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mostre • cerveteri

cerveteri
regina del
mediterraneo
una grande mostra attualmente in corso a roma
riaccende i riflettori su uno dei maggiori centri
dell’antica etruria. una rassegna ricca e articolata,
che vuol essere anche un invito a riscoprire un sito
archeologico di straordinaria bellezza
di Stefano Mammini

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C erveteri: «una delle città
piú importanti d’Etruria»,
«una metropoli del mondo
antico», «un centro di prima gran-
dezza»… Dalla letteratura speciali-
piú fiorenti abitati dell’intera re-
gione mediterranea.
La città che gli Etruschi stessi chia-
mavano Kaisraie, i Greci Agylla e i
Romani Caere fu protagonista di
mostra co-prodotta da Italia e Fran-
cia e attualmente visitabile a Roma,
nelle sale del Palazzo delle Esposi-
zioni (vedi box alle pp. 40-41).
Il percorso espositivo occupa il pri-
stica alle voci enciclopediche, primo piano delle vicende politiche mo piano dell’edificio piacentinia-
espressioni del genere accompa- ed economiche dell’Italia preroma- no e presenta materiali di notevole
gnano da sempre le definizioni di na e fu tra le piú attive nell’impri- pregio e interesse, valorizzati al me-
volta in volta elaborate per quello mere un respiro internazionale ai glio da un allestimento lineare e
che, soprattutto nel periodo com- propri scambi commerciali e cultu- luminoso e corredati da un buon
preso tra il IX e il V secolo a.C., fu rali: una capitale viva e dinamica, le apparato didattico, del quale merita
effettivamente uno dei maggiori e cui vicende sono ripercorse dalla d’essere segnalato il ricorso a una

Cerveteri, necropoli della


Banditaccia. Tombe a tumulo(a
sinistra) e a dado (a destra), nell’area
attraversata dalla via dei Monti della
Tolfa. Il sepolcreto occupava una
superficie di 100 ettari circa e si stima
che comprendesse 20 000 tombe:
l’area recintata corrisponde a circa
1/10 di questo vastissimo complesso.

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efficace e ricca cartografia. Molti mentre la necropoli della Banditac-


sono i reperti importanti, che, al di cia (uno dei principali sepolcreti
là del valore estetico o del significa- ceretani) si trova a un paio di chilo- Viterbo
Rieti
to simbolico, sembrano lanciare un metri dal centro abitato.
Civitavecchia
invito sommesso, ma quasi tassativo: Vi si arriva per una strada ombreg-
quello di andare a vedere di persona giata e, alla fine di una breve salita, Cerveteri
Roma
il loro luogo d’origine o, nel caso dopo una curva, si può lasciare l’au-
dei materiali di importazione, l’ul- to nell’area attrezzata per il par- Mar Latina
Frosinone

timo domicilio conosciuto. cheggio e proseguire a piedi.A que- Tirreno

sto punto conviene imboccare il


Patrimonio sentiero sterrato che corre parallelo
dell’umanità alla sinistra della strada asfaltata e In alto: cartina del Lazio con
Un appello che volentieri facciamo fiancheggiata dai pini – la via della l’ubicazione di Cerveteri.
nostro e che vogliamo qui rilanciare, Necropoli –, in quanto lo stradello Nella pagina accanto: la Tomba dei
convinti del fatto che Cerveteri me- si snoda attraverso numerose tombe, Rilievi, riccamente decorata da
riti di veder crescere in misura ade- di varia tipologia architettonica, che riproduzioni di utensili, accessori,
guata alla sua importanza (e al suo offrono un primo saggio della ric- armi, strumenti musicali, mobilia.
fascino) il numero dei visitatori e chezza monumentale del sepolcre- Seconda metà del IV sec. a.C.
degli estimatori. Non è un caso, del to. È del resto importante sottoline-
resto, che proprio dieci anni fa, nel are che l’area attualmente recintata non possono far altro che arricchire
2004, l’UNESCO abbia deciso di – che pure si estende per 10 ettari l’esperienza e restituire un’idea sen-
inserire Cerveteri (e Tarquinia) tra i – corrisponde a circa un decimo za dubbio piú completa della ne-
siti considerati come Patrimonio dell’intero cimitero, nel quale è sta- cropoli e, soprattutto, della straordi-
dell’Umanità e basterebbe leggere le to stimato che siano comprese ben naria densità dei sepolcri, che, so-
motivazioni di quella scelta per ave- 20 000 tombe. prattutto nelle zone apprestate
re un’idea della sua eccezionalità Raggiunta la piazza intitolata a Ma- all’indomani della fase dei grandi
(verificare è peraltro molto sempli- rio Moretti (1912-2002) – lo stu- tumuli gentilizi (VII-VI secolo
ce: non si deve far altro che andare dioso che, dopo Raniero Mengarel- a.C.), furono scavati cercando di
all’indirizzo web http://www.sitiu- li (1863-1944), ha dato un contri- sfruttare al meglio lo spazio dispo-
nesco.it/cerveteri-e-tarquinia-le- buto decisivo all’esplorazione e alla nibile. È inoltre importante sapere
necropoli-etrusche.html). valorizzazione di Cerveteri, prima che, se si sceglie di seguire l’itinera-
Occorre anche sottolineare che, da come direttore degli scavi e poi rio tradizionale, esso comporta al-
allora, al prestigioso riconoscimen- come soprintendente archeologo cuni «andirivieni» temporali, in
to non ha fatto seguito un’attività di per l’Etruria meridionale – si in- quanto, per ragioni di praticità, le
valorizzazione di particolare rilievo contra la biglietteria della necropo- tombe suggerite si succedono nello
e, anzi, non sono mancate polemi- li (il cui edificio sarà presto sostitu- spazio, ma hanno cronologie diffe-
che anche accese sulla gestione del ito da una piú ampia struttura, in renti e non susseguenti.
sito. Tanto da far circolare allarmi via di completamento al momento
sul rischio che l’ente culturale delle in cui scriviamo). colonne «inutili»
Nazioni Unite potesse revocare la Entrati dunque nell’area recintata, il Imboccata la via sepolcrale, si apre
propria deliberazione. Ma, soprat- colpo d’occhio è di grande sugge- sulla sinistra l’ingresso della Tomba
tutto negli ultimi mesi, qualcosa stione: su entrambi i lati della via dei Capitelli (databile agli inizi del
sembra muoversi. E speriamo sia sepolcrale principale, si susseguono VI secolo a.C.), che propone uno
l’inizio di una stagione nuova. decine e decine di tombe e si può degli schemi piú diffusi fra i sepol-
Procediamo però con ordine: per ragionevolmente immaginare che, cri gentilizi della necropoli: al ter-
raggiungere Cerveteri, che si trova all’epoca in cui quella stessa strada mine del breve dromos (il corridoio
poco più di 40 km a nord di Roma, era percorsa dai cortei funebri, il d’accesso) si aprono tre ingressi, che
a ridosso della costa, si possono per- luogo avesse un aspetto abbastanza immettono alle camere laterali e
correre la SS Aurelia oppure l’Auto- simile all’attuale. La planimetria del all’ambiente centrale e piú impor-
strada A12 (Roma-Civitavecchia), sito, riportata anche da un grande tante. Quest’ultimo, a sua volta, si
in entrambi i casi fino alle relative pannello situtato poco oltre l’in- articola in un vasto atrio rettango-
indicazioni. Giunti a destinazione, il gresso, suggerisce un percorso di lare, nella cui parete di fondo si
Museo Nazionale Cerite (vedi box a visita che descrive una sorta di «Y» aprono le porte di tre vani sepolcra-
p. 44), che conserva una significativa (vedi pianta a p. 43) e tocca i monu- li e nel quale vi sono due colonne
selezione dei materiali restituiti da- menti ritenuti piú significativi ed con il fusto sfaccettato, sormontate
gli scavi, è situato nel cuore del cen- emblematici.Vale tuttavia la pena di dai capitelli eolici ornati con volute
tro storico, nel castello Ruspoli, segnalare che eventuali deviazioni che danno nome al monumento.

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Poiché la tomba, come accade spes- terebbe dunque, ed è una circostan- Dirigendosi nuovamente verso la
so, è interamente scavata nel banco za frequente all’interno della Ban- via sepolcrale principale, in corri-
roccioso, le colonne non avevano ditaccia, di un sepolcro appartenen- spondenza dell’ingresso della Tom-
alcuna funzione statica, e servivano te al medesimo gruppo familiare, ba dei Vasi Greci (che è in posizio-
unicamente ad arricchire l’apparato che l’avrebbe utilizzato nell’arco di ne diametralmente opposta a quella
ornamentale. piú generazioni. della Capanna), si può vedere un
Lasciata la Tomba dei Capitelli, il settore in cui si affollano numerose
sentiero costeggia altri tumuli piú come una capanna tombe, prive di tumulo, che – come
piccoli, ai margini dei quali sono Il sepolcro piú antico è la Tomba accennato in precedenza – furono
allineati alcuni contenitori in tufo, della Capanna (VII secolo a.C.), scavate le une accanto alle altre, al-
al cui interno erano stati deposti evocata dalla semplice architettura ternandone l’orientamento, cosí da
ossuari con le ceneri dei defunti della camera funeraria principale, sfruttare al meglio il masso roccioso.
riferibili all’età villanoviana, vale a che presenta un tetto a doppio spio- È quindi sufficiente percorrere po-
dire alla fase culturale che fa da «in- vente sorretto dal trave di colmo che decine di metri per imbattersi
cubatrice» alla civiltà etrusca vera e centrale. L’essenzialità delle forme, in uno dei monumenti piú famosi
propria e che è attestata anche a simili a quelle di un’altra celeberri- di Cerveteri: la Tomba dei Rilievi,
Cerveteri. ma tomba ceretana, la Regolini- il sepolcro piú spettacolare della
Poco oltre s’incontra uno dei tu- Galassi (che è però compresa nella Banditaccia, scoperto nel 1846 dal
muli piú imponenti della necropoli: necropoli di Monte Abatone), non marchese Giovan Pietro Campana
ha un diametro di circa 40 m e al deve trarre in inganno: siamo infat- (1808 o 1809-1880). Databile alla
suo interno si aprono quattro tom- ti di fronte a un monumento fune- seconda metà del IV secolo a.C., la
be, cronologicamente distribuite rario voluto da una committenza tomba è preceduta da un lungo
nell’arco di circa due secoli: si trat- certamente molto facoltosa. (segue a p. 42)

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storia e fasti di una metropoli


Frutto di un progetto scientifico italo-francese, la collezione fu quasi integralmente acquistata da
mostra attualmente allestita a Roma ha debuttato nello Napoleone III per la Francia, un’iniziativa che nel 1863
scorso dicembre a Lens, nella nuova sede satellite che il fece pervenire al Louvre soprattutto i materiali di epoca
Museo del Louvre ha inaugurato nella città della Francia etrusca che ne facevano parte.
settentrionale. La storia della Cerveteri etrusca viene Anche altre importanti istituzioni museali straniere
raccontata incrociando varie classi di fonti: dalle hanno comunque contribuito in maniera significativa
testimonianze degli autori antichi fino alle piú recenti alla costruzione del percorso: è il caso dell’acroterio in
acquisizioni rese possibili dalla ricerca archeologica. terracotta policroma proveniente dalla località di Vigna
In mezzo, per cosí dire, si colloca la lunga tradizione di Marini-Vitalini e ora appartenente alle collezioni della Ny
studi e ricerche sul sito, che visse una stagione di Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, o dell’elegante
particolare fervore già nel XIX secolo e poi nella prima psykter (un vaso utilizzato nel corso dei banchetti per
metà del XX, quando furono avviati i grandi scavi refrigerare il vino) a figure rosse firmato dal pittore
condotti da Raniero Mengarelli. Duride, concesso in prestito dal British Museum.
Come si può intuire, il patrimonio accumulato
nel corso di un’attività cosí intensa è Nella pagina
ricchissimo e la selezione operata dai curatori accanto, in alto:
della mostra ne offre un saggio eloquente. un’immagine
Uno dei motivi di maggior interesse della dell’allestimento
rassegna è la logica conseguenza della sua della mostra
genesi: la partecipazione della Francia ha infatti ospitata dal Palazzo
permesso di portare in Italia alcuni dei reperti delle Esposizioni di
piú importanti della collezione etrusca del Roma. Al centro,
Louvre. Il caso piú eclatante – come potrete uno degli esemplari
leggere anche nell’articolo dedicato a questo a oggi noti del
capolavoro della coroplastica etrusca Sarcofago degli
(vedi, in questo numero, alle pp. 46-53) – è Sposi (vedi
quello del Sarcofago degli Sposi. l’articolo alle pp.
Il museo parigino ha infatti concesso in 46-53), da Cerveteri.
prestito il gemello dell’opera che 530-520 a.C. circa.
costituisce uno dei vanti del Museo Parigi, Museo del
Nazionale Etrusco di Villa Giulia e Louvre.
basterebbe questa presenza a A sinistra: statuetta
classificare come «imperdibile» la mostra in bronzo di demone
romana. Tuttavia, la lista delle presenze con testa di cane,
eccellenti è lunga e qui ci limiteremo a da Cerveteri.
qualche veloce segnalazione. Produzione
La collaborazione del Louvre ha permesso ceretana,
di inserire nel percorso anche le 500 a.C. circa.
magnifiche lastre in terracotta policroma Berlino, Staatliche
recuperate nella necropoli della Banditaccia Museen zu Berlin,
dal marchese Giovanni Pietro Campana, che Antikensammlung.
a Cerveteri si rese autore di scoperte di
eccezionale importanza: fu lui, per esempio a
individuare la Tomba dei Rilievi, il cui interno si
può ammirare in un dipinto ottocentesco
finora inedito che raffigura una visita
all’ipogeo. Le burrascose vicende del
nobiluomo romano vengono
naturalmente ripercorse,
soprattutto perché, all’indomani
dei guai giudiziari in cui si trovò
coinvolto, la sua ricca

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Particolarmente suggestiva è la
ricostruzione parziale della Tomba delle
Cinque Sedie, scoperta nel 1865 nella
necropoli della Banditaccia. A caratterizzare e
dare nome al sepolcro è l’ambiente in cui
furono appunto scavati cinque seggi, che
ospitavano altrettante statue (tre maschili e due
femminili), piú piccole del vero esposte in mostra.
Si tratta probabilmente di immagini degli antenati dei
titolari della tomba, che sono stati raffigurati seduti e
nell’atto della libagione con la mano destra aperta e
protesa. Attribuibile a una bottega di bronzisti ceretani è
poi la curiosa statuetta di un demone dalla testa di cane,
che si inserisce nell’ambito di una delle piú felici
espressioni dell’artigianato artistico degli Etruschi.
È infine importante sottolineare che, al di là della Qui sopra: dove e quando
bellezza o della rarità dei materiali esposti, il percorso psykter (vaso per
riesce nell’intento di raccontare in maniera esauriente e raffreddare il vino «Gli Etruschi e il Mediterraneo.
chiara la storia di Cerveteri, anche grazie all’enfasi nei banchetti) La città di Cerveteri»
assegnata ai dati ricavati in seguito alle indagini attico a figure Roma, Palazzo delle Esposizioni
archeologiche che, soprattutto negli ultimi decenni, rosse, da fino al 20 luglio
hanno interessato l’area urbana. Se è vero, infatti, che Cerveteri. Orario do-ma-me-gio, 10,00-20,00;
ad arricchire musei italiani e stranieri sono stati 500-480 a.C. ve-sa, 10,00-22,30; lu chiuso
innanzitutto i ricchi corredi funerari, l’esplorazione della Londra, British Info tel. 06 39967500;
città antica ha permesso di definirne con sempre Museum. www.palazzoesposizioni.it
maggiore precisione il profilo sociale ed economico.

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dromos a gradini e le sepolture sono A destra: una


sistemate in un solo grande am- delle camere
biente a pianta quadrangolare. sepolcrali della
Tomba dei Leoni
un monumento unico Dipinti.
Ciò che però la rende eccezionale è Seconda metà
il fatto che le superfici interne sono del VII sec. a.C.
decorate con elementi a rilievo di- In basso: l’interno
pinti a piú colori. Spiccano soprat- della Tomba
tutto le riproduzioni di utensili, Policroma.
accessori, armi, strumenti musicali, Seconda metà del
mobilia. Una simile meraviglia, che VI sec. a.C.
si può ammirare al di là di una fine- Sulle pareti si
strella (esigenze di conservazione conservano
delle pitture hanno imposto, come tracce di fasce
per le tombe dipinte di Tarquinia, la dipinte in rosso
sospensione delle visite all’interno e nero.
del monumento), è, al di là di con-
siderazioni culturali e artistiche, Tomba della Casetta, databile agli Per convenzione, il ramo della strada
uno degli specchi piú fedeli e reali- inizi del VI secolo a.C. Come sug- sepolcrale principale che si snoda
stici della vita quotidiana al tempo gerisce il nome, l’interpretazione in alla destra della Tomba della Casetta
degli Etruschi. chiave funeraria dell’architettura prende anche il nome di via degli
Poco oltre, la via sepolcrale princi- domestica, con tanto di finestrelle Inferi. Il tracciato, scavato nel tufo,
pale si biforca e, in corrispondenza fra i vari ambienti, risulta in questo conserva l’impronta delle ruote dei
della biforcazione, si affaccia la caso particolarmente accentuata. carri che lo percorrevano e prose-

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Visitare la necropoli
Pianta del settore recintato della necropoli della Banditaccia, con l’indicazione delle tombe che compongono il
percorso di visita tradizionale: A. Ingresso (biglietteria); 1. Tomba dei Capitelli; 2. Tomba della Capanna; 3. Tomba dei
Rilievi; 4. Tomba della Cornice; 5. Tomba della Casetta; 6. Tombe a dado (via dei Monti della Tolfa, via dei Monti Ceriti);
7. Tumulo Maroi; 8. Tumulo Mengarelli; 9. Tumulo del Colonnello; 10. Tomba Policroma.

gue fino al margine dell’area recin-


tata. Ma il confine della zona custo-
dita è un limite solo fittizio, poiché
la strada prosegue ancora per un
lungo tratto, fino a raggiungere il
pianoro sul quale sorgeva la città.

sulla via degli inferi


E, anzi, la parte piú spettacolare
della via degli Inferi è proprio quel-
la che si trova immediatamente al di
là del recinto: qui, infatti, la strada fu
scavata negli anni Venti del Nove-
cento da Mengarelli e, dopo un
lungo abbandono, è stata oggetto di
varie campagne di ripulitura, grazie
alle quali è oggi possibile percorrer-
ne, abbastanza agevolmente, il pri-
mo tratto. Il declinare di questo po: per questo, non si può non spe- La Tomba delle Colonne Doriche,
lembo del pianoro della Banditaccia rare che, nell’ambito degli interven- situata all’inizio del tratto della via
viene assecondato dal tracciato, che ti che si stanno attuando per rilan- degli Inferi che si snoda all’esterno
si fa di conseguenza sempre piú ciare la necropoli della Banditaccia, dell’area recintata. IV sec. a.C.
infossato nel banco roccioso, assu- sia prevista l’utilizzazione del can-
mendo l’aspetto tipico delle tagliate, cello (che già esiste!) al termine veri e propri isolati e realizzate in
o vie cave, degli Etruschi. dell’itinerario di visita e che dista un arco cronologico compreso tra
Chi voglia seguire questo suggeri- solo poche decine di metri dal trat- la seconda metà del VI e il V secolo
mento dovrà tuttavia tener conto to esterno della via degli Inferi. a.C. È questo uno dei settori della
che, per raggiungere il percorso Proseguendo invece all’interno, su- Banditaccia in cui il termine necro-
appena descritto, occorre uscire perata la Tomba della Casetta, sulla poli, cioè «città» (polis) dei «morti»
dall’area recintata e, di fatto, riper- sinistra, si succedono due aree oc- (nekros), sembra trovare una delle
correrne dal di fuori l’intero svilup- cupate da tombe a dado riunite in sue piú efficaci rappresentazioni: i

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sepolcri che si affacciano sulle stra-


de denominate via dei Monti Ce- eufronio torna a casa
riti e via dei Monti della Tolfa
evocano infatti un vero e proprio Dal 1967 il Museo Nazionale Cerite racconta l’intera parabola della
quartiere urbano, con case e botte- storia di Cerveteri, dall’età villanoviana fino alla romanizzazione, con
ghe ordinatamente allineate. una selezione di materiali restituiti dagli scavi condotti, oltre che nella
necropoli della Banditaccia, in quelle del Sorbo e di Monte Abatone e
tumuli grandiosi nell’area urbana. Fino al prossimo 20 luglio, in parallelo con la mostra
L’ultima parte dell’itinerario ab- allestita a Roma e per festeggiare il decimo anniversario dell’inserimento
braccia una sequenza composta da della Banditaccia tra i beni del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, la
tre tumuli di notevoli dimensioni, sala del piano superiore del museo – che ha sede nel castello un tempo di
denominati Maroi, del Colonnel- proprietà della famiglia Ruspoli – accoglie inoltre uno dei reperti piú
lo e Mengarelli. Il primo, databile celebri tra quelli provenienti da Cerveteri: si tratta della magnifica coppa
entro la prima metà del VI secolo attica a figure rosse plasmata da Eufronio e dipinta da Onesimo, restituita
a.C., ospita tre tombe, la piú inte- all’Italia dal Getty Museum di Malibu nel 1998.
ressante delle quali si articola in
vari ambienti: dal dromos a gradini, dove e quando
al termine del quale si aprono due
camerette laterali, si accede alla Museo Archeologico Nazionale Cerite
struttura principale, che presenta Cerveteri, piazza S. Maria 1
un atrio di forma ellittica e poi un Orario tutti i giorni, 8,30-18,30, chiuso i lunedí non festivi,
ampio vano speolcrale, il cui spazio il 1° gennaio e il 25 dicembre
è diviso da due pilastri. Da notare è Info tel. 06 9941354; www.cerveteri.beniculturali.it
la resa del soffitto, che presenta in-
cisi riquadri con un motivo a gra-
ticcio che imita l’incannucciato
adottato nelle case.
Nel Tumulo del Colonnello (VII
secolo a.C.) si aprono invece quat-
tro tombe, una delle quali replica il
modello già osservato all’inizio del
percorso nella Tomba della Capan-
na. Nel tumulo intitolato a Raniero
Mengarelli, databile anch’esso al VII
secolo a.C., si apre invece un solo
sepolcro, dall’assetto particolarmen-
te elaborato, con un vestibolo cir-
colare e varie camere di sepoltura.
Inoltre, con un po’ di attenzione, si
possono individuare tracce di colo-
re rosso e nero che facevano parte
di una decorazione pittorica che Paticolare della coppa attica a figure rosse firmata da Eufronio e dipinta dal
enfatizzava i motivi architettonici suo allievo Onesimo. 500-490 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa
scolpiti nel tufo. Giulia. Nel tondo centrale interno è raffigurata l’uccisione di Priamo e del
Nel riprendere la via degli Inferi in piccolo Astianatte per mano di Neottolemo, figlio di Achille, alla presenza di
direzione della biglietteria (e dun- Polissena, affranta dal dolore.
que dell’uscita), merita un’ultima
sosta la Tomba della Cornice, un Coronamento ideale dell’itinerario, dove e quando
sepolcro dall’impianto simile alla oltre al tratto della via degli Inferi
Tomba dei Capitelli, in cui la net- esterno all’area recintata, può essere Necropoli della Banditaccia
tezza e la regolarità degli elementi la visita dei cosiddetti Grandi Tu- Cerveteri, piazzale Mario Moretti
scolpiti – tra cui il mensolone che muli (tra cui quelli della Nave, de- (già della Necropoli)
corre lungo le pareti dell’atrio e che gli Animali Dipinti e degli Scudi e Orario ma-do, dalle 8,30 a un’ora
dà nome al monumento – sono delle Sedie), per la quale è però prima del tramonto; chiuso lu,
particolarmente evidenti e denota- necessario rivolgersi al personale di 1° gennaio e 25 dicembre
no la maestria acquisita dagli scal- custodia in servizio presso la bi- Info tel. e fax 06 9940001;
pellini attivi a Cerveteri. glietteria del sito. www.cerveteri.beniculturali.it

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