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CONTROVENTI AD X NELL’ANALISI SISMICA

Le diagonali di un controvento ad X possono avere un comportamento diverso durante il


sisma, in quanto la diagonale compressa, pur rimanendo in campo elastico, si inflette a
causa dell'azione instabilizzante assiale e questo implica un comportamento non lineare.

Tenendo conto che l’analisi modale a spettro di risposta è un’analisi lineare, la risoluzione
con un modello FEM può svolgersi in due modi:

    1) assumere un comportamento ad aste tese e compresse. Questo implica l’inserimento


delle diagonali aventi una snellezza ridotta minore di 100 per trascurare la differenza di
comportamento tra asta tesa e compressa (tale metodo non risulta economico);

    2) inserimento delle sole diagonali tese ma con snellezze elevate maggiori di 200 per
essere sicuri che pur sbandando rimangano in campo elastico e quindi siano efficienti a
trazione quando le forze si invertono di segno.

Nel secondo modo la rigidezza è correttamente stimata (nei limiti) dalla analisi modale  e
così periodi e ordinate spettrali. I controventi non dovranno essere verificati a stabilità dato
che lo schema non prevede diagonali compressi. Ovviamente si dovrà verificare le
limitazioni di snellezza della normativa, tese a non rendere né troppo semplice né troppo
difficile la prevista instabilizzazione del gemello compresso.

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