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L'alfabeto ogamico comprende venti lettere diverse, (feda), distribuite in quattro serie o aicmí (plurale di
aicme "famiglia"). Ogni aicme prendeva nome dalla sua prima lettera (Aicme Beithe, Aicme hÚatha,
Aicme Muine, Aicme Ailme, "la famiglia della B", "la famiglia dell'H", "la famiglia della M", "la famiglia
della A"). Nei manoscritti si trovano anche ulteriori lettere, chiamate forfeda.[4] I primi tre aicmi sono
composti da consonanti, l'ultimo da vocali. Ogni lettera di questo alfabeto è associata ad un particolare
albero il nome stesso Ogham craobh significa scrittura arborea.
Di seguito sono riportati i quattro aicmí, con la loro trascrizione secondo la tradizione dei manoscritti e i
loro nomi in antico irlandese normalizzato, seguiti dai loro valori fonetici in irlandese arcaico e quello
che si suppone fosse il loro nome in irlandese arcaico quando si conosca l'etimologia del nome.
Indice
Il calendario arboreo
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
Il calendario arboreo
Lo scrittore e poeta Robert Graves, con la sua opera La Dea bianca, fece del calendario di Edward
Davies il nucleo intorno al quale costruì "l'antico calendario arboreo", riallineando le consonanti secondo
l'ordine del Beth-Luis-Nion; tale calendario è formato da tredici mesi lunari (consonanti) e cinque giorni
intercalari (vocali).[5] Il calendario è così composto:
Le vocali del Beth-Luis-Nion costituiscono una sequenza stagionale complementare e rappresentano delle
stazioni nel corso dell'anno, ecco quindi i giorni intercalari
L'idea di un calendario arboreo risale ad Edward Davies, un antiquario del XIX secolo, che derivò l'idea
dall'Ogygia di Ruairí Ó Flaitheartaigh. Questa Ogygia era una sorta di storia d'Irlanda scritta nel XVI
secolo, nel quale si riportavano alcune informazioni relative alla scrittura ogamica, perlopiù desunte dal
Libro di Ballymote, e si stabiliva una relazione tra le varie lettere di quella scrittura e una serie di alberi e
arbusti da cui quelle lettere avrebbero tratto i nomi. L'Ogygia di Ó Flaitheartaigh non faceva alcuna
menzione ad eventuali calendari: fu Edward Davies a stabilire che quei nomi di alberi, presi secondo la
successione alfabetica, implicassero l'esistenza di un antico calendario celtico basato sulla loro successiva
fioritura. Dunque il calendario arboreo fu né più né meno un'invenzione di Edward Davies. Questi era un
sostenitore di Iolo Morgannwg (Edward Williams, 1747-1826), il quale, tra la fine del XVIII e gli inizi
del XIX secolo, aveva rifondato una presunta «scienza druidica» basandosi su fonti e documenti
contraffatti. In seguito Robert Graves fece del calendario arboreo di Davies il nucleo attorno al quale
costruì, con La Dea bianca, le sue riflessioni sul significato del mito e la natura della poesia. Il libro di
Graves offrì una gran quantità di profonde intuizioni alla moderna rinascita celtica e rese popolarissima
l'idea di tale calendario arboreo. La suggestione esercitata da tali arcane «conoscenze» ha indotto molte
persone - tra cui anche studiosi di una certa levatura - ad una grande quantità di asserzioni infondate
riguardo al calendario arboreo, ancora oggi popolarissimo presso celtofili, romanzieri, neodruidi, wiccani
e newagers, e tuttora seriamente trattato in un gran numero di pubblicazioni più o meno attendibili. Più
prosaicamente, l'alfabeto ogamico fu semplicemente un metodo di scrittura dei Celti insulari, le cui
lettere erano forse legate ai nomi degli alberi, ma non aveva alcun riferimento a calendari o simili.[6]
Note
1. ^ Barry Fell, Ogam Scales from The Book of Ballymote (http://www.equinox-project.com/v22
087.htm), The Epigraphic Society Occasional Papers, volume 22, pag. 87
2. ^ ogamico, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
3. ^ Damian McManus, A Guide to Ogam, Maynooth, 1991. ISBN 1-870684-17-6
4. ^ Ogam writing system: Forfeda (http://www.faculty.ucr.edu/~legneref/bronze/ogamScri.htm
#forfeda)
5. ^ Il calendario arboreo: storia di una presunta scienza druidica (http://www.bifrost.it/CELTI/4.
Eriuiltempoelospazio/02-Tempo.html#V), in bifrost.it
6. ^ Mary Jones, The Celtic Tree Calendar (http://www.maryjones.us/jce/celtictreecalendar.htm
l)
Bibliografia
Elena Percivaldi, Gli Ogam. Antico alfabeto dei Celti, Aosta, Keltia Editrice, 2006, ISBN 88-
7392-019-5.
Ogam, in Medioevo, gennaio 2012, p. 34.
Altri progetti
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y:Ogham?uselang=it)
Collegamenti esterni
Celtic Inscribed Stones Project (CISP) on-line database, su ucl.ac.uk.
Megalithic Ireland: Ogham Stones, su megalithicireland.com.
TITUS Ogamica: Ogam Inscriptions, su titus.fkidg1.uni-frankfurt.de.
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