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Il metodo fenomenologico
Musicoterapia e fenomenologia
Paola, una bambina minuta dallo sguardo vivace, per i primi due mesi di lavoro si
era chiusa in mutismo assoluto che le impediva di interagire con il gruppo. La sue
timidezza peraltro la induceva a sedersi in un angolo buio, tanto che le maestre
non si accorgevano della sua assenza. Durante un incontro rivolgo due parole in
spagnolo ad un bambino dell’Ecuador e per la prima volta Paola rompe il silenzio
ed esclama nei miei confronti: "Ma tu parli spagnolo!"
Mi siedo vicino a lei e a quel punto Paola, che proviene dall’Ecuador, si appoggia
sulla mia spalla per attirare l’attenzione. Le domando allora se c’è qualcosa che le
piace fare nell’ambito del laboratorio e lei risponde con una voce esile e acuta di
non volere né ballare né recitare. Allora le chiedo se vuole provare a suonare e lei
sorridendo mi fa capire che l’idea non le dispiace. Gradualmente la bambina
riesce a vincere le sue paure e ora accompagna gli accordi della chitarra,
percuotendo ritmicamente un piccolo sonaglio. Negli incontri successivi Paola
decide spontaneamente di suonare le campanelle e il piccolo sonaglio ed entra
così nel gruppo dei musicisti assieme ad un bambino italiano ed una bambina sua
connazionale.
Le domande:
Prof. Quaglino: "Cosa intende Husserl quando dice che la percezione promette più
di ciò che mostra? Allude forse alla realtà trascendente?"
Risposta: "Husserl intende dire che alla nostra percezione originariamente si offre
un solo aspetto del fenomeno, ma che esso verrà poi integrato con gli tutti gli altri
aspetti attraverso l’associazione di differenti percezioni, a partire dai materiali
dell’esperienza, ma anche grazie all’intervento della memoria e in ultimo con
l’ausilio dell’inconscio, da cui può improvvisamente riemergere un vissuto. Non è
da escludere che il tema della certezza su cui si impegnano le indagini
husserliane, sia mosso da un inquietudine religiosa personale che costringe
l’autore a ricercare i fondamenti della conoscenza umana anche di fronte al
problema di Dio."
Risposta: "Senza dubbio Husserl guarda con interesse al progetto kantiano di una
filosofia trascendentale. Tuttavia bisogna tener presente che se le strutture
dell’esperienza in Kant sono tali in virtù delle griglie mentali che operano nei
giudizi sintetici a priori, per Husserl esse si costituiscono invece a contatto con
l’esperienza. Pertanto, distinguendosi non poco dal suo predecessore, Husserl è
innanzitutto il filosofo delle genesi passive."
Riferimenti bibliografici
Opere di Husserl:
P. Spinicci, Il mondo della vita e il problema della certezza, Cuem, Milano, 2000