
Esposizione 1/200 di sec a f/3.2
ISO 400

The Giant’s
Causeway
di Simone Mericiani
@simone_mericiani_photo

«Questa foto è stata particolarmente


difficile da realizzare», racconta Simone.
«Il mare mi ha messo alla prova, ho rischiato
continuamente di esser travolto. Poco
sotto di me si infrangevano le onde che
mi bagnavano i piedi mentre sostenevo il
treppiede (legato con una catena) e cercavo
di restare aggrappato alle rocce». Il “Selciato
del Gigante” è uno dei luoghi più suggestivi
di Irlanda e capiamo la soddisfazione del
fotografo nell’essere riuscito a portare a
Complicità che appaiono disinvolte nel loro atteggiamento. casa il risultato nonostante le condizioni
L’illuminazione naturale spinta verso le alte proibitive e la preoccupazione per la propria
di Mirko Leoni luci che ben si sposa con la scena e l’uso attrezzatura e incolumità! Impostando
@leonimirko dell’85 mm è azzeccato: è il classico un tempo di mezzo secondo, Simone
Così l’autore racconta il suo obiettivo fisso da ritratto, garantisce una è riuscito a catturare il movimento
scatto: «L’idea della giornata era resa perfetta per questo tipo di fotografia (un impetuoso dell’acqua senza minarne
semplicemente quella di divertirsi: nessuna po’ “urban”, un po’ fashion) e – grazie alla sua il dinamismo. Il cielo della sera aggiunge
foto in posa, nessuna foto “forzata” ma soltanto luminosità – contribuisce a “staccare” i soggetti una piacevole pennellata di calore, ma è
tante (sane) risate. Quando ho visto questa dallo sfondo in maniera molto efficace. soprattutto la figura umana sulla cima della
scena in cui si vedeva tutta la complicità delle roccia a fare la differenza.
due sorelle non ho potuto resistere: dovevo Fotocamera Nikon D750
immortalare quelle facce felici!». Obiettivo Obiettivo 85 mm f/1.8 Fotocamera Nikon D7000
centrato! L’immagine restituisce il mood che Lunghezza focale 85 mm Obiettivo 11-16 mm f/2.8
Mirko voleva dare alla sessione, con le ragazze Apertura f/2.8 Lunghezza focale 13 mm
Esposizione 0,5 sec a f/11
ISO 100

70
Le foto dei Lettori

71
I vostri progetti

il profumo del caffè della mattina, l’odo-


Oltresipario re di sigarette, i panni stesi ad asciugare,
di Mauro Liggi il gusto delle tisane allo zenzero, le risa-
@mliggi te davanti a un bicchiere di vino, il fred-
«Il Circo Paniko è uno do della notte, la lontananza da casa, i
dei primi circhi con- dolori alle articolazioni, il cane che chie-
temporanei italiani: de carezze, la malinconia, genitori e figli
non ci sono animali da domare, scim- stretti stretti in un unico letto. È dentro
mie ammaestrate, cavalli da far stare questa vita affascinante dove la prossimi-
in piedi, leoni in gabbia. C’è l’essere tà serve a scaldare cuore e menti, a farti
umano, esposto, riconoscibile, vero. compagnia, che mi sono immerso
Un circo teatro viaggiante, in cui attori, in silenzio. Questo è il racconto
acrobati, musicisti creano un’atmosfera di un mese fantastico».
magica, romantica, decadente, in bianco
e nero, felliniana.
Un filo invisibile separa la vita dal-
la scena, in cui l’autenticità dell’artista è
la vera essenza della sua arte. Durante lo Io non so se scelsi
spettacolo, nell’intrecciarsi del racconto
narrativo, tra comicità, riflessione, fasci-
quel circo, ma di certo
no, adrenalina, risate, durante ottanta quel circo
minuti di pura magia, puoi vedere chiara-
mente in controluce tutto quello che c’è aveva scelto me
dietro il tendone: la fatica delle prove,
i bambini che giocano chiassosi sul prato Fotocamera Nikon D5000
con i loro sogni che sanno di futuro, Obiettivo 35 mm f/1.8

72
I vostri progetti

73
IMAGING PARTNER

CONTEST • UN VIAGGIO NEL COLORE

IL GIALLO È VITA!

Il giallo contiene sempre in sé la natura del

È
il colore dell’oro, dell’allegria, della felicità, del-
la fantasia, della creatività e della vivacità: è il gial- chiaro, e possiede una qualità, dolcemente
lo, simbolo per eccellenza della solarità e della vitalità, sia stimolante, di serenità e di gaiezza
mentale sia fisica. Il Fotografo e AVIS lanciano un nuovo con- J.W. Goethe
test fotografico dedicato al tema del giallo. Professionisti e
appassionati sono invitati a lasciarsi trasportare dalle emozio- dei reni. Da questo elemento, costituito prevalentemente da acqua
ni che il colore giallo può trasmettere, ma anche a catturare – nella quale sono trasportate molte sostanze quali proteine, zuc-
ogni tonalità espressa dal giallo nel presente quotidiano. Il colore cheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della
diviene, dunque, un pretesto creativo, un elemento espressivo del coagulazione –, si ottengono farmaci insostituibili. Poiché il fabbiso-
racconto per immagini che potrà svilupparsi attraverso i più sva- gno nazionale rende necessario importare dall’estero alcune scorte
riati generi del linguaggio fotografico, dal reportage alla moda, dal- di tali farmaci, è fondamentale incrementare il numero di donatori e
la street photography allo still life. Il giallo è anche il colore del di donazioni di plasma. Per sensibilizzare sull’importanza del-
plasma, la parte liquida del sangue, molto preziosa per la la donazione di plasma, nasce una collaborazione che chia-
cura di patologie come l’emofilia o di alcune malattie del fegato e ma tutti a partecipare al contest “Un viaggio nel colore”.

SEGUICI SUI PROSSIMI NUMERI DI NPHOTOGRAPHY


e su www.ilfotografo.it per scoprire come partecipare al contest
74
DONARE È FACILE
L
a donazione di plasma è chiamata altre al donatore. L’intervallo minimo
aferesi e ha una durata di circa 45 tra due donazioni di plasma o di piastri-
minuti. È effettuata tramite appa- ne o tra una plasmaferesi e una dona-
recchiature che, utilizzando un unico zione di sangue intero o di piastrine è di
accesso venoso, prelevano il sangue, 14 giorni. L’intervallo tra una donazione
separano e trattengono le componenti di sangue intero o di piastrine e una di
ematiche prescelte e restituiscono le plasma è di 30 giorni.

REQUISITI PER LA DONAZIONE:

VITTORIA CANNAVALE
• Età e peso: 18-60 anni (per candidarsi a diventare donatori). Chiunque desideri donare
per la prima volta dopo i 60 anni può essere accettato a discrezione del medico responsa-
bile della selezione. È possibile continuare a donare fino al compimento del 65° anno d’età
e fino al 70° anno previa valutazione del proprio stato di salute. Peso non inferiore ai 50 kg.
®
• Stile di vita: buono stato di salute. Nessun comportamento a rischio che possa compro-
mettere la nostra salute e/o quella di chi riceve il nostro plasma.
CHI È
Fondata a Milano nel 1927 dal
• Colloquio con il medico: l’idoneità alla donazione è stabilita da un medico mediante un dott. Vittorio Formentano, con
colloquio, una valutazione clinica e una serie di esami di laboratorio previsti per garantire l’obiettivo di diffondere i valori della
la sicurezza del donatore e del ricevente. donazione periodica, volontaria, non
remunerata e associata di sangue
ed emocomponenti, AVIS è presente
su tutto il territorio nazionale con
3.400 sedi e ogni anno contribuisce a
circa il 70% del fabbisogno nazionale
di sangue e plasma. AVIS può
contare su più di 1.300.000 soci, per
un totale di oltre 2.000.000 di unità
di sangue ed emocomponenti donate
(dati relativi all’anno 2018). Molto
impegno è riservato alla promozione
della solidarietà, come dimostra il
sostegno alla ricerca scientifica sulle
malattie rare e genetiche, legate
al sangue e non solo, con partner
istituzionali pubblici e privati.
Negli anni AVIS ha saputo rinnovarsi
e ha intensificato la sua presenza su
tutti i media, attraverso campagne
di comunicazione e strategie sempre
innovative e al passo con i tempi.
Inoltre, sempre più costante è la
sensibilizzazione alla cittadinanza
attiva e agli stili di vita sani e
corretti, in particolar modo tra
le nuove generazioni. AVIS può,
inoltre, contare sulla collaborazione
delle più importanti e prestigiose
istituzioni nazionali come il Ministero
dell’Istruzione, della Ricerca e
dell’Università, con cui è stato
stipulato un protocollo d’intesa
finalizzato a promuovere molteplici
progetti di studio e informazione.
www.avis.it

75
N
MONDON IKON

Samyang
AF 14 mm f/2.8 F vs MF 14 mm f/2.8 Z
Testa o croce? Scopriamo le differenze tra i due
14 mm f/2.8 per attacco Nikon F e Z

D
Di questi tempi, tutto è “automatico”,
dalle lavatrici agli obiettivi:
non ci sogneremmo di com-
prare un obiettivo manua-
le più di quanto penserem-
1
Il grandangolo Samyang per attacco F
conta anche l’autofocus tra le
sue funzioni high-tech.

mo di lavare i nostri vestiti a


mano nella vasca da bagno. molto estesa e non richiede
Sicuri? Benché specializzata precisione nella messa a fuo-
in obiettivi a fuoco manua- co se non in estremo close-up.
le (seppur con sistemi elet- Tra l’altro, le opzioni di focus
tronici per la comunicazio- peaking delle fotocamere serie Z
ne con le reflex Nikon), di semplificano tantissimo la messa
recente Samyang ha inizia- a fuoco manuale. Possono anche
to a produrre anche obiettivi offrire un’idea precisa di quali siano
con autofocus, come il 14 mm 2
i punti più vicino e più lontano a fuo-
f/2.8 F (accompagnato da un 85 co nell’immagine. La messa a fuoco
mm da ritratto). In modo ancora manuale può addirittura essere pre-
più sorprendente, il brand ha lan- feribile all’autofocus.
3
ciato anche una serie di ottiche per Il 14 mm MF, però, non è un obiet-
gli iper-tecnologici corpi macchina tivo manuale solo nella messa a fuo-
mirrorless con attacco Z – e queste co: è completamente manuale.
sono completamente manuali! Anche Infatti, manca di qualsiasi tipo di col-
per questa linea i primi due model- legamento elettronico con il corpo mac-
li sono l’ultragrandangolo 14 mm f/2.8 Z di china, con cui non può comunicare in nessun
cui parliamo e un 85 mm f/1.4. Naturalmente, SAMYANG AF 14 mm f/2.8 F modo. Significa che non è possibile, per esem-
tutti e quattro i nuovi obiettivi sono utilizzabi- 1 | Il paraluce che protegge
pio, accedere a tutte le modalità PASM, perché
li su corpi macchina serie Z, ma è necessario la lente frontale è fisso.
la fotocamera non può controllare il diafram-
l’adattatore FTZ per i due dotati di autofocus. ma. Per cambiarne l’apertura, funziona
Di solito, preferiamo un obiettivo AF a uno a 2 | L’anello di messa a fuoco, solo l’anello sull’obiettivo. In genere que-
fuoco solo manuale – senza nemmeno pensar- collegato elettronicamente sto corrisponderebbe al problema di avere un
ci troppo. Tuttavia, con i grandangoli il discorso al motore passo passo lineare, mirino frequentemente troppo buio, ma di nuo-
cambia. Alcuni fotografi, per esempio, pre- è fluido e preciso. vo le mirrorless serie Z risolvono la questione
feriscono la corsa più lunga dell’anello di 3 | Il barilotto presenta solo alla radice con l’anteprima live dell’esposizione.
messa a fuoco di cui sono dotati i modelli il selettore per il passaggio da Più fastidiosa, invece, è la perdita del siste-
manuali. La presenza di scala delle distanze e AF a MF. ma di stabilizzazione delle full-frame Z 6 e Z 7.
di indicatori di profondità di campo per diversi
diaframmi, poi, permette di mettere a fuoco “a
zona”, cioè di impostare la distanza a fuoco più
vicina e quella più lontana e di scattare all’al-
tezza del bacino, senza nemmeno guardare nel
mirino. È possibile anche impostare con facili-
tà la distanza iperfocale, per sfruttare al mas-
simo la fascia di nitidezza e tenere a fuoco dal
primo piano allo sfondo della scena.
In definitiva, l’assenza dell’autofocus non SAMYANG AF 14 mm f/2.8 F SAMYANG AF 14 mm f/2.8 F
è un problema enorme con un ultragran- La distorsione a barilotto è ben contenuta, Ai diaframmi più ampi, perde un po’
dangolo, che genera una profondità di campo ma non azzerata. di nitidezza agli angoli e ai margini.

76
Test Obiettivi N

È vero che, con un obiettivo L’obiettivo per attacco Z non solo è


così grandangolare, la stabi- a fuoco manuale, ma non comunica
lizzazione di solito non è così del tutto con il corpo macchina.
necessaria, ma è innegabi-
le che possa tornare como-
da, magari per scatti a mano
libera in interni o in esterni al L’AF ha anche una minore distan-
crepuscolo. Senza contare il za minima di messa a fuoco: solo
fastidio di non poter memoriz- 20 cm (misurati dal piano focale
zare il valore del diaframma nei interno alla fotocamera), contro 28
dati EXIF. cm per il MF. L’AF quindi ha anche
All’opposto, il 14 mm AF auto- un fattore di ingrandimento un po’
matizza e semplifica tutto. I con- più alto e, alla massima apertura
trolli si riducono a un ampio anel- di diaframma, riesce meglio a iso-
lo di messa a fuoco e al seletto- lare i soggetti in primissimo pia-
re AF/MF. Ovviamente, permette no dallo sfondo sfuocato. La qualità
l’accesso a tutte le modalità PASM strutturale del modello manuale appa-
e alle funzioni relative a diafram- re più robusta, ma entrambi sono pro-
ma e messa a fuoco. tetti contro polvere e umidità.
L’autofocus è basato su un
motore passo passo lineare. È silen- PRESTAZIONI
zioso e assicura prestazioni rapide Nonostante l’aspetto ingannevolmente
per le immagini e transizioni flui- semplice, l’AF ha un percorso ottico ad
de per i video. Come è normale in alta tecnologia, con due elementi asfe-
questo tipo di sistemi, non c’è la rici, uno ED (Extra-low Dispersion) e
scala delle distanze, e quindi man- quattro HR (High Refractive Index): la
cano anche gli indicatori di profon- qualità di immagine è impressionante.
dità di campo. Qui l’anello di mes- La nitidezza è ottima nella regione cen-
sa a fuoco ha collegamenti elettroni- trale, mentre la distorsione a barilotto è
ci (non meccanici), quindi le correzioni SAMYANG MF 14 mm f/2.8 Z molto ben controllata per una focale così cor-
manuali sono possibili, ma solo quando è atti- ta. Anche le aberrazioni cromatiche sono limi-
vo il sistema di messa a fuoco/lettura esposi- 1 | Il paraluce incorporato tate, anche agli angoli dell’inquadratura, e la
metrica del corpo macchina (quindi, a foto- complica l’uso di filtri, perché vignettatura è minima anche a f/2.8.
camera accesa e dopo una lieve pressione del non è filettato. L’obiettivo manuale include elementi sia asfe-
pulsante di scatto). rici sia ibridi, due ED (Extra-low Dispersion) e
2 | L’anello di messa a fuoco tre HR (High Refractive Index). La nitidezza
STRUTTURA E ha corsa lunga e sono presenti è anche migliore di quella dell’AF, soprat-
MANEGGEVOLEZZA scala delle distanze e indicatori tutto nella regione compresa tra centro e
I due obiettivi non si somigliano per niente. Il di profondità di campo. margini, che non è quantificata nei grafi-
modello manuale per attacco Z è più snello, ma ci dei test di laboratorio. L’obiettivo è sicu-
molto più lungo e pesante (810 g rispetto ai 474 3 | Il diaframma può essere ramente in grado di sfruttare bene l’elevato
g dell’AF), anche se la differenza si riduce nel impostato solo dall’anello fisico numero di pixel di una Z 7. Presenta vignetta-
caso intendiamo combinare l’obiettivo AF con nella parte più arretrata del tura e aberrazioni minime, ma la distorsione a
un adattatore FTZ. Entrambi gli obiettivi han- barilotto. barilotto è più pronunciata: se c’è un campo in
no massima apertura f/2.8, ma il diaframma del cui questo modello esce sconfitto dal confron-
MF ha solo sei lamelle, mentre l’AF ne ha set- to con l’AF, è certamente questo.
te, con un effetto leggermente più arrotondato. Considerato tutto, però, questa è una di
quelle rare occasioni in cui preferiremmo l’o-
biettivo a fuoco manuale al posto del modello
con autofocus. Usare il MF, con le sue linee un
po’ rétro e il suo gusto concreto e pratico, è un
vero piacere. La maneggevolezza è eccellente
e, a parte la distorsione a barilotto, la qualità
di immagine è nel complesso migliore di quel-
la del fratello AF. Non è da trascurare nep-
pure il fattore economico: l’obiettivo manua-
SAMYANG MF 14 mm f/2.8 Z SAMYANG MF 14 mm f/2.8 Z le costa poco più della metà di quello automa-
Questo scatto architettonico mostra La nitidezza è notevole in tutta tico e su una fotocamera serie Z non richiede
l’evidenza della distorsione a barilotto. l’inquadratura, fino agli angoli. alcun investimento aggiuntivo per l’adattatore.

77
SAMYANG AF 14 mm f/2.8 F SAMYANG MF 14 mm f/2.8 Z

L’ampio anello di messa a fuoco (con collegamento elettronico) L’anello di messa a fuoco (con collegamento meccanico)
del modello AF è molto fluido, ma non è accompagnato da una dell’obiettivo manuale è più “tattile” e offre anche i vantaggi
scala delle distanze. di messa a fuoco a zona e distanza iperfocale.

Specifiche tecniche AF SAMYANG AF 14 mm f/2.8 F SAMYANG MF 14 mm f/2.8 Z


ATTACCO: NIKON F Nitidezza Nitidezza
LUNGHEZZA FOCALE: 14 mm
APERTURA MASSIMA DIAFRAMMA: f/2.8 3000 3000

APERTURA MINIMA DIAFRAMMA: f/22 2500 2500


Centro

Centro
ANGOLO DI CAMPO: 117° 2000 2000

1500 1500
DISTANZA MINIMA DI FUOCO: 0,2 m
1000 1000
FATTORE DI INGRANDIMENTO MAX: 0,15x
500 500
LAMELLE DEL DIAFRAMMA: 7
PERCORSO OTTICO: 15 ELEMENTI IN 10 GRUPPI f/2.8 f/4 f/5.6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/2.8 f/4 f/5.6 f/8 f/11 f/16 f/22
PROTEZIONI CONTRO POLVERE E UMIDITÀ: SÌ La nitidezza centrale è buona a f/2.8 ed Il MF batte l’AF per nitidezza, soprattutto
PARALUCE: INCORPORATO eccellente da f/4 a f/11. verso angoli e margini.
FILETTATURA FILTRI: N/A
DIMENSIONI: 91x93 mm Fringing (ai margini) Fringing (ai margini)
PESO: 474 g f/2.8 f/2.8
f/4 f/4
PREZZO: 699,99 € f/5.6 f/5.6
DISTRIBUTORE: WWW.FOWA.IT f/8 f/8
f/11 f/11

Specifiche tecniche MF f/16 f/16


f/22 f/22
ATTACCO: NIKON Z 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

LUNGHEZZA FOCALE: 14 mm Le aberrazioni cromatiche laterali sono Il fringing è minimo, alla pari con quello
APERTURA MASSIMA DIAFRAMMA: f/2.8 controllate fino agli angoli. dell’AF e inferiore ai diaframmi chiusi.
APERTURA MINIMA DIAFRAMMA: f/22
ANGOLO DI CAMPO: 116° Distorsioni -2.25 Distorsioni -2.5
DISTANZA MINIMA DI FUOCO: 0,28 m Presenta meno distorsione a barilotto rispetto La distorsione a barilotto è più evidente,
FATTORE DI INGRANDIMENTO MAX: 0,08x al MF, più facile da correggere. ma lontana dall’essere fastidiosa.
LAMELLE DEL DIAFRAMMA: 6
PERCORSO OTTICO: 14 ELEMENTI IN 10 GRUPPI IL VERDETTO IL VERDETTO
PROTEZIONI CONTRO POLVERE E UMIDITÀ: SÌ Funzioni Funzioni
PARALUCE: INCORPORATO Struttura Struttura
Prestazioni Prestazioni
FILETTATURA FILTRI: N/A Qualità/prezzo Qualità/prezzo
DIMENSIONI: 87x124 mm Voto complessivo Voto complessivo
PESO: 810 g Questo obiettivo contemporaneo ha sistema autofocus L’obiettivo manuale regala ottime prestazioni e regolare
PREZZO: 429,99 € avanzato e ottima qualità di immagine. Ha un buon diaframma e messa a fuoco a mano ha un fascino “vin-
DISTRIBUTORE: WWW.FOWA.IT rapporto qualità/prezzo, è una buona scelta per le reflex tage” non trascurabile. La qualità strutturale e quella di
e funziona bene anche su corpi macchina serie Z con FTZ. immagine sono notevoli e lo rendono un vero affare!

78
3

N
PHOTOGRAPHY
2
La qualità costruttiva e le finiture
sono di livello professionale. MEDAGLIA
D’ORO
N
MONDON IKON Specifiche tecniche

Sigma 70-200mm COMPATIBILE FULL-FRAME Sì


FOCALE EFFETTIVA SU EOS APS-C 112-320 mm

f/2.8 DG OS HSM | Sport STABILIZZAZIONE Sì


DISTANZA MINIMA DI FUOCO 120 cm
FATTORE INGRANDIMENTO MAX 0,21x
Uno zoom robusto e performante per tutti PRIORITÀ MF Sì
gli appassionati di sport e azione (ma non solo...) LIMITATORE DISTANZE Sì
MESSA A FUOCO INTERNA Sì
ZOOM INTERNO Sì

C
Ci fu un tempo in cui gli obiettivi dei marchi
“indipendenti” – a torto o a ragione – erano
visti semplicemente come l’alternativa eco-
nomica alle ottiche vendute dai principali
produttori di fotocamere. Ma, come spes-
regalando numerosi miglioramenti sulla
scia dei feedback e dei consigli dei profes-
sionisti del settore.
Si tratta di un’ottica versatile, adatta a
chi si occupa di sport, ma anche di natu-
FILETTATURA FILTRI 82 mm
LAMELLE DIAFRAMMA 11
PROTEZIONI CONTRO POLVERE/UMIDITÀ Sì
ACCESSORI DI SERIE Paraluce, staffa, custodia
DIMENSIONI (DIA X LUNG) 94,2x202,9 mm
so hanno dimostrato e continuano a testi- ra, matrimonio ed eventi. Una critica allo PESO 1.805 g
moniare anche i nostri test sul campo e in zoom precedente era che mancava di pro- PREZZO 1.360 €
laboratorio, oggi tutto è cambiato. Sigma, tezioni contro polvere, umidità e schizzi.
per esempio, ha fatto il salto di qua- 5
lità quando ha presentato le linee
Contemporary, Art e Sport rivedendo
concept e costruzione, e fornendo ai foto-
grafi prodotti dalle prestazioni professiona-
li spesso a un prezzo molto più contenuto
rispetto a quelli imposti dalle grandi case.

LO ZOOM PER LO SPORTIVO


Chi ama la fotografia d’azione, pescando
dalla gamma Sport potrà scegliere tra un
tele fisso e quattro zoom: al 500 mm f/4 si
affiancano infatti il 60-600 mm f/4.5-6.3, il
120-300 mm f/2.8, il 150-600 mm f/5-6.3
e questo 70-200 mm f/2.8 DG OS HSM | S 6
che va a rimpiazzare il modello del 2010 7

80
Test Obiettivi N
MOTO & UOMINI
SPECIALI
MENSILE #46 NOVEMBRE 2019
6 EURO

MOTO SPECIA
LI UOMINI SPECIA

Ferro #46 è in edicola!


LI

“Moto & uomini speciali” è


Nitidezza centrale
il concept alla base di Ferro,

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Storie profumate di benzina
e vestite di metallo, MISANO CLASS
IC WEEKEND: IL
TEAM DI FERRO NELL’ENDURA
NCE

P.I. 06-11-2019
di “ferro”, appunto. HD-SUPERIOR

Interpretazione della
UNA BROUGH MARCO MATARE
TATUAGGI DALLO SE MM ENDURANCE
FATTA A MANO CABALLERO
STILE UNICO UNA CORSARO
SPECIALE BY PEPO PROVA DI GRUPPO
CON FERRO

Gasoline Culture, ricca di


influenze pop anni ’70, ’80 e ’90, la rivista
intercetta e decodifica le tendenze – senza
dover necessariamente cavalcare le mode.
IL SERVIZIO DI FERRO È STATO
L’opzione dello stabilizzatore ottico da
RALIZZATO CON SIGMA
4 stop dedicata allo scatto in panning ci
Cercatelo in edicola o sul sito
permette di catturare il movimento con
www.ferromagazine.com grande efficacia. La nitidezza al centro dell’inquadratura è
eccellente a 70 mm e più che soddisfacente
alle altre lunghezze focali.

Aberrazioni cromatiche

0,15 Lungo
0,21 Corto
0 0,5 1 1,5

Il fenomeno è ridotto, comunque nella


media per un’ottica zoom di questa
categoria.
scrivi medaglia Distorsione
d’oro
Le guarnizioni piazzate nei punti 1,64 Lungo
strategici impediscono alla polvere Corto 0,55
di filtrare nel barilotto.
-6 –5 –4 -3 -2 -1 0 1 2 3

L’edizione Sport è stata quindi proget- e un SLD (Special Low Dispersion) usa- La distorsione a barilotto è quasi
tata per adattarsi alle più dure condi- ti per contenere al massimo le aberrazio- invisibile a 70 mm. Si trasforma in
zioni di lavoro, dunque principalmente ni cromatiche: per fare un confronto, lo cuscinetto a partire da 100 mm.
agli imprevisti che si possono incontrare in zoom della precedente generazione aveva I NOSTR
I
esterni. Ha un barilotto in lega di magnesio TEST
(materiale leggero tuttavia solidissimo) e 1 | La filettatura per i filtri ha un diametro
una piastra di montaggio in ottone, e vanta “XXL” di ben 82 mm.
guarnizioni weatherproof complete su tut-
ti i punti strategici: innesto, ghiere di mes- 2 | Gli anelli di zoom e messa a fuoco sono
sa a fuoco manuale e zoom, nonché in cor- fluidi e precisi.
rispondenza di ogni switch. 3 | Premiamo questo pulsante per accedere
L’obiettivo è uno dei più grandi e più IL VERDETTO
ai preset del sistema AF.
pesanti della sua categoria, con un dia- Funzioni
metro di 94,2 mm e una filettatura da 4 | Il collare per il montaggio su treppiede ha Struttura
ben 82 mm. Con un peso di 1.805 g, è cir- una rotazione morbida, con un “clic” ogni 90°. Prestazioni
ca 300 g più pesante della maggior parte dei Qualità/prezzo
suoi concorrenti attuali. Nonostante ciò, nel 5 | Un limitatore della corsa AF può bloccare la
Voto complessivo
corso delle nostre prove sul campo l’ottica messa a fuoco su distanze da 3 metri a infinito
è risultata bene equilibrata e maneggevole. per velocizzare le operazioni. PER CONCLUDERE...
Resta il fatto che sicuramente dopo molte 6 | Lo switch dello stabilizzatore è impostabile Il 70-200 mm f/2.8 della gamma Sport è uno zoom
ore di utilizzo possa far sentire la sua mole... su una modalità standard e una di panning. dalle magnifiche prestazioni e dalla qualità co-
Il design ottico prevede 24 elementi in struttiva superba. È un po’ più grosso e pesante dei
22 gruppi con nove elementi FLD (“F” Low 7 | L’attacco in ottone è protetto contro modelli rivali, ma la maneggevolezza resta ottima.
Formidabile anche il rapporto qualità/prezzo.
Dispersion, la F sta a sua volta per fluorite) polvere e umidità.

81
rispettivamente due FLD e tre SLD soltanto. Il
rivestimento multistrato garantisce la massima
resistenza a flare e immagini fantasma, e non
manca uno speciale trattamento contro impron-
te e gocce sulla lente frontale e quella posteriore.
Come con gli altri obiettivi “Global Vision” di
Sigma, questo è compatibile con il dock USB
opzionale per l’applicazione di aggiornamenti
del firmware e varie personalizzazioni (è pos-
sibile per esempio ottimizzare l’accuratezza
dell’autofocus). Nella dotazione, oltre alla custo-
dia morbida per il trasporto, troviamo il paralu-
ce e la staffa per bilanciare meglio l’accoppia- Le 11 lamelle del diaframma restituiscono un
ta fotocamera / obiettivo sul treppiede. Tra gli piacevole sfocato, morbido e fotogenico.
accessori opzionali, i teleconvertitori TC-1401 e
TC-200 che permettono di espandere la focale
nativa rispettivamente a 98-280 mm e 140-400 Durante le prove a mano libera impostando 200
mm (su full-frame). mm, siamo riusciti a raggiungere tempi di 1/10
di secondo (e a volte anche di 1/8 o addirittu-
PRESTAZIONI ra 1/5 di secondo), con risultati ancora soddi-
L’autofocus, grazie al motore ultrasonico sfacenti. All’estremità più corta c’è un accenno
ad anello, è rapido, preciso e silenzioso – di distorsione a barilotto, a quella più lunga si
si può sentire un leggero rumore, ma non tale passa a quella a cuscinetto, un po’ più eviden-
da disturbare la fauna più timida, per esempio. te ma, anche qui, solo in presenza di soggetti
Un interruttore sul barilotto consente di limitar- dalle linee ben marcate.
ne la corsa in un range fra 3 metri e infinito in La qualità delle immagini è semplice-
modo da velocizzare ulteriormente le operazioni mente favolosa, con un bokeh morbidissimo
quando si fotografano soggetti lontani. Nel caso nelle aree sfocate grazie al diaframma costitu-
si volessero effettuare piccole correzioni manua- ito da ben 11 lamelle arrotondate. Fino a f/5 si
li, necessarie a volte con i soggetti che si muo- può notare una leggera vignettatura, ma nul-
vono, non sarà necessario passare alla modalità Gli altri obiettivi della serie la che non si possa correggere facilmente in
M con il relativo switch perché l’ottica supporta Sport: da sinistra, gli zoom 60- un clic. La nitidezza è buona a entrambe le
la funzione Manual Override (MO). 600mm f/4.5-6.3 DG OS HSM | S, estremità del range zoom già a partire da f/2.8.
Nei nostri test, lo stabilizzatore ottico 120-300mm f/2.8 DG OS HSM | S, Basta chiudere su
(che offre due opzioni, una per i movimen- 150-600mm f/5-6.3 DG OS HSM f/5.6 per ave-
ti casuali, l’altra per quelli in panning) | S e il supertele fisso 500mm f/4 re risultati
ha fornito vantaggio fino a quattro stop. DG OS HSM | S. impeccabili.

82
CONTEST
Astrofotografia
Ami immortalare la volta celeste con la tua fotocamera? I cieli stellati,
la luna, la Via Lattea sono i tuoi soggetti preferiti? Entra a far parte della
nostra community e mandaci le tue immagini più belle!

E
quindi usciste a fotogra- Con tante ore di buio, non c’è
far le stelle... Parafrasando il stagione migliore dell’inverno per
sommo poeta – con una certa alzare gli obiettivi al cielo. È vero,
sfrontatezza, ammettiamolo – vi invi- fotografare stelle e pianeti vi metterà
tiamo a prendere la vostra fotocame- in difficoltà; porrà nuove sfide creati-
ra e ad affrontare il freddo delle notti ve, vi priverà del sonno e, forse, vi por-
invernali per catturare tutto il fascino terà anche in luoghi impervi e selvag-
della volta celeste. gi per allontanarvi dall’inquinamento
Non importa quale sia il vostro luminoso delle nostre città.
approccio preferito al genere: c’è chi L’astrofotografia oggi non è più solo
ama catturare il movimento degli astri una faccenda per professionisti perché
allungando i tempi di posa e catturan- le fotocamere moderne riescono a cat-
do le cosiddette star trail, le scie stella- turare anche quantità minime di luce.
ri; chi invece preferisce congelare ogni Tuttavia, è ancora necessario che sia-
azione per far sì che stelle, luna e pia- no maneggiate da un fotografo capace
neti appaiano come nitidissimi puntini; di immortalare la scena con fantasia e
chi, ancora, si spinge oltre intrapren- lungimiranza – e abbastanza esperto da
dendo dei veri viaggi spaziali montan- saper usare i comandi... al buio!
do il corpo macchina sul telescopio per Aspettiamo con grande curiosità i
raggiungere quote siderali! risultati dei vostri sforzi creativi!

COME PARTECIPARE
• Collegati all’indirizzo internet
ilfotografo.it/astrocontest
• Registrati.
• Carica tre immagini alla risoluzione
originale dello scatto e 300 dpi, con
profilo Adobe RGB.
• Non mettere firme e loghi
sull’immagine.
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da una giuria specializzata nel genere
e pubblicate sulle riviste di Sprea
Editori.

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ilfotografo.it/astrocontest entro e non oltre il 21 marzo 2020
MONDON IKON Test Attrezzatura

Un lampo
nel buio
Fotografare significa “disegnare con la luce”.
E se quella naturale non basta, ecco venirci
in aiuto flash e LED – anche quando siamo
lontani dalla presa di corrente
Per allestire uno studio dome- Per integrare la luce naturale, o
stico o un set lontano da casa anche per dominarla, è probabi-
ma comunque in interni, nien- le che serva un’unità singola, ma
te batte la potenza e la versa- sono disponibili anche numerosi
tilità di un tradizionale kit luci kit con teste gemelle.
alimentato a rete. Le opzioni La terza opzione, infine, è pun-
migliori includono modelli come i tare sulle lampade a luce costante.
kit a due luci Elinchrom D-Lite e In passato, questi modelli usavano
Interfit Honey Badger: compatti, lampadine al tungsteno e diventa-
comodi da trasportare, veloci da vano presto roventi, ma negli ulti-
montare e facili da usare. mi anni abbiamo assistito alla rivo-
Quando però pretendiamo la luzione del LED. I LED ultra-
libertà di poter scattare anche in brillanti disposti in griglia su
esterni (magari per usare il flash pannelli rettangolari o circo-
in abbinamento con la luce natura- lari sono diventati un’alterna-
le), i modelli da rete non sono indi- tiva praticabile, nonostante la
cati. Il mercato propone una loro massima potenza sia inferio-
gamma crescente di unità a re. Hanno i vantaggi di mostrare
batteria, potenti quasi quanto l’effetto della luce in tempo rea-
LUCA ONNIS

quelle da studio e comunque le e di essere utilizzabili anche


molto più di un flash ordinario. per i video.

84
Marica ripresa in studio da
Luca Onnis che racconta
così il suo scatto:
«Per questo intenso
ritratto ho utilizzato un
softbox rettangolare
sulla luce principale
(adeguatamente
schermato da una
bandiera per ottenere
la luce che volevo), un
pannello di schiarita
laterale non troppo vicino
al soggetto e uno snoot
sullo sfondo. Gli occhi e
l’espressività di Marica
hanno fatto tutto il resto».

85
N Test Attrezzatura Kit luci

ELINCHROM D-LITE RX 4/4 TO GO 853 € con trasmettitore Skyport Plus


Tra i kit alimentati a corrente, CARATTERISTICHE
è il migliore in assoluto e vince 1 In dotazione ha tubo flash
sostituibile e lampadina da
a mani basse 100 W.

2 L’attacco degli ombrelli


Le unità flash e i kit della acquista- è l’usuale innesto da 7 mm
serie D-Lite di Elinchrom re il tra- di diametro di Elinchrom.
si sono guadagnati una smettitore
fama quasi leggenda- Elinchrom 3 È presente un secondo slot
per ombrelli da 8 mm.
ria nel corso degli anni HS, che gesti-
– e con buone ragioni. sce anche il 4 Ogni unità incorpora
Possono vantare eccellen- flash in High
N un ricevitore radio per
PHOTOGRAPHY regolazioni e attivazione
te qualità strutturale, facili- Speed  Sync. MEDAGLIA remote.
tà d’uso e ottime prestazioni. Le modalità sla- D’ORO
I kit sono completi di soft- ve alternative inclu- N N 5 I controlli a pulsante
PHOTOGRAPHY PHOTOGRAPHY sul dorso sono semplici,
box o ombrelli di qualità, sta- dono l’attivazione da IL MIGLIORE
MIGLIOR intuitivi ed efficaci per
tivi robusti, trigger wireless un altro flash capace QUALITÀ DEL TEST qualsiasi esigenza.
e custodie imbottite con un di ignorare il lampeggia- PREZZO
buon design. mento pre-flash.
La testa D-Lite RX One è POTENZA IN USCITA
ideale per accedere a dia- PRESTAZIONI 70
frammi ampi (e ridurre la Elegante e intuitivo, il 60
profondità di campo), men- controllo a pulsanti

Gn (numero guida)
tre il kit selezionato per permette regolazioni 50

questa prova è compo- semplici della potenza 40

sto da due unità D-Light in una gamma di 5 stop, 30

RX 4, le più potenti della con incrementi di 1/10 20

gamma. In dotazione ha un di stop. 10


softbox quadrato da 66 cm, La selezione del-
uno ottagonale da 56 cm e le modalità proporzio- 0 2 4 6 8 10

un deflettore traslucido (pri- nale, massima, minima e Impostazione potenza


ma di acquistarlo controllia- off della luce model- Tempo standard

mo bene il contenuto del kit lante (una lampadi-


proposto). na convenzionale da GIUDIZIO
Il radiotrasmettitore 100 W) è semplice. La
EL-Skyport Plus permet- testa incorpora un ven- Funzioni
te regolazioni remote del- tilatore con sensore auto- Struttura
le impostazioni del fla- matico per il raffreddamen- Prestazioni
sh fino a 200 metri. Non to. L’emissione è costante, Qualità/prezzo
dovesse bastarci, possiamo scatto dopo scatto. Voto complessivo

LE REGOLE DEL TEST


Misuriamo l’intensità della luce emessa a tutte le potenze disponibili

Montiamo e usiamo i kit con i loro Sekonic. I risultati sono espres-


accessori in dotazione. Controlliamo si dagli f/stop necessari per un’e-
qualità strutturale e funzionamento sposizione a ISO 100 ed equivalgo-
di tutte le componenti e verifichia- no all’effettivo Gn (numero guida,
mo l’efficacia di tutte le funzioni. metri/ISO 100).
Mettiamo alla pro- Per i lampeggiatori misuriamo
va l’intera gamma di anche i tempi di ricarica (“di rici-
potenza di ogni uni- clo”) a tutti i principali incremen-
tà flash (o pannello ti lungo la gamma di potenza. Dove
LED) con riflettore disponibili, proviamo anche lettu-
standard e misuria- ra TTL e modalità HSS con i trigger
mo l’intensità dell’e- remoti opzionali originali. Di tutti
missione a un metro i kit valutiamo anche facilità d’uso
di distanza con un espo- nell’apportare regolazioni o modifi-
simetro esterno a luce incidente che di modalità e impostazioni.

86
INTERFIT HONEY BADGER 320WS 2-LIGHT KIT 700 €
Lo sgargiante Honey Badger CARATTERISTICHE
è arrivato per restare: prezzi 1 L’Honey Badger è più
piccolo dell’Elinchrom D-Lite.
bassi ma ottime prestazioni
2 La cupola satinata
protegge il tubo del flash e la
Battezzato in omaggio all’a- dal trasmettito- lampada modellante a LED.
nimale considerato più intre- re montato sulla
pido al mondo, il tasso del slitta a contatto 3 Il ventilatore incorporato
è sempre attivo per dissipare
miele (addirittura la pre- caldo. La coper- il calore.
stigiosa rivista Scientific tura massima è di
American lo classificò in pas- circa 90 metri, che 4 Anche l’Honey Badger
sato come il più aggressivo dovrebbero basta- ha un pannello di controllo
a pulsanti sul retro.
dei mammiferi!), l’Interfit re in quasi tutti gli
Honey Badger si presenta scenari di scatto. 5 Il ricevitore radio
impavido in giallo e nero incorporato permette
e ha una potenza massima PRESTAZIONI regolazioni e attivazione
remote entro una fascia
dichiarata pari a 320 W, L’intensità massima di 90 metri.
non molto meno dell’E- del flash di Interfit
linchrom D-Lite. In azio- è più bassa di quel-
ne è però un po’ più rumo- la dell’Elinchrom POTENZA IN USCITA
roso, per via dei ventilato- D-Lite 4: c’era da 70
ri che girano sempre e non aspettarselo visto che 60
solo quando i sensori rileva- l’Honey Badger ha poten-

Gn (numero guida)
no surriscaldamento. za di 320 W anziché di 50

Sono disponibili diver- 400 W. Al minimo, l’in- 40

si kit, con una o due teste e tensità del flash cor- 30

una vasta scelta di rifletto- risponde a diafram- 20

ri, ombrelli e softbox pieghe- ma f/7.1 nel test stan- 10


voli. I softbox sono rapidissi- dard da un metro a
mi da montare, ma un po’ più ISO 100 (l’Elinchrom 0 2 4 6 8 10

noiosi da richiudere. In ter- arriva a f/16 – con rifletto- Impostazione potenza


mini di qualità, non compe- re standard e senza ombrel- Tempo standard

tono nemmeno con quelli di lo o softbox). I tempi di rici-


Elinchrom. clo sono quasi identici per GIUDIZIO
Il kit in prova ha due le due teste concorrenti. La
unità flash con softbox luce modellante del Badger Funzioni
e ombrello, e teleco- ha modalità proporzionale, Struttura
mando wireless, che per- massima, manuale e off, ma Prestazioni
mette di regolare le impo- in questo caso si tratta di Qualità/prezzo
stazioni e attivare i lampi una lampada LED. Voto complessivo

TEMPI DI RICICLO 5
Elinchrom D-Lite
Alle potenze più alte, RX 4/4
abbiamo il tempo di pensare... 4
Interfit Honey
Badger 320Ws
I due kit alimentati a rete si ricaricano in cir-
Secondi

3
ca mezzo secondo alla potenza minima e a 1,3 Elinchrom
secondi dopo un lampo a piena potenza. ELB 500
I kit a batteria hanno riciclo pressoché istan-
2
taneo alle impostazioni più basse. Interfit Honey
Al top della gamma di potenza, l’Elinchrom Badger Unleashed
ELB 500 impiega 2 secondi per ricaricarsi, o
2,8 secondi in modalità “eco”, che allunga la 1
Phottix
durata della batteria. Il Phottix Indra500 TTL Indra500 TTL
è il più lento, con 4,8 secondi, che possono
scendere a 2,7 in modalità rapida, la quale però
esaurisce più rapidamente la batteria. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Profoto
Potenza B10 Plus

87
N Test Attrezzatura Kit luci

ELINCHROM
ELB 500 TTL TO GO SET 1.698 € CARATTERISTICHE
1 La testa del flash è
Il marchio cavalca la rivoluzione minuscola, misura 14x9x16
IGBT con la sua più nuova cm e pesa solo 680 g.
unità a batteria 2 L’adattatore
Q-Reflector Mk II
permette l’uso dei
Tradizionalmente, per le l’aggiunta di un trasmetti- modificatori di luce
unità alimentate a batteria, tore radio (ideali l’Elinchrom di Elinchrom.
Elinchrom era rimasta fede- Pro Skyport o il Phottix Odin
le ai flash convenzionali “a II TTL). 3 Il cavo che collega testa
e batteria è lungo 2,5 metri.
voltaggio variabile”, che assi-
curano ottime prestazioni e PRESTAZIONI 4 I kit più costosi includono
colore costante in tutta la La potenza massima in due teste alimentate da una
gamma di potenza. Hanno modalità flash standard singola batteria.
però lo svantaggio di neces- è la più alta tra i kit a bat- 5 La batteria ospita un
sitare di tre varianti di ogni teria, ma non è possibile grande pannello di controllo.
testa per flash standard, ridurla quanto quella dei
High Speed Sync e tempi concorrenti. Una modalità
ultra-veloci. Il nuovo ELB Action produce lampi brevi POTENZA IN USCITA
500 impiega invece la tec- fino a 1/20.000 di secondo, 70
nologia IGBT (vd. box qui ma si nota un calo di poten- 60
sotto), come tutti gli altri kit za quando si passa in modali-

Gn (numero guida)
a batteria in prova. tà High Speed Sync per usa- 50

L’Elinchrom è compo- re i tempi veloci. 40

sto da un’unità flash e I tempi di riciclo sono velo- 30

una batteria. Quest’ultima ci e la lampada modellante 20

include il pannello di con- LED è abbastanza luminosa 10


trollo per tutte le regolazio- da consentirci di realizzare
ni e le due componenti sono anche video, purché il sog- 0 2 4 6 8 10

collegate da un robusto cavo. getto sia a brevi distanze Impostazione potenza


La testa del flash è piccola da noi. Tempo standard Tempo standard

e leggera (occorre appun-


to collegarla alla batteria
N
GIUDIZIO
esterna affinché funzio-
ni), ma molto potente.
PHOTOGRAPHY Funzioni
Come gli altri kit IGBT in MEDAGLIA Struttura
prova, anche l’Elinchrom D’ORO Prestazioni
consente la lettura esposi- Qualità/prezzo
metrica TTL del flash con Voto complessivo

IGBT È IL FUTURO
Quasi tutti i moderni kit a batteria
sono oggi basati su questa tecnologia

Per regolare la potenza delle convenziona- tecnologia IGBT (sigla che deriva dall’ingle-
li unità da studio “a voltaggio variabile”, si se Insulated-Gate Bipolar Transistor) che di
interviene – appunto – sul voltaggio della fatto funge da interruttore elettronico ON/
corrente che va a caricare i condensatori OFF ultra-rapido. I condensatori vengo-
interni al dispositivo. Quando questi si sca- no sempre caricati in maniera completa e il
ricano per emettere il lampo, livelli di cari- transistor semplicemente controlla la dura-
Flash IGBT a piena potenza. ca più alti corrispondono a “flash” di inten- ta della scarica. A piena potenza, il transi-
sità luminosa più alta. Il vantaggio di questa stor non interviene e i condensatori posso-
tecnologia è che la temperatura del colore, no scaricarsi del tutto; a livelli di potenza
in genere, rimane costante lungo tutta la inferiori, invece, l’IGBT “spegne” il flash pri-
gamma di potenze. ma che i condensatori abbiano emesso tutta
Le unità a batteria (e tutti i flash portatili) la loro energia. Questo sistema di controllo
stanno progressivamente abbandonando il della potenza consente di produrre lampi di
Flash IGBT a 1/2 potenza. controllo a voltaggio variabile in favore della luce di brevissima durata.

88
INTERFIT HONEY BADGER UNLEASHED 799 € (trigger opzionale)
La versione “senza guinzaglio” CARATTERISTICHE
dell’Honey Badger porta 1 Più voluminoso della
versione a rete.
Interfit anche in esterni
2 Il ricevitore radio
incorporato permette
Leggermente più grande e è quindi virtual- lettura TTL opzionale
quasi un chilo più pesante mente silen- e modalità HSS.
dell’Honey Badger “a rete”, ziosa, il che è
la versione Unleashed è ali- un bel pregio 3 Direttamente inserita
nella parte alta della testa,
mentata a batteria e, a diffe- quando usiamo la batteria resiste fino a 430
renza dei kit omologhi di la luminosa lam- lampi alla massima potenza.
Elinchrom e Profoto, non pada modellante a
4 Non c’è la possibilità di
può proprio essere colle- LED da 2.500 lumen collegare l’unità alla rete.
gata alla rete, quindi è il come luce costante per
caso di prevedere una o due la cattura video. 5 Il pannello posteriore
batterie di scorta. di controllo è un po’ più
semplice di quello della
I kit sono disponibili in un PRESTAZIONI versione a rete.
ampio ventaglio di opzioni, I 9 stop di gamma di
con due teste, ombrelli, soft- intensità sono notevo-
box e radiocomandi. La con- li, e alla potenza mini- POTENZA IN USCITA
figurazione selezionata ma mettono a disposizio- 70
include due teste, batte- ne lampi molto discre-
60
rie e caricabatterie, due ti. Purtroppo, con una

Gn (numero guida)
softbox pieghevoli da 60 potenza di 250 W, 50

cm e un robusto zaino. l’emissione massi- 40

Il trigger remoto Interfit S1 ma è scarsa rispet- 30

TTL opzionale ha un rappor- to a quella degli 20


to qualità/prezzo altrettanto altri kit a batte-
10
buono (costa circa 100 €) e, ria in prova. D’altra
tra le opzioni, abilita lettu- parte, questo è l’uni- 0 2 4 6 8 10

ra TTL e pure modalità High co kit a batteria con Impostazione potenza


Speed Sync. due teste anziché una: Tempo standard Tempo standard

La differenza di peso rispet- il rapporto qualità/prez-


to al modello a rete è dovuta zo è imbattibile! GIUDIZIO
in prevalenza all’attacco del- N
Funzioni
la batteria nella testa stessa. PHOTOGRAPHY
L’insieme è un po’ più gran- MIGLIOR
Struttura
de e, a differenza del kit a QUALITÀ Prestazioni
rete, non prevede ventilato- PREZZO Qualità/prezzo
ri. La versione Unleashed Voto complessivo

PIÙ POTENZA
Quanto ci vuole prima
che un’unità flash a batteria
si scarichi?
Come con i normali flash esterni, la durata delle uni-
tà flash a batteria dipende ampiamente dalla poten-
za utilizzata. Per esempio, se usiamo una singola testa
Elinchrom ELB 500 TTL alla minima potenza, la bat-
teria può arrivare a 28.000 lampi prima di dover esse-
re ricaricata! Alla massima potenza, invece, si esauri- L’Honey Badger
sce dopo circa 400. Unleashed non può
Anche il Phottix Indra500 TTL arriva sui 400 lampi a essere alimentato
massima potenza per carica. L’Honey Badger Unleashed via rete. Le batterie
è un po’ più resistente, con 430 lampi, e il Profoto B10
Plus è invece il più debole, con 200. Naturalmente, aggiuntive, da
possiamo acquistare batterie di scorta e cambiarle sul Photospecialist.it,
campo per soddisfare tutta la nostra... sete di energia! costano 75 €.

89
N Test Attrezzatura Kit luci

PHOTTIX INDRA500 TTL 1.049 € CARATTERISTICHE


1 Il kit include riflettore
Una testa flash IGBT con tempi Bowens S-Type, batteria,
caricabatteria, cavi e
di ricarica quasi istantanei borsa.

2 La cupola satinata in
Questo kit Phottix inclu- con i flash tran- dotazione protegge il tubo
de un’unità flash e una sceiver dedi- del flash e la lampada
batteria separate, come cati per Nikon modellante a LED.
il kit Elinchrom ELB 500. Phottix Mitros+
3 La lampada a LED illumina
Anche in questo caso le due TTL (269 €). meno rispetto agli altri kit
sono collegate da un cavo a batteria in prova.
industriale e la batteria per- PRESTAZIONI
mette di alternare tempi L’intensità massima non 4 Tutti i controlli sono
incorporati nella testa,
di riciclo standard o velo- è elevata quanto quella a eccezione del selettore
ci. Questi ultimi esaurisco- delle unità a batteria di di tempi di ricarica.
no più rapidamente la batte- Elinchrom e Profoto, nono-
ria, mentre in modalità stan- stante la stessa poten- 5 Il ricevitore funziona con
i flash Phottix Mitros+ TTL.
dard sono garantiti 400 lam- za dichiarata di 500  W.
pi a piena potenza. La bat- L’intensità minima è infe-
teria però impiega qua- riore a quella della testa
si tre volte il tempo del- Elinchrom in modalità POTENZA IN USCITA
la Elinchrom per ricari- standard, ma la fun- 70
carsi, fino a cinque ore, e zione High Speed
60
non è possibile collegare la Sync non è disponi-

Gn (numero guida)
testa direttamente alla rete a bile fino all’estremi- 50

meno di acquistare un modu- tà più alta della gam- 40

lo accessorio opzionale. ma. I tempi di rici- 30

Il kit in prova ha una sola clo sono quasi istan- 20

testa, tuttavia ogni batteria tanei a quasi tut- 10


può alimentarne fino a due. ti i livelli di potenza,
Come è tipico delle unità rallentano solo nella 0 2 4 6 8 10

flash IGBT, sono dispo- fascia più alta. Impostazione potenza


nibili lettura TTL Tempo standard Tempo standard

e modalità High
Speed Sync (ma ci GIUDIZIO
vuole un telecomando
Phottix Odin II TTL, Funzioni
con un costo aggiun- Struttura
tivo di 135 € circa). Prestazioni
L’attivazione radio è Qualità/prezzo
compatibile anche Voto complessivo

COMANDO REMOTO
Un trigger radio non è un giocattolo...
Oltre a evitarci la scomodità di tirare cavi di sincronizzazione
tra fotocamera e flash, un comando wireless in genere permet-
te anche di controllare la potenza di una o più unità in remoto.
Con un trigger dedicato per Nikon e uno dei kit a batteria
in prova possiamo avere anche più versatilità: tutti abilita-
no lettura esposimetrica TTL dell’esposizione del flash, per
un’impostazione automatica della potenza (quasi come usa-
re un semplice flash esterno portatile).
Anche la modalità High Speed Sync diventa disponibile,
permettendoci di accedere a tempi di scatto più veloci di
quello di sincronizzazione della fotocamera, come spesso è
necessario in esterni, in pieno sole. I nostri modelli preferiti
sono il Phottix Odin II TTL (135 €) per i kit Elinchrom ELB
500 e Phottix Indra500, l’Interfit S1 TTL (100 €) per l’Honey
Badger Unleashed e il Profoto Air Remote TTL (375 €) per
il Profoto B10 Plus.

90
PROFOTO B10 PLUS AIR TTL
1.959 € CARATTERISTICHE
1 Leggerissimo, ha una
linea molto elegante.
La nuova versione Plus 2 Abbastanza potente
del B10 è più grande per foto e video, la
e più potente lampada modellante a
LED ha temperatura del
colore regolabile.
Più grande e 400 grammi e intuitivi –
3 Quando si usa il LED ad
più pesante del celebre una volta capito che biso- alta intensità, un sensore
Profoto B10 standard, gna premere e tenere pre- di calore attiva il sistema di
il nuovo modello Plus è muto qualche secondo il ventilazione.
anche il doppio più poten- pulsante bianco di test per
4 I controlli del pannello
te: 500 Watt. Come nell’Ho- accendere e spegnere la testa! posteriore sono minimalisti
ney Badger Unleashed, la Sono disponibili TTL, HSS e ma intuitivi.
batteria si inserisce diretta- modalità Freeze (quest’ul-
mente nella testa, che però tima è simile alla funzione 5 La connessione Bluetooth
permette di comunicare con
in questo caso è alimentabi- Action del rivale Elinchrom un iPhone via app.
le anche via rete. ELB 500).
Il kit include testa,
adattatore per stativo, PRESTAZIONI POTENZA IN USCITA
batteria, caricabatteria e La gamma di inten- 70
borsa imbottita. È dispo- sità copre 10 stop 60
nibile anche un kit con due ed è partico-

Gn (numero guida)
50
teste. I kit sono costosi e larmente note-
altrettanto lo sono gli acces- vole ai livel- 40

sori: per esempio, la testa li minimo e mas- 30

non è dotata di una pre- s i m o . La poten- 20

sa sync e il trigger Profoto za non diminuisce 10


Air Remote TTL (in ven- in modalità ultra-
dita a parte) costa 386 €. veloce Freeze e anche 0 2 4 6 8 10

Allo stesso modo, il riflet- in HSS ha un calo legger- Impostazione potenza


tore standard Profoto OCF mente inferiore rispetto all’E- Tempo standard Tempo standard

Magnum costa altri 210 €. linchrom. La potente lampa-


Se non altro, tutti i compo- da modellante a LED è utile GIUDIZIO
nenti sono davvero di quali- per foto e video ed è comple- Funzioni
tà elevata. ta di funzione di regolazione
Struttura
I controlli del pan- della temperatura del colore.
nello posteriore Prestazioni
sono semplici Qualità/prezzo
Voto complessivo

ATTENTI ALL’ESPOSIMETRO
Quanta potenza serve per
illuminare il soggetto?
Anche se un trigger dedica- della misurazione della luce sul
to può abilitare la lettura TTL soggetto. Ottenuta la misura,
con i kit a batteria, molti foto- possiamo regolare direttamen-
grafi preferiscono impostare te la potenza dalla testa.
da soli, in manuale, la potenza È senza dubbio molto più uti-
del lampo. le quando usiamo più di un’u-
L’ultima versione Un esposimetro per flash nità e vogliamo dividere l’illu-
dell’iconico come il Sekonic Flashmate minazione tra la luce chiave
esposimetro per L-308X (o X-U, circa 200 € e quelle accessorie. Erede del
flash Sekonic online) elimina la necessità di popolare L-308S, questo nuo-
tirare a indovinare e di speri- vo modello aggiunge modali-
L-308 aggiunge mentare perché è in grado di tà Cine e HD Cine per venire
modalità Cine e dare una lettura diretta del dia- incontro anche alle esigenze
personalizzabili. framma necessario, sulla base dei videomaker.

91
N Test Attrezzatura Kit luci

ROTOLIGHT AEOS 1.098 € CARATTERISTICHE


1 Il pannello è composto da
Un kit a LED potente, ma per una griglia di LED calibrati
su luce naturale e tungsteno.
dare il meglio ha bisogno
di costosi accessori opzionali 2 Ha in dotazione una
robusta testa a sfera.
Nettamente più costoso fiammella, lam- 3 La batteria opzionale
della maggior parte dei po, TV, strobo V-mount li-ion costa 290 €.
concorrenti sul mercato, e lampeggiante 4 Le maniglie posteriori
l’AEOS è però più poten- blu da veicoli di in alluminio offrono una
te e ha qualche asso in più emergenza. presa naturale per reggere il
nella manica. Purtroppo, pannello a mano.
il kit non include altro che PRESTAZIONI 5 Il pannello di controllo ha
il pannello LED circolare, La potenza mas- due ghiere/pulsanti e display
l’alimentatore da rete, una sima tocca i 5.750 a 7 segmenti.
robusta testa a sfera e un lux, ma una distanza
set di filtri. Borsa, soft- piuttosto breve: 0,9 m.
box, alette e staffa per Nel nostro test a un metro,
stativo sono tutti in ven- il risultato è stato pari a
dita separatamente, come f/4.5. L’intensità della luce
accessori opzionali, e con cala a f/4 con un solo colore POTENZA IN USCITA
prezzi di fascia alta. Per LED. La modalità flash, 70
esempio, la custodia morbida con riciclo pari a zero, 60
per due luci costa circa 190 € offre il doppio del-

Gn (numero guida)
e la batteria opzionale al litio la potenza, ma è 50

per circa quattro ore di ope- disponibile solo 40

ratività fuori rete 290 €, sen- se acquistia- 30

za caricatore. mo un 20
I LED hanno 100.000 ore trigger 10
di vita e un’emissione com- radio
pletamente stabile, con una acces- 0 2 4 6 8 10

gamma cromatica da 3.150° sorio. Impostazione potenza


a 6.300° K. Per quanto effi- Tempo standard 4 max con LED colore singolo

cace anche per la foto-


grafia, l’AEOS è ideale GIUDIZIO
soprattutto per il video.
Le modalità aggiuntive non Funzioni
a caso comprendono fade up/ Struttura
fade down personalizzabi- Prestazioni
le e una serie di effetti spe- Qualità/prezzo
ciali, come tremolio di una Voto complessivo

PANNELLI BICOLORE
Cambiamo la temperatura di
colore dell’illuminazione per
adattarla a quella ambientale
Dato che le luci LED non sono potenti quanto le
teste flash, è più sentita l’esigenza di abbinarle
alla luce ambientale in cui scattiamo. In passato,
la ricerca di questo accordo significava usare lam-
pade diverse per lavorare in esterni in luce natura-
le e in interni sotto luci al tungsteno. Oppure usa-
re gelatine per scaldare o raffreddare la tempera-
tura del colore del flash.
Molti attuali pannelli LED, invece, montano una
griglia alternata di lampadine calibrate sia per luce
naturale sia per tungsteno. Basta cambiare il bilan- Osservando attentamente la superficie del pannello del Rotolight AEOS notiamo
ciamento dei due set di lampadine per trovare l’e- la disposizione dei LED calibrati per la luce naturale e per l’illuminazione
quilibrio perfetto con la luce ambientale! al tungsteno.

92
N N
PHOTOGRAPHY PHOTOGRAPHY
MIGLIOR N MIGLIOR
N QUALITÀ PHOTOGRAPHY
PHOTOGRAPHY QUALITÀ
PHOTOGRAPHY
PHOTOGRAPHY PREZZO N MEDAGLIA PREZZO
MEDAGLIA PHOTOGRAPHY
PHOTOGRAPHY D’ORO
D’ORO IL MIGLIORE
DEL TEST

Elinchrom D-Lite Interfit Honey Elinchrom ELB 500 Interfit Honey Phottix Indra500 Profoto B10 Plus Rotolight AEOS
RX 4/4 To Go Badger 320Ws TTL To Go Set Badger Unleashed TTL Air TTL
2-Light Kit
www.apromastore.eu www.photospecialist.it www.apromastore.eu www.photospecialist.it www.photospecialist.it www.estronshop.it www.apromastore.eu

Potenza 400 Ws 320 Ws 500 Ws 250 Ws 500 Ws 500 Ws 5.750 lux a 1 metro

Gamma di potenza 5 stop 7 stop 7 stop 9 stop 8 stop 10 stop 4,3 stop
Regolazione di 1/10 di stop 1/10 di stop 1/10 di stop 1/10 di stop 1/3 di stop 1/10 di stop Regolazione continua
potenza (personalizzabile)

Durata del flash 1/800 di sec 1/900 di sec da 1/1.200 a 1/3.000 Non specificata da 1/250 a 1/15.000 da 1/390 a 1/35.000 N/A
(potenza max) (potenza max) di sec di sec di sec
Tempo riciclo max 1,3 sec 1,3 sec 2 sec 1,4 sec 4,8 sec 2,5 sec N/A
(modalità normale)
Alimentazione Solo rete Solo rete Rete/batteria Solo batteria Batteria (rete opzionale) Rete/batteria Rete (batteria opzionale)

Ventilazione Sensore automatico Sempre accesa No No Sensore automatico Sensore automatico No

Lampada 100 W LED, 60 W (equivalenti) LED, 2.500 lumen LED, 1.250 lumen LED (a bassa potenza) LED, 2.500 lumen N/A
modellante
Impost. lampada Proporzionale, massima, Proporzionale, massima, Proporzionale, manuale, Proporzionale, massima, Proporzionale, massima, Proporzionale, massima, N/A
modellante minima, off manuale, off timer, off off manuale, off manuale, off
Presa sync Jack 3,5 mm Jack 3,5 mm Jack 3,5 mm Jack 3,5 mm Jack 3,5 mm Nessuna N/A
Trigger radio Sì Sì Phottix Odin II TTL, Interfit S1 TTL, Phottix Odin II TTL, Profoto Air Remote TTL, Phottix Odin II TTL,
wireless 135 € 100 € 135 € 386 € 135 €
Stativi 2x 2,35 m 2x 2,3 m Non forniti Non forniti Non forniti Non forniti Non forniti

Dimensioni testa 14x26x19 cm 13x13x15 cm 14x9x16 cm 15x18x15 cm 14x27x19 cm 11x24x10 cm 30x2x30 cm

Peso testa 1.500 g 1.400 g 680 g 2.300 g 2.100 g 1.900 g 1.400 g

Trasporto 2 borse 1 borsa 1 borsa 1 borsa 1 borsa 1 borsa 1 borsa


Durata batteria N/A N/A 400 lampi 430 lampi 400 lampi 200 lampi N/A
(massima potenza)
Prezzo 853 € 700 € 1.698 € 799 € 1.049 € 1.959 € 1.098 €

FUNZIONI
STRUTTURA
PRESTAZIONI
QUALITÀ/PREZZO
VOTO COMPLESSIVO

ELINCHROM D-LITE RX 4/4 TO GO IL VINCITORE


Se non manca l’accesso alla rete elettrica, questa è la luce da avere
Per abbondante potenza e facilità di costoso, soprattutto se cominciamo
controllo, qualità eccellente e versa- ad aggiungere gli accessori Profoto
tilità a tutto tondo, il kit a due teste come trigger radio e OCF (Off Camera
Elinchrom D-Lite RX 4/4 To Go Flash).
stravince. Se teniamo conto di presta- Per un acquisto meno oneroso, il kit N
zioni, funzioni e qualità, ha anche un a due teste Interfit Honey Badger PHOTOGRAPHY
ottimo rapporto qualità/prezzo. Il suo Unleashed assicura prestazioni MEDAGLIA
unico limite è che non è alimentato a notevoli a un prezzo abbordabile. N
D’ORO
batteria e, quindi, non è portatile. Se ci interessa un’illuminazione meno N
PHOTOGRAPHY PHOTOGRAPHY
PHOTOGRAPHY
Tra i kit a batteria, vince ancora potente ma costante, il Rotolight MIGLIOR
Elinchrom, con il kit ELB 500 TTL AEOS assicura una buona potenza QUALITÀ IL MIGLIORE
To Go. Il Profoto B10 Plus è maneg- massima e una gamma eccezionale di PREZZO DEL TEST
gevole e piacevole da usare, ma è modalità extra ed effetti video.

93
N
MONDON IKON

NISSIN MG80 Pro


Un flash robusto e affidabile pronto agli schemi luce
più creativi grazie al commander wireless integrato
4

L
La maggior parte delle reflex e delle mirror-
less, a esclusione dei modelli professionali
(c’è sulla Z 50, per esempio, non su Z 6/7), ha
un piccolo flash integrato. Si chiama anche
“pop-up” perché, quando la luce è poca, può
1

“saltar fuori” dalla fotocamera per sparare un


lampo di luce in grado di illuminare maggior-
mente il soggetto. Il flash a scomparsa, tut-
tavia, è da usare quando proprio non se ne
può fare a meno, poiché presenta una scar-
sa potenza, non è orientabile, è poco control-
labile e restituisce una luce dura che spesso
crea brutte ombre (inaccettabili soprattutto
quando si tratta di ritratti).
Per fortuna tutte le macchine fotografiche
sono dotate di una slitta “a contatto caldo” 3
2
che consente di montare un flash esterno.
Tra i costruttori indipendenti di model-
li “a slitta” (chiamati anche “cobra” per
la loro forma), un marchio ormai conso-
lidato è quello di Nissin che ha in cata- 1
2
logo prodotti per ogni esigenza – distri- 5

buiti in Italia da Rinowa.


Con un numero guida (vd. box nella pagi- 1 | Pulsanti per la selezione
na accanto) di 60, ben più alto dell’unità a dei gruppi e la loro impostazione. funzionalità TTL. Operando su onde radio a
scomparsa, il nuovo Nissin MG80 Pro assicu- 2 | Premiamo questo tasto 2,4 GHz, è possibile piazzare i flash ovunque,
ra un’illuminazione più potente e naturale – per passare dalla modalità TTL anche dietro a ostacoli o ai soggetti stessi, a
soprattutto se usato “off-camera”, staccato a quella completamente manuale. una distanza massima di 100 metri, suddivi-
cioè dalla slitta e collegato alla fotocamera si in 8 gruppi (4 base e 4 avanzati) ciascuno
in modalità wireless. Attraverso il siste- 3 | L’abbinata ghiera di controllo eventualmente con differenti settaggi.
ma Nissin Air System integrato è possi- e schermo LCD a colori facilita Il flash di Nissin è piuttosto grosso: pesa
bile sfruttarlo come unità master/slave la regolazione dell’esposizione più di mezzo chilo, ma appare solido e pron-
in combinazione con altri flash compa- e la scelta delle funzioni. to anche per gli shooting più impegnativi.
tibili NAS (quali i60A, Di700A, MG10, MG8 4 | Alla base del tubo al quarzo, c’è L’energia per funzionare gli può essere for-
o, ovviamente, altri MG80 Pro) per allestire una lampada LED modellante che nita attraverso quattro batterie ricaricabi-
uno schema luci professionale controllabi- permette di osservare come cadrà li agli ioni di litio tipo 14500 o quattro stilo
le dall’unità principale (impostata in moda- la luce sul soggetto ancor prima di AA ricaricabili standard NiMH. Il tempo di
lità Commander) che mantenga intatte le scattare la foto. ricarica (o di “riciclo”) varia sensibil-
mente a seconda della scelta che si fa:
5 | Luce di assistenza.
1,2 secondi (a piena potenza) con le prime,
circa 3 secondi con le seconde.
La testa, resistente alle alte temperature,
può ruotare su se stessa di 180° verso destra
e 180° verso sinistra, ed essere inclinata verso

Fotocamera Teniamo sempre aggiornato il flash scaricando gli


con MG80 Pro update del firmware tramite scheda SD o SDHC
(non incluse).

94
l’alto di 90° e verso il basso di 7° per far “rim- Il numero guida
balzare” il lampo su pareti o altre superfici La potenza del flash è espressa dal suo
possibilmente bianche. I movimenti (dopo “numero guida” (NG, o GN – Guide
essere stati sbloccati con la pressione del Number – sulle specifiche tecniche in
grosso tasto sul lato sinistro della testa) inglese) con riferimento a una preci-
sa sensibilità: ISO 100. Dividendo il
sono scanditi da “clic” che bloccano la testa numero guida per il diaframma
stessa nella posizione desiderata. La para- utilizzato si ottiene la distanza a
bola zoom fornisce copertura per ottiche con cui si deve trovare il soggetto
lunghezze focali di 24 mm, 28 mm, 35 mm, dal flash per ricevere una cor-
50 mm, 70 mm, 85 mm, 105 mm, 135 mm e retta illuminazione a ISO 100.
Per fare un esempio, consi-
200 mm (si regola sia automaticamente sia deriamo il caso del flash
manualmente). La lente di Fresnel davan- MG80 Pro: ha un nume-
ti al bulbo può essere rimossa per un effetto 6
ro guida pari a 60; quindi,
“flash nudo” da studio. scattando con diaframma
Il layout dei controlli e delle grafiche f/4, avremo che la distan-
za massima del punto in
dello schermo LCD posteriore è del tut- cui piazzare il flash dovrà
to simile a quello, efficace e intuitivo, essere 60 / 4 = 15 metri
del noto commander esterno Nissin Air dal soggetto. Per fare un
10s. Tramite la ghiera, possiamo rapidamen- confronto, il flash integrato
te intervenire sull’esposizione: in modalità in una reflex come la Nikon
D7500 ha numero guida
TTL, l’intensità del flash è automatica ma pari a 12: a parità di apertu-
possiamo compensare l’esposizione di +/- 2 7
ra, il soggetto dovrà essere
EV (12 livelli) con incrementi di 1/3 di EV; a circa 3 metri dal flash. Se
passando alla modalità manuale, si può rego- già conosciamo la distan-
lare la potenza da piena (1/1) a un minimo za del flash dal soggetto
e vogliamo ricavare l’aper-
di 1/256, anche qui con step di 1/3. tura, ci basterà semplice-
Il flash supporta la tecnologia High Speed mente dividere il numero
6 | La testa del
Sync (HSS) per cui è possibile usare il flash guida del flash per i metri
flash può ruotare e avremo il diaframma da
anche impostando tempi di posa più velo-
per consentire al lampo impostare.
ci del classico tempo di sincronizzazione
di “rimbalzare” su pareti e Attenzione però: il numero
di 1/200 o 1/250 di secondo degli otturato- guida dà un’idea della potenza
soffitti prima di raggiungere
ri a tendina. del flash, ma bisogna conside-
il soggetto: un’opzione
rare il modo in cui il lampo viene
Specifiche tecniche particolarmente utile per ottenere indirizzato verso il soggetto. All’interno
una luce più omogenea e morbida dell’unità, infatti, c’è una parabola mobi-
NUMERO GUIDA (ISO 100): 60 A 200 MM quando, ad esempio, si fotografano le che si regola differentemente a secon-
DISTANZA DI TRASMISSIONE (MAX): 100 M le persone in ambienti chiusi. da dell’ottica montata, sia quest’ultima un
TEMPO DI RICARICA: 1,2 SEC CON BATTERIE AGLI IONI DI LITIO, tele o un grandangolare. Se la luce vie-
7 | Possiamo attivare il flash anche ne concentrata su un’area più stretta, il
3 SEC CON BATTERIE RICARICABILI NIMH attraverso il classico cavo di soggetto sarà maggiormente illumina-
N° LAMPI PER RICARICA: 360 CON BATTERIE LI-ION, scatto con connettore da 2,5 mm. to rispetto a quando la parabola stessa è
250 SEC CON BATTERIE RICARICABILI NIMH impostata su posizioni più grandangola-
8 | Lo scomparto delle batterie ri. Nel caso dell’MG80 Pro, il numero gui-
TRASMETTITORE RADIO: NISSIN AIR SYSTEM 2,4 GHZ da di 60 è relativo a una posizione della
ospita quattro stilo ricaricabili.
SUPPORTO TTL: Nikon i-TTL parabola zoom per la focale di 200 mm.
GRUPPI/CANALI: 8/8 Il suo valore con lampo a piena potenza si
VELOCITÀ MASSIMA FLASH: FINO A 10 FOTO / SEC abbassa man mano che si va su lunghez-
ze inferiori, ossia:
MODALITÀ ESPOSIZIONE: AUTOMATICA TTL CON
COMPENSAZIONE +/- 2 EV IN INTERVALLI DI 1/3 DI EV; • NG 54 per 135 mm
IN MANUALE, LIVELLI DA 1/256 A 1/1 IN STEP DI 1/3 • NG 50 per 105 mm
• NG 45 per 85 mm
LUCE DI ASSISTENZA: DA 0,7 A 5 M • NG 42 per 70 mm
LUCE MODELLANTE: SÌ, LED • NG 39 per 50 mm
DISPLAY: LCD A COLORI • NG 32 per 35 mm
• NG 27 per 24 mm
BATTERIE: 4x AGLI IONI DI LITIO (TYPE 14500) OPPURE 4x AA
RICARICABILI NIMH C’è da dire anche che questi calcoli sono
DIMENSIONI (LxAxP): 73x137x120 mm resi inutili dagli automatismi dei flash
PESO: 520 g (senza batterie) moderni (a partire dal TTL), tuttavia
conoscere il numero guida ci darà un’i-
PREZZO: 419 € dea di massima della potenza e dunque
DISTRIBUTORE: WWW.RINOWA.IT 8 di quale modello acquistare a seconda
delle nostre esigenze.

95
N vetrina prodotti

Un’occhiata alle novità, alle promozioni e ai prodotti più


interessanti tra quelli distribuiti dall’azienda torinese La famiglia si allarga
Gli obiettivi “zeta”
per tutte le esigenze
NIKKOR Z DX 16-50mm f/3.5-6.3 VR • DX 50-250mm f/4.5-6.3 VR
Il sistema Z si sta velocemente
Le ottiche “must have” per la nuova Z 50 ampliando e oggi dal catalogo di
Nikon possiamo scegliere i nostri
L’ultima arrivata nella alternativa sulle distanze più lunghe il obiettivi preferiti tra i 10 modelli
famiglia Z è una mir- nuovo NIKKOR DX 50-250mm f/4.5- NIKKOR Z finora disponibili – otto
rorless DX più com- 6.3 VR, anch’esso dotato di un siste- per le mirrorless full-frame e due
patta e leggera rispet- ma di stabilizzazione che in questo caso (vd. box a sinistra) specifici per le
to alle sorelle full-fra- consente di effettuare riprese con tem- macchine APS-C. Ecco quali:
me. In occasione del pi di posa fino a 5 stop più lenti rispet-
suo lancio, Nikon ha to a quanto richiesto in assenza di VR. • Z 85mm f/1.8 S
presentato anche due Lo zoom tele di Nikon non occupa tan- • Z 59mm f/1.8 S
obiettivi Z-Mount che to spazio nella borsa fotografica, 74 x • Z 35mm f/1.8 S
rappresentano i com- 110 mm per 405 g, pur offrendo un ran- • Z 24-70mm f/4 S
pagni di avventura ge di focali da 75 a 375 mm equivalenti. • Z 24-70mm f/2.8 S
ideali per la nuova foto- Tutti e due gli zoom • Z 24mm f/1.8 S
camera del marchio giap- dispongono di un “anel- • Z 14-30mm f/4 S
ponese, a partire dal gran- lo di controllo” silenzioso • Z 58mm f/0.95 S Noct
dangolare zoom ultra-por- che può essere utilizzato • Z DX 16-50mm f/3.5-6.3 VR
tatile N I K K O R Z D X Compatti per varie funzioni tra cui • Z DX 50-250mm f/4.5-6.3 VR
16-50mm f/3.5-6.3 VR. e leggeri, sono la messa a fuoco manuale,
Quest’ultimo pesa solo il controllo dell’apertura La roadmap ufficiale dell’azien-
135 g e, quando è retrat-
gli obiettivi (perfetto per le transizio- da giapponese prevede per il 2020
to, misura soltanto 70 x 32 ideali per la più ni durante la registrazio- altri importanti lanci Z-Mount:
mm. Una volta montato piccola delle ne di video) o la compen- i tele zoom 70-200mm f/2.8 S,
sulla Z 50, regala una 100-400 mm S, 18-140mm DX,
gamma focale “effetti-
mirrorless della sazione dell’esposizione.
Vale la pena conside- 24-200mm e 200-600mm; i fis-
va” di 24-75 mm (biso- gamma Z rare l’acquisto delle due si 50mm f/1.2 S, 20mm f/1.8 S,
gna tenere in conto il fat- ottiche “in kit” con la Z 28mm, 40 mm; i macro 60 mm e
tore di ritaglio 1,5x dei sensori in forma- 50, al prezzo vantaggioso di 1.390 €. 105 Micro; infine, lo zoom gran-
to APS-C) con un angolo di campo che www.nital.it dangolare 14-24mm f/2.8 S.
va da 83° a 31° 30’. Lo schema ottico
prevede 9 elementi in 7 gruppi,
inclusi un elemento ED e quat- Ancora più
tro asferici, con una distanza economica
minima di messa a fuoco di La Nikon D3500
20 cm. Lo stabilizzatore offre è la reflex entry-
level perfetta per
fino a 4,5 stop di vantaggio, chi si avvicina alla
per scatti impeccabili anche fotografia. Fino al
15 gennaio 2020 è possibile acqui-
in condizione di luce scarsa. starla a prezzi che partono da 429
Perfetto per la fotografia € (nella versione in kit con l’AF-P
di “tutti i giorni” e la street, 18-55 mm) grazie alla promozio-
ne “Sconto in cassa”. Per trova-
il 16-50 mm ha come ottima re il regolamento colleghiamoci a:
www.nital.it/nikonscontoincassa

96
Nikon Aculon T01
È il binocolo giusto per chi ama la vita all’aria aper-
ta, dai viaggi al trekking in montagna agli eventi
sportivi. È leggero e compatto (pesa solo 195 gram-
mi e sta comodamente in una tasca), e disponibi-
le in tre differenti colorazioni – bianco, arancione e
blu – che lo rendono certamente unico nel suo genere.
Equipaggiato con un obiettivo 21 mm basato su
componenti ottici realizzati in Eco-glass che assicu- Insta360 EVO:
rano un’immagine straordinariamente nitida, lumino- due occhi sono
sa e a elevato contrasto, Aculon T01 è in vendita nella meglio di uno
Il binocolo che versione con ingrandimento 8x (modello T01 8x21,
fa tendenza 75 €) oppure in quella 10x (T01 10x21, 88 €).
Sicuramente unica nel suo set-
tore, Insta360 EVO è in grado
Per ulteriori informazioni: www.nital.it di riprendere video sia nell’or-
mai diffuso formato a 360° che
a 180° – questi ultimi adatti alla
visione su hardware VR (acroni-
Nikon Coolpix W150 e W300 mo di Virtual Reality).
Basta un rapido sguardo a

Per chi ama l’avventura, grandi e piccini EVO per notarne l’originale desi-
gn: è basata su una cerniera cen-
trale che divide due cam e con-
sente di passare dalla ripresa in
La Coolpix W150 (in vendita a 179 € in le immersioni o filmare l’azione sulle ogni direzione alla modalità ste-
tante, divertenti livree) è una compatta piste da sci! Impermeabile fino a 30 m, reoscopica 3D a 180°, forse quel-
da 13,2 MP capace di resi- è anch’essa resistente alle la per cui vale la pena di acqui-
stare un prodotto così particola-
stere agli urti da un’altez- Non temono cadute e al gelo, e in più è re. I risultati migliori si ottengo-
za massima di 1,8 metri e al le cadute e dotata di GPS che permette no osservando le clip con viso-
ri VR quali VR Oculus Go, HTC
freddo fino a -10°C. È anche di geolocalizzare gli scatti
antipolvere e consente di neppure le e tracciarli con facilità sul-
Vive Focus e Samsung Gear VR
(o su altri modelli, semplicemen-
fotografare in acqua fino escursioni le mappe. Il luminoso obiet- te esportando i file nel relati-
vo formato tramite il software
a una profondità di 10 m. nella neve tivo zoom grandangolare Insta360 Studio). Resta interes-
Grazie all’obiettivo (con NIKKOR e il sensore CMOS sante la possibilità di acquista-
re a parte l’HoloFrame opziona-
zoom ottico 3x) sistemato in posizio- da 16 MP assicurano immagini eccezio- le (30 €) che, applicato diretta-
ne centrale, può essere impugnata facil- nali anche in condizioni di scarsa luce, mente allo smartphone (iPhone
mente a due mani anche dai bimbi. È poi mentre SnapBridge consente di condivi- X/XS, XR, XS Max; Samsung S9/
S9+), ci fa vedere le immagini
possibile scegliere tra un menu per dere qualsiasi avventura proprio mentre 3D senza bisogno di indossare il
grandi e uno dedicato ai più picci- la si sta vivendo. Costa 459 €, nei colo- visore. La cam dispone del siste-
ni – quest’ultimo ricco di coloratissime ri black, orange, yellow e camouflage. ma di stabilizzazione FlowState
con giroscopio a 6 assi per l’e-
schermate e simpatici personaggi che liminazione delle vibrazioni e
rendono ancora più divertenti le ripre- non poteva mancare della fun-
zione TimeShift per fantastici
se, sia fotografiche sia video Full HD 30p slow-motion cinematici.
con audio stereo. I n st a 3 6 0 E VO, i n ve n d i -
La Coolpix W300, invece, è pensata ta a 470 € con treppiede e 3D
Viewer inclusi, riprende immagi-
per i più grandi. È la fotocamera per- ni da 6.080x3.040 pixel (18 MP)
fetta per chi vuole immortalare le e video con risoluzione fino a
escursioni in montagna, registrare 5.760x2.880 a 30 fps.

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Lampada da tavolo a LED TH511 di Oregon
Scientific è ideale per dare un tocco in più a
qualsiasi ambiente. È possibile regolarne l’in-
tensità su cinque differenti livelli di lumino-
sità per ricreare la giusta atmosfera in ogni
situazione, ma non serve solo a illuminare:
dà anche aggiornamenti sul calendario, sul-
le condizioni del tempo e sulla temperatura
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