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Arco Trionfale di Santa Maria Maggiore

La Basilica
• Realizzata in stile Paleocristiano-
Barocco

• Costruita durante il pontificato di Papa


Liberio I (352-366 d.C.)

• Ricostruita o ristrutturata da Papa


Sisto III (432-440 d.C.)

• La basilica si presenta a tre navate,


divise da 21 colonne sormontate da
capitelli ionici

• Navata centrale illuminata da 21


finestre metà delle quali ora murate

• Situata sulla sommità dell’ Esquilino

• Unica delle 4 Basiliche Patriarcali di


Roma ad aver conservato le strutture
paleocristiane
Arco Trionfale
Autore: Sconosciuto
Nome: Arco Trionfale della Basilica di Santa Maria Maggiore
Datazione: 431 d.C.
Tecnica: Mosaico
Collocazione: Basilica di Santa Maria Maggiore, Rione Monti, Roma
Committenza: Papa Liberio e riedificata sotto Papa Sisto III
Materiale: Pasta vitrea

Descrizione:

Strettamente correlati ai mosaici della navata centrale sono quelli che decorano
l’Arco Trionfale unico elemento superstite dell’ abside di V sec. Nel corso del
“Terzo Concilio Ecumenico” avvenuto ad Efeso nel 430 d.C., Maria fu
riconosciuta Madre di Dio; Theokotos. A memoria di ciò Papa Sisto III nel 431
fece realizzare il mosaico dell’ Arco Trionfale.
• L’ Arco Trionfale è caratterizzato dal rapido susseguirsi di 4 registri
orizzontali proprio dell’ arte bizantina, sui quali viene rappresentata l’
infanzia di Gesù tramite racconti derivanti dai Vangeli Apocrifi

• La scena centrale nel sommo dell'arco, sotto la quale è la dedica di Sisto


III XYSTVS EPISCOPVS PLEBI DEI, rappresenta dentro un disco simile a
un clipeo votivo, il ricco trono gemmato, sul quale è eretta pure la croce
gemmata. Questa, alla base, poggia sul sedile entro una corona con pietre
preziose,tale corona poi è circondata da una vitta. Sul gradino del trono vi
è un rotolo chiuso da sette sigilli, simbolo con il quale nell’ Apocalisse si
descrive la storia stessa
Analisi Storica
• L’ assenza dell’Imperatore da Roma provoca un lento ma inesorabile decadimento del
suo potere ed un conseguente accrescimento di quello del Papa che finirà col diventare
il vero sovrano non solo della città ma di un sempre più largo numero di cristiani.

• Ciò porta ad una serie di interventi atti a rendere concreta tale ascesa del Papa e cioè
la massiccia costruzione di chiese, non più nella periferia della città ma dentro le mura e
a ridosso del Foro.

• Per volontà di papa Sisto III, viene costruita sull’Esquilino, la Basilica di Santa Maria
Maggiore, dedicata alla Vergine e in stretta relazione alle decisioni prese ai Concili di
Efeso di Tessalonica riguardo alla natura della Madonna che, condannando le tesi
eretiche del vescovo Nestorio (Patriarca, arcivescovo, teologo e Dottore della Chiesa
Assira), veniva dichiarata Theotokos (Madre di Dio) e Vergine prima, durante e dopo il
parto.

• La necessità di rendere comprensibili da tutti le decisioni dei Concili, spinge il papa a


proporre per l’interno della Basilica non più una decorazione aniconica con foglie d’oro
ma una serie di immagini che potessero istruire il popolo, facendo da supporto alla
Liturgia e rendendo visibili quelle doti date a Maria dal Concilio.
Analisi Stilistica
• La presentazione dei personaggi è per lo più frontale (raramente di profilo) e la
composizione avviene per fasce orizzontali.

• Le connotazioni d’ambiente sono irrilevanti e la quasi monocromia del fondo non suggerisce
mai un vero e proprio spazio.

• Tali caratteristiche collegano questi mosaici alla corrente plebea dell’arte romana, quella
che meglio si presta a schematizzare i racconti, la più elementare e facilmente
comprensibile dai fedeli di ogni livello sociale.

• È significativo il fatto che, nonostante la logica espositiva che presenta storie


veterotestamentarie lungo la navata quasi a preparare storicamente, teologicamente e
spiritualmente all’incarnazione e quindi alle storie del Nuovo Testamento dell’arco trionfale -,
gli episodi eseguiti secondo la tradizione pittorica di stampo ellenistico, perciò aulica, siano
relegati in una posizione subordinata (nella navata centrale e a quota elevata)

• all’arte plebea è invece destinata l’ubicazione più importante, cioè la parete di fronte
all'ingresso, quella verso cui svolge lo sguardo chi entra nella basilica
Primo Registro
• Il primo registro narra il dogma di Maria come viene rivelato, al popolo ebraico.

• A sinistra dell'etimasia vi è l’ Annunciazione della nascita del Figlio di Dio, a Maria e a


Giuseppe.

• Maria è vestita come una principessa romana, siede su un piccolo trono e dipana, col
fuso sotto il braccio, la matassa di porpora destinata a tessere il velo del Tempio. La
colomba dello Spirito Santo e l’arcangelo Gabriele che le porta l’annuncio, volteggiano
su di lei. Tre angeli la circondano, l’assistono e sembrano parlarle.

• Il quarto angelo, insieme al quinto portano invece l’annuncio a Giuseppe. Alle spalle
della Sacra Famiglia compaiono due abitazioni simbolo che non abitino nella stessa
dimora.

• Nella sezione di destra si individuano i quattro animali per i sacrafici ed Simeone che
riconosce Cristo. La Sacra Famiglia è isolata visivamente da tre angeli. All’estrema
destra vi è l’angelo che apparirà in sogno a Giuseppe per suggerirgli la fuga in Egitto.
Secondo Registro
• Il secondo registro narra la rivelazione della divinità di Gesù ai pagani.

• A sinistra l’Adorazione dei Magi, che rappresentano i primi non ebrei che si inchinano
dinanzi al Figlio di Dio, precursori dei popoli che accoglieranno il Vangelo.

• Gesù è rappresentato come un bambino già cresciuto seduto su di un alto trono, dietro il
quale brilla una stella e quattro angeli si ergono a corona.

• A destra un’altra scena, pensata in stretta relazione con la prima è quella dell’episodio
apocrifo riguardante Afrodisio, governatore della città egiziana di Sotine, che si fa incontro
al Cristo durante la fuga in Egitto, riconoscendone la divinità.

• Di nuovo la Famiglia del Signore è raffigurata staccata dal contesto grazie alla presenza di
quattro angeli.
Terzo Registro
• Il terzo registro, in opposizione tematica ai due precedenti, rappresenta il rifiuto della
divinità di Gesù.

• Sia a destra che a sinistra troneggia il re Erode, vestito come un imperatore romano, su
trono gemmato, con un diadema e un nimbo, circondato dai suoi soldati.

• Seguono dal lato sinistro i soldati che sottraggono i fanciulli alle madri di Betlemme per
ucciderli, e dall’altro, gli scribi consultati per sapere quale luogo le Scritture indichino
per la nascita del Messia, ma, in parallelo ai soldati, increduli.

• Seguono infine nel mosaico di sinistra le madri che ancora tengono in braccio i
bambini, che stanno per essere uccisi ed, in quello di destra, i Magi che arriveranno fino
a Betlemme.
Quarto Registro
• Il quarto registro ritrae le due città di Betlemme e Gerusalemme, che accolgono il
gregge degli eletti, simboleggiato da sei pecore per parte.

• Le due città sono la città della nascita di Gesù e quella della sua Pasqua.

• Proprio il Natale (Dio che si fa uomo) e la Pasqua (Cristo che offre la vita e il Padre
che gli ridona la vita nella resurrezione) esprimono insieme tutta la novità della fede
cristiana.

• Il catino absidale originario, che un tempo era contiguo all’arco trionfale, presentava la
raffigurazione della Vergine tra santi
Rosi Niccolò
Flavio Caucci Molara

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