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IL BAROCCO IN SICILIA

(NOTO)

Il Barocco nel meridione d’Italia arriva un po’ in ritardo, verso la fine del Seicento.

Ha delle caratteristiche diverse dal Barocco italiano ed europeo, perché si unisce all’arte
Normanna già esistente nell’isola e all’originalità degli artisti locali.

L’inizio del Barocco in Sicilia è segnato da un evento


tragico:

il terremoto dell’11 gennaio del 1693, che ha colpito


tutta la zona della Valdemone e Val di Noto, ma in
particolare la città Noto.

In quel periodo la Sicilia era suddivisa in


tre valli

La città di Noto venne ricostruita sotto la guida del Duca di Camastra che, per motivi di
sicurezza, la fece ricostruire otto kilometri più a valle, lontana dunque dalla Noto Antica di
struttura medioevale e normanna.

Per la ricostruzione della città vennero chiamati ingegneri militari, matematici e architetti
importanti. Il nuovo piano urbanistico (cioè l’organizzazione degli spazi) aveva strade più
ampie e rettilinee, dunque sicure in caso di crolli, vennero aumentate le dimensione degli
spazi pubblici come piazze e slarghi

 si fece riferimento al Sistema cardo decumanico (cioè venne costruita come se fosse
una scacchiera, a griglia, cioè con incroci di strade, con una strada principale più larga –
Corso Vittorio Emanuele).

 vedi immagine Classroom: n. 1, Noto, del 25 gennaio


Fu molto curato anche l’aspetto architettonico

Si entra in città dalla Porta Reale (immagine 2, Noto)

Lungo il corso principale, Corso Vittorio Emanuele, che è la via principale, ci sono una
serie di edifici barocchi, e tre piazze sulle quali si affacciano delle chiese.

Al centro della città, c’è piazza Municipio, che può essere definita come un quadro barocco
composto da tanti piccoli capolavori.

Da una parte c’è la Cattedrale di San Nicolò (simbolo della centralità religiosa) e di fronte
il Palazzo Ducezio, sede del Comune (simbolo dell’autorità civile). Vennero costruiti uno
di fronte l’altra volutamente, per rappresentare i due poteri.

1. La costruzione della Cattedrale iniziò nel 1694, e fu completata nel 1703. È


caratterizzata da un’ampia e imponente scalinata composta da tre rampe. La facciata è in
pietra calcarea (bianca con venature gialle-rosso) con torri campanarie laterali, ed è un
esempio di stile tardo barocco, anche se sono presenti elementi eclettici (cioè diversi tra
loro) e riferimenti neoclassici.

(vedi immagini n. 4-5) Il nome del palazzo del Municipio di


Noto è legato alla figura di Ducezio,
2. Il Palazzo Ducezio era inizialmente a un solo piano, vissuto in Sicilia nel V secolo a.C..
fu completato negli anni ‘40 del Novecento. Questo era il capo dei Siculi, una
Il primo piano è composto da un elegante portico su tre lati popolazione indigena della Sicilia,
che viveva nella parte orientale
con archi sorretti da colonne in stile ionico.
dell’isola. Secondo una leggenda
La parte centrale è caratterizzata da una forma più bombata, sarebbe proprio il fondatore di Neas,
(arrotondata, tondeggiante). l’antico nome della città di Noto
Antica.
(vedi immagini 6-7-8)

Vicino a piazza Municipio, c’è via Nicolaci e il suo bellissimo Palazzo Nicolaci (oggi ospita
al suo interno la Biblioteca Comunale). È il più importante palazzo barocco di Noto,
caratterizzato da balconi “panciuti”, cioè hanno delle forme arrotondate e sinuose e sono
sostenuti da figure grottesche in pietra. (vedi immagini 9-10-11-12)

La facciata del palazzo è stata pensata per stupire, per questo è ricca di dettagli: cavalli,
leoni, maschere, sirene e il ritratto del padrone di casa, il barone Giacomo Nicolaci, che
regge nella sinistra un flauto, simbolo di saggezza.

È costruito in pietra arenaria, ricavata a Ispica. È una pietra morbida, è soggetta all’usura
nel tempo, e quindi rischia di rovinarsi e sgretolarsi.

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