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Geo Del Turismo Bullado-10
Geo Del Turismo Bullado-10
L’immagine agisce in modo differenziato sul fronte dell’offerta e su quello della domanda.
Sul fronte dell’offerta:
• consente di trasmettere, in modo rapido ed efficace, il concept d’area, ossia i caratteri distintivi del
“prodotto” turistico che lo differenziano rispetto alle destinazioni concorrenti;
• stimola processi di differenziazione del sistema locale rispetto alle destinazioni prossime e concorrenti;
Sul fronte della domanda → funziona da “filtro percettivo”, in quanto attraverso l’immagine il turista
legge e decodifica l’offerta del territorio;
GEOGRAFIA DEL TURISMO E SVILUPPO LOCALE, PROF BULLADO 2019-2020
POSSIBILI DOMANDE
1. Definizione di turista e quali sono gli elementi rilevanti nella definizione di “turista”? p2
E’ colui che si sposta dal luogo di vita abituale verso un’altra località per almeno una notte e per
non più di un anno, che non si sposta per lavoro o per salute, ma con l’obiettivo di arricchirsi dal
punto di vista culturale, per rilassarsi, per il benessere, divertirsi ed evadere dai normali
comportamenti della vita quotidiana. L’importante è che l’individuo non tragga guadagno da questo
viaggio e che l’individuo sia libero di scegliere la località.
Quali sono gli aspetti da considerare per analizzare il turismo?
- Spostamento dell’individuo dal luogo di residenza
- Durata dello spostamento > almeno 24 ore e non deve superare l’anno.
- Trasferimento di reddito > non legato ad attività lucrative.
- Motivazioni che può essere distinta in: propriamente turistica (motivi di piacere, scopi culturali,
sportivi, visita a familiare e/o amici) o non propriamente turistica (studio e conoscenza, motivi
religiosi, salute e benessere, motivazioni di lavoro non remunerato)
2. Definizione e differenza tra turista ed escursionista.
Turista almeno una notta in una destinazione diversa da casa, mentre l’escursionista si sposta in
giornata e
poi torna alla sua dimora.
3. Differenza tra turismo e tempo libero?
Il turismo è un fenomeno economica e impatta sull’ambiente, mentre il tempo libero è il tempo di non
lavoro. Il tempo libero può essere una o due ore al giorno, è il tempo che non è occupato da altre
attività preorganizzate (lavoro, studio), questo tempo può essere di riposo, divertimento o
movimento.
4. Tre momenti del turismo (Toschi). p3
- Turismo attivo → è il momento in cui l’individuo decide di uscire, il momento in cui si forma la
domanda
per fare del turismo (maggiormente nelle grandi città). Effetti meno visibili.
- Turismo circolatorio > è il momento in cui l’individuo fisicamente si muove e quindi si sposta, è
il momento che riguarda le aree in cui i flussi transitano per raggiungere le destinazioni finali.
Effetti: una serie di danni ambientali legati alle emissioni ed all’alterazione del paesaggio per la
costruzione di infrastrutture.
- Turismo passivo > è il movimento ricettivo e si manifesta nelle aree di destinazione dei flussi
turistici.
Effetti negativi del sovraffollamento, della speculazione edilizia, dell’inquinamento.
5. Quali sono i momenti costitutivi di una vacanza? p4
- Anticipazione: ricerca, decisione e pianificazione relativa allo spostamento > possiamo
pianificarla noi oppure affidarci ad una agenzia
- Viaggio di andata: trasferimento al sito prescelto > tipo di mezzo, può essere unico o con tappe
intermedie
- Esperienza: soggiorno nella meta prescelta
- Viaggio di ritorno: rientro alla sede di partenza, fine esperienza
- Ricordo: momento del richiamo alla memoria dell’esperienza vissuta. Se questo ricordo ricadrà
quando racconteremo la nostra esperienza e si rifletterà su altri. Questo ricordo è la molla per
fare o una pubblicità positiva o creare un’immagine negativa. Il ricordo, l’esperienza, il vissuto
vanno ad influire tantissimo.
6. Concetto di spazio.
È uno dei 3 fattori principali del modello di Leiper per studiare il turismo. Lo spazio si suddivide nella:
- regione di origine del viaggiatore
- regione di destinazione del turista
- la regione di transito
7. Definizione di turismo in entrata, in uscita e
domestico. p5 Riguardano lo spostamento del turista:
- Outgoing = turista in uscita > è il turismo effettuato dai residenti di un Paese verso il resto del
mondo
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- Incoming = turista in entrata > è il turismo all’interno di un Paese effettuato dai non residenti
- Domestic tourism = turismo domestico > è il turismo effettuato all’interno di un paese dai resistenti
del
Paese stesso
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8. Turismo moderno.
Dalla rivoluzione industriale al 1930-40.
Le cose cominciano a cambiare abbastanza recentemente perché cambiano le prospettive
lavorative con la rivoluzione industriale → che è stato il cambiamento drastico del lavoro,
spostando gli uomini dai campi alle fabbriche, facendo si che gli individui potessero organizzarsi
perché nei campi non si sa quando si avranno le ferie o giornate di riposo mentre la fabbrica
organizza la vita e stabilisce degli orari.
Le città iniziano a riempirsi (urbanizzazione) perché le città hanno bisogno di manodopera nelle
fabbriche quindi le città si ampliano.
Le persone hanno bisogno di tempo libero per fare qualcos’altro, oltre lavorare.
Si hanno i primi borghesi che hanno la possibilità di acquistare case fuori città (al mare, lago,
montagna) vicino alle grandi città e facilmente raggiungibili, ma dove poter stare tranquillo. Quindi
si comincia a vedere un movimento, per vedere un movimento si creano le prime strade principali
per collegare una città all’altra. Quando si capisce che questa era una cosa bella, la famiglia si
portava dietro anche il personale, le località vedono che ci sono individui interessati a questi luoghi
e allora iniziano a creare delle attività per questi individui: attività ricreativa, attività per bambini ecc.
→ da questi anni si può iniziare a parlare di fenomeno turistico.
Nasce contemporaneamente un turismo assistenziale: strutture che ospitavano i figli degli operai
delle fabbriche che avevano orari stabiliti di lavoro, quindi è per far fare un po’ di vacanza ai
bambini che non avrebbero potuto farla a livello economico con i bambini.
9. Dal turismo d’elite al turismo di massa.
1. Proturismo → turismo non era un fenomeno di massa, ma era per pochissime persone (élite).
Si faceva per motivazioni personali: cultura, politica, famiglia. Non si può parlare di fenomeno turistico
perché non c’era l’organizzazione (strutture ecc), quindi l’impatto è zero, l’unica sono degli scritti
rimasti per conoscenza.
2. Turismo moderno > dalla rivoluzione industriale al 1930-40 c’è una diffusione fenomeno, nasce il
vero
turismo, si sviluppo trasporti, nascono professioni legate al turismo
3. Turismo di massa > dal dopoguerra all’economia neoindustriale c’è un boom economico,
conquiste sociali in cui le ferie sono obbligatorie. Si alza il reddito pro-capite e uno degli obiettivi
delle famiglie è potersi permettere le vacanze e c’è la volontà di muoversi. Altro aspetto importante
è il boom delle automobili.
Si abbassa il livello sociale, non solo i ricchi si affacciano al turismo e quindi aumenta la
popolazione che si muove. E quindi ci si rivolge alle località turistiche: mare, montagna, lago.
Anni ’50-60 > crescita smisurata di attività ricettive: si costruiscono tante strutture per accogliere
tante famiglie che restano al massimo 15 giorni, perché l’obiettivo era ‘più gente viene e più ci
arricchiamo’.Solo che si arriva a un momento di disaffezione di questi luoghi, perché comincia ad
esserci troppo affollamento e la gente si sposta, quindi le tante strutture costruite cominciano ad
essere vuote.
I periodi di vacanza in Italia sono legati al clima: il turismo marittimo era da fine giugno a fine
settembre mentre il turismo montano ha la doppia stagionalità.
10. Concetto di regione. p8
È una parte di territorio che viene riconosciuta per dei caratteri di omogeneità e/o coesione all’interno di
una determinata area.
Tra i tipi di regione, c’è la regione turistica > per essere turistica deve avere 2 caratteristiche:
- essere percepita come località turistica, ossia chi lavora e visita questa area deve avere la
percezione di essere in un luogo turistico.
- essere conosciuta
11. Classificazione delle regioni geografiche.
- regioni formali basate sull’omogeneità > presenza o meno di determinati fenomeni fisici, è il caso
delle
regioni naturali
- regioni funzionali basate sulla coesione > legami esistenti tra i luoghi centrali di una regione
- regioni reali legate a ricorrenti caratteri sociali > cultura, lingua, stile di vita
- regioni artificiali legate a rilevazioni statistiche o ad aspetti concettuali > mappe mentali (aree
protette)
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