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Teoria e metodologia del

movimento umano
Strutturare l’esperienza
d’apprendimento
Definizione di esperienza
d’apprendimento

• Situazione nelle quali si


cerca intenzionalmente di
migliorare la prestazione
nell’esecuzione di un dato
movimento o di una data
azione
Apprendimento motorio

• Cambiamenti dei processi


interni che determinano la
capacità di un individuo di
eseguire un’azione motoria.
• Il livello dell’apprendimento
motorio migliora con l’esercizio
ed è spesso dedotto
osservando la stabilità dei
livelli di prestazione motoria
del soggetto
Strutturare l’esperienza
d’apprendimento
•Prima considerazione:
– Qual è la finalità dell’esperienza di
apprendimento?
– Qual è l’aspettativa di chi si accinge
ad apprendere?

•Bisogna considerare che spesso è


necessaria un’interazione tra i 2
punti di vista.
GOAL SETTING
•DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
(goal setting)

•Obiettivi relativi al risultato.

•Obiettivi relativi alla prestazione.


– Miglioramento rispetto al livello precedente
•Obiettivi relativi al processo.
– Miglioramento rispetto alla qualità
dell’esecuzione motoria
CARS (Automobili)
•Challenging (stimolante)

•Attainable (Ottenibile)

•Realistic (realistico)

•Specific (Specifico)
TARGET
•Abilità target:
compito che un individuo vorrebbe
essere in grado di eseguire
•Comportamento target:
comportamenti osservabili associati
all’esecuzione efficace
•Contesto target:
contesto ambientale in cui si vuole
essere in grado di eseguire l’abilità.
TRANSFER DI
APPRENDIMENTO

•Acquisizione o perdita
dell’abilità di eseguire un
compito risultante da una
precedente esperienza in un
altro compito
TRANSFER DI
APPRENDIMENTO

•Transfer ravvicinato
– Da un compito all’altro o da una
situazione all’altra molto simili
tra loro
•Transfer distanziato
– Da un compito all’altro o da una
situazione all’altra molto diversi
tra loro
TRANSFER DI
APPRENDIMENTO
POTENZIARE L’ESPERIENZA
DI APPRENDIMENTO
• Familiarizzazione degli allievi e
comunicazione aperta
• Dirigere l’attenzione
• Modulare l’attivazione
• Bilanciare esercizio e riposo
GLI STADI DI
APPRENDIMENTO

•Fasi relativamente
distinte e sequenziali
del processo di
apprendimento
GLI STADI DI
APPRENDIMENTO
• Stadio verbale cognitivo
– Ci si confronta con un compito sconosciuto
si passa molto tempo a ripetersi le istruzioni
ed a pensare a quali strategie possano
essere efficaci.
– Questo assorbe gran parte della capacità
attentiva del soggetto.
– In questo stadio sono particolarmente
efficaci dimostrazioni e altri tipi si
informazione visiva
GLI STADI DI
APPRENDIMENTO
• Stadio Motorio (Fitz Posner: stadio associativo;
Gentile: fissazione/diversificazione; Meinel:
coordinazione fine)
– Risolti la maggior parte dei problemi
cognitivo-strategici si passa alla rifinitura
del movimento
– Nel caso il compito sia breve si lavora sul
programma motorio
– Se il compito è lento sul feed-back
GLI STADI DI
APPRENDIMENTO

• Stadio Autonomo
– Programmi motori stabili
– Disponibilità variabile
– Automatizzazione
– Possibilità di elaborazione durante
l’azione
Strutturare l’esperienza
d’apprendimento
• E’ ovvio che la ripetizione di un
gesto è la componente
fondamentale del processo di
apprendimento motorio
• Si calcola che un giocatore
professionista di pallacanestro con
una carriera di 15 anni esegua
circa un milione di tiri.
• Ma il tempo non è l’unico fattore
implicato.
Strutturare l’esperienza
d’apprendimento
• Il problema che si pone sia agli
insegnanti, agli allenatori ecc., è in che
modo strutturare la sequenza di
esercitazione dei vari compiti all'interno
di una seduta, al fine di ottimizzare
l'apprendimento.
• Due varianti della sequenza di
esercitazione, ovvero di modelli di
esercitazione, sono risultate avere
effetti molto forti sull'apprendimento:
l'esercitazione per blocchi e
l'esercitazione randomizzata.
Strutturare l’esperienza
d’apprendimento
• esercitazione per blocchi
– Sequenza di esercizi nei quali si ripete più
volte lo stesso compito,
• esercitazione randomizzata
– Sequenza di esercizi nei quali si eseguono
una varietà di compiti diversi senza un
ordine particolare, perciò evitando o
minimizzando le ripetizioni consecutive di
ogni singolo compito.
QUALI EFFETTI?

• esercitazione per blocchi


– prestazione durante l’esercitazione di
buon livello.
• esercitazione randomizzata
– Prestazione durante l’esercitazione scarsa
QUALI EFFETTI?
• esercitazione per blocchi
– prestazione durante l’esercitazione di buon livello.
Capacità di rieseguire i movimenti appresi
in un momento successivo scarsa
• esercitazione randomizzata
– Prestazione durante l’esercitazione scarsa.
Capacità di rieseguire i movimenti appresi
in un momento successivo buona
• Questi risultati, definiti effetto dell'interferenza
contestuale, confutano l'assunto
convenzionale (cioè, che l'apprendimento sia
migliore se gli individui rendono di più durante
l'esercitazione, come avviene abitualmente
nel caso dell'esercitazione per blocchi).
Perché l’efficacia della pratica
randomizzata?
• Due ipotesi
• Ipotesi dell’elaborazione.
Una delle spiegazioni dell’effetto
dell’interferenza contestuale postula
che, durante le ripetizioni iniziali,
l’esercitazione randomizzata fa sì che gli
individui percepiscano le peculiarità dei
compiti diversi, mentre la pratica per
blocchi non permette i confronti e tende
a far eseguire i movimenti
automaticamente
Perché l’efficacia della pratica
randomizzata?
• Due ipotesi
• Ipotesi della dimenticanza o dell'intervallare
Una delle spiegazioni dell'interferenza contestuale, postula
che, durante le ripetizioni iniziali, esercitandosi in forma
randomizzata le persone generino o ricostruiscano il piano
d'azione ogni volta che rieseguono un dato compito, poiché
dimenticherebbero quel dato piano di azione nel momento
in cui stanno eseguendo un altro compito; viene, detta
anche ipotesi della ricostruzione del piano d'azione.
• Il fatto che nell'esercitazione randomizzata occorre cercare
ripetutamente soluzioni di compiti diversi o generare piani di movimento
diversi è un modo per spiegare come mai questo tipo di esercitazione
(rispetto all'esercitazione per blocchi) porti a un apprendimento
migliore. Questo fenomeno viene detto anche esercitazione del
recupero in quanto i soggetti si trovano a dover esercitare l'abilità di
recuperare dalla memoria a lungo termine l'informazione relativa alla
prestazione che è loro necessaria
Perché l’efficacia della pratica
randomizzata?

•Analogia matematica
• II paradosso del modello di esercitazione per blocchi è che
produce risultati buoni durante la fase iniziale di ripetizione,
ma non genera un apprendimento duraturo.
• Le persone raggiungono buoni risultati poiché si stanno
esercitando in condizioni ambientali molto stabili e
prevedibili e sono in grado di modulare finemente i
parametri del movimento da una prova all'altra.
• L'esercitazione per blocchi può essere vantaggiosa anche
per via di alcuni fattori contingenti minori, che
contribuiscono alla realizzazione di esecuzioni stabili.
• Il risultato è un livello di prestazione artificialmente alto, che
da agli individui l'impressione fittizia di avere raggiunto la
maestria.
• Invece spesso la prestazione nella situazione in
cui deve essere prodotta decade notevolmente.
• Una spiegazione è che, durante l'esercitazione per
blocchi, le persone o non esercitano l'abilità target
da loro auspicata, o la esercitano, ma in un
contesto diverso dal contesto target in cui poi
dovrà essere applicata.
• l'abilità target
compito che un individuo vorrebbe
essere in grado di eseguire

• contesto target
contesto ambientale nel quale
l’individuo vuole essere capace di
eseguire una determinata abilità
Come usare l'esercitazione per blocchi e
quella randomizzata durante l'insegnamento
• Nello stadio verbale-cognitivo dell'apprendimento,
durante i primi tentativi di esercitare una nuova
abilità, le persone possono ottenere maggiori
benefici dalle condizioni di esercitazione per
blocchi anziché da quelle di esercitazione
randomizzata, forse perché hanno bisogno di un
certo numero di ripetizioni per riprodurre
correttamente l'azione almeno una volta.
• Nel momento in cui le persone raggiungono lo
stadio motorio dell'apprendimento, dovrebbero
cercare di evitare quanto più possibile esercitazioni
ripetitive per blocchi.
Esercitazione costante e esercitazione variata

• Esercitazione costante
• Sequenza di esercizi in cui si esegue
ripetutamente solo una variante alla volta dello
stesso esercizio.
• Esercitazione variata
• Sequenza di esercizi in cui si eseguono
ripetutamente più varianti di una data classe di
compiti durante una sessione; viene definita anche
pratica variabile (o variata)
Esercitazione randomizzata/per blocchi vs.
esercitazione variata/costante
• Generalmente l'esercitazione randomizzata e
quella per blocchi implicano l'esecuzione di più
compiti distinti (ad esempio, lanciare, calciare,
afferrare). La maggiore differenza fra
l'esercitazione randomizzata e quella per blocchi e
l'ordine con il quale si eseguono questi compiti. .
• L'esercitazione variata e quella costante implicano
l'esecuzione di un numero diverso di varianti della
stessa abilità motoria.
– Queste varianti non sono altro che casi di una data
dimensione di una particolare classe di azioni (ad
esempio, quella del calciare) come la forza, la velocità,
la direzione o la distanza.
•FEED-BACK
FEED-BACK

• Uno dei modi più efficaci per influenzare il


processo di apprendimento è quello di
fornire agli allievi il feedback relativo alle
loro azioni.
• Alcune forme di feedback sono una
conseguenza naturale dei movimenti
FEED-BACK
• feedback intrinseco (INHERENT FEEDBACK)
• Detto anche feedback inerente, il feedback
intrinseco è l'informazione sensoriale/sensitiva che
deriva naturalmente dalla esecuzione di un
movimento.
• il feedback intrinseco proviene da fonti esterne al
corpo (esterocezione) o dall'interno del corpo
(propriocezione).
• Gli individui sono capaci di percepire il feedback
intrinseco più o meno direttamente, senza
un'assistenza particolare proveniente da altre fonti
(ad esempio, allenatori o strumentazione
meccanica).
FEED-BACK

• feedback intrinseco (INHERENT FEEDBACK)


• Informazione sensoriale - sensitiva che si ottiene
dall'esecuzione dei movimenti;
• proviene da fonti esterne al corpo (esterocezione)
o dall'interno del corpo (propriocezione).
• esterocezione - Informazione sensoriale/sensitiva
che proviene principalmente da fonti esterne al
corpo,
• propriocezione - Informazione sensitiva che
proviene dall'interno del corpo e che segnala la
posizione e il movimento del corpo e degli arti; è
un termine analogo a quello di cinestesi
FEED-BACK

• Feedback estrinseco (AUGMENTED


FEEDBACK)
• il feedback estrinseco è un'informazione, inerente
ai risultati del movimento, che viene fornita in
aggiunta all'informazione intrinseca normalmente
disponibile quando un individuo produce i suoi
movimenti.
• consiste in una informazione fornita all'allievo
mediante una fonte esterna, come i commenti di
un allenatore o di un fisioterapista, lo schermo
digitale di un cronometro, il punteggio attribuito da
un giudice, il filmato di un gioco, la ripetizione di un
movimento al videotape, etc.
FEED-BACK

• Feedback estrinseco (AUGMENTED


FEEDBACK) fornisce informazioni sui
seguenti parametri:
• KR (Knowledge of result); (conoscenza
documentata del risultato ottenuto con l’azione
oppure dei tentativi operati per raggiungere
l’obiettivo .)
• KP ( Knowledge of Performance) (conoscenza
dei processi che hanno determinato il risultato e
caratterizzato l’azione )
FEED-BACK
• Conoscenza dei risultati (KR)
• Distanza, misura, tempo di esecuzione.
• Spesso informazione ridondante in molti
compiti: “hai sbagliato!”
• Alcuni tipi di CR non veicolano la stessa
informazione del feedback intrinseco: ginnasti,
tuffatori e ballerini devono attendere i punteggi
dei giudici per sapere esattamente come è stata
valutata la loro prestazione. (valutazione pratica
di metodologia).
• Gli studi sperimentali dimostrano la necessità di un
feedback sull’errore per avviare e completare il processo
di apprendimento motorio.
FEED-BACK
• Conoscenza della prestazione (Kp)
• Un altro tipo di feedback estrinseco, o aggiuntivo,
fornisce informazioni riguardo a come sono stati
eseguiti i pattern di movimento.
• La conoscenza della prestazione, detta anche
feedback cinematico, è frequentemente usata dagli
istruttori e dai fisioterapisti nella vita reale.
• Bisogna evidenziare che le informazioni relative
alla KP, a differenza di quelle fornite dalla KR, non
danno necessariamente indicazioni riguardo al
raggiungimento dell’obiettivo o di quanto ci si è
avvicinati ad esso.
• Dà informazioni sulla qualità dell’azione motoria.
PROPRIETA’ DEL FEED-BACK ESTRINSECO
• Proprietà motivanti
• La motivazione è strettamente legata al
raggiungimento degli obiettivi.
• una importante funzione del feedback estrinseco è
quella di fornire informazioni riguardo ai progressi
fatti, in modo tale che le persone continuino a
impegnarsi per raggiungere i loro obiettivi.
• Le sperimentazioni hanno messo in luce che, in
compiti di lunga durata, noiosi e ripetitivi, l'aggiunta
del feedback produceva un immediato incremento
della prestazione, come se il feedback fosse un
tipo di stimolazione che spinge gli individui a
andare avanti.
• Di fatto anche fornire informazioni sull’esecuzione
costituisce un feedback motivante
PROPRIETA’ DEL FEED-BACK ESTRINSECO
• Proprietà di rinforzo
• Quando riceviamo un feedback positivo da un
allenatore dopo aver eseguito un movimento, il
feedback ha una funzione rinforzante.
• Lo scopo del rinforzo è di aumentare la probabilità
che un'azione venga ripetuta in circostanze simili.
• l'obiettivo primario del rinforzo è di aumentare la
probabilità che un'azione sia ripetuta in futuro.
• Lo scopo della punizione è esattamente l'opposto:
diminuire la probabilità che una risposta venga
ripetuta di nuovo.
PROPRIETA’ DEL FEED-BACK ESTRINSECO
• Proprietà di rinforzo
• Il rinforzo e la punizione possono essere fomiti in
forma sia verbale (ad esempio, a parole), sia non
verbale (ad esempio, espressioni del viso o simboli
visivi). Infatti, un allenatore che sorride o aggrotta
le sopracciglia talvolta comunica il feedback
all'allievo più chiaramente che a parole.
• Una concezione erronea, piuttosto comune,
considera la punizione e il rinforzo negativo come
la stessa cosa. Tuttavia, noi sappiamo che il
rinforzo e la punizione hanno due obiettivi opposti.
Al contrario della punizione, il rinforzo negativo
aumenta la probabilità che una risposta venga
ripetuta in futuro.
PROPRIETA’ DEL FEED-BACK ESTRINSECO
• Proprietà di rinforzo
• il rinforzo negativo opera in modo leggermente
differente dal rinforzo positivo.
• Consiste nel sottolineare con critiche le esecuzioni
sbagliate e smettere di farlo nel momento in cui si
verifica la risposta corretta.
• I risultati sperimentali attualmente disponibili
indicano che il rinforzo positivo produce i maggiori
effetti positivi sull'apprendimento, seguito dal
rinforzo negativo, e da ultimo, dalla punizione.
Inoltre, gli effetti del rinforzo negativo e della
punizione sono meno prevedibili (mancanza di
informazioni).
PROPRIETA’ DEL FEED-BACK ESTRINSECO
• Proprietà informative
• Nella maggior parte delle situazioni di
apprendimento motorio, il problema
dell'allievo non è quello di eseguire
un'azione corretta più frequentemente di
un'azione scorretta, ma di eseguire una
particolare azione in modo più efficace.
• Il feedback informativo fornisce alle perso-
ne il tipo di indicazione di cui hanno bisogno
per correggere i loro errori e modificare le
prestazioni future.
PROPRIETA’ DEL FEED-BACK ESTRINSECO
• Proprietà che producono dipendenza
• Recentemente gli studiosi hanno appurato che il feedback
che contiene informazioni per correggere l'errore può
produrre dipendenza.
• Quando gli insegnanti forniscono questo tipo di feedback
in modo frequente, ciò tende a guidare le azioni dell'allievo
nella direzione del movimento desiderato, in modo analogo
a quanto avviene usando l'assistenza diretta.
• Così come avviene con l'assistenza fisica diretta, il
feedback informativo aggiuntivo permette ai discenti di
eseguire costantemente i movimenti con un livello di
esattezza che si avvicina a quello prefissato, mettendoli in
condizione di correggere i loro errori rapidamente e di
mantenere il pattern o il risultato motorio desiderato.
• se il feedback viene fornito troppo spesso si può diventare
dipendenti da esso, usandolo per generare i movimenti e
per mantenerli conformi all'obiettivo, anziché fare
assegnamento su più validi e affidabili processi di feedback
generati internamente.
Determinare se fornire un feedback
• ci sono molte fonti di informazione sensoriale che l'allievo
può utilizzare da solo (cioè, il feedback intrinseco).
• la dipendenza dal feedback può diventare un problema se
l'allievo riceve l'informazione estrinseca troppo spesso.
• studi recenti hanno dimostrato che il feedback è più efficace
quando sono gli allievi a richiederlo, anziché quando viene
dato più frequentemente di quanto richiesto.

• QUINDI?

• Uno scopo del feedback, allora, è di incanalare la ricerca


degli allievi verso questa informazione rilevante per il
compito. Una volta che gli individui sono capaci di
identificare l'informazione intrinseca rilevante e di produrre
movimenti efficaci autonomamente, essi potrebbero avere
poco o nessun bisogno di feedback aggiuntivi.
Determinare quale informazione fornire
• Feedback relativo al programma e feedback
relativo ai parametri
• è molto più difficile modificare la struttura
temporale, o timing, dei movimenti che cambiare i
valori dei parametri, come la velocità del
movimento, che influenzano l'intera azione.
• Ogni cambiamento del programma è lento e
richiede molto lavoro
• Più semplice è intervenire sui parametri a
patto che il pattern globale del movimento sia
corretto
Determinare quale informazione fornire
• Feedback relativo al programma e feedback
relativo ai parametri
• Generalizzando è meglio fornire informazioni
che siano determinanti per la strutturazione
del corretto programma motorio per quanto
riguarda i suoi aspetti fondamentali e
dedicarsi solo in un secondo tempo ai
parametri delle singole componenti
dell’azione.
Determinare quale informazione fornire
• Feedback descrittivo e prescrittivo
• I contenuti del feedback possono essere sia
descrittivi, sia prescrittivi.
• Il feedback descrittivo indica semplicemente
qualcosa riguardo ciò che l'allievo ha fatto,
ma presume che l'allievo sappia cosa fare
alla prossima prova.
• Il feedback prescrittivo fornisce informazioni
che possono essere utilizzate per correggere
l’errore ed eventualmente per prevenirlo.
Tecniche per ridurre la dipendenza dal
feedback

• FADED FEEDBACK ( informazione che sfuma )


• BANDWITH FEEDBACK
• SUMMARY FB
• AVERAGE FB
Tecniche per ridurre la dipendenza dal
feedback

• Faded Feedback : si esplica con elevata frequenza


del fb ad inizio performance con progressiva
riduzione fino al completo annullamento : consente
e facilita autonomo apprendimento.
• Bandwith Fb.: si stabilisce un “range” di
accettabilità della prova, soltanto se l’esecuzione si
posiziona oltre i limiti previsti sarà emesso fb.
• I vantaggi evidenti sono :
– L’allievo riceve un rinforzo positivo in assenza di fb
– Sarà più motivato a proseguire nella performance già
avviata , in assenza di feedback
– Determina una migliore ritenzione dell’abilità m.
Tecniche per ridurre la dipendenza dal
feedback
• SUMMARY fb. : durante una serie di tentativi non verrà
emesso alcun fb( da 5 a 20 )
Al termine delle prove sarà mostrata l’intera performance
(con un grafico , un punteggio)
• I più evidenti benefici dell’applicazione di tale metodo sono
stati individuati soprattutto nel “retention test “ piuttosto che
nella fase di acquisizione
• Da risultati di ricerche il numero ottimale dei tentativi ai quali
far seguire fb è stato di cinque prove (nella battuta del
baseball); naturalmente la complessità e difficoltà del
compito consiglieranno diverse sequenze, mentre per
compiti semplici possono essere sommate anche venti
ripetizioni.

• L’allievo prova varie volte senza che si registrino interruzioni


ed osservazioni , crea stabilità poiché non ci sono motivi per
cambiare le modalità esecutive , stimola inoltre l’allievo ad
analizzare più criticamente i suoi risultati .
Tecniche per ridurre la dipendenza dal
feedback

• AVERAGE FB : è una variante del summary


fb analizzato precedentemente : si attua
proponendo all’allievo dopo una serie di
prove non un fb completo , bensì uno “score“
in percentuale dei tentativi effettuati
• Fornisce più attendibili informazioni su che
cosa fare ed in quale direzione variare i
successivi tentativi.

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