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PRINCIPI E PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO DELLA VELOCITA’:

LA FASCIA D’ETA’ 12-15 ANNI

Proseguiamo a parlare di periodizzazione dell’allenamento della velocità nel calcio giovanile. Dopo aver
descritto la mia proposta per le fasce 8-10 anni e 10-12 anni è la volta ora della fascia che va dai 12 ai 15
anni.
E’ questo il periodo in cui la maggior parte dei ragazzi si trova nella fase di sviluppo puberale, cioè il periodo
di maturazione più accentuata.
In questa fase, la capacità di carico del giovane calciatore può diminuire anche in misura notevole: le
ossa, in particolare, sono molto sensibili ai carichi meccanici che, se eccessivi, possono provocare necrosi
ossee asettiche.
Questo rischio permane fino a che le cartilagini di coniugazione non hanno concluso il loro processo di
ossificazione, mentre diviene pressochè nullo al termine di questa fase. Occorre perciò limitare, e in alcuni
casi ridurre, il carico complessivo, soprattutto a livello del rachide e proporre con regolarità esercizi di
rafforzamento muscolare e stabilizzazione delle articolazioni e dei distretti che tendono ad indebolirsi.

Aspetti tecnico-coordinativi
Nella fase di maggior sviluppo in lunghezza del ragazzo, è frequente che si assista ad una fase di riassetto
degli engrammi motori che devono riadattarsi alle nuove misure del corpo. E’ possibile che il giocatore che
fino a ieri padroneggiava con grande precisione diversi gesti tecnici vada incontro, in questa fase, a qualche
difficoltà a livello coordinativo. L’entità di tali difficoltà dipende dalla velocità di sviluppo e soprattutto dalla
solidità e precisione degli schemi motori: se il lavoro negli anni precedenti è stato condotto con buoni criteri e
il ragazzo possiede un bagaglio motorio ampio e di qualità, il giovane calciatore riesce a rielaborare tali
schemi con facilità; in buona parte dei casi, soprattutto nell’elevato livello di qualificazione, si può assistere
ad un ulteriore miglioramento della coordinazione, nonostante l’età d’oro dell’apprendimento sia ormai alle
spalle.
Le esercitazioni riprendono e completano tutto il lavoro delle fasce d’età precedenti; in più occorre un lavoro
specifico sui seguenti aspetti:
-come saltare e come atterrare;
-esercitazioni specifiche sulle tecniche di corsa nel calcio (come si accompagna, come si sfila, come ci si
smarca, come si affronta l’1:1 dal punto di vista difensivo etc...).

Aspetti condizionali
Il periodo che va dai 12 ai 14-15 anni rappresenta comunque anche l’età ottimale per lo sviluppo della
velocità, perchè il sistema neuro-motorio non è ancora completamente formato e si ha grande produzione di
testosterone. Si tratta di una vera e propria fase sensibile che prosegue, seppure in forma più attenuata, fino
ai 17 anni. In questa fase di difficoltà per la capacità di carico e per lo sviluppo della personalità, si registrano
dunque, paradossalmente, i miglioramenti più evidenti della velocità motoria.
L’obiettivo fondamentale è quello di sollecitare al massimo il SN evitando l’accumulo di lattato. Per lo
sviluppo della velocità, la durata delle esercitazioni è al max. di 6-8”: ogni esercitazione di durata superiore ai
12-15” è completamente inutile perchè li stanca e basta (con Tl=10” ho già importanti produzioni di lattato).
La distanza massima consigliata per un singolo sprint è di 20-25 metri.

Il lavoro sulla velocità reattiva diviene più sistematico rispetto alle fasce precedenti. Si tratta di tutto il lavoro
in risposta ai diversi segnali sensoriali come, ad esempio, quelli visivi, acustici, tattili. Fondamentale, in
queste esercitazioni è la capacità attentiva che, insieme alla pre-tensione muscolare, influenza in modo
marcato la capacità di reazione. “Un corretto allenamento può migliorare i tempi di reazione semplice del 10-
15% e quelli di reazione complessa fino al 30%” (Mike Antoniades).

A causa della già citata diminuzione della capacità di carico del giovane in fase di sviluppo, occorre
prestare la massima attenzione alle esercitazioni pliometriche e ai carichi di lavoro in generale. Se il
caso, non esitare a diminuire intensità e volume di lavoro.

Le sedute diventano 2 da 30’ a partire dai 14 anni.

Nella tabella sottostante, un riassunto del mio punto di vista sull’allenamento della velocità nella fascia d’età
12-15 anni.
SCHEMA RIASSUNTIVO DELLA PROPOSTA PER L’ALLENAMENTO DELLA VELOCITA’ PER I CALCIATORI DI 12-15 ANNI
N° sedute settimanali -1 di circa 30’ oppure 3 sedute di circa 10’-20’ durante la stagione La prima opzione è la più
semplice da realizzare,
-2 di circa 30’ o 3 di 15’-25’ nei periodi in cui ci si allena tutti i giorni (pre- perchè è più facile avere a
campionato) disposizione il preparatore
una-due volte la settimana.
Le sedute diventano 2 anche durante la stagione a partire dai 14 anni Stimoli di velocità e
rapidità, con e senza palla,
devono essere comunque
inseriti in ogni seduta di
allenamento

Quantità 4-8 rip. x 3-5 serie Non esitare a diminuire le


ripetizioni e le serie al
manifestarsi di problemi
relativi alla capacità di
carico individuale
Distanza massima Indicativamente: Proporre saltuariamente
-15 metri per sprint in linea e per un cdd o un cds sprint su distanze più lunghe
-25 metri per più cdd o cds per valutare la correttezza
dell’azione di corsa
Intensità A seconda dell’obiettivo primario dell’esercitazione
-Miglioramento condizionale: velocità/rapidità massima; proposta semplice
o di media difficoltà (a seconda del livello di qualificazione)

-Miglioramento coordinativo: effettuare un lavoro ricercando in alternanza


qualità senza velocità (massima qualità del gesto) e qualità e velocità
(la velocità più elevata che garantisca una corretta esecuzione del gesto)

-Correzione degli errori nella tecnica di corsa: se gli errori sono rilevanti è
quasi impossibile correggerli!
Volume totale di lavoro Fino ad un max. di 300 metri di sprint Tenere conto anche degli
altri lavori con/senza palla
proposti nella seduta!
I ragazzi in questa fascia
d’età hanno una capacità
di carico più limitata
rispetto a quelli delle fasce
precedenti, a causa
dell’accentuazione dello
sviluppo
Recupero Almeno 10:1 per uno sprint in linea; almeno 15:1 se sono previsti cdd o L’obiettivo è sollecitare il SN
cds senza interessare il
meccanismo lattacido, per
cui il recupero deve essere
completo
Tipo di recupero Passivo (in cammino) o attivo (in corsa lenta)

Esercitazioni di piccola Come nella fascia d’età precedente, avendo cura di non incrementare, e Richiedere:
pliometria se è il caso di ridurre, i carichi di lavoro -precisione del gesto:
occorre saper utilizzare
perfettamente la funicella e
saltare in modo coordinato;
-rapidità esecutiva:
migliorare la coordinazione
inter- e intra-muscolare, i
tempi di appoggio (reattività)
e sollecitare il SN
Non richiedere:
-elevato impegno di forza:
non è un esercitazione per la
forza esplosiva!
Altri mezzi da utilizzare Gradini: 6-8 rip. x 3-5 serie; TRS=1’30”-2’

Corse in leggera salita: utili per migliorare la tecnica di corsa. Durata: 6-8”;
Int.: 80-90% del max.; 4-6 rip. x 2-5 serie; TRS=1’30” (una-due volte al
mese)

Corse in leggera discesa: utili per migliorare le capacità coordinative e


la frequenza dei passi,. La discesa deve essere molto leggera.
Durata: 4-8”; Int.: 90-100% del max.; 4-6 rip. x 2-5 serie; TRS=1’30” (una-
due volte al mese)

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