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Preoccupazione della Santa Sede su iniziative unilaterali che potrebbero mettere ulteriormente a rischio la pace in Medio oriente In una lettera inviata al fratello Benedetto XVI
MOSCA, 2. La Russia volta pagina e I cambiamenti costituzionali Infine, si afferma che la Russia è
dopo quasi trent’anni si avvia ad aprono la strada all’estensione del l’erede dell’Urss e si legittimano co-
Governo del presidente Putin fino
ALL’INTERNO archiviare la Costituzione post-so- sì le mire del Cremlino sullo scac-
vietica, simbolo dell’era targata
Boris Eltsin. Il referendum costitu-
al 2036, ma non solo. Alcuni emen-
damenti ridisegnano in parte le
chiere internazionale. C’è poi una
terza categoria di emendamenti che
LABORATORIO
competenze dei vari organi statali
L’Onu invita a riflettere zionale — voluto dal presidente,
aumentando di fatto i poteri del ca-
riguardano il benessere socio-eco- D OPO LA PANDEMIA
prima di condividere post sui social Vladimir Putin, per legittimare le nomico: introducono nella Costitu-
modifiche alla Carta fondamentale po dello Stato. Altri danno invece zione l’indicizzazione delle pensioni
valore costituzionale al patriottismo Conversazione con François Ost
Una “pausa” contro e consolidare per sempre la sua ere-
e ai principi conservatori promossi
e vietano che gli stipendi siano in-
le fake news dità politica — è arrivato alla sua fa-
se conclusiva, dopo una settimana
da Putin.
feriori al minimo di sussistenza, per
ora fissato a 135 euro al mese.
Beni comuni e i diritti della natura
Nella legge fondamentale dello
di voto diffuso nel Paese. Stato, inoltre, si vieta di sminuire il Riguardo l’assetto istituzionale, il
ANNA LISA ANTONUCCI A PAGINA 2
I dati vanno nella direzione indi- contributo sovietico nella lotta al capo dello Stato potrà adesso im- Un’economia della “casa comune” per riscoprire un mondo più desidera-
cata dal Cremlino: affluenza alta nazismo e di cedere ad altri Paesi porre il proprio candidato primo bile per tutti. Questa la ricetta proposta da François Ost, giurista, profes-
L’opera della Commissione Soccorsi (oltre il 64 per cento) e vittoria net- parti del territorio russo: un modo ministro anche senza sciogliere la
sore di filosofia del diritto a Bruxelles. Con lui abbiamo cercato di capire
nei documenti dell’Archivio Vaticano ta dei sì con il 77,9 per cento. Lo ri- quest’ultimo, indicano gli analisti, Duma (il Parlamento) nel caso in
quali sono le principali sfide poste dalla pandemia oggi, sul piano politi-
ferisce l’agenzia di stampa russa In- per ribadire che Mosca non intende cui questa respinga tre volte la per-
co e giuridico.
La carità di Pio XII terfax, che cita fonti dell’autorità fe- restituire all’Ucraina la Crimea, an- sona scelta dal presidente per gui-
come risposta al male derale elettorale di Mosca. nessa di fatto dalla Russia nel 2014. dare l’Esecutivo. LUCA POSSATI A PAGINA 3
PAGINA 4
L’arcivescovo di Algeri
LETTERE DAL DIRETTORE
Precedenza
alla vita umana
sull’economia l 19 giugno è uscito l’ultimo album di e fanno inorridire, che finiscono solo per ecci-
GIORDANO CONTU A PAGINA 7 I Bob Dylan, Rough and Rowdy Ways, che
sta facendo parlare molto di sé, anche
perché ha subito scalato tutte le classifiche di
tare verso la depressione o l’esaltazione smo-
data. Viene in mente la metafora usata di re-
cente dal regista Francis Ford Coppola (classe
ascolti. Qualche giorno prima il cantautore 1939, Dylan è del 1941) per esprimere la sua
San Tommaso apostolo premio Nobel ha rilasciato una lunga intervi- preoccupazione sull’attuale produzione cine-
sta al «New York Times» piena di spunti matografica: è come se l’industria farmaceuti-
Il «gemello» di ogni molto interessanti. C’è un passaggio in parti- ca producesse solo Viagra e Valium. Parole
colare che per chi opera, da cristiano, nel
uomo in cerca di Dio mondo della comunicazione, non può passare
toste. La volontà quindi è quella eccitare e, al
contrario, rassicurare, sedare. Una schizofre-
inosservato. L’intervistatore gli chiede di Lit- nia segnata da una coincidenza degli opposti.
PAGINA 8 tle Richard, il famoso cantante rock scompar- Il cinema, come la comunicazioni, insieme
so il 9 maggio scorso, molto amato da Dylan,
uniti in un’operazione di violenta manipola-
e la domanda è sul perché non si sia prestata
zione della coscienza e della sensibilità del
più attenzione alla musica gospel di questo
grande pubblico, della massa degli spettatori
racconto’
grande protagonista del panorama rock. La ri-
sposta è molto densa: «Probabilmente perché e dei destinatari dell’informazione.
Inquietante, come sempre, la parola di
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Le autorità sanitarie chiedono di evitare assembramenti per il 4 luglio e Trump consiglia la mascherina
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venerdì 3 luglio 2020 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3
Proteste e arresti D OPO LA PANDEMIA ma: quale potrà essere la vita della generazione che viene» (D. Bonhoeffer)
ad Hong Kong
Conversazione con il giurista François Ost
I alla libera consultazione degli ne che ricostruisce la storia della indussero Montini, il 12 novembre combattimenti.
studiosi la documentazione Commissione dalle sue origini trac- 1941, a invitare ufficialmente i monsi- Un aspetto che si evince dalla let- L’inventario descrive l’archivio darà al grande dramma ogni più
archivistica attinente al ponti- ciando il processo di formazione gnori Paolo Giobbe, Carlo Chiarlo, tura dei volumi è l’assistenza offerta suddiviso in sei sezioni originarie strana e losca interpretazione; le pa-
ficato di Pio XII (marzo 1939 dell’archivio, presentano nel corpo Antonio Riberi e Luigi Centoz «a dalla Commissione ai profughi e ai classificate in Italiani, Stranieri, Raz- gine vere, buone, pie, salutari, moni-
- ottobre 1958) custodita negli archi- centrale un’analitica descrizione del- dare la loro opera a questa Commis- rifugiati in Italia in generale, e in za, Varia, 1949, 1950, per un totale di trici, di questa storia saranno ignora-
vi storici della Santa Sede. L’evento le singole pratiche trattate dall’uffi- sione per i Soccorsi» con l’aiuto di particolare agli studenti e ai semina- 586 unità archivistiche che contengo- te, perché disperse… noi che sappia-
era stato già annunciato da Papa cio, e sono corredati da un prospetto don Mario Brini come segretario; a risti. Essa, inoltre, riceveva molte ri- no la documentazione sistemata in mo esser la storia una vicenda prov-
Francesco il 4 marzo 2019 durante numerico iniziale e da un circostan- essi in seguito si aggiunsero i monsi- chieste di aiuto per espatriare verso fascicoli. videnziale, che cosa facciamo per
un’udienza concessa agli officiali ziato indice dei nomi e dei luoghi, gnori Clemente Micara, Ettore Feli- paesi neutrali quali la Spagna, il Certamente questi volumi dei Col- raccogliere i più genuini frammenti
dell’Archivio Apostolico Vaticano ri- consultabile, come indicato, online ci, Filippo Cortesi, Gustavo Testa, Portogallo e l’America Latina, e coa- lectanea Archivi Vaticani offrono alla del suo significato spirituale? E non
cevuti nella sala Clementina del Pa- sul sito dello stesso Archivio Aposto- Angelo Rotta, Gennaro Verolino, diuvata dalla nunziatura in Svizzera comunità scientifica numerosi e di- sarebbe bello che proprio vicino al
lazzo apostolico. Nel cospicuo mate- lico Vaticano. Egano Righi Lambertini, Lino Zani- metteva a disposizione ingenti som- versi spunti di indagine storica per grande Pastore delle anime queste
ni, Giuseppe Micossi, Alfredo Zan- me di denaro per far ottenere visti di la possibilità di approfondire e spie- testimonianze avessero paziente ed
chi, Giuseppe Caprio, Paolino Li- transito e assistere gli esuli. Molte gare aspetti ancora poco o parzial- accurato rifugio? Non riusciremo a
mongi, Renato Ausiello Lanteri, pratiche raccontano l’opera di me- mente conosciuti di quei difficili an- fare tutto, e forse nemmeno molto;
L’ufficio comincia la sua funzione nel settembre 1939 Giovanni Battista Scapinelli di Lé- diazione svolta dalla Commissione ni e testimoniano l’importanza della ma qualche cosa, perché no?».
quando iniziarono a giungere alla Santa Sede guigno, Emilio Rossi, Francesco Soccorsi tra le popola-
Cherubini. Accanto a questi prelati zioni emigrate e i loro
richieste di aiuto da parte della popolazione polacca di solida preparazione e provata connazionali rimasti
prima vittima del conflitto che in poco tempo esperienza diplomatica lavoravano nei paesi colpiti dal
anche gli addetti e gli impiegati del- conflitto. Numerosa
dilagò in molti altri Paesi di tutti i continenti la Segreteria di Stato sotto la vigile e documentazione è de-
quotidiana supervisione del sostituto dicata ai problemi del
Montini, il quale il 21 dicembre 1949 dopoguerra, come l’as-
così si complimentava: «Vedo molto sistenza alle grandi
riale documentario reso oggi dispo- L’ufficio comincia la sua funzione lavoro e bene eseguito. Mi congratu- masse di sfollati, il ri-
nibile alle ricerche storiche dall’Ar- nel settembre 1939, quando iniziaro- lo, e raccomando di non stancarsi!». spetto delle vittime e
chivio Apostolico, le carte della no a giungere alla Santa Sede richie- Dalla lettura dei documenti de- dei cimiteri di guerra,
Commissione Soccorsi spiccano per ste di aiuto da parte della popola- scritti nell’inventario emerge che la la derequisizione di
la loro vasta consistenza, l’estensione zione polacca, prima vittima del finalità essenziale di questo ufficio istituti, case, strutture
era la distribuzione dei “soccorsi”, religiose e laiche, la
cronologica compresa, la ricchezza e conflitto che in poco tempo dilagò
ovvero di contributi in denaro ma trasformazione delle
varietà di argomenti trattati. in molti altri paesi di tutti i conti-
anche di aiuti materiali in medicina- funzioni della Pontifi-
Di esse, nella collana dei Collecta- nenti. Subito, all’interno della secon- cia Commissione assi-
li, alimenti, indumenti, libri, oggetti
nea Archivi Vaticani, è stato da poco da sezione degli Affari Ordinari del- di uso personale destinati alle popo- stenza, l’appello in fa-
pubblicato l’inventario in due volu- la Segreteria di Stato, si riunì spon- lazioni civili colpite dalla guerra e ai vore dell’infanzia ab-
minosi tomi (L’Archivio della Com- taneamente un gruppo di prelati reclusi nei campi di prigionia sparsi bandonata, la distribu-
missione Soccorsi (1939-1958). Inven- coordinato da monsignor Giovanni in tutto il mondo. Per fare questo la zione di medicinali,
tario, I-II, a cura di Francesca Di Battista Montini, allora sostituto, i Commissione si avvaleva della coo- l’erogazione di sussidi
Giovanni e Giuseppina Roselli, Cit- quali cominciarono a occuparsi delle perazione diretta o indiretta della per la costruzione di
tà del Vaticano, Archivio Apostolico domande e delle istanze di aiuto e Croce rossa, della Pontificia Com- orfanotrofi, asili nido,
Vaticano, 2019, pagine XXVII, 2132, soccorso presentate sia da privati che missione assistenza, dell’Ente per la villaggi del fanciullo,
euro 65); il terzo volume, che contie- da enti ed istituzioni. distribuzione dei soccorsi in Italia, abitazioni per i senza-
ne l’Indice di nomi, è solo in forma- Le accresciute esigenze burocrati- dell’Opera nazionale assistenza reli- tetto, l’allestimento
to elettronico e può essere scaricato che determinate dal moltiplicarsi giosa e morale agli operai, dell’O pe- dei refettori del Papa,
gratuitamente dal sito dell’Archivio delle richieste e la necessità di rego- ra San Raffaele dei padri Pallottini, l’organizzazione di co-
Smistamento e invio di libri destinati a prigionieri di guerra dalla sede centrale romana di Piazza S. Agostino
Vaticano. lamentare un organo coordinatore delle varie Caritas nazionali e di lonie estive e l’asse-
di SILVIA GUIDI L’esperienza dell’amore nella poesia di Enrico Nicolò sai, ed è incompatibile con la nostra osses-
sione per il controllo. L’esperienza dell’amo-
«F
uggevole turchese» la chiamava lo
scrittore noir Andrea Pinketts:
una bellezza (con la b maiuscola
Il coraggio del volo re rende vulnerabili, apre una ferita che non
si rimargina, una domanda che neanche la
presenza fisica della persona amata riesce a
o minuscola poco importa) inaspettata che colmare: «Se per un attimo mi guardassi /
passa, brucia il cuore, lo segna per sempre non potrei soffrire la tua assenza» (Non fe-
con il suo mistero inesplicabile, e se ne va rirmi con la tua presenza). Ma quando tutto
senza avvertire, come senza preavviso era ar- sparisce, non c’è traccia di ironia, nei versi di abbassato le chiuse della diga; «Ghiaia e pie- con una qualsiasi forma di espressione arti- sembra avviarsi verso un cupio dissolvi senza
Nicolò. trisco / e sabbia / Ma infiltrazioni ovunque stica) il lavoro per gettare «il ponte», come
rivata. Di «fuggevole turchese» sono piene
Quello che sembrava in grado di aprire / al suono dei tuoi passi». Come nelle cele- scrive Victor Hugo in una sua famosa poe-
le fotografie di Enrico Nicolò, anche (e forse
un varco, si rivela improvvisamente, effimero berrime Forse un mattino andando e In limine sia, a centinaia e migliaia di arcate tra la
soprattutto) quando sono in bianco e nero:
momenti “perfetti” catturati in uno scatto,
«come soffioni al primo vento». Si chiude di Eugenio Montale, anche per l’autore della sponda umana e la stella lontana. La ricerca incessante si declina
sullo spiraglio di luce intravisto, torna l’opa- raccolta la realtà è una misteriosa “finzione” Osa perfino usare il termine “fatale”, l’au-
promemoria di un’armonia misteriosa desti-
cità del reale, la coltre dell’abitudine che de- da cui fuggire per mezzo di un varco, «una tore del volume A sera prenderò per te una nel ritmo dei versi
nata a svanire, lasciando però dietro di sé
una scia di domande, una richiesta pressante
posita la sua polvere su tutto: «Con me, maglia rotta nella rete / che ci stringe» (In stella; una parola impegnativa, ma da inten- in attesa di un’illuminazione
vecchi attrezzi per il volo». Echi «che non limine). dere nel senso letterale di “che ha a che fare
di significato. La ricerca, la domanda incessante («Il col fato”, con il destino, con lo svelamento tanto folgorante quanto passeggera:
«Solo seguo le lamelle diffuse / ed entro varco è qui? La casa dei doganieri») si decli- del significato di tutto. alberi, case e colli proiettati
nella bruma lucente / fendendo la caligine na nella cadenza dei versi, in attesa di un’il- Il luogo comune del safe love così comune
sospesa» scrive Nicolò, stavolta scegliendo la La donna torna a essere luminazione tanto folgorante quanto passeg- e dato per scontato nella nostra epoca, si come su uno schermo
forma della parola scritta, e l’austero bianco gera: alberi, case e colli proiettati come su svela per quello che è, una contraddizione in
e nero delle parole nelle pagine di A sera icona di bellezza nella sua visibile uno schermo. Continua così per il poeta (e termini. L’amore autentico è “pericoloso”
prenderò per te una stella. Poesie, canti, ballate manifestazione suprema per il fotografo, e per chiunque “combatta” per definizione, perché ti porta dove non
(Modena, Palombi editore, 2020, pagine 127, redenzione, ecco affacciarsi la possibilità di
euro 14). In copertina, una donna vista di
E l’autore configura intenzionalmente una salvezza in precedenza solo intravista.
spalle che guarda fuori dalla finestra mentre cadenze di ballate Una luce radiosa che conduce alla certez-
si lega i capelli con un fermaglio, con un ge- za di una rinascita e di un riscatto dalla sof-
e di danze popolari ferenza, forte di quella fiducia che sgorga
sto semplice, domestico, ma carico di fasci-
no; messaggera inconsapevole della profon- dalle sorgenti stesse della vita.
dità misteriosa del reale. I desideri ci portano dove non sappiamo,
«La tua presenza mi ha donato le vele» ma sono anche una segnaletica che indica
tornano / rimbalzi che non avvengono / ri-
scrive l’autore in Quando; grazie all’esperien- la strada, che promette la gioia di un appro-
flessi che affievoliscono e muoiono / repli-
za dell’amore, della vita condivisa, «di paro- che che non sorgono / ritorni che non acca- do. «Fino ad oggi nessuno ha visto gli
le ho caricato la mia flotta». La donna torna dono». uccelli migratori dirigersi verso sfere più
ad essere icona di bellezza, nella sua visibile Le incombenze della quotidianità incalza- calde che non esistono — scrive Karen
manifestazione suprema e Nicolò «non ha no, sempre uguali e apparentemente senza Blixen in un bellissimo passaggio del
paura di configurare intenzionalmente, qua e senso, e il ritmo si fa concitato: «Suonano suo Capricci del destino — o fiumi dirottare
là perfino cadenze di danza popolare, di alla porta / ci sono altre cose da fare»; attraverso rocce e pianure per correre in un
ballata medievale e di canto stilnovistico» «Scusi quanto c’è per la prossima fermata?». oceano che non può essere trovato. Perché
come nota l’editore nella prefazione «registri La spaccatura che si allarga improvvisamente Dio non crea un desiderio o una speranza
e ritmi questi sovente sostenuti dall’uso di tra chi si ama è più esplicita in Guardo i tuoi senza aver pronta una realtà che la esaudi-
ritornelli e da una particolare ricerca iterati- occhi; «Ma il battito di ciglia / che modula il sca. Il nostro desiderio è la nostra certezza, e
va della rima, anche in chiave vagamente tuo sguardo / mi svela in codice il tuo ad- beati siano i nostalgici perché torneranno a
ironica». Ma quando la “luce” delle cose dio». Lasciando il passo alla nostalgia in Ho Un particolare della copertina del libro fotografico «Sull’orlo dell’infinito» di Enrico Nicolò casa».
venerdì 3 luglio 2020 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5
ra cconto
LA PAROLA DELL’ANNO
«Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione
perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone:
storie che edifichino, non che distruggano;
storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme»
(Papa Francesco per la giornata delle comunicazioni sociali 2020)
Storie all’altezza
della Storia
di MARCO RONCONI to è vanità» o «nulla di nuovo sotto il so-
le» non sono il problema da risolvere, ma il
umanità merita rac- luogo da abitare (anche «tuo padre era un
C
lo, ma va premesso che si tratta di uno prie e mettersi in caccia dell’identico possi- si riconoscono? È difficile perché si camuf- siamo Dio, siamo fatti di terra, esposti alle corso degli anni ho
sguardo — un punto di vista — che si impa- bile, per fissarlo. Se Elia fosse stato così, fano. Tutti noi, ad esempio, ci raccontiamo intemperie, in grado di ospitare vita, gene- imparato che ogni racconto,
ra solo per contagio: si può vedere così, so- sull’Oreb avrebbe riconosciuto Dio nel fuo- storie per alleggerire il peso del vivere. rare frutti ed essere persino curati. Umiltà sia esso complesso e ampio
lo se si è stati visti così. Lo sguardo del sa- co, molto più simile al roveto ardente ap- «Com’è andata oggi?», «bene»: è una sto- — oggi va molto di moda la variante «vul- o fortemente condensato e
piente è il contrario di quello dello stolto. parso a Mosè, che in un mormorio di vento ria; lunga solo due frasi, ma è una storia nerabilità» — è uno dei nomi dell’umanità. ripiegato su se stesso, contiene la
La differenza tra i due non è nella quantità leggero. (Lo so, Elia era un profeta, non un per lo più inverosimile, a prenderla alla let- L’umiltà non è una conquista di nessuno propria verità. E molte verità sono
di cose che sanno, ma nell’uso che ne fan- sapiente in senso tecnico, ma chi di noi è tera. Ripeterla ci aiuta, per questo lo faccia- perché la possediamo già tutti. La conqui- travestite da narrativa. Un racconto
no. Esistono stolti eruditissimi, ad esempio, una cosa sola?). I sapienti sanno che Dio è mo. Ma non si può sempre. Viene il mo- sta, semmai, è la sua accettazione, per la prende vita attraverso i suoi personaggi,
e sapienti illetterati. Il sapiente è tale per- entrato nella storia e quindi scrutano i frut- mento, vengono quegli occhi, viene quella quale servono tempo e uno sguardo plura- ma non è vero che quei personaggi sono
ché, di fronte a un problema, lo vede per ti maturi e il volo degli uccelli, le viscere lacrima o quel sorriso, viene quel vuoto e le: servono cioè pazienza e discernimento, e i burattini dell’autore. Una volta messo
ciò che è e, se possibile, lo risolve con ciò della nascita e il rantolo della morte, non quel dolore, viene quel respiro profondo di il secondo non è mai una abilità individua- su carta, una volta che è dentro la storia
che sa: può usare anche una teoria, ma non disdegnando una moneta o un bicchiere di vita che quando ti è chiesto «com’è andata le. La responsabilità è sempre personale, e influenza gli altri personaggi e la
è l’unico strumento a sua disposizione. Lo ma il discernimento può essere solo comu- forma della narrativa, ogni personaggio
stolto, al contrario, è troppo appesantito ne e, da quel poco che so di tradizione cri- esiste come qualcosa che va oltre
dalle sue dottrine e norme — il numero non stiana, mi sembra sia sempre stato così, sal-
Se «l’umanità merita racconti alla sua altezza» l’invenzione letteraria. Il personaggio
importa — per trovarsi a suo agio nella vita, vo sprazzi di storia aridi di racconti sapien- diventa sia un messaggio sia un
soprattutto quella che non si lascia incastra- la questione degli strumenti di misurazione diventa seria ziali. Pazienza e discernimento sono il terzo messaggero il cui minimo gesto si
re nelle teorie e nelle abitudini. Il problema (e il quarto) strumento. Ma c’è un ma, co-
serio è che la vita è il luogo in cui ci è pos- Francesco ne propone tre inserisce nella trama del racconto.
me in ogni narrazione che si rispetti, prima L’autore può ritenere che il personaggio
sibile incontrare Dio: per questo la Sapien- anzi quattro perché l’ultimo è doppio del finale. esista solo per fare andare avanti la
za è gradita a Dio, che invece non sa pro-
prio cosa fare con gli stolti. Se provassero a
Uno sguardo sapienziale sull’umanità storia — in genere si pensa che sia
questo il compito del personaggio. Ma
stare nella vita senza avere l’ossessione di il coraggio di combattere il male e la menzogna
controllarla, almeno, Dio potrebbe farli in- La misura del Figlio di Dio
contrare con la Sua grazia, ma gli stolti so-
la pazienza e il discernimento per cucire le ferite e non confondersi
no troppo impegnati a negarsi la sorpresa «Il Vangelo di Giovanni ci dice che il
di un dono, a confondere il corretto con il Narratore per eccellenza — il Verbo, la Pa-
bene, a giustificare e giustificarsi invece che vino, perché hanno udito il racconto oggi?» deglutisci e inizi: «Se hai dieci mi- rola — si è fatto narrazione: “Il Figlio uni-
vivere di misericordia, ricevuta e data. Tipo dell’ingresso di Dio nella storia e sono di- nuti, Ti racconto». E non è facile fare veri- genito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è
gli amici di Giobbe, per dire. I sapienti, in- sposti a scommettere che non è certo finita tà su di sé, figuriamoci sul mondo che è lui che lo ha raccontato” (1, 18). Ho usato
vece, sono realisti, nel senso che accettano quel giorno, la storia. Anzi, ogni storia è entrato a fare parte di noi. Figuriamoci su- il termine “raccontato” — spiega il Papa —
la realtà per quello che è e non per quello diventata parte di quella di Dio e ad ascol- gli altri. Eppure i racconti all’altezza perché l’originale exeghésato può essere tra-
che dovrebbe essere: «vanità di vanità, tut- tarle bene, se ne può sentire l’eco. Qualcu- dell’umanità esigono questo coraggio. E so- dotto sia “rivelato” sia “raccontato”. Dio si
na si può addirittura lo chi ha sperimentato orecchie misericor- è personalmente intessuto nella nostra uma-
raccontare. Intendiamo- diose che hanno vagliato la pula delle no- nità, dandoci così un nuovo modo di tesse-
ci bene, il sapiente non stre parole, impara poi a riconoscere il sin- re le nostre storie. La storia di Cristo (…)
è un guardone; ha una cero dal vero, il menzognero dal falso. Non ci mostra che Dio ha preso a cuore l’uomo,
vita da mandare avanti, diventa proprietario di qualcosa, ma distin- la nostra carne, la nostra storia, fino a farsi
ma ci sono alcuni casi gue senza confondere, articola senza so- uomo, carne e storia. Ci dice pure che non
in cui non può evitare vrapporre. Solo chi ha visto crollare catte- esistono storie umane insignificanti o picco-
di prendere la parola: se drali di storie che si è raccontato per rinvia- le. (…) Ogni storia umana ha una dignità
qualcuno ha bisogno, re la vita a un domani remoto, può sedersi insopprimibile. Perciò l’umanità merita rac-
oppure se vuole alleg- accanto a un letto, una sera, e, davvero, ob- conti che siano alla sua altezza, a quell’al-
gerirsi le tasche condivi- bedire alla richiesta: «Papà, mi racconti tezza vertiginosa e affascinante alla quale
dendo eredità. Il sa- una storia?». Perché sa distinguere le storie Gesù l’ha elevata». Dio ha elevato ogni
piente sa misurare l’al- che salvano, nel senso che permettono di storia umana facendo violenza non all’uma-
tezza dell’umanità: è il vivere anche il sonno, da quelle che rivesto- no, ma al divino, dilatato fino alla discesa
luogo che Dio ha ini- no di tenebre i passi di ogni giorno. Davi- agli inferi. Dio ha assunto l’umanità per ciò
ziato ad abitare e, per de raccontava storie meravigliose, tali da al- che è e non per ciò che dovrebbe essere, fi-
quanto ne sappiamo, leviare la follia di Saul, ma fu per una sua no alla morte. Lo ha fatto chiamando per
non ha ancora smesso. tremenda storia smascherata dal profeta nome gli uomini e le donne che ha incon-
Un racconto all’altezza Nathan, che perse tra lacrime impotenti il trato, i luoghi in cui è vissuto, i tempi che
dell’umanità ha come figlio di Betsabea, mentre restava il più ha trascorso; con il coraggio esemplare di Annie Proulx
prima misura uno grande re, dalla cui stirpe sarebbe nato il distinguere il peccato dal peccatore, per
sguardo sapienziale. Messia. Davide fu un uomo capace di un non confondere e non confondersi. Lo ha
coraggio all’altezza della vita che ebbe in una volta che quel personaggio
fatto con la pazienza che ha imparato dal
sorte. Ecco la seconda misura. compare, ha un’esistenza che l’autore
Padre, coinvolgendo nel suo discernimento deve rispettare. Se al personaggio si
anche coloro con cui ha condiviso la strada: impone un’azione che non corrisponde
Il coraggio «Donna, che vuoi da me?» (Giovanni 2, 4); a un suo modo autentico e naturale di
del fallimento La pazienza e il discernimento «Credete che io possa fare questo?» (Mat- comportarsi, il racconto perde forza.
teo 9, 28); «E voi, chi dite che io sia?» (Lu- L’autore deve sviluppare comprensione
Come distinguere un L’ultimo strumento di misurazione sono ca 9, 20); «Simone, mi ami?» (Giovanni 21, e compassione per i personaggi e deve
sapiente che racconta due: la pazienza e il discernimento. C’è una 16); «Che cosa sono questi discorsi che sta- riconoscere le loro verità individuali
da uno stolto che va- parola greca che le raccoglie entrambe: ma- te facendo?» (Luca 24, 17). Si è fatto carne oltre che la loro funzione all’interno
neggia? Non è facile. In crothymia, ossia quella particolare virtù perché la carne umana fosse capace di Dio. dell’ingranaggio della storia. Allora, la
italiano, ad esempio, dell’agricoltore, in cui si miscelano pazien- Si è fatto storia perché la storia umana fos- verità complessiva della storia attirerà
l’esclamazione «non za, costanza, esperienza e speranza. È la se abitata da Dio. Si è fatto racconto per- tutti i personaggi dentro di sé e dirà il
raccontarmi storie!» perizia di chi legge i segni del tempo atmo- ché l’umanità meritava racconti che fossero suo messaggio direttamente al nostro
Julius Kronberg, «Davide e Saul» (1885) detta da un amante feri- sferico e del terreno dissodato, della novità alla sua altezza. orecchio.
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 3 luglio 2020
Chiavi di lettura del libro di Giorgio Feliciani «Papato, episcopati e società civili»
Un’intensa indagine
tra diritto, storia e teologia
di ROBERTO CARLO DELCONTE Vita e Pensiero, 2012, pagine 452, eu- sono sentiti non «adeguatamente tu- cazione dei suoi simboli nella scuola
ro 28), che copriva il periodo dal telati nella loro legittima autono- pubblica. In tale prospettiva è inne-
eggere (e talvolta rileggere) la 1982 al 2012. mia». Di certo — come saggiamente gabile come esso contenga quelle
La vita umana
ha avuto la precedenza sull’economia
di GIORDANO CONTU tre giorni per la Pentecoste, sempre Ramadan ha provato particolarmen- anche una maggiore tensione all’in-
via internet. Alcuni parroci hanno te tante famiglie algerine, non solo terno dei gruppi di persone confina-
on la fine dell’isolamento proposto delle meditazioni quotidia- per la mancanza della festa e degli ti insieme, il che è inevitabile. Il cor-
in cerca di Dio
re una propria esperienza personale. Dopo
le iniziali resistenze e inquietudini, alla fine la vicinanza tenera di Dio. Tommaso, che
arriva anche lui a credere, pur avanzando era arrivato in ritardo, quando abbraccia la
con fatica, ma arriva alla fede. Gesù lo at- misericordia supera gli altri discepoli: non
tende pazientemente e si offre alle difficoltà crede solo alla risurrezione, ma all’amore
e alle insicurezze dell’ultimo arrivato. sconfinato di Dio. E fa la confessione di fe-
toccare quella piaga, accarezzare quella pia- ha trovato in Gesù il tutto della vita, il suo ma pone al centro l’unico che può sanare le
(Regina Caeli, 12 aprile 2015) de più semplice e più bella: «Mio Signore e
ga e anche abbassare la testa e lasciare che Signore; gli ha detto: «Mio Signore, mio ferite e che ha un nome: Gesù Cristo.
(Viaggio in Cile e in Perú, Santiago mio Dio!» (v. 28). Ecco la risurrezione del
gli altri accarezzino le nostre piaghe. Dio» (v. 28). Ci farà bene, oggi e ogni gior-
Gesù ci invita a guardare queste piaghe, ci del Cile, 16 gennaio 2018) discepolo: si compie quando la sua umanità
(Veglia di preghiera alla vigilia della festa no, pregare queste splendide parole, con cui
invita a toccarle, come ha fatto con Tomma- fragile e ferita entra in quella di Gesù. Lì si
so, per guarire la nostra incredulità. Ci invi- della Divina misericordia, 2 aprile 2016) dirgli: sei l’unico mio bene, la strada del mio
Nonostante la sua incredulità, dobbiamo dissolvono i dubbi, lì Dio diventa il mio
ta soprattutto ad entrare nel mistero di que- cammino, il cuore della mia vita, il mio Dio, lì si ricomincia ad accettare sé stessi e
Nel suo dubbio e nella sua ansia di voler tutto. ringraziare Tommaso, perché non si è accon-
ste piaghe, che è il mistero del suo amore tentato di sentir dire dagli altri che Gesù era ad amare la propria vita.
misericordioso. capire, questo discepolo, anche piuttosto (Viaggio in Polonia, Cracovia
vivo, e nemmeno di vederlo in carne e ossa, (Messa per i vent’anni dall’istituzione
(Messa per i fedeli di rito armeno ostinato, un po’ ci assomiglia e ci risulta an- 30 luglio 2016)
ma ha voluto vedere dentro, toccare con ma- della domenica della Divina Misericordia
basilica vaticana, 12 aprile 2015) che simpatico. Senza saperlo, egli ci fa un
no le sue piaghe, i segni del suo amore. Il 19 aprile 2020)
grande regalo: ci porta più vicino a Dio, Gesù Cristo non si presenta ai suoi senza
perché Dio non si nasconde a chi lo cerca. Vangelo chiama Tommaso «Didimo» (v. 24),
Tommaso era un testardo. Non aveva cre- piaghe; proprio partendo dalle sue piaghe Egli stesso ha offerto le sue mani e il suo
cioè gemello, e in questo è veramente nostro
duto. E ha trovato la fede proprio quando Gesù gli mostra le sue piaghe gloriose, gli fa Tommaso può confessare la fede. Siamo in- costato ferito come una via di risurrezione.
fratello gemello. Perché anche a noi non ba-
ha toccato le piaghe del Signore. Una fede toccare con mano l’infinita tenerezza di Dio, vitati a non dissimulare o nascondere le no- Non nasconde né dissimula le sue piaghe;
sta sapere che Dio c’è: non ci riempie la vita
che non è capace di mettersi nelle piaghe i segni vivi di quanto ha patito per amore stre piaghe. Una Chiesa con le piaghe è ca- un Dio risorto ma lontano; non ci attrae un anzi, invita Tommaso a toccare con mano
del Signore, non è fede! Una fede che non è degli uomini. pace di comprendere le piaghe del mondo di Dio distante, per quanto giusto e santo. No: come un costato ferito può essere fonte di
capace di essere misericordiosa, come sono Per noi discepoli, è tanto importante met- oggi e di farle sue, patirle, accompagnarle e abbiamo anche noi bisogno di “vedere Dio”, Vita in abbondanza.
segno di misericordia le piaghe del Signore, tere la nostra umanità a contatto con la car- cercare di sanarle. Una Chiesa con le piaghe di toccare con mano che è risorto, e risorto (Lettera ai preti di Roma
non è fede: è idea, è ideologia. La nostra fe- ne del Signore, cioè portare a Lui, con fidu- non si pone al centro, non si crede perfetta, per noi. 31 maggio 2020)
de è incarnata in un Dio che si è fatto carne, cia e con totale sincerità, fino in fondo,
che si è fatto peccato, che è stato piagato quello che siamo. (...) L’apostolo Tommaso,
per noi. Ma se noi vogliamo credere sul se- alla fine della sua appassionata ricerca, non
rio e avere la fede, dobbiamo avvicinarci e è solo giunto a credere nella risurrezione, ma
Quando Georg Ratzinger raccontava la sua vita e il suo legame con il fratello Joseph momenti tristi, della condivisione
del dolore, quando nel 1959 morì pa-
Nella famiglia le radici di una fede comune pà Joseph, quando, dopo le soffe-
renze della malattia, nel 1963 fu la
mamma a essere chiamata dal Signo-
re e quando scomparve l’amata so-
rella nel 1991.
di MAURIZIO FONTANA questi fossero di poco conto durante 1994, del coro della cattedrale di Ra- E quando poi, il fratello divenne
l’infanzia, ci sentivamo sempre pro- tisbona, i Regensburger Domspatzen. Benedetto XVI, fu Georg a raggiun-
e c’è una parola per descrivere tetti da lei». Georg ricordava con limpidezza
S
gerlo più volte in Vaticano o a Ca-
il legame che per un’intera vita O come quando, a Natale, i fratel- l’emozione di quando, nel 1941, in- stel Gandolfo. Come sempre, cuore
ha tenuto uniti i fratelli Rat- li uscivano con lo slittino sulla neve, sieme al fratello raggiunse in bici- a cuore, condividendo la gioia e la
zinger, quella parola è famiglia. mentre la mamma Maria addobbava cletta Salisburgo per ascoltare i Re- ricchezza di essere famiglia. E pre-
L’immagine del Papa emerito, pro- l’albero. Dopo la recita del rosario gensburger Domspatzen che eseguiva- gando insieme. Raccontava Georg
vato dagli anni, che nei giorni scorsi in cucina, il suono di una campanel- no alcuni brani del Requiem di Mo- sempre nel 2011: «Guida lui la pre-
ha voluto con tutte le sue forze rag- la li chiamava in soggiorno e lì c’era zart: «Eravamo entusiasti, la musica ghiera: dopo la messa del mattino,
giungere il capezzale del fratello per un piccolo abete rosso e sul tavolo i era stupenda. In quel momento non di pomeriggio i vespri e la sera la
stargli accanto nell’ultimo tratto del regali: «Questa scena — diceva — ci potevo certo immaginare che venti- compieta, perché io non riesco più
lora non avevamo ancora provato. sciare definitivamente la Germania,
suo percorso terreno, è stata solo il colpiva sempre molto, anche grazie tré anni dopo sarei stato io il re- da solo. Prima di coricarci, a volte
Eravamo stati costretti a vivere in un destinazione Roma.
sigillo, l’espressione visibile a tutti di alla luce creata dalle candele che dif- sponsabile di quel gruppo, ma fu mi chiede di eseguirgli qualche bra-
fondevano un profumo meraviglioso proprio quello che accadde». mondo che prima ci era completa- Ma sempre quel filo tenace che li
un filo d’amore che anche nelle cir- mente ignoto e che non avremmo univa, quel sentirsi “famiglia” anche no al pianoforte. Scelgo canti reli-
costanze meno note ha sempre in- (...) Poi papà leggeva il vangelo che E anche la vocazione sacerdotale giosi o popolari, come Im schönnsten
raccontava della natività secondo dei due fratelli ha visto intrecciarsi mai immaginato così brutale. Aveva- a centinaia di chilometri di distanza,
trecciato le loro esistenze. E quel fi- Wiesengrund, ma anche brani come
Luca e intonavamo alcuni canti di strettamente i loro percorsi. «Non so mo letteralmente visto la morte in li ha richiamati spesso per trascorre-
lo, che anche oggi — dopo la morte Der Mond is aufgegangen oppure
Natale (...) Una volta, nel 1936, — ricordava Georg — se in qualche faccia. Tutto questo ci aveva cambia- re del tempo insieme. Erano i mo-
di monsignor Georg, avvenuta mer- Adieu zur guten Nacht, molto sempli-
quando ero già al liceo, scrissi io modo io sia stato di esempio per ti profondamente, facendoci com- menti in cui si rivedevano per qual-
coledì 1° luglio — continua nella fede ci. Invece nel periodo dell’Avvento,
stesso una piccola composizione. La mio fratello. Sicuramente egli vedeva prendere l’importanza di molte cose che giorno di vacanza: lunghe pas- com’è normale, prediligo inni natali-
a unire strettamente i due fratelli, si
eseguimmo in tre, mia sorella all’ar- nella mia esperienza quella che sa- che prima consideravamo ovvie e seggiate e chiacchierate nella natura. zi».
chiama appunto famiglia.
monium, mio fratello al pianoforte e rebbe stata la sua, quando decise, di confermandoci sempre più nella no- Erano le feste, come il Natale, da Come tanti anni prima ad Aschau,
Una vicinanza intima e discreta
io con il violino. La mamma si com- sua volontà, di seguirmi su questa stra intenzione di diventare sacerdo- passare tutti insieme, rivivendo in fa- quando fuori c’era la neve, loro reci-
che si comprende riandando alle ra-
mosse fino alle lacrime e anche papà via». Una vocazione comune che ti». miglia gesti e devozioni depositati tavano il rosario e mamma Maria
dici della loro storia comune e delle
rimase colpito da quell’esibizione, rinsaldò, ancora di più, nella solida- Ripresero tutti e due gli studi filo- nei ricordi bambini. Erano anche i addobbava l’albero.
loro scelte di fede.
sebbene in modo più sobrio». rietà l’intera famiglia, costretta a non sofici a Frisinga, dove i compagni, li
Georg, nato nel 1924, era più
Le radici della loro fede erano pochi sacrifici per garantire ai due chiamavano significativamente l’uno
grande di tre anni, non tanti da im-
proprio in questa quotidianità sem- gli studi in seminario. Bucher-Ratz (“il Ratz dei libri”) e
pedire di condividere il proprio cam-
plice, sostenuta da un forte senso di L’esperienza della guerra interrup- l’altro Orgel-Ratz (“il Ratz dell’orga-
mino con Joseph sin dalla fanciul- comunità domestica. In famiglia si pe il percorso di formazione in semi-
lezza. Gli anni della loro prima in- no”). Poi, completati i corsi di teolo-
fanzia a Tittmoning, in Baviera, e
pregava insieme tutti i giorni prima
e dopo ogni pasto, ma soprattutto
nario. E i due fratelli dovettero ri-
spondere in modi diversi agli eventi
gia (per questi Joseph si trasferì a
Monaco), arrivò il giorno più impor-
Nomina episcopale
poi ad Aschau sono densi di ricordi, dopo pranzo, quando ognuno pote- che precipitavano. Nel 1942 Georg
di tanti momenti di condivisione fa- tante della loro vita, vissuto uno ac-
va esprimere le proprie richieste par- venne arruolato nelle Reichsarbeit- canto all’altro. Il 29 giugno 1951 i
miliare, di piccoli “rituali” che scan- ticolari. E si invocava anche san Di- sdienst, e in seguito nella Wehrmacht, Tesfaye Woldemariam Fesuh, visitatore apostolico
divano i giorni e le ricorrenze. Come due fratelli vennero ordinati sacerdo- per i fedeli etiopi di rito Alessandrino Ge’ez
sma, il “buon ladrone” che si pentì con la quale combattè anche in Ita- ti nella cattedrale di Frisinga dal car-
quando papà Joseph li portava, in- sulla croce e chiese perdono: si rivol- lia. Catturato dagli Alleati nel marzo residenti negli Stati Uniti d’America e Canada
sieme alla sorella Maria, al santuario dinale Michael von Faulhaber. Una
gevamo a lui come patrono dei mal- 1945, resta prigioniero a Napoli per
della Madonna Nera di Altötting: festa alla quale partecipò tutta la cit-
fattori pentiti, perché proteggesse alcuni mesi prima di essere rilasciato È nato il 15 maggio 1961 in Alitena-Tigray. Dopo aver completato gli stu-
«Quelle visite — raccontava Georg tà. «Non appena entrammo nel duo-
papà Joseph durante lo svolgimento e di poter far ritorno in famiglia. di di Filosofia e Teologia nell’istituto di San Francesco ad Addis Abeba
nel 2011 nel libro intervista Mio fra- del suo lavoro di gendarme. Un’esperienza che incise sui due mo, l’organo iniziò a suonare, men- nel 1988, è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. Negli anni 1989-
tello Papa, scritto con Michael Hese- Più grandicelli, i due fratelli servi- fratelli, non solo per la lontananza tre il coro cantava. La nostra liturgia 1994 è stato insegnante e rettore del seminario minore di San Frumenzio,
mann — fanno parte dei ricordi più vano insieme all’altare come chieri- fisica cui furono costretti, ma che li ci regala davvero momenti meravi- sempre nella capitale etiope. Nel 1995 è arrivato a Roma per studiare alla
belli della nostra infanzia. L’atmo- chetti. Furono anni — quelli che pre- segnò anche in quello che potremmo gliosi! (…) In noi si rinforzò la cer- Pontificia università di San Tommaso d’Aquino, dove ha conseguito la li-
sfera così pregna della presenza divi- cedettero lo scoppio della guerra definire il loro “cammino condiviso”. tezza che con l’imposizione delle cenza in Teologia morale nonché il grado di magister negli studi ecume-
na grazie alle preghiere incessanti mondiale — ricchi di spensieratezza, Georg ne parlava così: «L’aver supe- mani cominciava un nuovo capitolo nici (1998). Ritornato in patria, ha insegnato Teologia morale nell’istituto
dei fedeli ha sempre affascinato mol- di passatempi semplici e di passione rato senza conseguenze le brutte della nostra esistenza, che sarebbe di San Francesco, essendo amministratore del seminario minore e cancel-
to mio fratello e me: essere cresciuti per la musica. Una passione che li esperienze della guerra rafforzò in stata colma della presenza di Dio e liere nella curia arcieparchiale. Nel 2001 si è recato negli Stati Uniti
respirando quel clima ha avuto un ha accompagnati fino alla vecchiaia, me e in mio fratello la convinzione ricca di benedizioni». d’America, dove ha svolto il servizio pastorale nella comunità dei fedeli
ruolo importante nella nostra vita e con quel talento speciale di cui che Dio avesse dei progetti per noi. Dopo l’ordinazione, i percorsi dei etiopi a Washington. Ha partecipato alla organizzazione e all’unificazione
nella nostra formazione. Potevamo Georg godeva e che segnò la strada Le disavventure di quegli anni ci due fratelli imboccarono direzioni dei cattolici africani in questa zona. Negli anni 2007-2011 è stato assisten-
sempre confidare a Maria le nostre della sua vita nella quale brilla la di- avevano fatto confrontare con la decisamente differenti, con Joseph, te pastorale nel santuario Most Blessed Sacrament Parish a Washington.
paure e i nostri bisogni e sebbene rezione, per trent’anni, dal 1964 al paura, un sentimento che fino ad al- addirittura, portato nel tempo a la- Dal 2015 è protosincello e cancelliere dell’arcieparchia di Addis Abeba.