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I MISTERI DELLA VIA CRUCIS DEL CRISTO E DEL SANGUE DEL GRAAL Il Mistero Della Metamorfosi Judith Von Halle PDF
I MISTERI DELLA VIA CRUCIS DEL CRISTO E DEL SANGUE DEL GRAAL Il Mistero Della Metamorfosi Judith Von Halle PDF
I MISTERI
DELLA VIA CRUCIS DEL CRISTO
E DEL SANGUE DEL GRAAL
CambiaMenti
© 2016 EDITRICE CAMBIAMENTI
I EDIZIONE
ISBN 9788896029244
Judith von Halle, Von den Geheimnissen des Kreuzweges und des Gralsblutes,
Beiträge zum Verständnis des Christus-Ereignisses, Mysterium der Verwandlung.
BAND II Verlag für Anthroposophie, Ch 4143 Dornach (Schweiz)
Copertina ed editing
Giuseppina Pistillo
Rudolf Steiner
INDICE
Introduzione pag. 9
III. La Via Crucis e le sette parole del Cristo sulla croce pag. 67
Il sacrificio pag. 71
Indice delle opere di Rudolf Steiner citate nelle conferenze pag. 114
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Judith von Halle
3
Si veda ad esempio: Rudolf Steiner, Le guide spirituali dell’uomo e dell’Umanità, Ed.
Antroposofica Milano, O.O. 15.
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spirito che un tempo fu inaccessibile alle forze del male, e che
può ridiventare tale. Rudolf Steiner qualificò la formazione
del corpo di Resurrezione come «il completo rinnovamento
dei perduti principi evolutivi dell’uomo»4. Se un tale principio è
stato “perduto” è perché esisteva precedentemente. Attraverso
il sacrificio del Cristo, l’organizzazione fisica dell’essere umano
è stata trasposta in uno stato simile a quello che essa aveva
prima delle influenze di Lucifero e Arimane.
L’uomo, in futuro, dovrà ridiventare fisicamente altrettanto
“puro” quanto lo era un tempo prima di essere cacciato
dal Paradiso: così com’era fisicamente un tempo, prima di
cadere nel mondo della materia, vale a dire prima che la sua
componente fisica divenisse materiale e, conseguentemente,
mortale. La sua natura fisica sarà simile a quella che era prima
della caduta quando lascerà nuovamente la Terra. È (anche)
questa la ragione per la quale Paolo parla della realtà del Cristo
risorto come di «un secondo Adamo» (I Cor. 15, 47).
Si potrebbe sollevare ora l’obiezione seguente: perché la
figura spirituale dell’essere umano avrebbe dovuto assumere
una forma materiale, e incontrare Lucifero e Arimane tanto
da far divenire l’uomo un essere mortale, se questi poi dovrà
tornare nuovamente a una condizione divina?
L’uomo ha dovuto lasciare il Paradiso perché le condizioni
in cui potrà nuovamente abbandonarsi al mondo spirituale
dovranno essere in futuro del tutto differenti da quelle nelle
quali lo ha lasciato. Scopo degli Dèi benevoli è che altri esseri,
ad esempio la razza umana, possano divenire Dèi. In verità,
può diventare veramente divino un essere che non ha bisogno
di essere guidato da Entità superiori; ed in vero, questo stato
di accompagnamento e di conduzione perpetua dell’essere
4
Nella conferenza dell’11 ottobre 1911, Da Gesù a Cristo, Ed. Antroposofica Milano, O.O.
131.
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Cf. ad esempio la conferenza del 29 gennaio 1906, O.O. 96.
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Quindi si comporta in modo essenziale, naturale con i suoi
tre arti corporei nel mondo. L’Io non è stato dato loro. Ma se
ora l’uomo, che ha ricevuto la capacità di agire con il suo Io,
ricadesse in una condizione animale – quella del corpo astrale
– ciò rappresenterebbe un regredire dell’uomo superiore.
Con il grado di coscienza che ha potuto acquisire grazie
alle disposizioni del suo Io, egli fu già in epoca precristiana
responsabile delle sue azioni fino ad un certo punto. L’uomo
dotato di Io può causare infinitamente più male, mettendo in
opera l’egocentrismo degli istinti del suo corpo astrale, rispetto
a quanto potrebbe fare un animale. È quanto cominciò a
presentarsi alla Svolta dei tempi e si possono vedere già lì, nella
fisionomia dei mercenari che torturarono il Redentore, negli
uomini al servizio della custodia del Tempio di Gerusalemme
o nell’armata romana, i segni d’una decadenza di questo tipo.
Nel Rinascimento, all’inizio dell’epoca dell’anima cosciente,
questi distintivi e deformi segni fisionomici sono stati ripresi
da alcuni pittori, nelle scene della flagellazione o del trasporto
della croce.
Quando l’uomo alla Svolta dei tempi andava verso la morte,
riconosceva la potenza incondizionata di Arimane e doveva
lasciare nel suo regno una parte del proprio essere. Questa
potenza arimanica dall’altro lato della soglia, la potenza di
Arimane sulle anime tra la morte e una nuova nascita, spinse
l’essere del Cristo a procedere lui stesso attraverso la morte, a
discendere negli inferi per correggere questa condizione per
l’Umanità. Arimane non poteva essere messo in catene che
laggiù, nel regno della Morte. Dio stesso dovette discendervi
per soccorre l’Umanità. Durante la sua vita sulla Terra, nel
corpo di Gesù, il Cristo non avrebbe potuto fare questo.
Fu così che l’uomo della Svolta dei tempi fu lasciato più che
mai in balia di Lucifero e Arimane. Rudolf Steiner ha descritto
30
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Giacomo Jaquerio: Traslazione alla croce (particolare), 1440. San Antonio, Raverso
Judith von Halle
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Cf. le conferenze di Rudolf Steiner nell’opera citata in nota 4.
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Il retroscena occulto delle tre scosse telluriche
Figura 1
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Il corpo di Gesù
Figura 2
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Si sono presentate queste problematiche nel libro citato in nota 2.
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notte di domenica, il corpo di Gesù –, ma per liberare qualcosa.
La terza scossa si produsse nel momento della Resurrezione, la
domenica mattina, verso le 6, quando il Corpo di Resurrezione
del Cristo si sollevò dalla Terra.
Mattino di Pasqua
Corpo di Resurrezione
Figura 3
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Si veda la figura nel libro cit. in nota 2.
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Con il secondo terremoto e con la sua scossa, quando la Terra
sì aprì e la spoglia scivolò in essa, accadde tuttavia qualcosa che
non si può ritrovare negli avvenimenti descritti in uno svolgersi
storico percepibile ai sensi; tale evento non è visibile che all’occhio
interiore, ma fu per altro anche un elemento storico – un elemento
storico occulto: le anime liberate dallo Spirito del Cristo si trovarono
nel loro cammino, attraversando i luoghi sacri sulla superficie
della Terra, di fronte alle Gerarchie spirituali venute loro incontro.
Queste ultime discendevano verso quei luoghi della Terra.
Questo andare e venire di esseri spirituali che salgono e
discendono contemporaneamente deve essere posizionato nel
medesimo contesto dell’apertura e della chiusura “intemporale”
della roccia. Tutto ebbe luogo nelle profondità prima della
seconda scossa terrestre, ma ancora una volta tutto si produsse nel
medesimo tempo: nell’istante della scossa.
Quanto si svolge ora e viene ad essere descritto, si può certamente
porre in un ordine temporale con il pensiero umano ordinario,
ma solamente perché una delle cose risulta conseguente all’altra.
Diversamente, le relazioni interiori come il principio di causa
ed effetto aldilà della soglia non sono costrette in una cornice
temporale perché il tempo, così come regna sulla Terra, là non
esiste. È vero allora che le azioni degli esseri delle Gerarchie,
che si sono condotte nei luoghi delle torture del Cristo Gesù,
rappresentano la condizione preliminare all’apertura della roccia
del sepolcro e all’accoglimento della spoglia; tuttavia, in questo
caso, considereremo l’intervento del mondo spirituale nel mondo
terrestre non collegato allo svolgimento continuo del tempo, alla
legge che vuole la causa precedente l’effetto. Tutto è accaduto in
un unico momento intemporale: un’intemporalità circondata di
tempo.
Quale fu l’azione delle Gerarchie? Questi Esseri spirituali - che
vorrei chiamare i Servitori, il seguito delle Exusiai, degli Elohim [le
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