Sei sulla pagina 1di 39

Il metodo stress-

stress-life*

Un metallo soggetto ad un carico ciclicamente ripetuto o


casualmente variabile nel tempo arriva a rottura per un
livello di sforzo medio inferiore a quello richiesto in
condizioni statiche. Il primo criterio sviluppato per
cercare di comprendere questo processo di rottura è
basato sulla sola analisi dello sforzo nominale nel
Fatica: metodo stress-life

materiale e viene definito come metodo stress-life o


metodo S-N.

*Materiale tratto da: C.Capecce e A.Gabrielli:“Metodologie integrate per il progetto


strutturale a fatica”, Tesi di Laurea in Ing. Aerospaziale, Politecnico di Milano, 2000

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 1

Il metodo stress-
stress-life (2)

Ancora largamente usato: particolarmente adatto


qualora lo stato di sforzo sia compreso nella zona
elastica ed il numero dei cicli a rottura sia molto elevato
(high cycle fatigue), produce risultati meno accurati in
presenza di low cycle fatigue, dove le deformazioni
assumono una componente plastica significativa. In
Fatica: metodo stress-life

questo secondo caso, venendo a mancare la linearità, è


preferibile controllare le deformazioni piuttosto che lo
stato di sforzo.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 2

1
Definizione dello stato di sforzo

Un carico ciclicamente variabile nel tempo può essere


considerato come la composizione di una componente
costante σm e di una componente alternata di ampiezza
σa. Essi possono essere calcolati conoscendo lo sforzo
minimo e massimo raggiunti durante il processo di
carico:
Fatica: metodo stress-life

⎧ σ max − σ min
⎪⎪σ a = 2

⎪σ = max + σ min
σ
⎩⎪
m
2

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 3

Definizione dello stato di sforzo (2)

Si definiscono, inoltre, il rateo di sforzo R e il rateo di ampiezza


A:
⎧ σ min
⎪R = σ
⎪ max

⎪A = σ a = 1− R
Fatica: metodo stress-life

⎪⎩ σ m 1 + R
Noto il valore dello stato di sforzo raggiunto in un punto
durante il ciclo di carico, è possibile predire la vita in
quel punto, attraverso le curve di resistenza a fatica.
Esse forniscono la correlazione tra il livello di sforzo nel
materiale ed il numero di cicli di carico necessari alla
rottura.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 4

2
Le curve S-
S-N

La procedura sperimentale con la quale si determinano


le curve S-N di ogni materialei si articola nei seguenti
passi:

1. Si sottopone il provino ad uno stato di sforzo


ciclico elevato (circa 2/3 dello sforzo di trazione
Fatica: metodo stress-life

massimo ammesso in condizioni statiche), per il quale


la rottura è attesa in un numero di cicli ridotto.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 5

Le curve S-
S-N (2)

2. Si diminuisce l'intensità dello sforzo nel materiale e si


applica il carico per un numero di cicli sufficiente a provocare
la rottura. Si rileva come aumenta il numero di cicli a
rottura, a causa della riduzione dello stato di sforzo.
3. Si prosegue a ridurre il carico finché almeno uno o due
provini non si rompono nemmeno dopo 107 cicli. Si assume
Fatica: metodo stress-life

tale carico come limite di fatica del materiale; cioè il livello


massimo dello sforzo per il quale non si ha mai rottura.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 6

3
Le curve S-
S-N (3)

Il limite di fatica non è un valore assoluto per il


materiale, ma dipende dalla modalità di applicazione del
carico (assiale, flessione rotante, torsione, etc.), ed è
influenzato dalle dimensioni e dalla finitura superficiale
del provino.
Per materiali che invece non mostrano un limite a
Fatica: metodo stress-life

fatica, i test si protraggono fino 108 cicli, oltre i quali


non ha più senso tracciare la curva, in quanto
interviene un limite di durata. Da un punto di vista
ingegneristico, materiali che resistono ad un certo livello
di sforzo per almeno 106 cicli, sono considerati come
materiali a vita infinita.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 7

Le curve S-
S-N (4)
Lo sforzo limite a fatica tende a ridursi sotto l'azione di
periodiche sovrasollecitazioni, fenomeni di corrosione o
elevate temperature di esercizio. Quindi, anche se il
materiale presenta uno sforzo limite a fatica superiore a
quello rilevato in condizioni operative, si potrebbe avere
comunque una rottura a fatica, innescata da altri fattori
Fatica: metodo stress-life

come: geometria del componente, ambiente


chimicamente aggressivo e sforzi termici.
Per tracciare una curva S-N, servono almeno una
quindicina di punti sperimentali, ma bisogna
considerare che i risultati presentano una certa
dispersione e richiedono di essere trattati con tecniche
statistiche.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 8

4
Le curve S-
S-N (5)

S
[MPa]
sforzo alternato
400 acciaio
limite di fatica
300

200 lega di Alluminio


Fatica: metodo stress-life

100

105 106 107 108 109


N numero di
cicli a rottura

Curve S-N di un acciaio e di una lega di Alluminio

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 9

Formule approssimate

Sulla base dell'esperienza accumulata, soprattutto nel


campo degli acciai, sono state formulate diverse
relazioni empiriche che consentono di tracciare la curva
S-N di un materiale a partire dalle sue proprietà statiche
rilevate in una comune prova di trazione.
In un grafico bilogaritmico, la legge che lega lo sforzo
Fatica: metodo stress-life

alternato S ed il numero di cicli a rottura N è pressoché


lineare. La vita a fatica può essere calcolata conoscendo
la pendenza b (pendenza di Basquin) della curva S-N
ideale ed un suo qualsiasi punto ( N0 , S0 ):

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 10

5
Formule approssimate (2)

S
log S
S0

N N0
Fatica: metodo stress-life

log N

b=−
(log S − log S 0 )
(log N 0 − log N )
che può essere scritta nella forma:

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 11

Formule approssimate (3)


1
k
⎛ S ⎞ b ⎛ S ⎞
N = N 0 ⎜⎜ ⎟⎟ = N 0 ⎜⎜ ⎟⎟
⎝ S0 ⎠ ⎝ S0 ⎠

Noto il limite di durata Se, rilevato per 106 cicli si ha


semplicemente:
Fatica: metodo stress-life

k
⎛S ⎞
N = ⎜⎜ ⎟⎟ × 10 6
⎝ Se ⎠ .

Attenzione alle condizioni di applicabilità (High cycle


fatigue).
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 12

6
Gli effetti dello sforzo medio

La maggior parte delle informazioni sulla resistenza a


fatica dei materiali vengono raccolte con prove di
laboratorio effettuate secondo procedure standard che
solitamente impiegano carichi alternati, cioè con R = −1.
Nella maggior parte delle condizioni operative, si ha una
componente di sforzo medio non nulla che influenza il
Fatica: metodo stress-life

processo di rottura a fatica. Affinchè i dati sperimentali


possano essere utilmente impiegati nella valutazione
della vita a fatica, bisogna conoscere l'effetto dello sforzo
medio sul comportamento del materiale.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 13

Gli effetti dello sforzo medio (2)

A questo scopo si effettuano prove per indagare l'effetto


sulla rottura del materiale delle diverse combinazioni di
sforzo medio (in trazione o in compressione) e sforzo
alternato. Interpolando le combinazioni di sforzo medio
e alternato che provocano la rottura a fatica in un
Fatica: metodo stress-life

numero prefissato N di cicli, si ottiene il diagramma di


Haigh.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 14

7
Gli effetti dello sforzo medio (3)

σa
sforzo alternato
di rottura per N cicli σN
Fatica: metodo stress-life

sforzo medio sforzo medio σR σm


di compressione di trazione

Diagramma di Haigh per N cicli a rottura

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 15

Gli effetti dello sforzo medio (4)

Estrapolando la curva fino ad intersecare l’asse delle


ascisse (σa = 0) si ottiene uno sforzo medio uguale al
carico di rottura σR in condizioni statiche. Se, invece, la
componente media è nulla, si ottiene lo sforzo alternato
σN che conduce alla rottura in N cicli.
Si osserva che il livello di sforzo alternato σa, che
Fatica: metodo stress-life

provoca la rottura in N cicli, decade molto rapidamente


all'aumentare della componente media in trazione,
mentre risulta meno sensibile allo sforzo medio in
compressione.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 16

8
Gli effetti dello sforzo medio (5)

Ciò dipende dal fatto che uno sforzo medio di


compressione tende a chiudere le cricche che si
formano, ostacolandone la propagazione. Quindi, la
presenza di questo sforzo risulta benefica in termini di
vita a fatica.
Fatica: metodo stress-life

Poiché le prove sperimentali necessarie per generare un


diagramma di Haigh o un master diagram sono molto
numerose, è difficile poter disporre di questi diagrammi
per ogni materiale. Si usano perciò alcune relazioni
empiriche che consentono di determinare una regione
sicura, dal punto di vista della vita a fatica, in termini di
combinazioni di sforzo alternato e sforzo medio.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 17

Gli effetti dello sforzo medio (6)

Queste relazioni sono molto importanti, soprattutto per i


componenti strutturali che hanno vita a fatica infinita,
dove si deve garantire, già in sede di progetto, che lo
sforzo in condizioni operative rimanga al di sotto di una
curva limite. Se la condizione di carico è compresa
nell'area sottesa dalla curva, il componente ha vita a
Fatica: metodo stress-life

fatica infinita, altrimenti si ha una rottura che è tanto


più repentina quanto più ci si allontana dalla regione di
ammissibilità.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 18

9
Gli effetti dello sforzo medio (7)

Esistono diverse leggi che consentono di valutare


l'effetto dello sforzo medio; esse possono essere
ricondotte ad una formulazione matematica comune del
tipo:

σe ⎡ ⎤
n
⎛σ ⎞
Fatica: metodo stress-life

σ a = ⎢1 − ⎜⎜ m ⎟⎟ ⎥
fr ⎢ ⎝ σ R ⎠ ⎥⎦

Dove:
– σm è lo sforzo medio,
– σa è l'ampiezza della componente alternata dello
sforzo,
– σR è lo sforzo di rottura in trazione,

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 19

Gli effetti dello sforzo medio (8)

– σe è il limite di fatica o di durata,


– n è una costante che caratterizza il materiale,
– fr è un fattore di riserva, che assume valore
unitario qualora si desideri ottenere una elevata
affidabilità dal componente.
Esistono diverse varianti della legge sopra riportata, che
Fatica: metodo stress-life

differiscono per la combinazione dell'indice n e del


fattore di riserva f r. Fra le più utilizzate ricordiamo
quelle proposte da Goodman, Gerber e Soderberg:

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 20

10
Gli effetti dello sforzo medio (9)

Goodman: ⎧ ⎛ σ m ⎞⎫
σ a = σ e ⎨1 − ⎜⎜ ⎟⎟⎬
⎩ ⎝ σ R ⎠⎭
Gerber: ⎧⎪ 2
⎫⎪
⎛σm ⎞
σ a = σ e ⎨1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎬
⎪⎩ ⎝σR ⎠ ⎪⎭
Fatica: metodo stress-life

Soderberg:
⎧ ⎛ σ m ⎞⎫
σ a = σ e ⎨1 − ⎜⎜ ⎟⎟⎬
⎩ ⎝ σ P ⎠⎭

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 21

Gli effetti dello sforzo medio (10)


σa

σP
linea di
snervamento
σe
parabola
di Gerber
Fatica: metodo stress-life

linea di
linea di
Goodman
Soderberg

σP σR σm

I diagrammi di sforzo limite

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 22

11
Gli effetti dello sforzo medio (11)

Le combinazioni limite di sforzo medio e alternato


ottenute dalle prove sperimentali cadono tra la retta di
Goodman e la parabola di Gerber. In molte situazioni
dove R « 1, cioè nel caso di sforzo medio molto minore di
quello alternato, la differenza è limitata e quindi diventa
equivalente usare una legge in luogo dell'altra. Al
contrario, quando R tende a 1, le due relazioni
Fatica: metodo stress-life

diventano sensibilmente differenti. Quando invece si


ritiene particolarmente indesiderabile lo snervamento, si
applica la relazione di Soderberg, che fornisce il
risultato più conservativo e si presta a tutte quelle
applicazioni dove viene richiesto un elevato margine di
sicurezza.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 23

Gli effetti dello sforzo medio (12)

Esistono pochissimi dati sperimentali che indicano la


preferibilità di un metodo rispetto all'altro e solitamente
si sceglie quello che produce il risultato più conservativo
in termini di stima della vita a fatica.
Fatica: metodo stress-life

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 24

12
Determinazione sperimentale delle curve S-
S-N

Le curve S-N vengono costruite attraverso una serie di


prove sperimentali, eseguite secondo procedure
standard su provini del materiale esaminato. È intuibile
che nella realtà, il componente strutturale, costruito con
lo stesso materiale, si comporterà in maniera tanto più
Fatica: metodo stress-life

diversa dal provino quanto più se ne discosta per


geometria, finitura, trattamento superficiale e per la
presenza di intagli più o meno profondi.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 25

I fattori che influenzano la fatica

Sono state proposte diverse relazioni empiriche che


consentono di quantificare gli effetti di alcuni
scostamenti, per geometria e finitura superficiale del
componente reale rispetto al provino.
Se il limite di fatica (o di durata) rilevato per il materiale
è σe', il corrispondente valore σe, relativo al componente
Fatica: metodo stress-life

reale, può essere calcolato applicando alcuni fattori di


correzione che tengano conto dei vari effetti, tra i quali i
più importanti sono:

• le dimensioni del componente,


• la tipologia del carico,

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 26

13
I fattori che influenzano la fatica (2)

• la presenza di intagli e di fori,


• la finitura superficiale,
• i trattamenti superficiali.
σ e′
σ e = σ e′ ⋅ Cdimensione ⋅ Cintagli ⋅ Ccarico ⋅ C trattamento ⋅ Cfinitura ... =
kf
Fatica: metodo stress-life

kf = fattore di riduzione degli sforzi

quantifica l'effetto complessivo di tutti i fattori che


influenzano la vita a fatica.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 27

I fattori che influenzano la fatica (3)

S
[MPa]
sforzo alternato

curva del materiale


Fatica: metodo stress-life

σa'
curva modificata
σa σe'
σe

N numero di
cicli a rottura
La modifica della curva S-N del materiale

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 28

14
I fattori che influenzano la fatica (4)

Importante:tutte le correzioni apportate alla curva S-N


del materiale sono di natura empirica, conservative e
per la maggior parte applicabili unicamente agli acciai.
In particolare, queste correzioni non vanno mai usate al
di fuori della regione dove ne sia stata verificata
sperimentalmente l'applicabilità.
Fatica: metodo stress-life

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 29

I fattori che influenzano la fatica (5)

1,2
carico assiale

1,0

Cdimensione 0,8

0,6 flessione e torsione


Fatica: metodo stress-life

0,4

0,2

10 20 30 40 50 60 70 80
diametro provino [mm]

Il fattore correttivo per la dimensione

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 30

15
I fattori che influenzano la fatica (6)

I dati sperimentali di fatica possono essere corretti per


rappresentare altre modalità di carico, senza dover
ripetere le prove per ciascun caso.
I coefficienti di correzione Ccarico da applicare al limite
di durata σe rilevato sperimentalmente a 106 cicli (per
Fatica: metodo stress-life

diverse condizioni di carico), sono:

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 31

I fattori che influenzano la fatica (7)

Carico di prova Carico Ccarico


reale
Assiale Flessione 1,25
Assiale Torsione 0,725
Flessione Torsione 0,58
Fatica: metodo stress-life

Flessione Assiale 0,8


Torsione Assiale 1,38
Torsione Flessione 1,72

I fattori di correzione per le varie modalità di carico (relativi a 106 cicli)

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 32

16
I fattori che influenzano la fatica (8)
Oltre a modificare il limite di durata, le condizioni di
carico possono influenzare anche la pendenza di
Basquin della curva S-N. Solitamente, si tiene conto
di questo effetto modificando lo sforzo a 103 cicli σ3. I
fattori di correzione C'carico da utilizzare sono:
Carico di Carico reale C'carico
Fatica: metodo stress-life

prova
Assiale Torsione 0,82
Flessione Torsione 0,82
Torsione Assiale 1,22
Torsione Flessione 1,22
I fattori di correzione per le varie modalità di carico (relativi a
103 cicli)
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 33

I fattori che influenzano la fatica (9)

• La finitura superficiale

Un'alta percentuale delle rotture che avvengono in


seguito a fenomeni di fatica deriva da cricche
formatesi sulla superficie del componente, cosicché la
condizione della superficie diventa un fattore
Fatica: metodo stress-life

importante per la rottura a fatica (a parità di stato di


sforzo nel materiale).

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 34

17
I fattori che influenzano la fatica (10)
Fatica: metodo stress-life

Il fattore di correzione per la finitura superficiale

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 35

I fattori che influenzano la fatica (11)

• I trattamenti superficiali

I trattamenti superficiali possono avere una forte


influenza sullo sforzo di rottura a fatica ed in particolare
sul limite di durata, con effetti che si fanno sentire
soprattutto nei componenti che hanno vite molto
lunghe. L’effetto principale dei trattamenti è quello di
Fatica: metodo stress-life

alterare lo stato di sforzo residuo sulla superficie libera.


Gli sforzi residui nascono quando la deformazione
plastica non è uniformemente distribuita attraverso
l'intera sezione trasversale del componente che è stato
deformato.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 36

18
I fattori che influenzano la fatica (12)

Quando la causa esterna che ha provocato la


deformazione viene rimossa, le regioni che hanno
subito una deformazione plastica impediscono a
quelle che si sono invece deformate elasticamente di
recuperare la posizione indeformata. In questa
maniera, le regioni deformate elasticamente diventano
Fatica: metodo stress-life

sede di uno stato di sforzo residuo di trazione, mentre


quelle deformate plasticamente vengono sottoposte ad
uno stato di sforzo di compressione.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 37

I fattori che influenzano la fatica (13)

Per molti scopi, lo stato di sforzo residuo può essere


considerato equivalente a quello provocato da una
forza esterna: la presenza di uno stato di sforzo in
compressione sulla superficie tende a diminuire la
probabilità di una rottura a fatica, poiché chiude le
cricche e ne ostacola la propagazione.
Fatica: metodo stress-life

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 38

19
I fattori che influenzano la fatica (14)

• I trattamenti meccanici

I metodi più utilizzati nell'industria per introdurre degli


stati di sforzo residui in compressione nei materiali sono
la rullatura a freddo e la pallinatura. La rullatura a
freddo è appropriata nel caso di pezzi di grandi
dimensioni, mentre la pallinatura, che consiste nel
Fatica: metodo stress-life

sottoporre la superficie del componente da trattare


all'urto con piccole sfere di acciaio da fusione lanciate a
grande velocità, è più adatta nella lavorazione di parti di
massa contenuta.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 39

I fattori che influenzano la fatica (15)

Anche se la resistenza del materiale subisce alcune


alterazioni in seguito all'incrudimento derivante da
lavorazioni plastiche, il miglioramento della resistenza a
fatica è principalmente dovuto allo stato di sforzo
residuo in compressione che si riesce a produrre sulla
superficie. L'influenza della rullatura a freddo o della
pallinatura si sente maggiormente su vite a fatica molto
Fatica: metodo stress-life

lunghe, mentre per vite brevi il loro effetto è


trascurabile.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 40

20
I fattori che influenzano la fatica (16)

L’effetto dei trattamenti meccanici che inducono uno


stato di sforzo residuo in compressione sulla superficie
del pezzo, analogamente ad altri fattori di modificazione
della resistenza a fatica, può essere tenuto in conto
attraverso fattori di correzione. Questi ultimi cambiano
il valore dello sforzo limite di durata σe che, nel caso
della pallinatura, viene incrementato di un fattore pari a
Fatica: metodo stress-life

1.5 ÷ 2.0.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 41

I fattori che influenzano la fatica (17)


• I trattamenti termochimici
I trattamenti termochimici di cementazione o
nitrurazione degli acciai sono processi che si basano
sulla diffusione di Carbonio o Ammoniaca sulla
superficie del componente. Questi alliganti sono
interstiziali; cioè, i loro atomi vanno a riempire gli
spazi lasciati liberi dagli atomi adiacenti del Ferro
Fatica: metodo stress-life

senza distorcerne le strutture cristalline. Entrambi i


metodi agiscono nel senso di aumentare la resistenza
all'usura dell'acciaio, in quanto ne aumentano la
durezza superficiale. Inoltre, a causa dell'aumento di
volume dello strato in cui si diffondono, nasce uno
stato di sforzo residuo in compressione sulla
superficie del pezzo.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 42

21
I fattori che influenzano la fatica (18)

Geometria Sforzo limite di durata σe


dell'intaglio (MPa)
non nitrurato
nitrurato
Fatica: metodo stress-life

non intagliato 310 620


circolare 175 600
intaglio a V 175 500
La variazione del limite di durata
in funzione dei trattamenti termochimici

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 43

I fattori che influenzano la fatica (19)

• Gli effetti di intaglio

L'effetto di una discontinuità della geometria e quindi di


un gradiente di sforzo elevato non è molto importante,
diventa fondamentale qualora vengano coinvolti carichi
variabili nel tempo. In prossimità di intagli o fori, lo
sforzo si concentra e cresce con un gradiente molto
Fatica: metodo stress-life

elevato, dando origine ad una sollecitazione


sensibilmente maggiore rispetto al resto del materiale.
La concentrazione degli sforzi è funzione della curvatura
dell'intaglio: minore è il raggio di curvatura, più alti
sono gli sforzi attorno al bordo, che rappresenta quindi
una zona di probabile formazione della cricca.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 44

22
I fattori che influenzano la fatica (20)

Si definisce un fattore di concentrazione dello sforzo


Kt , pari al rapporto tra il massimo sforzo elastico
locale e lo sforzo medio:

σ max
Kt =
σm
Fatica: metodo stress-life

Il fattore di intensificazione dello sforzo Kt così definito è


relativo ad uno stato di sforzo statico che non provoca
snervamento. Quando il carico è variabile nel tempo,
l'effetto di questa intensificazione può essere molto
importante e può condurre ad una significativa
riduzione della vita a fatica, soprattutto nella regione di
high cycle fatigue.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 45

I metodi di conteggio

Lo scopo dei metodi di conteggio delle storie di carico è


di poter confrontare una storia di carico irregolare, alla
quale è soggetto il componente in condizioni operative,
con le curve S-N o ε-N ricavate con carichi di ampiezza
costante ciclicamente ripetuti nel tempo.
L'applicazione della regola di danneggiamento lineare
Fatica: metodo stress-life

per ciclo (D = 1/N dove N è la vita a fatica) è possibile


solo quando si può confrontare l'evento di
danneggiamento con una condizione di sforzo e
deformazione raggiunta sotto uno stesso carico
ciclicamente ripetuto nel tempo.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 46

23
I metodi di conteggio (2)
• Diversi metodi per estrarre un insieme di cicli di
carico di ampiezza costante da una sequenza casuale
di picchi e valli che esprime la variabilità del carico in
condizioni operative.
• I metodi di conteggio consentono di ridurre storie di
carico generiche ad una sequenza di eventi
Fatica: metodo stress-life

danneggianti (cicli di carico di ampiezza costante), a


ciascuno dei quali può essere attribuita un’aliquota di
danneggiamento, noto il numero di ripetizioni per il
quale si verifica.
• Ognuno di questi metodi valuta con criteri differenti
l'entità dell'evento di carico e quindi la stima della vita
a fatica è condizionata dal metodo utilizzato.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 47

I metodi di conteggio (3)


• Un buon metodo di conteggio deve saper individuare
nel ciclo esaminato la massima escursione dello sforzo
o della deformazione, cioè la distanza che separa il
picco più alto dalla valle più bassa, ed in successione
tutte le altre variazioni di entità minore. Ciascuna di
queste viene considerata un evento danneggiante, al
Fatica: metodo stress-life

quale viene assegnato una quota di danneggiamento


correlata all'entità della variazione dello stato di sforzo
o di deformazione. Sommando i danneggiamenti Di
provocati dalle singole escursioni si arriva ad una
stima del danneggiamento prodotto dall'intero ciclo di
carico.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 48

24
I metodi di conteggio (4)

• La vita a fatica si valuta sapendo che la somma dei


danneggiamenti è pari all'unità (Σ Di = 1), anche se
nella realtà sperimentale si verifica che tale
sommatoria può essere compresa tra 0,5 e 2.
• A seconda di come vengono scelti i picchi e le valli che
determinano l'entità dell'evento danneggiante, cambia
Fatica: metodo stress-life

anche il danneggiamento associato ad ogni ciclo di


carico.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 49

I metodi di conteggio (5)

σ B σ B σ B
D D

t t t
A A C A C
D E
Fatica: metodo stress-life

σ σ σ
B B B
D D

ε ε E ε
A A C A C

Correlazione tra la storia di carico e l’energia di deformazione

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 50

25
I metodi di conteggio (6)

Un'inversione può essere facilmente intesa come un


cambiamento di segno nella direzione di applicazione
del carico e un carico oscillante con ampiezza costante
consiste di due inversioni uguali e contrarie che si
ripetono nel tempo. Analogamente, una serie temporale
casuale può essere scomposta in una serie di coppie di
Fatica: metodo stress-life

inversioni: una che va dal minimo al massimo ( A-B ) e


l'altra dal massimo al minimo ( B-E), interrotte dalle
altre coppie che descrivono le variazioni intermedie ( C-
D e D-E ).

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 51

I metodi di conteggio (7)

Il materiale sottoposto a sforzi variabili percorre diversi


cicli di isteresi nel diagramma sforzo-deformazioni (A-B-
E e C-D-E ). Questi possono essere singolarmente
considerati e ordinati in una sequenza temporale
diversa da quella di applicazione del carico: ad esempio
in termini di ampiezza e sforzo medio.
Fatica: metodo stress-life

Ogni buon metodo di conteggio, inoltre, tiene conto di


ciascuna variazione una ed una sola volta. Ciò si ottiene
studiando con cura l'algoritmo di individuazione degli
eventi danneggianti.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 52

26
I metodi di conteggio (8)

Il metodo delle coppie consiste nell'eliminare tutte le


escursioni del carico tra un’inversione e la successiva.
Si arriva così ad una storia di carico equivalente che
contiene solo la variazione dallo sforzo massimo a
quello minimo e viceversa, ignorando tutti i contributi
Fatica: metodo stress-life

intermedi, che danno un apporto spesso trascurabile


al danneggiamento.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 53

I metodi di conteggio (9)


σ
storia di
carico
originale
t
σ
passo
intermedio
Fatica: metodo stress-life

σ storia di carico
condensata
t

Esempio di applicazione del metodo delle coppie


Si ottengono così coppie di escursioni simmetriche;
cioè, variazioni di pari entità ma di verso opposto.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 54

27
I metodi di conteggio (10)
• Metodo Rainflow :

Il rainflow è un algoritmo nel quale la storia di carico


equivalente viene estratta secondo la dinamica con cui
una goccia di pioggia scorrerebbe sul profilo
temporale della storia di carico. La storia di carico
temporale può essere ricondotta a quattro cicli di
Fatica: metodo stress-life

carico di ampiezza costante ( B-C-B, E-F-E, G-H-G ed


il ciclo esterno A-D-A). Benché dal punto di vista dei
soli sforzi gli eventi B-C-B e G-H-G appaiano molto
simili, il danneggiamento provocato è sensibilmente
diverso. Nei due casi, infatti, cambiano sia lo sforzo
medio sia le deformazioni plastiche associate.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 55

I metodi di conteggio (11)

A B ε

C
D

E
F
G
H t
Fatica: metodo stress-life

σ
D
B
F
C

ε
H

A
G E

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 56

28
Danneggiamento cumulativo

Qualora il materiale venga sottoposto ad un carico


oscillante con ampiezza costante, si può risalire alla vita
a fatica associata a quel livello di sforzo attraverso la
curva S-N. Operando con uno sforzo ΔSi si arriverà alla
rottura per un numero di cicli Ni. Lavorando con il
medesimo sforzo per un numero di cicli ni < Nfi, si
Fatica: metodo stress-life

provocherà un parziale danneggiamento del materiale,


quantificato attraverso la frazione Di.
Le condizioni operative in cui lavora il componente
coinvolgono uno spettro di cicli di sforzo ΔSi, che si
ripetono con frequenze diverse e che contribuiscono al
danneggiamento del materiale, ognuno con la propria
frazione Di.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 57

Danneggiamento cumulativo (2)

Esistono diversi metodi di predizione della rottura a


fatica, che differiscono per la maniera in cui definiscono
il danneggiamento Di.

La legge di danneggiamento lineare (Regola di


Palmgren-Miner)
Fatica: metodo stress-life

Secondo la regola di Palmgren-Miner il danneggiamento


parziale relativo ad un livello di sforzo ΔSi è direttamente
proporzionale al rapporto tra il numero di cicli ni per cui
viene applicato ed il numero totale di cicli Nfi a rottura
per quel livello di sforzo. Cioè:
n
Di = i
Nf i
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 58

29
Danneggiamento cumulativo (3)
La rottura viene prevista quando la somma delle frazioni
di danneggiamento parziale raggiunge l'unità, cioè:

D1 + D2 + ... + Di −1 + Di ≥ 1

L'esperienza mostra che la combinazione lineare dei


danneggiamenti parziali è una semplificazione a volte
Fatica: metodo stress-life

eccessiva della realtà; in particolare, non tiene conto


della sequenza secondo la quale i diversi livelli di
deformazione vengono raggiunti dal materiale. Inoltre, il
danneggiamento si accumula sempre nella stessa
maniera, senza riguardo alla storia temporale delle
deformazioni subite fino a quel momento.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 59

Danneggiamento cumulativo (4)

Nei casi reali, la somma di Miner, alla rottura, può


essere maggiore o minore di 1, a seconda delle sequenza
di carico cui è soggetto il componente esaminato. Se la
sequenza dei carichi è pressoché casuale, la regola di
Palmgren-Miner è sufficientemente accurata. La verifica
sperimentale mostra infatti che, al momento della
rottura, la somma dei danneggiamenti è con buona
Fatica: metodo stress-life

approssimazione pari ad 1. La normativa tenta di far


fronte a questi effetti affermando che se non c'è nessun
ciclo associato ad un livello di sforzo maggiore di quello
di rottura per 107 cicli, allora non viene accumulato
alcun danneggiamento. Se, al contrario, esiste almeno
un ciclo che supera questo livello di sforzo, tutti gli altri
cicli concorrono ad accumulare una quota di
danneggiamento.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 60

30
Danneggiamento cumulativo (5)

Questa correzione tiene conto del comportamento


osservato nel materiale. Quando si verifica un ciclo che
fa propagare la cricca, tutti i successivi cicli, che fino a
questo momento non avevano prodotto
danneggiamento, contribuiscono ad incrementare le
dimensioni della cricca. La scelta del livello di sforzo di
rottura a fatica per 107 cicli deriva dal fatto che lo sforzo
Fatica: metodo stress-life

in questo punto è vicino alla soglia per l'avanzamento


della cricca. Pertanto, basta che un solo ciclo superi
questa soglia per dare luogo alla propagazione a cui
partecipano tutti i successivi cicli di carico.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 61

Stima della vita a fatica: metodo stress-


stress-life

Il metodo S-N si presta allo studio di strutture saldate, giunti


complessi, rivettature, saldature a punti o se si trattano
materiali compositi. Il metodo S-N deve essere sempre usato
quando non si conoscono esattamente le proprietà del materiale
o qualora una o più tra le ipotesi fondamentali del legame
sforzi-deformazioni vengano meno.
Fatica: metodo stress-life

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 62

31
Stima della vita a fatica (2)
Generalmente, si può disporre di due diversi tipi di
curve S-N.
1. Curve nominali o del componente, perché lo sforzo
rappresentato sull'asse delle ordinate non è quello
nella zona di rottura, che dipende da un fattore di
concentrazione degli sforzi Kt variabile con la
geometria, bensì lo sforzo nominale in un area di
Fatica: metodo stress-life

riferimento, utilizzato come grandezza indice per


stimare la resistenza a fatica. In questo caso, non si
tiene conto degli effetti di plasticizzazione locale, né di
altre eventuali discontinuità nel materiale.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 63

Stima della vita a fatica (3)

Bisogna quindi valutare direttamente l'influenza di questi


fattori nella curva di danneggiamento S-N. Ogni curva S-N
deve perciò riflettere le caratteristiche dell'intera struttura
attraverso la sola regione controllata.

2. Curva dello sforzo locale o del materiale. Il fattore di


Fatica: metodo stress-life

concentrazione degli sforzi Kt associato a questa curva è pari


ad 1. Quindi non è necessario specificare un’area di
riferimento in cui misurare lo sforzo, perché si possono
direttamente utilizzare i risultati calcolati in ogni nodo o
elemento.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 64

32
Stima della vita a fatica (4)

Con i metodi stress-life, non si fa nessun tentativo di


modellizzare la plasticizzazione locale; pertanto, prima
di utilizzare questa procedura, bisogna sincerarsi che in
ogni punto il livello dello sforzo non coinvolga fenomeni
di natura plastica. Questo approccio si presta perciò allo
studio di rotture per fatica che avvengono per un elevato
Fatica: metodo stress-life

numero di cicli di carico e con livelli di sforzo contenuti;


cioè, la high cycle fatigue.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 65

Stima della vita a fatica (5)

Passi fondamentali nell’applicazione del metodo:


1. Individuazione della storia di carico.
2. Analisi strutturale agli elementi finiti per ottenere lo
stato di sforzo locale.
3. Estrazione dalla storia di carico degli eventi
danneggianti con un algoritmo di condensazione
Fatica: metodo stress-life

rainflow ed applicazione delle correzioni in forma di


fattori di intensificazione degli sforzi.
4. Stima della vita a fatica, nodo per nodo, secondo la
legge di danneggiamento cumulativo prescelta.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 66

33
Stima della vita a fatica (6)

• L'individuazione della storia di carico

È importante assicurare che la storia di carico sia


realmente rappresentativa delle condizioni operative
in cui lavora il componente, in termini di ampiezza e
di sequenza di applicazione. Se, ad esempio, non si
Fatica: metodo stress-life

tiene conto di occasionali sovraccarichi non previsti


nel normale funzionamento, si tralascia un contributo
che, seppur concentrato rispetto all'intera durata
della storia di carico, produce un danneggiamento
non trascurabile.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 67

Stima della vita a fatica (7)

La storia di carico può essere ottenuta con una


rilevazione sperimentale sul componente
opportunamente strumentato, oppure con una
simulazione numerica della dinamica del componente
stesso. La storia di carico può essere considerata sia
Fatica: metodo stress-life

in termini temporali che di densità spettrale di


potenza, in modo da valutare l'insieme degli eventi
danneggianti con l'algoritmo di condensazione scelto.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 68

34
Stima della vita a fatica (8)

• L'analisi lineare strutturale agli elementi finiti

L'analisi agli elementi finiti fornisce lo stato di sforzo


locale nella struttura. Queste informazioni eliminano
la necessità di valutare un fattore approssimato di
concentrazione degli sforzi. Nella zona elastica, gli
Fatica: metodo stress-life

sforzi variano linearmente con il carico applicato.


Quindi, nota la variazione del carico rispetto al valore
per il quale è stata condotta l’analisi strutturale, si
può risalire allo sforzo in diverse condizioni di carico.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 69

Stima della vita a fatica (9)

Si può calcolare la storia temporale degli sforzi


attraverso un’analisi ad elementi finiti in regime
transitorio o di vibrazioni forzate, per ottenere un
insieme di distribuzioni di sforzo che, succedendosi in
sequenza, descrivono in maniera discretizzata la
variazione temporale degli sforzi.
Fatica: metodo stress-life

Inoltre, nell’ipotesi di elasticità, conoscendo i risultati


di diverse analisi agli elementi finiti con differenti
modalità di carico, si può ottenere uno stato di sforzo
risultante da una loro combinazione linearei.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 70

35
Stima della vita a fatica (10)

• La condensazione della storia di carico

Dalla storia temporale dello sforzo locale si estraggono


i cicli di carico rilevanti per il danneggiamento a
fatica, utilizzando un opportuno algoritmo di
condensazione della storia di carico. Il contributo di
Fatica: metodo stress-life

ciascun ciclo al danneggiamento locale ottenuto dal


rainflow può essere quantificato attraverso la curva di
danneggiamento relativa al caso esaminato ed alle
correzioni per tenere conto degli effetti dello sforzo
medio, della finitura superficiale e del trattamento
superficiale.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 71

Stima della vita a fatica (11)

Nota la storia di carico equivalente, si può stimare la vita a


fatica in ogni punto con le curve S-N, che possono essere
descritte da una funzione definita a tratti.

log S
[MPa]
Fatica: metodo stress-life

sforzo alternato
SRI1

SRI2 103 b1

102

101 b2 limite di
fatica
100

105 106 107 108 109


log N
numero di cicli a rottura

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 72

36
Stima della vita a fatica (12)

L'equazione del primo tratto della curva S-N è una


funzione esponenziale che in termini logaritmici
diventa una retta:

log(ΔS ) = log(SRI1 ) + b1 log(N f )


Fatica: metodo stress-life

L'equazione della seconda parte della curva è data da:

log(ΔS ) = log(SRI 2 ) + b2 log(N f )

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 73

Stima della vita a fatica (13)


dove:
• ΔS = variazione dello sforzo nominale
• SRI1 = intercetta della prima linea di vita stimata
• SRI2 = intercetta della seconda linea di vita
stimata
• b1 = pendenza della prima linea di vita stimata
Fatica: metodo stress-life

• b2 = pendenza della seconda linea di vita stimata


Raggiunti all'incirca 106 cicli di carico, si registra un
cambiamento del comportamento del materiale: la
pendenza della curva cambia, passando da b1 a b2,
attraverso un ginocchio chiamato punto di transizione
di fatica.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 74

37
Stima della vita a fatica (14)

La pendenza b2 può assumere qualsiasi valore


compreso tra b1 e zero, e dipende dalle caratteristiche
materiale. Se il suo valore è nullo, il punto di
transizione rappresenta il limite di fatica. Se b2 è
diverso da zero, si può definire un limite di fatica in
termini di durata. Durante la vita operativa, nessun
Fatica: metodo stress-life

carico verrà applicato al di sopra di un certo numero


di cicli; risulta perciò inutile sapere cosa avviene
esattamente oltre quel limite.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 75

Stima della vita a fatica (15)

La pendenza b2 può assumere qualsiasi valore


compreso tra b1 e zero, e dipende dalle caratteristiche
materiale. Se il suo valore è nullo, il punto di
transizione rappresenta il limite di fatica. Se b2 è
diverso da zero, si può definire un limite di fatica in
termini di durata. Durante la vita operativa, nessun
Fatica: metodo stress-life

carico verrà applicato al di sopra di un certo numero


di cicli; risulta perciò inutile sapere cosa avviene
esattamente oltre quel limite.

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 76

38
Stima della vita a fatica (16)
Il limite inferiore rappresenta i livelli di sforzo che, per
un dato numero di cicli di carico, non causano la
rottura del provino nel 99,9% dei casi. Nella curva limite
superiore questa probabilità scende allo 0,1% dei casi.
In corrispondenza della curva media, si ha invece una
probabilità di rompere il provino, con un dato sforzo e
per un certo numero di cicli di carico, pari al 50%.
Fatica: metodo stress-life

log S
[MPa]
sforzo P = probabilità di
alternato sopravvivenza

P=0,1 %
P=50 %
P=99,9 % Sf'

log N - numero di cicli a rottura

Le curve S-N al variare della probabilità di sopravvivenza P

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale 77

39

Potrebbero piacerti anche