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LA CITTÀ DI

REALIZZATO DA: BOMBACIGNO MARCO, DI GIOIA FABIANA


IL TERRITORIO
LECCESE
La città di Lecce occupa la parte centro-settentrionale della pianura salentina, nel cosiddetto “Tavoliere di Lecce”, un
vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge, a nord, e le serre salentine, a
sud. L'area è caratterizzata da un particolare terreno calcareo-marnoso del Miocene, che nell'Italia meridionale
s'incontra quasi esclusivamente nella Terra d’Otranto e che viene comunemente conosciuto col nome di "pietra
leccese", facilmente scavabile e tagliabile. La morfologia del territorio è complessivamente pianeggiante.
Caratteristiche del territorio sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie.
Il territorio comunale si estende per 241,00 km² e si affaccia sul mare Adriatico per più di 20 km.
La popolazione è di circa 95 mila abitanti.
LA STORIA
Le origini della città di Lecce risalgono intorno al IX
secolo a.c. quando i Messapi, una popolazione illirica
(l’attuale costa adriatica orientale), si insediarono in
questa terra e la controllarono fino al periodo
romano. In seguito alle invasioni barbariche la città di
Lecce decade, per poi risollevarsi solo con la
popolazione dei Normanni (periodo in cui Lecce
conosce un notevole sviluppo). Successivamente alla
dominazione dei Normanni, seguiranno gli Svevi di
Federico II e quindi gli Angioni. Dopo l’arrivo degli
Aragonesi però, seguirà la dominazione spagnola per
circa due secoli, periodo in cui si svilupperà il
Barocco. Proprio in questi anni, Lecce (ma anche la
sua provincia) conosce un periodo di grande fioritura
nelle attività commerciali e artigiane. Arrivarono
grandi comunità da molte città italiane e non solo.
Nella storia recente, dopo l’unità d’Italia, la città di
Lecce continuerà a svilupparsi fino a diventare un
capoluogo di provincia nel 1927.
Anfiteatro Romano
LA STORIA DELLO
STEMMA
Le figure blasoniche sono il leccio e la lupa, così rappresentati:
”una lupa nera al naturale, passante da destra a sinistra di chi
guarda, sotto un albero di leccio verde, sradicato e fruttifero di
oro, in campo d'argento, scudo sannitico, sormontato da corona
comitale”.
Il toponimo Lupiae richiama la lupa, da cui Lecce trasse i suoi
natali, mentre in contemporaneo Lecce fa riferimento all'albero di
leccio, che avrebbe offerto riparo alla stessa lupa. Il leccio è, in
effetti, un albero caratteristico della Terra d'Otranto.
La Corona Comitale è un riferimento alla Contea di Lecce, istituita
in seguito all'arrivo dei Normanni in Puglia e all'insediamento in
città del conte Gaufrido, figlio di Accardo; fu capitale fino al 1463,
anno della morte di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo.
L'Argento è scelto in quanto colore già riscontrato nelle miniature
di un diploma del 1536, con il quale Carlo V attribuì il titolo di
Cavaliere Aurato ad Alfonso Mosco di Lecce.
ARCHEOLOGIA E
RITROVAMENTI

Fino a qualche decennio fa, Lecce era la città frequentata da molti storici dell’arte. La
città infatti, è molto ricca di testimonianze preromane e romane, oltre che medievali e
rinascimentali.
A soli 3 km dal centro storico di Lecce, possiamo trovare il parco archeologico della
città. Gli scavi che sono stati effettuati nel corso degli anni, hanno portato alla luce
fondamenta di alcune mura, cocci, cimeli, decorazioni e cornici, tombe, ma soprattutto
il suggestivo anfiteatro. Nel 2015 è stata addirittura ritrovata una statua di marmo di
grandezza naturale (si pensa sia appartenuta ad un imperatore), e posta davanti
all’entrata dell’anfiteatro.

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Parco Archeologico di Rudiae
COSA VISITARE A
LECCE?
L’Anfiteatro Romano dichiarato monumento nazionale, è di epoca
romana e di notevole eleganza ed
estensione. Si trova in Piazza S. Oronzo nel
cuore di Lecce a pochi passi dal Duomo e da
Santa Croce. Realizzato in pietra leccese era
anticamente rivestito di marmi policromi.
Sono visibili parte dell’arena e delle
gradinate inferiori con le mura esterne.

Il Teatro Romano nei pressi del centro storico

La Torre del Parco una costruzione fortificata quattrocentesca


Il castello di Carlo V edificato su un altro edificio più antico,
probabilmente angioino o aragonese.
Situato al centro delle vie di
comunicazione tra l’abitato ed il mare, per
difendere le porte della città dagli
attacchi Turchi.
Tutte le chiese del centro storico
Castello di Carlo V
IL BAROCCO
LECCESE
La città di Lecce è conosciuta in tutto il mondo per il suo
Barocco e spesso è soprannominata “la Firenze del sud”.
L’arte barocca si diffuse a Lecce nel corso del Seicento
sotto la dominazione spagnola ed assunse sin da subito
una caratteristica e un’identità propria tanto da costituire
un genere preciso, il Barocco Leccese. Il Barocco nasce in
un particolare periodo storico in cui Lecce conosce un
periodo di fioritura economica e la Chiesa dà un forte
impulso alla realizzazione di luoghi di culto più sontuosi.
Il segreto di tutta la bellezza che inonda i vicoli del centro
storico di Lecce, va ricercato nella materia alla base dei
monumenti e l’arte dei maestri scalpellini. La pietra
leccese, molto facile da lavorare unita all’inventiva e alla
manualità di questi artisti-artigiani salentini, ha creato dei
capolavori unici al mondo.
Basilica di Santa Croce
SULLA STRADA DEL
BAROCCO LECCESE
TRA I SIMBOLI PIÙ AFFASCINANTI DELLA CITTÀ DI LECCE, CI SONO SICURAMENTE:
Piazza Duomo è scenograficamente una delle più belle piazze d’Italia. Le chiese ed i palazzi sono armoniosamente inseriti nello
spazio urbano lasciando il visitatore stupefatto di tanta eleganza e bellezza. All’interno della piazza, la Cattedrale della Madonna
Assunta e le sue due facciate. A dominare la scena il Palazzo Vescovile (“Episcopio”) ed il Campanile
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Cattedrale della Madonna Assunta
Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo
La chiesa di S. Matteo: eccelso esempio di linea curva e movimento, inserita tra bei palazzi nobiliari.
Chiesa di Sant’Irene dei Teatini: protettrice della città, dalla suggestiva facciata ricca di linee e decorazioni.
La Chiesa di San Francesco della Scarpa
Chiesa di San Giovanni Battista del Rosario.
La Chiesa del Gesù appartenente ai Gesuiti.
Basilica di Santa Croce è forse il simbolo più eccelso del barocco leccese. Una vista che lascerà senza fiato! Indimenticabile
la sua facciata elegantemente decorata ed il suo magnifico rosone.
Chiesa di S. Chiara
Il Palazzo dei Celestini e le porte della città cinquecentesca, in stile barocco anch’esse, Porta S. Biagio e Porta Rudiae.
Le Botteghe della Carta Pesta. Il labirinto di vicoli del centro storico di Lecce è un ottimo esempio della presenza di artigiani
particolari. Gli artisti che lavorano la cartapesta, un’arte che ha realizzato nei secoli le suggestive statue delle chiese di Lecce
e del Salento.
Abbazia di Cerrate del dodicesimo secolo ed il Museo delle Tradizioni Popolari.
LA SOCIETÀ
LINGUA E DIALETTI
Il dialetto presenta un sistema a 5 vocali in posizione tonica e
3 gradi di apertura. È composto inoltre da una dittongazione
metafonetica per -i e -u finali.
-
La o lunga diventa quasi sempre u:

Sole>Sule
La forma uo diventa ue:

Fuoco>Fuècu
Molte parole che finiscono con una doppia elle (ll) seguita da una vocale, con
l'eccezione della u, si pronunciano rispettivamente:ddhru, ddhra, ddhre, ddhri nelle
rispettive eccezioni maschile, femminile, singolare e plurale.
Martello diventa Martieddhru
Martelli diventa Martieddhri,
Bella diventa Beddhra
Belle diventa Beddhre
LA SOCIETÀ
TRADIZIONI E FOLCLORE

Festa dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato

Piazza Sant’Oronzo
LA SOCIETÀ
TRADIZIONI E FOLCLORE

Fiera dei Presepi e dei Pupi

Centro storico
LA GASTRONOMIA
SALENTINA
Tra i piatti tipici e più rappresentativi del Salento vi sono i “municeddhi”, degli involtini con interiora di
agnello; i "ciceri e tria" e i pezzetti di cavallo al sugo. La cucina salentina è caratterizzata da numerosi
piatti tipici, soprattutto a base di verdure e pesce. C'è poi la pitta di patate, una pizza bassa di patate
contenente una gran quantità di ingredienti vegetali quali cipolle, rape e pomodoro. Tipico anche il pane
con le olive chiamato “puccia” e, per quel che riguarda la gastronomia "da passeggio", il rustico: una
sfoglia sottile cotta in forno contenente un impasto di besciamella, mozzarella, pomodoro, pepe ed
occasionalmente noce moscata.
Molto rinomata è anche la pasticceria, più simile a quella siciliana che alla pugliese, in cui si distinguono il
fruttone, le bocche di dama, la pasta di mandorla, lo spumone salentino. Ma in tema di dolci, la specialità
più rappresentativa del Salento è indubbiamente il Pasticciotto Leccese: si tratta di un prodotto in pasta
frolla ripieno di crema e cotto al forno. E' un dolce molto popolare e che ha contribuito in modo decisivo a
far conoscere la gastronomia tipica al di fuori dei confini salentini.
La gastronomia pugliese è infine accompagnata da pregiati vini con denominazione, i più famosi dei quali
sono probabilmente il Primitivo di Manduria e il Negroamaro del Salento, originario proprio della zona di cui
stiamo parlando.
L’AGRICOLTURA

Ancora oggi l'agricoltura costituisce uno dei settori cruciali dell'economia del Salento. Qui si
concentra un'alta percentuale di lavoratori agricoli, vista la mole di terreni da coltivare. Le
maggiori colture del Salento sono quelle dell'olivo e della vite e queste due produzioni sono
presenti nell’economia agricola di Lecce fin dalla storia antica.
LA NASCITA DEI PRODOTTI
PROVENIENZA RACCOLTO IN GIORNATA TRASFORMAZIONE ARTIGIANALE
Tutti gli ortaggi Ci si sveglia quando è
Ogni prodotto è lavorato a mano da
provengono da terreni ancora notte per
collaboratori specializzati nel settore; i
locali, siti nell’agro raccogliere il frutto pronto
metodi naturali, senza conservanti, rendono
salentino, terra baciata per essere lavorato entro le
i prodotti unici.
dal sole. 24 ore.
L’AGRICOLTURA
BIOLOGICA
I principali obiettivi dell'agricoltura biologica sono:
L'aumento dell'autosufficenza delle aziende
agricole
Evitare l'inquinamento dovuto a tecniche agricole
Salvaguardare la fertilità naturale del terreno
Produrre alimenti di elevata qualità nutrituiva in
sufficiente quantità
Per fare ciò l'agricoltura biologica intende coltivare
piante ed allevare animali con tecniche che
prevedano, esclusivamente, l'utilizzo di fertilizzanti
naturali e prodotti che non lascino un residuo
fitofarmico mirando all'abbattimento di esternalià
nagative riducendo, quindi, l'impatto su acque,
terreno e aria. Si utilizzano, poi, antiparassitari
naturali quali il verderame. Gli animali, infine, sono
allevati con tecniche rispettose e nutriti con mangimi
biologici.
LECCE, FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Il 21 settembre 2023 si è concluso il percorso di accelerazione per le 10 start up che sono state selezionate
dal comune di Lecce e dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Il percorso, ha avuto l’obiettivo di far
emergere soluzioni di mobilità sostenibile, intermodale e innovativa, potenzialmente scalabili a servizio del
territorio pugliese e del Paese.
Tra le prime 4 start up che si sono aggiudicate un finanziamento per la realizzazione dell’idea ci sono:
Lokit Technology: stazioni di ricarica universali e parcheggio per biciclette e monopattini, dotate di
funzionalità di rilevamento dei dati, facilmente localizzabili tramite app.
Bufaga: dispositivo smart, installabile sul tetto di qualsiasi mezzo di trasporto, in grado di rimuovere
l’inquinamento atmosferico dall’aria (particolato fine, ossidi di azoto, anidride solforosa) grazie a
pannelli filtranti e raccogliere dati sui livelli di inquinamento.
Sagelio: accelerare la transizione verso forme di mobilità più sostenibili, attraverso la diffusione
capillare di stazioni di ricarica per veicoli elettrici attraverso scelte tecnologiche e formule
commerciali. Nel 2022 ha evitato l’immissione di 33 tonnellate di CO2 in atmosfera.
Upar Italia: app per smartphone che permette la condivisione di informazioni tra automobilisti sui
parcheggi che si stanno liberando per risolvere il problema dello stress da parcheggio, lo spreco di
tempo, denaro e carburante riducendo al tempo danni ambientali ed economici.
Educazione e sensibilizzazione: per rendere più sostenibile la città
prima ci dovrebbero essere delle campagne di sensibilizzazione
sulla sostenibilità ambientale, in modo da rendere più consapevoli i
cittadini; suscitandone la partecipazione, rendendosi più attivi.
Turismo sostenibile: i turisti dovrebbero attenersi alla legislatura
vigente riguardante la tutela dell’ambiente, senza ostacolare le
iniziative locali.
Limitare l’occupazione del suolo: favorire lo sviluppo agricolo e aree
verdi destinate a limitare l’intensificazione urbana, causa di
distruzione di habitat naturali

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