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Prova idraulica Lazzari

VERIFICA DI RESISTENZA DELLE SEZIONI MAGGIORMENTE


SOLLECITATE
PROVA IDRAULICA LAZZARI

Si eseguono le verifiche di resistenza a fatica sui seguenti gruppi:


1. gruppo cassetto/sede (dis n° 2521-001-1202-1203 testa fissa e n° 2521-001-1204-1205
testa mobile)
2. longheroni di sostegno e relativa giunzione (dis. n° 2521-001-1314)
3. perno di appoggio Ø 200 mm (dis. n° 2521-001-1309)
4. carro mobile e camicia di appoggio (dis. n° 2521-001-1189 carro e n° 2521-001-1158
camicia)
5. cilindro di spinta (dis. n° 2521-001-1187)
6. linguetta (dis. n° 2521-001-1324-A)

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1. Gruppo cassetto/sede

oss: il disegno si riferisce al gruppo testa fissa, ma le considerazioni valgono anche per quella mobile

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DATI DI RIFERIMENTO

 Pressione di esercizio: p
 Diametro guarnizione cassetto ØG (dis. n° 2521-001-1241A)
 Diametro anello cassetto ØA (dis. n° 2521-001-1243A ÷ 1253A)
 Materiale cassetto: 36CrNiMo4 bonificato EN 10083 (σR = 800 N/mm2; σS= 600 N/mm2) (dis.
n° 2521-001-1256A ÷ 1261A)
 Materiale sede: 36CrNiMo4 bonificato EN 10083 (σR = 800 N/mm2; σS= 600 N/mm2)
(dis. n° 2521-001-1239 testa mobile e n° 2521-001-1240 testa fissa)
 Diametro alloggiamento della guarnizione a contatto con il tubo: ØGT (dis. n° 2521-001-1241A)
 Diametro tubo: ØT

SOLLECITAZIONI SULLE SEZIONI DEL CASSETTO (Testa mobile)

OSS: La testa mobile risulta maggiormente sollecitata avendo un diametro ØA maggiore


(i dati riportati nel foglio di calcolo si riferiscono pertanto a tale testa)

 Per calcolare la sollecitazione sulla superficie anulare del cassetto, definita dal diametro di
alloggiamento della guarnizione ØGT e quello esterno del tuboi, è opportuno considerare la
semisezione indicata in figura

L’area è

A = π/8 · (ØGT2 – ØT2)

i
Si trascura la piccola maggiorazione di diametro causata dall’accoppiamento libero. Anche la superficie ØA – ØT è
sollecitata a flessione ma in maniera minore.

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sulla quale la pressione genera un effetto flessionale che tende ad aprire la sezione lungo la linea di
contorno. Il momento flettente è:

Mf = p · A · b

dove b è il braccio di flessione.


Considerando i possibili errori geometrici, di planarità e la disposizione della guarnizione, b può
essere valutato come la media tra il baricentro della superficie e la distanza massima pari a ØGT,
quindi
b = (ØGT + 4/3 · RGT/π)/2

La sezione resistente è rappresentata a destra con n asse neutro, pertanto il modulo di resistenza a
flessione è:

Wf = 1/6 · ØGT · 752

La tensione di confronto a flessione è

σ* = σf = Mf/Wf

da confrontare con [σN]ii

quindi la verifica ha esito positivo se σ* < [σN]

La verifica al taglioiii con Aresist = ØGT · 75 è:

τ* = 3/2 · p · A/Aresist

la verifica ha esito positivo se risulta στ* = √3 τ* < [σN]

 Sulla superficie cilindrica ØAiv (supponendo facente parte di un disco soggetto a pressione
interna definito da un diametro interno ØA ed uno esterno pari a 600 mm, indicati in figura, che
definiscono la sezione resistente) agiscono le tensioni radiale e tangenziale così definite

σr = - p
σθ= p ∙ (a2+1)/(a2-1)
con a = 600/ ØA

Con il criterio della massima sollecitazione tangenziale di Guest-Tresca, la sollecitazione di


confronto si trova con

σ* = | σθ - σr | = 2pa2/(a2-1)
pertanto la verifica ha esito positivo se risulta σ* < σamm
ii
Trovandosi in presenza di sollecitazione di fatica con un ciclo dallo zero (pmin = 0 ; pmax = p), i cui studi
sull’argomento sono ancora oggetto di discussioni, è opportuno affidarsi a quanto raccomandato dalla normativa B3-11
dell'American National Standards Institute (ANSI), che definisce un “endurance strength” σN, valore limite al di sotto
del quale i materiali soggetti a fatica hanno vita infinita. Per gli acciai si assume il valore di σN = 180 ÷ 300 MPa a
seconda della tipologia. Considerando inoltre gli studi compiuti ad opera di Stulen, Cummings e Schulte, riportate sulla
rivista “Machine design” vol 33 articolo 13, che ricorreggono i valori portandoli a (1-0.24) ∙ σN si può procedere alla
verifica di resistenza a fatica. Si assume [σN] = 200 N/mm2.
iii
Le verifiche devono essere separate poiché il taglio è nullo quando la flessione è massima e viceversa.
iv
Ovviamente anche quella ØGT, sollecitata però in maniera minore.

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Per il calcolo della tensione ammissibile è opportuno, in questo caso v, un confronto con il
diagramma di Haigh qui riportato nel quale si nota che la tensione massima rientra nel campo della
sicurezza.
Infatti, secondo Juvinall

σfA’ = 0,5 · σR · CS · Cg · Cl · Kf = 224 N/mm2

dove i coefficienti riduttivi considerano rispettivamentevi

la finitura superficiale CS = 0,8


le dimensioni Cg = Cg(de) = 0,7
il tipo di sollecitazione Cl = 1
la sensibilità all’intaglio Kf = 1

de = 0,808 · (h · b)0,5 = 134 mm diametro equivalente proposto da Shigley.


h · b = 167,5 · 165 = 27637 mm2 sezione resistente minima.

Si deduce che σamm = 364 N/mm2.

s fa'

dimensioni in MPa
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SOLLECITAZIONI SULLA SEDE A CONTATTO CON IL CASSETTO

v
Una tensione ammissibile pari a [σN] sarebbe troppo limitativa.
vi
Valori dedotti da G. Petrucci “Lezioni di costruzioni di macchine”

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a b

La superficie può essere suddivisa in tre parti come indicato in figura:


 le superfici A2 verticali che tendono a flettersi attorno agli assi a e b;
 la superficie A1 orizzontale che si flette attorno all’asse c.

Ognuna delle superfici è assimilabile ad una trave incastrata ai rispettivi assi di rotazione soggette
alle forze di valore:
F 1 = p · A1
F 2 = p · A2

applicate alle rispettive estremità liberevii.


Pertanto i momenti flettenti sono i seguenti:

Mf1 = 21 · F1
Mf2 = 21 · F2

I moduli di resistenza a flessione, avendo la superficie resistenti uno spessore di 100 mm, sono:

Wf1 = 1/6 · 420 · 1002 = 700000 mm3


Wf2 = 1/6 · 510 · 1002 = 815000 mm3

La tensione di confronto a flessione è

σf*= Mf/Wf

la verifica ha esito positivo se risulta σ* < [σN]


vii
Per tener conto di possibili errori di accoppiamento e di planarità superficiale è opportuno considerare il punto di
applicazione delle forze non nel loro baricentro teorico, ossia nella mezzeria della trave, ma all’estremità.

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La verifica al taglio, considerando che le superfici resistenti hanno una larghezza di 35 mm, è la
seguente:

τ* = 3/2 · F/ Aresist

Anche in questo caso la tensione [σN] è troppo limitativa, occorre un confronto con il diagramma di
Haigh nel quale si nota che la tensione massima di scorrimento τ* rientra nel campo della sicurezza.
Usando ancora la formula di Juvinall si ottiene

τfA’ = 0,577 · 0,5 · σR · CS · Cg · Cl · Kf = 74,5 N/mm2

dove i coefficienti riduttivi sono

CS = 0,8
Cg = Cg(de) = 0,7
Cl = 0,577
Kf = 1

demin = 0,808 · (420 · 100)0,5 = 165,6 mm diametro equivalente proposto da Shigley.


h · b = 420 · 100 = 3600 mm2 sezione resistente minima A1
ts

tfA'

ts

dimensioni in MPa

si trova τamm = 149 N/mm2

la verifica ha esito positivo se risulta τ* < τamm


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2. Longheroni di sostegno

DATI DI RIFERIMENTO

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 Pressione di esercizio: p
 Materiale longheroni: 39NiCrMo3 bonificato EN 10083 (σR = 800 N/mm2; σS= 600 N/mm2)
 Diametro tubo: ØT
 Materiale piastre di giunzione: 39NiCrMo3 bonificato EN 10083
(σR = 800 N/mm2; σS= 600 N/mm2) (dis. n° 2521-001-1317 e 1318)
 Materiale perno di giunzione: 39NiCrMo3 bonificato EN 10083
(σR = 1100 N/mm2; σS= 800 N/mm2) (dis. n° 2521-001-1316)

La pressione agente sulla sezione anulare definita dal diametro della guarnizione ØG e quello
esterno del tubo ØTviii genera una forza che sollecita sia la sede sia il cassetto in direzioni opposte tra
loro, pertanto non influisce sullo spostamento assiale del gruppo.
Il tubo inoltre è soggetto ad una sollecitazione di compressione e, rimanendo nella sua posizione di
equilibrio,ix non contribuisce alla comparsa di forze assiali.
In considerazione di questo su ciascun longherone agisce una forza di trazione pari al semiprodotto
della pressione di esercizio per la superficie del tubo di prova:

F1 longh =1/2 · p · π · ØT2/4

in cui le sezioni maggiormente sollecitate sono le due sedi dei perni e la giunzione. Per ognuna di
esse si calcolano le sollecitazioni.

SOLLECITAZIONI SULLA SEZIONE SEDE DEL PERNO Ø= 200 mm

Agisce solo una tensione di trazione data da

σ*sede perno = F1 longh/ Aperno


con Asede perno = 600 · 60 - 200 · 60 = 24000 mm2
la verifica ha esito positivo se risulta σ*sede perno < [σN]

Tale forza genera anche un allungamento il cui valore è:

Δl = σ*sede perno · llong/Ex

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SOLLECITAZIONI SULLA GIUNZIONE

viii
Si ipotizza sempre di trascurare la piccola maggiorazione di diametro causata dall’accoppiamento libero.
ix
In realtà il tubo è soggetto ad un accorciamento dato da due contributi. Il primo dovuto all’azione di compressione, ed
il secondo derivato dall’accorciamento assiale prodotto dalla pressione interna.
x
L’allungamento rimane nel campo elastico se Δl < Δlmaxelastico ovvero se non supera il valore limite oltre il quale il
*
materiale si plasticizza, cioè fino a quando è verificata l’uguaglianza σ sede perno < [σN]

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La giunzione è rappresentata dai perni e dalle piastre di fissaggio.


Su ciascuna piastra agisce una forza assiale pari alla metà di quella che agisce sui longheroni
generando una tensione di trazione
σ*piastra = F1 longh/ (2· Apiastra)
con Apiastra = 600 · 40 – 3 · 40 · 60 = 16800 mm2

la verifica ha esito positivo se risulta σ*piastra < [σN]

Su ogni perno agisce una forza di taglio pari a

Tpg = F1 longh/6
lo sforzo di taglio è:

τpg = 4/3 · Tpg/Apg


con Apg = π · 602/4 = 2827 mm2
la tensione di confronto è
σ* pg = √3 · τpg

la verifica ha esito positivo se risulta σ* pg < [σN]

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3. perno di appoggio Ø 200 mm

DATI DI RIFERIMENTO

 Pressione di esercizio: p
 Materiale perno di appoggio: 39NiCrMo3 bonificato EN 10083
(σR = 800 N/mm2; σS= 600 N/mm2)

Il perno è soggetto a puro taglio in cui la forza tagliante è pari a quella che si scarica su ogni
longheronexi:

Tpa = F1 longh
pertanto la tensione di taglio è

τpa = 4/3 · Tpa/Apa


con Apa = π · 2002/4

la tensione di confronto è

σ* pa = √3 · τpa

la verifica ha esito positivo se risulta σ*pa < [σN]

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4. carro mobile e relativa camicia di appoggio

xi
In realtà una parte dell’azione tagliante è assorbito dalla linguetta, ma questo va a vantaggio della sicurezza.

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DATI DI RIFERIMENTO

 Pressione di esercizio: p
 Materiale carro mobile: C45E EN 10083 (σR = 600 N/mm2; σS= 335 N/mm2)
 Materiale camicia di appoggio: 36CrNiMo4 bonificato EN 10083
(σR = 1000 N/mm2; σS= 700 N/mm2)

SOLLECITAZIONI SUL CARRO

La sezione maggiormente sollecitata è quella indicata in figura, la cui area resistente è:

AC = 900 · 280 – π · 2002/4 = 220584 mm2

Su di essa agiscono un’azione tagliante T pari a quella che si scarica su ogni longherone ed un
momento flettente pari a

Mf = T · b

dove b = 360 mm è il braccio di flessione.

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La tensione di taglio e quella di flessione sono:

τcarro = 3/2 · T/AC


σ*carro = Mf/Wf

con Wf = 1/6 · 9002 · 280 – π/32 · 2003 = 37014602 mm3 modulo resistenza a flessione.
La tensione di confronto al taglio è:

στ*carro= √3 · τcarro
la verifica ha esito positivo se risulta στ*carro < [σN] e σ*carro < [σN]

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SOLLECITAZIONI SULLA CAMICIA DI APPOGGIO

La sezione maggiormente sollecitata è quella anulare di superficie

ACM = π/4 · (1502 – 802)

su di essa agisce un’azione di taglio Tc ed un momento flettente Mf pari a

TCM = F1 longh
Mf = TCM · bCM

con bCM= 40 mm braccio di flessione


Le rispettive tensioni sono

τCM = 4/3 · T/ACM


σfCM*= Mf/Wf
στ*CM= √3 · τCM
con Wf = π/32 · (1503 – 803) modulo di resistenza a flessione.
la verifica ha esito positivo se risulta στ*CM < [σN] e σfCM* < [σN]

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5. cilindro di spinta

DATI DI RIFERIMENTO

 Pressione di esercizio: p
 Materiale cilindro: 36CrNiMo4 bonificato EN 10083 (σR = 1000 N/mm2; σS= 700 N/mm2)

Il cilindro è soggetto a pura compressionexii il cui valore è

σ*Cil = FCil/ACil

dove FCil è la forza necessaria per vincere la spinta a cui è soggetta la testa mobile:

FCil = p · π/4 · ØT2


ACil = π/4 · (2702 – 1902)

la verifica ha esito positivo se risulta σ*Cil < [σN]

La compressione può generare un’inflessione lungo l’asse del cilindro, conviene allora verificare la
stabilità a compressione semplice.
Il momento quadratico della sezione è

ICil = π/64 · (2704 – 1904)

Il raggio giratorio

iCil = (ICil/ ACil)1/2

Considerando la tipologia di vincolo la lunghezza libera di inflessione è

l0Cil = 0,8 · lsbalzo = 800 mm

La snellezza assume il valore

λ = l0Cil/ iCil

Assumendo un valore prudenziale per questo materiale di σamm,P= 140 N/mm2

la verifica ha esito positivo se risulta σ*Cil < σamm,P

Risulta evidente che è opportuno verificare solo l’instabilità a compressione risultando


xii
Potrebbe essere presente anche un momento flettente, relativamente basso e quindi ininfluente, causato
dall’eccentricità della forza di spinta che nasce dal gioco di accoppiamento tra cilindro e bussola.

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σamm,P < [σN].

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6. linguetta

DATI DI RIFERIMENTO

 Pressione di esercizio: p
 Materiale linguetta: 39NiCrMo3 bonificato EN 10083 (σR = 900 N/mm2; σS= 600 N/mm2)

La linguetta lavora a taglio il cui valore è quello che si scarica su ogni longheronexiii

Tlin = F1 longh
τlin = 3/2 · Tlin/Alin

con Alin =100 · 600 = 60000 mm2 sezione resistente.


La tensione di confronto è

σ* lin = √3 · τlin
la verifica ha esito positivo se risulta σ*lin < [σN]

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Relazione stilata da ing. Salvi Floriano

Bonate Sotto (BG), 05/09/07

xiii
In realtà una parte dell’azione tagliante è assorbita dal perno di appoggio Ø = 200, ma questo va a vantaggio della
sicurezza.

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