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Il vasto complesso di basse colline che scendono verso il mare, dal profilo
tondeggiante e ricoperti di pascolo e macchia costituiscono il biglietto da visita dei
Monti della Tolfa. E’ una tipica area dell’Appennino Laziale, in Provincia di Roma e
comprende anche parte della Provincia di Viterbo. Il territorio riveste enorme
importanza naturalistica dovuta alla particolare posizione geografica poiche’ si trova
al centro della penisola dove si incontra il clima continentale con quello mediterraneo.
Il clima e’ di tipo mediterraneo umido (con una zona a clima temperato),
continuamente mutevole e con importanti variazioni microclimatiche. Tale situazione
ha favorito la biodiversita’ con presenze floristiche e faunistiche abbondanti.
E’ eccezionale la ricchezza dei carnivori tra i mammiferi e dei falconiformi tra gli
uccelli con specie rare ed in pericolo di estinzione. Notevole e’ la presenza di rettili,
anfibi, insetti e vari gruppi floristici.
I ruderi della Rocca di Tolfa Vecchia si raggiungono solo a piedi seguendo la stretta e
ripida stradina che e’ l’ultimo tratto di Via Frangipane. La rocca fu costruita dopo
l’anno mille su di un’aspra altura della quale si gode un’ampio e stupendo panorama.
Ai piedi della rocca, di fronte alla chiesa di Sant’Egidio e’ sito il Palazzo della
Ragione che fu sede comunale nel periodo medioevale. La Torre dell’Orologio,
elegante ed armoniosa, si erge in via delle Mura sotto la rocca e fu costruita nel 1602.
La piazza Vecchia (Piazza G. Matteotti), circoscritta da edifici di un’epoca ormai
lontana e dalla storica Fontana costruita nel 1888, e’ la piazza piu’ antica del paese.
Fino agli inizi del 1900 in tale piazza i braccianti agricoli si radunavano in attesa di
assunzione al lavoro.
La processione del Cristo Morto viene rievocata ogni anno la sera del Venerdi
Santo, nella luce di centinaia di fiaccole. Lungo le strette vie cittadine sfilano, insieme
ai fedeli, anche alcune compares che indossano le armature dei soldati romani e
procedono a cavallo.
Particolarmente mistica e’ la partecipazione dei penitenti, i quali seguono la
processione vestiti di un saio nero con il volto coperto da un cappuccino ed i piedi
nudi, trascinando catene di ferro fermate alle caviglie e portando una croce di legno
sulle spalle.
Caratteristico e’ il giorno del Corpus Domini con la particolare infiorata nelle vie del
paese.
Processione e festa del Santo Patrono Sant’Egidio Abate il quale visse molto
probabilmente durante l’impero di Carlo Magno e di cui fu confessore. Egli e’ il Santo
invocato contro il delirio della febbre e la paura.
Sant’Egidio viene rievocato il primo settembre di ogni anno e per l’occasione, oltre
all’antica processione, vengono organizzate una serie di manifestazioni popolari tra le
quali la corsa dei cavalli e la tombola. A conclusione i fuochi pirotecnici.
Durante la stagione estiva, nei mesi di luglio ed agosto, caratteristiche sono le feste
del tartufo e dei prodotti tipici locali oltre alla festa del cavallo tolfetano e quella dei
Rioni. Negli ultimi anni hanno avuto un enorme successo nuove iniziative culturali tra
cui Tolfa Jazz, Tolfarte, e le Olimpiadi della Cultura e del Talento.
Chiesa di Sant’Egidio
In origine una piccola chiesa medievale che affacciava sulla piazzetta del borgo, di
fronte al palazzo baronale, è l’edificio tolfetano che più ha assorbito i ricavi della
produzione dell’allume. Subì continui rifacimenti e ingrandimenti e nel 1588 Sisto V
la elevò a collegiata. Originariamente ad una sola navata fu portata a tre navate
dall’architetto Fra Michele da Bergamo, lo stesso che ha eretto il Convento dei
Cappuccini.
PALAZZO BUTTAONI
I Buttaoni, ricca e potente famiglia tolfetana del ‘700, fecero
costruire il loro palazzo come una specie di gemello del
cinquecentesco Palazzo Panetti costruito 200 anni prima sul
versante nord del crinale. Gli accessi superiori dei due palazzi
distano pochi metri l’uno da l’altro.
A Domenico Buttaoni 1757 – 1822 Vescovo di Fabriano e Matelica
dobbiamo fra l’altro, la traduzione in volgare dello Statuto di Tolfa
del 1530.