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Alfabeto ogamico

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L'Alfabeto ogamico o Ogham craobh o
semplicemente Beth-Luis-Nion (antico irlandese:
Ogam, forse derivato dal greco antico ogme[1]) è un
tipo di scrittura che fu in uso soprattutto per
trascrivere antiche lingue celtiche. La sua
caratteristica principale è quella di non avere lettere
di forme differenti, bensì di ottenere le differenti
lettere con un numero diverso di incisioni a destra,
a sinistra o attraverso una linea che costituisce il
fulcro dello scritto.

I testi più antichi che si conoscano risalgono al V-


VI secolo d.C. e si trovano solitamente su pietre
(spesso cippi funerari) poste verticalmente, con lo
spigolo della pietra che funge da linea mediana
della scrittura e le lettere che si susseguono in
verticale.[2] Questi testi su pietra (circa 380[3],
disseminati intorno al Mare d'Irlanda, soprattutto in
Irlanda, Galles e Isola di Man, con poche
attestazioni anche in Inghilterra, Scozia e Isole
Shetland) non attestano però le fasi più antiche di
questa scrittura, che per molto tempo dovette essere
utilizzata su supporti di legno o corteccia, oggi
deperiti. L'alfabeto ogamico venne anche utilizzato,
sporadicamente, per annotazioni su manoscritti di fol. 170r del Libro di Ballymote (1390), Auraicept na
epoca più tarda, fin verso il XVI secolo. Ad n-Éces con spiegazioni sull'alfabeto ogamico
Ahenny, nella contea di Tipperary, si conosce
un'iscrizione ogamica su una pietra tombale del
1802.

L'alfabeto ogamico comprende venti lettere diverse, (feda), distribuite in quattro serie o aicmí (plurale di
aicme "famiglia"). Ogni aicme prendeva nome dalla sua prima lettera (Aicme Beithe, Aicme hÚatha,
Aicme Muine, Aicme Ailme, "la famiglia della B", "la famiglia dell'H", "la famiglia della M", "la famiglia
della A"). Nei manoscritti si trovano anche ulteriori lettere, chiamate forfeda.[4] I primi tre aicmi sono
composti da consonanti, l'ultimo da vocali. Ogni lettera di questo alfabeto è associata ad un particolare
albero il nome stesso Ogham craobh significa scrittura arborea.
Di seguito sono riportati i quattro aicmí, con la loro trascrizione secondo la tradizione dei manoscritti e i
loro nomi in antico irlandese normalizzato, seguiti dai loro valori fonetici in irlandese arcaico e quello
che si suppone fosse il loro nome in irlandese arcaico quando si conosca l'etimologia del nome.

tratti in giù (o verso destra)


1. B beith [b] (*betwias)
2. L luis [l]
3. F fearn [w] (*wernā)
4. S saille [s] (*salis)
5. N nuin [n]
tratti in su (o verso sinistra)
1. H úath [y]?
2. D duir [d] (*daris)
L'alfabeto ogamico
3. T tinne [t]
4. C coll [k] (*coslas)
5. Q ceirt [kw] (*kwertā)
tratti che tagliano obliquamente la riga
1. M muin [m]
2. G gort [g] (*gortas)
3. NG gétal [gw] (*gwēddlan)
4. Z straif [sw] or [ts]?
5. R ruis [r]
tacche oppure tratti che tagliano perpendicolarmente la riga (vocali)
1. A ailm [a]
2. O onn [o] (*osen)
3. U úr [u]
4. E edad [e]
5. I idad [i]

Indice
Il calendario arboreo
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Il calendario arboreo
Lo scrittore e poeta Robert Graves, con la sua opera La Dea bianca, fece del calendario di Edward
Davies il nucleo intorno al quale costruì "l'antico calendario arboreo", riallineando le consonanti secondo
l'ordine del Beth-Luis-Nion; tale calendario è formato da tredici mesi lunari (consonanti) e cinque giorni
intercalari (vocali).[5] Il calendario è così composto:

Calendario Lettera ogamica Albero


24 dicembre - 20 gennaio Beth Beithe / betulla
21 gennaio - 17 febbraio Luis Luis / sorbo selvatico
18 febbraio - 17 marzo Nion Nin / frassino
18 marzo - 14 aprile Fearn Fern / ontano
15 aprile - 12 maggio Saille Sail / salice
13 maggio - 9 giugno Uath Úath / biancospino
10 giugno - 7 luglio Duir Dair / quercia
8 luglio - 4 agosto Tinne Tinne / agrifoglio
5 agosto - 1º settembre Coll Coll / nocciolo
2 settembre - 29 settembre Muin Muin / vite
30 settembre - 27 ottobre Gort Gort / edera
28 ottobre - 24 novembre Ngétal Gétal / giunco
25 novembre - 23 dicembre Ruis Ruis / sambuco

Le vocali del Beth-Luis-Nion costituiscono una sequenza stagionale complementare e rappresentano delle
stazioni nel corso dell'anno, ecco quindi i giorni intercalari

Periodo Lettera ogamica Albero


25 dicembre Ailm Ailm / abete bianco
Equinozio di Primavera Onn Onn / ginestrone
Mezza Estate Úr Úr / erica
Equinozio d'Autunno Eadhadh Edad / pioppo bianco
Solstizio d'Inverno Idho Idad / tasso

L'idea di un calendario arboreo risale ad Edward Davies, un antiquario del XIX secolo, che derivò l'idea
dall'Ogygia di Ruairí Ó Flaitheartaigh. Questa Ogygia era una sorta di storia d'Irlanda scritta nel XVI
secolo, nel quale si riportavano alcune informazioni relative alla scrittura ogamica, perlopiù desunte dal
Libro di Ballymote, e si stabiliva una relazione tra le varie lettere di quella scrittura e una serie di alberi e
arbusti da cui quelle lettere avrebbero tratto i nomi. L'Ogygia di Ó Flaitheartaigh non faceva alcuna
menzione ad eventuali calendari: fu Edward Davies a stabilire che quei nomi di alberi, presi secondo la
successione alfabetica, implicassero l'esistenza di un antico calendario celtico basato sulla loro successiva
fioritura. Dunque il calendario arboreo fu né più né meno un'invenzione di Edward Davies. Questi era un
sostenitore di Iolo Morgannwg (Edward Williams, 1747-1826), il quale, tra la fine del XVIII e gli inizi
del XIX secolo, aveva rifondato una presunta «scienza druidica» basandosi su fonti e documenti
contraffatti. In seguito Robert Graves fece del calendario arboreo di Davies il nucleo attorno al quale
costruì, con La Dea bianca, le sue riflessioni sul significato del mito e la natura della poesia. Il libro di
Graves offrì una gran quantità di profonde intuizioni alla moderna rinascita celtica e rese popolarissima
l'idea di tale calendario arboreo. La suggestione esercitata da tali arcane «conoscenze» ha indotto molte
persone - tra cui anche studiosi di una certa levatura - ad una grande quantità di asserzioni infondate
riguardo al calendario arboreo, ancora oggi popolarissimo presso celtofili, romanzieri, neodruidi, wiccani
e newagers, e tuttora seriamente trattato in un gran numero di pubblicazioni più o meno attendibili. Più
prosaicamente, l'alfabeto ogamico fu semplicemente un metodo di scrittura dei Celti insulari, le cui
lettere erano forse legate ai nomi degli alberi, ma non aveva alcun riferimento a calendari o simili.[6]

Note
1. ^ Barry Fell, Ogam Scales from The Book of Ballymote (http://www.equinox-project.com/v22
087.htm), The Epigraphic Society Occasional Papers, volume 22, pag. 87
2. ^ ogamico, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
3. ^ Damian McManus, A Guide to Ogam, Maynooth, 1991. ISBN 1-870684-17-6
4. ^ Ogam writing system: Forfeda (http://www.faculty.ucr.edu/~legneref/bronze/ogamScri.htm
#forfeda)
5. ^ Il calendario arboreo: storia di una presunta scienza druidica (http://www.bifrost.it/CELTI/4.
Eriuiltempoelospazio/02-Tempo.html#V), in bifrost.it
6. ^ Mary Jones, The Celtic Tree Calendar (http://www.maryjones.us/jce/celtictreecalendar.htm
l)

Bibliografia
Elena Percivaldi, Gli Ogam. Antico alfabeto dei Celti, Aosta, Keltia Editrice, 2006, ISBN 88-
7392-019-5.
Ogam, in Medioevo, gennaio 2012, p. 34.

Altri progetti
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y:Ogham?uselang=it)

Collegamenti esterni
Celtic Inscribed Stones Project (CISP) on-line database, su ucl.ac.uk.
Megalithic Ireland: Ogham Stones, su megalithicireland.com.
TITUS Ogamica: Ogam Inscriptions, su titus.fkidg1.uni-frankfurt.de.
Controllo di LCCN (EN) sh85094245 (http://id.loc.gov/authorities/subjects/sh85094245) · GND
autorità (DE) 4359722-1 (https://d-nb.info/gnd/4359722-1)

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