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Quindicinale

Anno XLI

05.12.2019
Numero

731
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Natale ad Alano - pag. 1


Riflessioni a margine di un anniversario - pag. 2
Un tonfo nella notte - pag. 4-5
A Venezia con Uni3 - pag. 14
Veneto dei Misteri ad Alano - pag. 16
Chiuso in redazione il 25.11.2019 - Prossima chiusura il 09.12.2019
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Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
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BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ
2 ASTERISCO

Passato, presente, avvenire


Riflessioni a margine di un anniversario
di Mauro Mazzocco
Sono entrato nella fami-
glia del Tornado a metà
del 1981, quando il pe-
riodico ancora era frutto
di attività artigianale nel
vero senso della parola.
Un’esperienza per me
appassionante e nuova,
nella quale spendere
idee ed entusiasmi pro-
pri dell’età giovanile. Ricordo di aver partecipato a qualche serata di tiratura con il ciclostile
di seconda generazione, che imprimeva le matrici con un lettore ottico. Per i tempi che correvano era già una gran
conquista tecnologica. Oltre alla fornitura di contributi giornalistici per il periodico, che si impaginava con forbici e colla
per preparare gli originali da passare al lettore ottico, ricordo le nottate a preparare la stampa degli indirizzi degli abbo-
nati, che avevo informatizzato con un buon vecchio Commodore 64, affiancato da una stampante a margherita. Una
stampa piuttosto lenta, con gli abbonati che crescevano sempre più e l’occhio attento allo scorrere delle etichette, pre-
gando che non avessero a staccarsi dal supporto rovinando tutto il lavoro. Sono stati, come scriveva anche Silvio nei
numeri scorsi, anni pioneristici, superati grazie all’aiuto di tanti collaboratori, all’opera di sostegno di voi lettori ed alla
costanza, permettetemi questa nota, del nucleo di redazione. Con il nr. 322 sono diventato anche direttore della testa-
ta, grazie al fatto che avevo maturato l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti in forza delle collaborazioni con “Il
Gazzettino” e, prima ancora, con “La Difesa del Popolo”, settimanale di informazione della diocesi di Padova. La
scomparsa di Mattei, primo direttore del quindicinale, nel dicembre del 1996, ha forzato la mano nel propormi questo
nuovo livello di responsabilità, che ho accettato di buon grado sapendo di poter contare su collaboratori fidati. Da allora
è stato un susseguirsi di progressi e di intenso impegno redazionale. La frequenza delle uscite, tenendo conto che fare
il giornale non è per nessuno di noi il nostro primo mestiere, impone un passo cadenzato e privo di tentennamenti,
coordinazione dei contributi, curiosità nel trovare argomenti da proporre e anche resistenza nell’accettare le necessarie
critiche, utili per migliorarsi, capacità di ascolto per raccogliere suggerimenti e spunti per far crescere il periodico. An-
che l’avvento del colore è stato un bel progresso e per me un nuovo impegno per impostare copertine capaci di attirare
l’attenzione e non deludere gli abbonati. A tutte queste attività redazionali si aggiungono anche le incombenze burocra-
tiche e fiscali, assolte con scrupolo e competenza da Sandro. Una squadra affiatata, che regge le sorti del periodico, si
può dire, da sempre, con l’aiuto insostituibile di diversi collaboratori che si occupano di sbrigare faccende le più dispa-
rate: dal procurare notizie al mantenere i contatti con i lettori, alla raccolta degli abbonamenti che avviene in punti sele-
zionati, che svolgono per noi una preziosa e gratuita azione di puro volontariato per la quale non saremo mai abba-
stanza riconoscenti. L’elenco potrebbe continuare perché sempre c’è qualche bisogno da soddisfare e sempre trovia-
mo qualcuno che si presta volontariamente a sostenerci. Raggiunto il traguardo dei quaranta anni di pubblicazioni è
giusto trovare il tempo per fermarsi e guardare indietro, riflettere sulla strada percorsa e pensare ai nuovi scenari che si
prospettano per le future edizioni. Qualche cambiamento ci sarà: è inevitabile. A cominciare dalla direzione che, in vi-
sta della mia prossima uscita dal mondo del lavoro, dovrà appoggiarsi ad un nuovo responsabile. Tempo di bilanci,
dunque, e di nuove, diverse prospettive. I risultati ottenuti in questi lunghi anni di impegno con il quindicinale hanno
come prefisso un segno positivo e non ho motivo di dubitare che arriveranno nuove energie a replicarlo per gli anni fu-
turi, conservando l’unicità di questa avventura editoriale, nata come una temeraria sfida all’impossibile, cresciuta come
una solida certezza caratterizzata da impegno, costanza e servizio all’informazione e le nuove leve potranno citare il fi-
losofo latino Seneca dicendo: “chi è venuto prima di noi ha fatto molto, ma non ha fatto tutto”.

La foto di copertina: vedere le cose


(M.M.) Prima di svelarvi dove ho scattato questa colorata istantanea, vi propongo uno stralcio di riflessioni tratte dal li-
bro “Le parole del mattino” di Mons. Gianfranco Ravasi. “… Il poeta irlandese contemporaneo – sono i veri poeti i
grandi maestri della contemplazione – Seamus Heaney, Nobel 1995, ha intitolato una sua raccolta Seeing Things. Sì,
abbiamo bisogno di ritornare a “vedere le cose”, anzi - come sottintende l’espressione inglese – ad “avere la visione”
profonda della realtà, dei volti, degli oggetti, dei segni, dei colori, della vita. E per far questo bisogna sapersi fermare,
sostare, stare in silenzio, contemplare.” Andavo di buon passo al lavoro il 19 novembre scorso, di primo pomeriggio,
accompagnato da gocce d’acqua e da un timido sole che cercava uno spiraglio fra le nuvole di questi piovosi giorni au-
tunnali, quando ho attraversato un lembo di marciapiede nella parte bassa di Piazza Marconi, a Quero. Sono rimasto
affascinato dal gioco di colori delle foglie che stavo per calpestare e mi sono fermato ad osservare il disordinato croma-
tismo che ha risvegliato in me un moto di buonumore, quasi fossero le foglie carnevaleschi coriandoli a suggerire
un’atmosfera di festa. Ancora una volta non ho resistito al desiderio di scattare una foto e di usarla per la nostra coper-
tina, sperando piaccia anche a voi questa colorata pioggia di foglie.
3 ATTUALITÀ

COME PARTECIPANO LE
FAMIGLIE
Le famiglie coinvolte nella rilevazione
hanno ricevuto una lettera ufficiale a
firma del Presidente dell’Istat e un
pieghevole informativo.
La lettera informativa comunica alla
famiglia che è chiamata a partecipare al
Censimento, spiega le finalità
conoscitive e statistiche dell’operazione
censuaria e avvisa dell’obbligatorietà di
risposta. La lettera fornisce le
credenziali di accesso al questionario
online.
Tutte le informazioni rilasciate
devono fare riferimento alla data del
6 ottobre 2019.
Le famiglie che non hanno ancora
compilato il questionario online o che lo
hanno fatto in maniera incompleta
ricevono un promemoria dall’Istat che
ricorda loro l’obbligo di rispondere.La
famiglia può compilare il questionario
online oppure può contattare il Centro
comunale di rilevazione (CCR), Ufficio anagrafe tel. 0439781843, per ricevere l'assistenza necessaria.
La compilazione del questionario online potrà avvenire fino al 13 dicembre.
Dal 14 dicembre l’intervista sarà possibile solo tramite rilevatore.
Le famiglie potranno:
 essere contattate telefonicamente da un operatore comunale per effettuare l’intervista
 ricevere a casa un rilevatore, anche su appuntamento, per effettuare l’intervista faccia a faccia utilizzando il
proprio tablet.
La rilevazione si chiude il 20 dicembre 2019.
CRONACA

Don Gabriele Benvegnù


Nuovo pastore
per le comunità di
Caorera, Segusino e Vas
Le Comunità hanno accolto con gioia il nuovo Pastore, salutando il suo ingresso nelle
parrocchie che lo avranno come riferimento per la cura delle anime.
L’augurio che i fedeli gli hanno rivolto non è stato solo di ben operare all’interno delle
diverse realtà della Conca, ma anche quello di crescere assieme assecondando il
disegno della Provvidenza, che ha regalato alle comunità di Caorera, Segusino e Vas la
sua presenza.
Benvenuto, don Gabriele!
4 RACCONTO

Un tonfo nella notte


(M.M.) Si avvicina l’inaugurazione della mostra dedica-
di Nino Cela
ta a Nino Cela, come vedete nella grafica che abbiamo La macchina, una vecchia «topo-
proposto in questa pagina, riprendendola dal pieghevo- lino», si era fermata di colpo. Do-
veva essere accaduto di sicuro
le ufficiale della ProLoco di Alano di Piave, e rendiamo
qualcosa di grosso, un danno se-
omaggio a Nino e a questa bella iniziativa riproponen- rio, aveva pensato il giovane ab-
do un suo racconto uscito nel mese di novembre del bandonando la guida e scenden-
1984, in occasione del nostro numero 100. Nino colla- do, svelto, per accertarsene. Era
borava volentieri con il nostro periodico e siamo felici stato appena oltrepassato un trat-
che si accenda una luce sulla sua attività. Una luce che to di strada dal fondo sconnesso,
riscalderà, ne siamo certi, le giornate che ci avvicinano sassoso. Doveva quindi essere
avvenuto, pensava, un guasto al-
alle festività natalizie. la trazione. Trovò subito un sasso
che collocò dietro ad una delle ruote posteriori perché qui
la strada era in leggero pendio, poi si sdraiò sotto la vettu-
ra a guardare per bene, con la pila. «Presto - aveva gridato
al vecchio che, per l'occasione, aveva preso a bordo -
scendete. Non c'è più nulla da fare. E' rotto il giunto! ».
Così dicendo aveva fatto ancora alcuni passi avanti alla ri-
cerca di un sasso più grosso, ma, improvvisamente, s'era
accorto che la vettura aveva cominciato a correre all'indie-
tro, da sola. Allora l'aveva rincorsa tentando, attraverso il
finestrino socchiuso, di azionare il volante. Una volta una
ruota gli passò sopra il piede, la mano perse la presa;
un'altra non sa... Era stato solo questione di attimi e non
ce l'aveva fatta a guidare la macchina verso la montagna.
Quella, con un tonfo pauroso, era precipitata, quasi subito,
giù per la montagna con dentro il vecchio che non era riu-
scito a scendere. Il giovane, invece, aveva sentito ad un
tratto il vuoto sotto di sé. Si era trovato disteso al suolo, nel
buio. Sentiva, alzandosi, che un liquido caldo gli colava
lungo il viso, fino al collo, e gli sembrava che alla testa
qualcosa gli bruciasse. Intanto, nella notte fredda, umida,
nebbiosa, non udiva più alcun rumore, né una voce, né un
grido, né un lamento, nulla. Era come se la montagna, di
colpo, si fosse inghiottita la macchina e l'uomo e quel si-
lenzio gli sembrava ora ancora più lugubre, pauroso. Si era
messo a camminare, a chiamare, a gridare, disperato.
Camminava, camminava, scendeva a valle come impazzi-
to, ma non si vedeva nulla, non si udiva nulla, il buio era
pesto e buon per lui che lungo il percorso non incappò in
alcun salto o anfratto o precipizio altrimenti chissà come
sarebbe andata a finire! Finalmente laggiù, dal fondovalle,
qualcuno rispose alle grida, allora egli urlò ancora che si
andasse ad avvisare i carabinieri, perché era accaduta una
disgrazia e che c'era un morto. La voce dal basso aveva ancora risposto rassicurandolo d'aver capito ... Aveva visto
due fari dirigersi ora giù, veloci, verso il paese, ma lui, lassù, continuava a gridare, a chiamare ... Non aveva ancora
trovato né l'uomo, né la macchina, solo, di quando in quando, ora che cominciava ad albeggiare, intravedeva il suo ca-
ne, bianco, che come un automa anch'esso vagava per la montagna. E' difficile descrivere lo stato d'animo, il tormento,
il dolore del giovane e buon per lui di non aver trovato il fucile, la doppietta che si era portata appresso, altrimenti con
quello che gli passava per il cervello, chissà che tiro gli avrebbe fatto fare! Ma perché, pensava, se l'era portato dietro,
quel vecchio! Perché? Ecco cos'era avvenuto per fare un piacere! Era proprio necessario portarselo dietro per fare la
«spia »? Non avevano lui e suo figlio cacciato le beccacce anche senza di quella? Sarebbe salito il figlio invece del
padre sulla macchina e quello era giovane e sarebbe sicuramente disceso subito... «Ma se tu avessi trovato un sasso
più grosso!» Pareva che gli dicesse, dentro. una voce. «Sì, certo, - pareva rispondere un'altra - ma io ci ho provato »!
Insomma era inutile pensarci, era stato destino e la situazione, purtroppo, era quella e basta. Niente si poteva cambia-
re... Come Dio volle, finalmente giunse l'alba. Alle prime luci. sotto, in un valloncello intravide la macchina. Vi si avvici-
nò piano... Guardò: era tutto un mucchio di ferraglia contorta..., ma il vecchio non c'era. Riprese allora il cammino
d'onde era venuto; salì verso la montagna. Da sopra, d'improvviso udì una voce. Qualcuno lo chiamava, faceva il suo
nome, ma egli non aveva voglia di rispondere, continuava a vagare in preda alla disperazione finché non intravide, in
alto, dal ciglio del colle staccarsi nitida una figura d'uomo che gli veniva incontro e stava dicendogli, con bel dialetto
agordino che tanto vorrei conoscere per riportare fedelmente: «Ma parché fatu tute chéle os; no tu me vede che son
chi! ». Il giovane l'aveva allora guardato come di certo si guarda ad una visione, a un morto risuscitato e, dentro, il cuo-
re gli batteva forte di gioia, come da morire, ma quello aveva tutto il volto rosso di sangue che gli colava da una lunga
ferita alla tempia destra. Il giovane gli si era fatto incontro di corsa e gli chiedeva premuroso: «Come state? Dove era-
vate? Da dove siete venuto? ». Quello, calmo, senza scomporsi gli aveva risposto: «Mi so nia!». Non sapeva nulla! Evi-
dentemente era stato sbalzato fuori dalla vettura e, per lungo, tempo, rimasto intontito, senza conoscenza. Vicino, per
uno di quei miracoli che talora sa fare la montagna, c'era là come messo per incanto o secondo i disegni della Provvi-
denza, un casello, uno di quei piccoli manufatti in muratura, per lo più costruiti a secco, con il tetto di tegole o sassi, ta-
5 RACCONTO

lora di lamiera, dove i contadini, i montanari specialmente, rincuravano un tempo gli attrezzi, gli arnesi da lavoro o ser-
viva loro per ricovero o momentaneo soggiorno quando era ora di falciare o andar per legna. Il giovane vi entrò, mise a
sedere il vecchio, poi, ma a fatica, riuscì ad accendere un fuocherello. Rimasero così per un buon pezzo ad attendere
e poiché i soccorsi pareva che tardassero quello ad un tratto esclamò: «Sétu ségur che i rive o élo méjo che ndone do
a pé?». A vederlo così, tutto tremante ed imbrattato di sangue, malgrado la situazione, quelle parole gli fecero un
grande piacere. Gli risposi calmo: «Ste chieto che i riverà de seguro!»: Arrivarono infatti con un'autoambulanza e cari-
carono entrambi. Lungo il percorso, fino all'ospedale, il giovane pianse a lungo come non gli era accaduto mai fin dal
giorno che era tornato dai lager tedeschi.
«State tranquilli, non c'è niente di rotto »! Aveva esclamato il primario, arrivando quasi subito fra loro, sorridendo.
Erano stati messi in letti contigui. Entrambi avevano qualche linea di febbre, forse causata più dallo choc che dal male.
Se l'erano cavata, insomma, con qualche botta, qualche punto di sutura e tanto spavento. Rimasero in ospedale al-
cuni giorni e queste furono, per quell'anno, le loro ferie durante le quali il vecchio narrò della sua esistenza, da
quando aveva fatto il «gaburo», lassù, in una malga dell'agordino accanto al Civetta; quando andava a tendere i
lacci a galli, cotorni, lepri, per venderle in paese ai «siori», parché la fame era grande; di quando era andato in
«Merica», proprio negli Stati Uniti, e quando, tornato in paese, aveva acquistato un piccolo podere, giù, alla bas-
sa, ove ancora viveva, perché la terra era più buona di quella lassù, fra le crode ... Quel racconto di lavoro, di sa-
crifici, di fatiche, era stato per il giovane una grande lezione di vita. Da allora, dopo il ritorno a casa, tornarono ad
incontrarsi spesso, salutandosi sempre con la massima cordialità e simpatia finché un bel giorno il più anziano
decise di andare in Paradiso quello cui, scherzando, una volta, aveva detto che gli sarebbe piaciuto andare, co-
me i pellirosse de la «Merica»: il Paradiso dagli immensi pascoli verdi ...
Da allora quel vecchio era sempre rimasto nella mente e nel ricordo del giovane, così, con quel berretto di pelle,
nero, costantemente calcato sul capo; la grossa pipa in bocca; l'incedere lento, il parlare sobrio, aperto, schietto,
proprio dei montanari di razza.
Qui finisce questa mia storia che è tutta vera ed i cui protagonisti sono realmente esistiti, anzi, dei due, il più gio-
vane è ancora vivo, sì, perché quel giovane di allora sono io. lo, che in questa giornata di sole, come è raro vede-
re in questa stagione, sono qui a ricordare ed a scrivere per il Tornado, anziché salire lassù, fra i monti, i boschi
odorosi, ove ancora arrivano le beccacce con ali leggere, sfarfallando. Ma, oggi, è anche il giorno dei morti, il
giorno propizio ai ricordi. Quanti volti, quante figure mi sono rimasti nel cuore! Una delle migliori, se non la miglio-
re, è stato quel vecchio tanto che, dopo quella volta, un giorno, ebbi a dirgli: «Se non avessi conosciuto un padre,
mi piacerebbe che voi lo foste! »
CRONACA

Classe 1964: quattro passi nella Storia


I coscritti di Alano di
Piave, Quero Vas e
Segusino si sono
tuffati nella Storia
prenotando il 16
novembre scorso
una visita con
degustazione
all’antica Hostaria “al

Brindisi”, di Ferrara, di cui si hanno notizie dal lontanissimo


1435. Una enoteca con cucina, prestigiosa per i suoi
trascorsi, che li ha ospitati per la prima tappa di un viaggio
celebrativo della Classe, presenti in ventisei a ripercorrere il
proprio vissuto e immaginare il proprio futuro. La visita alla
fortezza ferrarese è
stata appagante e
qualcuno ha osato
sfidare anche gli
oltre cento scalini
per arrivare in cima
al bastione. Dopo la
sosta ristoratrice
all’antica Hostaria, di
nuovo alla scoperta
di Ferrara e godere, al calar del sole, dello spettacolo dell’accensione delle
luminarie natalizie in città, prima di partire per arrivare alla cena che si è
consumata al ristorante “Il Mulino sul Po”, singolare per essere un locale su
chiatte galleggianti lungo il fiume, in località Giaretta a Occhiobello. Una
giornata “storica” che i coscritti hanno vissuto con intensità ed allegria.
6 LETTERE AL TORNADO

Il saluto del dottor Mario Stefan


Il saluto del dottor Mario Stefan
Cari pazienti, dopo 37 anni trascorsi con voi, è giunto anche per me il momento del pensionamento. La mia attività
convenzionata
Cari con l’ASL
pazienti, dopo terminerà
37 anni trascorsiil con
31 dicembre 2019.
voi, è giunto Saràper
anche curame
degli uffici dell’Asl
il momento fornirVi informazioni
del pensionamento. La miaaggiorna-
attività
te in merito alla mia sostituzione. Ringrazio per la collaborazione e per la fiducia accordatami in tutti questi
convenzionata con l’ASL terminerà il 31 dicembre 2019. Sarà cura degli uffici dell’Asl fornirVi informazioni aggiorna- anni, con
affetto.
te in merito alla mia sostituzione. Ringrazio per la collaborazione e per la fiducia accordatami in tutti questi anni, con
affetto. dott. Mario Stefan
dott. Mario Stefan

In visita alla maestra Maria Prest


In visita alla maestra Maria Prest
La “mia” maestra Maria Prest, nata a Puos d’Alpago
il 5 “mia”
La novembre
maestra 1913,
Mariaè stata
Prest,insegnante
nata a Puos elementare
d’Alpago
per 40 anni a Campo di Alano di Piave.
il 5 novembre 1913, è stata insegnante elementare Il 5 novem-
bre scorso io, Ginetta Doro (dirigente
per 40 anni a Campo di Alano di Piave. Il 5 novem- scolastica ora
in pensione) e mia moglie Viktoria le
bre scorso io, Ginetta Doro (dirigente scolastica oraabbiamo fatto
visita a San Fior,
in pensione) e miavicino
moglie a Conegliano. Festeggiava
Viktoria le abbiamo fatto
106 anni, ci ha offerto un caffè, lei
visita a San Fior, vicino a Conegliano. Festeggiava ha bevuto una
cioccolata
106 anni, ci calda, abbiamo
ha offerto un parlato
caffè, leidi persone
ha bevuto e cose
una
del passato.
cioccolata Ha dimostrato
calda, una lucidità
abbiamo parlato straordinaria.
di persone e cose
L’ho ringraziata
del passato. Ha per avermi insegnato
dimostrato una luciditàlestraordinaria.
prime lettere
dell'alfabeto
L’ho ringraziata per avermi insegnato le prime Lei
e a scrivere i primi “pensierini”. mi
lettere
ha risposto: «Sono contenta di averti
dell'alfabeto e a scrivere i primi “pensierini”. Lei mi insegnato
qualcosa
ha risposto: di buono».
«Sono Le ho chiesto
contenta il segreto
di averti di una
insegnato
così lunga vita e lei di risposta: «Quando
qualcosa di buono». Le ho chiesto il segreto di una posso, be-
vo una buona birra e mangio una pizza margherita». Poi ci siamo salutati con un arrivederci ai 107 anni.
così lunga vita e lei di risposta: «Quando posso, be-
vo una buona birra e mangio una pizza margherita». Poi ci siamo salutati con un arrivederci
Umberto Tessaro, ai 107 anni.
un allievo…72enne
Umberto Tessaro, un allievo…72enne
(S.C.) A completare le notizie delle lauree di Elena e Francesca Vidorin e Fabio Licini apparse sul Tornado n. 729
riceviamo e pubblichiamo
(S.C.) A completare questa
le notizie simpatica
delle precisazione
lauree di da parte Vidorin
Elena e Francesca dei nonni Luigina
e Fabio e Gianni
Licini Vidorin
apparse di Colmirano.
sul Tornado n. 729

E i nonni?
riceviamo e pubblichiamo questa simpatica precisazione da parte dei nonni Luigina e Gianni Vidorin di Colmirano.

E i nonni?

Tutti ci chiedono dei nonni. C’eravamo eccome! Il giorno


26
Tuttisettembre
ci chiedonoa Padova per la
dei nonni. laurea di Francesca,
C’eravamo il gior-
eccome! Il giorno
no dopo per quella di Fabio con oltre un chilometro
26 settembre a Padova per la laurea di Francesca, il gior- di cor-
sa per
no dopoarrivare in orario.
per quella Appena
di Fabio il tempo
con oltre per un pranzo
un chilometro e
di cor-
poi di corsa in macchina per la laurea di Elena a 20 chilometri sa perdiarrivare
distanza. Cari nipoti,
in orario. Appenain questi
il tempodueper
giorni ci avete
un pranzo e
emozionato in una maniera indescrivibile e indimenticabile e vi auguriamo di trovare la giusta strada
poi di corsa in macchina per la laurea di Elena a 20 chilometri di distanza. Cari nipoti, in questi due giorni ci aveteper quello che
avete lavorato
emozionato in e studiato
una tanto.
maniera Un grazie e
indescrivibile e un forte abbraccio
indimenticabile e vidai vostri nonni.
auguriamo di trovare la giusta strada per quello che
avete foto
Nelle lavorato e studiato
Luigina tanto.
e Gianni con Un grazieElena
le nipoti e un forte abbraccioil dai
e Francesca vostri
giorno nonni.
della laurea mentre con Fabio compaiono an-
che
Nelleglifoto
altriLuigina
due nonni, sempre
e Gianni condileColmirano, Pierluigi
nipoti Elena e MariailLicini.
e Francesca giorno della laurea mentre con Fabio compaiono an-
che gli altri due nonni, sempre di Colmirano, Pierluigi e Maria Licini.

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7 CRONACA

(S.C.) Nel numero di novembre della rivista “Bellunesi nel Mondo” la rubrica “Storie di emigranti” è dedicata ai nostri
abbonati di Quero Evaristo Menegon e Maria Rita Zuco. Riproponiamo la loro storia ai lettori del Tornado.

Ricordi di emigrazione in Svizzera


Correva l’anno 1963 quando Evaristo, di Alano di Piave, nato il 28 dicembre 1946, decise di
andare a passare le feste natalizie e il suo diciassettesimo compleanno dai fratelli, in Svizze-
ra da parecchio tempo. Non pensava neppure lontanamente che quel viaggio gli avrebbe
aperto delle porte fino a quel momento sconosciute. Aveva vissuto sempre ad Alano, dove
dopo le elementari aveva frequentato la scuola di muratore. Eccolo arrivare a Zurigo e quin-
di a Räterschen, un piccolo paese nel quale già vivevano la sorella - coniugata e con figli - e
il fratello. Il 28 dicembre gli fecero una grande festa. Parlando del più e del meno finirono
con il chiedergli: «Perché non resti qui?». Evaristo non pensò né al lavoro di muratore in Ita-
lia, che gli piaceva tanto, né ai genitori, e rispose in modo affermativo. Fece la visita medica,
tutti i documenti necessari e andò a lavorare alla papierfabrik, la cartiera. Dopo un anno
cambiò mestiere e passò a un’impresa edile di Räterschen, la Landgart & Valdvogel. Vi ri-
mase per 15 anni, sempre ben voluto dai datori di lavoro, tanto da diventare presto, per la
sua bravura e onestà, capocantiere. Prese la patente e comprò la macchina. Decise anche
di ottenere la licenza media alla scuola serale italiana e il diploma di congegnatore meccani-
co. Nel frattempo, studiò da autodidatta il francese, lo spagnolo e naturalmente il tedesco.
Viaggiò parecchio in Austria, in Francia e in Spagna. Per le feste tornò sempre dai genitori a bordo della sua bellis-
sima Volvo, che cambiava spesso e volentieri. D’inverno il luogo di lavoro era molto freddo, con neve e ghiaccio,
ma Evaristo non si lamentò mai. Anzi, fu sempre contento e sereno, anche se ogni anno doveva sottoporsi a una
nuova visita medica. La Confederazione Elvetica voleva infatti accertare lo stato di salute di tutti gli stranieri. Passati
dieci anni ebbe diritto al permesso di soggiorno permanente, ma mai gli venne l’idea di rinnegare la sua patria per
ottenere la cittadinanza svizzera. Nel settembre del 1972, a casa di un amico, conobbe Maria Rita Zuco, una ra-
gazza di 22 anni che viveva a Winterthur con i genitori. Maria Rita era diplomata in Italia come perito aziendale, ma
lavorava nella cucina dell’ospedale e la sera studiava il tedesco per stranieri. I due ragazzi fecero subito amicizia.
Lui da Räterschen andava spesso a trovarla a Winterthur. Dopo qualche tempo, Maria Rita si dimise dall’ospedale
e trovò impiego alla Volg, un grande ingrosso per l’agricoltura. Lavorava nella posta privata dell’azienda. Nel luglio
1974 i due giovani si sposarono a Catania, luogo di origine della famiglia Zuco. Tornati in Svizzera dopo le nozze, si
trasferirono in un bell’appartamento con tutte le comodità a Räterschen. Comprarono i mobili nuovi e furono felici.
Maria Rita prendeva il treno la mattina alle 7 per arrivare sul posto di lavoro e si impegnava alacremente fino alle
17.30. Il lavoro al Postabteilung, il dipartimento postale, era appagante, era rispettata da tutti per la sua precisione,
onestà e sveltezza. Era responsabile per il Kanton Thurgau e, ben preparata com’era al lavoro d'ufficio, non com-
metteva mai errori. Purtroppo perse il suo primo bambino quando era incinta da tre mesi e mezzo. Per lei fu un do-
lore fortissimo, poiché lo vide: era un maschietto, lungo sei centimetri, con i capelli neri. Comunque, anche questo
brutto momento passò, per lasciare spazio, tre mesi più tardi, a una nuova gravidanza. Il 7 luglio nacque una bellis-
sima bambina: Jeannette. Per il battesimo arrivarono molti famigliari dall’Italia, fu una grande festa. Dopo sei setti-
mane dalla nascita e due settimane di ferie, Maria Rita dovette tuttavia tornare al lavoro. In Svizzera non esiste il
permesso di maternità. La bambina venne iscritta al miglior asilo nido della città, visto che nessuno dei parenti volle
accudirla. Fu un periodo intenso, la piccola veniva accompagnata al nido alle 6 del matti-
no, per tornare a casa alle 6 di sera. Maria Rita si stancò molto e finì con l’incappare in
una depressione post parto. Venne ricoverata in ospedale e dovette assentarsi dal lavoro
per sei mesi. Tornata alla Volg, pian piano le balenò, assieme ad Evaristo, l’idea di un ri-
torno in Italia. Quando la bimba aveva due anni e mezzo, comprarono un appartamento
a Quero e il 27 marzo 1979 fecero rientro in patria, nella casa dove vivono tuttora.

La morte di Carmelo Naranzon


(S.C.) E’ deceduto nel mese di novembre l’alanese Carmelo Naranzon (nella foto a fian-
co), classe 1944. Aveva terminato l’attività lavorativa all’IMA Ferroli dopo aver iniziato
come artigiano e proseguito nei Servizi Forestali della Regione Veneto. Al nipote Stefano
le condoglianze della Redazione.
COME ERAVAMO
Accadde nel 1999
a cura di Sandro Curto
VILLA CINESPA ALLE ASSOCIAZIONI Nel consiglio comunale del 30 novembre 1999 l’Amministrazione Comu-
nale di Alano guidata da Luigi Codemo destina ufficialmente Villa Cinespa come sede di numerose associazioni del
paese.
APRE L’OFFSIDE Verso la fine del 1999, in via Piave a Quero, apre i battenti il pub “Offside” che offre, oltre a una
vasta selezione di birre, un ricco menù in un ambiente da vecchia taverna.
VENT’ANNI DI TORNADO Sabato 4 dicembre 1999, al ristorante Tegorzo di Fener, il Tornado festeggia il suo ven-
tesimo compleanno con una serata di gala: cena, piano-bar e lotteria. Il primo premio, un viaggio a Parigi di tre
giorni per due persone, viene vinto da Anna Codemo e Duilio Masocco, nostro indimenticato collaboratore scom-
parso prematuramente da qualche anno.
8 CRONACA

Laurea magistrale da 110 e lode per Monica Specia


Il giorno martedì 29 ottobre 2019 Monica Specia, di Quero Vas, ha terminato il suo bril-
lante percorso di studi, conseguendo la laurea magistrale in Global Development and
Entrepreneurship presso la sede di Treviso dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con il
punteggio finale di 110 e lode.
Il suo cammino universitario era iniziato con il conseguimento nel novembre 2017 della
laurea triennale in Commercio Estero, anch’essa all’Università Ca’ Foscari, ed è poi pro-
seguito con il presente corso di laurea magistrale, interamente in inglese.
Monica ha ottenuto il diploma di laurea in seguito alla discussione della tesi dal titolo
“The protection of trade-
marks and geographical
indications in the wine
sector”, riguardante
l’importanza della tutela
dei marchi, delle indica-
zioni geografiche e delle
denominazioni d’origine
nel settore dei vini, con un
particolare focus sulla dif-
ficoltà della protezione di
tali diritti di proprietà intel-
lettuale in Paesi come la Cina.
La famiglia e gli amici si congratulano con Monica per
l’importante traguardo raggiunto, augurandole il meglio
per la sua futura carriera professionale.
Nella foto, da sinistra, con la sorella maggiore Chiara, il papà Graziano e i fratelli minori Alice e Alex.

ASTERISCO

Storia del Grembiule della Nonna


segnalazione di Silvana Mazzocco
Il primo scopo del grembiule delle Nonna era di proteggere i vestiti sotto, ma, inoltre:
Serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno;
Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini ed, in certe occasioni, per
pulire le faccine sporche;
Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova e, talvolta, i pulcini!; Quan-
do i visitatori arrivavano , il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi;
Quando faceva freddo, la Nonna se ne imbacuccava le braccia;
Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto, agitato sopra il fuoco a le-
gna;
Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina;
Dall' orto, esso serviva da paniere per molti ortaggi dopo che i piselli erano stati
raccolti era il turno dei cavoli;
E a fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dell' albero;
Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era sorprendente vedere la
rapidità con cui questo vecchio grembiule poteva dar giù la polvere;
All'ora di servire i pasti la Nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule e
gli uomini nei campi sapevano all' istante che dovevano andare a tavola;
La Nonna l'utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare;
Ci vorranno molti anni prima che qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo vecchio buon grem-
biule. In ricordo delle nostre Nonne, inviate questa storia a quelli che potranno apprezzare la "Storia del grembiule del-
la Nonna"

 
9 ATTUALITÀ

Sabato
14 Dicembre
Cartiera
di Vas
in collaborazione con
Favini
Meeting
Calligrafico Natalizio
e MOLTO DI PIÙ!
NOI mettiamo il posto e
LA CARTA, TU metti le penne,
la passione e la curiosità!
Dalle 15.00 alle 19.00,
le porte della Cartiera di Vas
saranno aperte e i tavoli
saranno messi a disposizione
di chiunque voglia partecipare,
confrontarsi liberamente,
mostrare i propri lavori o
semplicemente provare
a curiosare nel mondo
della Carta, della stampa
e della bella scrittura.
CALLIGRAFIA – CARTA A MANO
– STAMPA TIPOGRAFICA –
EMBOSSING // SPAZIO BIMBI
E A SEGUIRE CI SARA’ LA PIZZA
DI LIBERO PENSIERO!
10 MOSTRA

Vaia: appunti fotografici di Tristano

Continua la mostra organizzata da Il Fondaco per Feltre ONLUS, con il patrocinio del Comune di
Feltre al Fondaco delle Biade, Feltre (Belluno) fino al 15 dicembre 2019
11 CRONACA

Auguri Pino!
di Sandro Curto
Festa grande, sabato 23 novembre, alla
Locanda “La Chiocciola” di Quero per i
75 anni del nostro abbonato Giuseppe
Verri detto Pino. Originario di Segusino,
residente a Bigolino, Pino è molto cono-
sciuto in tutta la zona per la sua simpatia
e per la sua passione per la poesia. Per
l’occasione, a gustare i manicaretti pre-
parati da Manuel, erano presenti una
quindicina di persone provenienti da
Alano, Quero, Bigolino, Forlì e Balcon,
località di cui Pino è sindaco “Honoris
Causa”. La giornata è stata allietata da
un breve intermezzo musicale con
l’esibizione al violino del giovane Rudi
Putton, molto apprezzata da tutti. Auguri
Pino!

Pizzata neroazzurra
segnalazione di Andrea Tolaini
Nuova iniziativa organizzata dall’Inter club Fener venerdì 22 novembre presso la
pizzeria “La Rotonda” di Quero Vas. L’occasione è stata la “Pizzata Neroazzurra”
per soci e simpatizzanti del sodalizio fenerese.
Ospite d’eccezione Giancarlo Pasinato ex giocatore dell’Inter, squadra con la
quale ha conquistato lo scudetto 1979/80 e la coppa Italia 1981/82 collezionando
185 presenze e 11 gol.
Nella sua carriera ha indossato anche la maglia del Milan, per questo alla serata
sono stati invitati dei rappresentanti del club “Feltre Rossonera” capitanati da
Marco Malagò (presidente) e Paolo Feltrin (responsabile di zona). I due Club
“Cugini” avranno modo di collaborare in futuro, ovviamente ognuno con i propri
colori, palmares e “sfottò”.
Grazie a tutti i partecipanti e ai fratelli Vincenzo e Luigino Scuglia per la preziosa
collaborazione. Nella foto qui a fianco la segretaria Sonia Zanella consegna tar-
ga partecipazione a Pasinato. Sotto: il gruppo di tifosi presenti alla “pizzata”.
La campagna tesseramento sfonda il muro dei 570 soci. Primo Club del Tri-
veneto, Nono Nazionale e Tredicesimo al Mondo. (Fonte Inter.it al 24/11/2019)

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12 CRONACA

di Alessandro Mondin
Il 2 novembre 2019 ad Alano di Piave si è svolta nonostante il maltempo la prima gara di Hike and Fly “Conca del
Piave”, memorial Devis Coppe, nella meravigliosa cornice della Valle di Alano di Piave e del Monte Piz.
Giusto a scopo di incuriosire il lettore ed allo stesso tempo inquadrare meglio l’evento, ho voluto qui di seguito
descrivere brevemente e senza tecnicismi alcuni aspetti del Volo Libero per la parte riguardante il parapendio.
Il volo libero oggi ha molte sfaccettature e specialità al proprio interno, le cui principali sono il volo di distanza (cross
country), volo acrobatico (acro), volo radente e di velocità (speedriding) e l’hike and fly appunto. Pur trattandosi di
discipline diverse con normalmente materiali dedicati, le differenze talvolta possono assottigliarsi e ci possono essere
delle sovrapposizioni. Un famoso esempio che unisce l’hike and fly e il cross country, mettendo alla prova sia
fisicamente che tecnicamente i migliori piloti al mondo è la gara Redbull X-Alp (lascio il facile approfondimento al
lettore attraverso le open sources).
L’”Hike and Fly” in particolare, è una disciplina sportiva che sta prendendo sempre più piede tra i piloti di parapendio,
soprattutto nel periodo autunnale e invernale e in montagna, che unisce il trekking (hike), attraverso la salita ad una
cima o ad una località di decollo a piedi e con il materiale stivato dentro uno zaino, e la discesa in volo (fly). In realtà
non è ne più ne meno quello che soprattutto agli albori del volo libero, circa una trentina di anni fa e via via fino ad
oggi, molti piloti già facevano per recarsi dal fondovalle alle località di decollo. La particolarità oggi giorno è in primis
che è stata creata una linea di equipaggiamento dedicata, con imbraghi, vele e zaini leggieri ed essenziali, e in
secondo luogo che l’attività ha preso una connotazione sportiva, con la ricerca quindi di prestazioni sempre migliori e la
crescita di circuiti di gare competitive e non.
Quindi, tornando alla gara del 2 novembre, questa è nata dalla voglia di alcuni piloti della Conca di far conoscere il Volo
Libero, già radicato in altre località vicine come Bassano del Grappa, Pedavena, Revine Lago ecc, anche nei nostri
paesi e allo stesso tempo ricordare un ragazzo originario di Segusino e scomparso in un tragico incidente stradale, che
per questa disciplina ha dedicato molto, Devis Coppe. Lui infatti, insieme ad un gruppo di pionieri del volo nostrani creò
il “Club Par al Pendio Conca del Piave”, club che poi per varie vicissitudini si è ridotto fino alla chiusura. Ecco che quasi
per caso ed unendo il ricordo di alcuni di quei “vecchi” piloti e l’entusiasmo di alcuni giovani si è deciso di partire nel
progetto di valorizzazione del Volo Libero e allo stesso tempo delle nostre stupende località, attraverso un evento
sportivo.
La gara per come era originalmente organizzata prevedeva la partenza dalla piazza di Alano di Piave e la salita a
tempo attraverso il sentiero CAI nr. 840 fino a malga Piz. Lì si sarebbe dovuti decollare in direzione di Alano di Piave,
dove, nell’atterraggio curato e pulito per l’occasione, si sarebbe svolta la gara di centro (atterraggio di precisione).
Avevamo anche in programma delle attività collaterali a favore dei
bambini e ragazzi e voli in tandem.
Le previsioni meteo non erano delle migliori e già il mercoledì si
discusse se rinviarla o meno. Purtroppo essendo la gara inserita in un
circuito di altre due gare, questo avrebbe comportato uno slittamento
di circa un mese. Quindi, confidando nella finestra di tregua prevista
per il mattino, abbiamo deciso di confermarla, anche per questioni
organizzative. Ma come si sa, al tempo e……a qualcun altro non si
comanda. E infatti sabato mattina, puntuale prima della partenza
comincia una lieve pioggerellina che ci sconforta non poco. Per
fortuna alcuni baldi piloti si presentano lo stesso, pochi è vero, ma
mossi da passione e soprattutto amicizia e solidarietà per gli
organizzatori.
Quindi, ripreso entusiasmo, decidiamo di partire, cancellando
13 CRONACA

eventualmente la parte di volo se le condizioni non l’avessero concesso. E così è stato, accorciato anche l’itinerario,
con arrivo a Malga Barbeghera, dove era posto un punto ristoro, attraverso un servizio di navette abbiamo
riaccompagnato i concorrenti presso la casa delle associazioni dove, grazie al supporto di volontari e dai ragazzi
dell’associazione “Libero Pensiero”, è stato organizzato l’intrattenimento con pastasciuttata, pizze, birre, musica e
divertimento. Il pomeriggio è così trascorso tra premiazioni, lotteria e convivialità in un’atmosfera di amicizia,
condivisione e divertimento.
Alla fine è vero, se fosse
stata una bella giornata
sarebbe arrivata molta
più gente, si sarebbe
volato e magari anche la
popolazione locale
avrebbe potuto
partecipare
maggiormente
all’evento. Ma allo
stesso tempo credo che
mai come quello che ho
descritto e quello che è
accaduto sia una
migliore dimostrazione di
cosa il Volo Libero sia e
trasmetta, in termini di
amicizia, semplicità,
condivisione e
solidarietà.
Anche a nome degli altri
organizzatori desidero
ringraziare gli sponsor,

tutti coloro che ci hanno supportato, il


Para Delta Club Feltre, di cui facciamo
parte, i ragazzi di “Libero Pensiero”,
l’amministrazione comunale di Alano
di Piave, la onlus VOL.A. per il
supporto sanitario e tutti gli amici piloti
e non che hanno partecipato.
Non è finita qui, infatti abbiamo
intenzione di continuare a promuovere
e far conoscere il Volo Libero nei
nostri paesi e nelle nostre valli e allo
stesso tempo far conoscere le nostre
bellissime zone e montagne ad altri
piloti, attraverso iniziative ed eventi
che per il momento sono idee, ma che
cercheremo di far diventare realtà, e
come dico sempre, per colorare il cielo
con le nostre vele e con il nostro
entusiasmo.

P.S.
Per chi desidera informazioni sui corsi
di Parapendio, contattate pure la
Scuola di Volo Libero “Monte Avena”
(Alessandro De Menech – email:
alwind24@gmail.com).

Per altre info in generale sull’evento o sulle nostre zone, potete scrivermi (e-mail: mondin830@gmail.com).
14 CRONACA

A Venezia con Uni3


segnalazione e foto di Settimo Rizzotto
Il 26 Ottobre , in una calda giornata autunnale, siamo andati a
Venezia in gita culturale, abbiamo visitato la chiesa di San
Rocco, poi la vicina Scuola Grande di San Rocco. Sono
bellissimi e interessanti luoghi, pieni di dipinti e di cultura, ben
spiegati dalla nostra guida. La visita alla Basilica di San Marco è
stata a dir poco "meravigliosa"! Ci siamo divertiti moltissimo,
oltre a stancarci per le lunghe camminate per calli e piazze
Veneziane!

In foto: a
sx dall’alto
in basso:
fuori San
Rocco,
all’interno,
ai Frari,
qui a
fianco in
Basilica di
San
Marco.

Contenimento consumo di suolo


ATTUALITÀ

Deposito variante parziale al Piano Regolatore Generale


Nella Segreteria del Comune di Quero Vas è depositata dal giorno 22/11/2019 e per dieci giorni
consecutivi, a disposizione del pubblico, la variante parziale al P.R.G. di adeguamento alla legge
regionale. 06 giugno 2017 nr. 14 “disposizioni per il contenimento del consumo di suolo” adottata
dal consiglio comunale nella seduta del 18/11/2019 con Deliberazione nr. 36 ai sensi dell’art. 50 –
commi 6/7 e 8 della Legge Regionale 27.06.1985, nr. 61 e ss.mm. ed integrazioni.
La documentazione facente parte della variante parziale adottata è la seguente:
 - Elab. 1 “Relazione Tecnica di Adeguamento”
 - Elab. 2 “Norme Tecniche"
 - Elab. 3 “Tavola perimetrazione ambiti”
 - DVD contenente i files in formato .pdf, con firma digitale e gli shape adeguati;
Gli elaborati della variante al PRG adottata, (Elab. 1 – Elab. 2 – Elab. 3) sono stati pubblicati on-line sul sito
istituzionale dell’Ente nella sotto-sezione di “Amministrazione Trasparente - Pianificazione e Governo del Territorio” di
cui al link sottoriportato:
http://sol.consorziobimpiave.bl.it/urbi/progs/urp/ur1UR033.sto?DB_NAME=n1200523&NodoSel=64
Nei venti giorni successivi al deposito chiunque può presentare osservazioni alla variante parziale adottata.
15
16 CRONACA

Veneto dei Misteri: la “caseta de l’aqua” di Alano


a cura Pro Loco Alano di Piave
Il tempo estremamente minaccioso non ha fermato organizzatori e partecipanti all'undicesima edizione di "Veneto dei
Misteri", una manifestazione che, dalla fine di ottobre a metà dicembre, coinvolge moltissime Pro Loco del Veneto allo
scopo di tenere in vita leggende, tradizioni, storie e luoghi del proprio territorio.
La Pro Loco di Alano quest'anno ha scelto il tema dell'acqua, fonte
di vita.
Partito da Piazza dei Martiri, dove si trova la settecentesca fontana,
considerata una delle più belle del feltrino, il gruppo si è diretto verso il
Sacello di San Giuseppe da Copertino, avvolto da vari misteri. San Giu-
seppe da Copertino è infatti protettore degli studenti; come sia potuto
arrivare questo santo in un territorio che, nella metà del 1800, periodo a
cui risale il sacello, non poteva certo contare su un gran numero di stu-
denti, è sicuramente un mistero. Il sacello si lega al tema della vita per-
ché, nella tradizione locale, ad esso si rivolgevano, fino al secondo do-
poguerra, le donne per chiedere la grazia di avere un figlio o per ringra-
ziare per il lieto evento. Da qui il gruppo ha proseguito lungo via Tenen-
te De Rossi fino alla Croce all’incrocio “de Pedron” e
scendendo per le scalette raggiungeva “i Formisei” per
poi salire verso la"Caseta de l'aqua", prezioso e fragile
manufatto dove, sempre secondo la tradizione popola-
re, nascevano i bambini. Molto bello il percorso di avvi-
cinamento alla Caseta, con i lumini appesi agli alberi e
le luci galleggianti sull'acqua. Un luogo suggestivo che
- come molti altri nel nostro territorio - avrebbe bisogno
di essere recuperato e valorizzato. L'evento si è con-
cluso con uno spettacolo, anch'esso legato al tema
dell'acqua, e con il tradizionale rinfresco a base di pro-
dotti locali, ospitati presso la "Riveta" del Maestro
Giorgio Simioni. La Pro Loco Alano di Piave ringra-
zia il Maestro Giorgio e la sua famiglia per l’ospitalità,
quanti hanno collaborato all'evento e i partecipanti,
dando a tutti appuntamento a novembre del prossimo
anno.

Scomparso Angelo Dalla Favera


Appello pubblico
Anni 80
scomparso il 17 novembre
da Quero Vas (BL)
E’ uscito di casa alle 13,30
con la sua auto una
Suzuki Jimny di colore
bianco targata FG 362 WG.
Chiunque lo abbia visto
da quella data
può aiutare mettendosi
in contatto
con le Forze dell'Ordine
al 112 o 113
cell. 338.9684897

COMPILA ON LINE
ENTRO IL
13 DICEMBRE
Segui le istruzioni ricevute
con la lettera dell’Istat COMUNE DI QUERO VAS
17

Pro Loco Alano di Piave


Presepi a San Vittore

Sabato 21 Dicembre
Ore 17.00 Inaugurazione esposizione presepi presso:
Chiesetta di San Vittore
Parco di Villa Cinespa
Lungo le vie e i cortili del Borgo di San Vittore
Sarà in funzione un ristoro per grandi e piccini

I presepi lungo le vie sono sempre visitabili


dal 21/12 fino al 06/01
per visita presepi nella chiesetta di San Vittore resterà aperta
con orario 14.00 - 17.30
nei seguenti giorni:
Dicembre 21-22-26-29
Gennaio 01-05-06
18 ASTERISCO

Non è mai troppo tardi


di Marcello geom. Meneghin
Alla bella età di 85 anni mi è sorto il desiderio di intraprendere un'attività cui non avevo mai aspirato, cioè quella di fare
il pittore amatoriale ben sapendo di non possedere alcuna predisposizione per l’esecuzione di opere artistiche. Sono
quindi tornato a scuola attorniato da compagni ben più giovani che mi hanno accolto felicemente nominandomi il loro
nonno. Dopo aver appreso i primi rudimenti noi tutti alunni di primo pelo siamo progrediti via via fino a raggiungere un
traguardo mirabile come il disegno del volto umano, che abbiamo approfondito disegnando varie parti del viso, parten-
do dal teschio che ne rappresenta il fondamento, per far seguito con ripetutissimi ritratti di occhi, nasi, bocche, orecchie
ed infine capelli. Alla fine è apparso necessario sperimentare le copie di foto di volti effettivamente esistiti. Il risultato è
consistito in una nutrita serie di figure di visi noti le quali, pur non essendo affatto opere artistiche, pur tuttavia sono ap-
parse, a nostro parere, piacevoli da vedersi. Quelle fatte da me le ho raccolte in un sito internet denominato “Certi
modi di dire“ dove restano visibili a tutti cliccando:
https://certimodididire.wordpress.com/dire-con-la-grafica/marcello-meneghin-grafica/
In questa sede pubblico alcuni esemplari in modo da rendere possibile ai lettori del Tornado di giudicare se vale la pe-
na di perdere alcuni minuti per vederne altri, il che è abbastanza facile su internet con il citato link.
Ecco alcuni dei ritratti, da Sx: Vittorio Gasman, Alberto Sordi, Gigi Proietti, Liz Taylor, Gina Lollobrigida, Brigitte Bardot:

Cerca compagnia
A due giorni dalla nascita
di Alessandro Bagatella

Questa bella immagine che propongo ai nostri lettori,


testimonia un fatto accaduto a Segusino, in casa di
Samuele Stramare.
Nei giorni scorsi la mamma Cricia ha partorito quattro
cuccioli di criceto.
Uno ha lasciato i fratelli e, vista la disponibilità della
capretta sdraiata, è salito sulla sua schiena.
Cercava calore ed amicizia…
Una capra allevata dallo zio… selvatica no!!!
19

L’attesa dell’uomo su Dio


giovedì 28 novembre – don Alessio Cheso, presbitero diocesano
Incontro al Signore che viene
La venuta del Signore nella speranza cristiana (1Tes 4,13-18)

giovedì 5 dicembre – Gianmartino Durighello


I miei occhi hanno visto la tua Salvezza
L’accoglienza del Dio bambino nel tempio (Lc 2,21-38)

giovedì 12 dicembre – sorella Laura Bernardi, Discepole del Vangelo


Benedetto il Signore, Dio d’Israele
L’attesa che fa nascere la lode (Lc 1,39-45)

giovedì 19 dicembre – sorella Viviana Tosatto, Discepole del Vangelo


Beata colei che ha creduto
La visitazione di Maria alla cugina Elisabetta (Lc 1,67-79))

gli incontri si terranno alle ore 20.30


presso la sala parrocchiale di Segusino
20 CRONACA

segnalazione di Antonio Pietro Nani - da “Penne Nere”, periodico della Sezione Alpini di Varese, settembre 2019
21 ASTERISCO

Vi ricordate il servizio che ci aveva proposto un nostro lettore


pubblicato nel nr. 722? Si parlava di microcredito rivolto ad
iniziative imprenditoriali di comunità svantaggiate, con
restituzione delle somme versate. Già nell’articolo citato
avevamo avuto informazione della restituzione di una parte
del piccolo prestito effettuato. Ora il nostro lettore ci aggiorna
e conferma che tutto il piccolo contributo messo a
disposizione è stato restituito e ce ne fornisce prova con la
schermata del messaggio ricevuto, che pubblichiamo qui a
lato. Niente elemosina, dunque, ma piccoli finanziamenti con
il patto di restituzione. Una conferma che anche le piccole
azioni possono contribuire a modificare lo stato delle cose e
che non dobbiamo accampare scuse per cominciare a
giocare un ruolo attivo nel risolvere qualche problema nel
mondo. Insieme si può fare molto!
Riprendiamo il monito del nostro lettore: ricordate “I sogni
sono universali, le opportunità no!” Sul sito www.kiva.org
trovate tutte le specifiche e ricordatevi che si tratta di un
prestito.
Il sito è in inglese ma per chi “…io no speak English…”
potete aiutarvi con il traduttore di Google. Adesso non avete
più scuse!!! Informazioni si trovano anche sul sito degli amici
di Kiva Italia: https://kivaitalia.wordpress.com
22 ATTUALITÀ

CRONACA
La Sena tra i teatri storici d’Europa
Il Comune di Feltre entra a far parte di Perspectiv, l’Associazione dei Teatri Storici Europei.
Un’altra notizia di sicuro interesse e rilievo per il Teatro de la Sena e per tutta la città di Feltre.
Nel corso della riunione del direttivo, riunitosi il 17 novembre a Bologna, Perspectiv,
l’associazione che riunisce i teatri storici europei, ha valutato positivamente la richiesta di
adesione da parte del Comune di Feltre, rappresentato dal vicesindaco e assessore alla
cultura Alessandro Del Bianco e da Deniel Perer, per conto del costituendo Centro Studi del
Teatro de la Sena.
L’assessore Del Bianco, in particolare, ha presentato al direttivo lo “stato dell’arte” del teatro
cittadino, la sua ricca storia, gli investimenti in atto per il suo recupero architettonico e
funzionale e i progetti in essere per la valorizzazione del patrimonio storico che rappresenta.
“La decisione di oggi da parte di Perspectiv è significativa sotto vari punti di vista”, sottolinea Del Bianco. “Da un lato
perché possiamo così entrare a far parte di una rete di relazioni importanti, che spaziano dalla Svezia alla Germania, a
molti altri paesi europei con la presenza di accademici, docenti universitari ed esperti di settore tra i più qualificati al
mondo. Inoltre – aggiunge Del Bianco - il teatro de la Sena potrà così aderire a pieno titolo ad un circuito turistico
internazionale, per il quale è attivo anche un percorso italiano, che rappresenta un’opportunità di assoluto valore,
anche in relazione al progetto “Nuovi Scenari”. Oggi abbiamo fatto un altro passo importante sul percorso che sta
facendo l’amministrazione per la valorizzazione della Piccola Fenice e di tutto il patrimonio culturale della città”.
Comunicato stampa del 17 novembre 2019
23

Il circolo A.C.L.I. di Alano-Quero Vas


in collaborazione con il C.A.V. ( Centro Antiveleni Veneto)
organizza una serata informativa gratuita su

“VELENI e PROBLEMI”
Relatore: dott. Giorgio Ricci, Responsabile Centro Regionale Antiveleni

Durante la serata verranno illustrati i principali veleni in cui possiamo imbatterci nella
vita quotidiana (detersivi, pile, funghi, erbe, farmaci, morsi da vipera e ragni, nuove
sostanze psicoattive…), come evitarli e come affrontare l’eventuale emergenza.
Il relatore sarà a disposizione a fine serata per eventuali domande o chiarimenti.

La conferenza si terrà a Campo, al circolo (vicino alla chiesa)

GIOVEDì 30/01/2020 alle ore 20.30

Vi aspettiamo numerosi
24 LIBRI

Un’analisi del rapporto tra media e democrazia


L’ecosistema dell’informazione trasformato dai social media ha creato
profondi mutamenti nei comportamenti sociali e nella nostra capacità di
comprendere e valutare le informazioni che ci arrivano, senza contare
l’accelerazione dei processi di infantilizzazione degli adulti che erano
iniziati ben prima di Twitter, Facebook e Instagram. Queste piattaforme
hanno poi colpito duramente il giornalismo tradizionale, che aveva nu-
merose colpe ma esercitava (debolmente) una funzione di controllo sulle
azioni dei governi. Un ambiente che non poteva che favorire l’ascesa dei
politici-performer, capaci di rappresentare emozioni più che classi socia-
li, stati d’animo più che programmi di governo. Purtroppo le emozioni e
l’infotainment sono cattivi consiglieri nella gestione di un paese,
come dimostra l’ascesa di una generazione di politici palesemente in-
competenti.
E inoltre, non dimentichiamoci che essere informati non significa au-
tomaticamente capire quello che succede intorno a noi: i nostri non-
ni contadini e operai potevano essere analfabeti ma partecipavano di
una conoscenza sociale diffusa nel paese o nella fabbrica, un senso
comune che permetteva loro di capire “in che mondo viviamo” con sicu-
rezza. Se negli ultimi vent’anni la partecipazione elettorale è calata in
tutte le democrazie europee i movimenti di massa, si sono invece molti-
plicati sia in Europa che in Africa e in Asia. Sono movimenti che hanno
istintivamente messo insieme la lotta contro
la repressione e quella contro l’ignoranza.
Insieme alla mobilitazione dei giovanissimi
per affrontare il problema del cambiamento
climatico questi movimenti sono il segnale di
un futuro in cui è lecito sperare. Essi ci dicono che la salvezza del pianeta e della specie
umana passa per più cultura, non meno, più democrazia, non meno, più mobilitazio-
ne, non meno. In altre parole, ignoranza politica e fake news sono i sintomi e non le cause
della crisi della democrazia rappresentativa, una crisi a cui solo una nuova visione del
mondo e una nuova fase di attivismo politico possono dare risposta.
tratto da https://www.pearson.it/opera/pearson/0-6922-democrazie_a_rischio
L’autore Fabrizio Tonello ed i suoi libri
Fabrizio Tonello è professore di Scienza politica presso l’Università di Padova. Ha lavorato negli Stati Uniti, alla Uni-
versity of Pittsburgh e alla Columbia University. Tra i suoi libri: La politica come azione simbolica (Franco Angeli,
2003), Il giornalismo americano (Carocci, 2005), Il nazionalismo americano (UTET, 2007), L'età dell'ignoranza (Bruno
Mondadori 2012).
COME ERAVAMO
Val di Prada
Battuta di caccia d’altri tempi
di Alessandro
Bagatella
Una giornata di caccia
fortunata, in Valle di
Prada, con protagonisti
quattro cacciatori di
Schievenin, i quali, per
celebrare la battuta
vengono a Quero per
farsi immortalare da Toni
Resegati, il noto
fotografo querese.
I protagonisti sono tutti
deceduti e li ricordiamo
con questa foto. Da
destra: Amelio Mondin,
“Tonin” Mondin, Antonio
Mondin, Gildo Mondin.
Come spettatori, ancora
vivi e vegeti, al centro
sulla Fiat 500 Vincenzo
Mondin e sulla sinistra, a
margine della foto, Gino
De Girardi. Deceduto,
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